Se le femministe constatano il loro fallimento

FemministeQualcosa di estremamente curioso sta avvenendo nell’anacronistico mondo femminista: da una parte le militanti più attive bastonano la scrittrice cattolica Costanza Miriano perché osa criticarle (la prima fatwa ateista della storia), invocando la censura dei suoi libri, dall’altra le “vecchie” femministe bastonano le “nuove” femministe perché il loro modo di pensare conferma le critiche al femminismo.

Anche in Italia è approdata questa faida interna, è Mara Accettura a parlarne su “Repubblica”, citando la sconsolata riflessione della femminista Natasha Walter, autrice di “Living Dolls – The Return of Sexism” con il quale ha denunciato l’alto tasso di sessismo e la nostra assuefazione alla ipersessualizzazione della società: «L’immagine delle donne è definita sempre più dai canoni dell’industria sessuale», scrive la Walter. Le critiche vanno alle giovani ragazze che imitano i modelli di Britney Spears e Paris Hilton, ovvero il prototipo femminista della donna emancipata e libertina, che gestisce il proprio corpo come vuole. Non manca lo sdegno per le ragazze che «pensano che spogliarci in pubblico sia il passaporto per un lavoro». In realtà lo imparano dalle femministe ucraine “Femen”, che mostrano le loro nudità per far valere le loro opinioni (oltre che per lavoro), rinunciando già in partenza all’uso della mente e dell’intelligenza.

La Walter si accanisce contro le giovani donne che si spogliano in discoteca, le quali, intervistate, le rispondono: «Le ragazze che partecipano a queste cose lo fanno per scelta, non sono costrette e allora basta, lasciatele stare». Queste sono proprio le affermazioni che hanno imparato dalle vecchie femministe: il corpo è mio e la scelta è mia. Eppure oggi le stesse femministe non lo accettano più e si lamentano: «È quello che ascoltiamo ovunque. Fai lo striptease? Sei liberata. Fai film porno? Sei liberata. La prostituzione? È una scelta. Nessuno ti obbliga, lo hai voluto tu. Chi osa mettere in discussione queste scelte viene tacciato o di puritanesimo o di elitismo», dice Walter. Esattamente come ieri le femministe (forse anche la Walter stessa) dicevano: “Abortisci? Sei liberata. Tradisci tuo marito? Sei liberata. Ti vesti da squillo? Sei liberata. Giochi con le macchinine? Sei liberata. Rifiuti la famiglia? Sei liberata. Abbandoni il rosa e indossi solo l’azzurro? Sei liberata. Neghi la maternità? Sei liberata”.  Chi osava mettere in discussione questo era un troglodita misogino. Ricordate?

Se Nigella Lawson attacca le femministe perché hanno distolto le donne dal “dono della cucina”, un’altra femminista constatata il fallimento anche per quanto riguarda le battaglie sull’omologazione e la teoria del gender. Ariel Levy ha riconosciuto infatti con disgusto che oggi le bambine sono naturalmente tornate a giocare con le bambole e i maschietti con il Lego. Il rosa è ridiventato il colore delle femminucce/principesse e il blu quello dei maschietti/pirati. Eppure, si lamenta la Levy, da piccole loro sono state indottrinate con i libri della de Beauvoir che donne non si nasce, si diventa! Cos’è accaduto allora?

La colpa sarebbe della scienza: «fior di scienziati hanno ritirato fuori il determinismo biologico. Sostengono per esempio che le bambine preferiscono il rosa perché il loro cervello è geneticamente fatto in un certo modo, e i bambini sono più aggressivi perché hanno il testosterone», si lamenta la Levy (si veda Louann Brizendine, Steven Pinker, Susan Pinker). O semplicemente hanno constato che la cultura pre-femminista ha sempre avuto ragione: donne si nasce e non si diventa e la teoria del gender (separazione tra sesso e genere) è una buffonata.

Infine, sull’Huffington Post Sasha Perugini ha provato a criticare le femministe che constatano il fallimento, spiegando che «non penso che la “pornificazione del corpo femminile” sia necessariamente un segno di passiva subordinazione come sostenuto. Mi pare infatti che il “femminismo” abbia preso altre strade, ben diverse da quelle previste dall’attivismo politico degli anni ’70». In ogni caso conferma che le baby-squillo di oggi siano un frutto del femminismo, anche se non di quello anni ’70. Curiosa la chiusura dell’articolo: «Non a caso l’impotenza maschile e la paura del confronto sessuale sono in costante aumento e mi viene il sospetto che persino il numero degli omosessuali sia aumentato a causa -certo non unica- di questa costrizione culturale. Paradossalmente l’omosessualità maschile si ribella proprio alla pornificazione femminile e diventa il nuovo femminismo».

