Ricerca USA: il 22% degli scienziati atei si definisce “spirituale”

Un studio sociologo condotto da Elaine Howard Ecklund della Rice University, ha recentemente rivolto la sua attenzione a scienziati e ricercatori universitari americani di alto livello, prendendo in considerazione in particolare coloro che si ritengono “atei”. Lo studio ha fatto il giro del mondo, ricevendo ampio spazio nei quotidiani internazionali.

Dei 1.700 scienziati intervistati, il 72% si è definito “spirituale” (anche se non sempre legati ad una religione), e tra i non credenti c’è anche un 22% che si è dichiarato “ateo spirituale”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Sociology of Religion.

La sociologa Ecklund, in un’intervista, ha spiegato che per queste persone, la spiritualità è qualcosa di veramente al di fuori di se stesse: «Non si tratta solo di sé, ma vogliono vedere qualcosa di più grande di loro che guida ciò che effettivamente fanno». Questi scienziati, continua la Ecklund, sono realmente sinceri e avevano un modo codificato di parlarne. Erano cose in cui credevano. «Gli “scienziati atei spirituali” si considerano differenti dagli “scienziati atei”, che non sono spirituali. Essi stabiliscono un forte confine tra di loro e gli scienziati atei». La sociologa, durante le interviste con queste persone, ha anche notato che molto frequentemente questi “scienziati atei spirituali” avevano molto più a cuore le esigenze degli studenti e il loro modo di insegnare, rispetto agli atei non spirituali.

Ha continuato spiegando ancora più in profondità la visione di queste persone: «Non mi sorprende che ci siano scienziati che provino timore e mistero verso il mondo e che la scienza porti un senso di bellezza. Io credo però che sia sorprendente anche gli scienziati atei pensino a queste cose. Gli atei solitamente pensano che la scienza sia tutto ciò che c’è, tutto quello che c’era, e tutto ciò che ci sarà, che la scienza spiega tutto e non c’è niente al di fuori della scienza. Questo, per me, sembra essere una visione molto diversa rispetto a quella dello scienziato ateo spirituale che pensa che ci sia qualcosa d’altro al di fuori della scienza, che ci sia qualcosa là fuori che è più grande di loro, che ha presa su di loro. Ora, che può essere Dio e semplicemente non se ne rendono conto, non sono io, come ricercatrice, a doverlo giudicare. Ma loro non lo vedono come Dio, hanno questo senso di spiritualità che è diverso rispetto al grande pubblico e che è diverso dagli altri scienziati atei che non sono spirituali».

La sociologa spiega che vivono una spiritualità individualizzata, al di fuori delle figure religiose, desiderano ricercare la verità e ne affermano l’esistenza. Vivono lo stupore e il mistero ottenuto dalla loro scienza, parlano della bellezza della natura, della commozione per la nascita dei loro figli. Ma non spiegano tutto questo dal punto di vista scientifico, e affermano che debba esserci qualcos’altro al di fuori di se stessi. Anche se, «non credono in Dio, o non hanno la necessità di abbracciare il teismo di qualsiasi tipo». Questi scienziati non sono affatto ostili o indifferenti alla grandi domande sul senso della vita. La sociologa crede che si debbano «dissipare alcuni dei nostri stereotipi. Questo tipo di ricerca ha un sacco di conseguenze pubbliche per il modo di dialogare su questi temi. Le persone religiose possono così dialogare con questi scienziati, è un terreno comune e ci si può concentrare sulla analogie piuttosto che sulle differenze».

84 commenti a Ricerca USA: il 22% degli scienziati atei si definisce “spirituale”

  • Nofex ha detto:

    Tutte da rivedere dunque le posizioni che vogliono la maggioranza degli scienziati non credente, così come intendiamo noi per “non credente”. Mi sembra che dalla descrizione della sociologa, siano molto più vicino ai credenti piuttosto.

  • Ingrid ha detto:

    Peccato che non si dica anche quanti scienziati credenti e quanti atei…rimangono quindi validi questi dati: https://www.uccronline.it/2010/07/02/il-50-degli-scienziati-americani-e-religioso-dalloxford-university-press/

  • Carlo ha detto:

    Interessante definirsi non credenti in Dio e poi essere convinti che ci sia qualcosa là fuori che è più grande di loro, che ha presa su di loro. Non chiamatelo Dio, magari dite “Arlecchino” ma il concetto non cambia. Se è una questione di termini non ci si può fermare lì.

    • Credo ha detto:

      Forse sono al di fuori di ogni religione,credono ma non sanno neanche loro in cosa.

      • Paolo Viti ha detto:

        Si può essere fuori dalla religione e credere in Dio, vedi il deismo ad esempio.

  • Flavio ha detto:

    Ricorda molto la posizione di Einstein, anche se lui invocava Dio molto più spesso di Copernico!

  • M-17 ha detto:

    Non ho capito ma il 72 % dei 1700 intervistati è credente in qualche tipo di divinità o religiosità ???? di conseguenza sarebbe che 1224 su 1700 sono credenti in qualcosa… dei 476 non credenti il 22% cioè 104 sono in sostanza semicredenti, percui rimangono 373 tra atei e agnostici( un agnostico è differente da un ateo) uao alla faccia che la scienza è atea….direi che passo da agnostico a credente….

