Il matrimonio deve “discriminare” le coppie omosessuali

Difesa matrimonio 
 
di Brendan O’Neill*
*editorialista di “Spiked” (marxista, libertario e non credente)

 
*discorso pronunciato alla House of Lords il 15/05/13

 

Penso che una delle parole più diffamate della lingua inglese sia “discriminazione”, in questo periodo storico usata prevalentemente in senso negativo. E’ principalmente utilizzata nel senso di realizzare dure e oppressive sentenze contro le persone in base al loro sesso, alla loro sessualità o alle loro origini etniche.

Il senso positivo – e in un certo senso più vero – del significato della parola “discriminare” si sta perdendo, cioè la capacità di percepire, cogliere e notare le differenze tra le cose. La discriminazione, in modo del tutto onorevole e anche intelligente, è un modo per esprimere giudizi sui diversi valori collegati a cose diverse, ma tale significato è sepolto sotto l’uso più comune della parola per descrivere ogni minima contrarietà verso individui o gruppi specifici.

Questo è un peccato, credo, perché abbiamo davvero bisogno di recuperare la capacità di discriminare. Più precisamente, abbiamo bisogno di recuperare il ruolo importante del dare giudizi e riconoscere le differenze che esistono nella nostra società e nelle esperienze di vita delle persone. Il motivo per cui abbiamo bisogno di questo è perché viviamo in un’epoca che potremmo chiamare dell'”uguaglianza fasulla”. Un’epoca in cui ciò che viene presentato come “uguaglianza” equivale a omogeneizzazione, imposizione di identità, una tirannia del relativismo, in ultima analisi, la negazione del diritto dei cittadini ad esercitare anche quella intelligente e colta discriminazione nel dare giudizi sui diversi modi in cui le persone vivono. In un tale clima di soffocante monotonia, è davvero importante che la gente prenda posizione e sia discriminante.

La questione del matrimonio gay cattura brillantemente l’idea di come sia degradato il concetto di uguaglianza. Se si ascoltano alcuni ministri del governo e gli attivisti dei diritti dei gay, si crederà che il matrimonio gay sia qualcosa di “uguagliante”, per avere pari diritti. E’ indicato in modo martellante come “matrimonio egualitario” (“equal marriage”), e naturalmente questo significa che chiunque critichi il matrimonio gay venga liquidato come un amico della disuguaglianza, e nessuno vorrebbe essere etichettato in questo modo. Ma quando alcuni ministri e gli attivisti omosessuali parlano dell’attuale esclusione al matrimonio di coppie dello stesso sesso come un problema di disuguaglianza, che cosa intendono? Ad esempio, è un crimine contro l’uguaglianza negare a me l’accesso al Royal College of Music? Che ne è del mio diritto ad essere trattato allo stesso modo di coloro che possono frequentarlo perché sanno suonare uno strumento e leggere la musica? Potrei non avere le credenziali e il talento per fare ciò per cui il Royal College of Music è stato istituito per fare, ma che ne sarebbe del mio uguale diritto a frequentare l’istituto ed utilizzare i suoi servizi?

La verità è che le istituzioni discriminano sempre e da sempre. Esse devono farlo perché se non lo facessero avrebbero perso la loro identità, il loro scopo, il loro vero significato. Se il Royal College of Music fosse costretto ad accettare anche chi è inetto musicalmente, cesserebbe di esistere entro un decennio crollando sotto il peso della pressione a non essere discriminante, a non dare giudizi sulla base dell’adeguatezza o dell’idoneità di una persona ad accedere ai suoi servizi. La buona e corretta discriminazione è al centro di ogni istituzione e organizzazione. La discriminazione è ciò che permette alle istituzioni di definire se stesse, cosa significa appartenervi e giudicare chi può essere membro e chi non può. Collegi, partiti politici, chiese, gli Women’s Institute, club sportivi, gruppi di uomini gay ecc…nessuna di queste istituzioni potrebbe continuare ad esistere se non fosse autorizzata ad esercitare la discriminazione, se non le fosse permesso di specificare ciò che è richiesto ai membri per appartenervi e rifiutare coloro che non possiedono tali requisiti.

Scrivendo nel 1950, la grande pensatrice liberale Hannah Arendt ha detto: «[Il] diritto alla libera associazione, e quindi alla discriminazione, ha maggiore validità rispetto al principio di uguaglianza». Quello che voleva dire è che, se la libertà e l’uguaglianza sono in conflitto, dovremmo tifare per la libertà piuttosto che per l’uguaglianza. Dovremmo cioè essere dalla parte della libertà di gruppi privati ​​o partiti politici o delle istituzioni che svolgono un ruolo sociale specifico per la libertà di discriminare come strumento per definire chi sono, per dire quale sia il loro scopo e chi può unirsi a loro. Naturalmente, nella sfera pubblica -nel diritto, nel mondo del lavoro, nell’interazione sociale pubblica- tutti devono essere trattati allo stesso modo, ma nella sfera privata, e anche -cosa molto importante-, nelle istituzioni che per anni hanno svolto un ruolo sociale molto specifico per gruppi specifici di persone, essere discriminatori è essenziale. Ciò è stato riconosciuto dai primi pensatori illuministi. John Locke, autore del grande “Lettera sulla tolleranza”, pubblicato nel 1689, ha detto che le istituzioni religiose, e anche altre istituzioni, sono effettivamente “società spontanee”. E quindi, «ne consegue necessariamente il diritto a realizzare leggi proprie su chi può ad esse appartenere, coloro che la società stessa di comune accordo ha autorizzato».

“Società spontanee”, gruppi religiosi, gruppi politici, alcune istituzioni con ruoli particolari devono essere almeno relativamente liberi di scrivere le proprie leggi e regole che disciplineranno coloro che hanno “comunemente accettato” di farvi parte. Eppure oggi, nella nostra epoca di uguaglianza fasulla, la capacità delle istituzioni a governare se stessi, a discriminare sulla base della credenza, o ideologia, o idoneità per l’attività, è stata demolita. Questo mette in discussione la possibilità stessa dell’esistenza di organizzazioni e istituzioni, in quanto la pressione ad abbracciare l’uguaglianza può significare dover fare a meno dei propri principi organizzativi e delle credenze specifiche condivise.

Alcuni sostenitori del matrimonio gay diranno che il matrimonio è solo amore e quindi se l’istituzione del matrimonio nega l’accesso a persone che si amano e sono dello stesso sesso, questo è senza dubbio opprimente, un chiaro esempio di pratica della disuguaglianza. Si dice che le persone omosessuali hanno tutto quello che è richiesto per contrarre un matrimonio -che è l’amore reciproco e consenziente– e quindi è sbagliato rifiutare loro l’accesso al matrimonio. Ma in realtà, l’amore non è affatto sufficiente per accedere all’istituto del matrimonio, il quale infatti discrimina già e anche contro le persone che si amano. Per esempio, un uomo può essere veramente e appassionatamente innamorato di sua sorella, e lei di lui, ma è assolutamente proibito a loro di sposarsi. Una donna potrebbe essere perdutamente innamorata di due uomini diversi, ma non c’è modo che possa sposare entrambi. Alcuni di noi si ricorderanno quando a 14 anni eravamo perdutamente innamorati di un/una coetanea, ma non avremmo potuto sposarci. Il matrimonio è un’istituzione discriminante, anche contro le persone che si amano. Chiaramente allora è necessario avere qualcosa di più per sposarsi, oltre ad essere innamorati. Chiaramente il matrimonio svolge un altro specifico ruolo sociale, che non è solo quello di permettere alle persone di esprimere il loro amore per un altro.

Spingendo verso l’idea di “equal marriage”, ovvero l’idea che sia sbagliato per l’istituzione del matrimonio operare una discriminazione, esso perderà il suo specifico ruolo sociale? Sarà minato il matrimonio inteso come l’unione di due persone con la possibilità di procreare e con la potenziale responsabilità di accogliere la futura generazione? Diverrà privo di senso il matrimonio come principale mezzo attraverso il quale gli adulti e la comunità si assumono la pubblica responsabilità verso le generazioni future? Si, penso che la risposta sia affermativa, proprio come è certo che il ruolo sociale del Royal College of Music sarebbe compromesso se dovesse accogliere chi non può o non è capace di suonare, come me. Il processo di omogeneizzazione vestito da “uguaglianza”, l’incapacità di distinguere tra diversi tipi di relazioni, svuota di significato il matrimonio, perché se tutto è un matrimonio, allora niente lo è. Se l’istituzione del matrimonio non può discriminare, allora non ha alcun senso o scopo strutturale.

