“Eutanasia legale”: le cinque menzogne dei Radicali

Eutanasia legaleCondensare tante bugie ed imprecisioni in poche righe è impresa difficile. Occorrono abilità, determinazione e soprattutto esperienza di propaganda; tutte qualità di cui i Radicali sono maestri indiscussi, a partire da quando, decenni fa, non si fecero problemi a divulgare cifre del tutto surreali a proposito degli aborti clandestini e del numero di donne morte per mano delle mammane.

Per questo non stupiscono i molti errori presenti nel testo della “Proposta di legge di iniziativa popolare su: Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”, per la quale è avviata, a livello nazionale, una raccolta firme. Errori che, per comodità di chi legge, ci permettiamo di sintetizzare e presentare in cinque punti, iniziando dalla relazione introduttiva.

 

1) «Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell’eutanasia legale».
FALSO: nessuna «rilevazione statistica» dice che «ben oltre la metà degli italiani» vuole l’eutanasia legale. Semmai anni fa delle rilevazioni riscontrarono come, per esempio, il 64% degli italiani fosse favorevole all’eutanasia per Piergiorgio Welby (1945-2006): ma si trattava di rilevazioni effettuate in giorni di forte condizionamento mediatico determinato proprio dal dibattito sul cosiddetto “caso Welby” e per di più commissionate dal quotidiano Repubblica, che non può certo considerarsi fonte di massimo equilibrio. Lo stesso, citatissimo studio Eurispes del 2007 – che rilevò come il 68% degli Italiani sarebbe favorevole all’eutanasia – è da considerarsi scarsamente attendibile, non foss’altro per la definizione, a dir poco imprecisa ed edulcorata, che alle persone consultate si diede dell’eutanasia, vale a dire «la possibilità di concludere la vita di un’altra persona, dietro sua richiesta, allo scopo di diminuire le sofferenze»: imprecisa perché non contempla affatto tutte le varianti pratiche dell’eutanasia, che sono molteplici, come i bioeticisti sanno bene -, edulcorata perché «concludere la vita di un’altra persona» è espressione volutamente zuccherosa rispetto alla gravità di quello che il nostro Codice penale, ex art. 579, chiama omicidio del consenziente, prevedendo la detenzione fino a 15 anni.

 

2) Sempre stando alla relazione della proposta dagli amici della “dolce morte”, si presenta poi l’eutanasia legale come «morte opportuna invece che imposta nella sofferenza».
FALSO: nessuno, ma proprio nessuno chiede o peggio ancora augura una morte «imposta nella sofferenza»; di certo non la vogliono i cattolici, che invece auspicano che a ciascun malato sia assicurata piena assistenza farmacologica ed umana e, se afflitto da sofferenze, il massimo alleviamento del dolore attraverso la somministrazione di opportune cure. Ne parlava già Papa Pacelli (1876-1958), il quale nel lontano 1957 si spinse a precisare che se anche se «la somministrazione dei narcotici cagiona per se stessa due effetti distinti, da un lato l’alleviamento dei dolori, dall’altro l’abbreviamento della vita» essa è da ritenersi «lecita». Analogamente il Catechismo spiega che «l’uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile». Nessuna morte «imposta nella sofferenza», dunque. La morte «imposta nella sofferenza» esiste solo nella mente dei fautori dell’eutanasia legale, che la utilizzano come pretesto per la loro campagna.

 

3) La citata relazione continua dicendo che «i vertici dei partiti e la stampa nazionale» preferiscono non parlare di eutanasia. Questa poi.
FALSO: di eutanasia si parla, invece. E se ne parla pure molto, senz’altro molto di più di altri pur urgentissimi temi di rilevanza sociale. Consultando l’archivio on line del primo quotidiano d’Italia, il Corriere della Sera, scopriamo per esempio che dal 2000 al 2012 sono disponibili 317 risposte alla ricerca per la voce «eutanasia». 317 risposte che, per la cronaca, sono più di quattro volte le risposte riguardanti un problema di estrema gravità sociale come la «tossicodipendenza» (77) e più di tredici volte quelle di un altro gravissimo versante, quello della «pedopornografia» (24). Insomma, dire che di eutanasia si parla poco è, ancora una volta, una bufala. A questo punto ci si potrebbe chiedere come mai i radicali, se davvero e coerentemente aspirano a battersi per temi scomodi o comunque di cui la «stampa nazionale» preferisce non parlare, anziché per l’eutanasia legale non s’impegnino per la lotta alla tossicodipendenza o alla pedopornografia, ma la risposta, ahinoi, sembra fin troppo ovvia.