    • Lucy ha detto:

      Il 72% si dice spirituale…non so cosa voglia dire, cmq non è certamente ateo

    • Lucy ha detto:

      Il fatto che anche questa notizia che è diffusa ovunque non sia stata riportata dall’uaar dice tutto.

  • M-17 ha detto:

    Si cmq sia fosse credente solo il 60 % è cmq incredibile… anche perchè si tratta di scienziati non filosofi scrittori medici psicologi ecc cioè persone che per lavoro hanno una visione molto poco spirituale delle cose, persone che vedono il mondo in maniera molto meccanicistica.. non me lo sarei mai aspettato… anche perchè tra gli atei penso siano inseriti gli agnostici che anche se a volte vanno a braccietto assieme non sono atei ma sono in teoria “neutrali”,sono veramente sorpreso, contando poi che i futuri scienziati verrano dal BRIC cioè paesi ad altissima religiosità (tranne la Cina ma li statistiche al riguardo non se ne possono fare e non sono attendibili…) la mia previsione è che crescano ancora di + i credenti ma queste cose non si possono sapere in anticipo cmq bello vuol davvero dire che scienza e fede vanno d’accordo per la maggior parte degli scienziati.

  • Pierpaolo ha detto:

    L’ho già detto altrove, in un altro post. Non capisco perchè vi ostianate ad andare avanti con le statistiche, che non dimostrano nulla di per sè. Anche se tutti gli scienziati del mondo dovessero credere in Dio, questo non sarebbe nemmeno l’inizio di una prova a favore della sua esistenza.

    • M-17 ha detto:

      Sicuramente non lo è ma almeno il discorso religione vs scienza razionalità è perlomeno ridimensionato o sfatato figurati se penso che gli scienziati abbiano in mano la verità… se davvero pensassi così siccome ammiro infinitamente Einstein Kurt Godel e Wittengstein (in ordine + grande fisico del secolo più grande logico matematico della storia dell’umanità e il più grande filosofo del secolo) che erano tutti credenti nel divino tutta l’umanità dovrebbe essere credente.. invece non lo è eppure loro erano 10000000 volte + razionali di noi…

    • Norberto ha detto:

      Verissimo. Tieni conto che questo blog è una “risposta” alle varie ossessioni atee. E le statistiche degli scienziati atei sono uno degli argomenti portanti della loro cultura. D’altraparte Dawkins vi dedica un capitolo del suo libro. Leggi cos’è UCCR: https://www.uccronline.it/uccr/ .. anch’io certi temi li trovavo secondari, ma è proprio quello che si vuole fare.

  • Max ha detto:

    Il fatto che una frazione consistente degli scienziati non crede in Dio e’ un argomento spesso usato da laicisti urlans per sostenere che Dio non esista.

    Cio’ detto, ci andrei cauto con il sondaggio di sopra, che pure e’ interessante. E’ possibile essere spirituali e non credenti.

    • M-17 ha detto:

      Si son d’accordo spirituali e credenti è diverso tuttavia quando qualcuno dice che debba esserci qualcos’altro al di fuori di se stessi non lo chaimi dio non lo chiami teismo ma come lo chiami ??? Cioè o sei ateo e ti interessi al bello e questo c’è ed è vero… un ateo si emoziona anche lui alla nascita del figlio a meno che non è un pazzo… però non puoi affermare che c’è altro al di fuori della percezione scientifica perchè a questo punto un ateo è semplicemente uno che chiama dio/teismo/animismo/misticismo in un altro modo.

      • Max ha detto:

        Hmm… non e’ detto, sai. Uno puo’ credere all’esistenza della mente, e tutto cio’ che ne segue (ragione, ma anche affetto, senso di meraviglia, valori morali, ecc.) , senza credere all’esistenza di Dio. Negli Stati Uniti, e’ presente tutta una scuola di filosofi contemporanei (la Filosofia Analitica) che dimostrano e discutono in profondita’ la mente umana, ma molti di essi non sono credenti, anzi…

        • Francesco Santoni ha detto:

          La filosofia analitica nasce dal rifiuto (sacrosanto a mio avviso) dell’idealismo e riafferma con forza il realismo. L’agnosticismo della prima filosofia analitica deriva dal rifiuto della metafisica. Ma la metafisica che gli analitici rifiutatavano e fondamentalmente la metafisica idealista ovvero, come insegna Gilson, quella nata a seguito della filosofia cartesiana. Oggi tuttavia la filosofia analitica non è più quella delle origini e ci sono importantissimi filosofi analitici che si occupano di metafisica e teologia naturale: uno dei più importanti in questo senso è Alvin Plantinga. Inoltre gli analitici da qualche tempo stanno lentamente riscoprendo la tradizione aristotelico-tomista. Alasdair MacIntyre per esempio è uno dei più importanti filosofi analitici viventi, che ad un certo punto dei suoi studi ha scoperto la filosofia di Tommaso d’Aquino e si è anche convertito al cattolicesimo. Il tomismo analitico è una corrente nuova che sta nascendo e che prometti di rivoluzionare la filosofia analitica; a questo proposito qui trovate alcune lezioni interessanti: http://www.cattedrarosmini.org/site/view/view.php?menu1=m3