Michela Marzio

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64 commenti a Se le femministe constatano il loro fallimento

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  1. Maria Siti ha detto

    Pure le femministe non vano bene..
    l’idea che la donna possa gestire la propria vita liberamente SENZA essere sottomessa per voi è grave.
    La liberta richiede ovviamente fatica e responsabilità, per cui si puo sbagliare ma è un passaggio inevitabile.

    E’ piu facile essere comandati ovviamente.

    In genere chiunque dica o stimoli gli altri ad essere autonomi, responsabili delle proprie azioni e senza dover dipendere da una psecifica gerarchia, per la vostra redazione non va bene..

    Si potrebbe pensare che la chiesa e tutto cio che le gira intorno sussiste SOLO se c’e’ qualcuno da manipolare o da gestire in qualche modo e da cui poter essere mantenuti..

    lo spirito libero è visto come il pericolo più grande.

    • Laura ha detto in risposta a Maria Siti

      Maria, sei troppo manipolata dai media, sei troppo dipendente dagli altri, sei troppo sottomessa ai luoghi comuni, devi cominciare a ragionare con la tua testa perché metti in imbarazzo il genere femminile confermando i pregiudizi maschilisti secondo cui le donne non sanno ragionare!!

      “Io ritengo che l’idea che la donna sia uguale all’uomo abbia determinato la concezione cristiana della donna e abbia influenzato la visione e l’atteggiamento della Chiesa medievale nei suoi confronti”. Lo ha detto lo storico francese agnostico Jacques Le Goff. E’ la Chiesa che ha inventato la parità tra l’uomo e la donna prendendo esempio dai Vangeli e dalla vita di Gesù. E’ la Chiesa che chiedeva che le donne fossero istruite e colte, anche nei monasteri. E’ la Chiesa che ha imposto che il matrimonio fosse vero solo con la libertà di entrambi gli sposi, non solo dell’uomo, la donna non poteva più essere data in matrimonio senza il suo consenso. Non a caso c’è sempre stata una prevalenza numerica di donne nella Chiesa cattolica che di uomini, ancora oggi (al contrario dell’ateismo, dell’ebraismo, dell’islam ecc..) Ma tu cosa ne puoi sapere poverina?

      Rispetto alla fanfara della sottimissione, ovviamente un attacco all’odiata Costanza Miriano, non esiste alcun accenno di inferiorità o superiorità maschile nel cristianesimo e nei suoi libri ma semmai ribadisce la logica cristiana: “Questa è la logica cristiana. Fare a gara nello stimarsi a vicenda, avere un pregiudizio positivo nei confronti dell’altro, dirgli: io sto dalla tua parte, mettiamo insieme la nostra siderale diversità, e cerchiamo di donarci la nostra reciproca povertà. Gridare i propri diritti non serve a niente, riconoscere che siamo peccatori, poveri, limitati, fa funzionare l’amore”: http://costanzamiriano.com/2013/11/18/ma-di-cosa-state-parando/

      Questa è la sottomissione di cui si parla ed è bene (per voi! mica per me!) che voi femministe cominciate a sottomettervi da questo punto di vista, il fallimento di cui si parla nell’articolo è tutto tuo, ed è reale.

    • francesco ha detto in risposta a Maria Siti

      Ma guarda che nessuno ti costringe a fare quello che ti consiglia la Chiesa eh? Puoi seguire tranquillamente le oche femministe starnazzanti che sbraitano a tette di fuori che il corpo è loro e di conseguenza vivere nel puro egoismo..oppure essere una donna, come ce ne sono tante, che hanno amato più il prossimo che il loro corpo fino alla loro stessa morte (penso a Santa Gianna Beretta Molla)..ovviamente un materialista fa fatica a vedere che al di là del godimento sessuale può esistere qualcos altro.

      • Titti ha detto in risposta a francesco

        Ma guarda Francesco, che ci sono pure i martiri maschi, mica solo le femmine, eh, comincia a dare tu il buon esempio 😉

        • Daphnos ha detto in risposta a Titti

          Perbacco, siamo già arrivati agli auguri di morte!! Questi commenti cominciano ad assomigliare molto alle trollate sui pezzi di Campariedemaistre. Ah, dimenticavo l’occhiolino… 😉

          • Titti ha detto in risposta a Daphnos

            Proprio onestà intellettuale: qui si sublima la morte della madre come altissimo esempio da seguire, premetto che la scelta di Gianna Beretta Molla, da me è rispettata, come sarebbe stata rispettata se avesse scelto il contraio, ma sembra proprio francesco che augura la morte per “elevarsi”, io gli ho solo ricordato, che esistono anche i martiri degli uomini, quindi se lo si suggerisce per una donna, è un grande esempio di santità, se ho suggerito la stessa cosa per un uomo, gli auguro la morte? Disonestà intellettuale e ipocrisia, 😉

            • geminit ha detto in risposta a Titti

              Visto che quando ti fa comodo richiami a questo salto etico? Ad. es al single sotto? Che razza di etica? Che brutto vivere contro la Verità…

