Un altro ex gay fa “coming out”: «l’omosessualità non è genetica, ne sono uscito»

Un altro ex gay ha trovato il coraggio di fare “coming out”, si chiama Guillermo Márquez ed è messicano.

Ha raccontato la sua conversione e la sua uscita dal mondo omosessuale: «Dio mi ha guidato, anche attraverso i consigli dei sacerdoti che ho consultato consultato. Una vita sessuale attiva con una persona del mio stesso sesso non mi ha potuto portare la felicità. A poco a poco mi sono reso conto che più tempo passavo senza fare sesso, e più mi sentivo meglio, ero felice, ero una persona stabile. Così ho cominciato ad essere attento e sono stato attratto dalla vita di castità. È stato un percorso lungo, a volte difficile, ma di certo emotivo e spirituale».

Questo percorso -racconta Márquez su FxF– gli ha permesso di trovare finalmente quello che stava cercando rifugiandosi nelle braccia di altri uomini. Ricordando il suo passato, ha affermato: «la Chiesa cattolica non mi ha mai respinto, né abbandonato. L’omosessualità non è genetica e non si nasce omosessuali. Non ci sono i gay o gli omosessuali, ci sono uomini e donne che hanno attrazione verso lo stesso sesso. Conosco entrambi i mondi, quello omosessuale e quello eterosessuale, e so che nel cosiddetto “stile di vita gay” nessuno può essere felice».

Definisce il mondo omosessuale come pieno di «insicurezza, paura, insoddisfazione, rabbia, vuoto profondo e in molti casi, riempito con la promiscuità, la dipendenza dal sesso, la pornografia, la droga, l’alcol e l’infinita ricerca di amore attraverso relazioni distruttive e co-dipendenti».

42 commenti a Un altro ex gay fa “coming out”: «l’omosessualità non è genetica, ne sono uscito»

  • Davide 1 ha detto:

    Be’ trovare qualcuno oggi che afferma che e’ bella la castita’ ed e’ un valore.
    E’ qualcosa di eccezzionale.
    La vita senza Dio e senza preghiera e’ brutta.
    Provare per credere.

  • Davide 1 ha detto:

    A proposito.
    Quando ci mettiamo d’accordo per dire ogni giorno una preghierina (anche piccola), per la conversione dell’UAAR (invece di parlarne solo male?).

    • Enrico da Bergamo ha detto:

      Facciamolo.

    • Francesco Aliprandi ha detto:

      Credo che l’uaar sia molto utile per creare un attaccamento maggiore alle radici cristiani di quanti si erano assopiti. Conosco ben due persone che si sono riavvicinate alla chiesa dopo la questione del crocifisso e degli ateobus. Prima è stato un riattaccarsi alla tradizione e alle radici e poi lentamente si sono riavvicinate al sacramento. Il tutto in 6/7 mesi.

      • Davide 1 ha detto:

        Pero’ se dire per loro una preghiera puo’ essere utile per la loro salvezza….. forse e’ anche per questo che esistono.
        E’ indubbio che Dio trae il bene dal male ed il tuo esempio e’ molto concreto.

      • Lorenzo ha detto:

        Ciò che dici è molto vero,anche io conosco persone che di fronte ai vaneggiamenti dell’UAAR si sono riavvicinate alla chiesa,purtroppo però per pochi che si “salvano” con questo tipo di ragionamento ce ne sono moltissimi che abboccano nelle loro trappole.

        • Franco ha detto:

          In molti hanno abboccato al comunismo e al nazismo….lasciamo che imploda da solo anche l’ateismo estremista.

      • Edoardo ha detto:

        …io sono il terzo, anche se non ci conosciamo.

      • Fabrizio ha detto:

        Pregate per me, grazie. Unitevi al vescovo della mia diocesi, che prega anche lui per la mia conversione.

        • aldo ha detto:

          la preghiera per tutti gli uomini è già dentro la messa. Non ho mai pregato per la conversione perché Dio rispetta la libertà di chi non crede. Può intervenire solo in chi ha il cuore ferito. Gli uaarini invece sono saccenti e presuntosi. Non è possibile convertire chi non sta cercando nulla.

          • Efrem ha detto:

            Pienamente d’accordo aldo….si può aiutare solo chi per primo ha una ferita aperta, ha una ragione aperta. gente come fabrizio e come gli uaarini non possono essere aiutati a liberarsi dalla loro ideologia. sono contenti di aver rinunciato a dare un significato pieno alla vita e non cercano più niente, portano solo avanti battaglie tentando di riempire il vuoto dentro di loro. Anche Dio non può fare nulla perché non vuole prevaricare la libertà di nessuno. Dopo Cristo lo sappiamo benissimo.