 

4) La relazione alla proposta di legge per l’eutanasia legale mente pure laddove allude al «rafforzamento della piaga tanto dell’eutanasia clandestina che dell’accanimento terapeutico».
FALSO: non c’è alcun rafforzamento dell’eutanasia clandestina. A meno che, naturalmente, non si dimostri il contrario. Nel frattempo, attendendoci a riscontri e non già ad opinioni, possiamo ricordare come uno dei pochi studi seri effettuati sull’argomento affermi che il 13% dei medici italiani di rianimazione abbia somministrato sostanze col deliberato intento di accelerare il processo di morte. Il che, se corrisponde al vero, vuol dire che quasi il 90% dei medici non ha mai effettuato nessuna operazione con fini eutanasici, e che non può essere certo il 10% o poco più di loro, vale a dire un’esigua minoranza, a determinare lo stravolgimento della normativa vigente. Viceversa, se pensiamo che basti la condotta di una minoranza a giustificare il cambiamento di approccio di un intero ordinamento su un tema, allora dovremmo fare lo stesso anche per l’evasione fiscale, dato che almeno una famiglia italiana su cinque evade il fisco. Eppure su questo versante – come su molti altri – l’attenzione dei radicali per la clandestinità dei fenomeni, stranamente, non si fa sentire. Chissà perché.

 

5) Passiamo infine all’articolo della proposta di legge, che si propone di tutelare l’autodeterminazione del paziente o comunque del cittadino sul versante del cosiddetto “fine vita”.
FALSO: le disposizioni della proposta di legge non vanno in questo senso. Anzi. Per esempio si prevede la possibilità di nomina di un fiduciario che, allorquando fossimo in condizioni di non poterci esprimere, dovrebbe far valere le nostre volontà terapeutiche (art. 1 comma 3). Peccato che sia dimostrato da accurati studi che un fiduciario, ancorché in buona fede, nel 50% dei casi – una percentuale notevole – male interpreti le volontà della persona che l’ha scelto quale garante delle stesse. Ma anche su questo, naturalmente, gli astutissimi paladini della libertà ad ogni costo tacciono. Esattamente come, allorquando alludono al fatto che un paziente possa essere «congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici», sorvolano su tutte le criticità emerse dall’esperienza. Criticità che riguardano, per esempio, la notevole variabilità delle preferenze terapeutiche legate al mutare delle circostanze e delle condizioni di salute di chi le esprime. Senza considerare che non è la «sofferenza» a determinare richieste di morte, bensì la depressione e la disperazione, dato che, per esempio, il tasso di suicidi tra malati di cancro, alla luce di più evidenze, non supera la bassissima percentuale dello 0,3% (cfr. Di Mola G. Suicidio e richiesta di eutanasia nella popolazione di malati sofferenti, in AA.VV. Questioni di vita o di morte, Guerini studio, Milano 2004, p. 142)

 

Riassumendo: non è vero – o comunque non è affatto dimostrato – che la maggior parte degli italiani sia favorevole all’eutanasia legale; non è vero che l’alternativa all’eutanasia legale è la morte «imposta nella sofferenza»; non è vero che di eutanasia si parla poco, anzi; non esiste alcuna evidenza su una grande diffusione dell’eutanasia clandestina e meno ancora circa un suo presunto «rafforzamento»; non è vero che la Proposta di legge di iniziativa popolare su: Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia tutela l’autodeterminazione e le volontà terapeutiche del paziente, mentre invece è evidente che getta le basi per la sua negazione, specie con la previsione della nomina di un fiduciario. Insomma, per farla breve quella dell’eutanasia legale come soluzione per venire incontro alle esigenze o ai diritti dei cittadini è solo una grande, grandissima bufala. Il solo modo «per vivere liberi fino alla fine» non è firmare per l’eutanasia legale, bensì tenersi alla larga da simili iniziative. Il più possibile.

Giuliano Guzzo

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48 commenti a “Eutanasia legale”: le cinque menzogne dei Radicali

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  1. Eigub Etted ha detto

    Non bisogna legalizzare l’ eutanasia, la si pratica già ampiamente lontano dala luce dei riflettori e senza alcuna ribellione ideologica, quando tocca a noi, decidiamo noi…sempre, in barba alle leggi e al credo.
    Quel che si dichiara pubblicamente o al bar è altra cosa, stesso discorso per l’ aborto.