            • Daphnos ha detto in risposta a Titti

              Onestà intellettuale e ipocrisia? Ok…

              Cara Titti, da me molto stimata (detto onestamente e senza ipocrisie), lo sai chi erano i donatisti? Ti risparmio la ricerca su Wikipedia. I donatisti erano un movimento eretico del cristianesimo diffuso in Africa nel IV secolo; una delle loro massime aspirazioni era proprio il martirio a tutti i costi, e per raggiungere il proprio obiettivo organizzavano addirittura dei suicidi di massa. Questa ideologia scomparve abbastanza precocemente (chissà, forse la causa di tale scomparsa fu, più che l’opera di Sant’Agostino, la loro stessa mania di autodistruzione), per cui, qualunque tentativo di farvi riferimento oggi è destinato a cadere nel vuoto.

              Parlando onestamente e senza ipocrisie: non prenderci per il deretano. Nessuno di noi vuole morire. E nessuno di noi crede che il tuo sia un augurio sincero, ma spera (me compreso) sia solo una battuta. Di pessimo gusto, ma siamo abituati a cose peggiori. Sei abbastanza intelligente da capire il significato della risposta di Francesco in chiave non masochista (e soprattutto non sessista), quindi ti saluto e spero nella tua comprensione. A presto!

    • Reby ha detto in risposta a Maria Siti

      Poco senso logico in questo commento, mi auguro che a difendere l’assolutizzazione divina della donna ci sia anche qualcuno più capace.

      Ecco i luoghi comuni citati anche da Laura:
      -chi critica il femminismo è contro la libertà delle donne.
      -chi è a favore della vita e critica l’aborto vuole le donne morte di parto
      -chi è a favore della vita e critica l’eutanasia vuole l’accanimento terapeutico sui malati
      -chi è a favore delle scuole paritarie vuole abbattere le scuole statali
      -chi è a favore della famiglia naturale vuole picchiare gli omosessuali
      -chi è a favore della chiesa è contro la laicità e vuole la teocrazia

      Eccetera…ecco un esempio di dogmi laico-femministi.

    • andrea g ha detto in risposta a Maria Siti

      “l’idea che la donna possa gestire la propria vita liberamente
      SENZA essere sottomessa per voi è grave”.
      Prova a meditare sulle parole di Cristo:
      “se rimarrete nelle Mie Parole conoscerete la Verità, ed Essa
      vi renderà liberi”.
      Comincerai a prendere coscienza che la libertà consiste nel
      fare la Volontà di DIO.

    • Titti ha detto in risposta a Maria Siti

      Occhio che adesso ti becchi della, com’era Sophie? Ah “femminista isterica”…ahahahahahahah! Adesso l’impotenza sessuale dell’uomo dipende dall’aggressività della donna, e pensare che quando le donne erano belle che sottomesse i bordelli pullulavano di maschietti, molti dei quali sposati, i quali avevano da lamentarsi che la moglie era troppo pudica e inibita…forse allora ci voleva un pò di bromura, perchè sai che bello sottostare ad uno che ti copulava come il gallo fà con la gallina…

      • geminit ha detto in risposta a Titti

        Come al solito il tuo commento non fa altro che confermare quello che già sapevamo su questa ideologia.

      • gladio ha detto in risposta a Titti

        Beh , ragazze mie, nessuno vi obbliga a pensarla in un determinato modo, andate pure avanti così, che volete che vi dica…continuate a fare le lap dacers, le Femen, le strip teasers e quant’ altro…almeno in questo campo conquisterete lo stesso grado ( o degrado ) di dignità dei “maschietti che affollavano i bordelli”, zoccole le une e miali gli altri,tutti uguali quindi; e che buon pro vi faccia!
        Quanto alla faccenda della “svirilizzazione” dell’ uomo su cui ci hai starnazzato su una bella sghignazzata , non so… non sono nè un medico nè un sociologo però ti vorrei fare riflettere su di un’ affermazione fatta da un signore che era tutt’ altro che un “giglio di purezza” o un frequentatore di sacrestie ma che , dato il suo mestiere aveva accumulato una certa esperienza nella conoscenza dell’ animo umano :Napoleone Bonaparte

        Costui, dunque , soleva dire ” togliete il pudore alle donne e toglierete il coraggio agli uomini”.

        Faccio notare che ” togliere il coraggio” significa togliere la virilità ( specialmente quella morale), e senza virilità gli uomini non sono più uomini e senza uomini nemmeno l’ esser donna ha più senso con buona pace di tutte le femministe dell ‘ Universo.

          • gladio ha detto in risposta a Kosmo

            Se gli standard di civiltà proposti dalla cultura liberal-radical-massonica sono quelli ” illustrati” da questi Bagonghi con l’ anello al naso e la sveglia al collo, allora…
            Viva l’ oscurantismo!

