Ecco perché il “caso Lautsi” è stato un dono al cristianesimo

A distanza da un anno dalla sentenza definitiva, il caso Lautsi contro Italia, più noto come il caso del crocifisso, ha una grande importanza, non semplicemente dal punto di vista politico e giuridico, ma anche religioso. Ne ha parlato Grégor Puppinck, Direttore del Centro europeo per la legge e la giustizia, affermando che «mai nella storia della Corte e del Consiglio d’Europa un caso aveva suscitato così tanta attenzione e dibattito pubblico». In un percorso senza precedenti, infatti, «ventuno Stati membri della Convenzione europea dei diritti dell`uomo si sono uniti all`Italia per riaffermare la legittimità della presenza del cristianesimo nella società e nell’identità europee. E la Corte lo ha confermato, riconoscendo – in sostanza – che nei Paesi a tradizione cristiana, il cristianesimo possiede una legittimità sociale specifica che lo distingue dalle altre credenze filosofiche e religiose».

Ma quali conseguenze a questa approvazione? Secondo l’esperto, «la Corte sembra cominciare a dare prova di un certo riserbo giudiziario nei casi moralmente sensibili. Mentre la Corte era diventata uno dei terreni favoriti dell`attivismo “ideologico ultraliberale”, soprattutto in materia di bioetica e di sessualità, sembra ora riscoprire che i valori etici e morali sottesi in ogni società meritano rispetto». Questo lo si è potuto sperimentare anche nel recente pronunciamento della Corte di Strasburgo (cfr. Ultimissima 23/03/12), e in tanti altri casi, citati anche da Puppinck.

Il caso Lautsi, sollevato da aree ateo-fondamentaliste italiane è stato un clamoroso autogol. Non solo perché per reazione i crocifissi nelle scuole sono triplicati, venendo appesi anche laddove prima non c’erano, ma «ha avuto anche conseguenze importanti sui dibattiti nazionali relativi alla presenza dei simboli religiosi in scuole, ospedali o parlamenti. Questi dibattiti durano da anni, per esempio in Austria, in Svizzera, in Spagna, in Romania e – fuori dall`Europa – in Québec. La Corte costituzionale d’Austria, come anche quella del Perù, ha giudicato la presenza del crocifisso nelle aule e nei tribunali conforme alla Costituzione. Queste decisioni sono state prese quasi in contemporanea con la sentenza Lautsi». In Svizzera, ha continuato a ricordare il giurista europeo, «il Consiglio di Stato ha respinto il 22 giugno 2011 un ricorso che mirava a interdire l`esposizione del crocifisso nei corridoi di una scuola del Canton Ticino».

In definitiva, un caso nato per eliminare la presenza cristiana dallo spazio pubblico ha «avuto, e ha, una profonda portata unificatrice tra i diversi popoli europei. L’esplicito appoggio all’Italia di ben 21 Paesi testimonia che il cristianesimo resta nel cuore dell’unità europea. E a proposito di unità, il caso Lautsi è stato anche un’occasione di ulteriore riavvicinamento tra Chiesa cattolica e Chiese ortodosse e ha dimostrato che la proficua collaborazione – di cui esse si sono reciprocamente rallegrate permette loro di riguadagnare una più forte, profonda e legittima influenza sui dibattiti e sugli orientamenti della politica europea. E proprio in questo senso il caso del crocifisso potrà avere le conseguenze più significative e a lungo termine». Ricordiamo che UCCR ha creato un dossier specifico per il “caso Lautsi”.

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37 commenti a Ecco perché il “caso Lautsi” è stato un dono al cristianesimo

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  1. Fabio Moraldi ha detto

    Caspita non sapevo che l’autogol avesse tali proporzioni!

  2. Daniele ha detto

    Sul sito dell’UAAR fanno i salti di gioia perché negli USA, per la precisione a Washington D. C., si è tenuta ieri “la più grande manifestazione incredula di sempre”: partecipanti 20 mila…
    A quelli dell’UAAR vorrei perciò far notare che il Papa l’estate scorsa ha radunato a Madrid 2 milioni di giovani… e il gradimento per il Papa sta continuando in questi giorni in Messico e a Cuba (www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/papa-da-messico-a-cuba.aspx).

    • libero18 ha detto in risposta a Daniele

      per forza, e finchè si continuerà ad obbligare i neonati ed i bambini piccoli ai vari lavaggi del cervello cattolici questa tendenza non cambierà di sicuro.
      per questo la chiesa ci tiene così tanto al crocifisso nei luoghi pubblici, al battesimo, al catechismo, all ora di religione ed ai sacramenti.

      • Azaria ha detto in risposta a libero18

        Veramente, con tutte le leggende prive di fondamento logico (oltre che scientifico) che girano sul web il lavaggio del cervello e` fatto contro il cattolicesimo.