E’ senza dubbio il caso di ricordare che per molti anni le persone omosessuali sono state trattate in modo diseguale, hanno sofferto l’oppressione. Per centinaia di anni l’attività omosessuale era punibile con la morte. Anche nel periodo più moderno, gli omosessuali sono stati condannati a pene detentive ai lavori forzati solo per aver avuto rapporti sessuali. Queste severe restrizioni sui diritti delle persone gay hanno anche inciso nel modo con cui sono stati trattati all’interno della società, considerati inferiori e anche malati. Per fortuna, questo è cambiato, il sesso omosessuale è stato depenalizzato, le leggi oppressive sono state abrogate e c’è stato un corrispondente cambiamento di atteggiamento sociale. Gli omosessuali sono ormai accettati come membri ordinari della società e vengono trattati allo stesso modo.

Ma perché allora la domanda della cosiddetta “uguaglianza del matrimonio”? Questo è davvero interessante perché se si guardano le argomentazioni principali addotte per la “parità di matrimonio” vedrete che spesso hanno una forte componente terapeutica. L’argomento è che vedendo rifiutato il diritto di sposarsi, i gay si sentono inutili, disprezzati dalla società. Gli attivisti spesso dicono cose come: «l’impossibilità di dire “io sono sposato” brucia e mi fa sentire come un cittadino di seconda classe». Potrebbero non essere cittadini di seconda classe, ma a volte si sentono come tali e il matrimonio gay aumenterà l’autostima e le persone si sentiranno meglio. Ma non è e non dovrebbe mai essere il ruolo del governo quello di fornire una terapia o far sentire meglio, in relazione alla parità di trattamento, il governo dovrebbe fare solo una cosa: offrire pari opportunità, cioè rimuovere eventuali ostacoli giuridici agli individui o gruppi che partecipano alla sfera pubblica. Ma non può fornire la parità dei risultati, assicurare a tutti la parità di esperienze nella vita, garantendo che tutti abbiano felici e appaganti esistenze, o la parità di appagamento emotivo assicurando che ognuno si senta valorizzato dalla società. Quelle sono cose che dobbiamo realizzare noi stessi, esercitando la nostra autonomia e la scelta del percorso di vita sentiamo più adatto per noi.

Invitare il governo a darci la parità delle esperienze di vita, dell’uguaglianza di emozioni è soltanto invitare un maggiore intervento dello Stato nella nostra vita, nella morale e anche nella nostra vita emotiva. In questo modo, possiamo vedere come l’uguaglianza fasulla di oggi non libera le persone, ma piuttosto le rende più dipendenti ai favori dello Stato, e non migliora il tessuto sociale ma piuttosto rende più difficile per gli abitanti e le istituzioni di una società avere ognuno una vita morale interna propria.

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158 commenti a Il matrimonio deve “discriminare” le coppie omosessuali

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  1. Giacomot ha detto

    Bellissimo articolo . Dice esattamente la piaga dei giorni nostri . Ormai con questa ideologia gender (secondo la quale si nasce in certo modo ma non è affatto vero) non puoi più permetterti di esprimere un giudizio personale su ogni minima cosa , è un vero e proprio blocco della libertà . Ormai a me sembra quasi come un parassita dentro la nostra psiche , ed è questo quello che vogliono fare . Bloccare tutti e fissare dei paraocchi in modo tale da avere la stessa opinione su ogni cosa senza importarsene della vera verità ! (perchè c’è anche quella falsa)

  2. Mandi ha detto

    Una bella botta di realismo e maturità, era ora che uomini del genere emergessero dalla melma del politicamente corretto che ci sta facendo affondare tutti.

  3. LG ha detto

    un articolo lucido e preciso. Merce rara oggi.

  4. Fede ha detto

    Io trovo che ci sia sempre molta ipocrisia nel parlare del matrimonio gay, basta conoscere delle persone omosessuali per rendersi conto che la maggior parte dei loro rapporti sono spesso basati solo sul sesso senza impegno, quindi sinceramente credo che questa volontà di matrimonio sia nata dal sovvertimento del matrimonio stesso più che dalla loro volontà specifica.. In fin dei conti il matrimonio anche quello civile sancisce un’unione tra due persone che pubblicamente s’impegnano in un progetto comune fatto di diritti e doveri tra i quali l’esclusività, la fedeltà, la volontà di mettere su famiglia etc ed è proprio per questo che tantissime persone eterosessuali oggi non vogliono più sposarsi…ovunque vai senti dire “mi raccomando ragazzi non sposatevi… vedrete poi”…Quindi penso che il matrimonio gay oggi sia così accettato e voluto perché alla società non frega più niente del matrimonio stesso che avendo perso la sua sacralità principale si trova attaccabile su ogni fronte. Detto questo ci tengo a precisare per le persone che leggono il blog che non ho niente contro gli omosessuali anzi penso che per loro in primis sia davvero un grande dolore trovarsi in questa condizione così confusa e prego per loro che il Signore possa sollevarli da i propri affanni.

    • Giacomot ha detto in risposta a Fede

      Esattamente . Sono rapporti spesso basati sul sesso . Come spiega Luca di Tolve in un video dove parla della sua vita , tutte le attività delle lobby sono incentrati su questo chiodo fisso !
      Ora dicono di sposarsi solo tra persone di sesso diverso comunque …

    • unafides ha detto in risposta a Fede

      Per quanto possa essere difficile avere dati precisi a proposito di argomenti così delicati, si contano in Spagna circa 800mila omosessuali. Da quando nel paese iberico è stato approvato il matrimonio tra persone dello stesso sesso si sono contate circa 9mila unioni, questo vuol dire che solo il 2% degli omosessuali spagnoli si è effettivamente unito in matrimonio. Questi dati sono la dimostrazione che in realtà non interessa a molti la questione del riconoscimento delle coppie omosessuali, ma le reali motivazioni potrebbero nascoaltrove.

  5. Max ha detto

    Ottimo articolo.

    Temo che Corriere, Repubblica o chi altri non lo pubblicheranno…

  6. Alèudin ha detto

    c’è un paradosso da notare riguardo al “matrimonio” gay: solitamente chi si dice razionale e ateo segue “l’amore” chi si dice credente segue la realtà.

  7. Andrea. ha detto

    Mi sarebbe piaciuto aver sentito Omelie simili da bambino…

  8. Gio ha detto

    Articolo condivisibile per molti aspetti, due in particolare a me cari.
    Il primo è la soddisfazione di vedere finalmente riconosciuto il valore benefico della discriminazione, che non è altro se non la capacità della ragione critica di porre giudizi sulle cose, esercitando quel sano discernimento mediante il quale, grazie a Dio, non tutto è uguale. Che la società moderna confonde – non sa discriminare – fra eguaglianza ed egualitarismo mi pare ormai assodato: viviamo nella notte in cui tutte le vacche sono nere. Pertanto ben vengano le voci critiche, soprattutto se dal mondo non credente. Che cosa ci manca oggi? Beh, io direi fra le prime cose: ci manca un Pasolini, ci manca la sua mite crudeltà nel denunciare l’omologazione culturale, la massificazione delle coscienze al politically correct, ci manca una voce così: “Un autore, quando è disinteressato e appassionato, è sempre una contestazione vivente. Appena apre bocca contesta qualcosa: al conformismo, a ciò che è ufficiale, a ciò che è statale, a ciò che è nazionale, a ciò che va bene per tutti”.
    La seconda nota di merito sta invece nelle battute finali, espressa quasi di corsa, ma invece meritevole di approfondimento. Ed è quella lampante contraddizione fra il pensiero libertario sessantottino e quel nostro gaio nichilismo di oggi – contraddizione che ruota attorno al rovesciamento del ruolo assegnato dai libertari allo Stato. Potrebbe essere riassunta così: dal rifiuto dello Stato, dal (comprensibile sotto molti aspetti) desiderio di uscire da una società per molti aspetti imprigionante l’autonomia individuale nella convenzione accomodante, da quella sete di libertà autentica che non in tutti, ma in molti era genuina (penso al protagonista di Into the wild, ad esempio), ecco, da tutto questo i libertari di oggi vogliono, anzi pretendono, esattamente l’opposto: più Stato. Ossia non sanno più pensare la propria libertà svincolandola da un’autorità costituita: richiedono a gran voce che ci sia uno Stato onnipresente e che questo esegua senza discutere i loro desideri, le loro pretese spesso voluttuarie, come un bambino capriccioso che pretende la caramella dai genitori. Hanno rifiutato Dio per costruirsene uno fatto su misura per loro. Insomma, non sanno più concepirsi se non nello Stato, esigono con una volontaria ed irresistibile cupio dissolvi che il Leviatano li ingoi nell’oceano dei loro diritti. In cambio dei quali accettano tacendo la Weltanschauung del potere dominante, come giustamente ha colto Juan Manuel de Prada in un suo articolo. E così si ritrovano ad essere – peggio, a voler essere – ridotti ad oggetti d’ingegneria sociale per l’edificazione di una fantomatica società progressista. E a me tutto questo spaventa, e molto anche.

