Quando “Il Fatto Quotidiano” profetizzava: «il Meeting di CL sarà un fallimento»

Estate torrida nel covo laicista de Il Fatto Quotidiano” a causa  della perdita di un gruppo di giornalisti e sei soci, il forte calo di vendite (sceso a 52mila copie) e la conseguente e ipocrita richiesta di finanziamento pubblico, nonostante lo sbandierato slogan “non riceve alcun finanziamento pubblico” .

Nell’ultimo periodo sono arrivate anche le bordate da parte del magistrato Luciano Violante (Pd), Responsabile delle riforme del suo partito, già Presidente della Commissione Antimafia e Presidente della Camera, il quale ha condannato l’attacco a cui è sottoposto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affermando«Si tratta di un progetto politico portato avanti da diversi soggetti. Grillo, Di Pietro e Il Fatto quotidiano costituiscono infatti uno schieramento politico-mediatico che ha l’obiettivo di utilizzare i processi in corso contro il Quirinale e contro il governo. Vogliono abbattere Napolitano e Monti, i due pilastri che hanno saputo rimettere in carreggiata il Paese. Un disegno che punta alla destabilizzazione del sistema politico italiano»Roberto Formigoni (Pdl) governatore della Regione Lombardia, ha ripreso le parole di Violante, aggiungendo: «Idv, Grillo, il “Fatto” e la “Repubblica” vogliono abbattere ogni esperienza di democrazia in Italia, facendo prevalere gruppi finanziari […]. Sono il braccio armato che mira alla dissoluzione dell’Italia, le loro parole sono peggio delle armi». Perfino il magistrato amico di Travaglio, Antonio Ingroia, ha deciso di prendere pubblicamente le distanze da “Il Fatto”.

Come se non bastasse, il quotidiano laicista si trova in questi giorni sotto le bombe (ovviamente lanciate in modo incoerente) del potentissimo quotidiano, anch’esso pesantemente laicista, di Carlo De Benedetti, miliardario anticlericale e massone (come informa Ferruccio Pinotti) e pagatore di tangenti (come ha ammesso lui stesso), ovvero La Repubblica”. Hai voglia ora per Antonio Padellaro piagnucolare in prima pagina

Continuando a parlare della guerra de “Il Fatto Quotidiano” alla Chiesa e ad ogni espressione pubblica di cattolicesimo, diventa simpatico andare a prendere un articolo del 30 luglio scorso, quando si annunciava l’imminente inizio della kermesse riminese del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, il grande evento culturale salutato calorosamente da Benedetto XVI e organizzato da Comunione e Liberazione, e non certo dal settimanale “Famiglia Cristiana” che ha pensato di attaccare pretestuosamente l’evento  di Rimini, facendo così gioire la stampa laicista.  La cosa curiosa è che soltanto nel 2008 don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”, affermava: «Il Meeting di Rimini è un’occasione importante di riflessione e non solo nell’ambito cattolico […] La nostra rivista ha sempre avuto buoni rapporti con Comunione e Liberazione. Abbiamo sempre seguito questo avvenimento che offre un importante momento di riflessione spirituale. Nella Chiesa è come essere in un concerto: ognuno suona il suo strumento ma poi l’armonia che esce è comune e frutto degli sforzi di ognuno». Peccato si sia dimenticato così in fretta di queste belle parole, lasciandoci corteggiare dall’ideologia politica.

Tornando alle profezie de “Il Fatto”, l’inviato Emiliano Luzzi ha parlato di “declino” del Meeting di Cl, giustificando tale fallimento con la mancanza di alcuni sponsor che avrebbero «preferito tenersi alla larga dal Meeting e dalle polemiche». Peccato che, come ha spiegato il direttore della kermesse, Sandro Ricci, «in questo periodo di crisi la nostra manifestazione è un’occasione di lavoro per tante persone: 8.400.000 euro di budget per 580 aziende fornitrici, il 90 per cento di queste sono del nostro territorio. Senza contare poi l’indotto sul territorio delle migliaia di presenze che vengono qua per il Meeting». Vediamo questi numeri che segnerebbero il declino profetizzato dal quotidiano di Padellaro: riconfermate le circa 800mila presenze dell’anno scorso provenienti da 40 paesi del mondo, 100 incontri proposti, 21 gli spettacoli, 9 le mostre, 10 le proiezioni cinematografiche, 23 le manifestazioni sportive; 281 i relatori intervenuti, molti dei quali di primissimo piano a livello internazionale nell’economia, nella scienza, nella religione, nella cultura e nella politica; 3.300 volontari (a proprie spese) da 20 paesi, 20 mila tweet e 30 milioni di “visitatori” online. Perfino su “Libero”, non certo tenero con il mondo cattolico, si legge: «l’essenza del Meeting anche nel 2012 è stata un successo non paragonabile ad alcuna altra manifestazione». Interessante anche il soddisfatto commento di chiusura degli organizzatori.