  • Roberto Reggi ha detto:

    Ciao, segnalo che il nome corretto della ricercatrice è Ecklund, senza “ha” finale.
    http://sociology.rice.edu/Content.aspx?id=117

    • M-17 ha detto:

      Certo che di buddismo non sa una mazza(penso che non l’abbia mai provato dopotutto alrimenti saprebbe che i Deva esistono per TUTTI i buddisti)…e poi non ho capito bene la spiegazione atei-agnostici.. mi pare abbastanza contraddittoria anche perchè se ci vedi un ordine puoi benisimo diventare teista e non ateo…senza contare poi che la scienza è piena di teorie metafisiche e che non saranno mai dimostrabili(multimondi,multidimensionali ecc), inoltre ora capisco quel che diceva Max sui sondaggi si fate bene a pubblicarli perchè dalla sua intervista pare che tra logica è spiritualità non c’è possibilità di convivenza…

      • Francesco Santoni ha detto:

        Se Odifreddi avesse studiato la storia della scienza avrebbe scoperto ciò che scoprì Alexandre Koyré: che la scienza senza metafisica è morta; tutti le svolte epocali della scienza infatti hanno alla base una profonda riflessione metafisica. Solo un ignorante di primissima categoria come l’ex professorucolo Odifreddi può dire tali stupidaggini a proposito della metafisica.

        • Flavio ha detto:

          E cosa dovremmo dire di Hawking che sostiene che la filosofia è morta e superata dalla scienza?

          • Francesco Santoni ha detto:

            Beh, almeno Hawking è un grande scienziato. Odifreddi chi è?

            • Flavio ha detto:

              No, certo. Però come vedi essere un grande scienziato poco importa se poi si hanno le stesse idee di Odifreddi!

              • Francesco Santoni ha detto:

                Però sono convinto che se uno bravo si mettesse con la buona volontà a discutere con Hawking su argomenti di scienza e fede, si riuscirebbe a dialogare molto bene con lui. Con Odifreddi invece dubito che ci sia qualche speranza.

                • Flavio ha detto:

                  Questo è vero. D’altraparte Hawking è entrato nella Pontificia Accademia delle Scienze, Odifreddi non vi entrerebbe mai, nemmeno sotto pagamento.

                  • Francesco Santoni ha detto:

                    In realtà Odifreddi vi entrerebbe solo per sentirsi protagonista e soddisfare il proprio ego, infatti voleva entrare nel cortile dei gentili di Ravasi. Solo che per queste cose non è all’altezza e quindi non lo ammetteranno mai.

    • Flavio ha detto:

      Ancora fede vs ragione…e non sa nemmeno cosa sia la fede e cosa sia la ragione.

  • Guerrino ha detto:

    Devo proprio essere sincero? Sarà che io non sono un sociologo, sarà che certi dati statistici mi fanno venire in mente il ben noto pollo arrosto di Trilussa, sarà per altri motivi – ma conoscere quanti atei puri e duri e quanti atei spirituali ci sono tra gli scienziati nella società contemporanea, non mi interessa più di tanto. Però mi pongo un’altra domanda: come può un vero ateo amare veramente la scienza?
    Mi rendo conto di essere molto ripetitivo nei miei interventi, e ve ne chiedo perdono, ma ritengo che certe cose vadano affermate e ribadite anche a costo di essere ossessivi. Un padre ama il suo bambino, e per dimostrargli il proprio affetto gli prende la testa tra le mani e lo fissa con quello sguardo che solo i padri sanno avere. Quando io apro un testo scientifico (può essere di analisi funzionale o di fisica teorica, non importa) a causa del mio lavoro o per semplice interesse personale, sento che in quel momento Qualcuno mi prende la testa tra le mani e mi fissa negli occhi. Per questo la scienza mi piace tanto. Per questo l’ho scelta come lavoro. Ma uno scienziato ateo che ne sa di certe cose?
    Vivere come un orfano mai amato veramente da nessuno: ecco la squallida condizione dell’ateo. Nient’altro che insulso collezionismo di farfalle: ecco a che cosa si riduce la scienza con l’ateismo. A tutti quelli che si accontentano faccio i miei migliori auguri.

    • notimenowhere ha detto:

      “Vivere come un orfano mai amato veramente da nessuno: ecco la squallida condizione dell’ateo.”

      Beato te che hai capito tutto della vita. Buon pro ti faccia.

      Lunga vita e prosperità. 😀

      • Ercole ha detto:

        Forse è una definizione un pò cruda…però è oggettivo che l’ateo non può chiamare Padre nessuno. E’ dunque orfano, o meglio, è un figlio non voluto del caso.