  9. Fede ha detto

    Più che altro io mi chiedo se valga ancora la pena discuterne… D-o ci ha creati liberi di scegliere, ognuno scelga la sua strada.. alla fine lo dice Gesù stesso “date a Cesare quel che è di Cesare” se lo stato e la società vogliono andare verso queste decisioni fatti loro: “… Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi”. (Mt 10, 5, 12-14)

    • Antony ha detto in risposta a Fede

      Fede, non hai capito l’essenziale, ci volgliono togliere la facoltà di essere liberi di scegliere…. non avrai più diritto di opinione opposta! Leggi un po’ qui:
      http://www.tempi.it/francia-peillon-educazione-bisogna-sostituire-la-religione-cattolica-con-una-religione-repubblicana

      • Sophie ha detto in risposta a Antony

        Ma questo è ateismo di Stato!

        • Antony ha detto in risposta a Sophie

          eccccertoooo e la Francia è vicina…

          • Daphnos ha detto in risposta a Antony

            [la scuola repubblicana deve] strappare l’allievo a tutti i determinismi familiari, etnici, sociali, intellettuali (…) affinché ognuno di loro possa emanciparsi (…) in quanto lo scopo della scuola repubblicana è stato sempre di produrre un individuo libero

            Giusto, deve produrre un individuo libero, ma libero di aderire solo all’etica che gli impone Peillon, sennò non vale!!

            • Emanuele ha detto in risposta a Daphnos

              Per mettere in atto il programma, va prima distrutta la famiglia… Ecco perché tanta determinazione nel propagandare il matrimonio gay.

              Date retta, a nessuno di quelli che propaganda il matrimonio omosessuale interessa davvero la sorte dei gay… Quello che si vuole é distruggere la famiglia come luogo dove si trasmettono i valori…

              I regimi lo facevano con i giovani balilla, i collegi, etc. Oggi sono solo più furbi…

        • Giacomot ha detto in risposta a Sophie

          Ovvero il Nulla di stato !

        • Daphnos ha detto in risposta a Sophie

          Dall’articolo:

          La rivoluzione implica l’oblio per tutto ciò che precede la rivoluzione.

          L’ateismo di Stato sarebbe un sospiro di sollievo: questa è pura demenza.

  10. eli ha detto

    Fede, ci si può provare ad andare per la propria strada, ma perchè i gay sanno solo criticare se sei cristiano? Ditemi voi che gli frega se io sto bene come etero e vado in chiesa.

    Perchè certi hanno da criticare i miei valori come se li minacciassi con una torcia di dargli fuoco agli occhi!

    E che gli fregano i dettagli della vita sessuale degli altri, poi!

    Come possono sentirsi discriminati per il matrimonio? Ve li immaginate due uomini che vanno a sposarsi con i pantaloni stretti e le natiche scoperte? Che finezza!

    Il matrimonio deve essere sobrio, perchè in quello cristiano si promette di amare e onorare nelle difficoltà, in salute e malattia finchè morte non separi a coppia.
    Un unione LGBT è molto fisica e sono davvero pochi quelli che restano insieme tutta la vita, proprio per il loro “libero amore”.

    Le chiese devono “discriminare” perchè una coppia gay non può comportarsi come se fosse a casa sua, ostentando il suo atteggiamento omo. Vi sono certe regole e vanno rispettate.

    Ho visto due gay (in posti diversi) stare con un atteggiamento decoroso in una chiesa. quindi alcuni capiscono le differenze e l’educazione, ma non tutti lo fanno.

    Mah! Forse abbiamo un’omosessualizzazione (diciamo un tradimento di etero verso gay per provare nuove esperienze), ma diciamocela tutta, quanti cosiddetti gay lasciano qello stile di vita per l’eterosessualità? Dopo un po’ troppo dolce stufa.

    Di cosa si devono sentire discriminati i gay che hanno anche privilegi che molti etero non avranno mai?

    • Fede ha detto in risposta a eli

      18 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. (Gv 15,18-21)

      Quindi non devi stupirti se ti criticano o ti disprezzano….

      Loro si sentono discriminati in quanto non pensano più che il matrimonio sia una cosa sacra sulla quale si basa la società ma considerano il matrimonio come una libera scelta tra persone (ci sposiamo o conviviamo?), un’istituzione dalla quale ricavare presunti diritti per la quale basta “amarsi” poi si vedrà..tanto oggi ci si sposa domani si divorzia poi ci si risposa.. tutto in nome dell’amore (per se stessi).

      Tu dici “Un unione LGBT è molto fisica e sono davvero pochi quelli che restano insieme tutta la vita, proprio per il loro “libero amore”.” ma ad una frase così ti risponderebbero che oggi anche gli eterosessuali non restano più insieme per tutta la vita, e che anche gli uomini eterosessuali spesso sono molto “fisici” e che i divorzi sono in continuo aumento e tutte le infedeltà etc sono segno di ipocrisia da parte dei sostenitori della famiglia tradizionale… Io sinceramente non so più cosa rispondere spero solo di poter dare il buon esempio con la mia vita!

      “Di cosa si devono sentire discriminati i gay che hanno anche privilegi che molti etero non avranno mai?” Questa frase non l’ho capita… quali privilegi hanno i gay che molti etero non avranno mai? Sinceramente a me sembrano naturalmente svantaggiati loro ed è per questo che pretendono che lo stato intervenga

    • Giacomot ha detto in risposta a eli

      In effetti ! Il privilegio maggiore è che se provi a dire ”A” su di loro subito ti fucilano in pubblica piazza .
      La lobby LGBT è potentissima ! Pensa , l’altro ieri il logo di youtube era cambiato con un cuore color arcobaleno per festeggiare l’atto antidemocratico della Corte Suprema negli USA . Renditi conto !

      • Giulia ha detto in risposta a Giacomot

        Quindi se poi un gay viene pestato perché gay cos’è, se le è auto-suonate su consiglio della superpotenze lobby LBGT? Se in Italia abbondano ancora ignoranza e pregiudizi contro di loro che è, una bufala?
        Potrei domandarvi se avete qualche amico gay – o meglio se tra i vostri amici vi sia anche qualcuno che è omosessuale, visto che personalmente non ho mai dato tutto questo peso al “chi va a letto con chi”….

        • Giacomot ha detto in risposta a Giulia

          Sai fin’ora in italia non ho visto gay pestati perchè gay ma solo ,specie ultimamente , un’articolo che parlava di un gay che si era buttato dalla finestra della scuola mi sembra e aveva i genitori divorziati se non sbaglio . Il giorno dopo il ragazzo ha detto che non era per omofobia e che il padre non lo vedeva appunto da chissa quanto . E tanto per sottolineare questo conferma che bisogna avere una buona figura di padre e di madre per crescere completamente , quindi conferma quella specie di ricerca sulle cause dell’omosessualità che ho scritto l’altra volta . Comunque io conosco degli omosessuali che mi stanno molto simpatici devo ammettere ma che non hanno mai accusato atti di omofobia .

          • Giacomot ha detto in risposta a Giacomot

            E aggiungo che prova anche che gli omosessuali tendono ad essere depressi , visto che quello si voleva suicidare .

  11. eli ha detto

    Non mi stupisce se mi disprezzano (sono abituata da tempo), solo che…gli affari suoi uno non se li fa mai?Critiche, sarcasmo e non un “sono felice per te!”
    E’ scocciante (avete letto bene, non scioccante!)!

    Allora gli presento le coppie etero che conosco da anni, alcuni insieme da oltre 30 anni (lo ammetto ho conoscenze più in là che giovani, ma non importa). Sposate in chiesa.

