All’interno della Corte Europea spuntano nuovi alleati del crocifisso

La Stampa e Zenit.it riportano che la Corte Europea dei Diritti Umani (ECHR) ha informato questo mercoledì che l’European Centre for Law and Justice (ECLJ) è autorizzato a diventare parte terza nel caso della “signora Lautsi vs Italia”, più noto come il “caso del crocifisso”.

L’ECLJ è un ente giuridico no profit internazionale che si concentra sulla difesa dei diritti umani e della libertà religiosa in Europa e nel mondo, i suoi legali hanno agito in numerosi casi davanti alla Corte Europea per i Diritti Umani e ha inoltre uno status consultivo presso l’ECOSOC delle Nazioni Unite, ed è accreditato presso il Parlamento Europeo. L’ECLJ sottoporrà le sue osservazioni scritte alla Grande Camera il 26 maggio, nelle quali anch’egli dimostrerà che la presenza del Crocifisso nelle scuole italiane è legittima di per sé, che non è irrispettosa nei confronti degli altri credo e che nulla nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo può essere interpretato come un imporre il secolarismo nel contesto dell’istruzione pubblica.

La sentenza della Corte Europea è stata già fortemente criticata dagli esperti legali e politici e denunciata da molti Stati europei come un’imposizione del “secolarismo” sulle varie società europee. In particolare, è stato ribadito che la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo non ha mai richiesto che lo Stato debba “osservare la neutralità confessionale nel contesto dell’istruzione pubblica” o in qualsiasi altro settore pubblico. Vari Stati membri del Consiglio d’Europa, infatti, sono “Stati confessionali” con una religione ufficiale o un riconoscimento di Dio nelle leggi e nelle Costituzioni. I giudici di Strasburgo non hanno competenza per imporre il secolarismo a un Paese, e soprattutto all’Italia, caratterizzata dalla sua identità e pratica religiosa a stragrande maggioranza cattolica.

Anche molti Stati membri, come Malta e la Lituania, così come 9 ONG, sono stati autorizzati a unirsi al processo davanti alla Grande Camera. Questa partecipazione diretta degli Stati membri, tutti a favore della legittimità dell’esposizione pubblica del Crocifisso, come terzi in un caso singolo è del tutto senza precedenti. Eccezionale è anche l’ampio sostegno dato all’ECLJ da un elevato numero (79) di parlamentari europei di vari partiti. Hanno presentato alla Corte una richiesta formale di ammissione come “parte terza” nel procedimento anche le ACLI, il comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk) e le Settimane sociali di Francia, rappresentanti della rete “Iniziative di Cristiani per l’Europa”.

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