        • notimenowhere ha detto:

          Più che cruda si potrebbe definire offensiva.
          Anche perchè si afferma che gli atei vivono squallidamente.
          Sempre con il ditino accusatore puntato.
          Ma per fortuna difficilmente mi offendo. 😀
          Pensavo che il “caso” non fosse previsto nel cristianesimo.
          Se non erro è tutto stabilito dalla Provvidenza.
          E comunque io ho chiamato Padre il mio Padre biologico.
          Quindi non mi sento orfano. 😉

          • Ercole ha detto:

            Allora vuoi forse sostenere che l’ateo ha un Padre? Oppure non è altro che il mero frutto del caso, come tutti i suoi affetti d’altra parte. La definizione è vista dalla tua parte, io non ti considero ovviamente tale. Il Padre non è il padre biologico, perché non si ha creato lui la realtà e gli altri esseri. Che l’ateo non viva proprio una bella vita rispetto al credente (cristiano) lo dimostrano gli studi sociologici, te ne riporto tre a caso, ma ti avverto che ne ho una quindicina sottomano: https://www.uccronline.it/2010/12/22/nuova-ricerca-sociologica-la-religione-e-lingrediente-segreto-che-rende-le-persone-piu-felici/ ; https://www.uccronline.it/2011/04/29/secondo-una-metanalisi-i-cristiani-vivono-meglio-e-piu-a-lungo/ ; https://www.uccronline.it/2010/11/05/indagine-gallup-le-persone-molto-religiose-godono-di-maggior-benessere/

            • notimenowhere ha detto:

              Ercole.
              E dagli con il caso. Secondo la dottrina cristiana stai scantonando.
              Lascia stare la mia parte. Io non sto da nessuna parte. 😉
              Guarda che l’ho capito che il “Padre” non è il Padre biologico.
              Fatto sta che a me mi ha cresciuto mio Padre. E giusto per mettere le mani avanti, con i suoi pregi e i suoi difetti, era credente, non comunista e ha cresciuto tre figli di cui uno disabile. Anche per questo ci metto la P maiuscola come fai tu per l’altro.
              Poi mi porti ad esempio i soliti studi sociologici. Io potrei portarne altrettanti di quella tu dici essere la mia “parte”.
              Sempre in competizione l’essere umano. 😀
              A qualsiasi “parte” si appartenga c’è sempre da fare la gara a chi fa più punti.
              Come ho già detto in un precedente commento (https://www.uccronline.it/2011/06/06/sondaggio-gallup-negli-usa-il-92-crede-in-dio/#comment-10564) non penso sia la cosa più seria giocare un campionato di calcio su certe cose.
              Perciò ritengo ridicolo portare avanti le proprie opinioni basandosi su una scienza inesatta come può esserlo la statistica. E lo dico anche per quelli che non la pensano come te.
              Riguardo alla felicità sfido chiunque su questo ed altri siti a dire che la sua vita è tutta rosa e fiori.
              Ne conosco di molte “parti” con cui sinceramente non scambierei l’esistenza.
              Ritornando alla spiritualità degli scienziati atei ti posso portare ad esempio uno dei più grandi, Einstein, che ogni “parte” tira per la giacchetta: “Non cerco di immaginarmi un Dio personale; mi basta contemplare ammirato quel poco di leggi di natura che i nostri sensi inadeguati possono comprendere.”
              Che dici lo vogliamo mettere tra la schiera degli agnostici? Di quelli che non prendono posizione? Se proprio lo dobbiamo inserira in qualche classifica.
              Ad ogni modo mi piacerebbe studiare le metodologia della ricerca riportata nell’articolo. Anche perchè nel link non c’è niente a riguardo.
              Se proprio dobbiamo basarci sui numeri non ci accontentiamo solo dei risultati finali. Bisogna studiare anche le partite. 😀

              • Ercole ha detto:

                E dagli con il cristianesimo…io faccio un esempio mettendoti nei tuoi panni. Per me non sei figlio del caso, ma tu non puoi che ritenerti tale e perciò, dal tuo punto di vista, non hai alcun Padre, nonostante il tuo ottimo Padre biologico. Sei un essere orfano e non voluto, come tutti noi. A me invece la realtà dice un’altra cosa. La vita per me è un dramma, ma per te è una tragedia, perché la tragedia finisce sempre male, indipendentemente dalla storia. Io invece ho la certezza morale che la vita non finisca male, e non sia affatto tragedia. Da questa certezza e non certezza dipende tutta la vita, come si affronta il lavoro, lo studio, gli affetti, la politica ecc..e questo determina anche la tua felicità, la tua libertà, se sei schiavo del mondo o no. Io ti ho solo sottolineato che la ricerca dimostra questo, indipendentemente dalle tue verifiche. Mi citi una delle due frasi di Einstein in cui rifiuta l’idea di un Dio personale (quindi il cristianesimo). Lo chiami agnostico, nonostante lui dica di se stesso: “È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli”, e ancora: “La scienza contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguitare finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo”, oppure: “Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista [..] Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri, ma non sa come e non conosce le lingue in cui sono stati scritti. Sospetta però che vi sia un misterioso ordine nella disposizione dei volumi, ma non sa quale sia. Questa mi sembra la situazione dell’essere umano, anche il più intelligente, di fronte a Dio. La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio”, e anche: “Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli”…tipici discorsi degli atei e degli agnostici! Si, si. Einstein era un deista dichiarato, altro che agnostico (se vuoi classificarlo). Nessuna gara ma risposte puntuali ai teodipendenti come te che ci attaccano per il fatto stesso di credere a Dio, basando la propria idea esistenziale su questo attacco.