            • andrea g ha detto in risposta a gladio

              Già, pensiamo alla leggenda nera sul Medioevo oscuro e bigotto.
              In realtà, poter convintamente far conto su DIO, essere certi
              del Suo Amore, è tutto ciò di cui la creatura ha bisogno.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Kosmo

            Criminali, senza “se” e senza “ma”, capaci solo di odiare e di ragionare coi loro attributi sessuali.

        • gladio ha detto in risposta a gladio

          Aggiungo

          Non appartiene in alcun modo alla cultura cattolica l’ idea che una donna debba essere sottomessa ad un bruto che la “copula come il gallo fa con la gallina”.

          Ma quanto sei imbottita di pregiudizi e di luoghi comuni ragazza mia!!!

        • Titti ha detto in risposta a gladio

          L’uomo si è già degradato quando ha sottomesso con la violenza colei che doveva essere pur diversa, ma compagna uguale in dignità, inoltre, io parlo, scrivo, non starnazzo, le offese te le tieni per te, non ti permettere di insultami!

          • gladio ha detto in risposta a Titti

            Cara Titti

            Chiunque sottometta con la violenza un’ altra persona si degrada.

            Tutte le persone hanno uguale dignità.

            Sono regolette queste che le soleva ripetere un signore nato in Paslestina 2000 anni fa, non certo l’ invenzione di qualche femminista da strapazzo degli anni ’60 e portate avanti dalle Passionarie barricadere del giorno d’ oggi (per altro tutte distorte e mal interpretate)

            Titti, guarda che hai scoperto l’ acqua calda!

      • edoardo ha detto in risposta a Titti

        I “maschietti” di cui pullulavano i bordelli (…ma sarà poi vero?), erano dei pezzi di m***a una volta, né più né meno di come lo sono adesso.
        Quando si progettano le leggi anti-prostituzione, si dovrebbero colpire i clienti almeno tanto quanto le mignotte. Infatti in Svezia è così, una delle rarissime cose su cui sono d’accordo con i popoli nordici.
        Si direbbe quasi se l’HIV gli starebbe bene, se non fosse trasmissibile a persone innocenti, come, per l’appunto, le loro mogli.
        La differenza è che dalle mignotte una volta ci andava la gente che se lo poteva permettere, gli zappaterra e gli spaccalegna non ci andavano, perché quel poco che avevano gli serviva per acquistare pane, carne, sementi, mangimi ecc…ecc…, cioè roba SERIA, per personcine con la testa sul collo.
        Col nuovo assetto sociale ed economico del dopoguerra, invece, la prostituzione è drasticamente aumentata perché è aumentato il ….”benessere” (chiamiamolo eufemisticamente così e stendiamoci un velo pietoso sopra), dunque la clientela è aumentata ed ha fatto lievitare l’offerta, cioè il numero delle mignotte.
        Non c’entra un fico secco l’inibizione, la disinibizione, la famiglia patriarcale, quella bracciante o quella mezzadra.
        Anzi, c’entra a piene mani il mutamento del concetto di famiglia, quello che è stato portato avanti dagli anni 60 in qua, parallelamente allo scardinamento della società rurale, anziché la sua riforma corollario di una incisiva riforma fondiaria.
        Il discorso è complesso, non è superficiale come si vuole far passare.
        Resta una cosa, che ribadisco: l’uomo sposato che va con le mignotte è un coniglio, un irresponsabile, un pagliaccio che non merita un briciolo di attenzione.
        Da single è già un’altra cosa, ma da sposato…..mi autocensuro.

      • manuzzo ha detto in risposta a Titti

        mentre adesso pullulano i centri abortisti (so che ne sei gioiosa, non c’è cosa più bella di vedere un essere umano fatto a pezzi per voi..), le strade di periferia ” a luci rosse”, i siti pornografici, e non da ultimo gli stupri di gruppo, che se a un tempo erano considerati un crimine (e in carcere ti facevano il c**o se si sapeva che eri uno stupratore), oggi tra i minorenni, in gran parte figli di tuoi compagni sessantottini, stuprare in gruppo una pollastrella è diventato un passatempo. Bel miglioramento con la rivoluzione sessuale, approved (approvi anche la schiavitù dell’utero in affitto per pochi dollari? penso di si, se il contratto è consensuale….)

        E comunque adesso capisco perché sei femminista: ti consiglio solo di rilassarti e guardarti attorno, ci sono anche uomini che saprebbero apprezzarti al di là dell’aspetto sessuale, anche se si deduce, per come descrivi gli uomini (o impotenti o puttanieri) che il percorso per diventare femminista passa attraverso una vita sentimentale sofferta, hai la mia vicinanza in questo ,e cordoglio per le sofferenze che mi auguro lascerai al più presto nel passato

        • Titti ha detto in risposta a manuzzo

          Oddio, anche la psico analisi, gratis! Già hai preso un granchio perchè nel 68 non ero neanche nata, non gioisco per gli aborti, soprattutto visto che oggi ci sono tanti di quei metodi anticoncezionali che due devono essere degli imbecilli per procreare senza volerlo, tu che ne sai della mia vita, e di sicuro non vengo a raccontarla a te, del tuo cordoglio non sò che farmene, stai sereno, troverai una donnetta vergine, con tanto di certificato del ginecologo, che ti servirà in silenzio e non metterà mai in dubbio i tuoi ordini, come smbra tu aspiri, peace and love!

