Studio USA: figli di genitori lesbiche più propensi ad essere bisessuali e omosessuali

Uno studio prospettico sulle coppie dello stesso sesso indica chiaramente che le figlie 17enni di madre lesbiche, concepite mediante inseminazione, sono più propense a segnalare a loro volta un comportamento omosessuale e ad identificarsi come bisessuali, rispetto alle figlie di genitori eterosessuali. La ricerca è apparsa questo mese su “Archives of Sexual Behavior”, rivista peer-reviewed sulla sessuologia. Non si sono rilevate maggiori minacce di molestie, al contrario di tanti altri studi,  tuttavia queste ragazze hanno anche più probabilità, rispetto alle figlie di coppie eterosessuali, di partecipare ad attività sessuali con persone dello stesso sesso (15,1% contro il 5,1%). Per quanto riguarda i figli maschi, il 2,7% si è auto-valutato nello spettro bisessuale e il 5,4% come prevalentemente/esclusivamente omosessuale. Inoltre erano significativamente più anziani al momento del primo contatto eterosessuale rispetto ai loro coetanei. Lo studio ha anche sottolineato come il tasso di scioglimento del rapporto parentale è stato significativamente più alto nelle coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali.

Questi risultati si aggiungono a un crescente corpo di letteratura che suggerisce con evidenza che i bambini di genitori gay e lesbiche sono più inclini, rispetto ai loro coetanei, ad essere attratti dallo stesso sesso ed avere un comportamento sessuale tra persone dello stesso sesso. Nel 2010 lo ha stabilito uno studio pubblicato sul “Journal of Biosocial Science”, dimostrando che i genitori gay e lesbiche hanno più probabilità di crescere figli e figlie gay, lesbiche, bisessuali o incerti (come orientamento sessuale). La percentuale di questi varia tra il 16% e il 57%. In particolare la statistica anche in questo caso era prevalente in caso di coppie lesbiche. La ricerca ha confermato così i risultati apparsi nel 2007 , sempre sul “Journal of biosociali Science”, dove si evidenziava come l’orientamento omosessuale dei genitori influenzava significativamente quello dei figli. Sempre nel 2007, ad esempio, su “Perspectives on Psychological Science” si mostravano i risultati di studi tra donne omosessuali tra i 16 e i 23 anni, le quali, nel corso di 10 anni, per due terzi avevano cambiato la loro etichetta sessuale (“omosessuale”, “eterosessuale”, “bisessuale”) almeno una volta, e un quarto di esse aveva cambiato la propria identità sessuale più di una volta, mostrando dunque parecchia confusione e incertezza.

Inutile fare un elenco infinito. Segnaliamo infine uno dei più famosi (perché stranamente ha catturato l’attenzione dei media), realizzato nel 2001 da docenti di sociologia presso la University of Southern California, i quali hanno a loro volta dimostrato come i figli di genitori dello stesso sesso presentano differenze significative rispetto a quelli cresciuti da coppie eterosessuali: una percentuale maggiore dice di aver sperimentato l’intimità sessuale con un partner dello stesso sesso e le ragazze allevate da lesbiche hanno anche maggiori probabilità di essere avventurose sessualmente. Ma la questione davvero scottante che hanno rilevato i ricercatori su “American Sociological Review” è che decine di studi sui bambini cresciuti da genitori omosessuali sono stati appositamente male interpretati per ragioni politiche in modo da non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay. Si è voluto minimizzare appositamente le differenze, come ha confermato David Murray del “Statistical Assessment Service”, il quale asserisce a sua volta che la maggior parte della ricerca sulla genitorialità omosessuale è politicamente contaminata: «Abbiamo permesso la politicizzazione di questo tema per erodere la nostra capacità di vedere con chiarezza e decidere in modo efficace le questioni di politica. E’ tutta una questione di politicizzazione della comunità accademica»

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213 commenti a Studio USA: figli di genitori lesbiche più propensi ad essere bisessuali e omosessuali

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  1. GiuliaM ha detto

    decine di studi sui bambini cresciuti da genitori omosessuali sono stati appositamente male interpretati per ragioni politiche in modo da non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay

    Meno male c’è chi lo ammette…

    • Carmine ha detto in risposta a GiuliaM

      Politicizzazione della comunità accademica e anche della stampa che riporta soltanto una versione dei fatti. Secondo voi il Fatto Quotidiano o Repubblica potranno mai essere liberi di pubblicare uno studio del genere?

  2. Hugo ha detto

    Si, anch’io ho letto decine di studi che lo dimostrano, tuttavia come esistono pochissimi lavori su campioni veramente rappresentativi a sostegno del benessere di questi bambini, così ne esistono pochi davvero rappresentativi sul loro malessere e sul fatto che vengano pesantemente condizionati dai comportamenti malsani dei genitori (la ricerca dice che gli omosessuali vivono in costante promiscuità, tassi altissimi di infezioni Hiv, sifilide, consumo sostanze illecite, cancro rettale e al seno, bassi tassi di sopravvivenza ecc…). Esistono parecchi studi che sottolineano tutti gli errori metodologici di numerose altre ricerche, alcune di queste svolte da vere e proprie attiviste omosessuali come la Patterson (che intervistò suoi amici omosessuali preventivamente avvertiti sul cosa dire). Insomma le varie Arcigay mondiali impediscono un sano approfondimento scientifico e questo forse è la prova più importante del fatto che c’è qualcosa da nascondere.

  3. Carlo ha detto

    Certo è che la cosa è proprio divertente. Scopro questo sito per caso. Poi sempre per caso (partendo da questo sito) scopro quello dell’uaar. 2 siti uguali ma opposti nei contenuti.

    Propongo una cosa. Datevi appuntamento in qualche piazza, affrontatevi e chi perde cancella il sito 🙂

    • GiuliaM ha detto in risposta a Carlo

      Perchè non entri nel merito dell’articolo, invece che proporre stupidate?

      • Carlo ha detto in risposta a GiuliaM

        Scusa Giulia ma non ho più tempo da perdere con questi sondaggi. Fatti un giro sul vostro sito concorrente o sul web e troverai altrettanti studi che dimostrato esattamente il contrario di quello che dice questo postato.

        Non ho più tempo da perdere nè con voi credenti, nè con gli atei tanto alla fine ognuno rimane della sua opinione.

        E’ un pò come per un interista ammettere che la Juve è la squadra più forte di tutti i tempi e viceversa.

        L’unica cosa positiva in questa “faccenda” è che lo stato sta diventando sempre più laico, così ognuno può comportarsi come meglio crede, senza imposizioni di parte

        • lorenzo ha detto in risposta a Carlo

          Quando vengono proposti dati di fatto, o si dimostra che sono falsi, o si prende atto che sono veri: qesto è razionaismo.
          Quanto all’altro sito… meglio non commentare per pura carità cristiana.

        • Panthom ha detto in risposta a Carlo

          @Carlo: la tua neutralità è un po’ usata come spada, tuttavia anche tu non riesci a divincolarti dal relativismo, per cui esistono soltanto posizioni diverse e non esiste una giustizia. Questo è il male della società, non tanto il dialogo culturale tra credenti e non credenti. La laicità dello stato è un’idea sbagliata di laicità. Nel Regno Unito non esiste perché il capo dello Stato è anche capo della Chiesa anglicana, tuttavia ognuno si comporta come crede senza imposizioni. Questa ricerca inoltre dimostra invece che c’è una sorta di tabù e di ostracismo scientifico più lo stato si avvicina a sostenere tematiche laiciste come quelle dell’omosessualità.

    • Carmine ha detto in risposta a Carlo

      La tua esperienza è simpatica Carlo, però questo sito nasce esplicitamente come parodia dell’uaar, anche se è una parodia seria.

    • Nicola ha detto in risposta a Carlo

      2 siti uguali ma opposti nei contenuti.

      …ed entrambi i siti propongono indiscusse verità scientifiche (-:

  4. GiuliaM ha detto

    troverai altrettanti studi che dimostrato esattamente il contrario di quello che dice questo postato
    Bisognerebbe verificare quanto sono stati influenzati dal politically correct di cui parla questo articolo… comunque ciao e tante care cose 😉

  5. Matteo ha detto

    si, non ci voleva uno studio per saperlo…. i genitori sono da sempre i punti di riferimento. Genitori fumatori, figli più propensi a diventarlo… genitori violenti, figli più propensi a diventarlo, genitori bi o omosex, figli più propensi a diventarlo, e via scorrendo….. purtroppo per tanta gente molte cose non sono così scontate, quindi ben vengano gli studi e le statistiche su concetti alquanto intuitivi e banali 😉 bravi ragazzi!!! riportate sempre tutto, speriamo che la gente cominci a ragionare..

  6. Pino ha detto

    a me pare una cosa ovvia, i figli di coppie omosessuali tendono a riproporre il modello dei genitori.

  7. Nicola ha detto

    …e ci voleva uno “studio usa” per questa ovvietà?

    • Ottavio ha detto in risposta a Nicola

      Non capisco se sei ironico adesso o sopra quando parli delle verità scientifiche.

      • Nicola ha detto in risposta a Ottavio

        quale ironia, ottavio? è ovvio che la mamma lesbica tenda a trasmettere valori maggiormente lesbici alla figlia, rispetto alla mamma non-lesbica.

        • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

          Beh, vallo a dire a quelli che considerano l’omosessualità una condizione innata e non legata all’ambiente…

          • Nicola ha detto in risposta a Michele Silvi

            è uguale. quelli ti diranno che la mamma non-lesbica (che magari è pure bigotta) tenderà a reprimere/nascondere le pulsioni lesbiche della figlia intrinsecamente lesbica. mentre invece la mamma-lesbica (magari aperta e intelligente) tenderà a favorire completa libertà sessuale per la figlia, così che possa scoprire la sua sessualità innata (naturalmente sperando che si tratti di una sessualità lesbica).

            i più duri di capoccia, invece, ti diranno che questo fantastico “studio usa” conferma la presenza di una componente ereditaria (->dunque genetica->dunque intrinseca) nella lesbicità di una persona.

            • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

              Beh, ritengo più probabile (per quel che so dell’essere umano) che la mamma lesbica tenderà a reprimere/nascondere le pulsioni non lesbiche della figlia proprio nella stessa misura della mamma non-lesbica dell’esempio di prima…

              Insomma, nessuna delle due obiezioni (di quella genetica se ne è già parlato altrove, non mi sembra il caso di ritornare sul discorso) mi sembra degna di nota, in realtà non vedo dove sia tutta questa necessità di confermare il carattere innato dell’omosessualità. Mah…

              • Nicola ha detto in risposta a Michele Silvi

                Beh, ritengo più probabile (per quel che so dell’essere umano) che la mamma lesbica tenderà a reprimere/nascondere le pulsioni non lesbiche della figlia proprio nella stessa misura della mamma non-lesbica dell’esempio di prima

                Ok per l’essere umano, ma le due situazioni non sono simmetriche perché la società è prevalentemente non-lesbica: “quelli” ti diranno che la nostra opprimente società omofobica induce a nascondere le pulsioni lesbiche e ostentare le pulsioni etero.
                non a caso, durante il fascismo (in cui l’omofobia era istituzionalizzata) non si vedevano tante lesbiche in giro, poi sono comparse come i funghi. eppure, nonostante questo fatto, “quelli” sostengono ancora le loro tesi. e secondo te adesso dovrebbero sorprendersi di questo “studio usa”? dai, che è ovvio.

                • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

                  Una mamma convinta (ovviamente, aggiungo) che “lesbo è bello” e magari anche limitante non sarebbe altrettanto oppressiva nei confronti di una ragazzina che potrebbe mostrare delle riserve a dichiararsi eterosessuale?

                  So che non si sorprenderanno, questo studio non è una prova determinante in quel senso. Però c’è anche da dire che loro di prove (né determinanti né indicative) non ne hanno mai portate in realtà…

                  • Michele Silvi ha detto in risposta a Michele Silvi

                    *militante, non limitante :asd:

                  • Nicola ha detto in risposta a Michele Silvi

                    Una mamma convinta (ovviamente, aggiungo) che “lesbo è bello” e magari

                    Ho capito il tuo dubbio e ti già risposto: no. D’altronde “lesbo è bello” non significa “etero è brutto”, e infatti i gay si battono per la parità gay-etero, non per scomparsa degli etero.

                    So che non si sorprenderanno, questo studio non è una prova determinante in quel senso.

