Violenta la compagna dopo il corso di educazione sessuale

Educazione sessualeEducazione sessuale a scuola. Dopo un significativo episodio avvenuto in Galles, le autorità rivalutano i contenuti dei corsi scolastici, che sono controproducenti e si riducono a istruzioni tecniche su come usare il corpo altrui.

 

Un ragazzo di tredici anni ha stuprato una sua compagna nel cortile della scuola dopo aver seguito in classe una lezione sull’educazione sessuale. Il giovane ha affermato che, nonostante il rifiuto della compagna, voleva “provare” quanto gli era appena stato insegnato in classe. Il fatto è accaduto in Galles e la notizia è stata ripresa dalla stampa inglese. Le autorità stanno rivalutando il contenuto di questi corsi scolastici.

 

L’educazione sessuale si riduce ad istruire come usare sessualmente l’altro.

Ma non c’è molto da stupirsi, purtroppo, l’educazione sessuale non è certo una lezione sull’affettività ma è asettico corso di “istruzioni per usare sessualmente l’altro”, dove nemmeno viene citata la parola “amore”. Il sesso è trattato come una mera funzione biologica da espletare grazie all’uso del corpo altrui. Tale “educazione”, secondo le indicazioni per la scuola dettate dall‘Organizzazione Mondiale della Sanità, deve essere impartita dagli 0 ai 4 anni, età alla quale bisogna ricevere informazioni sulla «gioia e piacere nel toccare il proprio corpo e sulla masturbazione infantile precoce». Dai 4 ai 6 anni, invece, l’OMS vuole che i bambini siano aiutati ad orientarsi verso l’«amicizia e amore verso persone dello stesso sesso», così come sulle «relazioni con persone dello stesso sesso, le diverse concezioni di famiglia». Dai 6 anni in poi si passa ad insegnare l’uso dei contraccettivi, dei preservativi, informazioni sull’aborto, sul sesso orale fino all’utero in affitto e alla fecondazione artificiale (a 12 anni).

Proprio per questo il celebre filosofo inglese Roger Scruton ha criticato «l’ideologia che vuole ricostruire la sessualità senza legami con l’ordine naturale. Il gesto sessuale è ridotto a funzione corporale emancipata dalla moralità. L’educazione sessuale a scuola cerca di cancellare le differenze fra noi e gli animali, rimuovendo concetti come il proibito, il pericoloso o il sacro. L’iniziazione sessuale significa superare queste emozioni ‘negative’ e godere del ‘buon sesso’. Abbiamo incoraggiato i figli a un interesse depersonalizzato alla sessualità. Il corpo è diventato opaco».

 

Dove l’educazione sessuale è obbligatoria cresce tasso di malattie sessualmente trasmissibili.

Solitamente i sostenitori si giustificano spiegando che tali insegnamenti nella scuola dell’obbligo servono per aumentare la consapevolezza sanitaria-sessuale così da prevenire malattie sessualmente trasmissibili. Qualche mese fa “Il Fatto Quotidiano” ha infatti elogiato il fatto che in Olanda l’educazione sessuale inizi obbligatoriamente a 4 anni (50 ore di bombardamento all’anno fino ai 12 anni), al contrario dell’Italia dove non c’è nemmeno (fortunatamente) una normativa in merito. In Svezia, si legge, l’obbligo divenne tale nel 1955 e oggi in tutte le scuole si vedono filmati dimostrativi e cartoni animati espliciti. In Danimarca le lezioni di sesso (obbligatorie dal 1970) sono tenute ai bambini da prostitute ed omosessuali. Peccato che nel 2013 il rapporto dello “European Center for Diseases Prevention and Control” (Ecdc) ha dimostrato che le nuove infezioni sessuali raggiungono picchi di diffusione proprio nei Paesi citati, al contrario dei Paesi in cui non c’è alcun obbligo e alcuna normativa in merito (citeremo come contrappunto la situazione  in Italia e Polonia, due Paesi fortemente cattolici).