            • Davide 1 ha detto:

              Ci e’ stato comandato di amare i nostri nemici e di pregare per chi ci perseguita.
              A prescindere da qualsiasi altra considerazione.

    • Azariel ha detto:

      In effetti hai ragione. Gesù ci insegna ad amare i nostri nemici…

  • Ercole ha detto:

    Certo che ce ne vuole di coraggio per dire queste cose nel mondo di oggi!!

  • Laura ha detto:

    Se gli omosessuali vogliono avere riconosciuti i diritti umani che giustamente spettano a tutti gli uomini, allora devono riconoscerli anche agli ex gay, senza accusarli di falsità e di malattia cerebrale.

  • Cara Laura, gli “ex gay” non hanno malattie mentali o altro, semplicemente sono stati pressati da una cultura-società che li ha portati a voler/dover reprimere qualla che è la propria natura. Sicuramente, con una società che costituisce tacitamente i cittadini di serie B e i cittadini di serie A, non è affatto conveniente essere omosessuali. Se non fosse così perchè prendersi il disturbo, da subito, di pensare di esserlo? Se fosse una sceltà perchè non si sceglie da subito quel che è più conveniente? Insomma sarebbe una scelta comoda e relativamente saggia.

    Il post e la testimonianza, abilmente strumentalizzata, dovrebbero essere una dichiarazione di sola conversione (aspetto indipendente dall’orientamento sessuale). Tutte quelle fesserie che il ragazzo dichiara pericolosamente, sono invece generalizzazioni di un’esperienza personale, di quella che sarebbe un’esperienza soggettiva. L’omosessualità non è sinonimo di infelicità, se il ragazzo era un debusciato, semplicemente lo era lui. Qui si sono confusi i piani o li si sono volontariamente confusi.

    • Laura ha detto:

      Come vedi anche tu insulti gli ex gay, non credendo loro. E perché allora chiedi i diritti per gli omosessuali se in fondo tu non li concedi agli ex omosessuali? Se fosse una questione genetica ci dovrebbero essere centinaia di bambini omosessuali invece credo che non ne esista nemmeno uno. Si diventa omosessuali da adulti, al massimo da adolescenti. E sempre da adulti in tantissimi ritornano etereosessuali e si fanno una famiglia. Perché non volete accettare gli ex gay? Vi hanno fatto qualcosa di male? Non sono anche loro degli uomini e donne degni di rispetto per le loro scelte?

    • Lobby ha detto:

      E’ chiaro che in un sito cattolico si diano spazio alle conversioni cattoliche. Se un ex gay si converte all’ateismo non credo debba trovare spazio qui. Sono tutte esperienze, come le vostre che invece approvate la cultura omosessuale. Non vedo perché le loro debbano essere tacciate come esperienze di serie B…

    • Luca V. ha detto:

      Ma la finite di discriminare gli ex gay???? Ma cosa vi fanno di male?????? Eterofobi!!!

  • Non è questo il luogo della logica spicciola, Laura, ti posso assicurare che l’omosessualità non ha origine in adolescenza o in età adulta, chi sostiene questo non conosce la natura umana, un termine che troppo facilmente viene abusato. Tra gli omosessuali non c’è discriminazione degli ex gay, semplicemente consapevolezza che c’è un rinnegamento della propria natura originaria.

    Lobby, da quel che scrivi, è chiaro che non hai compreso quello che ho scritto, o forse non mi sono ben spiegata e di questo mi scuso.

    • Laura ha detto:

      Le tue assicurazioni sono poco credibili, non ti pare? Mi pare che la natura umana parli molto chiaro, almeno in mezzo alle gambe. Chiedi a Luca di Tolve se non c’è discriminazione su di lui. Rinnegamento della propria natura originaria? Mi sembra che, sempre guardandosi in mezzo alle gambe, sia un ritorno alla propria natura originaria. O no?

    • Angelo ha detto:

      Ma con che diritto giudicate gli ex gay? Forse conoscete le loro storie? Io conosco un ex omosessuale, che ora ha famiglia e due figli ed è felicissimo. Tutti i sabati mattina viene a correre con me. Ma che caspita volete saperne di loro?? E’ gente normale che ha soltanto cambiato idea, tornando sui suoi passi. Lasciateli in pace!

    • dani ha detto:

      quando scrivi “Tra gli omosessuali non c’è discriminazione degli ex gay, semplicemente consapevolezza che c’è un rinnegamento della propria natura originaria.” allora stai già dicendo che chi dice di essere gay dopo non può tornare indietro e dire “mi ero sbagliato, ero confuso oppure ora sono guarito”. semplicemente questo non lo accettate!!! E chi dice che non siete voi ad aver torto? Per me lo siete e non potete pretendere di aver ragione per forza.

