L’ecografia 4D mostra il feto per quello che è: ecco l’ultima arma dei pro-life

Esiste ormai da qualche tempo l’ecografia in 4D, la quale unisce all’ecografia tridimensionale (3D) la dimensione del tempo e permette dunque di visualizzare il movimento del feto nel grembo materno. Grazie alla nuova tecnica, il pioniere delle ecografie 4D, il professor Stuart Campbell, della Create Health Clinic a Londra, ha dimostrato che già dalla 12esima settimana della gestazione (cioè ancora prima che la madre se ne possa rendere conto) il feto comincia a muoversi e a stiracchiarsi. Dalla 18esima settimana in poi, il piccolo comincia ad aprire gli occhi e dalla 26esima settimana presenta già alcuni comportamenti ‘tipici’ del bebè: sorride, piange e ha il singhiozzo. Al “mondo segreto” del bambino nel grembo materno, il professor Campbell ha dedicato d’altronde un libro, “Watch Me Grow”. La 4D, riporta Zenit.it, permette alle donne incinte dunque di vedere i tratti del loro figlio ancora prima della nascita, ciò aiuta a considerare meno il bimbo come un grumo di cellule ed instaurare o a rafforzare il rapporto tra madre e figlio. Le donne – in particolare quelle più giovani – si rendono conto che il feto in grembo è un bambino in tutti i sensi, solo che non è ancora nato. Proprio questo aspetto spiega perché le ecografie di ultima generazione, fra cui anche i cosiddetti “sonogrammi” (permettono anche di sentire il battito cardiaco del feto), sono diventate un’arma potente e vincente nella lotta contro l’aborto. Donne incinte che si recano ad un consultorio per un’interruzione della gravidanza, cambiano idea quando vedono le immagini del piccolo. Secondo l’associazione cristiana Heidi Group, nei consultori dove vengono effettuati i sonogrammi fino al 90% delle donne che pensano all’aborto cambia opinione e decide di rinunciare all’intervento (da The New York Times, 2 febbraio 2005). Il cristianesimo parte sempre dai fatti, dalla realtà per affermare la verità, così gruppi pro-vita, come l’organizzazione evangelica Focus on the Family, nel Colorado, e chiese cristiane, come la Southern Baptist Convention, hanno lanciato programmi per aiutare i consultori ad acquistare i costosissimi macchinari per effettuare sonogrammi o ecografie 4D. Negli USA, l’impatto “salvavita” di sonogrammi ed ecografie 4D ha indotto tutta una serie di Stati a votare legislazioni anti-aborto, sia aiutando finanziariamente l’attività svolta dai consultori pro vita sia introducendo l’obbligo di realizzare un’ecografia del feto prima di un aborto. Ad esempio, in almeno tre Stati, cioè Alabama, Louisiana e Mississippi, i medici devono mostrare l’esito dell’ecografia alla donna che vuole abortire. Nella scorsa primavera, è entrata in vigore una tale legislazione nell’Oklahoma. La norma richiede fra l’altro che le donne devono ascoltare una descrizione dettagliata del bambino o feto (da The New York Times, 28 aprile 2010).

Ecco un video di una 4D a 9 settimane (sono 2 gemelli)

E a 26 settimane.

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

____________________________________