Il laicismo non prevale sulla laicità: continuano le sconfitte

CroceIl più noto tentativo recente di imporre il laicismo sulla laicità è stato quello italiano di strappare i crocifissi dai muri (“quei muri appesi ai crocifissi”, canta Gianna Nannini) delle scuole in nome del rispetto delle altre religioni. Peccato che i rappresentanti delle altre religioni abbiano risposto ai fondamentalisti laici che non si sentivano affatto discriminati dal crocifisso, è stato proprio un ebreo, Joseph Weiler, docente di diritto europeo alla New York University, a difendere l’Italia davanti alla Corte Europea, vincendo.

Sono tanti altri gli episodi in cui vince il buon senso e viene respinto l’assalto laicista al fondamento delle società occidentali, il cristianesimo. Ogni tanto diamo qualche aggiornamento, ed è quello che faremo in questo articolo.

In Texas, i bambini di quinta elementare hanno riottenuto la possibilità di svolgere la versione originale di un musical, dal titolo “In God We Trust”. Erano stati costretti ad eseguire una versione alterata a seguito di una denuncia presentata dall’associazione laicista “Freedom From Religion Foundation”. Il permesso sarebbe in violazione con il Primo emendamento della Costituzione, ma i genitori hanno protestato spiegando che «gli estensori della Costituzione non avrebbero avuto alcun problema ad acconsentire agli studenti di esprimere i valori comuni della comunità in cui vivono». Tutta la comunità si è stretta attorno alla scuola, che riproporrà il musical in versione originaria.

Un’altra vittoria, anch’essa creatrice di un precedente importante, è stata ottenuta in Quebec (Canada). Il sindaco di Saguenay, Jean Tremblay ha vinto una causa ribaltando in Corte d’appello una precedente sentenza del Tribunale dei Diritti umani e potrà continuare a pregare all’inizio delle riunioni del consiglio comunale. La sentenza infatti ha decretato che recitare una preghiera e la presenza di simboli religiosi in municipio, non viola la neutralità religiosa del governo. Essa, infatti, non necessita «che la società si ripulisca di tutta la realtà confessionale, tra cui quella che rientra nella sua storia culturale».

Tornando negli USA, un giudice del Montana ha decretato nel giugno scorso che statua raffigurante Gesù Cristo installata sul terreno federale del Big Mountain” quasi 60 anni fa, può rimanere. La causa era stata intentata sempre dall’attivissima Freedom From Religion, che si starà svenando economicamente con tutti questi processi persi (ricordiamo una sua pesante sconfitta, ad esempio, contro la Croce di Ground Zero, quando si inimicò il 72% degli americani).

La House of Representatives americana ha votato il 23 luglio contro la proposta di “cappellani atei” nelle forze armate degli Stati Uniti. Gli atei hanno infatti cercato di dimostrare che l’ateismo è una religione a cui necessitasse un cappellano, esattamente come sta facendo in Italia l’UAAR per accamparrarsi l’8×1000. Per ora in America non ci sono riusciti.

In California la Sonoma State University ha ufficialmente chiesto scusa ad uno studente, Junior Audrey Jarvis, a cui è stato chiesto da un suo supervisore di togliere una catenina con un croce che portava al collo, in quanto avrebbe offeso le persone. «E’ stata una richiesta stupida, fuori luogo e priva di fondamento e la persona che l’ha fatta lo ha ammesso», è stato scritto in un comunicato dell’ateneo. La notizia ha fatto il giro d’America raccogliendo numerose proteste perché «la gente è arrabbiata in tutto il paese sapendo che l’università è discriminante nei confronti di uno studente a causa della sua religione».

La redazione

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73 commenti a Il laicismo non prevale sulla laicità: continuano le sconfitte

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  1. Enrico da Bergamo ha detto

    Se io vado in un ospedale ed una infermiere mi dice, va bene aspetti un momento che arriva la Dott.ssa Assunta Rossi posso chiedere ad un tribunale di cambiare d’autorità il nome alla dottoressa visto che il nome Assunta mi turba?

    • manuzzo ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      La cosa più stucchevole e stomachevole degli atei è che LORO dicono di essere discriminati. Ma purtroppo non c’è stato ancora nessun sacerdote ateo a parlare di travi nei propri occhi da anteporre alla pagliuzza degli occhi di un altro. Anzi, i sacerdoti atei li vedo solo aggressivi e razzisti, quale pace ci possiamo aspettare?

      • andrea g ha detto in risposta a manuzzo

        E’ inevitabile: è il pensiero ateistico ad essere stucchevole.
        E’ come se la Terra si vantasse di poter fare a meno del Sole:
        ogni conseguenza sarà in linea con l’assurdo iniziale.