    • Azaria ha detto in risposta a Eigub Etted

      Prendendo per buona la tua affermazione allora mi chiedo perché sprechiate tante energie in battaglie che a questo punto sarebbero inutili.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Eigub Etted

      A quanto vedo, l’articolo non è stato letto e, anziché commentarlo, s’insiste coi soliti triti e ritriti clichè ideologici.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Eigub Etted

      Affermare che in Italia ci sia già l’eutanasia clandestina è la stessa menzogna di quando si voleva legalizzare l’aborto gonfiando i numeri sull’aborto clandestino.

      E’ una bugia dell’Associazione Luca Coscioni che hanno manipolato i dati di uno studio dell’Istituto Leoni, già smentita dal sistema sanitario: http://www.uccronline.it/2013/05/05/lassociazione-luca-coscioni-ignoranza-e-disinformazione/

    • beppina ha detto in risposta a Eigub Etted

      Non bisogna legalizzare l’eutanasia, la si pratica già ampiamente lontano dala luce dei riflettori e senza alcuna ribellione ideologica, …

      Dove, come e con che intensità si praticherebbe in modo ampio, ovvero diffuso/abbondante?

      quando tocca a noi, decidiamo noi…sempre, in barba alle leggi e al credo.
      Quel che si dichiara pubblicamente o al bar è altra cosa, stesso discorso per l’ aborto.

      Sarebbe quindi un discorso in qualche modo similare ai “milioni” di aborti clandestini all’anno che “sicuramente” si praticavano in Italia prima della legge sulla IVG?

    • Penultimo ha detto in risposta a Eigub Etted

      Non bisogna legalizzare l’ eutanasia, la si pratica già ampiamente lontano dala luce dei riflettori e senza alcuna ribellione ideologica, quando tocca a noi, decidiamo noi…sempre, in barba alle leggi e al credo.

      1)Sai fornire seri studi statistici a riguardo?Ovviamente non soggetti ai seguenti errori che li rendono subtaniamente F,in quanto sarebbero fallaci già in partenza.Non sai nemmeno quanti sono ma affermi,per iato anrchico ideologico,a la facciamo in barba allo stato e al credo.Che secondo la sua fantasia la fanno in barba allo stato e al credo non implica che mi stai dicendo quanti sarebbero.

      2)Sai spiegarmi il seguente paradosso:come possono esistere tali studi se come tu stesso affermi,non sono dichiarati pubblicamente?Quindi l’affermazione da te posta “ampiamente” è paradossale perchè non potresti sapere senza studi, quanti sono.Sono cosi tanti che non hai uno straccio di studio riguardante per esempio l’italia.

      3)Leggere le 5 F,in funzione oltre che di “Falso”,di “Fatti” non fare affermazioni da bar.

      Addiritura “oltre 30 milioni” di italiani sarebbero d’accordo con i radicali,bhè è paradossale,ma forse, a già,proprio questa affermazione è quella più stupida di tutte

      «Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell’eutanasia legale»

      La statistica secondo i Radicali e così precisa che secondo me non è statistica,è fantasia.

    • Giorgio ha detto in risposta a Eigub Etted

      Mettiamo che tu abbia ragione (ma non credo che sia così diffusa come dici), la mia domanda è questa: può il diritto in ogni caso seguire e legalizzare la prassi?
      Io credo che in generale una legge non debba consentire una prassi in quanto tale, ma debba sempre e comunque tutelare il soggetto debole. Il soggetto debole non lo si tutela eliminandolo, ma facendo in modo che soffra il meno possibile (terapia del dolore) ed evitando che diventi cavia (rinunciando all’accanimento terapeutico). Aggiungo che per me l’autodeterminazione è una grossa montatura: nessuno si autodetermina veramente, tutti risentiamo positivamente o negativamente dell’influenza degli altri. Una legge così potrebbe “eterodeterminare” le scelte degli individui..insomma il problema del contagio.