                    Infatti, basterebbe leggersi l’articolo originale per capire che il punto rilevante della ricerca era un altro e un po’ meno ovvio. Cioè che i figli di coppie gay ricevono meno abusi sessuali o violenze dei figli di coppie etero, contraddicendo il luogo comune. Questa non è la mia interpretazione, ma quella degli autori dello studio.

                    Quanto all’interpretazione genetica, gli stessi autori riconoscono che è suggerita da vari dati empirici e rappresenta (ovviamente) una motivazione per il loro lavoro (vedi anche la bibliografia).

                    Ma anche qui, è inutile discutere sul blog; se uno è realmente interessato alla questione, non ha che da cercarsi gli articoli e leggerseli.

                    • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

                      In realtà non è importante ciò per cui si batta il genitore, se il bambino recepisce un certo messaggio poi sarà molto probabilmente propenso a reprimere ciò che vada contro quel messaggio, a prescindere dalla volontà effettiva del genitore.
                      Poi sono d’accordo che, in linea di massima, la repressione esplicita sia più probabile con genitori eterosessuali che con genitori omosessuali, però il rapporto genitore-figlio non gioca solo sui dati espliciti, interessandomi di pedagogia riesco a rendermene conto.

                      In quanto all’articolo originale, purtroppo questo computer non riesce misteriosamente a caricare il pdf stasera (inizio a temere che la mole di pagine sia abominevole, a meno che non siano farcite di immagini), quindi non posso visionarlo e devo fidarmi di ciò che dici.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Nicola

                      Anche tu Nicola non hai capito molto dell’articolo.

                      Innanzitutto si dimostra che l’omosessualità non è affatto genetica, ma ha grandi possibilità di dipendere dal contesto educativo (carente e monotono dal punto di vista genitoriale).

                      Inoltre dimostra che sono gli uomini a commettere i maggiori abusi sessuali ed essendo la maggioranza degli abusi realizzati su maschi, si dovrebbe concludere che la maggioranza degli abusatori sono maschi che vogliono fare sesso con altri maschi (seppur di età inferiore).

                      Tieni conto che in questo qui si parla solo di madri lesbiche e si riporta appunto che la violenza è minore perché solitamente è l’uomo a commettere atti di violenza. Mi sembra abbastanza ovvio. Hai sbagliato quando hai parlato di coppie gay, qui si parla di coppie lesbo (“corporal punishmentis less commonly used by lesbian mothers as a disciplinary measure than by heterosexual fathers”).

                      Proprio la bibliografia va a citare tanti studi simili che vale davvero la pena andarsi a leggere. Non c’è nessuna presupposizione di una base genetica, ma anzi…

                      Non è questo il momento di parlarne ma ho letto per curiosità decine e decine di studi in cui si evidenzia il legame tra unioni omosessuali (gay in particolare) e violenze familiari. Ovviamente non ho nessun tipo di avversione però volevo verificare cosa dicessero le ricerche. Se ti interessa approfondire esistono siti web in cui sono raccolte ed elencate.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      Innanzitutto si dimostra che l’omosessualità non è affatto genetica, ma ha grandi possibilità di dipendere dal contesto educativo (carente e monotono dal punto di vista genitoriale).

                      Beh io non sostengo che l’omosessualità abbia origini genetiche ma, come sai, la questione è dibattuta e questo studio non fornisce risposte in tal senso.
                      D’altronde, se questo articolo “dimostrasse” davvero che l’omosessualità non è affatto genetica come tu dici, la cosa sarebbe scritta in bella evidenza sull’abstract. E gli autori l’avrebbero sottomesso a Nature, non ad una rivista gratuita.
                      Invece si tratta di una tua interpretazione (che tra l’altro condivido anche, ma non possiamo attribuire ai dati quello che non dicono, solo perché ci piace).

                      Inoltre dimostra che sono gli uomini a commettere i maggiori abusi sessuali

                      Non “dimostra” affatto questo. Si tratta infatti di una cosa già nota e acquisita da decine di studi precedenti.

                      Il dato crudo di questo studio è il seguente (ti cito l’articolo):
                      “a key finding in the current study was that none of of the NLLFS adolescents reported physical or sexual abuse by a parent or other categories. This finding contradicts the notion, offered in opposition to parenting by gay and lesbian people, that same-sex parents are likely to abuse their offspring sexually”.

                      Mentre sul resto (che sono gli uomini ad abusare etc), gli autori la considerano come una delle possibile spiegazioni, non certo come il risultato diretto del loro studio. Ecco:

                      “One possible explanation for the discrepancy between the NLLFS adolescents’ reports regarding abuse and the NATSCEV victimization data might be that most of the NLLFS adolescents grew up in households in which no adult males resided.
                      Since the sexual abuse of children that occurs within the home is largely perpetrated by adult heterosexual males,
                      growing up in lesbian-headed households may protect children and adolescents from these types of assault.
                      In addition corporal punishmentis less commonly used by lesbian mothers as a disciplinary measure than by heterosexual fathers”

                      (Infatti è già noto che gli abusi sono prevalentemente commessi da maschi eterosessuali).

                      ed essendo la maggioranza degli abusi realizzati su maschi, si dovrebbe concludere che la maggioranza degli abusatori sono maschi che vogliono fare sesso con altri maschi (seppur di età inferiore).

                      Oddio, questa questa cosa è sbagliata anche dal punto di vista logico/matematico. Lasciamo perdere )-:

                      Tieni conto che in questo qui si parla solo di madri lesbiche e si riporta appunto che la violenza è minore perché solitamente è l’uomo a commettere atti di violenza. Mi sembra abbastanza ovvio.

                      Si “riporta” quanto dici solo come possibile spiegazione, con tanto di condizionale. Comunque io sono d’accordo con questa interpretazione. Ma è sempre bene separare l’interpretazione dal dato crudo quando possibile (gli autori lo fanno. E anche io lo faccio), altrimenti si bara.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      Michele- non avevo pensato a questo punto di vista (ciò che il minore recepisce): immagino sia estremamente importante ma anche fortemente complesso da sottoporre ad indagine. (btw il pdf è 11 pagg e nessuna immagine:)

                    • Antonio72 ha detto in risposta a Nicola

                      Se l’omosessualità è genetica, significa che Cecchi Paone e molti altri sono dei mutanti.
                      Molte lesbiche prima di convivere hanno già avuto alle spalle un matrimonio o una convivenza con un maschio, altrimenti non si capisce da dove spuntino fuori tutti questi figli di coppie lesbiche. Anche in questo caso trattasi di mutanti?

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      1-la questione è se esistano componenti genetiche che concorrono a formare la sessualità di un individuo (che so, la produzione di ormoni). 2- questa è bella. le lesbiche non sono sterili e possono benissimo fare figli: ci mettono 5 minuti a farsi ingravidare, mica si devono sposare.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Nicola

                      “e questo studio non fornisce risposte in tal senso”
                      Se l’omosessualità fosse genetica non ci sarebbe un aumento degli omosessuali in diversi contesti educativi.

                      “la cosa sarebbe scritta in bella evidenza sull’abstract”
                      Non era lo scopo dei ricercatori, è una deduzione che ognuno può fare. Oppure sei dipendente da loro?

                      “E gli autori l’avrebbero sottomesso a Nature, non ad una rivista gratuita”
                      Sei arrivato a mettere in dubbio l’attendibilità di Archives of Sexual Behavior. Con quale autorità?

                      ” Si tratta infatti di una cosa già nota e acquisita da decine di studi precedenti”
                      Appunto, e qui si parla di due mamme lesbiche quindi il tuo sforzo di voler paragonare questa situazione a quella in cui è presente un uomo è sbagliata, proprio perché sono gli uomini a commettere più abusi. Sarebbe stata giusta se avessi paragonato una coppia di gay a una famiglia eterosessuale.

                      “Mentre sul resto (che sono gli uomini ad abusare etc), gli autori la considerano come una delle possibile spiegazioni, non certo come il risultato diretto del loro studio”
                      Condivido, per questo nell’articolo vengono citati altri studi che invece si concentrano su questo. E’ un sommarsi di dati in letteratura.

                      “Oddio, questa questa cosa è sbagliata anche dal punto di vista logico/matematico”
                      Non fuggire via, chi è abusato maggiormente sono i maschi e gli abusatori sono sempre in maggioranza i maschi. Di conseguenza se ne deduce che i soggetti maschi a cui piacciono i maschi sono la categoria di persone maggiormente predisposte alla pedofilia.

                      “a è sempre bene separare l’interpretazione dal dato crudo quando possibile (gli autori lo fanno. E anche io lo faccio), altrimenti si bara”
                      Non c’è nessuna interpretazione, ma che i figli delle lesbiche sono maggiormente omosessuali è un dato riportato dai ricercatori, seppure non è il dato principale.

                    • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

                      Devo contraddirti, Giovanni: in età pre-puberale il sesso della vittima ha poco peso, al pedofilo (e non è sempre detto che l’abusatore lo sia) piacciono “i bambini” in generale, anche perché fino ad una certa età le differenze non sono così nette.

                      Per la prima obiezione, invece, occorre prendere nota che non è detto che sia il contesto educativo (e non, magari, quello genetico) a determinarlo. Certo, se i bambini fossero adottati sarebbe tutta un’altra storia, mentre essendo (almeno credo) i bambini figli di questo genere di genitori qualcuno può benissimo portare avanti il pretesto genetico.

                      Non partiamo prevenuti, non ce n’è alcun bisogno…

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Michele Silvi

                      Ti ricordo Michele che l’essere pedofili significa anche abusare di bambini di 10-11 anni dove la caratterizzazione maschile/femminile è assolutamente evidente e significativa. Un maschio che va con un bambino di 12 anni è omosessuale, non c’è altro da dire. Anche su questo abbondano gli studi (seppur la maggioranza degli anni ’90), se hai voglia te ne cito parecchi.

                      Non ho capito a cosa ti riferisci nella seconda parte invece…

                    • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

                      Nella seconda parte mi riferivo a: “Se l’omosessualità fosse genetica non ci sarebbe un aumento degli omosessuali in diversi contesti educativi.”
                      Se è relativa a questo studio ritengo che non sia del tutto corretta.

                      Ad ogni modo sono d’accordo, ma evitiamo di fare di tutta l’erba un fascio, dubito che la pedofilia nell’età che va dagli 11 anni in su sia estremamente predominante all’interno del contesto familiare, poi da “la maggior parte degli abusatori sono maschi” e “la maggior parte degli abusati sono maschi”, se si considerano anche varianti come, appunto le divergenze tra le diverse età il confronto non è più così automatico.
                      E ancora non è detto che un pedofilo che abusa del figlio dodicenne sia necessariamente omosessuale, già il fatto che abbia un figlio tenderebbe ad identificare un’omosessualità repressa o un altro orientamento sessuale che però si sfoga sul figlio per ragioni di altro genere. Insomma, non è così semplice…

                    • Antonio72 ha detto in risposta a Nicola

                      1) Sì certo, i cosiddetti geni saltatori, che saltano da un genere all’altro, oppure restano immobilizzati nel mezzo.
                      2) Le lesbiche possono fare figli anche a seguito di un loro rapporto? E’ vero che alcune lesbiche approfittano del seme di un amico omosessuale e della procreazione assistita, ma sono una minoranza. Le altre si sono, diciamo, convertite sulla via di Damasco, con fardello al seguito.

                    • Michele Silvi ha detto in risposta a Nicola

                      Antonio, nell’articolo è scritto che i bambini sono nati per “inseminazione”, dalle risposte presumo di aver sbagliato ad immaginare che questo genere di procreazione possa avvenire senza la partecipazione di un terzo (maschio)…

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      antonio – 1) detti anche bisessuali; 2) detta anche inseminazione – non richede alcun matrimonio alle spalle.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      @Pastormerlo – (1) Se l’omosessualità fosse genetica – ti ha già risposto MS; (2)deduzione che ognuno può fare – infatti l’hai fatta tu, non loro; (3) mettere in dubbio l’attendibilità di Arch of Sex Behav – no, non hai capito (il che la dice lunga); (4)Non fuggire via – non ci siamo: la pedofilia è tale se la vittima è sessualmente immatura, lo sanno tutti; (5) Non c’è nessuna interpretazione – se stiamo a questo livello, non ho argomenti; e non vale la pena discutere; (6)che i figli delle lesbiche sono maggiormente omosessuali – più propensi all’omosessualità, non “maggiormente omosessuali”: non si tratta di quantificare l’indice di omosessualità su una scala da 1 a 10… molto male, Giovanni.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Nicola

                      @Tommasetti -(1) ti ha già risposto MS -accordarsi al primo che ti da ragione non serve a molto. Michele ha espresso la sua opinione, io un’altra. Se fosse genetica allora il numero di omosessuali non varierebbe al mutare del contesto educativo. (2) infatti l’hai fatta tu, non loro-anche la tua è un’ottima deduzione, bravo!; (3)no, non hai capito (il che la dice lunga)– ma quanto lunga?; (4)non ci siamo: la pedofilia è tale se la vittima è sessualmente immatura, lo sanno tutti– dipende…allora si entra nella specificazione tra pedofilia e pederastia, come si faceva una volta…oggi le cose non sono più così divise. Possiamo concentrarci sui pederasti allora. (6) più propensi all’omosessualità, non “maggiormente omosessuali”– più propensi ad essere bisessuali e omosessuali..malissimo, Nicola, assolutamente malissimo

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      lo studio non può escludere l’influenza genetica perché considera figli biologici, non adottivi. l’ho scritto sopra e l’ha scritto anche MS, mi sembra assurdo che occorra ripeterlo.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Nicola

                      E chi lo dice? Se fosse come dici tu, oltretutto escluderebbe la genetica come fattore predominante.