        • manuzzo ha detto in risposta a andrea g

          quello che intendo dire è che, se uno vuole essere ateo, faccia pure. Ma non dovrebbe imporre la propria visione agli altri, che poi sia d’accordo col fatto che sia un assurdità l’ateismo è ok, ma è un pensiero che me lo tengo per me, altrimenti sembra che poi sono io quello che vuole imporre qualcosa agli altri a suon di insulti (mi ricorda qualcuno)

          • Roberto Dara ha detto in risposta a manuzzo

            Infatti si parla di casi isolati in cui qualche persona con problemi relazionali ha tentato inutilmente di rappresentare gli atei facendo causa su questioni sciocche. La stragrande maggioranza degli atei e degli agnostici del mondo non ha né alcuna voglia né alcuna intenzione di porre questi problemi ritenendo in genere assolutamente neutrale ed ininfluente la presenza di simboli religiosi in quasi tutti i luoghi.

            • Mandi ha detto in risposta a Roberto Dara

              Casi isolati? In realtà la maggior parte dei tentativi è portata avanti dalla “Freedom From Religion Foundation”, la più grande associazione atea del mondo.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Mandi

                La FFRF ha 19000 membri ed è la più grande associazione di atei degli Usa. Per quanto pochi atei ci siano negli Usa (meno del 2% di dichiaratamente atei, a fronte di un 15% che non si riconosce in nessuna religione) stiamo parlando di diversi milioni di atei, di cui quei 19000 appartenenti alla FFRF sono veramente una sparuta minoranza.

                • Mandi ha detto in risposta a Roberto Dara

                  Se il criterio è che la maggioranza ha sempre ragione allora, stando ai numeri come fai tu, l’ateismo è falso e il cattolicesimo è vero. Sicuro che vuoi usare come criterio del “vero” la maggioranza di chi lo sostiene?

                • domenico ha detto in risposta a Roberto Dara

                  e questi milioni di atei dove esprimo la loro contrarietà alle iniziative della FFRF?

          • andrea g ha detto in risposta a manuzzo

            Hai ragione, ma contestare razionalmente il pensiero ateistico
            (non gli atei) è giusto e doveroso.
            Sempre deve avvenire con un’intenzione di amore.
            Certamente a volte sarebbe più comodo tacere ma, come dice
            il Signore:
            “Chi si sarà vergognato di ME, davanti agli uomini, anch’IO
            mi vergognerò di LUI dinnanzi al Padre Mio”.
            Comunque ti ringrazio per i tuoi sempre efficacissimi pensieri.

            • andrea g ha detto in risposta a andrea g

              “di lui”

            • manuzzo ha detto in risposta a andrea g

              Rileggeno il pensiero e, messo in questi termini, ti do ragione. Infatti sono stato io a criticare le persone (per lo meno quella “minoranza”, stando alle parole del signor Dara) che vogliono imporre le loro regole (ma non devono essere necessariamente gli atei, ovviamente, e non sono così tutti gli atei/agnostici, come spesso ricordo)

  2. Lugh ha detto

    Cappellani atei?! Che cacchio sarebbe ‘sta roba!

    • Mandi ha detto in risposta a Lugh

      L’ateismo è una religione, anche in America danno ragione allo uaar.

      • Roberto Dara ha detto in risposta a Mandi

        Certo, come no. Esiste un Papa ateo, e ovviamente dei cappellani atei e anche messe e chiese atee.

        • Mandi ha detto in risposta a Roberto Dara

          Il Papa ateo si chiama Richard Dawkins, i cappellani atei si chiamano Hitchens, Odifreddi, Augias, Harris e Dennett, e da qualche mese esistono anche le chiese e le messe atee:
          http://www.secoloditalia.it/2013/06/gli-atei-vogliono-avere-una-loro-chiesa-ma-puo-esistere-una-religione-che-ha-come-obiettivo-la-distruzione-del-sacro/
          http://notizie-assurde.studenti.it/canada-nasce-bizzarra-chiesa-per-atei.html

          Ripeto: l’ateismo è una religione.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Mandi

            Allora è una religione con molti pochi seguaci. Le associazioni atee raccolgono poche migliaia di membri in giro per il mondo, a fronte di diverse centinaia di milioni di atei e agnostici, la maggior parte dei quali non sa nemmeno chi sia Dawkins e le stupidaggini descritte in quegli articoli.