  • Laura, con te non c’è discussione, hai una visione troppo stretta di natura, l’ho già scritto che troppe persone abusano di questo termine, non sanno nemmeno di cosa parlano. Sei libera di pensare quel che vuoi.

    In ogni caso nessuno condanna gli ex gay, sono “liberi” di scegliere, in un secondo momento, di cosa vogliono fare della loro vita, ma questo non deve portare loro o qualsiasi altra istituzione, a ergersi da giudici e considerare, a seconda della convenzione, qual è il giusto orientamento per loro: questa è superbia!

    • Greta ha detto:

      cioè facci capire dato che tu dici di sapere cosa dice la natura. Gli ex gay non avrebbero il diritto di scegliere di stare con il sesso opposto?

    • Uomo ha detto:

      Laura avrà vedute strette ma vede benissimo cosa la natura gli ha messo o non gli ha messo. Non serve certo avere la super vista!

    • dani ha detto:

      E chi dice che la tua sia la giusta visione? Superbia è quello che hai scritto tu, mi pare… chi lo dice qual’è il giusto orientamento? Tu/Voi? Se un ex gay dichiara di non esserlo più, perchè dovete dire che sta rinnegando la sua vera natura, non può essere invece che ha ritrovato la sua vera natura?? Meditate, altro che superbia…

    • Rife ha detto:

      Non voglio fare paragoni ma secondo te la pedofilia è genetica a cui uno non può che sottomettersi o è un disturbo che arriva a una certa età dopo un certo percorso? Ripeto non è un paragone ma vorrei solo la tua opinione.

      • dani ha detto:

        apro parentesi (si sta arrivando a dire che la pedofilia è un orientamento sessuale e che quindi non può essere perseguito.. stiamo rasentando l’assurdo) chiusa parentesi.

    • Laura ha detto:

      Avrò anche una visione stretta, ma lavorando quotidianamente con decine e decine di bambini ti è evidente la questione genetica dell’attrazione sessuale. La naturalità dell’altro sesso è chiara a tutti, se ne trovassi uno differente sarebbe l’eccezione che conferma la regola. Mai visto né mai sentito, almeno in Italia. Perché? Mi parli di natura….fare sesso con un coccodrillo è natura. O no? Mangiare il partner dopo l’amplesso è natura anche questa, o sbaglio? Quindi dovremmo avere una visione allargata di natura? E perché mai? E perché ciò che era ovvio prima, oggi non dovrebbe più esserlo? Perché gli ex gay non possono considerare qual’è il loro giusto orientamento mentre i gay si? Hai risposte meno discriminatorie da dare?

  • sante ha detto:

    abbasso l’eterofobia

  • Davide 1 ha detto:

    A me l’omofobia e’ venuta quando sono uscito di casa poco coperto durante una giornata di pioggia.
    E’ una malattia, non ci si puo’ fare niente.
    Si manifesta in diversi modi.
    Se ti da’ fastidio vedere due uomini che si baciano vuole dire che l’hai presa.
    Che ci voi fare?.

    • Ercole ha detto:

      Arrivando all’assurdo potremmo dire che anche l’omofobia è genetica. Perché allora attaccare gli omofobi? Non è anche questa una variante naturale? E’ genetica e non possono cambiare, non è colpa loro.

      • Davide 1 ha detto:

        Infatti sono convinto che l’omofobia possa essere trattata allo stesso modo.
        Se vedo due uomini che si baciano, mi danno fastidio.
        Il mio disagio non e’ culturale, nessuno mi ha mai insegnato che sia una cosa sbagliata, quindi il mio disagio non e’ indotto. Se non e’ indotto allora e’ naturale.
        Quindi posso sentirmi offeso da un simile atteggiamento.
        Potremmo affermare che fino ad oggi sono stati rispettati gli omofobi.

  • Patrizio ha detto:

    Ho letto il post e anche i commenti,ma non ho trovato niente che provi che l’omosessualità non è genetica.Nel post si legge solo di un omosessuale che ha rinunciato a fare sesso, troppo poco per tirare in ballo la genetica.Se io rinunciassi a fare sesso per un mese con mia moglie non sarei più eterosessuale? Difficile da credere, come difficile e credere che il nostro amico messicano,rinunciando al voto di castità sarebbe di colpo attratto dall’altro sesso.

    • Indy ha detto:

      Questo è vero, ma l’articolo è l’ultimo di una serie di casi di ex-gay che hanno smesso e hanno avviato una famiglia…legga “notizie correlate”.

  • osservatore ha detto:

    Penso che,il più delle volte,
    è legato ad una moda in voga in questi
    ultimi anni, una ostentazione
    contro la normalità.