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      non hai capito. vabbè, io ci rinuncio :-/

            • Kosmo ha detto in risposta a Nicola

              Ma tu quando commenti ti scoli una bottiglia di Jack Daniels’ per caso?

          • Nicola ha detto in risposta a Michele Silvi

            daltronde lo sanno pure “quelli” che, ad esempio, durante il fascismo non si vedevano in giro tutte ‘ste lesbiche. eppure questo fatto non gli impedisce di sostenere la tesi della condizione innata. e perché allora dovrebbero meravigliarsi di questo studio?

  8. Damiano ha detto

    Non è ovvio per tutti.
    Se si parte dal presupposto che l’omosessualità è una condizione intrinseca della persona, allora il fatto che i genitori siano omosessuali non dovrebbe modificare questa condizione.

    • Pino ha detto in risposta a Damiano

      partendo da presupposti errati si traggono conclusioni errate. L’omosessualità è un comportamento e non “una condizione intrinseca della persona” (che vuol dire?). Lo studio lo dimostra, i figli ripetono i comportamenti dei genitori.

      • Damiano ha detto in risposta a Pino

        Il significato mi sembra abbastanza ovvio: “Condizione intrinseca di una persona”= “omosessuali si nasce”.
        Comunque sia, non stavo sposando questa tesi. Ciò non toglie che molti la pensino così.
        Cionondimeno lo studio dimostrerebbe che l’orientamento sessuale può essere influenzato da fattori esterni, e quindi “omosessuali non si nasce”.

    • Nicola ha detto in risposta a Damiano

      e invece è ovvio anche se ci si atteniene a quel presupposto (che io cmq non condivido).

  9. gabriele ha detto

    ma non dicevano tutti che avere genitori omosex non portava problemi al bambino?
    bugiardi i giornali e la stampa

  10. Chissenefrega ha detto

    Ma voi siete proprio fissati con ‘sta storia dell’omosessualità. Gli omosessuali sono quasi sempre persone perbene, discrete, che non danno fastidio a nessuno e nonostante questo sono spesso importunate e derise. Vivi e lascia vivere.
    Senza bisogno di tanti studi scientifici anche a me sembra abbastanza ovvio che un figlio educato da una madre omosessuale abbia più probabilità di sviluppare un compoprtamento omosessuale più che eterosessuale. E allora? Dov’è il problema? Se può vivere la propria sessualità in un ambiente familiare e sociale accogliente e tollerante non dovrebbe avere particolari problemi. Come avviene in tanti stati del nord Europa o Canada o nelle grandi aree urbane degli USA. La tragedia è piuttosto di quei figli che si scoprono omosessuali in famiglie cattoliche e bacchettone, per non parlare delle famiglie islamiche. Per fortuna anche in Italia la mentalità sta cambiando e ci sono famiglie, anche cattoliche, che hanno vissuto e superato il “trauma” di un figlio omosessuale e ora ne sono orgogliose.
    E andateci piano a giudicare. Anche a voi potrebbe capitare la “disgrazia” di un figlio omosessuale.

    • Gimmy ha detto in risposta a Chissenefrega

      Solito commento bigotto e sciocco, pieno di pregiudizi e populismo. Già uno che parte dicendo “gli omosessuali sono tutti bravi e belli”..come se si dicesse il contrario…
      Il tuo odio ti impedisce di capire cosa significhi questa ricerca, ovvero che l’omosessualità è determinata dall’ambiente famigliare.
      A proposito, anche gli eugenisti del 900 parlavano dei cattolici come bigotti e chiusi, poi però…la mentalità non cambia affatto, l’omosessualità continuerà ad essere considerata un disordine e la Chiesa continuerà ad accogliere anche gli omosessuali come ha sempre fatto. Infine, in una situazione famigliare normale ed equilibrata nessuno diventa omosessuale…dunque il rischio è molto più nella tua di famiglia.

      • Diener ha detto in risposta a Gimmy

        In una situazione famigliare normale nessuno diventa omosessuale? Quindi tutti gli omosessuali che sono cresciuti con un padre e una madre cosa sono? Non esistono? Vorrei capire meglio questo concetto.

      • Paolo ha detto in risposta a Gimmy

        Solite assurdità senza alcun fondamento al fine di passare una visone distorta e negativa di ciò che è normale e naturale (omosessualità).
        Rischio di che poi???

    • Norberto ha detto in risposta a Chissenefrega

      L’unico che sta giudicando sei tu caro menefreghista 😉

  11. Andrea ha detto

    “These findings
    suggest that adolescents reared in lesbian families are less likely
    than their peers to be victimized by a parent or other caregiver,
    and that daughters of lesbian mothers are more likely to engage in
    same-sex behavior and to identify as bisexual.”

    Dunque che conclusioni dobbiamo trarre?
    Che che da un lato sono meno soggetti a violenze e dall’altro campione, il che è un pro.
    Dall’altro sono più propensi ad identificarsi come bisessuali, il che è qualcosa di deprimente solo per i credenti che ne sono terrorizzati. Tanto più che ad un bisessuale non è nemmeno possibile fare l’obiezione di non contribuire alla causa riproduttiva.

    Ottimo, mi piace questo studio, Solo pro e nessun contro…

    Speriamo che la differenza tra i due gruppi non sia spiegata dal fatto che i figli di credenti che mostrano tendenze bisessuali sono poi costretti con il delta di violenza riscontrato, a reprimerle….

    Ma in fondo, meglio un po’ di violenza che un figlio bisex , no?
    Suppongo poi che il figlio di etero che ha messo incinta una ragazza a 17 anni sia da incensare a questo punto..

    Interessante anche come sul campione dei “normali” il rapporto tra ragazzi che hanno fatto sesso (anche) con altri ragazzi sia superiore a quello degli “anormali”.. ma questo dato non è stato citato…

    Nulla lo studio dice su rapporti esclusivamente omosessuali.

    Concludo rilevando che si evince semplicemente una maggior apertura dei figli di coppie non etero ad esplorare rapporti non etero, ricordiamo che esplorare in giovane età non significa diventare poi omosessuali o lesbiche a tutti i costi…

    • Nicola ha detto in risposta a Andrea

      in fondo, meglio un po’ di violenza che un figlio bisex, no?
      Ma quale violenza. Bastano un paio di sedute psicoterapeutiche, magari elettroconvulsivanti, e una buona dosa di psicofarmaci. In fondo è per il suo bene.

      • Alessandro M. ha detto in risposta a Nicola

        Credo che sia sufficiente una famiglia equilibrata con un padre amorevole e presente, altro che psicofarmaci 😉

      • Carmine ha detto in risposta a Nicola

        Si, condivido. Unioni di persone oggettivamente e affettivamente fuori equilibrio genitoriale come quelle omosessuali non possono che maggiormente portare i figli all’essere a loro volta fuori equilibrio, magari andando a ricercare l’assenza paterna in altri uomini e viceversa per le ragazze. Cercando un compenso…è un cortocircuito affettivo, insomma.

    • Alessandro M. ha detto in risposta a Andrea

      Interessante interpretazione 😉
      Chissà come dal bianco si possa concludere che c’è del nero…ma è sempre divertente vederti all’opera!

      • Panthom ha detto in risposta a Alessandro M.

        Uno che gioca a fare il relativista, che poi parla di “conclusioni” (sbagliate, oltretutto) è ancora peggio. Sappiamo però che Andrea ha tanto di quel tempo libero da dimostrarci con assoluta verità che la verità non esiste e che lui non è relativista perché se lo fosse allora sarebbe una conclusione di verità.
        Spero che tutto il tempo che butta via online possa utilizzarlo in parte per capire la vera conclusione da trarre da questo studio, ovvero che l’omosessualità è fortemente influenzata dall’ambiente e dal contesto educativo e non pre-determinata.

        • Andrea ha detto in risposta a Panthom

          Se questa pseudo trappola filosofica in cui ti crogioli attribuendola a me ti fa vivere meglio, io non ho nulla da ribattere.
          Sulle motivazioni e la quantità di tempo che passo online non credo di dover rendere conto a te, e probabilmente non basterebbe la tua “carità cristiana” a comprenderle.

          L’unica conclusione che ho tratto è quella espressa dalle parole riportate nello studio, le altre sono interpretazioni di relativisti che accusano me di esserlo.

          • Panthom ha detto in risposta a Andrea

            E non prendertela su! Ti sei cacciato tu in questo guaio…puoi divertirti a fare il relativista quanto vuoi, poi però devi accettare che qualcuno ti mostri la contraddizione. Vuoi essere relativista? Vai fino in fondo caro amico. Lo studio è interessante perché mostra che l’essere omosessuali dipende molto dall’ambiente e dall’educazione che si riceve, è una conseguenza di una mancanza famigliare. Vuoi chiuderti gli occhi? Perché?

            • Andrea ha detto in risposta a Panthom

              Lo studio non dimostra affatto quello che sostieni Phantom, dimostra solo che i “figli” di coppie omosessuali sono più orientati ad avere esperienze ANCHE con l’altro sesso in età adolescenziale.

              Ora possiamo anche bruciarli vivi se vuoi, ma questo è solo parzialmente correlabile con quello che dici tu, non ci dice niente rispetto all’omosessualità a tendere.

              Non sono in nessun guaio, è la tua incapacità di concepire posizioni non assolutistiche che t’impedisce perfino di concepirne di diverse.
              Io non ho mai parlato di verità assolute, ma non per questo ho intenzione di basare ogni mia frase sul modo condizionale al puro scopo di far quadrare la tua filosofia spicciola.

              • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Andrea

                Sbagliato: “The present study found that nearly 20% of NLLFS adolescent girls rated themselves in the Kinsey bisexual spectrum, and
                none identified as predominantly-to-exclusively lesbian. The NLLFS adolescent girls were also more likely than the agematched NSFG girls to have engaged in same-sex activity […] the offspring of lesbian mothers were more likely to have engaged in same-sex behavior”

                Non credo che insultando gli altri utenti tu possa dare una parvenza di razionalità alla tua difesa dell’indifendibile. Prendilo come consiglio da amico 😉

              • Alessandro M. ha detto in risposta a Andrea

                Calma Andrea, rilassati. Ti ricordo che non vinci nulla, rimani sereno a fare le tue mille metafore quotidiane e le elaborazioni di interpretazioni più fantasiose possibili, ma non mi diventare aggressivo. Ok?

    • Norberto ha detto in risposta a Andrea

      A me alessandro piace anche da morire quando uno dei 4 gatti parli dei “credenti” come dei suoi nemici, degli avversari, come fossero un gruppetto di persone. Senza contare che Andrea non riesce ancora a capire il senso di questo studio e il motivo per cui la lobby si opponga a queste conclusioni. E a lui invece piacciono così tanto 😀

    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Andrea

      Ammazza quanta fantasia che Dio ti ha dato Andrea 😀

      Vediamo un po’ il significato di questo studio, al di là dell’ennesimo tentativo di male interpretarlo per motivi ideologici, come hanno detto i ricercatori.
      Questa frase riassume bene: “The present study found that nearly 20% of NLLFS adolescent girls rated themselves in the Kinsey bisexual spectrum, and
      none identified as predominantly-to-exclusively lesbian. The NLLFS adolescent girls were also more likely than the agematched NSFG girls to have engaged in same-sex activity […] the offspring of lesbian mothers were more likely to have engaged in same-sex behavior”

      Ed ecco la chicca che Andrea fa finta di non vedere…“Research has documented considerable fluidityin the developmentand expression of sexual orientation, particularly among young women […] over the course of 10 years, two-thirds of women had changed their identity label at least once, and one-quarter had changed
      their identity label more than once”
      . E ancora: “The rate of parental relationship dissolution was significantly higher in the NLLFS than in the NSFG”, il che potrebbe essere anche un bene, meglio una madre single che due madri…c’è meno confusione.