            • Mandi ha detto in risposta a Roberto Dara

              Chi mi dice che la maggioranza di atei che non segue la religione ufficiale dell’ateismo sa davvero cos’è l’ateismo? Perché non potrebbero essere nel vero le associazioni atee organizzate? La maggioranza ha sempre ragione? Allora il cattolicesimo è vero e l’ateismo è falso, lo dicono i numeri.

          • Meister Eckhart ha detto in risposta a Mandi

            Questa è buona! Papa Dawkins sarebbe un vero spettacolo. Del resto un po’ somiglia a Richard Chamberlain, il protagonista di “Uccelli di rovo”.
            Certo, prima magari dovrebbe studiare almeno un po’ di storia del Cristianesimo, storia e filosofia delle religioni, storia della Chiesa, filologia patristica, filosofia medievale, teologia, etica e sicuramente qualche altro argomento che al momento mi sfugge. Perché, a giudicare dalle fregnacce che va ripetendo ormai da tempo immemore, di tutti questi campi di studio ne mastica davvero poco.

            • Daphnos ha detto in risposta a Meister Eckhart

              Ciao Eckhart. Mi permetti una domanda personale? Siccome a quanto ho capito hai una grande ammirazione per il filosofo che hai scelto come nickname, cosa pensi dell’opinione di Schopenhauer per cui in realtà il suo pensiero sarebbe più vicino al buddismo che al cristianesimo?

              • Meister Eckhart ha detto in risposta a Daphnos

                Wow, una domandona!

                Premetto che hai ragione quando supponi che io ammiri grandemente il filosofo e mistico del cui nome mi sono appropriato in questa sede. La definirei un’ammirazione sconfinata: dai suoi scritti traspare con grande chiarezza una conoscenza immediata (non mediata dalla Ragione) del Vero, acquisibile esclusivamente durante gli stati di estasi mistica che tanti santi hanno sperimentato.

                Tornando alla tua domanda, alla quale devo giocoforza rispondere in maniera estremamente sintetica, penso che Schopenhauer abbia capito ben poco delle parole di Eckhart. Nulla di sorprendente: in questo, il filosofo della “volontà e rappresentazione” non è certo un’eccezione.

                Ricordiamoci che l’ammirazione di S. per il Buddhismo è profondamente intrecciata con il suo leggendario pessimismo, per il quale trovò facile giustificazione nei concetti buddhisti di dukkha (sofferenza), anicca (impermanenza), anatta (assenza di un io). Suppongo che S., nel leggere superficialmente E., abbia confuso il concetto eckhartiano di “abisso” (Abgrund) con il nirvana buddhista e quello di “distacco” (Abgeschiedenheit) con l’assenza di desideri, aspirazione di ogni buddhista. Credo sia persino superfluo, per chiunque abbia approfondito il pensiero del grande maestro domenicano e conosca anche solo approssimativamente la dottrina buddhista, sottolineare quanto ingiustificati sarebbero questi parallelismi. Siamo di fronte a un autentico pasticcio, degno di un alunno delle superiori, certamente non di un (presunto) importante filosofo.

                Aggiungo che, a mio modo di vedere, S. pasticcia molto anche nella sua concezione di Buddhismo e Induismo (che lui chiamava Brahmanesimo), che – così appare – fatica molto a tenere distinti. Ma Buddhismo e Induismo non sono affatto intercambiabili: le differenze sono enormi e fondamentali! Senza considerare che, di ambedue queste religioni (o non sarebbe più corretto chiamarle filosofie di vita?), esistono innumerevoli scuole e tradizioni diverse, a rendere ancora più complicata l’intera faccenda.

                Mi è estremamente facile, infine, tagliare la testa al toro una volta per tutte: il Buddhismo, notoriamente, non prevede alcun Dio. Di certo, non se ne parla mai nei suoi testi più autorevoli e antichi. La bolla “In agro dominico” a firma di Papa Giovanni XXII, con la quale venivano condannate le parti del pensiero di E. considerate contrarie al magistero, contiene 28 articoli. Ebbene, in 23 di questi compare il termine “Dio” (addirittura Dio Padre in un paio di casi). Vorrei proprio sapere come S. riusciva a conciliare questo fatto inoppugnabile con la teorizzata vicinanza al Buddhismo di E.

                Semmai, ma qui apriremmo un nuovo capitolo di discussione, trovo in certe affermazioni di E. una vaga forma di panenteismo (attenzione: in nessun caso di panteismo, che è cosa differente), che, lo confesso, non mi dispiace per niente.

                Spero di aver dato una risposta almeno parzialmente soddisfacente, in considerazione del limitatissimo spazio a mia disposizione!