Sottolineiamo anche che, oltre alla profezia mancata del “Fatto”, l’inviato Emiliano Luzzi -ottimo discepolo dei suoi colleghi “inventabufale” Marco Politi e Marco Lillo- ha tentato di inserire la compagnia aerea catanese WindJet, in bilico sul baratro del fallimento, tra gli sponsor del “Meeting”, sottolineando che «la società non ha i soldi per pagare i dipendenti, ma può sponsorizzare la riunione di Cl».  La notizia non ha ovviamente fondamento dato che l’articolista de “Il Fatto” non ha fatto altro che modificare il nome di uno dei veri sponsor, ovvero la compagnia telefonica “Wind”. L’ufficio stampa del “Meeting” ha smentito e l’articolo su “Il Fatto” è stato modificato, mantenendo tuttavia l’errore nel nel sottotitolo. Il commento di uno dei responsabili della sezione informatica del “Meeting” di Rimini è stato: «Il giornalista, volendo vedere il male anche laddove non ce n’è, è incappato nella vista. Ma non ha smentito».

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27 commenti a Quando “Il Fatto Quotidiano” profetizzava: «il Meeting di CL sarà un fallimento»

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  1. Ma vogliamo discutere dell’ennesimo florilegio di balle del “vaticanista” Marco Politi: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/29/pedofilia-imbarazzi-vaticani/336858/ ?

  2. Piero ha detto

    ell’ultimo periodo sono arrivate anche le bordate da parte del magistrato Luciano Violante (Pd), Responsabile delle riforme del suo partito, già Presidente della Commissione Antimafia e Presidente della Camera, il quale ha condannato l’attacco a cui è sottoposto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affermando: «Si tratta di un progetto politico portato avanti da diversi soggetti. Grillo, Di Pietro e Il Fatto quotidiano costituiscono infatti uno schieramento politico-mediatico che ha l’obiettivo di utilizzare i processi in corso contro il Quirinale e contro il governo. Vogliono abbattere Napolitano e Monti, i due pilastri che hanno saputo rimettere in carreggiata il Paese. Un disegno che punta alla destabilizzazione del sistema politico italiano

    Un attimino ipocrita, quello che dice Violante, dopo quello che sono riusciti a fare, solo un attimino ipocrita…

  3. StefanoPediatra ha detto

    Avete presente ciò che dice la saggezza popolare e cioè che quando uno ti dà per morto per sbaglio la cosa porta bene perchè in realtà ciò ti allunga la vita?!

    E’ inutile: di gufi sparaballe che provano a fare i menagrami ce ne saranno sempre. Ma finchè l’effetto delle loro iatture è questo (giornate mondiali col Papa seguite da milioni di giovani, visite del Papa al Parlamento tedesco col tutto esaurito, meeting di Rimini di CL di ennesimo grande successo, …) c’è quasi da … ringraziarli! 🙂

  4. Controinformato ha detto

    veri e propri momenti di Travaglio per lo (stra)Fatto!

  5. Pino ha detto

    che ne pensate dell’uscita di don Sciortino? Non è che si voglia candidare per un posto al Fatto?

  6. Enrico da Bergamo ha detto

    Fuori tema.

    Il card Martini stà male, forse stà morendo Scola invita a pregare per lui.

  7. Sandro Di Marco ha detto

    Mi risulta che la notizia che il Fatto riceva finanziamenti pubblici si
    FALSA
    Il giornale di Marco Travaglio ed Antonio Padellaro avrebbe richiesto l’accesso ad uno sgravio fiscale del 10% sulla carta acquistata ed utilizzata in base alla legge 220/2010. Lo Stato interviene nel settore della stampa (quotidiani e periodici) sia attraverso finanziamenti diretti che attraverso sgravi fiscali. Nel 2010 lo Stato italiano ha finanziato alcuni giornali per un costo complessivo di 140 milioni di euro. Il Fatto Quotidiano – pur avendone la possibilità – non ha mai richiesto questi finanziamenti e la cosa è facilmente verificabile sul sito del Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio.
    I giornali inoltre beneficiano – come in tutta Europa – di riduzione delle tariffe (che non sono finanziamenti diretti) sulla spedizione delle proprie copie agli abbonati ed un credito d’imposta del 10% sulla carta effettivamente utilizzata per pubblicare i propri prodotti.
    Il Fatto Quotidiano – come tutti i giornali sia quotidiani che periodici – beneficia di tariffe agevolate da parte di Poste S.p.A. per quanto riguarda la spedizione in abbonamento: è un fatto stranoto che Il Fatto non ha mai nascosto.