      Infine si ammette che il campione degli omosessuali non è casuale…quindi questo potrebbe avere influenzato sui dati “in positivo” (o pro, come li chiami tu), mentre rimarrebbe indifferente sul punto più interessante a cui giunge questa ricerca, ovvero quello della fluidità dell’omosessualità e la sua condizionabilità ambientale.

      • Andrea ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

        Bravo!!
        Ora spiegami meglio dove quello che hai detto è in contrasto con quello che ho detto io, attento che conosco molto bene l’inglese…

        la bisessualità e l’omosessualità non sono la stessa cosa, lo studio non si esprime riguardo a comportamenti esclusivamente omosessuali, questo è un tuo shortcut interpretativo.

        Cerca invece di controbattere ai passaggi che ho evidenziato io.

        • Antonio72 ha detto in risposta a Andrea

          Andrea, ma che fai, mi spacchi il capello in quattro?
          Un bisessuale può tenere dei comportamenti omosessuali a differenza di un eterosessuale, si o no?
          Tanto basta.

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Andrea

          Quindi vedo che ti sei soffermato solo all’omosessualità-bisessualità. Presumo che su tutto il resto tu abbia modificato la tua posizione iniziale.

          La bisessualità è un sintomo di confusione d’identità sessuale, proprio come l’omosessualità. Non cambia poi molto…

          • Diener ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Perchè è un sintomo di confusione d’identità sessuale? Non mi sembra poi così tanto confuso.

            • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Diener

              Certo da uno che sostiene che tutti sono bisessuali non mi stupirei del contrario, caro Diener 🙂

              • Diener ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

                Beh pensa che invece tu sostieni che tutti siamo eterosessuali, ma guarda un po’, caro Giovanni Pastormerlo!

                • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Diener

                  Io? Hai mai parlato con un fisiologo? Non ti è mai venuta la curiosità di sapere come sei fatto?

                  • Nicola ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

                    e gira gira, si arriva alla triste risposta “guardati in mezzo alle gambe” 🙁

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Nicola

                      Nicola…è la risposta più semplice e che tutti possono seguire senza nessun livello di preparazione o conoscenza dell’inglese. Basterebbe solo molto spirito d’osservazione come chiedeva Alexis Carrel

                    • Nicola ha detto in risposta a Nicola

                      sì, quando ancora la genetica del dna nemmeno esisteva. il dibattito accademico attuale verte su tutt’altro; se il livello deve essere questo, lasciamo perdere.

                  • Diener ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

                    Ma Giovanni è ovvio che un maschio per procreare deve avere un rapporto sessuale con una donna, mi sembra ovvio! Se poi tu mi dici che io, avendo un pene, nasco per amare solo una persona con una vagina allora mi spiace ma non ha più senso.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Diener

                      Hai ragione, nasciamo con due gambe ma in fondo non è detto che ci servano per camminare. Si può usare sempre il naso 😉

                    • Nicola ha detto in risposta a Diener

                      sembra assurdo ma sostiene esattamente questo: siccome hai un pene, allora hai un orientamento sessuale stabilito. sexology for dummies 🙂

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Ma cosa c’entra? Scusa è il pene che ti fa innamorare di una donna? Rispondimi perchè davvero non riesco sul serio a credere come fai a pensare una cosa del genere. Se la pensi sul serio vai a dire a una donna “ti amo perchè lo dice il mio membro”, vedrai cosa ti risponde. Io sapevo che uno amava una persona con la sua testa, non con un organo genitale.
                      Seriamente: pensi che sia l’organo genitale a farti innamorare della persona del sesso opposto?

                    • Nicola ha detto in risposta a Diener

                      è così, Diener. non serve sapere l’inglese e non occorre nessun livello di preparazione: è il pene che stabilisce l’orientamento sessuale. se solo lo sapessero i ricercatori e i sessuologi di tutto il mondo, poverini, che si arrovellano su problematiche così semplici.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Diener

                      Capisco che Nicola senta l’esigenza di allearsi perché il “gruppo fa la forza”. Ma il discorso del pene (o meglio del funzionamento di esso) è utile a spiegare la contraddizione dell’omosessualità rispetto alla spiccata natura dell’uomo. Io contesto l’affermazione che l’omosessualità sia un ordinario e naturale orientamento sessuale, perché basta della semplice osservazione per capire che non c’è nulla di ordinario (d’altra parte se fosse cosa ordinaria non saremmo qui a parlarne) e neppure naturale, proprio perché il funzionamento del pene rimane tale, unicamente predisposto all’eterosessualità.
                      Definire l’omosessualità un disordine è quindi assolutamente corretto e da questo disordine con se stessi possono poi emergere tutti i problemi legati all’omosessualità, che la lobby però attribuisce al tasso di omofobia della società.
                      La mia è un’accusa alla lobby omosessuale e non certo agli omosessuali che devono essere liberi di vivere la loro vita come credono e questa è la posizione della Chiesa innanzitutto.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Ok Giovanni, ho capito il tuo pensiero. La pensiamo diversamente sull’amore: per me avere un organo sessuale significa che per riprodurmi lo debba usare col sesso opposto, ma non significa che io non possa amare sia sesso opposto che stesso sesso (che comunque, sia donna o uomo, è sempre un umano). Per te questo non è possibile perchè un uomo nasce con la funzione di riprodursi con una donna e questo vuol dire che siamo tutti etero.

                    • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Diener

                      Sei tu a non aver capito bene il mio pensiero, scusami. Tu puoi benissimo provare un’attrazione sessuale per il tuo stesso sesso (come c’è chi prova attrazione per i bambini o per gli oggetti, ad esempio) ma questo ti pone inevitabilmente in contraddizione con la tua natura umana e con il tuo corpo. Questo genera il disordine. Mi sembra abbastanza evidente, no?

          • Andrea ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Non credo che tu sia in grado di dimostrare questa affermazione se non basandola su giudizi e condanne morali che hai già dato.

            • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a Andrea

              Eppure è una contraddizione evidente con la natura umana…mi chiedo cosa facevate durante le ore di scienze..ma basterebbe che rimandassino in onda quel bellissimo cartone animato “siamo fatti così”, ma forse cambieresti canale preferendo il Grande Fratello.

            • Laura ha detto in risposta a Andrea

              D’altraparte è quello che fai tu Andrea ogni giorno, no?

            • Qumran ha detto in risposta a Andrea

              @Andrea: non credo che tu sia in grado di dimostrare il 99,9% delle fuffaggini che ci racconti ogni giorno se è per questo…

            • Andrea ha detto in risposta a Andrea

              nessun altro vuole aggiungere considerazioni mirate ed in ambito sui miei serial di riferimento?

  12. Andrea ha detto

    Ma scusate, ci voleva Albert Einstein per capirlo?!? Mi stupisce semmai che comunque un’alta percentuale di bambini in coppie omosessuali restino eterosessuali, almeno la Natura è più forte di certe devianze…

  13. Diener ha detto

    Bè mi sembra abbastanza ovvio. Se per questo anche i figli di due genitori eterosessuali avranno più probabilità di essere eterosessuali no? Si è sempre saputo che l’orientamento sessuale (come anche quello religioso a parer mio) è legato anche da fattori esterni.

    • Laura ha detto in risposta a Diener

      Purtroppo pare proprio che la lobby omosessuale non voglia accettarlo. Credo che si possa tranquillamente parlare di esclusività di fattori esterni, a meno che si voglia nel 2012 sostenere di avere trovato il “gene gay” 😉

      • Diener ha detto in risposta a Laura

        Resta il fatto che la maggior parte degli omosessuali sia in famiglie di genitori maschioxdonna. Ancora non mi spiego questo nonostante io pensi che siamo tutti bisessuali.

        • Laura ha detto in risposta a Diener

          I tuoi pensieri sono certamente importanti, ma necessariamente si oppongono ai miei e ai “dati” forniti dall’indagine scientifica. Esistono purtroppo tantissime famiglie poco stabili e questo produce nei figli desideri legittimi di compensare la mancata affettività del genitore dello stesso sesso in altri soggetti dello stesso sesso, scivolando da affettività a sessualità.

          • Diener ha detto in risposta a Laura

            Sì il ragionamento è giusto secondo me, ma esistono davvero tanti omosessuali che vivono in famiglie assolutamente normali. Cioè non è che tutti gli omosessuali di questo mondo sono in famiglie omosessuali o in famiglie poco stabili, molti sono in famiglie con situazioni normali. Comunque dal punto di vista riproduttivo è palese che l’uomo debba avere rapporti con la donna, ma nulla ci vieta di innamorarci di una persona dello stesso sesso. Anche per questo subentrano tanti fattori esterni, esattamente come si dice in questo studio per l’omosessualità. Infatti se un figlio nasce in una famiglia eterosessuale e cresce vedendo solo eterosessuali è normale che anche lui sia eterosessuale, perchè gli viene naturale essere così. Idem per gli omosessuali: se un bambino vede per strada solo coppie dello stesso sesso e cresce vedendo la maggior parte coppie dello stesso sesso sarà più propenso ad essere gay/lesbica. E’ per questo che secondo me siamo tutti bisessuali, ma di certo non per scelta, non fraintendermi: io mi potrei innamorare di un uomo e tu di una donna, sono solo i fattori esterni a farci sembrare “strana” questa cosa. Del resto, anche se io mi innamorassi di un uomo nulla mi vieterebbe di avere rapporti con una donna e continuare la procreazione. Secondo me è proprio questo studio che lo può confermare.

            • Laura ha detto in risposta a Diener

              @Denver: vedo una discesa pericolosa di equiparazione della condizione omosessuale a quella eterosessuale. Ti ricordo che la natura umana è eterosessuale, è sufficiente vedere come nasciamo predisposti al rapporto sessuale con l’altro sesso e anche un omosessuale mantiene il corpo di un eterosessuale e i funzionamenti genetici e fisiologici pronti ad avere un rapporto etero. Dunque mentre la prima è una condizione normale di nascita, è proprio insita nell’uomo e nella donna, l’essere omosessuali significa staccarsi dalla propria natura biologica e lo fanno solo il 2,5% delle persone oggi (tanti sono gli omosessuali). Non c’è davvero nessun paragone da fare.

              • Diener ha detto in risposta a Laura

                No infatti, non sto assolutamente mettendo in dubbio che l’uomo non debba avere un rapporto eterosessuale (cioè poi un maschio può avere rapporti con un altro maschio, a me non importa). Non sto parlando di rapporti, perchè è palese che per avere un figlio un maschio debba avere un rapporto sessuale con una donna. Su questo non si discute. Io sto dicendo che sia l’omosessualità che l’eterosessualità sono condizioni che derivano da fattori esterni. Guarda non voglio dirlo assolutamente con tono provocatorio o comunque sgarbato nei vostri confronti, è un discorso che mi ha sempre incuriosito e mi va di parlarne con chi la pensa diversamente per capire diversi punti di vista. Se noi fossimo nati in un ambiente in cui non facesse scandalo vedere due uomini o due donne che si baciano è normale che ci saremmo potuti innamorare sia degli uomini che delle donne. Se io vedo solo maschi che stanno con maschi e donne che stanno con donne divento per forza omosessuale (se sono maschio gay, se sono donna lesbica, ovviamente). E’ normale, lo vedo tutti giorni e per me la sessualità “normale” è questa. (Ovviamente poi questo è un ragionamento per assurdo, non potrebbe continuare la specie se almeno un uomo non avesse rapporti con una donna). Stesso discorso al contrario: se io vedo solo maschi che stanno in coppia con donne la sessualità “normale” mi sembra quella etero e pensare che due maschi si possano amare ovviamente mi sembra strano, del resto io vedo ogni giorno solo maschi che stanno con donne. Questo penso davvero che sia così, anche l’eterosessualità è dovuta a fattori esterni.
                Ora il punto è: cosa impedisce a un uomo di innamorarsi di un uomo o di una donna? Non sto parlando di feticismi come possono essere l’eccitazione verso persone con malformazioni o la necrofilia e la pedofilia in cui l’altro sesso non può essere consenziente. Sto parlando proprio a livello normale, io mi posso innamorare di un mio amico ma anche di una mia amica. Poi è ovvio che il rapporto per far andare avanti la specie è quello con la mia amica, ma solo a livello sessuale.
                Qual è però il problema? Che sembra strano pensarla così, proprio perchè siamo legati dai fattori esterni (ovvero vedere solo maschi che si innamorano con donne).
                Non penso che sia un ragionamento sbagliato..