                • notimenowhere ha detto:

                  Ercole

                  Rispondo un’unica volta ad entrambe le tue risposte.
                  Va buò. Abbiamo capito. Tu ti metti nei miei panni e io con il “caso” mi metto nei tuoi. Certo che non ci fa schifo niente. 😀
                  Abbiamo anche capito che dal tuo, e penso quello della totalità qui, punto di vista io mi debbo ritenere un orfano.
                  Addirittura che la mia vita finisca in tragedia. Non mi ero mai accorto di stare combinato così male. 😀
                  Non sapevo di essere capitato ad un convegno di psicologi. 😀
                  Sempre il “benedetto” ditino accusatore puntato.
                  Comunque dato che chiedi link te ne posto alcuni:

                  http://dallaragioneallafede.blogspot.com/2010/03/albert-einstein-grande-religioso.html

                  Vedi per primo metto quello dove ci sono le frasi da te riportate ed altre.
                  Scorrendo la ricerca google “einstein religiosità” se ne trovano anche molti che dicono altro. Che faccio li posto tutti? Naturalmente anche quelli “tuoi”. 😉
                  Ci tieni tanto a mettere una X in più sul tabellone? Fallo. Come lo stesso fanno molti “altri”. Ritengo che la cosa più giusta da dire è quella riportata dal sito wikipedia sulla pagina dedicata al grande fisico: “Nel complesso la sua posizione su Dio è stata largamente strumentalizzata dagli opposti partiti della disputa teismo/ateismo: ma è certo che Einstein rifuggisse da qualunque facile definizione. Etichettare il suo libero pensiero risulta pertanto poco sensato. Senz’altro espresse rispetto per i valori religiosi adottati dalle tradizioni ebraiche e cristiane, pur non condividendone la concezione del divino. Sebbene ebreo, Einstein ammirava molto la figura storica di Gesù”.
                  La mia ammirazione verso l’uomo Einstein non verrebbe intaccata dal fatto che possa essere o meno un credente. O di stare nel mezzo o qualsiasi posizione abbia assunto.
                  Parli infine di attacchi da parte mia. Scusa quali? Oltre che tragico orfano mi sono beccato anche un accostamento ad un tossico appena fatto o ad un buddhista. Per il mio pensiero. Che dici lo chiamiamo nichilista? Cioè se la logica mi aiuta miopensiero=pensierodeltossicoappenafatto=pensierobuddhista=tuttiappassionatamentenichilisti=conlapuzzettasottoilnaso.
                  Beh c’è da pensarci.
                  Ah benedetto ditino.
                  Io non attacco proprio nessuno. Tutto questo è iniziato con una mia battuta in risposta all’accenno alla squallida esistenza degli orfani.
                  Quando vedo delle generalizzazioni mi viene sempre automatico rispondere.
                  Se danno fastidio le battute prendo atto. Che ti devo dì.

                  • Ercole ha detto:

                    Guarda che Einstein l’hai tirato fuori tu, tentando di tirarlo per la giacchetta..te ne sei già dimenticato? La mia risposta sull’essere orfano non era rivolta a te in particolare ma all’uomo ateo, cioè senza Dio, cioè senza Padre, cioè senza Creatore, cioè figlio del Caso, figlio non voluto dell’universo. La vita finisce in tragedia senza Dio (non significa che la tua vita sia una tragedia) perché la morte avrà sempre l’ultima parola. Sei come uno che corre verso un precipizio, nonostante che tu stia correndo tutto sorridente. La concezione del cristiano è un’altra..c’è il precipizio, ma sotto c’è un materasso ad accogliere l’uomo. Questo lo sappiamo da Gesù, quell’uomo incredibile che ha sconvolto la storia. Non fermarti sul tuo ombelico, guarda il discorso in generale, non capisco cosa ci sia da offendersi!

                    • Credo ha detto:

                      bè,il materasso c’è indipendentemente da ciò che si crede…

                    • Ercole ha detto:

                      Che ci sia il materasso non può certo saperlo l’uomo in corsa, può solo fidarsi.

                    • notimenowhere ha detto:

                      Ercole

                      Beh scusa l’argomento del post se non erro parla di % di scienziati.
                      Einstein cos’era? Un chitarrista heavymetal?
                      Ad ogni modo mettiamolo da parte.
                      Guarda che l’avevo capito che ti riferivi alla morte quando parlavi di tragedia.
                      Ma sai com’è a me piace riderci su ogni tanto.
                      Ma come fa notare l’utente Credo che io ci creda o meno o come nel mio caso non prenda posizione anche se con sfumature sul meno, il materasso secondo i credenti, almeno per quelli che credono nell’aldilà, c’è in ogni caso.
                      Tu ritieni che, sempre che esista, l’ente supremo giusto per non dargli un nome preciso vista la moltitudine che affolla o ha affollato l’intera storia umana badi più alle credenze che alla sostanza? Cioè ti possa accogliere per quello che hai fatto o per quello in cui hai creduto e spesso, vista la storia umana, non messo in atto? E non mi riferisco a nessuno qui visto che non vi conosco. Come non mi riferisco a una religione in particolare. Giusto per evitare che qualcuno si offenda in maniera particolare. Che poi ci sarà qualcuno che si offenderà questo è certo. Ma questo è il mio pensiero.