      • mercuriade ha detto in risposta a Titti

        Madame, la situazione che lei descrive è verissima, e l’abbiamo vissuto fino a pochi decenni fa, ma fa parte di un atteggiamento che viene definito “borghese”, e che non è sempre esistito, ha preso piede soprattutto nell’Ottocento: in quel periodo la “pruderie”, il “senso del pudore”, raggiunse livelli paradossali, tanto per dire nell’Inghilterra vittoriana si arrivarono a velare le zampe dei pianoforti perché potevano suscitare cattivi pensieri. Ebbene, questo atteggiamento inizia con la Riforma Protestante, nel XVI secolo, proprio come reazione al “lassismo” della corte romana, tant’è vero che uno dei maggiori rimproveri che i protestanti muovevano ai cattolici era proprio quello di avere figure nude in chiesa: dalle lettere rimaste sembra che fu proprio per cercare un compromesso con i protestanti che fu scomodato un Daniele da Volterra per coprire i nudi della Cappella Sistina.
        Se si leggono invece i manuali di medicina medievale si rimane sconcertati: da Trotula, donna medico di Salerno nell’XI secolo, a Santa Ildegarda di Bingen, badessa tedesca di XII secolo, fino al manuale di medicina di Pietro Ispano (papa Giovanni XXII, per intenderci), tutti si soffermano a parlare molto a lungo degli organi maschili e femminili, danno consigli su come affrontare il rapporto in modo migliore, perfino ricette per “rinvigorire” l’uomo e per “riscaldare” la donna. E c’era un motivo ben preciso: i medici ritenevano che, se l’atto sessuale avveniva senza piacere, sia da parte dell’uomo sia da parte della donna, non avrebbe portato al concepimento.

      • Laura ha detto in risposta a Titti

        Che l’impotenza maschile/omosessualità sia causata dalla donna non lo dice sophie ma una tua amica femminista citata nell’articolo.

        Ancora ad insultare il passato contrapponendolo allo splendore progressista del presente? Ancora cadiamo nell’errore dei Lumi? Quando finirà questa sciocca guerra Titti? Ieri brutto domani buono…sapete anche andare oltre?

      • Sophie ha detto in risposta a Titti

        http://www.losai.eu/femministe-lesbiche-nude-cattolici-preghiera/ Ciao Titti, a proposito di femministe isteriche, ho due video dove ci sono delle tue compagne di squadra. 🙂

        • Titti ha detto in risposta a Sophie

          Sophie, ma sempre a scrivere? Ma mi chiedo dove trovi il tempo tra le pulizie di casa e il preparare pranzo e cena…sei così disturbata dal femminismo? Ma c’è la soluzione: L’Afghanistan ti aspetta a braccia aperte: solo li, avrai le tue belle soddisfazioni! Se io sono isterica tu sei una bigotta, almeno a complimenti siamo pari! ;-)!

        • Sophie ha detto in risposta a Sophie

          Se ti lamenti che scrivo vuol dire che ti senti toccata nel vivo, adesso più me lo dici e più scriverò. Lo trovo il tempo fra faccende, lavoro, ecc. pensa che fino all’anno scorso ci facevo pure volontariato, non andavo certo starnazzando con le tette all’aria… 🙂
          Ma dimmi Titti, dopo aver visionato i video come ti senti fra queste signore? Intendo fra amplessi fra lesbiche, sputi, sangue, bombolette spray e deliri vari? 🙂

          • Titti ha detto in risposta a Sophie

            Ma quando mai nel tuo mondo parallelo io parteggio per queste? Perchè per dimostrare che una donna ha gli stessi diritti e doveri c’è bisogno di pisciare sul marciapiede o di girare con le tette al vento? Io mi sento imbarazzata frà queste come mi sentirei imbarazzata in mezzo ad un gruppo di donne in bourqua. Ma mi sà che non sarai felice di questa risposta…

    • Klaus ha detto in risposta a Maria Siti

      Mai sentita nominare Santa Ildegarda di Bingen? pensi che fosse irresponsabile delle proprie azioni, comandata dagli uomini, ignorante, sottomessa? Se è così vatti un po’ a studiare il personaggio, non basta lo spazio di un post come questo. Madre superiora, organizzatrice, manager, politica, erborista, genio della musica … una delle donne più illustri di ogni epoca, vissuta non solo all’interno del Cattolicesimo, ma come consacrata.
      Indovina un po’ chi la ha fatta Santa d’autorità, senza processo canonico (lo era solo per il culto locale tedesco), e poi l’ha nominata Dottore della Chiesa? Ma sì, proprio lui, il reazionario e nemico della donna, Benedetto XVI.