                P.S.: qua mi chiamo Diener, non Denver :p

                • Laura ha detto in risposta a Diener

                  Scusami per il nome, Diener. Però credo tu non abbia letto la mia risposta. La riscrivo.

                  ” Io sto dicendo che sia l’omosessualità che l’eterosessualità sono condizioni che derivano da fattori esterni”
                  Ti ricordo che la natura umana è eterosessuale, è sufficiente vedere come nasciamo predisposti al rapporto sessuale con l’altro sesso e anche un omosessuale mantiene il corpo di un eterosessuale e i funzionamenti genetici e fisiologici pronti ad avere un rapporto etero. Dunque mentre la prima è una condizione normale di nascita, è proprio insita nell’uomo e nella donna, l’essere omosessuali significa staccarsi dalla propria natura biologica.

                  “Se noi fossimo nati in un ambiente in cui non facesse scandalo vedere due uomini o due donne che si baciano è normale che ci saremmo potuti innamorare sia degli uomini che delle donne. Se io vedo solo maschi che stanno con maschi e donne che stanno con donne divento per forza omosessuale”
                  E’ una tua presupposizione. Seguendo il tuo ragionamento, se un uomo venisse allevato da delle scimmie allora dovrebbe innamorarsi tranquillamente di una scimmia. Così per i pinguini e i criceti. E allora perché vietare il matrimonio tra uomini e animali a questo punto? Perché considerare perversione la zoorastia? Insomma sono discussioni da bar che però lasciano il tempo che trovano.

                  La società è basata sulla famiglia e questa è l’unica salvezza per la nostra specie.

                  • Diener ha detto in risposta a Laura

                    Niente problema per il nome, ti ho corretto bonariamente.
                    Io per eterosessuale non intendo solo il rapporto, ma anche la sfera degli affetti. Da quel che ho capito tu per eterosessuale intendi solo il rapporto. Io potrei avere un rapporto con una donna e innamorarmene, ma potrei innamorarmi anche di un uomo.
                    Quella degli animali è ovvio che non potrà mai esistere per il semplice fatto che un animale non parla e che quindi non sarebbe un rapporto affettivo consenziente.
                    Prima ho scritto proprio che quello di cui parlavo io era sul piano dell’uomo e della donna, di due persone normali che possono avere un rapporto tra di loro ma possono innamorarsi di persone dello stesso sesso.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      “per il semplice fatto che un animale non parla e che quindi non sarebbe un rapporto affettivo consenziente.”

                      prova ad avvicinarti ad un animale in calore, per esempio ad un cane, e guarda che ti fa alla gamba…

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Kosmo, non potrà mai esistere un rapporto tra un uomo e un animale come quello tra due persone umane.
                      Qual è il problema se a me, uomo, mi piace un altro uomo? Qual è il problema se mi piace una donna? Quest’uomo ha un carattere che mi fa davvero meravigliare, che problema c’è se me ne innamoro? Se una donna ha un carattere stupendo, che male c’è se me ne innamoro?

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      Credo che gli ambientalisti ti scannerebbero. Alcuni sostengono che i rapporti con gli animali hanno qualità migliore…come vedi distogliendosi dall’ordinario si aprono una moltitudine di scenari che non possono più essere chiusi. Che tu non veda un disordine affettivo non stupisce, tuttavia dovresti rispondere a chi ti dice: “qual’è il problema se un padre si innamora e sposa sua figlia di 20 anni?”.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      “Kosmo, non potrà mai esistere un rapporto tra un uomo e un animale come quello tra due persone umane.”

                      E se ti dicessi:

                      Diener, non potrà mai esistere un rapporto tra un uomo e un altro uomo come quello tra un uomo e una donna.

                      Che ne sai tu?

                    • Laura ha detto in risposta a Diener

                      Sei sicuro che potresti diventare omosessuale da un giorno all’altro? Su quali basi lo sostieni? L’uomo può anche camminare con le mani a testa in giù? E’ dunque normale che lo faccia?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Infatti hai ragione. Mi sembra ovvio anche che il rapporto tra me e Marta non sarà mai lo stesso di quello tuo e di Silvia (esempio). Penso che abbia capito anche tu che, dato che l’animale non è consenziente, non può esistere un rapporto tra lui e un essere umano, è oggettivo. Se una donna ha un bellissimo carattere e un uomo ha lo stesso identico carattere, cosa impedisce a me di innamorarmi del maschio o della femmina? Io sto dicendo che l’eterosessualità mi sembra una vera e propria condizione derivata dagli ambienti esterni: perchè la sfera degli affetti amorosi dev’essere per forza orientata solo al sesso opposto? Solo perchè ci si può far sesso?
                      Io mi innamoro di un uomo perchè ha un bellissimo carattere ma dopo 10 anni ho un rapporto sessuale con una donna che ha lo stesso identico carattere di quell’uomo e abbiamo un figlio (in modo da continuare la specie) Mi sono piaciute entrambe le persone dunque. Qual è il problema?

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      Ma l’animale è assolutamente consenziente, anche lui sperimenta il piacere sessuale. Non ha certo un’etica che gli impedisce di fare sesso con un uomo..o no? Cosa impedisce ad un padre di famiglia di sposare sua figlia maggiorenne? Cosa impedisce di sposare una ragazza di 16 anni, matura e consenziente? La Natura mette l’uomo nelle condizioni di svilupparsi interamente essendo eterosessuale…nessun tuo pensiero potrà mai scalfire questo.
                      Qual’è il problema di non poter fare sesso con gli animali? E con i propri parenti consenzienti? Vuoi darci qualche risposta per favore?

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      Intanto stai ragionando con il classico “uomo di paglia”: infatti non è possibile che due persone (finanche poi del sesso opposto) abbiano lo stesso IDENTICO carattere.
                      E poi mica ci si innamora solo per il carattere.
                      Chi l’ha stabilito quali sono le cause che ci fanno innamorare?
                      Sai che c’è gente che si innamora prima di una persona che ha un carattere, e poi di una con un carattere opposto ( o quasi)?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      @Fabio: Beh dato che pensi che un uomo possa avere con un animale lo stesso rapporto che ha con un altro essere umano prova a viverci e poi me lo racconti. So che sei ironico, ma sai benissimo anche tu che se io dico “ti amo” al mio cane lui mi guarda e basta perchè non capisce.
                      Poi mi chiedi cosa impedisce a un padre di sposare sua figlia consenziente? Se intendi sposare in Chiesa, è proprio quest’ultima che lo impedisce, se intendi in comune non lo so. Ti so dire soltanto che se provano a procreare avranno un figlio con dei problemi genetici, per il resto possono anche amarsi, non danno fastidio a nessuno.
                      Non mi portare argomenti diversi (incesto), io sto dicendo semplicemente che mi sembra abbastanza chiuso avere solo la via dell’altro sesso nella sfera degli affetti amorosi e non anche quella dello stesso sesso. Io sto provando a dire questo dall’inizio. Del resto se tu sostieni che l’eterosessualità sia la condizione naturale di ogni uomo io potrei farti le tue stesse domande: cosa vieta a me di innamorarmi di mia nonna? Del resto è una donna, non potrei innamorarmi di mio nonno perchè è del mio stesso sesso ma di mia nonna sì. Capisci che stai rispondendo su un piano diverso da quello che sto cercando di dire io? Spero che questo mio ultimo esempio l’abbia fatto capire.

                      @Kosmo: quello dello stesso carattere era un esempio per far capire che innamorarsi di un uomo o una donna secondo me non dovrebbe essere differente. Per il resto leggi quello che ho scritto a Fabio, spero chiarisca di più il mio pensiero.

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      @Diener: sei tu che stai discriminando chi vuole amare un animale e sposarsi con lui. Non capisco cosa ci sia di male…puoi spiegarmelo?
                      Mi sembra che la legge vieti l’incesto…tu sei favorevole invece. Mi pare ovvio perché devi rimanere coerente. Dunque sei favorevole anche alla poligamia…che male c’è nell’amore? E perché non abbassare il consenso dell’età a 12 anni? Non è una discriminazione verso i bambini non poterli far fare sesso con chi vogliono?
                      Vuoi fare davvero il rivoluzionario? Fallo fino in fondo, non puoi aprire a qualcuno e chiudere ad altri…

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Ma hai capito di cosa sto parlando? Ti ho scritto che tutti questi esempi li potrei fare per l’eterosessualità, ma evidentemente non hai capito. Essere rivoluzionario? Ma hai capito sul serio quello che sto dicendo? Quelle che mi stai portando tu, e questo ormai penso di averlo scritto cento volte, sono situazioni diverse. Io ti sto parlando semplicemente di amore tra un uomo e una donna di un’altra famiglia (e quindi non c’entra proprio niente l’incesto) e di amore tra uomo e uomo di un’altra famiglia. Che c’entrano le zoofilie? Ti sto dicendo da due ore che anche io non condivido la zoofilia e l’incesto (quello di prima se non si era capito era ironico). Stai proprio dicendo cose di un piano diverso. Se tu mi dici che quelle che sto dicendo sono stronzate e poi mi porti esempi tipo “allora tutti possiamo avere rapporti con nostro padre, che male c’è?” io potrei dire lo stesso dell’eterosessualità, nonostante non voglia dire assolutamente nulla! Se tu, infatti, mi dici che la condizione normale è l’eterosessualità, io ti potrei dire “ah quindi tu ameresti tua zia solo perchè una donna giusto? Del resto è dell’altro sesso, che male c’è?” Spero davvero che tu abbia capito, e se stai leggendo ti inviterei a dirmi se hai capito che l’esempio che hai fatto non c’entra niente e a rispondere su questo e non facendo altri esempi assurdi. Se vuoi dire che sto dicendo cavolate fallo fino in fondo, non puoi aprire a qualcuno e chiudere ad altri, o no? Io sto rispondendo a tutto quello che mi stai dicendo e sto cercando di farti capire, pacificamente, il mio pensiero. Il problema è che tu mi stai rispondendo con esempi sbagliati e con una sorta di punzecchiamento che si potrebbe benissimo evitare, perchè io sono venuto qua pacifico e non mi va davvero di avere una discussione in cui ci attacchiamo. Quindi ti chiedo di rispondere alle cose che ho scritto senza continuare a fare esempi a caso.

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      Faccio davvero fatica a capire cosa vuoi sostenere. Parli dell’innamoramento come una decisione, come il mangiare una pizza con gli amici. Paragoni l’eterosessualità a quel che non può essere paragonato, rifiuti un’origine genetica della nostra natura ecc…
                      Dato che porti l’argomento sul: “che male c’è..è solo amore no?”, allora io ti rispondo: “che male c’è tra padre e figlia? E’ solo amore no?”. E tra uomo e animale? E tra uomo e 6 donne? E tra 10 donne e un uomo? Se ogni espressione d’amore al di fuori del normale, dell’ordinario va accolta nella società, legalizzata, allora perché vietare tutte queste? Su quali basi?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Penso che stiamo facendo confusione. Io con eterosessualità intendo amare una persona del sesso opposto, con omosessualità di amare una persona del mio stesso sesso, e con bisessuale di amarle entrambe. Che io abbia un pene non significa che non possa amare sia maschi che donne. Dove sta scritto che chi ha un pene debba amare per forza le donne, come stai dicendo tu? C’è scritto che chi ha un pene, per avere figli, deve usarlo con una vagina, ma non c’è scritto che chi ha un pene non possa innamorarsi sia di una donna che di un uomo.
                      Detto ciò, “Hai sostenuto che la natura sessuale dipende esclusivamente dall’ambiente e questo è antiscientifico.” ? Puoi provare anche tu: fai nascere un figlio facendogli vedere sia baci tra etero e baci tra due donne, ti assicuro che “diventa” bisessuale. Se tu gli fai vedere solo maschio e donna è assolutamente normale che sia etero. Eppure mi sembra logico..

                      “Seguendo il tuo ragionamento, un uomo che crescesse in mezzo agli animali dovrebbe innamorarsi di loro. Se crescesse senza famiglia e isolato invece non dovrebbe innamorarsi mai.” Essendo questa una condizione assolutamente utopistica (se non magari per qualche rarissima eccezione), sarebbe normale se succedesse. Se io conosco solo delle scimmie innanzittutto non potrei conoscere cosa sia l’amore perchè probabilmente non riuscirei neanche a parlare con loro di cose compiute, però inconsciamente proverei degli affetti più grandi per un animale in particolare che magari porto sempre con me. Se crescesse senza famiglia e isolato scusami ma è ovvio che non si potrebbe innamorare mai perchè non conoscerebbe mai una persona. Io parlo sempre di situazioni tra esseri umani, comunque.