    • MarcoF ha detto in risposta a Eigub Etted

      Certo che con quel nick name non sei tanto credibile….. 😉

    • lorenzo ha detto in risposta a Eigub Etted

      Non dire bugie e chiama l’eutanasia col suo vero nome: suicidio assistito.
      http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/pietro-damico-era-malato-lex-pm-scelse-1616642/

  2. Daniele ha detto

    Occhio, che i Radicali son “maestri del falso” in tutti i sensi:
    cioè, se dovessero capire che non arriverebbero (e io spero che non ci arrivino!) alla soglia delle 50 mila firme necessarie, non si farebbero scrupoli a raggiungere tale soglia con delle “firme di persone defunte”, cioè firme false (e irrispettose per i defunti in questione).
    Lo dico perché i Radicali non sono nuovi a tali pratiche oscene.
    Quindi gli organi statali, che saranno eventualmente chiamati ad autenticare le firme, si prendano tutto il tempo necessario, proprio allo scopo di “sgamare” le firme false (e, quindi, invalidare la petizione ed aprire anche un’inchiesta giudiziaria che faccia luce su questi falsari di professione).

  3. Fede ha detto

    Introduco un argomento che può sembrare fuori tema ma non lo è del tutto…e che mi ha anche molto turbata.. qualche giorno fa parlando con conoscenti mi è stato detto che le malattie sono conseguenza dei peccati umani, familiari e anche personali e che quindi se un bambino nasce malato o disabile vuol dire che i suoi genitori sono dei peccatori, lo stesso se una persona si ammala di qualche malattia brutta e che tutto ciò è scritto nella bibbia…….e che è proprio per questo motivo che un tempo le persone malate venivano tenute nascoste o peggio ancora… ma è vero che tutto ciò è scritto nella Bibbia??? Questa cosa mi ha davvero turbata…se così fosse com’è possibile che tante brave persone si ammalano e soffrono mentre persone crudeli invece godono di ottima salute?

    • Kosmo ha detto in risposta a Fede

      Dal Vangelo secondo Luca 13,1-9
      In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
      Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?

      • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

        Esistono ancora cristiani che conoscono la Scrittura 😉 . Menomale, è un bel sospiro di sollievo. Posso continuare a ridere di gusto nel sentire i soliti atei che credono di saperne qualcosa 🙂 .

      • Max ha detto in risposta a Kosmo

        bravo Kosmo.

    • unafides ha detto in risposta a Fede

      Forse hai parlato con dei testimoni di geova…

    • Titti ha detto in risposta a Fede

      Se non erro (ma, se sbaglio, mi corrIgerete,) un pò di tempo fà, un altro prelato, ebbe ha che dire, che se nascono figli disabili in famiglia, è perchè i genitori hanno senz’altro peccato, facendo sesso prima del matrimonio…mah, a me, più che turbare, quest’affermazione fà ridere, al massimo, di turbato, c’è il cervello del prelato in questione.

      • Kosmo ha detto in risposta a Titti

        Ti corrIgo io, sta’ tranquilla…
        In realtà, quel vescovo (anche se ha usato comunque espressioni non “perfettamente” in linea) palava di bambini sieropositivi

        http://www.haisentito.it/articolo/figli-disabili-per-colpa-dei-genitori-impuri-choc-per-le-parole-del-vescoso-spagnolo/51307/

        C’è anche da dire che era un discorso così “a braccio”, colloquiale.
        Deve essere un vizio congenito per una certa parte stare a spiare da buco della serratura e origliare da dietro le porte.

      • Laura ha detto in risposta a Titti

        In realtà sbaglia sia Titti, ovviamente, che anche Kosmo (che almeno è andato a verificare anche se non ha citato la fonte ufficiale).

        Il vescovo non ha mai citato alcuna categoria di bambini ma ha fatto un discorso generico che nulla c’entra con quanto riportato dai media: https://docs.google.com/document/d/1SKpksbZIUJpzXqo9srVXSndSL9OrvmSAMbWkPbmY2qM/edit

        Ancora una volta si conferma, come tante volte lo si è detto su questi commenti, che per essere anticlericali (Titti) bisogna essere per forza ignoranti (non conoscere quel di cui si parla). Non ci sono altre alternative!

        • Kosmo ha detto in risposta a Laura

          Mi sembra che lo stesso tuo link sia nella pagina che ho segnalato io…

          • Titti ha detto in risposta a Kosmo

            Ah, sì sì! Ovviamente, il vescovo era stato frainteso…che vuoi, dallo spagnolo, è stato un attimo tradurre in modo sbagliato bambini handicappati, invece che bambini sieropositivi, così si è giustificata l’organizzazione Opus Dei, che dire…strano che in un’assemblea i cui partecipanti, erano membri dell’organizzazione da lui presieduta, frà cui anche sacerdoti, siano stati così in malafede da capire male, strano che anche quelli dell’Opus Dei, abbiano frainteso, perchè, ovviamente dopo le (giuste) polemiche, Echevarria ha rilasciato un’intervista in cui negava completamente di aver accostato la condotta dei genitori, con le malattie dei figli, ma lui si era limitato semplicemente a predicare la “purezza” fisica fuori dal matrimonio…ora mi domando e chiedo, ma possibile che ci siano 3 versioni di un discorso? Chi ha capito male chi?