      • Alberto ha detto in risposta a Klaus

        Vero. Santa Ildegarda (Hildegard Von Bingen) era un genio pazzesco, ma donna -mi si passi l’espressione’- con le palle!

    • Antony ha detto in risposta a Maria Siti

      ma tu non sei nè spirito, nè libera, è questo il guaio, parola di donna!!!

    • manuzzo ha detto in risposta a Maria Siti

      bene Siti, mi dice quali frutti ha portato il femminismo? l’albero lo si riconosce dai frutti, il resto del commento sono solo le solite supercazzole anticattoliche a cui altri hanno avuto la pazienza di rispondere.

    • Li ha detto in risposta a Maria Siti

      lo spirito libero è visto come il pericolo più grande.

      Come no! Ecco un esempio del cosiddetto spirito libero:

      http://www.youtube.com/watch?v=U5OpsS2B4z0

      Apri gli occhi, va’!

      • Li ha detto in risposta a Li

        E studiati anche la vita di Maria Satoko Kitahara, che dedicò la sua vita ai cenciaioli di Arinomachi poco dopo la seconda guerra. Ha sacrificato sè stessa come pochi fino all’ultimo, come madre Teresa.
        Questa è sottomissione.
        A volte ho l’impressione che l’unica sottomissione che piaccia a queste qui sia il bdsm.
        Le femministe di oggi invece che fanno? Solo della propaganda egoista,banale e inutilmente volgare e violenta ma se si tratta di aiutare qualcuno senza un tornaconto personale sono in grado?
        Nutro seri dubbi!
        Le femministe sono così manipolate dalla politica, dal laicismo e dal materialismo…

        • Engy ha detto in risposta a Li

          pure tu Li, quanto a luoghi comuni generalizzazioni per intere categorie e frasi fatte non scherzi:
          “queste qui..
          le femministe di oggi ..
          le femministe sono manipolate …”
          così non serve a niente, è banale, non si cresce.

          • Li ha detto in risposta a Engy

            Scusa se non ho un vocabolario universitario! Io manifesto il mio antifemminismo ogni giorno, e non solo qui. Non ho paura a dire che non mi frega nulla di fare sesso. E a volte mi dicono non dire che sei vergine.

            Certo qualcuno potrebbe anche farsi un ideuzza su di me, ma non ho intenzione di amalgamarmi al femminismo e alla “libertà sessuale”. Se non l’ho mai fatto non l’ho mai fatto e sto bene così. punto!

            E comunque se si torna sui luoghi comuni non è colpa mia.

            potrei dirti che è tutta opera della massoneria, ma tanto la gente non ci crede. Pace all’anima loro. A me basta che ci creda io, e questo mi spinge ancora di più verso Dio, nonostante passi anch’io i miei periodi di aridità e di distrazione. Sono umana.

            Engy se sei a favore delle femministe…ho detto di oggi perchè se leggi l’articolo vedi che quelle di ieri ci stanno ripensando.
            Anche il dottor Benjamin McLane Spock, il pediatra quando disse che i bambini dovevano crescere senza punizioni poi si pentì.

            Un abbraccio!

    • harryburns ha detto in risposta a Maria Siti

      Mi perdoni gentile Maria Siti,
      ma lei non ha capito una benamata mazza.
      s’è fatta il suo schemino e lo applica prescindere.
      L’articolo, decisamente interessante anche se poco approfondito (ma d’altro canto è -appunto – un articolo) verte su una sorta di paradosso per cui alcune femministe di allora (anni 60-70) criticano le loro figlie/nipoti di oggi, che pur non essendo femministe in senso politico, realizzano, nel quotidiano, quella libertà che le loro mamme/zie tanto invocavano 40 e passa anni fa.
      E allora forse qualcuna di queste vecchie femministe si pone qualche domanda (lo fece poco prima di morire la Tatafiore, in occasione dei referendum sulla procreazione assistita)…
      Quasi nessuna però riesce a guardare con occhio seriamente critico il proprio passato e le istanze che già allora erano deleterie.