                      “L’eterosessualità è imposta dalla natura umana, si nasce eterosessuali.” Su questo ti devo dire la stessa cosa che ho chiarito all’inizio del post. Se io ho un pene e mi serve per avere un figlio non vuol dire che debba amare solo una persona del sesso opposto.

                      “Oltre essere assurdo cercare una media per far contenti tutti, l’affermazione non trova riscontro nella scienza ed è sicuramente sbagliata perché parte da assunti errati. ” Non trova riscontro nella scienza perchè nessuna persona famosa ha mai detto questo che io sappia. Io sto provando a dirlo per vedere cosa ne pensano gli altri.

                  • Diener ha detto in risposta a Laura

                    Se fai fatica a capire cosa voglio sostenere tranquillo, te lo rispiego (non mi costa nulla). Parto dalla condizione iniziale. Allora, lo studio di questo articolo dice che i figli di genitori omosessuali sono più propensi ad essere omosessuali poichè, ovviamente, crescono in un ambiente in cui prevale l’omosessualità e in generale i rapporti con lo stesso sesso. Ok, e su questo siamo d’accordo tutti giusto? Anche io la penso così. Allora io penso che anche i figli di due genitori maschio-donna abbiano molta più propensione ad essere eterosessuali perchè nascono in un ambiente etero, giusto? Penso che anche voi siate d’accordo, mi sembra normale. Del resto tutti siamo sempre stati abituati a vedere solo maschi con donne: faccio un esempio quotidiano e semplice..quando guardiamo un film magari c’è la scena finale in cui il protagonista e la protagonista si baciano.
                    Ora, quello che dico io è che siccome sia l’omosessualità che l’eterosessualità sono dovuti da fattori esterni, penso che sia normale che la condizione più “equa” sia la bisessualità. I fattori esterni infatti non conterebbero più nulla perchè ci si può innamorare sia di maschi che di donne, tuttavia si potrebbe continuare comunque la specie perchè un uomo può avere dei rapporti sessuali con una donna.
                    L’ultima parte del mio pensiero è che, come avete detto voi e come è normale che sia perchè ovvio, l’uomo per continuare a procreare debba avere rapporti con una donna.
                    Spero di essere stato chiaro..

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      “anche i figli di due genitori maschio-donna abbiano molta più propensione ad essere eterosessuali perchè nascono in un ambiente etero”
                      Hai sostenuto che la natura sessuale dipende esclusivamente dall’ambiente e questo è antiscientifico. Hai paragonato due condizioni che non si possono paragonare ed è antiscientifico anche questo. Il primo è un status perenne dell’uomo, il secondo -l’omosessualità- è un comportamento umano.

                      “tutti siamo sempre stati abituati a vedere solo maschi con donne”
                      Seguendo il tuo ragionamento, un uomo che crescesse in mezzo agli animali (come ti è già stato detto) dovrebbe innamorarsi di loro. Se crescesse senza famiglia e isolato invece non dovrebbe innamorarsi mai. Sono affermazioni antiscientifiche.

                      “sia l’omosessualità che l’eterosessualità sono dovuti da fattori esterni”
                      E’ falso. L’eterosessualità è imposta dalla natura umana, si nasce eterosessuali. Alcuni diventano omosessuali per motivi di predisposizione genetica e fattori ambientali/educativi, una miscela di questi. La tua affermazione è -guarda un po’- antiscientifica.

                      “penso che sia normale che la condizione più “equa” sia la bisessualità”
                      Oltre essere assurdo cercare una media per far contenti tutti, l’affermazione non trova riscontro nella scienza ed è sicuramente sbagliata perché parte da assunti errati.

                      Se questo è il tuo pensiero, ti pregherei in futuro di evitare fantasie personali e argomentare le tue posizione da un punto di vista scientifico dato che si sta parlando di ambito scientifico.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Scusami ho sbagliato post e ho scritto sopra. Te lo riporto qua:

                      Penso che stiamo facendo confusione. Io con eterosessualità intendo amare una persona del sesso opposto, con omosessualità di amare una persona del mio stesso sesso, e con bisessuale di amarle entrambe. Che io abbia un pene non significa che non possa amare sia maschi che donne. Dove sta scritto che chi ha un pene debba amare per forza le donne, come stai dicendo tu? C’è scritto che chi ha un pene, per avere figli, deve usarlo con una vagina, ma non c’è scritto che chi ha un pene non possa innamorarsi sia di una donna che di un uomo.
                      Detto ciò, “Hai sostenuto che la natura sessuale dipende esclusivamente dall’ambiente e questo è antiscientifico.” ? Puoi provare anche tu: fai nascere un figlio facendogli vedere sia baci tra etero e baci tra due donne, ti assicuro che “diventa” bisessuale. Se tu gli fai vedere solo maschio e donna è assolutamente normale che sia etero. Eppure mi sembra logico..

                      “Seguendo il tuo ragionamento, un uomo che crescesse in mezzo agli animali dovrebbe innamorarsi di loro. Se crescesse senza famiglia e isolato invece non dovrebbe innamorarsi mai.” Essendo questa una condizione assolutamente utopistica (se non magari per qualche rarissima eccezione), sarebbe normale se succedesse. Se io conosco solo delle scimmie innanzittutto non potrei conoscere cosa sia l’amore perchè probabilmente non riuscirei neanche a parlare con loro di cose compiute, però inconsciamente proverei degli affetti più grandi per un animale in particolare che magari porto sempre con me. Se crescesse senza famiglia e isolato scusami ma è ovvio che non si potrebbe innamorare mai perchè non conoscerebbe mai una persona. Io parlo sempre di situazioni tra esseri umani, comunque.

                      “L’eterosessualità è imposta dalla natura umana, si nasce eterosessuali.” Su questo ti devo dire la stessa cosa che ho chiarito all’inizio del post. Se io ho un pene e mi serve per avere un figlio non vuol dire che debba amare solo una persona del sesso opposto.

                      “Oltre essere assurdo cercare una media per far contenti tutti, l’affermazione non trova riscontro nella scienza ed è sicuramente sbagliata perché parte da assunti errati. ” Non trova riscontro nella scienza perchè nessuna persona famosa ha mai detto questo che io sappia. Io sto provando a dirlo per vedere cosa ne pensano gli altri.

                    • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                      Tu scrivi: ” Puoi provare anche tu: fai nascere un figlio facendogli vedere sia baci tra etero e baci tra due donne, ti assicuro che “diventa” bisessuale. Se tu gli fai vedere solo maschio e donna è assolutamente normale che sia etero. Eppure mi sembra logico..”

                      È proprio questo tu ragionamento che, basandosi sull’identità di genere, non è condivisibile.

                      L’identità di genere è una bufala inventata negli anni sessanta/settanta per motivi politici: la società è basata sulla famiglia, la famiglia è basata sulla distinzione dei ruoli maschio femmina… rendiamo obsoleti i generi maschio femmina, distruggeremo la famiglia, crollerà questa società oppressiva ed illiberale.
                      Naturalmente, come ogni buona ideologia, aveva una sua bibbia: gli studi di un tizio che, trovandosi di fronte ad un neonato con il pene danneggiato, decise di ricostruirgli una vagina e di allevarlo come una bambina; fu seguito fino all’adolescenza, si prese scientificamente atto che si comportava come se fosse sempre stato donna e gli studi furono pubblicati.
                      Peccato che non furono però presi in considerazione i successivi gravi problematiche che si verificarono nel successivo periodo post adolescenziale e che si risolsero solo quando quel bambino tornò definitivamente ad essere un maschio.

                      Come vedi, come tutte le grandi menzogne, anche quella dell’identità di genere si basa su mezze verità.

                      Nella realtà, la natura funziona in questo modo:
                      – prima dell’adolescenza, quando l’apparato riproduttivo non è ancora pronto, non c’è alcuna attrazione specifica per il sesso opposto;
                      – con l’adolescenza iniziano i primi turbamenti nei confronti dell’altro sesso: è un’età molto delicata nella quale possono aver origine dei traumi che, non individuati e curati, possono produrre gravi danni;
                      – con la menopausa e l’andropausa, le pulsioni sessuali praticamente si annullano: possono anche venire annullate con la cosiddetta castrazione chimica che, inibendo la produzione di particolari sostanze, annulla i desideri e la capacità sessuale.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Certo lorenzo, ma infatti è assolutamente naturale che un maschio, fisiologicamente parlando, debba avere rapporti con la donna. Cioè è chiaro a chiunque, come avete già detto basta guardare in mezzo alle gambe per capire che il proprio organo sessuale vada usato, per fini riproduttivi, con la persona di sesso opposto.
                      Ma il fatto di avere lo sperma, ad esempio, non vuol dire che io debba amare solo la donna, essere umano con cui ci si deve riprodurre. Il fatto è che mi sembra davvero chiuso come concetto quello di dover amare per forza solo la persona del sesso opposto.
                      Poi come dici tu il sistema è basato sulla famiglia, e infatti è così. Solo che non capisco davvero perchè si debba amare solo la donna come essere umano. Se un uomo può amare un essere umano (perchè della stessa specie), perchè solo la donna? Solo perchè ci può far sesso? Mi sembra solo un po’ strano, tutto qui.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      “Il fatto è che mi sembra davvero chiuso come concetto quello di dover usare per forza solo la bocca per mangiare. Potrei infilare il cibo negli occhi, nelle orecchie, nel naso, nel…

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Ma perchè si continua a rispondere a un concetto con una domanda che si risponde da sola? La bocca serve per mangiare. Gli occhi no. Il pene serve per amare? Puoi rispondermi a questo?

                    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Diener

                      Puoi andare avanti a sostenere i tuoi pensieri anche per tutto l’anno 2012. Ma non cambierai mai nulla: l’orientamento sessuale è una miscela di predisposizione genetica, ormonale, ambientale, educativa e auto-percettiva.
                      Nessun tuo commento ha senso perché nega questa evidenza scientifica.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Dal momento che l’argomento più usato per dire che sto dicendo cose senza senso è stato quello di fare esempi di parti del corpo (ad es. “abbiamo due braccia però possiamo camminare col naso” oppure “guarda in mezzo alle gambe e capisci che sei eterosessuale”) puoi per piacere dirmi se il pene serve per amare? Io sto chiedendo solo questo.
                      Poi concordo sul fatto che l’orientamento sessuale sia una miscela degli elementi che hai detto.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      perchè, l’ano serve per fare l’amore?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      No, l’ano non serve per fare l’amore infatti. Io sto rispondendo a tutte le tue domande ma tu continui a non rispondere alla mia, non capisco perchè dato che per te è così tanto ovvio che siamo eterosessuali perchè abbiamo un pene.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      Oltre a tutto quello che ti hanno detto fin qui e che tu fai finta di non vedere?

                      siamo eterosessuali perchè se no ci saremmo estinti alla prima generazione.
                      siamo eterosessuali perchè dobbiamo creare prole con metà geni da una parte e metà geni dall’altra.
                      siamo eterosessuali perchè cosi’ nasciamo. Hai mai visto bambini all’asilo che si danno bacetti tra maschietti? No solo tra maschietti e femminuccie. Cioè PRIMA che intervenga la lobby omosessuale (e che non a caso vuole introdurre, e in parte già lo ha fatto, vedi paesi nordici, una certa “educazione sessuale” pro-gay, già dalle elementari)
                      contento?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Vabbè non hai capito cosa voglio dire. Le cose che hai detto sono giuste ma io parlavo di altro. Tu pensi che siamo tutti eterosessuali per nascita e io invece penso che si possa provare un attrazione grande anche per lo stesso sesso se non ci fossero i fattori esterni a farci sembrare giusta un’unica cosa.
                      Buon 2012 a tutti, con salute e serenità, le cose più importanti.