            • lorenzo ha detto in risposta a Titti

              I tuoi interventi mi fanno venire in mente quel tizio che prima scoccava la freccia e poi ci disegnava attorno il bersaglio affermando di aver fatto centro.
              Ti stai costruendo una dottrina cattolica a tuo uso e consumo per poi ribadirne la stupidità e la conseguente ovvia imbecillità di chi la segue: se il cattolicesimo fosse quello che si evince dalle tue affermazioni io non sarei certamente credente.

            • Azaria ha detto in risposta a Titti

              strano che in un’assemblea i cui partecipanti, erano membri dell’organizzazione da lui presieduta, frà cui anche sacerdoti, siano stati così in malafede da capire male
              Piccola imprecisione, leggo dall’articolo postato da Laura:
              Mi trovavo con 1500 persone, alcune delle quali dell’Opus Dei, la maggior parte no

              Detto questo, ammettendo (é solo una supposizione, non sto dicendo che é cosí) che il vescovo in questione abbia detto che ci sia una relazione fra una condotta libertina dei genitori (rapporti sessuali extra-matrimoniali) e la probabilitá della presenza dell’hiv alla nascitá nei bambini, c’é qualcosa che ha a che fare con un insulto? Al massimo gli si puó dire che non é vero (e a rigor di logica si sbaglierebbe).

              Ragionando un attimo (senza toccare Fede, Vangelo e Dottrina) se la coppia dei genitori ha avuto svariate “esperienze sessuali” pre-matrimoniali, la probabilitá che uno dei due (e quindi anche l’altro con i rapporti matrimoniali) si sia infettato con l’hiv, non aumenta? Da qui si puó evincere che un bambino che nasca da una coppia piú “aperta ad esperienze sessuali” abbia maggior probabilitá di ereditare l’hiv rispetto ad un bambino che nasca da una coppia che ha avuto fedeltá reciproca completa.

              Ragionare é forse un insulto a questi bambini o ai loro genitori?

    • lorenzo ha detto in risposta a Fede

      Ma ci sei o ci fai?

    • Penultimo ha detto in risposta a Fede

      Dico e lo dico,pure un Santo si ammala,sono quelle che hai sentito affermazione del misticismo.

      1)La Bibbia non va letta alla lettera:non vorrai dirmi tipo che il Leviatano esiste!Interpretare alla lettera tutto=fondamentalismo.
      2)Data la 1 sorge una domanda esiste un metodo esegetico per interpretarla:nè esiste più di uno.Vedi qui
      3)Lascia perdere tutti i credenti che citano la Bibbia senza cognizione di causa,e senza sapere quali sono i metodi di esegesi.Perchè poi ti ritrovi a leggere un D’Aquino che dice tutto l’opposto di quello che loro hanno detto,risultato:confusione.
      4)E’ necessario che si conosca un pò anche di scienza,di arte e di filosofia,non puoi per esempio rispondere sempre e solo con le scritture.Cosa egregiamente portata avanti dai numerosi professori che scrivono anche articoli su questo sito.Delle volte le scritture non c’entrano nulla con la disinformazione su fatti storici o scentifici.
      5)Se un bambino nasce malato non vuol dire che i genitori sono peccatori è una fallacia,questo perchè si sprofonda nel misticismo senza curarsi anche di ragionare.Va bene un pò di spiritualità ma non eccedere,perchè c’è anche la razionalità,oppure si arriva al fideismo.

    • Daniele ha detto in risposta a Fede

      Ottima la risposta di Kosmo.

      Inoltre, nel Vangelo (Gv 9), c’è un episodio in cui i Discepoli parlano con Gesù in merito ad un cieco dalla nascita:
      “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”.
      Rispose Gesù: “Nè lui ha peccato né i suoi genitori, ma (è nato cieco) perché si manifestassero in lui le opere di Dio”.

      Un altro passo della Scrittura (Mt 5,45) dice:
      “il Padre vostro celeste fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.”