    Svantaggiati? Provino loro a sentirsi come me, troppo sana per dirmi malata, e troppo malata per essere considerata sana. Nessuna pensione d’invalidità per me, e patente…forse l’avrò, forse no (mi servirebbe giusto per il CV perchè le macchine non mi piacciono).
    Mi trovo come altri a 36 anni in quella fascia di mezzo che non viene mai nominata nei tg sulla disoccupazione.

    ok, forse le agevolazioni finanziarie ancora non ci sono (errore mio!), ma non dubito che presto ci saranno: il governo ha bisogno di sfruttare la popolazione ogniqualvolta si cava una tassa.

    • Fede ha detto in risposta a eli

      Mi dispiace per la tua condizione di salute..e ti auguro possa risolversi tutto per il meglio! ma non mi sembra che le persone omosessuali siano avvantaggiate in quanto salute o occupazione…. quindi è fuori luogo affermare che loro “godono di diritti che alcuni eterosessuali non avranno mai”…. Per il resto fregatene se alcuni ti criticano… devo dire che io a differenza tua non ho esperienze negative per quanto riguarda la mia sessualità etero se mai spesso il sarcasmo lo ricevo per quanto riguarda il mio essere cristiana però per me è solo fonte di orgoglio… non mi offendo mai al massimo mi dispiace per chi mi critica 🙂

      • eli ha detto in risposta a Fede

        Uno sfogo.
        Ma guarda che sto a posto con la mia sessualità (se troverò qualcuno seguirò le tappe cristiane) ed il mio essere cristiana. Vengo criticata per entrambe le cose.
        Vero che mi sono offesa, ma cerco di perdonare (non di fronte alla persona che se no mi manda a quel paese perchè secondo lui non sbaglia mai) e chiedo a Do e che lo protegga.
        Hai presente “quando siete nella vostra camera pregate da soli…”

        tornando all’articolo…

        Ma perché allora la domanda della cosiddetta “uguaglianza del matrimonio”? Questo è davvero interessante perché se si guardano le argomentazioni principali addotte per la “parità di matrimonio” vedrete che spesso hanno una forte componente terapeutica. L’argomento è che vedendo rifiutato il diritto di sposarsi, i gay si sentono inutili, disprezzati dalla società. Gli attivisti spesso dicono cose come: «l’impossibilità di dire “io sono sposato” brucia e mi fa sentire come un cittadino di seconda classe». Potrebbero non essere cittadini di seconda classe, ma a volte si sentono come tali e il matrimonio gay aumenterà l’autostima e le persone si sentiranno meglio.

        Non ho capito, ma il matrimonio viene considerato come terapia? Ok, la solidità di una coppia che dura è già una cura di per sè, ma se lo stare insieme come sposi e non solo come uniti civilmente viene visto solo dal punto di vista psicologico i gay non hanno le idee chiare sul matrimonio e lo vedono solo come un modo per le pari opportunità (come diceva sopra).
        Le uniche terapie che vogliono seguire sono come le vogliono loro, e se vanno contro il loro pensiero subito sono riparative che attentano alla loro omosessualità.

        Che tristezza!

        Quel che mi scoccia è la mancanza di rispetto. Questo mi ha infastidito tanto da essere così accesa. Già 2 volte ho dovuto far pace con me stessa per offese ricevute.

        • Fede ha detto in risposta a eli

          Mi sono espressa male non volevo dire che non sei apposto con la tua sessualità…ci mancherebbe! per “esperienze negative” intendevo dire che nessuno mi ha mai criticata in quanto eterosessuale! Come cristiana sì, sono abituata a battute e sarcasmo di ogni genere… ma come eterosessuale mai! Se sono capaci di offendere anche per questo…bè allora non c’è fine al peggio!

          • eli ha detto in risposta a Fede

            Ammetto che non tutti i gay mi hanno criticato per le mie scelte, ma uno sì e più di una volta.

            Se volete sapere chi discrimina maggiormente un gay la risposta è semplice: bisex e ace (asessuale).

        • geminitolk ha detto in risposta a eli

          Io penso che una persona, se accetta di essere sempre sé stessa e di non camuffarsi, rimanendo sana di mente, non ha per nulla da temere.
          Le critiche si ricevono ogni giorno, di qualunque genere. Dalla più meschina alla più veritiera. L’importante è rialzarsi sempre e prendere le proprie responsabilità.
          Ci sono tanti che pensano di dire agli altri come devono essere, formulano modelli e fossilizzano la propria visione dell’uomo.
          Noi siamo qui in questo mondo per esprimere una nostra idea, per strappare un sorriso a un nostro amico, per rendere migliore il presente… non dobbiamo angustiarci! Bisogna vivere la vita con distacco, con sana neutralità e indipendenza…
          La nostra essenza non sparirà, rimarrà, per cui è importante accettare ogni giorno la morte e metterla già in conto fin ora. Così essa ci stimolerà ancor di più a ricercare soluzioni più stimolanti nella nostra vita.
          Magari non avremo una vita straordinaria, non saremo santi, non aspireremo alle gioie del successo e della fama ma… saremo veri! vere anime in trepidazione per rendere questo finito angolo di infinitezza spazial-divina un luogo pieno di amore, speranza e carità!
          I nemici saranno solo ombre e specchi di tragedie ormai morte, cadute in disgrazie per la loro acerbità. Non finisce qua. Si continua, si va avanti… Stando dentro questa grande musica di Dio ci renderà sinceramente eterni.

  12. puskin ha detto

    Lucidissimo. Direi di farlo girare il più possibile.

  13. Giacomo C.S. ha detto

    Grande discorso. Nonostante il signor O’Neill sia su posizioni filosofiche e politiche completamente diverse dalle mie mi sento di condividere quasi tutto.

    Certo però che la cultura di sinistra abbia tra le sue fila pensatori seri come questo giornalista e poi glorifichi mediocri populisti stile Augias, Hack, Rodotà, Saviano testimonia ancora una volta il livello di pecoronismo presente in questi ambienti sedicenti culturali… Ma anzi, probabilmente da loro uno come O’Neill verrà percepito come uno sporco dissidente per qualche oscuro motivo di convenienza connivente con la cultura reazionaria e omofoba.

    Se sento ancora qualcuno dire “la sinistra è cultura” gli scoppio a ridere in faccia!

  14. Sacha ha detto

    http://swordofpeter.blogspot.it/2012/05/gay-marriage.html c’è anche questo “blog” che ne ha fatta una versione ancora più azzeccata, di immagine anti “matrimonio” gay. (Sword of Peter)

  15. beppina ha detto

    La maggioranza in quanto maggioranza necessariamente riesce ad influenzare il significato di “discriminazione”.
    Ciò in genere si dovrebbe concretizzare con l’eliminazione di tutto ciò che oggettivamente “divide” o può “dividere”.
    Ma quando la maggioranza é succube di una falsa idea secondo la quale la minoranza deve essere rispettata fino ad eliminare tutto ciò che é elemento “essenziale” o “caratterizzante” non é più eliminazione di ciò che “divide” ma é eliminazione di ciò che “caratterizza”.
    L’istituto del matrimonio é sempre stato un posto dove si crea una “prospettiva” alla comunità perche é il posto dove di fatto si riesce a formare le condizioni migliori per generare, educare e preparare i figli alla vita adulta.
    Di fatto, se ci allontaniamo da questo presupposto, un uomo e una donna che stanno insieme formano semplicemente una “unione”.
    Se le esigenze del 10% di persone di una comunità (in condizione di omosessualità), o meglio se le esigenze di una parte di queste (diciamo il 10%) intendono accoppiarsi stabilmente, o meglio ancora se le esigenze di una parte di queste (diciamo il 10%) vogliono unirsi in matrimonio, o meglio ancora se una parte di queste (diciamo il 10%) vogliono avere figli, pur sapendo (a priori) che agli stessi figli si può garantire non più di un “artificiale” 50% di genitorialità naturale, se in definitiva le esigenze del 0,01% della comunità riescono a incidere sulla maggioranza fino a convincere la maggioranza stessa che é “giusto” eliminare alla radice una “discriminazione” che comporta l’impossibilità dello stesso 0,01% di persone di sposarsi ed avere figli, evidentemente c’é qualcosa che non va nella maggioranza; l’annacquamento di una delle proprie principali identità cosa é di fatto se non porre i presupposti per perdere parte delle proprie identità?
    Quando eliminare la “discriminazione” comporta eliminare la “caratterizzazione” di qualcosa e non, come dovrebbe essere, porre una serie di regole che blindino il reciproco rispetto nella diversità, non si può parlare più di maggioranza che regola le prospettive ma di minoranza che utilizza la perdita di identità della maggioranza prevaricandone la stessa identità che ne qualifica l’essenzialità maggioritaria.
    Detto questo rimango comunque dell’idea che il vero problema non é dare soluzione ad una “particolare” esigenza del 0,01% della popolazione di rivendicare maggior “spazio” al sole in una spiaggia affollata, quanto il fatto che la spiaggia, se continuiamo così, semplicemente é destinata a sparire (ovviamente non per colpa del citato 0,01% della popolazione). Occorrerebbe, a mio parere, “circoscrivere” sempre di più l’identità matrimoniale qualificandone la validazione etica e l’importanza solo al momento stesso in cui venga a coicidere con la piena realizzazione della famiglia naturale uomo-donna-figli, lasciando nello spazio indifferenziato delle “unioni” tutto il resto.