    Ciò che non è noto è che tutti i giornali pagano un’Iva del 4% nelle vendite dei loro prodotti presso le edicole o in abbonamento mentre Il Fatto paga un’Iva del 21% per quanto riguarda gli abbonamenti online (ossia coloro che ricevono il giornale in versione pdf). Recentemente il Fatto Quotidiano avrebbe – secondo Libero – richiesto l’accesso ad un credito d’imposta del 10% sulla carta effettivamente utilizzata da impiegarsi – secondo la Decisione C (2011) 6474 del 5 ottobre 2011 della Commissione europea – per compensare debiti tributari come imposte sul reddito, Iva o contributi previdenziali: per questo sgravio fiscale sull’acquisto della carta il governo ha destinato 30 milioni di euro a cui potranno accedere tra 500 e 1.000 aziende.

    Questo non è un finanziamento diretto (di cui Il Fatto non riceve nulla) ma uno sgravio fiscale: non si capisce per quale motivo Il Fatto non dovrebbe accedere ad uno sgravio fiscale (che non è un finanziamento diretto) ponendosi in una situazione di svantaggio rispetto agli altri operatori del settore. Si può concordare o meno con questo credito d’imposta del 10% sull’acquisto della carta ma è un aiuto simile ad altri comparti ritenuti utili come l’autotrasporto o l’agricoltura, cui lo Stato garantisce sgravi o crediti d’imposta, senza distinzioni d’impresa. È insomma un sistema pulito, che non altera la concorrenza, simile agli sconti per chi installa finestre a risparmio energetico o pannelli solari.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Sandro Di Marco

      Anche l’esenzione ICI in cui rientrano diverse realtà collegate alla Chiesa non è un finanziamento diretto: “non si capisce per quale motivo un ente no profit collegato alla Chiesa non dovrebbe accedere ad uno sgravio fiscale (che non è un finanziamento diretto) ponendosi in una situazione di svantaggio rispetto agli altri operatori del settore. Si può concordare o meno con questo credito d’imposta del 10% sull’acquisto della carta ma è un aiuto simile ad altri comparti ritenuti utili come l’autotrasporto o l’agricoltura, cui lo Stato garantisce sgravi o crediti d’imposta, senza distinzioni d’impresa. È insomma un sistema pulito, che non altera la concorrenza, simile agli sconti per chi installa finestre a risparmio energetico o pannelli solari.”

      Eppure nonostante tutto questo lo Straccio Quotidiano fa mille polemiche sull’ICI della Chiesa. Ora si lamenta perché è stato ripagato con la stessa moneta? Qui nessuno critica i finanziamenti pubblici alla stampa (che sono uno strumento di democrazia, altrimenti solo chi ha i soldi stamperebbe), ma l’ipocrisia de Il Fatto.

      • Gab ha detto in risposta a Francesco Santoni

        Scusa Francesco … ma sul finanziamento pubblico ai giornali ho alcune perplessità. Per un semplice motivo: si autofinanzia chi vende. Ora mi spieghi perché accanto ai guadagno leciti di chi vende il giornale ci debba essere un finanziamento pubblici di milioni e milioni di euro per ogni testata (mi sembra che “la Repubblica” prenda come 12-14 milioni di euro l’anno??)? A cosa servono? Non bastano i proventi delle vendite? (per non parlare della pubblicità?)

        La libertà di stampa non dovrebbe essere premiata da chi acquista invece che dallo Stato? Milioni di euro che potrebbero andare a spese ben più urgenti.

        Non trovo giusto che con questo sistema, ad esempio, molti giornali di partiti hanno fatto fronte alle loro tasche (cioè a quelle di chi ci lavorata) solo grazie ai finanziamenti pubblici (che magari poi vanno ai partiti, o mettiamola così, ANCHE ai partiti), quando magari quei giornali vendono ben poche copie al giorno.

        E perché se un giornale chiude deve essere visto come un attacco alla libertà di stampa quando semplicemente le persone si sono stancate di leggere certe stupidaggini?

        A questo punto anche le televisioni private, i siti internet, i canali locali, le radio, i “blog” dovrebbero avere diritto ad un finanziamento pubblico. Ma ovviamente penso siamo d’accordo che questa è follia. E allora perché bisogna riempire le tasche di certi giornali con i miei e i tuoi soldi?