                • Daphnos ha detto in risposta a Meister Eckhart

                  Più che soddisfacente, direi! Aggiungo una piccola considerazione personale. Condivido i tuoi dubbi sulla statura di Schopenhauer: avendolo apprezzato sotto numerosi aspetti, soprattutto nel “Giudizio degli Altri”, unica sua opera del quale possiedo una conoscenza superiore a quella scolastica, sono rimasto doppiamente di stucco constatandone la superficialità in altri ambiti, nei quali il suo tanto decantato “distacco dalle passioni” non si percepisce affatto, anzi. Direi che la pensiamo in modo simile, benché tu sappia esprimerti in termini più tecnici. Quanto a Eckhart, colmerò al più presto le mie lacune sul pensiero del personaggio, leggendone direttamente le opere conservate.

                  La mia curiosità sul tema riguardava più precisamente il mondo in cui ci troviamo adesso, cioè quello della rete. Come osservò una sociologa che ho avuto la fortuna di conoscere, internet è un luogo che non offre il sapere, ma l’illusione del sapere; non forma conoscenza, ma cultura; il suo spazio è infinito, ma il tempo per consultarlo è limitato. Quindi, inevitabilmente, a farla da padrone sono le citazioni (v. Facebook) più delle opere stesse, l’impressione più della riflessione, eccetera… in tutto questo, vedere che la pagina di Wiki dedicata al filosofo domenicano è poco più di un abbozzo da cui traspare a malapena solo la pallida immagine di un uomo perseguitato dalla Chiesa perché troppo libero, le cui opere sono state interpolate dai suoi allievi per renderle più cattoliche, e per di più stimato dal noto antireligioso Schopenhauer perché ritenuto martire buddista dell’oscurantismo del suo tempo, mi ha dato alquanto fastidio. Perché poi la cosa diventa argomento di trattazione dei forum più penosi del web, che parleranno di questo povero Giordano Bruno medievale, genio perseguitato, e nell’arco di qualche anno, con l’aiuto di qualche editore compiacente, qualcuno potrebbe provare a travisarne il pensiero in funzione anticattolica. Non sarebbe certo la prima volta… quindi volevo anche, diciamo così, metterti in guardia 😉 .

                  • Meister Eckhart ha detto in risposta a Daphnos

                    E’ verissimo: le grandi potenzialità della rete andrebbero sempre analizzate alla luce delle alttettanto grandi problematicità che la stessa rete comporta. Una tematica davvero immensa e dalle conseguenze potenzialmente esplosive nel mondo contemporaneo.
                    Limitandoci all’argomento della cultura, troppo spesso l’accesso immediato a esposizioni e riassunti di seconda mano viene interpretato come invito a saltare a pie’ pari la lettura dei testi, che tanta fatica supplementare comporta. Ma che è anche l’unica in grado di fornire conoscenza. Una rapida consultazione di wiki non potrà mai sostituire una mattinata trascorsa in biblioteca, con i testi tra le mani, ma temo che la gioventù di oggi preferisca di gran lunga rovinarsi la vista sugli schermi degli onnipresenti iPhone che sui libri!

                    Comunque, ti ringrazio per la premura, ma credo tu abbia capito che non corro rischi di “derive internettiane” per quanto riguarda il grande Johann Eckhart (la maggior parte delle fonti non citano mai il suo nome di battesimo, visto che nemmeno lo conoscono). 😉

                    Se sei ancora digiuno di Eckhart, ti consiglio – per cominciare – le due raccolte a cura dell’ottimo Marco Vannini, edite da Adelphi, che rivelano moltissimo della sua teologia e che sono un ottimo viatico per successivi approfondimenti: “Sermoni tedeschi” e “Dell’uomo nobile”.

                    P.S. Certo che per considerare “perseguitato dalla Chiesa” un uomo che fu chiamato per ben due volte a ricoprire la cattedra di “magister sacrae theologiae” all’Università di Parigi (un onore rarissimo) e che arrivò ad essere vicario generale dell’Ordine Domenicano, prima per la Boemia e successivamente per la Teutonia (Germania meridionale), ci vuole una fervida fantasia.

                    • Daphnos ha detto in risposta a Meister Eckhart

                      Grazie del consiglio, terminata la sessione di esami mi metterò in cerca dei testi.

                      Ps sì, per dire certe cose ci vuole molta fantasia. Ma se una cosa ho imparato leggendo i testi dei polemisti antireligiosi (specialmente anglosassoni) è che la fantasia di alcuni di loro va davvero oltre ogni immaginazione. Un vero e proprio talento sprecato 🙂 .