  16. Picchus ha detto

    O’Neill ha scritto un altro bell’articolo sul conformismo omosessualista, soprattutto delle società anglosassoni. Per chi non ha problemi con l’inglese vale la pena leggerlo:

    http://www.spiked-online.com/newsite/article/13518

    Anche questo

    http://blogs.telegraph.co.uk/news/brendanoneill2/100218031/congratulations-gay-marriage-campaigners-you-have-completely-destroyed-the-meaning-of-social-progress/

    • Max ha detto in risposta a Picchus

      Grandi articoli.

      Tra i vari pezzi, mi e’ piaciuto questo:

      “In truth, the extraordinary rise of gay marriage speaks, not to a new spirit of liberty or equality on a par with the civil-rights movements of the 1960s, but rather to the political and moral conformism of our age; to the weirdly judgmental non-judgmentalism of our PC times.”

  17. Daniele ha detto

    Infatti una delle più grandi “violenze” della subcultura fiorita col ’68 è quella di aver reinterpretato arbitrariamente ed a proprio uso e consumo il significato di certe parole.

    O’Neill ha detto bene: oggi la nostra cultura attribuisce alla parola “discriminazione” soltanto connotati negativi, mentre in origine aveva anche e soprattutto significati positivi, cioè “saper discriminare = saper distinguere, discernere”.

    O’Neill ha parlato di cosa succederebbe se il Royal College of Music ammettesse anche gente che di musica non ne sa nulla: la sua era solo un’ipotesi, ma voglio ricordare che uno dei tanti frutti amari del ’68 è stato quello per cui negli anni ’70 nelle scuole ed università, anche italiane, è stato in voga il 6 (o il 18) politico.

    Cos’è la sufficienza politica? In parole povere, è quell’impostazione didattica tale per cui anche chi non apriva mai un libro aveva la promozione garantita (e quindi diventava ingegnere, medico, letterato, scienziato, ecc… senza che ne avesse le conoscenze e le competenze specifiche, con grave danno per la società tutta). Così chi voleva impegnarsi e studiare seriamente lo faceva solo in base al proprio eventuale amore per lo studio, ma di certo le scuole ed università in quegli anni lanciavano il messaggio opposto, cioè di non applicarsi più di tanto, visto che anche chi si impegnava per prendere bei voti poi si ritrovava come colleghi di lavoro gente promossa con la sufficienza politica. Tutto questo accadeva perché il clima culturale di quegli anni era all’insegna del “non creare discriminazioni”, in quanto la promozione o la bocciatura erano viste come inique discriminazioni (qui il termine era già stato declinato nella sua sola accezione negativa).

    Poi, grazie a Dio, si è compreso che un modello sociale basato sulla sufficienza politica non poteva reggere e, quindi, le istituzioni scolastiche ed accademiche sono giustamente tornate a discriminare (nel senso positivo, cioè di distinguere) tra studenti meritevoli e preparati (promossi) e non (bocciati).

    Tanti di quei “reduci” del ’68 che ancora oggi parlano dai pulpiti televisivi o giornalistici e ai quali la gente attribuisce la fama di “intellettuali” (e che spesso si schierano dalla parte del matrimonio omosessuale, dell’aborto, ecc…) sono in realtà persone che sono arrivate dove sono arrivate non grazie alla propria dedizione per lo studio ma solo grazie alla sufficienza politica (rubando magari il posto a persone più meritevoli di loro), per cui non sono intellettuali, ma ignoranti nel senso peggiore del termine (c’è, infatti, un’ignoranza positiva, che è quella socratica e che consiste nel dire, con molta umiltà ed onestà intellettuale, “io so di non sapere”; e c’è, poi, un’ignoranza negativa, che è quella di chi è ignorante ma si crede un genio e pretende di insegnare agli altri il da farsi).

    Quindi in Italia abbiamo una situazione paradossale: gente uscita dagli anni ’70 con una promozione farlocca e che si tiene stretta il proprio posto di lavoro (rigorosamente fisso e ben remunerato) e gente che si fa il mazzo sui libri per anni ottenendo ottimi voti ma che poi quando manda curriculum o fa colloqui di lavoro si vede sbattere la porta in faccia o deve accontentarsi di un contratto precario e di uno stipendio da fame.
    Questa è la vera discriminazione!
    Quindi è chiaro il perché molti dei cervelli italiani fuggono all’estero, dove sul posto di lavoro sono più valorizzati che in patria (il sistema didattico italiano attuale, infatti, è considerato uno dei migliori al mondo).
    Ma le conseguenze di tutto questo l’Italia le sta già, purtroppo o per fortuna, pagando.

  18. Brain ha detto

    Tempi duri eh? persino i Lord, notoriamente conservatori, hanno poi alla fine votato a favore dell’uguaglianza matrimoniale.

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Brain

      … ed ecco confutato l’articolo punto per punto. 😉

      • Brain ha detto in risposta a LawFirstpope

        Law, non voleva essere una confutazione punto per punto, ma semplicemente una nota a margine. E comunque la redazione ha cancellato ormai talmente tanti miei post (paura di chi pensa con la testa propria?) che non mi ci perdo ormai piu’ di tanto.

        • Azaria ha detto in risposta a Brain

          paura di chi pensa con la testa propria?
          Quella ce l’hanno le associazioni gay. Qui in genere a quello che ho visto si cancellano due tipi di interventi:
          1. Quelli offensivi (e sono anche abbastanza larghi ammetto dovrebbero cancellarne di piú)
          2. Quelli che portano solo ad aggiungere frasi inutili che non portano ad un buon dialogo (provocazioni e frasi giá ripetutamente confutate e riesposte dalla stessa persona che ha giá ricevuto la confutazione).

          • Brain ha detto in risposta a Azaria

            Ti sbagli Azaria, parlo per esprienza diretta e personale, ti potrei fare decine di esempi di interventi scritti da me, argomentati e assolutamente privi di offese, lasciati nella fase “il tuo intervento e’ in attesa di moderazione” per giorni, e poi cancellati. “Da quello che ho visto” non vuole dire niente in quanto, appunto, tali interventi non li hai mai visti in quanto non sono mai stati pubblicati.

    • Sophie ha detto in risposta a Brain

      I tempi sono duri per voi semmai, perchè Dio vi ha abbandonati alle vostre passioni contronatura ed “infami” (come diceva San Paolo apostolo nella lettera ai Corinzi), e quando è così vuol dire che la sua misericordia scarseggia e che siete per lui una causa persa. Noi stringiamo i denti perchè non siamo pecoroni della società come voi. Abbiamo un’identità, una dignità ma soprattutto abbiamo un’eternità per divertirci mentre per voi dopo saranno cavoli neri.

      • Li ha detto in risposta a Sophie

        Dici cose giuste Sophie, ma Dio ama tutti,come amava Zaccheo, Matteo e l’adultera.

        La continua ricerca di parità da parte della comunità lgbt dimostra che ancora non sono in pace con loro stessi, perchè se lo fossero si accontenterebbero di quel poco che può offrire la vita. Se offre di più ok, ma prenderselo con la forza è un errore, una costrizione, un’imposizione.

        Ecco cos’ha generato oggi il politically correct.

        Beppina, scusa ma il tuo discorso non l’ho capito bene. Potresti dirmelo più semplicemente, per favore? 🙂

        Cosa riserverà il futuro non lo so.

        • Sophie ha detto in risposta a Li

          “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura….”
          Dio ama tutti ma questo l’ha scritto San Paolo apostolo, non io.

          • Brain ha detto in risposta a Sophie

            Sophie scusa ma la religione si chiama religione cristiana, non paoliana. E allora perchè non rifarsi a quello che ha detto il solo e unico profeta, ovvero Gesù Cristo? Il quale non ha mai detto una sola parola nè contro le persone omosessuali nè contro le coppie dello stesso sesso.