      Cioè le gioie ed i dolori della vita nell’aldiqua non sono un premio per le nostre buone azioni così come non sono un castigo per le nostre cattive azioni.
      Comunque, non dimentichiamoci mai di ringraziare il Signore per le cose della vita, sia per quelle belle sia per quelle meno belle (anche un dolore o una delusione possono, infatti, essere occasioni preziose per incontrare la Grazia Santificatrice del Signore). Infatti ogni giorno della nostra esistenza terrena è un’occasione che la Grazia di Dio ci concede.

    • Fede ha detto in risposta a Fede

      Ringrazio tutti per le gentili risposte, un po’ meno Lorenzo che poteva evitare di rispodere così ma va bè, del resto credo sia normale avere dei dubbi soprattutto quando ti vengono dette certe cose.. che ho comunque chiarito con il mio confessore.. ho scritto anche qui perchè vi considero molto preparati e mi piace poter confrontarmi con gente così! Siete davvero unici in quanto preparazione 😀 Vi lascio comunque sapere che molta gente crede che la malattia deriva dal peccato, addirittura le persone con le quali ho parlato io erano quasi stupiti che io non lo sapessi! e posso citarvi i passi che mi hanno citato loro: Levitico 21, 16-23 “16Il Signore disse ancora a Mosè: 17“Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; 18perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, 19né chi abbia una frattura al piede o alla mano, 20né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell’occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco. 21Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. 22Potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose sacrosante e le cose sante; 23ma non potrà avvicinarsi al velo, né accostarsi all’altare, perché ha una deformità. Non dovrà profanare i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico”

      Esodo 15:26 “Se ascolti attentamente la voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e fai ciò ch’è giusto agli occhi suoi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandate addosso agli Egiziani, perché io sono l’Eterno che ti guarisco”

      Deuteronomio 28:15,27-28 “Ma se non ubbidisci alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su te e si compiranno per te …. L’Eterno ti colpirà con l’ulcera d’Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire. L’Eterno ti colpirà di delirio, di cecità e di smarrimento di cuore”

      E poi ancora Deuteronomio 24:9, 2 Cronache 26:16-21, 2 Cronache 21:18-19, 2 Re 13:14, 1 Corinzi 11:28-32

      • andrea g ha detto in risposta a Fede

        Non vedo una sola citazione del Vangelo.

        • andrea g ha detto in risposta a andrea g

          Sei una testimone di geova?

          • Fede ha detto in risposta a andrea g

            Io no.. non sono testimone di geova ne nient’altro..sono una cristiana cattolica ma frequento anche alcuni ortodossi.. quindi sono lontanissima dai testimoni di geova anche se mi è capitato di discutere anche con loro! Infatti quello che sto dicendo NON LO PENSO IO mi è stato detto! così volevo sapere cosa ne pensavate voi visto che questo sito mi piace molto e mi aiuta a chiarire dubbi etc perchè gli utenti di solito sono molto preparati (infatti penso sarebbe bello avere un forum per discutere). Praticamente parlando con dei conoscenti amici di amici dell’eutanasia è uscito fuori il discorso delle malattie e del peccato dove loro sostenevano che anche le malattie derivano dal peccato e che è proprio per questo che un tempo la gente si vergognava dei malati etc Nei passi che ho sopracitato c’è anche il vangelo 1 Corinzi 11:28-32 senza contare che si è parlato anche di altri passi del vangelo tra i quali quello in cui Gesù dopo aver guarito il paralitico di Betesda dice: “Ecco, tu sei guarito; non peccare più, che non ti accada di peggio” Giovanni 5:14 o nel caso in cui gli amici calano il malato davanti a Gesù e lui per guarirlo dice “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati” Marco 2,5 Non li ho citati prima perchè me ne sono dimenticata.. Ma ripeto questi non sono miei pensieri! Ma tutt’altro anzi all’inizio ne sono rimasta turbata!

            • Kosmo ha detto in risposta a Fede

              Sono interpretazioni sbagliate.

              Ecco, tu sei guarito; non peccare più, che non ti accada di peggio

              questa è riferita al fatto che con il peccato si va all’inferno, e non che gli venga qualche altra malattia peggiore.
              E’ meglio avere una gamba paralizzata in vita, o bruciare all’inferno per l’eternità.

              “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati

              Quest’altra è una frase tagliata. Infatti prima dice (cito a memoria) “E’ più facile dirgli ti sono rimessi i tuoi peccati oppure alzati e cammina?”
              Era una iperbole di Gesù per spiegare che lui poteva rimettere i peccati, in quanto Dio (e suscitando la disapprovazione di scribi e farisei).

