La Sindone del CICAP è una perfetta bufala

Nell’ottobre del 2009 il responsabile scientifico del CICAP, Luigi Garlaschelli (vedi una  sua significativa foto), ha presentato in occasione del ventesimo Congresso del CICAP (“Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale“), una Sindone (finanziata dall’UAAR) a grandezza naturale simile a quella conservata a Torino, volendo dimostrare la possibilità di produrne una anche con tecnologie disponibili nel 1300.

L’opinione di molti è che la “seconda” Sindone sia talmente malriuscita che non dovrebbe figurare tra le prove contrarie ma tra quelle a favore dell’autenticità del reperto. Comunque, come si poteva prevedere, il nuovo manufatto è stato presto archiviato e dimenticato e moltissime critiche sono piovute addosso all’associazione, sopratutto da parte  di moltissimi esperti, credenti e non. Diversi studi hanno anche certificato la totale diversità tra la Sindone di Torino e la scimmiottatura del professor Garlaschelli.


|Opinione di alcuni scienziati| |Inattendibilità della procedura usata dal CICAP|



L’OPINIONE DI ALCUNI SCIENZIATI

Piergiorgio Odifreddi, matematico e logico, ateo e anticlericale italiano. Sul numero di Aprile 2010 della rivista MicroMega ha criticato la Sindone originale, e rispetto ai tentativi di riproduzione della stessa ha affermato: «Anch’io non sono particolarmente impressionato dalla riproduzione di Pesce Delfino o Garlaschelli» (cfr. Ultimissima 31/5/10)

Giulio Fanti, professore associato di Misure Meccaniche e Termiche presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova, ha affermato, parlando di Garlaschelli: «C’è da stupirsi per le affermazioni prive di rigore scientifico riportate. Ogni tanto qualche persona in cerca di notorietà ottiene spazio nei media dichiarando di avere riprodotto la Sindone o una parte di essa, ma quando si approfondisce il discorso “casca il palco» (cfr. Il Sussidiario 8/10/09)

Barbara Frale, storica, archeologa ed esperta della Sindone, afferma: «Le cose però, analizzando la colorazione autentica del lino, sono un po’ più complesse. Non ci riescono i fisici nucleari figuriamoci gli “esperti” del CICAP. Credo francamente che per loro sia stato un autogol perché se è questa la serietà scientifica con la quale affrontano le questioni misteriose di questo mondo stiamo freschi» (cfr. Il Sussidiario 30/11/09)

Bruno Barberis, matematico e cosmologo italiano afferma: «Risulta che fino ad ora tutte le teorie proposte, pur interessanti di per sé, sono sempre risultate carenti o perché non sono state correlate da verifiche sperimentali serie o perché tali verifiche hanno evidenziato sulle immagini ottenute caratteristiche fisico-chimiche molto diverse da quelle possedute dall’immagine sindonica» (cfr. Il Sussidiario 13/10/09)

Petrus Soons, medico e scultore artigiano professionista, ha detto: «La teoria di Garlaschelli era stata già confutata dal team scientifico dello STURP (e altri negli anni, dopo di loro), che condusse investigazioni nel 1978 sulla Sindone di Torino. Il Prof. Garlaschelli spiega l’assenza di qualsiasi traccia di ossido di ferro sulla Sindone originale, affermando che il pigmento sulla Sindone originale si sia dissolto naturalmente attraverso i secoli. Questa non è un’affermazione che vi aspettereste da uno scienziato serio. Le analisi spettroscopiche realizzate nel 1978 avrebbero mostrato anche le più tenui tracce di ossido di ferro presenti sulla Sindone, ed è un pochino “non scientifico” affermare che esse sia sparite “naturalmente”» (cfr. Srmedia 09/10)



INATTENDIBILITA’ DELLA PROCEDURA USATA DAL CICAP.

E’ lo stesso Luigi Garlaschelli a dimostrare come non possa essere attendibile la procedura utilizzata per la riproduzione dell’immagine del sudario e come non ci sia nulla di nuovo nel risultato ottenuto, poiché analoghe immagini sperimentali furono considerate nel lavoro pubblicato nel Journal of Imaging Science and Technology, (vol. 46-2) del 2002 e anch’esse risultate molto carenti.

Thibault Heimburger, sindologo francese ha presentato un’amplia documentazione che dimostra l’inattendibilità dell’esperimento di Garlaschelli (cfr. Shroud.com 11/09).

Schwortz Barrie, direttore del team fotografico della Sindone, ha presentato uno studio critico sul lavoro di Garlaschelli (cfr. Shroud.com 10/09).”

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