            • Azaria ha detto in risposta a Brain

              Iniziamo a dire che Cristo non é un semplice profeta ma il “proprietario” della religione (Dio fatto uomo) che ha suscitato vari profeti nella storia. L’apostolo Paolo é solo uno di questi.

              Se leggi bene gli Atti degli apostoli puoi vedere che ció che Paolo scrive nelle sue lettere é comunque ispirato.

              Per la tua frase secondo cui Gesú non avrebbe detto niente contro le persone omosessuali ti do perfettamente ragione, neanche la Chiesa dice niente a riguardo.
              Per quanto riguarda le coppie omosessuali la cosa cambia, e di molto anche, perché anche se Gesú non dice niente di esplicito a riguardo non dice neanche niente di esplicito su pedofilia, droghe e altro (mica sono fenomeni recenti, esistevano anche allora). Dov’é l’inghippo? In un’altra frase detta da Gesú, in cui esplicita che é venuto a portare a compimento la legge, non a cancellarla. Quindi ció che era scritta nella Legge dell’Antico Testamento e non é stato contestato da Gesú (vedi un esempio su tutti la lapidazione) resta confermato da Gesú stesso.
              Gesú, essendo Dio e non un “semplice” profeta era l’unico a poter contestare le Leggi che Lui stesso aveva scritto per mano di terzi con l’ispirazione, visto che non ha mai contestato la Legge sui rapporti omosessuali tale condanna resta.

            • Sophie ha detto in risposta a Brain

              Gesù non era un profeta, era Dio in carne ed ossa. Essendo Dio la pensava allo stesso modo dello Spirito Santo e del Padre (lo stesso della Bibbia). Lui stesso diceva di essere una cosa sola con suo Padre. Nel Vangelo secondo Matteo parlò di una punizione peggiore di Sodoma e Gomorra. Matteo 10,15. “In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.”
              Infine disse di non essere venuto per abolire le leggi mosaiche ma per portargli compimento. E se ti aspetti un figlio ribelle al proprio padre ed ai suoi insegnamenti, ti sbagli di grosso.

              • Brain ha detto in risposta a Sophie

                Sia Azaria che Sophie sono concordi nell’affermare che che tutto ciò che era scritto nella Bibbia ebraica, ovvero il Vecchio Testamento, e che non è stato apertamente contestato o contraddetto da Gesù Cristo resta confermato, dunque valido. Questo significa che ritenete che le coppie omosessuali debbano essere messe a morte (Levitico 20:13 ) e che le donne che non sono arrivate vergini al matrimonio debbano essere prontamente lapidate (Levitico 13:21) ?

                • Azaria ha detto in risposta a Brain

                  Complimenti per la risposta Brain, ma questo dimostra solo che non conosci il Vangelo… e qui si parla proprio di uno degli eventi piú famosi… “chi é senza peccato scagli la prima pietra” ti dice niente?

                  Attenzione peró… in questo passo Gesú ha fatto un atto che é degno dei migliori giuristi, un principe del forum. Infatti in questo passo NON ha smentito le condanne a morte dell’Antico Testamento (ne hai citate solo due ma ce ne sono altre). Cristo toglie solo la possibilitá di eseguire tale condanna ad ogni singolo essere umano. Come a dire che negli USA si tenesse intatta la pena di morte ma si rendesse illegale la professione di boia.
                  All’atto pratico le cose non cambiano (la condanna a morte NON si puó eseguire, altrimenti si disobbedisce a Cristo) ma la condanna che non si puó eseguire comunque resta (inattuata) per indicare la gravitá del peccato.

                  • Azaria ha detto in risposta a Azaria

                    “principe del forum”… non so come mi é uscito questo obrobrio…

                  • Brain ha detto in risposta a Azaria

                    Dunque, a quanto mi sembra di capire, omosessuali e spose non vergini meriterebbero – per la gravità del loro peccato – di essere prontamente ammazzati ma la condanna semplicemente non viene eseguita, diciamo così, per bontà cristiana. Interessante. E con gli schiavi come la mettiamo? La Bibbia in vari passi da indicazioni su come vanno gestiti e trattati i propri schiavi. Su questo Gesù ha sconfessato se stesso (il Figlio e il Padre sarebbero la stessa cosa) oppure no? E il divieto biblico di mangiare crostacei (Lev. 11:10) e il divieto di tagliarsi i capelli di lato (Lev. 19:27) sono stati ritrattati o no?

                  • Azaria ha detto in risposta a Azaria

                    Brain! Non ti posso fare una lezione sulle Sacre Scritture in questo modo… ci sarebbe un’infinitá di cose da scrivere…

                    Ti rispondo solo alla parte giá trattata (le condanne a morte).
                    Secondo quello che hai interpretato tu dal brano citato e dal mio commento
                    ma la condanna semplicemente non viene eseguita, diciamo così, per bontà cristiana
                    La condanna NON puó essere eseguita per la stessa Legge che la impone. Uccidendo un condannato a morte ci si metterebbe nella sua stessa condizione (se non peggiore).
                    Sarebbe dovuto essere chiaro da quello che ho scritto prima.

                    Ah! Ripeto ancora che gli omosessuali (persone che SENTONO attrazione per individui dello stesso sesso) non sono condannati dalla Chiesa Cattolica. La Chiesa NON condanna il peccatore (la persona che COMPIE l’atto) ma il peccato.
                    Inoltre un omosessuale che si astiene dagli atti omosessuali non é considerato (giustamente) neanche un peccatore.

            • Sophie ha detto in risposta a Brain

              E aggiungo che se un omosessuale non mette in pratica l’omosessualità, in Paradiso ci può andare tranquillamente come chiunque altro.

        • beppina ha detto in risposta a Li

          1) C’é il rischio che l’eliminazione di una supposta “discriminazione” (come é visto il problema dai propugnatori del “matrimonio omosessuale”) si concretizzi di converso con la perdita di significato dell’oggetto della stessa supposta discriminazione (il matrimonio naturale).
          2) La legalizzazione del “matrimonio omosessuale”, pur interessando “direttamente” una quantità ridicola di persone, rischia di diventare la classica goccia, di per se insignificante, ma che fa traboccare il vaso (“scollamento” definitivo dell’istituto del matrimonio naturale).
          3) Bisognerebbe lottare, oltre che per una chiara opposizione al “matrimonio omosessuale”, anche per propugnare una rivisitazione in senso “restrittivo” dell’istituto del matrimonio naturale trasferendo al concetto di “unione” tutto il resto. Rivedere in senso “restrittivo” vuol dire caratterizzare la specificità dei rapporti famigliari naturali (uomo+donna+figli) come unica evenienza visiva e possibile del matrimonio e come unica garanzia di futuro per la società.

    • Picchus ha detto in risposta a Brain

      Tempi duri? Tempi duri era quando la polizia politica ci veniva a prendere a casa. Questi sono tempi ridicoli.

    • lorenzo ha detto in risposta a Brain

      Credo che di duri, soprattutto a posteriori, tu sia un esperto…

  19. Dade ha detto

    L’articolo è scritto molto bene, ha un suo filo logico che non di interrompe mai, quindi riesce a convincere anche chi è un po’ scettico, ma credo che non ci voglia un genio per capire che un buon demagogo, con una buona conoscenza della retorica, possa convincere chiunque di non essere un uomo, bensì una zucchina. L’autore paragona gli omosessuali alle persone non ammesse al Royal College of Music perché incapaci di suonare uno strumento. E quindi gli omosessuali sarebbero mancanti in qualcosa? Avrebbero qualcosa in meno rispetto agli eterosessuali? Gli omosessuali sono quelli che “non sanno suonare uno strumento”, che non hanno sufficienti qualità per contrarre matrimonio? Chiunque pensi che il matrimonio fra persone dello steso sesso svilisca inesorabilmente quello “regolare” fra due persone di sesso opposto nasconde una paura verso l’altro che è addirittura ridicola, talmente forte da impedire ad una persona di fare qualcosa che la renderebbe felice, senza necessariamente privare di valore o di serenità le scelte degli altri. Leggete fra le righe di questo articolo, e imparate ad aprire gli occhi, non a chiuderli.

    • Laura ha detto in risposta a Dade

      Ormai le cose più evidenti sfuggono a chi nega la realtà e ha paura della diversità uomo/donna. Cosa hanno di meno le coppie omosessuali rispetto a quelle eterosessuali, per le quali è previsto il matrimonio (matris-madre)?…ovviamente la fecondità.