                    • Ercole ha detto:

                      Ma 6 fuori? Ti sei già dimenticato che lo hai tirato fuori tu Einstein: https://www.uccronline.it/2011/06/15/ricerca-usa-il-22-degli-scienziati-atei-si-definisce-spirituale/#comment-11951…hai poi cercato di farlo ateo, io ti ho dimostrato che non è proprio così e ora mi domandi perché tiro fuori Einstein…boh! “Ad ogni modo mettiamolo da parte”…si, ti conviene 🙂
                      Dimentichi nella tua riflessione, che Gesù Cristo ha insegnato proprio questo, chi Lo ha seguito ha portato queste cose al mondo, nei secoli, fino a noi. Parli di un Dio astratto, probabilmente invenzione dell’uomo. Io invece parlo di un Dio incarnato, un Uomo che ha diviso e sconvolto la storia, un figlio di un falegname che ha cambiato l’umanità proprio come avrebbe fatto Dio, tant’è che oggi siamo ancora qui a parlarne. Non credo sia possa parlare di religioni, se parli con me devi parlare di cristianesimo. Senza Cristo io sarei ateo.

                    • notimenowhere ha detto:

                      Ercole

                      Scusa ma mi dici il punto esatto in cui affermo che hai messo in mezzo tu Einstein. Io non riesco a trovarlo.
                      Io l’ho portato ad esempio perchè il sondaggio parla di scienziati.
                      Secondo il mio pensiero si avvicina più agli agnostici che ai credenti. Tu non la pensi così. Prendo atto.
                      Poi ho detto che se ve lo volete prendere voi per far punteggio fate pure. Prego.
                      Figuriamoci se me la posso prendere per certe cose.
                      Ti ho fatto anche contento togliendolo di mezzo.
                      Basta poco. Che ce vò. 🙂
                      Ad ogni modo quello di cui parlo io è etica. Che ci sia stato un uomo ebreo chiamato Gesù o meno, certe cose esistevano ben da prima. Ed in varie parti del mondo.
                      Ma questo non significa che esista un Dio.
                      Certo per come la vedo io può essere una delle incognite del mistero dell’universo. Ma ciò non lo rende più reale.
                      Il guaio è che qualsiasi parte vuole avere il primato.
                      Una gara, appunto.
                      Ad ogni modo a proposito di questo Dio non riesco ancora a spiegarmi la differenza che c’è tra quello “cattivello” del vecchio testamento con quello del nuovo.

                    • Ercole ha detto:

                      Einstein agnostico? Rifiutare un Dio rivelato non significa essere agnostico, citare continuamente Dio (voler capire i suoi pensieri ecc..) non mi paiono ragionamenti da agnostico.
                      Io non ho certo bisogno di far punteggio, anche perché non vedo come uno scienziato possa capire più di Dio di un parrucchiere.

                      “certe cose esistevano ben da prima. Ed in varie parti del mondo“Ad ogni modo a proposito di questo Dio non riesco ancora a spiegarmi la differenza che c’è tra quello “cattivello” del vecchio testamento con quello del nuovo: è un problema di contesto storico…te lo faccio capire con un esempio. Io alleno una squadra di calcio a 5…all’inizio dell’anno non conosco mai i miei giocatori e loro non conoscono me. Per i primi 20-30 allenamenti sono durissimo e non lascio passare nemmeno un ritardo. Innanzitutto perché così resta solo chi si vuole impegnare e poi i ragazzi cominciano a capire che occorre prendere sul serio quell’appuntamento. Passato questo periodo, se c’è questa serietà, comincio a mollare la presa e si perdona qualche ritardo e si bacchetta di meno. Io sono sempre la stessa persona (non sono due “Dio” diversi). Il concetto è che Dio ha dovuto educare un popolo sostanzialmente politeista. Devi vedere la storia biblica come un grande percorso educativo di Dio verso l’uomo.

                • Credo ha detto:

                  Ercole,non è che un Ateo,dal suo punto di vista è un orfano e un non voluto…è un colpo di fotuna!una vera e propria botta di **** 🙂

                  • Ercole ha detto:

                    Dovrà pur essere “figlio” di qualcuno. Nel suo caso si sente figlio di qualcosa, cioè il caso. E, non potendo chiamare “il caso” con il nome “padre”, è dunque un orfano. Questo è il mio ragionamento.

                  • notimenowhere ha detto:

                    Se leggessi meglio sapresti che c’è differenza tra l’essere ateo e l’essere agnostico.
                    Posso capire che per molti credenti non ci sia nessuna differenza, ma c’è.
                    Se proprio devo incasellarmi in qualcosa almeno che sia quella giusta.

          • Guerrino ha detto:

            @ notimenowhere
            No, io non ho affatto capito tutto della vita, e mi rammarico se suscito questa impressione in chi mi legge. Però conosco alcuni atei (loro sì che hanno veramente capito tutto 😆 su tutto quello che esiste nell’universo) i quali sono talmente atei che non sanno resistere al fascino indiscreto dell’India e della sua spiritualità millenaria: pensa che avrebbero desiderato conoscere di persona anche il Sai Baba 😆 e portarsi a casa un po’ della polverina materializzata dalle sue mani taumaturgiche. Purtroppo (ah, destino cinico e baro!) il Sai Baba è morto proprio l’altro mese, e quanto alla polverina… 😆
            Come diceva quel tale? Sì, ora ricordo bene: da quando ha smesso di credere in Dio, la gente si è messa a credere in tutto.
            Un saluto fraterno.