      In effetti, gentil Maria Siti, cos’è essere autonomi? pensare con la propria testa?
      Per quello che mi riguarda, potrebbe essere ribaltare i parametri del contendere. rifiutare la solita visione femminismo/prograssismo/uguaglianza VS maschilismo/conservativismo/sottomissione.
      Se le femministe invece che lottare per essere uguagli agli uomini, per poter essere meschine come gli uomini, poter essere schiavizzate in fabbriche ed uffici anch’esse come gli uomini, poter non avere molto tempo per godersi la famiglia come gli uomini, tutto sommato facendo il simpatico gioco del capitalismo (loro che erano a sinistra! va beh sempre materialismo è se può consolare) avessero lottato per rivendicare pari dignità, la giusta considerazione sociale ed economica di tutti quei ruoli di cura che sono sempre stati (per storia, cultura, tradizione, ma direi anche per innata capacità) tipici dell’universo femminile, forse ora starebbero meglio, non si porrebbero tutte ste domande – che a prenderle seriamente manderebbero la loro vita in corto circuito – molte di loro non avrebbero delle nipoti zoccole da biasimare, e in fin dei conti avrebbero a fianco qualche uomo con le palle invece che dei pusillanimi da compatire.

  2. Klaus ha detto

    “Il rosa è ridiventato il colore delle femminucce/principesse e il blu quello dei maschietti/pirati”. Però il nostro governo ha recentemente approvato corsi di aggiornamento obbligatori per gli insegnanti delle scuole statali sulla lotta agli stereotipi sessuali. Immaginate quali potranno essere i contenuti.

  3. geminit ha detto

    Se non capiamo il femminismo non capiamo i problemi di oggi.

    • gladio ha detto in risposta a geminit

      Caro Geminit il problema è che capire le femministe è come capire Biscardi quando parla in italiano…

    • Li ha detto in risposta a geminit

      Ma le femministe li capiscono i problemi di oggi? Sono favorevoli a far secchi i neonati, ma quando si tratta di abortire una femminuccia…apriti cielo!
      Se si potesse fare un discorso per il verso, ma…Buenos Aires insegna!

  4. Controinformato ha detto

    apparte che i lego sono i giochi più neutri del mondo, io non capisco questo accanirsi contro i giochi dei bambini.
    andiamo, quanti bambini sono diventati soldati solo perché giocavano con action man?

    • EquesFidus ha detto in risposta a Controinformato

      Ma il punto è proprio questo: costoro vogliono privare dell’infanzia i bambini. E questo è favorito e permesso dai governi proprio perché così facendo si creano dei servi, schiavi di catene ben più pesanti ed insidiose di quelle forgiate con il ferro ed il fuoco. Infatti, se già da 3-4 anni i bambini vengono praticamente sottratti alle famiglie (ridotte a dormitori o poco più, magari con due o più “genitori” dello stesso sesso) ed ipersessualizzati, accendendo in loro il desiderio sessuale e privandoli, così, della serenità e dell’innocenza tipici della prepubertà, allora questi non avranno mai un vero e proprio sviluppo psicologico, diventando dei 40enni con la mente da dodicenni iper-sessualizzati e, pertanto, schiavi di ogni capriccio e direttiva loro proposta dal “Grande Fratello” o chi per lui. E’ questa la sporca ed oscena verità: LGBT e compagnia cantante non vogliono inesistenti “diritti umani”, vogliono mutare la società e rendere ciò che è assolutamente inaccettabile accettabile, e questo è voluto e permesso (anzi, assolutamente incoraggiato, vedasi Barack Obama e Francois “Grembiulino Bianco” Hollande e compagnia cantante) proprio da questi alti papaveri. Poveri loro, poiché hanno già emesso la propria condanna e la loro pena sarà più severa, perché hanno permesso ed incoraggiato reati contro l’uomo e peccati che gridano vendetta contro Dio!

    • harryburns ha detto in risposta a Controinformato

      il mondo, la crescita è fatta di modelli, nel bene e nel male.
      i giochi dei bambini sono fondamentali.
      nel gioco i bambini proiettano se stessi, iniziano a formassi un’idea di quello che saranno, o almeno che vorrebbero diventare.
      Piccola nota digressiva: in questo le action doll (barbie e per i vecchietti come me big jim) hanno un peso specifico maggiore rispetto ai videogames (che comunque restano appannaggio maschile).

  5. Alberto ha detto

    Se maschi e femmine sono diversi – e questo è un dato di fatto incontrovertibile – non significa che ci sia discriminazione di uno sull’alltro. Differenza non è sinonimo di discriminazione. Anzi nel caso dei due sessi parlerei di complementarietà. L’uomo e la donna sono diversi in quanto complementari. Sia l’uno che l’altro sono necessari e insostituibili nella procreazione, come pure nell’educazione dei figli e in mille altre cose. Ma questo è talmente ovvio che non ci dovrebbe neppure essere bisogno di scriverlo.

    • Boomers ha detto in risposta a Alberto

      La stessa parola discriminazione significa proprio valutare le differenze e tenerne in considerazione, non ha nulla di negativo.