      E poi ci vieni a dire di non chiudere gli occhi????? 😀

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Laura

        Bisogna tornare tutti bambini: le elucubrazioni mentali ci accecano e perdiamo di vista l’essenziale….

      • ada ha detto in risposta a Laura

        essere fecondi non ci dà automaticamente il diritto di essere genitori…

        servono tante altre buone qualità

        • Laura ha detto in risposta a ada

          Nessuno ha il diritto ad essere genitore perché non si hanno diritti su altre persone. La fecondità ci dà la possibilità di essere genitori, cosa che due omosessuali non avranno mai (natura omofoba!!!!) Tante altre buone qualità non ti renderanno mai genitore se manca la fecondità.

          Potrai essere un genitore adottivo ma non si cresce un figlio da soli, il luogo ideale di crescita per un bambino adottato è quello che simula il più possibile l’ambiente migliore per crescere, ovvero con i suoi genitori biologici.

          • Brain ha detto in risposta a Laura

            Scrive Laura che “il luogo ideale di crescita per un bambino adottato è (…) con i suoi genitori biologici.” Ecco dato un bello schiaffone a tutte quelle coppie che hanno voluto adottare dei bambini. Complimenti per il toccante pensiero, davvero traboccante di amore per il prossimo… 🙁

            • Azaria ha detto in risposta a Brain

              Scrive Laura che… biologici
              É forse da confutare? Se é da confutare dicci come, usando la logica, non stupido buonismo inutile.

              dato un bello schiaffone a tutte quelle coppie che hanno voluto adottare dei bambini
              Dov’é questo schiaffone? L’adozione é comunque un male minore rispetto alla possibilitá che ha il bambino di restare solo e quindi la coppia adatta che decide di adottare il bambino per allevarlo fa solo un atto giusto e buono anche tenendo conto che non sta creando la situazione ideale (quella di stare con i genitori biologici) ma “solo” la migliore che si puó offrire al bambino. Ma l’elogio ai genitori adottivi non entra in contrasto con la frase di Laura… Brain, dal tuo nick uno si aspetterebbe che usassi un ragionamento che (almeno) si finga logico.

              davvero traboccante di amore per il prossimo
              Dire la veritá non é mai mancanza di amore… ma quando vi entrerá in testa?

              • Brain ha detto in risposta a Azaria

                Scusa Azaria, evidentemente solo uno sciocco come me poteva pensare che Laura di fatto avesse nè più nè meno (al di la dei fastidiosi ‘buonismi’) bollato come famiglie di serie A quelle nelle quali i figli sono biologici e di serie B, o peggio, le altre. Probabilmente è un mio limite. A me non basta che qualcuno mi dica solennemente “Questa è la Verità” perchè io gli creda. Me lo deve dimostrare.

    • Giacomot ha detto in risposta a Dade

      Eggià non di interrompe mai
      Prima di tutto alle tue domande risponde benissimo l’articolo . Se non hai capito nulla dell’articolo ti consiglio di aprire meglio quegli occhi invece di strizzarli per leggere ‘fra le righe’ .
      Comunque un altro fatto che secondo me dovrebbe bloccare e far dire no al matrimonio omo è il fatto che se no si dovrebbe fare anche con tutte le altre combinazioni possibili , non solo perchè l’omosessualità dipende da un Disturbo dell’Identità di Genere e quindi essendo un disturbo come la pedofilia per esempio (non con le stesse caratteristiche naturalmente) significa che le cose anormali vanno bene e quindi perchè non i cani ? Sono esseri viventi anche loro (anormali) ma sempre esseri viventi quindi se il mio cane mi dimostra con tanto affetto che mi vuole sposare perchè non permetterglielo ?
      UN PÒ DI DISCERNIMENTO NELLE COSE ! PER FAVORE !

    • Ottavio ha detto in risposta a Dade

      Dade ma perché hai paura della diversità uomo/donna? Perché vuoi omologare l’amore e ti terrorizza la fecondità, che la natura omofoba ha privato alle coppie omosessuali?

      • ada ha detto in risposta a Ottavio

        la natura ha privato della fecondità anche tante coppie etero!

        quindi gli sterili non hanno nessun diritto alla genitorialità?

        • Laura ha detto in risposta a ada

          La sterilità degli eterosessuali è una malattia curabile, mi spiace che tu paragoni l’omosessualità ad una malattia.

          In ogni caso due eterosessuali sterili non inficiano nel bambino adottivo la simbologia dei genitori biologici, cosa che invece viene violata con due persone omologhe, in cui una finge di fare quello che non sarà mai.

          • TheOracle ha detto in risposta a Laura

            Una malattia curabile? temo tu non sappia ciò di cui parli. Per favore, apri un libro di medicina e leggilo, prima di dar fiato alle trombe: spesso e volentieri l’unica soluzione accessibile a tali coppie è la tanto aborrita – da taluni soggetti e non da tutti – fecondazione assistita.

            L’adozione è un atto di grande amore, coraggio e abnegazione, e ritengo che su questo non ci sia da discutere; però, per favore, piantiamola con la favola che l’ambiente eterosessuale sia il migliore in assoluto: le evidenze scientifiche riportano che bambini cresciuti in ambienti omosessuali stanno benissimo. Invito chi voglia rispondermi in merito a farsi prima un giretto su PubMed onde comprendere la posizione dell’ambiente scientifico, e non solamente la campana del bigottismo.

            Ah, e… nella coppia omosessuale nessuno finge di essere nulla. Si tratta di due donne o di due uomini, è una mera balla il fatto che ci sia “chi fa la donna” e “chi fa l’uomo”, è una banalizzazione operata da menti sempliciotte incapaci di immaginare realtà diverse da quella che concepiscono come “normale”.

            Il matrimonio omosessuale è sterile per definizione, tutti lo riconoscono; però si potrebbero salvare tanti bambini abbandonati da meravigliose coppie etero. Dov’è allora il vero amore?

            • Laura ha detto in risposta a TheOracle

              La sterilità è curabile (non amo essere insultata e non lo faccio mai, ti prego di astenerti dunque): http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/28/Cura_sterilita_maschile_cs_0_990228696.shtml, http://www.uccronline.it/2012/12/16/naprotecnologia-vincere-linfertilita-in-modo-etico-e-naturale/ e
              Se sei di Roma fai un giro al Policlinico Gemelli, troverai delle sorprese: http://www.scienzaevita.org/rassegne/5118bd0346093b57eb395f0fce722166.pdf

              La fecondazione assistita distrugge decine di embrioni umani, esseri umani usati come scarto. Chi è d’accordo è favorevole all’uccisione degli esseri umani, un estremista.

              Gli studi dimostrano non solo che la famiglia naturale (ambiente eterosessuale è una definizione denigratoria) è l’unico ambito di crescita equilibrata per un bambino, non a caso i genitori biologici possono solo essere un uomo e una donna eterosessuali. Gli studi dimostrano anche che i bambini cresciuti in ambiti omosessuali hanno una tutta una serie di problematiche che è comodo trascurare, ovviamente in nome del bigottismo e non in nome dell’amore verso i bambini: http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/

              Se ascolti le interviste dei “genitori” omosessuali sono loro stessi a dire di “fare la mamma” e “fare il papà”, illudendosi di replicare la condizione naturale voluta dalla natura (dunque omofoba).

              I bambini abbandonati da (non) meravigliose coppie etero possono essere salvati dalle meravigliose coppie etero che desiderano adottare. E se non ci fossero (fortunatamente non è vero) ci sarebbero genitori single, una condizione sfavorevole certamente ma almeno non confusionaria e disequilibrata come la coppia gay.

              Il vero amore è guardare al bene dei bambini e non al capriccio degli adulti.

            • Azaria ha detto in risposta a TheOracle

              le evidenze scientifiche riportano che bambini cresciuti in ambienti omosessuali stanno benissimo
              Si, lo sostiene anche l’apa, salvo poi scoprire (attraverso ex-presidenti) che é solo una manovra politica in cui la scienza é calpestata.

              nella coppia omosessuale nessuno finge di essere nulla
              Vero solo in parte, la cosa cambia da coppia a coppia.

              Il matrimonio omosessuale è sterile per definizione, tutti lo riconoscono; però si potrebbero salvare tanti bambini abbandonati da meravigliose coppie etero. Dov’è allora il vero amore?
              Il vero amore é mettere il bambino al centro dell’attenzione e fare il suo interesse, non avere un bambino per i propri capricci. Un bambino non é un bambolotto.