          • domenicotis ha detto in risposta a Mandi

            Hai dimenticato il cimitero ateo 🙂

          • priscilla ha detto in risposta a Mandi

            il guaio è che gli ateisti pretendono che la loro religione diventi religione di stato

  3. lorenzo ha detto

    Che il laicismo (l’attuazione pratica dell’ateismo) sarà sconfitto è cosa ovvia: il merito non è però dei credenti.

  4. Sverd ha detto

    La laicità è il cavallo di Troia del laicismo. Lo stato non deve essere “laico” ma cattolico, come la Chiesa ha sempre insegnato.

    • manuzzo ha detto in risposta a Sverd

      laicità diventa laicismo laddove la disonestà intellettuale abbonda….

      • Sverd ha detto in risposta a manuzzo

        Essendo un principio nato con la Rivoluzione Francese e con l’Illuminismo direi che la disonestà intellettuale non ce la facciamo mancare.
        La divisione di Stato e Chiesa è un principio gnostico, una sottile e raffinata forma di Manicheismo.

        Ricordiamoci dell’alleanza sacra tra il Trono e l’Altare e del suo “perché”.

    • stefan@ ha detto in risposta a Sverd

      Io sapevo che il principio di separazione tra stato e chiesa è uno degli elementi caratterizzanti del cristianesimo (date a dio quel che è di dio, date a cesare quel che è di cesare), a differenza ad esempio dell’islamismo. O mi sbaglio?

      • manuzzo ha detto in risposta a stefan@

        qualcuno mi ha anticipato…. bene (salvo specificare che anche con l’islamismo non si può generalizzare, ho visto mussulmani socievoli e disinibiti nell’acquisire i nostri costumi e vivere in armonia con gli altri, così come purtroppo è nota a tutti quella cosa simpatica della “guerra santa”). Per come inquadro il laicismo, rimando al commento di Priscilla delle 0:54 del 10 settembre.

      • Sverd ha detto in risposta a stefan@

        Ti sbagli, anche parecchio. Il versetto da te citato (Mt 22, 21) fa riferimento ai rispettivi doveri verso lo stato civile e al dovere di pagare le tasse. Con la laicità non c’entra proprio niente.

  5. Daniele ha detto

    Però, intanto, a Berlino il Sindaco vuole vietare alla gente di celebrare il Natale (anche se non vedo come possa attuare questo divieto: manderà forse la Polizei a cacciare la gente dalle Chiese? Faranno forse irruzioni nelle case gettando scompiglio sulle tavole imbanidte a festa? Spegneranno le luminarie? Vieteranno i Presepi e gli alberi di Natale? Boh…), in quanto, a sentir lui, la celebrazione di una festa cristiana potrebbe dar fastidio ai berlinesi non cristiani.
    Però mi chiedo: lo stesso Sindaco direbbe le stesse cose del Ramadan, in quanto la celebrazione di un evento musulmano potrebbe dar fastidio ai berlinesi non musulmani? Non penso lo farebbe, per non venire accusato di “islamofobia”…
    Allo stesso modo mi chiedo se il Sindaco direbbe le stesse cose della Pesach (Pasqua) ebraica, in quanto la celenrazione di una festa ebraica potrebbe dar fastidio ai berlinesi non ebrei? Non penso lo farebbe, per non venire accusato di “antisemitismo” (tanto più in Germania…).
    Allo stesso modo, ancora, mi chiedo se il Sindaco direbbe le stesse cose del Gay Pride, in quanto l’ostentazione pubblica dell’omosessualità potrebbe dar fastidio ai berlinesi non omosessuali. Anche qui, non penso lo farebbe, per non venire accusato di “omofobia”.
    Allora perché, invece, la “cristianofobia” non solo non è contemplata ma, addirittura, tra certi politici si è instaurata una sorta di gara a chi si accanisce maggiormente contro i cristiani?

    • domenicotis ha detto in risposta a Daniele

      Credo che voglia vietare l’esposizione pubblica di elementi natalizi come alberi, addobbi, stelle comete ecc. Non vuole di certo proibire ai cittadini di festeggiarlo in privato. Quasi quasi, lo farei davvero uno sciopero del Natale: con nessuno che fa acquisti per la festività, il sindaco verrebbe cacciato a calci in men che non si dica 🙂