      • EnricoBai ha detto in risposta a libero18

        I genitori insegnano ai loro figli quello che ritengono vero per loro, in questo modo tutti noi siamo stati condizionati dai nostri genitori. Tantissimi non credenti sono nati in famiglie cattoliche e poi hanno scelto la loro strada, segno che non c’è nessun lavaggio del cervello.
        La Chiesa ci tiene molto certamente, ma la libertà è sempre dei genitori: chi non vuole il catechismo non manda i figli mi pare semplice. No?

        Altra cosa è l’ateismo di stato forzato e l’obbligo a frequentare le lezioni di ateismo scientifico in unione sovietica, ma su quello tu sarai d’accordo. Vero?

        • pierluigi ha detto in risposta a EnricoBai

          Le cose forzate sono sempre negative, ma anche le famiglie spesso forzano. In ogni caso le forzature hanno spesso effetto contrario, tant’è vero che nella ex unione sovietica ci sono oggi forse più credenti di prima nonostante le lezioni di ateismo scientifico subite da milioni di persone.

      • Tommaso B. ha detto in risposta a libero18

        meno male piuttosto che c’è ancora qualcuno che non la pensa come te, prigioniero

      • Sophie ha detto in risposta a libero18

        Eh già col battesimo, i crocifissi appesi, il catechismo, l’ora di religione, si fa un lavaggio del cervello tale che fino a due anni fa ero atea.

        • pierluigi ha detto in risposta a Sophie

          Verissimo, le forzature hanno spesso l’effetto contrario, e molte persone fortunatamente poi ragionano con la propria testa.

          • Sophie ha detto in risposta a pierluigi

            No io parlo parlo di quest’attentato alla laicità con l’esposizione dei crocifissi. Nonostante i crocifissi io non ero credente perchè oltretutto vengo da una famiglia lontana dalla fede. Poi ho cominciato a ragionare con la mia testa e non secondo la moda della società.

            • pierluigi ha detto in risposta a Sophie

              e cosa c’è di diverso da quanto ho scritto io?

              • Sophie ha detto in risposta a pierluigi

                Perchè l’hai detto in modo provocatorio sul presunto lavaggio del cervello della Chiesa.

                • pierluigi ha detto in risposta a Sophie

                  Libera di pensarlo, ma il mio intervento era assolutamente neutro, non ritengo che la chiesa faccia lavaggi del cervello (come invece hanno sostenuto altri e mai io), e sostengo a spada tratta la libertà di usare sempre il proprio cervello, a qualunque conclusione questa libertà porti. Questo è un sito di Cristiani “Razionalisti” quindi, presumo, liberi di credere con la ragione in quello che vogliono, e, mi auguro, di non voler imporre quello che credono a nessuno, ma semmai di “ragionarci”. Nessuna provocazione, almeno da parte mia.

                  • Sophie ha detto in risposta a pierluigi

                    Se non c’era alcuna provocazione (e ti voglio credere sulla parola) scusami.

                    • pierluigi ha detto in risposta a Sophie

                      Nessun problema, lo so che su questo sito spesso intervengono persone con spirito provocatorio, a volte anche con toni pesanti e offensivi, per cui è normale essere prevenuti. Io ho scritto qualche volta interventi critici, ma cerco sempre di rimanere rispettoso del pensiero e dell’intelligenza altrui. Spero di riuscirci.

                  • Sophie ha detto in risposta a pierluigi

                    Almeno da parte mia sei il benvenuto.

        • Sophie ha detto in risposta a Sophie

          L’obbligo è quando ti puntano una pistola alla testa.

        • Fedele Razio ha detto in risposta a Sophie

          Cara Sophie, ho riso tanto leggendo il tuo post.

          Confermo: battesimo e catechismo anche a me hanno lavato il cervello così tanto che sono stato ateo e mangiapreti per anni.

          Anche dopo un tantino incazzato coi preti lo sono stato: per non essere stati capaci a suo tempo di mostrarmi l’enorme ricchezza e bellezza del cattolicesimo in generale, e dell’amore di Gesù Cristo in particolare.

          Ma li ho perdonati… ;-))

    • EnricoBai ha detto in risposta a Daniele

      20 babbei li trovano tutti, non credo ci sia molto da esultare. Ma lasciamo da parte le varie sette razionaliste…e parliamo delle loro iniziative controproducenti (per loro).

  3. Tommaso B. ha detto

    Secondo me la gente ci va per cuccare, tanto senza regole morali si può fare qualsiasi cosa… ^^ e scommetto che cuccare in quel modo deve essere molto ma molto pericoloso.

  4. Tommaso B. ha detto

    Vogliamo qualche ateo che si invasi!

    Ciechi che cercano di ricavare il miele con il bastone da ciechi.
    Aprite gli occhi! Ragionate su QUELLO CHE STATE FACENDO, PERCHE’? Perchè vi invasate?

    voglio proprio vedere chi mi risponde. 🙂

    • pierluigi ha detto in risposta a Tommaso B.

      cosa intendi per “invasarsi”?