                    • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                      Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che tu non riesca a distinguere tra l’amicizia e l’amore, quasi come se, per te, l’unione sessuale sia una cosa strettamente legata ad entrambi.
                      Nella realtà l’amicizia tra due uomini (o tra due donne), a meno che non subentri qualche problema psicologico che alteri il naturale comportamento sessuale, non ha nulla a che spartire con i genitali, ma si esplicita in legami sentimentali anche molto intensi e duraturi.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Tranquillo lorenzo, il mio è un pensiero che ovviamente non è certo, è solo una teoria. Per cui non c’è problema se mi dai considerazioni tue. Effettivamente può sembrare che quella di cui parli io sia un’amicizia molto forte, ma io parlo proprio di amore. Infatti io potrei dire lo stesso per due etero, ovvero che loro non si amano ma sono uniti “solo” da un forte legame di amicizia, ma come ben sappiamo la maggior parte delle volte non è così. Secondo me si può proprio amare una persona dello stesso seesso (ovviamente di un’altra famiglia, non parlo di incesti), del resto fa sempre parte della nostra specie. Grazie lorenzo comunque per l’osservazione.

                    • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                      Nella pre-adolescenza, le amicizie molto strette tra persone dello stesso sesso sono la norma.
                      Quando gli ormoni si fanno però sentire ed iniziano i primi turbamenti, alcuni, per motivi caratteriali, di carenze affettive od altro, in un periodo nel quale la sessualità è ancora in via di assestamento, indirizzano le loro attenzioni verso persone dello stesso sesso.

                      Per specificare meglio debbo però introdurre i concetti di eros ed Agape, che vengono toccati in un post precedente: https://www.uccronline.it/2011/12/27/recensione-del-libro-eros-greco-e-amore-cristiano/

                      Mentre l’eros è un tipo di amore tendenzialmente egoistico e che ha bisogno, per continuare ad essere, di costanti verifiche, l’Agape è tendenzialmente altruistico e non dipende necessariamente da continui riscontri; ed anche se, nella realtà, i due tipi d’amore non sono completamente separati, rimangono pur sempre abbastanza facilmente distinguibili.

                      Prendi ora un adolescente che abbia un’amicizia molto profonda per una persona dello stesso sesso.

                      Ponilo in una società nella quale l’educazione all’affettività si riduce all’uso corretto del preservativo.

                      Supponi un forte amore di tipo eros.

                      I due amici avranno inevitabilmente tra loro rapporti anche genitali.

                      Tutto questo in base ai seguenti passaggi logici:
                      provo affetto per quella persona;
                      il mio affetto ha bisogno di certezza;
                      la certezza ha bisogno della prova;
                      la prova è dedotta dal legame affetto – preservativo – sesso;
                      il mio affetto si concretizza nell’atto sessuale.

                      Questo frutto è dolce all’assagio ma lascia un retrogusto amaro; se si continua a mangiarlo, avvelena la vita.

                • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                  L’eterosessualita è genetica.
                  Rare forme di omosessualità sono dovute a malformazioni genetiche, mentre tutte le altre sono causate o da problemi psicologici o da vizio.
                  La bufala dell’identità di genere è stata ideata nella seconda metà del secolo scorso per fini puramente politici, fidandosi del fatto che qualcuno disposto a crederci si trova sempre.

          • Paolo ha detto in risposta a Laura

            Assolutamente non vero. Cara mia come al solito porti i 4 studi creati ad hoc da associazioni ideologizzate come il narth.
            L’omosessualità è uno sviluppo normale e corretto della sessualità e affettività umana come l’eterosessualità. E perchè non dovrebbe eserlo poi? Perchè non è santificato dalla Chiesa? Fa quasi ridere.

            • Laura ha detto in risposta a Paolo

              Mentre l’omosessualità è uno sviluppo (la normalità chi la decide?), l’eterosessualità è una condizione biologica, fa parte dell’essere uomo. Anche l’omosessuale continua ad avere un corpo che “ragiona” come eterosessuale, indipendentemente da tutti i massacri chirurgici che può pensare. Narth? Chiesa? Chi ne ha mai parlato?

        • Kosmo ha detto in risposta a Diener

          “nonostante io pensi che siamo tutti bisessuali”

          Toh, abbiamo un premio Nobel in biochimica e non lo sapevamo.
          E potresti essere così gentile da accultirarci tutti con i tuoi approfonditissimi studi relativi alla tua conclusione?

          • Diener ha detto in risposta a Kosmo

            Kosmo tranquillo, ho risposto sopra. Non voglio attaccare nessuno, ho scritto proprio “nonostante io pensi che siamo tutti bisessuali”, e non invece “nonostante tutti siamo bisessuali”. E’ una mia opinione, mica quello di un premio Nobel in biochimica, stai sereno che qui nessuno vuole attaccare nessuno.

            • Kosmo ha detto in risposta a Diener

              E quindi, seguendo il tuo “ragionamento”, secondo te siamo anche tutti zooerasti, pederasti, acrotomofili, cateterofili, necrofili, ecc ecc, perchè niente ci impedisce di accoppiarci con una donna (se siamo uomini) mentre continuiamo ad esercitare le nostre parafilie, no?
              Non fa una piega.

              • Paolo ha detto in risposta a Kosmo

                Peccato che l’omosessualità non sia una parafilia…

                • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

                  E perchè ce l’hai tanto come le parafilie?
                  Sono normali declinazioni della sessualità. Perchè sei così razzista?

                • Hugo ha detto in risposta a Paolo

                  Paolo, tantissimi psicologi dicono che la pedofilia sia uno sviluppo normale e corretto della sessualità e affettività umana. Sei d’accordo tu?

              • Diener ha detto in risposta a Kosmo

                No scusami non hai capito il mio “ragionamento” (come l’hai messo tu tra virgolette). Dato che chi nasce in ambiente omosessuale ha più propensione a diventare omosessuale e chi nasce in ambiente etero ha più propensione a diventare etero, non ti sembra che tutti possiamo amare uomini e donne dato che amiamo la persona e non il sesso? Quelle che hai citato tu sono per lo più perversioni e se uno si eccita così peggio per lui. Quello che sto dicendo io è che un maschio può amare sia un maschio che una donna e una donna può amare sia una donna che un maschio, sono solo i fattori esterni (come ha detto anche questo studio del resto, che io condivido perchè è logico) che ci fanno essere omosessuali o eterosessuali. Non ho mai parlato di perversioni.

                • Hugo ha detto in risposta a Diener

                  Caro Diener, non esiste alcun ambiente omosessuale. Esistono pochi milioni di omosessuali su 9 miliardi di persone. A meno che uno si chiuda dentro la sede dell’Arcigay non può vivere in un contesto omosessuale. I fattori per cui siamo sempre eterosessuali (lo sono anche i bisessuali e gli omosessuali) li puoi cominciare ad imparare guardandoti in mezzo alle gambe e aprendo un bellissimo libro di fisiologia umana. Hai tempo oggi?

                  • Diener ha detto in risposta a Hugo

                    Beh ma scusami nell’articolo non si fa riferimento all’ambiente omosessuale che da maggiore propensione ai figli di essere omosessuali? Questa non l’ho capita.
                    Poi, come ho già scritto, siamo etero in quanto per far continuare la specie dobbiamo per forza avere rapporti sessuali con una donna e una donna con un uomo. E’ ovvio. Ma cos’è che ti impedisce di innamorarti di un uomo? I fattori esterni, perchè a te sembrerà sempre “strano” innamorarti di un uomo, proprio perchè nella tua vita hai visto solamente uomini con donne.

                    • Hugo ha detto in risposta a Diener

                      E’ un micro-ambiente, ma appena aprono la porta di casa ci sono i vicini…insomma la famiglia è fondamentale ma non si può parlare di “ambiente”. Io non mi innamoro di un uomo perché “è strano”, ma perché manca in me uno specifico sviluppo ormonale e non ho sviluppato disordini e necessità di compensi affettivi. Sei strano comunque, c’è chi parla dell’omosessualità come tutta genetica e chi come te che ne parla come esclusivamente dovuta a fattori esterni. Opinioni su opinioni…andiamo avanti fino a quando? Stiamo all’evidenza: siamo esseri eterosessuali (lo rimarremo sempre, volenti o nolenti) e questo è l’unico sviluppo normale dell’uomo.

                  • Diener ha detto in risposta a Hugo

                    Hugo non mi fa rispondere al tuo post sotto, penso per il fatto che altrimenti si accumulerebbero tanti post. Comunque, non so se interpretare l’essere strano come un complimento o meno. Parlavo di ambiente omosessuale perchè nell’articolo si faceva riferimento a quelli, guarda che anche per me l’omosessualità è un comportamento. Cioè penso che se un maschio creda di essere omosessuale è perchè è preso troppo dal fatto che stia scoprendo che gli piacciano gli uomini, e quindi non si renda più conto che possono piacergli anche le donne. Sono semplicemente dell’idea che non esista una sfera affettiva orientata a un solo sesso ma ad entrambi.

                    • Hugo ha detto in risposta a Diener

                      Scusami ma non riesco a capire…che l’omosessualità esista è sotto gli occhi di tutti. Qui si stanno indagando le cause..

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Infatti Hugo. Penso che anche tu, essendo un fan di questa pagina, sia dell’idea che omosessuali non si nasce. Sin qua ci siamo, io la penso esattamente come te. Provo a fare un esempio così capisci meglio il mio pensiero (prima l’ho spiegato male, hai ragione). Luca nasce, passano gli anni e intorno ai 12 anni (una data a caso, non sto dicendo che tutti gli omosessuali lo scoprono dai 12 anni) inizia a chiedersi come mai prova qualcosa di simile all’amore verso i ragazzi. E’ talmente preso da questo fatto che, secondo me ovviamente, pensa che gli piacciano soltanto i maschi e inconsciamente non prova più nulla per le donne, proprio perchè era sempre preso da quel pensiero. Però io penso che sia impossibile che se Luca ha conosciuto un ragazzo che aveva un bellissimo carattere non possa provare la stessa cosa per una ragazza che aveva un bellissimo carattere.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      @Diener: ti prego di seguire la mia traslitterazione del tuo esempio:

                      Luca nasce, passano gli anni e intorno ai 12 anni comincia a fare qualche lavoretto: comincia a guadagnare e scopre di amare il denaro. E’ talmente preso da questo fatto che, secondo me ovviamente, pensa che gli piaccia soltanto il denaro e inconsciamente non prova più nulla per nessun essere vivente, proprio perchè era sempre preso da quel pensiero.
                      Che male c’è?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Esattamente nessun male. Sono fatti suoi. Ti da un fastidio concreto una persona che è innamorata del denaro? Non penso, l’unica cosa che mi viene da pensare è che con il denaro non potrà mai parlarci e quindi non potrà scambiare gli stessi legami che si creano tra due persone umane.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      Ma che ne sai? ma che ne sai dico io?
                      Che ne sai che il denaro non gli “parla”?
                      Uno potrebbe sentirsi felice che il denaro gli fa avere molte cose, anche l’affetto (interessato) di altra gente.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Se mi dimostri che il denaro ha una bocca ok. Pensavo fosse ovvio che dicendo “parlare” intendevo concretamente e non allegoricamente. E’ ovvio che se è innamorato del denaro lui riuscirà anche a parlarci in senso figurato e magari riuscirà anche a instaurarci dei legami più forti rispetto a quelli con le persone. Non capisco dove sia il problema.

                    • Kosmo ha detto in risposta a Diener

                      Non capisco perchè ti fossilizzi sulla parola.
                      Non hai mai visto due innamorati capirsi al primo sguardo? Forse che c’è bisogno della parola?
                      Non hai mai sentito l’espressione “a quel cane gli manca solo la parola”?
                      Due muti non si possono innamorare?

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Ma guarda che ti sto dicendo che l’esempio che mi hai fatto non ha nessun male. Forse non mi hai capito. Tu mi hai chiesto che male c’è se Luca a 12 anni inzia a lavorare e si innamora del denaro. E ti ho detto che non c’è alcun male! Se lui è felice di questo a me che male crea?

                    • lorenzo ha detto in risposta a Diener

                      Un consiglio come ad un fratello: convinci quel tuo amico, Luca, che quel suo innamoramonto adolescienziale è dovuto a problemi psicologici e consiglialo di curarsi. Cerca di convincerlo, per il suo bene, che l’omosessualità non è una cosa normale, anche se oggi il politicamente corretto afferma il contrario.

                    • Diener ha detto in risposta a Diener

                      Sì vabbè ma che c’entra? Si stava parlando d’altro, non di dire se l’omosessualità sia una malattia o meno.

          • Paolo ha detto in risposta a Kosmo

            E tu invece sul fattio che siamo tutti eterosessuali, hai studi a riguardo.
            P.s. non vale postare “fantasiosi creazioni” di associazioni pseudo scientifiche grazie

            • Riccardo ha detto in risposta a Paolo

              Che bisogno c’è di citare “studi a riguardo”?
              Persino il più fanatico omosessualista ammetterebbe che la maggior parte delle persone è eterosessuale e l’omosessualità rappresenta un’eccezione.