            • notimenowhere ha detto:

              Azz. Il babà mò si fa con la “polverina”. Io pensavo si usasse il rhum. 😀
              Va buò ma da quelle parti così si usa.
              Comunque io ritengo che fare di tutta un’erba un fascio non sai mai un buon argomento.
              Siamo sempre lì. Tu porti i tuoi numeri, io posso portarne altri. Un circolo vizioso.
              Io sono agnostico tendente all’ateo ma nonostante questo grave “peccato” 😀 riesco a vivere bene. Non penso di essere né più né meno felice o infelice di altri. Con o senza credenze. E questo mi basta.
              Il resto per me poco conta.
              Fatto sta che comunque caricare di vite squallide chi non la pensa come te non è un complimento. Anche qui se ne potrebbero portare esempi contrari. Facciamo a chi è più squallido? Dai, restiamo seri.

              • Ercole ha detto:

                Mi hai fatto lo stesso discorso sui numeri da un’altra parte. Ma perché non li porti? Facile dire “io te ne porto altri opposti”..comincia a farlo, poi vediamo. Il problema fra te e noi è questo: “riesco a vivere bene. Non penso di essere né più né meno felice o infelice di altri. Con o senza credenze. E questo mi basta.
                Il resto per me poco conta”
                …insomma il pieno annullamento del desiderio, dell’interesse. Le tue parole potrebbe sottoscriverle un drogato appena “fattosi”, o anche un buddhista. Lo scopo della vita è riempirsi la pancia e mettersi a posto, magari con la puzzetta sotto il naso. Ecco perché Guerrino ha pienamente ragione.

    • Francesco Santoni ha detto:

      Guerrino sei un ricercatore? Dove lavori?

    • Mark ha detto:

      Quoto. Usare la ricerca per scoprire cosa ha fatto Lui è totalmente diverso che fare ricerca per curiosità. Da una parte c’è affezione ad un Altro, dall’altra c’è l’egoismo, soddisfare un proprio sentimento di curiosità. Non è un caso che leggendo i testi di Newton o Galileo, o comunque tutti i primi grandi scienziati, si vede come l’inizio della ricerca scientifica era una forma di preghiera per queste persone, un andare più a fondo della Sua creazione. Galileo poi è molto esplicito su questo, ad esempio quando dice che le sue scoperte sono state fatte molto più grazie ai Vangeli che agli strumenti, andrebbe fatto leggere anche nei corsi di filosofia!

    • Credo ha detto:

      L’ateo è un essere umano come gli altri che non crede in un concetto,se scienziato,perchè non può amare il suo lavoro e trasmetterlo con passione agli altri?

  • leptis magna ha detto:

    caro Guerrino, dare dell’insulso al vissuto altrui non mi sembra molto cristiano, né tantomeno attinente alla “direttiva” del non giudicare per non essere giudicati, né tantomeno all’insegnamento della pagliuzza e della trave.

    anche perché gli altri, se volessero, potrebbero trovare altrettanto insulsi decine di aspetti della sua vita, a ragione o a torto, razionalmente o faziosamente.

  • Castigamatti ha detto:

    Questo dimostra ancora una volta che scienza e fede non possono essere in contraddizione, perché entrambe sono dono di Dio.

  • Piero B. ha detto:

    Piuttosto che stare a dire “ma come ti permetti, che ne sai della mia vita, noi atei siamo felici lo stesso, ecc…”, perché non dite cosa provate quando sfogliate il libro della Natura.

    • Guerrino ha detto:

      @Piero B.
      Ecco, il senso del mio intervento è tutto nelle parole che tu hai scritto.

    • notimenowhere ha detto:

      Piero B.

      Io più che dirti cosa provo quando sfoglio un libro sulla Natura preferirei dirti cosa provo quando ammiro la Natura. Dal vivo. Questo sul piano delle emozioni.
      Se poi vogliamo parlare di aspetti scientifici appresi leggendo libri anche di questo se ne potrebbe parlare.
      Ma essendo uno squallido orfano mezzo tossico buddhista e con la puzza sotto al naso non te lo dico. 😀

      • Ercole ha detto:

        Oh, te la sei proprio legata al dito eh? Attento: è una metafora il “legarsi al dito qualcosa”…si usa fra gli uomini per trasmettere un messaggio ironico sul vittimismo dell’altro. Attento: vittimismo non è una condanna della persona, ma solo di un momento di una persona. Attento: quando dico “momento” non voglio dire che tu vali solo per un momento, ma che ora sei così, dopo cambi. Attento: non voglio dire che sei pazzo, è solo un modo per spiegare che le persone cambiano d’umore. Oh, bisogna stare attenti a tutto con te, eh?!!!!

      • M-17 ha detto:

        Davvero sei buddista ?? ma allora credi ai Deva !!! ma allora non sei ateo !!! cmq dimmi sono molto curioso al riguardo che corrente segui ??? (veramente sono curioso non scherzo), il buddismo è una di quelle religioni che voglio provare prima di fare una scelta !!