Ecco i dati: per la Clamidia i Paesi al di sopra della media europea sono proprio Danimarca (479 per 100mila), Finlandia (254 per 100mila), Norvegia (458 per 100mila), Svezia (396 per 100mila) e Regno Unito (341 per 100mila), per l’Olanda manca il dato ma si segnalano 12.926 nuovi casi (contro i 319 della Polonia e 339 dell’Italia). I Paesi ben sotto la media sono invece: Grecia (4.44 su 100mila), Polonia (0.84 su 100mila) e Romania (0.62 su 100mila). Per la Gonorrhoea la situazione è simile: Danimarca (9.01 su 100mila, in crescita continua), Svezia (10.02 su 100mila, in continuo aumento), Regno Unito (37.09 su 100mila, in continuo aumento) sono sopra la media europea, contro lo 0.78 su 100mila della Polonia (in calo). Per l’Italia non ci sono dati ma si notano 407 nuovi casi contro i 3.578 dell’Olanda. Anche per l’Epatite B stessa situazione: Danimarca (4.7 su 100mila, in crescita), Olanda (10.3 su 100mila) e Svezia (14.2 su 100mila), contro l’Italia (0.7 su 100mila, in decrescita) e la Polonia (0.3 su 100mila, in decrescita). La situazione rimane invariata per l’Epatite C e la Sifilide. I conti sono presto fatti: i dati più vertiginosi sono registrati in quei Paesi dove si martella di più con l’educazione sessuale fin dalla tenera età e dove il contraccettivo è diffusissimo.

 

L’educazione sessuale responsabilità della famiglia, non della scuola.

Papa Francesco ha rivendicato recentemente il diritto dei genitori all’educazione dei figli senza seguire i dettami dell’OMS, «per l’adeguata tutela dei valori tradizionali». Benedetto XVI è stato ancora più esplicito: «non posso passare sotto silenzio un’altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione». Un’altra ottima riflessione, che pubblichiamo integralmente, è stata pronunciata da Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea presso l’Universita “La Sapienza”: «Non si capisce come mai le istituzioni pubbliche occidentali continuino a nutrire una fiducia magica nell’efficacia dell’educazione sessuale. Dopo anni di corsi, naturalmente centrati sui metodi contraccettivi» abbiamo come risultato i dati sopra esposti.  «Ormai è chiaro che non basta assolutamente spiegare loro come possono usare i contraccettivi, e dove trovarli facilmente, per evitare queste tragedie, ma che il problema è più a monte, nell’educazione e quindi nella famiglia. In fondo l’Italia – dove non esiste educazione sessuale scolastica obbligatoria – è uno dei Paesi che se la cava meglio da questo punto di vista: qui i giovani rischiano di meno malattie e gravidanze precoci».

Questo avviene «per merito della famiglia, del controllo affettuoso dei genitori sui figli adolescenti, del fatto che i ragazzi non sono abbandonati a se stessi con una scatoletta di anticoncezionali come unica difesa dalle loro passioni e dai loro errori. E, in parte, è merito anche della Chiesa cattolica, che continua a insegnare che i rapporti sessuali sono molto più di una ginnastica piacevole da praticare senza freni senza correre rischi. La Chiesa considera infatti la vita sessuale degli esseri umani come una delle prove più significative della loro maturità umana e spirituale, una prova da affrontare con preparazione e serietà, cioè da collegare a scelte di vita fondamentali come il matrimonio, e quindi alla fondazione di una famiglia in cui la procreazione costituisce uno dei fini principali. La Chiesa insegna rispetto per il proprio corpo, che significa dare importanza e peso agli atti che si compiono con esso, a non considerarli solo possibilità di divertimento o di appagamento narcisistico: e questo è proprio il contrario di quanto dicono i suoi critici. I cattolici quindi non possono accettare che la vita sessuale venga considerata materia di insegnamento come un’attività qualsiasi, la quale presenta dei pericoli che sarebbe meglio evitare; come ben si sa, poi, i giovani sono spesso attratti dai pericoli, e si impegnano a evitarli solo se vengono educati alle ragioni profonde di un diverso comportamento morale».