      • Tommaso B. ha detto in risposta a pierluigi

        Ho bisogno di qualcuno che mi dia la definizione precisa di Invasateo, perchè io non la so alla parola. 🙂 c’è qualcuno?

        quello ceh so dirti è che gli invasatei sono quelli che si infiltrano negli altri blog per alimentare odio e rancore, poi questo è quello che penso io.

        • pierluigi ha detto in risposta a Tommaso B.

          Non avevo mai sentito “invasateo”, un neologismo simpatico. Nella tua precedente richiesta mi sembrava che cercassi un “ateo che si invasi”, quindi immaginavo che ne cercassi uno che si “arrabbiasse con fervore” o qualcosa del genere, per questo chiedevo lumi. Invece intendevi un “ateo che invade” un blog a connotazione opposta. Penso che ne trovi tanti su questo blog, ma i provocatori si trovano dappertutto, purtroppo. A me piace ragionare e discutere, non provocare (se non in modo rispettoso) e sicuramente mai con rancore. Purtroppo spesso arrivano risposte che mi sembrano mosse da pregiudizi, ma non ne faccio comunque una questione personale.

  5. Leonardo ha detto

    Mah.
    A S.Siro settimanalmente si ritrovano più del doppio di quelle persone. Pagando. Per vedere 22 uomini che corrono.
    Cosa hanno da esultare, boh. Non mi sembrano per nulla numeri da sventolare come un successo, anzi…

  6. Ugo La Serra ha detto

    “E la Corte lo ha confermato, riconoscendo – in sostanza – che nei Paesi a tradizione cristiana, il cristianesimo possiede una legittimità sociale specifica che lo distingue dalle altre credenze filosofiche e religiose”

    La CEDU non avrebbe *mai* potuto affermare una cosa simile. Una tale affermazione contrasterebbe con l’art. 8 della costituzione italiana.

    Ha, più modestamente affermato, di non poter scavalcare la corte costituzionale italiana. Quest’ultima, non si è potuta pronunciare sulla materia, poiché non esiste nessuna *legge* che prescrive l’esposizione del crocifisso.
    E la corte costituzionale non può invalidare un regolamento associato ad una legge non più in vigore, per il semplice fatto che tale regolamento non ha validità di legge.

    • Sabbia ha detto in risposta a Ugo La Serra

      E’ una affermazione implicita, non dichiarata.

      Se non ha sentito di poter scavalcare la legge italiana è perché ritiene che il cristianesimo possieda una legittimità sociale. Non avrebbe fatto lo stesso se venisse contrastato l’aborto o l’omosessualità, come in Ungheria. E infatti le pressioni per modificare la loro costituzione sono notevoli.

      Comunque grazie Ugo, senza te e la tua setta razionalista ora non si sarebbe colmato un vuoto legislativo!

    • Luca S. ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Mi sembra che tu faccia un pò di confusione tra la Corte europea e quella costituzionale italiana. La Corte europea, ovviamente, non ha come riferimento la costituzione italiana, né la nostra corte costituzionale.

  7. Gab ha detto

    Il termine “creato” è inopportuno. Vorrei farlo notare a chi scrive. Solo Dio crea.

    Detto questo, della presunta “unità” tra Chiesa Cattolica e chiese ortodosse la prenderei con le pinze. Non è su un fronte giuridico culturale che si fa unità nella Fede, bensì sul fronte dottrinale, dove ci sono ancora alcuni problemi (e non di poco conto) con la chiesa ortodossa. E’ pur vero che alcune chiese orientali sembrano più sensibili alla riunificazione rispetto a Mosca (anche se, pare, anche Mosta sembra essere meno intransigente rispetto ad Alessio II. Vedremo..

    Però il riavvicinamento beninteso non è “dovuto” dalla Chiesa cattolica. Lo scisma del 1054 è stato fatto dalle chiese orientali. Questo non deve essere mai dimenticato, per correttezza storica. Se poi la Chiesa Cattolica si impegna a tentare di facilitare il “ritorno” delle chiese orientali, questo senza dubbio, ma senza calpestare la tradizione apostolica, altrimenti per “riunificare” le chiese ci dimentichiamo dei comandi del Signore (come sono espressi nel Vangelo di Giovanni).

  8. stefan@ ha detto

    Veramente la Corte ha affermato che la presenza del crocifisso è legittima perché è ininfluente “…a crucifix on a wall is an essentially passive symbol…It cannot be deemed to have an influence on pupils…”. La sentenza non ha riconosciuto una “specifica legittimità sociale” alla religione cattolica, anzi “(the Court) emphasises, however, that the reference to a tradition cannot relieve a Contracting State of its obligation to respect the rights and freedoms enshrined in the Convention and its Protocols”. Non credo che ci sia molto da esultare.

    • Maffo ha detto in risposta a stefan@

      E’ certamente ininfluente verso chi ha avanzato la richiesta di toglierlo, la sentenza è una risposta a Lautzi.

      Se non ci sia molto da esultare non capisco perché l’Uaar ha tenuto il suo sito in lutto per una settimana. Ricordi?

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