        • Gab ha detto in risposta a Gab

          ai guadagni*

        • Piero ha detto in risposta a Gab

          Si’, pero’ cosi’ in Italia avremmo solo Il Corriere della Sera e Repubblica.
          Ti piacerebbe?

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Gab

          Gab, credo tu sappia benissimo che la qualità di un giornale non si misura dalle copie vendute. Ed inoltre tutti saremmo costretti a leggere solo quello che piace alla maggioranza. Mi dispiace ma un sistema del genere non mi piace proprio. Poi che possano esserci degli abusi non lo metto in dubbio, ma il principio resta comunque valido.

  8. Xander ha detto

    Ottimo l’articolo, ma qui mi viene da ridere:

    “Vogliono abbattere Napolitano e Monti, i due pilastri che hanno saputo rimettere in carreggiata il Paese.”

  9. Lorenzo ha detto

    «la guerra de “Il Fatto Quotidiano” alla Chiesa e ad ogni espressione pubblica di cattolicesimo»

    Il Fatto non fa e non ha mai fatto alcuna guerra alla Chiesa e al cattolicesimo. E’ invece la Chiesa, grazie all’appoggio e ai soldi (dei contribuenti) ricevuti dalla politica, che contrasta i diritti civili di credenti e atei.

    «potentissimo quotidiano, anch’esso pesantemente laicista, di Carlo De Benedetti, miliardario anticlericale e massone e pagatore di tangenti»

    Questa è bella! Lasciamo stare “anticlericale” che per me non è un insulto ma… davvero avete qualcosa contro i miliardari massoni che pagano tangenti?!! Perché oltre a De Benedetti ne esiste un altro, un simpatico vecchietto con del catrame in testa, tessera P2 n. 1816, che partecipò al family day e che ha avuto rapporti sessuali, quando era ancora sposato, con delle prostitute 😀
    Io non ci trovo nulla di male ma non credo che siano cose compatibili con i valori cattolici, la famiglia fondata sul matrimonio eccetera eccetera. Giusto?

    • Pino ha detto in risposta a Lorenzo

      questa è veramente bella, sarebbe la Chiesa a contrastare i diritti civili dei credenti. Non si finisce mai di imparare, questa mi mancava veramente. C’è da dire che i lettori del Fatto e di Repubblica non possono essere mentalmente equilibrati, certe esperienze intellettualoidi lasciano conseguenze irreparabili.

      • Lorenzo ha detto in risposta a Pino

        Hai ragione, chiedo scusa!
        E’ la POLITICA – su ordine della Chiesa – che contrasta i diritti civili di cattolici, ebrei, musulmani, buddisti, atei e agnostici. Ci sono diversi esempi che potrei fare: coppie di fatto, fecondazione assistita, aborto, prostituzione… guarda caso tutti argomenti che direttamente o indirettamente riguardano la sessualità. La maggioranza degli italiani, e non lo dico io ma tutti i sondaggi, le stattistiche ecc, che siano credenti o no, la pensano in modo OPPOSTO o comunque diverso dalla Chiesa. Io non sarò mentalmente equilibrato ma le cose stanno così.

        • Ottavio ha detto in risposta a Lorenzo

          Lorenzo in realtà è tutto molto semplice, lo si vede dalle tue contraddizioni.

          La Chiesa non la seguirebbe nessuno eppure ha tutto questo potere. Difficile sostenere a lungo questa cosa, non credi? Rivedi i tuoi metodi di aggressione laicista per favore.

          Ci sono politici che ritengono giusto seguire la propria coscienza e fare loro l’opinione -legittima- della Chiesa in materia. Questi politici cattolici sono stati votati democraticamente dai cittadini, che li hanno scelti.

          Ora smettila di piangere…crea un partito politico che vuole l’ateismo di stato e proponiti alle elezioni, i cittadini sicuramente ti voteranno in massa perché sono tutti contro la Chiesa, no?

          • Lorenzo ha detto in risposta a Ottavio

            «Questi politici cattolici sono stati votati democraticamente dai cittadini, che li hanno scelti»

            Nei sei proprio sicuro? Non so te ma io alle ultime elezioni ho potuto scegliere solo un simbolo. Parlo di elezioni politiche ovviamente.
            Cmq non ho detto che la Chiesa non la segue nessuno ma una cosa diversa: moltissimi cattolici, praticanti o no, quelli che vanno a messa e fanno fare la comunione e la cresima ai figli, sono persone che pensano con la propria testa e sugli argomenti che ho elencato prima NON si riconoscono nella Chiesa. Non c’è nessuna contraddizione e soprattutto nessuna “aggressione laicista”.
            Tranquillizzati, io non voglio l’ateismo di stato, mi piacerebbe solo che i politici di cui parli fossero veramente eletti dai cittadini e che si ricordassero ogni tanto dell’art. 3 della Costituzione.