Anche la neuropsichiatra infantile, Mariolina Ceriotti Migliarese, ha suggerito che l’educazione sessuale venga affrontata in famiglia, con un affiancamento della scuola, seppur non necessario.

La redazione

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43 commenti a Violenta la compagna dopo il corso di educazione sessuale

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  1. immagino che questi dati si possano leggere su Repubblica etc. etc.

  2. Matteo ha detto

    Anche a costo di far morire i propri figli e nipoti vogliono “fare un dispetto ai preti” (e chiunque non la pensi come loro in generale).

  3. Fabiana Verri ha detto

    Ma come è possibile che una corretta informazione sia controproducente?

    E’ interesse primario di un genitore garantire su un tema delicato l’informazione piu professionale possibile, per questo l’educazione sessaule dovrebbe incentivata e non ostacolata.

    E’ forse producente dire che l’amore omosessuale o la masturbazione sono perversioni perche lo dicono le Sacre Scritture?

    Ma poi da quando le informazioni derivano dai testi sacri??

    Probabilmente alla Chiesa interessa sminuire la scuola perche in quel contesto non ha nessun controllo, le famiglie sono piccoli nuclei controllabili dalle parrocchie.

    Siete come minimo irrazionali, oltre che irresponsabili.

    • Osti ha detto in risposta a Fabiana Verri

      L’educazione sessuale è utile ma fino a un certo punto. Spiega malattie e meccaniche del corpo e poco più.
      Forse al giorno d’oggi sarebbe più utile una educazione affettiva, dove si parla di relazioni umane più che di mera biologia/meccanica.

      Io da buon cinico non penso che omosessualità sia una perversione perchè lo dicono le sacre scritture,
      Penso che l’uomo è un animale con istinti primari ben definiti, l’omosessuale è l’eccezione alla regola, punto.

      Probabilmente alla Chiesa interessa sminuire la scuola perche in quel contesto non ha nessun controllo, le famiglie sono piccoli nuclei controllabili dalle parrocchie.

      Questa frase è geniale!! e poi si parla di irrazionalità…
      Ma poi sminuire la scuola??? al massimo si sminuisce la deriva che ha intrapreso.

    • Dario* ha detto in risposta a Fabiana Verri

      Se l’uomo avesse bisogno delle lezioni di educazione sessuale a scuola per imparare cos’è la sessualità ci saremmo estinti da millenni non trovi? Quanta foga per introdurre una cosa di cui si è fatto tranquillamente a meno per millenni…

  4. Francesco B. ha detto

    L’educazione all’affettività e l’educazione sessuale sono due cose diverse. In quinta elementare, in accordo coi nostri genitori, le maestre tennero delle lezioni di educazione all’affettività in cui ci spiegarono le tematiche riguardanti la sessualità SEMPRE tenendo conto dell’aspetto legato all’amore verso l’altro (ricordo la maestra che insisteva dicendo “Voi siete nati da un atto d’amore”).
    Educare i figli alla scoperta della loro sessualità non è insegnare loro cosa si infila e dove, se si tralasciano i sentimenti, le emozioni, ma soprattutto il rispetto per sé stessi e per l’altro non si riceve un’educazione completa.

    • Li ha detto in risposta a Francesco B.

      Purtroppo l’educazione sessuale è quello: imparare cosa infilare e dove. L’atto d’amore è altra cosa, e pure un ateo sa che per l’atto d’amore occorre RISPETTO E NON POSSESSO.

      L’amore di oggi è troppo spesso confuso con il sesso. Lo chiamano amore, ma non lo è. Non mi stupisco che un ragazzino abbia fatto un gesto simile. Fosse per me punirei lui, igli insegnanti e l’OMS, l’Organizzazione Mondiale alla Senilità (mentale).