              • Diener ha detto in risposta a Riccardo

                Riccardo penso che stiate fraintendendo tutti quello che volevo dire (so che stavi rispondendo a Paolo ma volevo chiarire). Io non dico che la maggior parte delle persone non sia eterosessuale, bensì che come l’omosessualità è dovuta anche a fattori esterni così lo è l’eterosessualità. Per me infatti non esiste neanche l’omosessualità.

                • Hugo ha detto in risposta a Diener

                  Ma infatti anche Riccardo sbaglia. L’essere umano in quanto tale è un eterosessuale, sia dal punto di vista genetico che fisiologico. Il nostro sistema riproduttivo (lo sperma, ad esempio) esiste ancora prima che abbiamo coscienza di noi stessi e continua ad essere prodotto anche quando decidiamo di essere omosessuali. L’eccezione sono quelle persone, molto poche, che a causa di qualche motivo vivono in uno stato di contraddizione tra la propria natura biologica e i proprio gusti sessuali. Questo è il motivo per cui l’omosessualità era considerata una malattia e oggi lo è solo la transessualità. Poi è stato deciso che non lo fosse più. Perché? Qualcuno lo sa?

          • Nicola ha detto in risposta a Kosmo

            Toh, abbiamo un premio Nobel in biochimica e non lo sapevamo

            E tu, come e perché hai ricondotto la sessualità alla biochimica? Non è che ne abbiamo due, di premi Nobel?
            (ps- tra l’altro il Nobel per la biochimica non esiste)

            • Kosmo ha detto in risposta a Nicola

              Ma devi per forza rispondere ad ogni post?
              Se non l’avessi capito (e non l’hai capito) era ironico.

            • Kosmo ha detto in risposta a Nicola

              D’altra parte, perchè meravigliarsi, è il solito commento alla membro di segugio di Nicola.
              Dimmi, ti prego, e chi, secondo te, dovrebbe occuparsi di queste cose, un Nobel per l’Economia? Oppure quello per la Pace? Oppure addirittura quello per la Letteratura?

      • Paolo ha detto in risposta a Laura

        Si Lauretta e il gene etero dov’è? L’hai trovato tu per caso? Concorderai allora che anche l’eterosessualità è determinata da eventi esterni!

        • Hugo ha detto in risposta a Paolo

          Il gene etero? Ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!! Ma c’è anche il gene delle due braccia? E il gene che fa spuntare il collo? L’eterosessualità è parte dell’essere umano tanto quello di avere due occhi. Uno può mettersi una benda davanti ma continuerà ad avere gli occhi, come il corpo di un omosessuale continua a comportarsi da eterosessuale.

        • Kosmo ha detto in risposta a Paolo

          XX e XY non ti bastano?

  14. Roberto Reggi ha detto

    Ciao, sull’intera questione segnalo
    http://it.cathopedia.org/wiki/Figli_di_coppie_omosessuali
    Avevo già incluso nell’analisi lo studio dell’articolo, che era pubblicato online già dal nov. 2010.
    Il dato tra tutti che mi sembra + significativo è che negli USA, secondo Rosenfeld (2010), mentre tra figli di coppie etero c’è un’incidenza di bocciati del 6,8%, tra quelli di coppie omo l’incidenza è 9,5-9,7%, cioè quasi il 50% di possibilità in + di essere bocciati

    • Paolo ha detto in risposta a Roberto Reggi

      Ahhhhh un link di catthopedia…quale fonte attendibile!!!!!!!!!!!!!!!!!!

      • Riccardo ha detto in risposta a Paolo

        Perchè l’UAAR o No GOD lo sono di più?

      • Nicola ha detto in risposta a Paolo

        Che poi cattopedia stessa continua: “Tenendo conto di vari fattori sociodemografici (..) il deficit si riduce. i figli biologici di coppie etero sposate hanno una possibilità di essere bocciati del 7,94%, i figli di coppie omosessuali del 9,07%, cioè il 14% di possibilità relativa in più di essere bocciati, ma secondo l’autore la differenza diventa statisticamente non significativa”.

        A parte sto concetto bizzarro di “possibilità relativa”, la stessa cattopedia dice che si tratta di uno studio statisticamente inconcludente. Quindi non si capisce che l’hanno riportato a fare. Boh.

        • Alessandro M. ha detto in risposta a Nicola

          Un conto sono i dati, un conto sono le conclusioni dei ricercatori che probabilmente sono costretti a mantenersi su una certa linea, come hanno dichiarato altri ricercatori proprio in questo articolo.

          • Nicola ha detto in risposta a Alessandro M.

            ah ecco, sono costretti

            • Alessandro M. ha detto in risposta a Nicola

              “decine di studi sui bambini cresciuti da genitori omosessuali sono stati appositamente male interpretati per ragioni politiche in modo da non attirare le ire degli attivisti omosessuali o incoraggiare la retorica anti-gay.”…..“«Abbiamo permesso la politicizzazione di questo tema per erodere la nostra capacità di vedere con chiarezza e decidere in modo efficace le questioni di politica. E’ tutta una questione di politicizzazione della comunità accademica»”…ti dice nulla?

      • Alessandro M. ha detto in risposta a Paolo

        Cathopedia non è una fonte Paolo, ma è solo un contenitore di fonti.

        • Roberto Reggi ha detto in risposta a Alessandro M.

          Ha ragione Alessandro, quello che ho scritto su quella pagina non sono altro che i dati e le conclusioni degli studi.
          Rispondendo a Nicola, faccio st’esempio. Per andare in un posto puoi fare la strada A, e spendi *di fatto* in tutto 68€, o la strada B, e ne spendi *di fatto* 96. Però, *se* *ipoteticamente* la strada B fosse senza pedaggio, in discesa, con una macchina a basso consumo, col vento a favore etc. spenderesti 80 vs. 90. Quale strada fai?

  15. Paolo ha detto

    A parte le decine e decine di studi che smentiscono quanto riportato, non vedo dove sia il problema anche fosse realmente così.
    Qualcuno si preoccupa forse che i figli di coppie eterosessuali siano più propensi ad essere eterosessuali?
    Attenzione è dimostrato che i figli di cattolici sono più propensi ad essere tali…questo sì che è un bel problema!

    • GiuliaM ha detto in risposta a Paolo

      Quali sono le decine e decine di studi? Ce ne linki qualcuno?

      • Roberto Reggi ha detto in risposta a GiuliaM

        Sì Paolo, anch’io sono curioso di sapere quali sono gli studi a cui ti riferisci.
        Tra parentesi quelli che ho messo nella pagina di Cathopedia, che tanto apprezzi – o forse no, facevi ironia 😉 – sono studi che sono solitamente citati per dire che i figli di omo crescono come quelli di etero. Ma andando a vedere effettivamente i dati degli studi, non i pareri dei ricercatori, le cose non stanno esattamente così…

  16. Paolo ha detto

    O forse no…mai visti tanti così tanti anticlericali come nelle scuole cattoliche. Si vede che la continua esposizione apre gli occhi!

    • Riccardo ha detto in risposta a Paolo

      Bah, nel mio piccolo osservo che la stragrande maggioranza delle persone che frequentano le scuole cattoliche rimane cattolica praticante, poi conosco delle eccezione che non mi sembrano così significative.

    • Hugo ha detto in risposta a Paolo

      @Paolo: nervoso eh?

  17. lorenzo ha detto

    Correggo il link del sito
    http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-nel-presepe-alternativoges-ha-due-pap-4039.htm

    Del sito che ha originato l’articolo leggetevi i commenti per l’odio che alcuni vomitano:
    http://www.giornalettismo.com/archives/182681/gesu-bambino-ha-due-papa-nel-presepe-gay/

  18. saverio ha detto

    E allora! Dove sta il problema?
    L’importante è che non siano delinquenti, corruttori, evasori fiscali o fanatici di una qualunque ideologia o religione, il resto sono solo sciocchezze e falsi problemi.

    • lorenzo ha detto in risposta a saverio

      ?

    • Qumran ha detto in risposta a saverio

      Nessun problema, carissimo. Il problema sarebbe continuare a sostenere che l’omosessualità sia un fattore genetico 😉
      I peggiori al mondo sono i fanatici del laicismo, credimi.

    • Kosmo ha detto in risposta a saverio

      E’ perchè? E che problema c’è se sono delinquenti, corruttori, evasori fiscali o fanatici di una qualunque ideologia o religione?
      Lo stabilisci tu quello che è importante?

      • Diener ha detto in risposta a Kosmo

        Kosmo la stabilisce l’etica, normalmente, quello che è importante (in questo caso giusto). Non è saverio, non sei tu, e non sono io a dire cosa è giusto, bensì una serie di norme che bene o male sono accettate dalla maggioranza della popolazione mondiale. Essere delinquenti, corruttori, evasori fiscali, e fanatici ad esempio non fa parte di ciò che la maggior parte della popolazione mondiale vede come giusto.
        Penso che saverio volesse semplicemente dire che chi è omosessuale o bisessuale non fa male a nessuno, cosa che pensate anche voi da quel che mi è parso di capire (del resto qui non si condannano queste persone ma il loro atto giusto?). Quindi saverio voleva dire che contro la persona non ci dev’essere alcuna discriminazione, a meno che non sia un assassino, stupratore, etc etc. Ma quello dipende dalla mentalità e non certo da un orientamento sessuale.

        • Vladimiro ha detto in risposta a Diener

          Condivido quanto dici.

        • Kosmo ha detto in risposta a Diener

          Prova a pensare un po’ a questa frase:
          “essere omosessuali ad esempio non fa parte di ciò che la maggior parte della popolazione mondiale vede come giusto.”

          • Diener ha detto in risposta a Kosmo

            Innanzittutto bisogna vedere se la maggior parte delle persone mondiali la vede in negativo o in positivo. Poi ti posso dire benissimo che quello dell’omosessualità è un discorso diverso perchè non si tratta di fare del male a nessuno come invece possono essere gli atti di delinquenza che ha citato saverio.

            • Kosmo ha detto in risposta a Diener

              cioè a dire “prima bisogna vedere se la maggioranza è con me. Se non è con me ho ragione comunque io” bravo!
              Da uno che crede che siamo tutti bisessuali non credo possa aspettarsi altro.
              rinuncio.

              • Diener ha detto in risposta a Kosmo

                Ma scusa allora qui si fa pura demagogia e basta. Su questo sito si dice che nessuno ha niente contro gli omosessuali poi mi vieni a fare questi discorsi e fai il paragone con i delinquenti! Cosa ti risponderebbe uno quando dici “essere omosessuali ad esempio non fa parte di ciò che la maggior parte della popolazione mondiale vede come giusto.”
                Il punto è che anche se la maggior parte della popolazione li vedesse in modo sbagliato non danno fastidio a nessuno. Un delinquente fa del male a qualcuno e infatti c’è la legge, io sto dicendo che tu non puoi dire che siccome un omosessuale da fastidio ai cristiani allora è da paragonare a un delinquente. Bastava dire semplicemente quello che ha detto Qumram: “Nessun problema, carissimo. Il problema sarebbe continuare a sostenere che l’omosessualità sia un fattore genetico” Stop. Tu invece non hai detto “nessun problema”, bensì hai detto che per te il problema di un omosessuale è uguale identico a un delinquente. Non sono scemo, le capisco le cose.

          • Diener ha detto in risposta a Kosmo

            E poi non mi sembrerebbe corretto mettere una legge che vieta l’omosessualità come invece esiste la legge sul non uccidere o sul non rubare. Cosa fai, trovi un omosessuale e lo sbatti in prigione? Che male ti ha fatto?

            • Kosmo ha detto in risposta a Diener

              di per sè stesso, ovviamente non fa nulla di male.
              Fa MOLTO di male quando comincia a propagandare l’omosessualità (come fai tu) come se fosse NORMALE, volendo equiparare unioni omosessuali al matrimonio, voler a tutti i costi voler adottare soltanto per autoconvincersi che si è come tutte le altre coppie, e così via…

              • Diener ha detto in risposta a Kosmo

                Ok e qua subentrano i pensieri soggettivi. Credevo che avessi contro gli omosessuali per il semplice fatto di essere tali.

    • lorenzo ha detto in risposta a saverio

      I grandi sacerdoti dell’ ateismolaico, hanno stabilito che le leggi naturali sono solo delle imposizioni ideologiche atte a limitare la libertà dell’individuo:… e i fedeli si adeguano!!!

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