      • priscilla ha detto in risposta a domenicotis

        se il divieto di festeggiamenti riguarda babbo natale e le varie forme di celebrazione del consumismo che pesantemente inquinano il vero spirito della festa cristiana quasi quasi appoggio il sindaco: luci lucette lucine abbaglianti, chiasso assordante, corse ai regali, corse di gabibbi, cene, cenoni, mesi di spot di panettoni… nooo, meglio una festa in famiglia, o magari clandestina, di frodo, alla faccia di erode e i suoi sgherri… se ci proibiscono il Natale forse ci fanno un favore…

        • Daniele ha detto in risposta a priscilla

          Allora è bene che lo specifichi: il “divieto di festeggiamento del Natale” che l’attuale Sindaco di Berlino ha in mente non è stato concepito per colpire l’aspetto consumistico (se così fosse, anch’io sarei d’accordo con un giro di vite contro gli eccessi consumistici che snaturano il senso cristiano del Natale), ma proprio per colpire l’aspetto religioso (cioè cristiano) del Natale: si vuole vietare – per decreto – di parlare pubblicamente della nascita di Gesù Cristo, di esporre Presepi, di cantare nelle scuole berlinesi le tradizionali canzoni natalizie (anche qui: non si vieteranno quelle canzoni in cui si parla di “alberi di Natale, luci, colori, ecc…” ma piuttosto quelle canzoni in cui si parla di “Gesù povero che nasce in una mangiatoia”).
          Cioè l’attuale Primo Cittadino berlinese pensa di vietare “il senso cristiano del Natale” e di lasciare, invece, intatto, l’aspetto consumistico legato, purtroppo, ad esso. Questo perché, secondo lui, il senso cristiano del Natale (ma allora anche della Pasqua, della Pentecoste, dell’Assunzione di Maria e di tutte le Domeniche dell’anno…) “infastidirebbe” i berlinesi non cristiani.

  6. Francesco B. ha detto

    Ma la storia dei cappellani atei? Ma dai, ma sul serio? Ma non si rendono conto della stupidità della cosa? Conosco atei che leggendo una cosa del genere si spancerebbero dal ridere (anche alcuni che sarebbero d’accordo, ma oh, che ci vuoi fare).

    • edoardo ha detto in risposta a Francesco B.

      Non è una cosa stupida, è solo una variante del precedente tentativo di imporre il satanismo tra le religioni ammesse nell’esercito USA, cosa realmente accaduta alcuni anni fa, dietro la spinta di Michael Aquino, uno dei leaders della chiesa satanica americana, costola staccatasi dal movimento di La Vey.
      Tutto ha una logica, un filo conduttore.
      Michael Aquino era un tenente colonnello della marina americana, specializzato nelle tecniche di guerra psicologica.

      • andrea g ha detto in risposta a edoardo

        L’ateismo , più che una religione, è una simpatica setta
        di personaggi che adorano due dei: il Nulla e il Caso.

        • Giuseppe ha detto in risposta a andrea g

          Ma lei non fa altro che scrivere le stesse cose. Ma si dia una calmata!

          • andrea g ha detto in risposta a Giuseppe

            Mi spiace che tu sia irritato.
            Se ti rivolgessi a Gesù, avresti il dono di
            comprendere che non è una vergogna rendersi
            conto di aver scritto assurdità.
            L’umiltà è il primo grande dono che si riceve
            dal Signore.
            Ma se non riconosci il tuo nulla e il Tutto di
            DIO, niente da fare:
            “Chi ti crea senza di te, non ti salva senza di te”
            (Sant’Agostino).
            Ti auguro di trovare la Pace di DIO, solo Essa può
            placare i tuoi tormenti.

        • manuzzo ha detto in risposta a andrea g

          ovviamente nessuno dei due esiste…

          • andrea g ha detto in risposta a manuzzo

            Già, ma l’ateismo è talmente eccentrico da prostrarsi
            davanti ad essi.

          • andrea g ha detto in risposta a manuzzo

            Uno dei più celebri fedeli dell’Ateismo, il
            prof Hawking, pur di negare DIO afferma che
            DIO non è necessario per creare l’Universo, perché
            “le leggi della fisica lo possono fare da sole”.
            http://www.uccronline.it/2011/10/08/il-grande-disegno-di-hawking-quando-il-cosmologo-perde-il-contatto-con-il-mondo/

            Classiche bizzarrìe delle sette.

            • Giuseppe ha detto in risposta a andrea g

              Ovviamente l’uscita di Hawking è banalizzata. La cosa andrebbe discussa nell’ambito del contesto in cui è stata formulata, cioè quella della cosmologia quantistica.