      L’unico che insegna cos’è un vero atto d’amore è il cristianesimo, e la castità aiuta a controllarsi, a comprendere il valore di sè e dell’altro non solo come esseri con un apparato riproduttivo a scopo ricreativo o di continuità.

      non tutti poi oggi sono nati da un atto d’amore. Spesso vengono da una sveltina in un bagno da discoteca o da cinemazzo.

      La pornografia virtuale poi tarpa parecchio nel tempo.

    • andrea g ha detto in risposta a Francesco B.

      “L’educazione all’affettività e l’educazione sessuale sono
      due cose diverse”-

      Hai perfettamente ragione, la seconda presuppone la prima.
      Probabile che si tratti xò di concetto inaccettabile x
      i maitre-a-pensèr del cosiddetto ‘progressismo’.

  5. Luke ha detto

    Mio figlio non parteciperà MAI ai corsi su affettività e sessualità promossi dal sistema scolastico. Mio figlio lo educo io, non loro

  6. Marco ha detto

    Mah, insomma, questa del ragazzo gallese mi sembra un pò campata per aria.. non credo che il fatto che il ragazzino abbia violentato la compagna di classe sia da attribuire al corso di educazione sessuale, se mai è evidente che il ragazzo ha ben altri problemi, che riguardano il rispetto dell’altrui persona in generale..

    Non è che se mettiamo un ragazzo di tredici anni a un convegno contro l’illegalità quello esce e si mette a rubare.. o magari uno su dieci lo fa ma questo non toglie l’importanza e l’utilità del tema in sè..

    • Eli Vance ha detto in risposta a Marco

      Questo è abbastanza ovvio, il ragazzo ha altri problemi, anche se esiste una possibilità teorica che se il corso fosse stato svolto diversamente il fatto specifico non si sarebbe verificato. Ed è pur vero che il tema sessualità negli adolescenti è importante: meglio che lo sappiano da una struttura educativa piuttosto che dagli amichetti in discoteca. Il problema è che non è affatto vero che questi programmi educativi siano i migliori possibili e che il tema, in sè importante, sia attualmente affrontato in maniera efficace e i dati vanno proprio in questa direzione. O meglio se l’obiettivo è ridurre i contagi questo sistema sta fallendo e occorre prenderne atto, se è quello di diffondere certe concezioni ideologiche allora il sistema sta funzionando, ma può essere questo l’obiettivo che si può prefiggere una struttura statale?

      • Mario ha detto in risposta a Eli Vance

        Sì è come se volessero combattere gli incidenti stradali insegnando a usare la macchima senza insegnare il codice della strada: è colpa della scuola se succedono gli incidenti? Si se la scuola fornisce i mezzi senza i fini!

        “La cultura pedagogica europea emargina regolarmente i valori esistenziali, la scuola è una struttura di addestramento, non di formazione, della persona quale individuo produttivo, senza un senso per cui valga la pena far la fatica di imparare, di fare. L’Europa delle competenze è quella delle competenze tecniche, al massimo dei diritti umani, ma l’educazione non è riducibile all’educazione civica: non tutto quello che è legale è morale. Stiamo formando dei cittadini o stiamo addestrando dei tecnici o potenziali sudditi, senza senso critico?” disse qualcuno…

  7. DC ha detto

    Un vostro articolo su quello che sta succedendo a Parigi no?

  8. Danilo ha detto

    Bhe’ mi sembra strano che se esco da un commisariato di polizia e rubo un borsellino allora sai nel commisariato di polizia mi abbiano insegnato a rubare borsellini quindi devo abrogare tutte le forze dell’ordine e il potere giudiziario, ma siccome sono incredulo va da se che la cosa ha senso maggiore se invece non lo fossi stato…

    • Danilo ha detto in risposta a Albert

      Dai pero bisogna dare a cesare quel che e di cesare…gli articoli di uccr sono retoricamente e stilisticamente migliori del nwo.Prendi l’articolo sono veramente persuasi che a 0 anni qualcuno frequenti una scuola e che addiritura abbia non dico un’insegnante di educazione sessuale ma di storia della filosofia…ma io ripeto sono incredulo e quindi l’opposto ha piu senso.Diranno ma lo ha detto l’oms si e stava dicendo a uno che a 0 anni secondo te sta in una scuola o il solito polemismo alla ferrara a volte esagerato?