    • Controinformato ha detto in risposta a Lorenzo

      si certo
      eppoi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata!

      • Pino ha detto in risposta a Controinformato

        infatti, il commento di questo Lorenzo è il classico commento dell’obnubilato che a furia di leggere Repubblica e il Fatto ha portato il cervello all’ammasso. Esilarante ed indice di profonda ignoranza e stupidità irriducibile il commento finale circa Berlusconi (sono veramente fissati, l’antiberlusconismo è una patologia psichiatrica che andrebbe opportunamente curata) la cui condotta sarebbe contraria ai valori cattolici. Lo sciocco non ha ancora capito che per la Chiesa è meglio un puttaniere che si oppone alle leggi laiciste che una vergine (forzata) che le propone.

        • Gab ha detto in risposta a Pino

          Per la Chiesa è meglio un governante che si ispira al diritto naturale. Non credo che Berlusconi possa rientrare in questa categoria. E’ proprio per questo che anche il Papa di recente ha rinnovato l’invito ai cattolici di entrare in politica. Evidentemente in Parlamento ce ne sono pochissimi. Durante il “Ruby-gate” il disagio tra i cattolici è stato molto forte, meno per chi non ha votato per il Cavaliere probabilmente, ma lo sdegno c’era comunque.

        • Lorenzo ha detto in risposta a Pino

          Credimi: non sono antiberlusconiano!!! Da tifosissimo del Milan ho sempre avuto una grande simpatia per lui però… quello che ho scritto prima è vero. Prova ne è che hai capito che parlavo di berlusconi anche se non l’ho nominato! 😀
          Seriamente, quali sarebbero le “leggi laiciste”? Ti riferisci alle unioni gay? Io sono CONTRARIO – ma non per motivi religiosi – ai matrimoni gay e conseguenti adozioni. Ma davvero Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Spagna, Canada, Australia e Stati Uniti sono paesi “laicisti”?
          Io sarò anche uno sciocco ma non credo sia una cosa molto furba affidare la difesa della famiglia tradizionale ai puttanieri o a personaggi come gasparri, lupi, la binetti, la roccella e la solita compagnia di giro!

        • Controinformato ha detto in risposta a Pino

          “Lo sciocco non ha ancora capito che per la Chiesa è meglio un puttaniere che si oppone alle leggi laiciste che una vergine (forzata) che le propone.”

          della serie tra i due mali scegliamo il peggiore.
          io sarei per buttare fuori dal paese a calci in c**o entrambi.

    • Leon ha detto in risposta a Lorenzo

      L’italia è messa male, in generale, anche i giornali hanno incentivato la rissa” puerile.Ripeto ho perso ogni fiducia nei sudetti,perchè se da un lato dicono di ricercare il miraggio e il mito “dell’obiettività di informazione”,dall’altro,molto pragmaticamente, quello che si ricerca non è compatibile l’opinionismo di partito,in italia non succede X e X è obbiettivo per tutti,succede da A a Z,tutto il contrario di tutto.Il che la dice lunga..sul fatto che da 20 anni,siamo allo sfascio.Forse Craxi non era l’unico corrotto,o forse era un capro espiatorio delle “magagne di tutti.”

      E nel mentre che la politica blaterava, l’economia si è comprata la democrazia,diciamocelo chiaramente in faccia,nel mentre che tra italiani si rissava tra destra e sinistra,seguendo bandiere,le banche se le compravano.Ci toccherà più che votare questo o quel politico,votare questo o quel direttore di banca.Oramai o politici paiono “fantocci”,e mi si perdoni il termine, forse duro e rozzo,ma che rende l’idea.

      Si dirà “rettore antipolitico”,ohi ohi,Gorgia che da del rettore a un normale cittadino,una contraddizione perfetta.

      • Leon ha detto in risposta a Leon

        E comunque il più grande partito d’Italia è quello dei non votanti,paradosso o logica conseguenza?

        • Gab ha detto in risposta a Leon

          No scusa .. che io sappia l’Italia ha sempre avuto circa l’80% di affluenza di chi ha diritto al voto. Le ultime elezioni politiche pure hanno avuto questo tipo di afflusso. Forse ti riferisci alle ultime amministrative? Ma anche in quel caso credo ci sia stato in media circa il 70-75%..

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