      • lorenzo ha detto in risposta a Fede

        Accetto il rimprovero, ma il tuo intervento sembra partorito dalla mente di un ateo anticlericale, di quelli, per intenderci, che citano la Bibbia, senza conoscerla, per dimostrare la creduloneria e l’integralismo dei credenti.

  4. LG ha detto

    LINK

    autodeterminazione e….solitudine. Unitamente a “routinizzazione” della procedura.
    Un caso emblematico

  5. Alèudin ha detto

    intanto si scopre che il magistrato D’Amico andato a morire in Svizzera NON ERA MALATO
    http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_11/magistrato-suicida-non-era-malato_78e824d0-e9c7-11e2-a2a0-aaafeae20fe9.shtml

    leggete, leggete.

    • Daphnos ha detto in risposta a Alèudin

      Di che ti sorprendi? La malattia è solo un pretesto, “quelli” vogliono che muoia chiunque: forse stanno già chiedendo la depenalizzazione dell’errore sanitario. In fondo, in una società ideale una persona può richiedere il suicidio anche in piena salute: vuoi forse negare questo diritto fondamentale?

    • lorenzo ha detto in risposta a Alèudin

      Scusa: ho riportato sopra la tua stessa notizia.

  6. Giorgio ha detto

    Sono d’accordo sul fatto che molte volte la depressione sia la vera causa del desiderio di porre fine all’esistenza (a seguito di riflessioni del tipo “non riesco più a fare nulla, non servo più a niente”). Questa depressione è influenzata dall’esasperarsi della civiltà dell’apparenza, ne sono convinto. Una civiltà in cui devi essere sempre al top e la malattia è un impiccio.

    Vorrei concentrarmi però sui casi del tipo Eluana Englaro, ovvero pazienti in stato vegetativo. Chi di voi ha gli strumenti per analizzare questo tema? A Milano si sta discutendo del testamento biologico e mi piacerebbe capirne di più.

  7. Daniele ha detto

    Grazie a Dio la realtà dei fatti sta dando una grossa mano a noi pro-life e sta mettendo in crisi i pro-choice (ovvero i pro-death) di “Eutanasia Legale”.

    Mi riferisco al caso, uscito oggi sui giornali, di Pietro D’Amico, un uomo che ha scelto il suicidio assistito perché i medici gli avevano diagnosticato un male incurabile: ma l’autopsia effettuata sul corpo di D’Amico ha svelato che il soggetto non era affetto dal male incurabile di cui i medici pensavano fosse affetto (quindi siamo davanti ad un caso di diagnosi errata):

    http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_11/magistrato-suicida-non-era-malato_78e824d0-e9c7-11e2-a2a0-aaafeae20fe9.shtml

    Sia chiaro: l’eutanasia (o suicidio assistito, che dir si voglia) è una pratica disumana – e tutt’altro che pietosa – anche in chi si trova realmente nella condizione di malato terminale.

    Tuttavia, uno dei cavalli di battaglia (e che gli si potrebbe ritorcere contro, diventanto un cavallo di Troia) degli attivisti di “Eutanasia Legale” è quello di ammettere all’eutanasia persone a cui sia stato diagnosticato un morbo grave ed incurabile.
    Ecco: la vicenda di D’Amico dimostra chiaramente che tali diagnosi sono tutt’altro che infallibili. Ciò è dovuto a tanti fattori, tra cui quello – riducibile ma non del tutto eliminabile – che ogni scienza sperimentale (e la medicina è una scienza sperimentale) presenta un margine d’errore, che può essere grande o piccolo, ma che non è mai nullo. Quindi una diagnosi non è mai una “sentenza definitiva”, poiché ogni dato diagnostico è sempre accompagnato da un suo errore. Quindi quello che i Radicali dicono, cioè di autorizzare l’eutanasia solo dopo certe diagnosi, non sta semplicmenete né in cielo né in terra, visto che, come ho detto, ogni dato scientifico è accompagnato da errore, e quindi si rischia di autorizzare l’eutanasia in gente non così malata come si pensa.
    Ma per comprendere il pensiero dei Radicali forse bisogna rifarsi alla “dea ragione” in cui credevano gli illuministi (progenitori dei Radicali odierni): costoro, infatti, credevano in una scienza perfetta e libera da qualsiasi errore. Ma qualsiasi scienziato intellettualmente onesto (come era Lavoisier, il “padre” della chimica, guarda caso fatto fuori proprio da coloro che si dicevano amanti della ragione, cioè gli illuministi) sa che nella realtà non esiste alcuna scienza sperimentale (eccetto la logica e la matematica, dette non a caso scienze esatte, le altre sono tutte sperimentali e perciò soggette ad errori: fisica, chimica, biologia, fisiologia, medicina, ecc…) che sia priva di errori.
    Quindi i Radicali, a cui ai aggiungono gli attivisti UAAR, che “esaltano la scienza contro l’oscurantismo clericale”, parlano senza nemmeno sapere cosa sia realmente la scienza e quali siano i veri rapporti tra scienza e religione cristiana (o piuttosto: come stiano davvero le cose lo sanno realmente, almeno ai livelli “dirigenziali”, ma, tuttavia, preferiscono propagandare le idee che fanno loro più comodo, in barba alla realtà dei fatti).
    Quindi, per concludere, i Radicali non hanno credibilità alcuna e coloro che “cascano” nelle reti della loro squallida propaganda sono soggetti poco informati sui fatti.