  9. Simona ha detto

    Noto con piacere che l’autore di questo artículo pieno di sciocchezze non ha neanche il coraggio di firmare con il suo nome. Ciò pero cui non c’è spazio a scuola è la religione. L’educazione sessuale è necessaria e un caso isolato (in cui un ragazzino ha cercato di giustificare l’ingiustificabile) non significa nulla.

  10. Engy ha detto

    io concordo con chi si augura corsi di educazione sessuale non slegati all’affetività.
    ma nelle scuole ritengo vada fatta, fin dalle medie, non tralasciano niente, affettività, contraccezione, uso corretto di quest’ultima.
    chi dice mio figlio lo educo io e basta mi fa un po’ impressione, chi dice così di solito (secondo me) di sesso e sessualità coi figli non parla proprio.
    è indubbio comunque che in famiglia se ne parli poco e inadeguatamente.
    ben vengano dunque – una buona volta – corsi di educazione sessuale non banalizzante nelle scuole, e che tratti TUTTO.

    • Dario* ha detto in risposta a Engy

      Si vede che non hai ben chiaro come sono organizzate le scuole al giorno d’oggi, il tuo post trasuda irragionevole ottimismo

      • Engy ha detto in risposta a Dario*

        beh, questo è vero, non avendo figli ed essendo abbastanza vicina ai 50.
        Conosco comunque persone con figli, alcuni dei quali non tanti anni fa hanno partecipato a scuola (superiore) a qualche lezione di educazione sessuale tenuta da uno psichiatra-sessuologo: da quel che mi hanno riferito il tutto si è svolto in maniera seria e completa e le lezioni sono state precedute da un incontro del professionista con i genitori.
        In ogni caso ho detto – a spanne – come immagino dovrebbe essere un corso serio di educazione sessuale, per me assolutamente necessaria nelle scuole.

        • Dario* ha detto in risposta a Engy

          Vedi che però parli di scuole superiori ed inoltre nel caso in questione si trattava, da come le descrivi, di lezioni fatte con un certo criterio e concordate coi genitori, non dell’indottrinamento in stile “catena di montaggio” che finirebbe per diventare una volta a regime

    • Li ha detto in risposta a Engy

      Pobre Engy, che pena!

      A chi sta bene il sottoposto programma inglese, alzi la mano:

      http://www.tempi.it/sesso-orale-penetrazioni-masturbazione-scuola-governo-inglese#.VLE_iMmsTm7

      • Engy ha detto in risposta a Li

        grazie per il pobre intanto.
        Ho detto che condivido il programma inglese (che tra l’altro dovrei approfondire oltre il tuo link)?
        Ho detto che nelle scuole deve essere fatta educazione sessuale, seria, non voyeristica o morbosa o compiaciuta.
        E naturalmente servono insegnanti capaci, magari meglio se affiancati da professionisti altrettanto seri.
        In maniera seria, senza soprattutto “spingere” i ragazzini a praticare il più precocemente il sesso (e questo riguarda anche tutti quei genitori presi da smania di infilare il preservativo in tasca ai figli adoloscenti ancor prima di capire e di parlare magari; premesso che io sono favorevolissima anche ai profilattici) tutti gli argomenti – sesso orale, masturbazione, penetrazione ecc – sono trattabili.
        Anche nelle parrocchie si fanno questi corsi ogni tanto.
        Anche le edizioni Paoline trattano (in alcuni casi non male direi) certi temi, ad esempio quello della riproduzione che ultimamente ho avuto modo di vedere.

  11. Gregorio ha detto

    1. Sono andato a leggermi tutto il report sulle malattie in Europa. C’è una specificazione a cui (con mala fede?) non fate riferimento: “I numeri più alti nei paesi dell’ovest e del nord Europa sono da attribuirsi alle politiche nazionali di screening.” Insomma, l’astinenza di sicuro preserva dal contagio, ma la vergogna poi ti preserva anche dall’andare a dirlo al medico…

    2. Facciamo notizia per ogni ragazzo che ha violentato una ragazza dopo NON avere seguito nessuna lezione di educazione sessuale.