          • Ivanom ha detto in risposta a manuzzo

            Beh il caso esiste eccome, mica se lancio un dado, Dio è all’opera pure allora, o sbaglio? Il vero problema è considerare SOLO il caso come creatore, in quanto solo Dio è il principio 😉

            • Meister Eckhart ha detto in risposta a Ivanom

              Dipende sempre da cosa intendi per caso.
              Se lanci un dado, il risultato è prodotto da una serie di circostanze che rispondono a precise leggi naturali: la posizione di partenza del dado, le caratteristiche del dado stesso (peso, dimensioni, materiale), la forza e la rotazione con la quale il dado viene lanciato, l’attrito della superficie sulla quale il dado impatterà e rotolerà, l’eventuale presenza di correnti d’aria e la densità dell’aria stessa, la pressione atmosferica e forse qualche altro dettaglio. Se disponessimo di un macchinario sufficientemente sofisticato da registrare e analizzare correttamente tutte queste variabili in tempo reale e con la massima precisione, conosceremmo in anticipo l’esito di ogni lancio di dadi. Infatti esistono lanciatori professionisti capaci di ottenere il risultato desiderato in un’alta percentuale di lanci (facendo affidamento sull’esperienza e sulla pratica, ovviamente, non su un macchinario).
              Quindi, come vedi, Dio è sempre all’opera, quantomeno tramite le leggi che governano il cosmo intero. Più che di caso parlerei di ignoranza delle variabili in gioco, tale da produrre un risultato apparentemente casuale. E tanto basta per divertirsi qualche ora al casinò!

              • Giacomot ha detto in risposta a Meister Eckhart

                E se si tira un dado virtualmente ?

                • Meister Eckhart ha detto in risposta a Giacomot

                  Potresti spiegarti?

                • manuzzo ha detto in risposta a Giacomot

                  muahahahahaah, ma lo fa apposta?

                  si vede che non ha elementi di programmazione. I numerci casuali in ambienti software (anche se in un foglio di calcolo qualsiasi da una funzione “casuale”) risponono ad algoritmi ben precisati dai programmatori, conoscendo i quali si può arrivare a determinare quale sia il prossimo numero che uscirà dal dado virtuale.

                  bei tempi quelli in cui mi facevano studiare roba come questa http://it.wikipedia.org/wiki/Aritmetica_modulare

                  • manuzzo ha detto in risposta a manuzzo

                    tengo a precisare che non essendo ateo sono troppo stupido per capire le applicazioni scientifiche dell’informatica, quindi caro giacomot le tocca studiarle da solo queste cose, o magari in compagnia di Odifreddi. Può darsi che se si dedica di più alla matematica, quel genio, butta un pò di veleno in meno contro i credenti, chissà….

                  • Piero ha detto in risposta a manuzzo

                    E infatti si chiama “generazione di numeri pseudocasuali“.

                    Prova con una OTP a trovare il numero successivo…
                    Non a caso le spie vengono trovate (e cercano di disfarsi immediatamente) con un librettino pieno di numeri (realmente casuali).

              • Ivanom ha detto in risposta a Meister Eckhart

                Mmm qua però si entra in una questione teologica: Dio vuole che il risultato del lancio del dado sia come vuole Lui o no?

                • manuzzo ha detto in risposta a Ivanom

                  quando vedrò una cosa che anzzicchè cadere per la forza di gravità, sale in alto (attenzione, dico qualche grave pesante, non un palloncino d’elio o simili), allora mi preoccuperò di vedere se nella fisica che conosciamo entrano in campo altre forze. Tutte le volte che si rompono le leggi della natura in maniera evidente, o almeno, molto spesso, si parla di miracolo. E il lancio di un dado mi sembra risponda bene alle leggi della natura (attrito, elasticità, difetti di costruzione, gravità, chi più ne ha più ne metta, io non sono un fisico). La verità è che nel libero arbitrio possiamo o non possiamo tirare un dado, possiamo o non possiamo (se abbiamo voglia) sganciare un atomica: le conseguenze rispondono alle leggi della natura (potrei continuare con gli esempi)

                  • Ivanom ha detto in risposta a manuzzo

                    Perdonami manuzzo, però vorrei capire meglio: ok, ciò che accade dopo un evento, viene sottoposto alle leggi della natura. Tuttavia queste leggi non sono sempre uguali, ma variano ( senno tutti gli esempi casuali… non sarebbero più casuali! 😀 ) Quel che vorrei sapere se è Dio a volere che queste leggi diano un risultato a noi casuale.

              • andrea g ha detto in risposta a Meister Eckhart

                “Dio è sempre all’opera”: assolutamente sì, come ricorda Gesù:
                «Il Padre mio opera sempre e anch’Io opero».
                Gv V,17

            • andrea g ha detto in risposta a Ivanom

              Il Signore dice:

              “Matteo X:29
              “Non si vendono forse due passeri per un soldo?
              Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere
              del Padre vostro”.