    Spero che la risposta dei Radicali al “caso D’Amico” non sia di questo tipo:
    “visto che non è possibile determinare con assoluta certezza lo stato di malattia di una persona, l’eutanasia sia concessa a tutti coloro che la richiedono, indipendentemente dal loro reale stato di salute”.
    Se chiedessero una cosa del genere, saremmo davanti ad un chiaro tentativo di “legalizzazione del sucidio” (poiché anche cose come una delusione amorosa, un licenziamento, un brutto voto a scuola, ecc… potrebbero portare un soggetto a richiedere il suicidio): una cosa disumana ed inaccettabile!

    Provocazione: non sarebbe meglio se gli sforzi che alcuni mettono nel cercare di aiutare le persone a morire li mettessero piuttosto nell’aiutare le stesse persone a vivere e a vivere meglio?

  8. Daniele ha detto

    Comunicato dell’Associazione “Scienza & Vita” dell’11 luglio 2013

    L’EUTANASIA E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI

    “La vicenda del magistrato Pietro D’Amico getta l’ennesima ombra inquietante sulle pratiche eutanasiche condotte da medici che alla cura sostituiscono la morte”, dichiara Paola Ricci Sindoni, Presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

    “La depressione, il male di vivere del nostro tempo, non è mai una patologia da sottovalutare. La si combatte anche attraverso una maggiore consapevolezza sociale, che si traduce in attenzione medica, in pratiche qualificate di consulenza, anche con un equilibrato approccio farmacologico, ma mai attraverso l’eliminazione del paziente, ossia con l’eutanasia.
    La tragica scelta di uomo che intende porre fine alla sua vita con questo terribile protocollo medico, diventa il simbolo doloroso della solitudine del malato e il segnale della resa della società, incapace di ascoltare, accogliere, includere.
    E’ necessario costruire una rete di prevenzione e di assistenza, potenziando gli strumenti a disposizione per aiutare chi soffre di questa patologia a recuperare il bene della salute psichica e quel gusto di vivere che è risorsa personale e sociale. L’eutanasia non è mai la soluzione e questo caso dimostra con chiarezza che, alla fine, è soltanto una sconfitta per tutti”.

  9. Bichara ha detto

    (un canto in arabo tradotto fedelmente per gli amici del sito)

    http://www.youtube.com/watch?v=8vf-cPopQLM

    per la Tua grazia
    e la Tua profonda misericordia
    vengo al Tuo amore
    e mi butto su di Te

    lenisci la sete del mio cuore
    la mia tensione verso di Te e l’amore
    Tu sei la serenità , o Signore
    in Te il mio riposo ,
    di Te ho bisogno

    le labbra Ti osanna
    si chinano le teste
    d’avanti alla Tua persona o Dio
    Tu le hai create

    Ti lodano i cuori
    d’avanti a Te si sciolgono
    perché il Tuo nome incute timore
    perché Tu ne sei il Signore

    mio Dio quanto splendore
    quanta abbondanza
    vivere secondo la Tua volontà
    è il mio anelito e la mia ebbrezza

    perciò Ti ho atteso
    l’occhi puntato su di Te
    all’ombra Tua è delizioso sedersi

    Mio Dio mia roccia
    mio bastione mia forza
    tutta la mia gioia
    vicino a Te o Gesù

    la mia felicità con Te
    ho vinto il Tuo amore
    vicino al Tuo cuore sono
    ti amo Gesù

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