    3. D’accordissimo ad assegnare l’educazione sessuale alla famiglia, ma dev’essere obbligatoria e verificata anche nella qualità delle informazioni date. Altrimenti miglioriamo le lezioni a scuola, non dico di no.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Gregorio

      1. Mi citeresti la frase in inglese perché non la trovo. In ogni caso non significa nulla in quanto certamente Italia e Polonia sarebbero i paesi più bassi e i paesi del nord e ovest europa sarebbero comunque superiori. Oltre al fatto che gli stessi ricercatori paragonano i Paesi con tassi più alti a quelli più bassi, altrimenti sarebbe inutile lo studio. Sono sicuro che hai tagliato la frase e l’hai estrapolata, a patto che la frase esista e sia stata tradotta correttamente.

      2. Non serve, basta paragonare i numeri degli stupri tra Svezia, Norvegia, Regno Unito (paesi con educazione sessuale obbligatoria) e Italia (paese senza educazione sessuale obbligatoria). Lascio a te la sorpresa: http://en.wikipedia.org/wiki/Rape_statistics#UN_Rape_statistics_by_country

      3. Chi dovrebbe controllare e verificare cosa insegno a mio figlio/figlia? Un esperto dell’ONU che applica le direttive dell’OMS sulla masturbazione infantile dagli 0 ai 3 anni? No grazie, l’educazione in famiglia non va controllata da nessuno. L’Italia è a posto così, sono i Paesi come Svezia e Regno Unito a dover migliorare, magari imitando da noi.

      • Gregorio ha detto in risposta a Paolo Viti

        1. Guarda per esempio pagina 39 (57 del pdf). Sì, la frase è molto più lunga.

        2. Ho visto la tabella, e purtroppo (dico purtroppo perché la comprensione del fenomeno rimane lontana) anche qua c’è l’avvertenza che i dati non comprendono i casi non denunciati, che dipendono anche dalla percezione culturale di cosa si definisce stupro.

        3. L’Italia non è a posto così. Non è a posto un paese dove le ragazzine si dicono che per non restare incinte basta una lavanda con la Coca-Cola.

    • Li ha detto in risposta a Gregorio

      Beh gregorio, mai pensato che anche fuori può capitare per vari motivi? Il classico è seguire l’esempio del branco, mostrarsi uomini (e si finisce per esser bestie), droghe varie,non voler arrivare alla maggior età vergini, problemi familiari o mentali vari, ma il più importante è certamente la perdita di punti di riferimento familiari e spirituali.

      Qui non si parla di astinenza forzata. Se hai letto il mio discorso ho detto che la castità aiuta a controllarsi. del resto se si fa tanto sesso, non ci si pensa due volte ad intingere il pennello (scusate è volgare il termine? Non lo uso spesso) perchè diventa un’abitudine e in alcuni casi una droga vera e propria.

      La pornodipendenza esiste, e tipi di educazione sessuale la favoriscono. A 20 anni gente così sarà lì 24 h. su 24 ad assentarsi dal lavoro per andare in bagno a placare la propria sete sessuale. Triste.

      La castità non è qualcosa da praticarsi per tutta la vita. Ma voi contrari alla religione siete fissati? Non si può catapultare i bambini nella thelema crowleyana (la magia rossa/tantrica del satanista Aleister Crowley).
      Una curiosità: l’abbazia di thelema del noto satanista è esistita. A Cefalù. Per la serie così lontano, così vicino.