              Luca 12:7

              “Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati; non temete dunque, voi valete più di molti passeri”.

  7. MALTA1991 ha detto

    Io sono agnostico , ma penso che la religione più veritiera e vicina all uomo sia il Cristianesimo , anche i non credenti possono imparare molto leggendo la Bibbia.

  8. Francesco ha detto

    La notizia dei cappellani atei stona molto con le altre.

    Se gli atei vogliono i loro “cappellani” che problema ci sarebbe per un cristiano? Non la vedo una buona sentenza e credo verrà ribaltata….

  9. Daniele ha detto

    In Francia la propaganda laicista ed antireligiosa voluta da Hollande sta raggiungendo livelli spaventosi:

    http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/in-francia-la-religione-non-fa-scuola.aspx

    Mi consola il fatto che esistono “La Manif pour Tous” e i “Veilleurs” a resistere coraggiosamente a tutto ciò.

    • edoardo ha detto in risposta a Daniele

      …consola piuttosto il fatto che la vecchia decrepita Europa è in profonda crisi culturale oltre che economico-produttiva, e la popolazione europea sta diventando sempre più eterogenea accorpando immigrati provenienti da aree del mondo dove l’ateismo non influenza la società, o l’ha influenzata in maniera deleteria e disastrosa come nei satelliti dell’ex-impero comunista, dove la maggioranza della popolazione è rimasta attaccata alla religione che ha saputo porsi come simbolo di lotta contro il potere, in quel caso comunista.
      Il problema per noi è che, purtroppo, qua hanno fatto passare la religione cristiana cattolica come associata al potere.
      Da loro la religione è vista come la rivolta al potere costituito, e questo fatto è la fortuna ed il successo della religione, ortodossa in quel caso.
      A mischiarsi col potere c’è più da perdere che da guadagnare, perché quando il sistema affoga, tu affoghi con lui.
      Bisogna staccarsi, sapersi porre come antagonista.
      Saper rinunciare ad un po’ di benefici, che hanno un prezzo molto amaro a lungo termine, e guadagnare la simpatia della gente comune ponendosi come antagonisti di un sistema che ormai è al tramonto.
      La gente comune ha assimilato questa equazione: potere = corruzione, antagonismo = potenziale onestà.
      Del resto il potere si rivolge alla chiesa non per fede come noi cristiani, ma per ruffianeria, perché vuole i voti dei cattolici. A loro della fede non gliene frega niente: una volta che hanno avuto i voti, hanno ottenuto tutto quello che gli serve, e hanno dato una fregatura, l’ennesima, alla chiesa e ai cattolici.

      • Daphnos ha detto in risposta a edoardo

        Edoardo, non so se lo hai già saputo (mi sembra di averlo già detto in questa sede), ma in Francia e in Belgio i musulmani mandano i figli nelle scuole cattoliche, perché le loro usanze e tradizioni vengono maggiormente rispettate e i loro bambini dichiarano di sentirsi meno discriminati che nelle statali!

  10. Lugh ha detto

    Ritornando al discorso dei cappellani atei, alla vigilia di una battaglia cosa direbbero ai soldati? Se vi beccate un colpo in testa diventate solo cibo per vermi? No, davvero, vorrei assistere ad una funzione atea. Vorrei vedere se nella cosiddetta “Chiesa Secolare di Calgary” il “prete” se ne sta lì in piedi a non dire niente, in mezzo ad una folla dove il silenzio è rotto solo da qualche colpo di tosse (e dal frinire delle cicale, nella migliore tradizione dei cliché comici). Oppure levano preghiere rivolte “in negativo” (tipo “nulla nostro, che non sei da nessuna parte, sia laicizzato il tuo nome…”)?

    • Daphnos ha detto in risposta a Lugh

      Probabilmente parleranno di quanto migliori sono loro rispetto ai cristiani. Oppure si racconteranno barzellette su Gesù. Cosa sarebbero gli atei organizzati se non avessero dei credenti o un Gesù da prendere in giro?

      • manuzzo ha detto in risposta a Daphnos

        beh se si limitano all’insulto, ce ne possiamo pure strasbattere. Il problema è che la violenza atea è in crescita, e in europa il pericolo comunista (sotto altro nome ovviamente) è ritornato. Non c’è da preoccuparsi sul lungo periodo, perchè alla fine “un cuore immacolato trionferà”, ma per i prossimi vent’anni sono abbastanza ansioso…

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