        • notimenowhere ha detto:

          Non saprei per i Deva. Però anni fa ascoltavo i Devo. Vanno bene lo stesso? 😀
          Comunque come corrente uso quell’alternata a 220V-50Hz. 😀
          Senti io non so in cosa credi o cosa crederai domani o hai creduto in passato ma penso di essere stato sufficientemente chiaro su come la penso.

  • Piero B. ha detto:

    @Notimenowhere: non intendevo un libro, ma il libro, non sulla Natura ma della Natura. L’unico che per leggerlo va prima interrogato.

    • Credo ha detto:

      non l’ho capita.

    • notimenowhere ha detto:

      Che ti devo dì. Vuol dire che la prossima volta che la Natura mi darà delle emozioni vedrò di portarmi dietro l’ispettore Derrick per l’interrogatorio. 😀

  • Silvio Basile ha detto:

    Le religioni sono risposte RIDICOLE alle domande più inquietanti e più tormentose che un essere umano si possa porre, senza riuscire a darvi risposta (che non sia appunto ridicola).
    Ammetterlo, significa sì, aver rispetto per l’essere umano che quelle domande si pone, ma non per le risposte che a quelle trova bell’e fatte nel suo ambiente. Si può anche capire che, tanto per non tormentarsi inutilmente all’infinito, le prenda per buone. Ma non si può assuluamente negare che si tratta solo di un autoinganno.

    • Franz ha detto:

      Fa piacere che un utente ateo apra gli occhi finalmente all’umanità! Grazie Silvio, veramente. Ora vediamo la luce, la verità! Credi sia possibile venire a stringerti la mano? Mi basterebbe anche solo sfiorarti il mantello. Un’espressione comune questa del mantello, la quale arriva dritta dritta dalle parole dell’unico grande rivoluzionatore della storia umana, cioè il figlio di un falegname ebreo di 2000 anni fa, che in tre anni ha diviso la storia in un “prima” e “dopo” di Lui ed è conosciuto da ogni uomo della Terra e ha cambiato la vita di miliardi e miliardi di persone proprio per la profondità e corrispondenza del Suo messaggio con le esigenze del nostro cuore.

    • Norberto ha detto:

      Qui di ridicolo mi pare solo il tuo tentativo di proselitismo. Ma l’ateismo fa parte delle religioni ridicole? Secondo te il messaggio cristiano (a me le altre religioni interessano poco) non risponde alle domande umane? E come mai i migliori pensatori ti chiuderebbero la bocca? E come mai, se il cristianesimo non da una risposta adeguata alle domande umane, ci sono ben poche persone che se ne accorgono? Atei compresi. Ricordi cosa ha scritto Margherita Hack: “Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente”.
      (Dove nascono le stelle, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198). Come può un povero figlio di un falegname in 3 anni di vita pubblica nel buco del mondo trasmettere valori essenziali anche per i non credenti a oltre 20 secoli di distanza, rimanendo continuamente attuale. Vincendo così il tempo e lo spazio? Non pensi di essere plagiato dalla tua ideologia? Svegliati caro Silvio, il tempo passa.

    • M-17 ha detto:

      Già tanto ridicole veramente i vari Ghandi, Martin luther king, Thích Quảng Đức, Massimiliano Maria Kolbe ecc ecc (l’elenco è scandalosamente lungo ma molto molto lungo) effettivamente della vita non capivano nulla erano proprio dei creduloni per un autoinganno si sono fatti uccidere e si sono sacrificati(cosa che tra parentesi va contro l’istinto no?? uao allora istinto vs religione-illusione 0 a 1 !!!!)e lo stesso dicasi per quel buon 99% della storia dell’umanità(filosofi e scienziati compresi) che credevano nel divino eh beh effettivamente sono di sicuro dei cretini autoillusi erano proprio degli stolti, ma aspetta anche negli psicologi che studiano le illusioni umane ci sono dei credenti ma llora non sono psicologi si autoilluduno che psicologi scarsi…. credo che butterò tutti i miei libri di Jung….. noi si che abbiamo in mano la verità vero ??? preferisco morire come Ghandi che vivere come un sotuttoio credendo arrogantemente di avere le risposte…

    • Francesco Mariani ha detto:

      Pensa all’ateismo allora! Recentemente un antropologo di Oxofrod ha parlato dell’ateismo come una scelta irrazionale di difesa: https://www.uccronline.it/2011/04/13/lenman-antropologo-di-oxford-%C2%ABlateismo-e-unirrazionale-scelta-di-difesa%C2%BB/…cosa ne dici? Ricordo che essendo razionalista puoi solo inginocchiarti di fronte al tuo idolo scienza.

    • notimenowhere ha detto:

      Capisco le tue posizioni. Come capisco le opinioni dei tanti qui. O almeno presumo di capirle.
      Quello che critico è il fatto che ritieni ridicole le loro credenze. Lo considero lo stesso fanatismo che contraddistingue a volte la parte che consideri ridicola.
      Si possono considerare ridicoli gli argomenti a suffraggio delle varie tesi. E ce ne sono da entrambe le parti.

      • Ercole ha detto:

        Io condivido. Però non è che però stai pensando che il tuo essere agnostico ti renda al di sopra delle parti? Io penso sia molto meglio chi decide (magari male) piuttosto di chi non prende posizione. Conosco anche tanti agnostici fanatici della neutralità. Insomma, parliamo di tre parti.