      • Dwane ha detto in risposta a Li

        Insomma la castità è una virtù , per me no…..
        Ho avuto problemi con mia moglie riguardo a questo argomento e ti parlo degli anni 90 quando eravamo fidanzati .
        Le feci capire chiaramente che se non avesse ceduto , avrei trovato un altra.
        Sono credente a modo mio , ma questa cosa non mi è mai andata giù, ai miei figlio ho spiegato la bellezza del sesso purchè fatto usando la testa (condom)

        • Li ha detto in risposta a Dwane

          la bellezza del sesso purchè fatto usando la testa (condom)

          Ad alcuni il sesso piace di più senza preservativo: 1 paio di guanti in lattice riduce la sensibilità tattile. Non so se rendo l’idea del paragone. comodo dire alla donna allora prendi la pillola. Ma ve lo immaginate delle bambine che prendono la pillola mentre il loro corpo è in formazione? Gli ormoni ancora sballati per la crescita. ormoni e farmaci non si sposano granchè bene.
          Voi lo mettereste il diaframma ad una bambina perchè possa divertirsi con un amichetto? E’ pazzesco! Potrete anche dirmi…che cavolo pensi, ma dopo il bambino argentino di 5-6 anni che dicevano ha voluto fare l’operazione, beh non tralascio nulla. Per la serie….che cavolo di mondo alla rovescia sta diventando?

          Poi oggi mi tornava in mente la frase “per entraer nel regno dei cieli bisogna tornare come bambini.” Ma se i piccoli perdono la loro innocenza per un pugno di mosche, cosa ne sarà dell’infanzia, della purezza dei piccoli?

  12. Dwane ha detto

    Insomma la castità è una virtù , per me no…..
    Ho avuto problemi con mia moglie riguardo a questo argomento e ti parlo degli anni 90 quando eravamo fidanzati .
    Le feci capire chiaramente che se non avesse ceduto , avrei trovato un altra.
    Sono credente a modo mio , ma questa cosa non mi è mai andata giù, ai miei figlio ho spiegato la bellezza del sesso purchè fatto usando la testa (condom).

    • Francesca ha detto in risposta a Dwane

      Trovo terribile…disumana questa concezione dell’amore…
      Credo che non sia amore. È solo imposizione di potere tramite ricatto affettivo.

      Dire ad una persona “altrimenti mi trovo un’altra”….significa trasformare l’atto sessuale in obbligo. Se una persona non è pronta all’atto fisico (o psicologicamente o per motivi di fede) quale amore può mai esprimere? Ma soprattutto: quale amore esprime chi chiede di adempiere un obbligo (d’amore???) con la forza del ricatto affettivo….solo perché ha un prurito?
      Al di là, della fede, al di là tutto….trovo questo atteggiamento psicologicamente violento.
      E con quale coraggio uno poi dice ai figli “il sesso è una cosa bella?”
      Bella per chi?? Per chi lo vuole fare. E che l’altro, si fotta (appunto).

      Beh però…..in effetti…. ripensandoci…..ti dò ragione: il sesso è una cosa bella!!!
      A questo punto anche il tuo datore di lavoro, poniamo il caso omosessuale, ti potrebbe dire “Senti ciccio siamo chiari: acconsenti al sesso con me altrimenti mi trovo un altro e ti licenzio”.
      “E ricorda: il sesso è cosa molto bella, basta usare il condom”
      Auguri!

    • Dario* ha detto in risposta a Dwane

      Senza offesa ma sei di una tristezza difficilmente esprimibile a parole

  13. Luca ha detto

    Fabiana Verri: parlando così ti fai veicolo d’espressione per il demonio

  14. paolo ha detto

    A parte che bisognerebbe vedere cosa e come è stato spiegato… ma da quando un caso fa statistica? E vogliamo anche considerare i danni dalla mancata educazione sessuale? La miriade di ragazzini che privi di ogni minima conoscenza si ritrovano a dover gestire gravidanze che segneranno precocemente il loro futuro?

    • Charlie ha detto in risposta a paolo

      Ovviamente l’articolo voleva partire da un fatto per provocare una riflessione sui contenuti di questi corsi di sesso (e non di educazione sessuale), dato che il caso citato corrisponde esattamente alle denunce che vengono fatte dai genitori verso questi corsi. Se non si capisce questo come si fa a capire qualcosa di statistica?

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