    • edoardo ha detto in risposta a Alberto

      Ma quello che per te è ovvio, per loro non lo è affatto.
      O per lo meno, non lo è a priori.
      E’ modificabile plasmando le menti dei bambini, inculcandogli le loro cose fin dalla prima età scolare.
      Per te è ovvio che usare le droghe sia un male?
      Per loro no.
      Per te è ovvio che pagare una indiana per farsi inseminare con lo sperma di un pagante sconosciuto, stare segregata nove mesi e poi sfornare un essere umano che non vedrà mai e verrà consegnato agli acquirenti, per te è ovvio che è un crimine osceno e abominevole, ma per loro no.
      Per loro è bene tutto ciò.
      E’ segno di progresso.
      E guai a sollevare voci contrarie!
      Dicono che limiti quello che dovrebbe essere una loro libertà.
      Come: se io voglio usare stupefacenti non obbligo pure te a prenderli, dunque io devo avere garantito il mio diritto di procurarmi legalmente ed usare stupefacenti.
      Come se la cosa restasse relegata alla loro sfera e non influenzasse il tessuto sociale.
      Anche la schiavitù, allora.
      Se io volessi una schiava per i miei porci comodi, di cosa si impicciano quelli che sono contrari alla reistituzione della schiavitù? Mica obbligo la prima che passa per strada, la compero da chi me la vende, la rubo mica, io.
      Gli antiproibizionisti dicono di volere legalizzare la cannabis e i funghi, ma di fatto nel loro programma di liberalizzazione c’è anche l’eroina e la cocaina, ma questo non ve lo dicono.
      A conti fatti, le loro battaglie sono solo specchietti per le allodole.
      Loro vogliono tutto, tutto quello che c’è: la cosa non si ferma alla mariuana, non si ferma ai matrimoni gay, non si ferma all’aborto dopo tot settimane, ma mira all’aborto totalmente libero come un qualsiasi mezzo anticoncezionale, esattamente come dietro agli spinelli ci sono anche i funghi allucinogeni, gli sniffi di cocaina, e se incappi nell’eroina c’è il mantenimento a vita, ecc…
      Quelli sono davvero convinti che questo sia il progresso e un diritto civile.
      Una mia collega, sposata con marito che ora lavora e ora sta a casa, prende 130 euro di assegni famigliari per tre figli minori (il marito a carico suo quasi sei mesi su dodici).
      Un’altra collega, con un figlio solo, e convivente (il padre del figlio), ne prende 110.
      La prima collega, dopo vent’anni di matrimonio, scherzando dice che se divorziasse, per il suo conto corrente sarebbe un affare. Non lo farà, perché è una coppia che va bene, direi a gonfie vele nonostante le sventure lavorative del marito, il quale è una validissima persona, un uomo alla Costanza Miriano di “sposala e muori per lei”.
      Io, a suggello di questa mia risposta, scriverei quattro porchi urlati da contadinaccio qual sono e fui, ma mi autocensuro.
      (Porchi indirizzati a chi sta smantellando la famiglia e l’Italia).

    • harryburns ha detto in risposta a Alberto

      è talmente ovvio che, come diceva qualcuno, fra un po affermarlo sarà un atto rivoluzionario 😉

  6. Engy ha detto

    Anche volendo accettare l’idea di ogni “libera scelta” individuale come scelta giusta, senza porsi ulteriori scrupoli, rimane comunque il fatto – direi oggettivo – che poi, concretamente, in certi casi di libertà non si intraveda quasi neanche l’ombra.
    Ad esempio: nella libera scelta di prostituirsi, chi è che poi decide, dispone del corpo della prostituta? La prostituta che ha liberamente scelto quel mestiere o il cliente che paga, spesso anche profumatamente? Ed è verosimile che le prostitute possano operare una selezione dei clienti? Ho i miei dubbi, e anche in questo caso di libertà ne vedo ben poca.

  7. Alessandro ha detto

    Sono confuso (non è affermazione retorica, lo sono davvero, non capisco bene quale è il punto). Il femminsimo (con mille derive, spesso assurde) era una istanza di libertà e di parità: voglio essere libera tanto quanto lo è un uomo, avere i suoi stessi diritti. Bene, nulla di male direi (o no?). Oggi alla donna, in teoria, sono riconosciuti gli stessi diritti dell’uomo (sbaglio?). In concreto esistono però ancora sacche di discriminazione più o meno ampie. Per affrontare questo problema, non sono le donne a dover comportarsi in una certa maniera, ma gli uomini a dover cambiare atteggiamento: devono smettere di discriminare (come si ottiene questa rivoluzione comportamentale non so proprio dirlo). Altrimenti le donne non sono affatto libere, devono tenere una determinata condotta e il circolo diventa vizioso. Poi esistono determinati comportamenti che ognuno di noi, secondo la sua morale o secondo una morale generalmente condivisa stigmatizza in maniera più o meno marcata. Quello che mi domando e non capisco, cosa c’entra il giudizio che abbiamo su detti fenomini con il femminismo e i diritti delle donne?

    • Li ha detto in risposta a Alessandro

      A mio avviso non si può pretendere una libertà totale da nessuna delle due parti perché sono complementari l’una dell’altra.

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