            • LawFirstpope ha detto in risposta a TheOracle

              Si tratta di due donne o di due uomini, è una mera balla il fatto che ci sia “chi fa la donna” e “chi fa l’uomo”, è una banalizzazione operata da menti sempliciotte incapaci di immaginare realtà diverse da quella che concepiscono come “normale”.

              Tanto peggio: al bambino mancherà anche solo il sentore di una mamma o di un papà e non scoprirà la complementarietà sessuale se non quando già cresciuto.

    • beppina ha detto in risposta a Dade

      Chiunque pensi che il matrimonio fra persone dello stesso sesso svilisca inesorabilmente quello “regolare” fra due persone di sesso opposto nasconde una paura verso l’altro che è addirittura ridicola, talmente forte da impedire ad una persona di fare qualcosa che la renderebbe felice, senza necessariamente privare di valore o di serenità le scelte degli altri. Leggete fra le righe di questo articolo, e imparate ad aprire gli occhi, non a chiuderli.

      Intervento interessante. Come al solito “catalizzatore” del discorso diventa la “paura” verso qualcosa o qualcuno (che non si conosce… aggiungerei); classico “appiglio” di chi si trova in minoranza.

      In verità questo discorso, come del resto quello della supposta privazione del valore o della serenità delle scelte altrui, può essere fatto solo se si mette arbitrariamente in secondo piano “la” visione generale della convivenza umana, solo se si mette in secondo piano la sua essenzialità dinamica (ad un “oggi” segue sempre un “domani”) e solo se, di converso, si mette in primo piano quello che più o meno implicitamente é sempre il vero motore (se non controllato) dell'”agire” e del “pensare” dell’umano: l’egoismo.

  20. Sophie ha detto

    Veilleurs debout, le “giovani statue” che protestano contro le nozze gay. «Piuttosto morire in piedi che vivere in ginocchio»

    http://www.tempi.it/veilleurs-debut-le-giovani-statue-che-protestano-contro-le-nozze-gay-piuttosto-morire-in-piedi-che-vivere-in-ginocchio#.UdLmajtM9FV

  21. francesco ha detto

    Fortunatamente, la sentenza del 2010 della Corte Costituzionale mette una pietra sopra la costituzionalità dei matrimoni gay in Italia: la costituzione, infatti, sancisce che non si possono trattare in modo uguale situazioni diverse.

    http://noisefromamerika.org/articolo/matrimonio-omosessuale-non-si-pu-fare

    • Kosmo ha detto in risposta a francesco

      la scappatoia sarà presto fatta:
      creeranno una nuova “figura giuridica”, il matrimonio omo, e tutti i diritti del matrimonio normale verranno traslati anche a questa nuova figura…
      E tanti saluti alla “costituzione più bella del mondo”…

      • francesco ha detto in risposta a Kosmo

        Secondo l’opinione dello stesso Patruno, non è questione di “etichette”, ma di contenuti. In uno dei commenti afferma: <>

        • francesco ha detto in risposta a francesco

          scusate, mi si è cancellato tutto ciò che avevo messo tra virgolette. Lo riporto qui:

          ” Una legge che concedesse gli stessi identici diritti dei matrimoni eterosessuali alle coppie omosessuali, sia pure chiamando questo istituto in maniera differente, nella sostanza sarebbe contraria […] all’art. 29 della costituzione, che riconosce come “famiglia” solo quella fondata sul matrimonio, che è solo quello eterosessuale. Dopo questa sentenza, a parer mio ovviamente, non c’è spazio per i “medesimi” diritti, ma solo per “alcuni” diritti. “

          • Kosmo ha detto in risposta a francesco

            stà tranquillo che la Corte Costituzionale saprà trovare il cavillo per poterli ammettere. Ha fatto già sapere per bocca del suo presidente che sono già pronti, aspettano solo il momento propizio.

  22. Paolo Coveri ha detto

    Complimenti per la pubblicazione di questa traduzione. E’ un bellissimo discorso soprattutto perché molto intelligente e chiaro.

    Nota (modalità “pedante” on)… 😉
    Mi scuso se posso apparire pedante, ma vorrei far notare che la parola “Sì” (all’inizio della frase “… Si, penso che la risposta sia affermativa…”) andrebbe scritta con la “ì” accentata.

  23. ada ha detto

    perchè si parte sempre dal presupposto che un uomo e una donna siano “meglio” di due persone dello stesso sesso?

    perchè non si prende in considerazione l’ipotesi che una coppia omosessuale potrebbe allevare un membro della nuova generazione, e farlo tanto bene quanto una coppia etero?

    perchè chiudete entrambi gli occhi di fronte a coppie etero nelle quali lui piccha lei, o lei è un’alcolista, o dove ci si separa e si divorzia pochi anni dopo il matrimonio…

    non pensate che una coppia gay, che lotta da secoli per i suoi diritti, che sa che dovrà lottare più di tutti gli altri e anche lasciare il proprio Paese per avere un figlio, potrebbe essere garanzia di stabilità e amore?

    perchè pensate che un genitore solo (perchè separato, vedovo, divorziato, lasciato, ragazza madre, ecc ecc) sia sempre megio di una stabile e amorevole coppia gay?

    • lorenzo ha detto in risposta a ada

      Perché invece di sognare allevamenti di membri non pensate al baratro di morte nel quale state trascinando il mondo?

      • ada ha detto in risposta a lorenzo

        baratro di morte???

        😀 prenditela con la guerra, con la fame nel mondo, con l’atomica, coi disastri naturali… mi sembra che nell’ambito dell’omosessualità esageri un po’!!!

        • lorenzo ha detto in risposta a ada

          Non esagero assolutamente: se non lo capisci che ci posso fare?

        • Laura ha detto in risposta a ada

          Lorenzo non ha tutti i torti seppur usi un linguaggio apocalittico.

          Certamente il diffondersi dell’omosessualità introduce nella società un maggior livello di sterilità, cosa di cui non si sente certo il bisogno dato l’inverno demografico europeo. La società non ha alcun bisogno della diffusione dell’omosessualità per la sua sopravvivenza.

          In ogni caso osservando la frase da un punto di vista filosofico, negare ad un bambino il diritto di avere un padre e una madre significa davvero introdurre una manipolazione della realtà, una paura della diversità, una negazione della dignità umana che certamente trascinerà la morale pubblica in un “baratro di morte”.

    • Laura ha detto in risposta a ada

      Quante domande banali, sempre le stesse poi…

      1) Perché è la natura che ha deciso che un bambino nasce SOLTANTO dall’unione di un uomo e una donna. Inoltre lo dimostrano gli studi scientifici: http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/

      2) Allo stesso modo per cui non si prende in considerazione l’ipotesi che una famiglia poligamica o una coppia incestuosa potrebbe allevare un membro della nuova generazione, e farlo tanto bene quanto una coppia etero. Il bambino deve crescere in un luogo ideale alla sua crescita e questa è solo la famiglia con i suoi genitori BIOLOGICI!!! Un bambino cresce abbastanza bene anche in orfanotrofio e ne sono cresciuti più qui che in coppie omosessuali (andremmo sul sicuro), ma questo non è il luogo ideale per crescere.

      3) Esistono genitori bravi e altri cattivi, questo non inficia nulla. La domanda è talmente stupida che ti rispondo con la tua stessa carta: perché chiudi entrambi gli occhi di fronte agli altissimi tassi di malattie infettive nelle coppie omosessuali, alle parole di chi ha avuto la sfortuna di crescere con due persone gay (http://www.uccronline.it/2012/08/25/sono-cresciuto-con-genitori-omosessuali-e-stata-una-disgrazia/)o di chi è stato vittima dei loro abusi (http://www.uccronline.it/2011/09/16/coppia-omosessuale-umilia-il-figlio-adottivo-vestendolo-da-donna-e-polemica/), o di chi è stato ucciso dalla madre lesbica perché non chiamava la sua compagna “papà”? (http://www.affaritaliani.it/cronache/coppia-lesbica-uccidono-il-figlio130612.html)

      4) Per essere genitori non basta garanzia e amore ma serve una componente che solo una coppia etero può dare: l’esperienza della complementarietà sessuale, il rapporto col sesso diverso dal proprio. Nonostante tu odi le donne, la madre non potrà mai essere sostituita da un uomo come insegnano le femministe, nonostante tu odi gli uomini, il padre non potrà mai essere sostituito da una donna (mi perdonerai ma ho usato le tue stesse semplificazioni).

      5) Un genitore solo non crea il disordine che creano due copie di genitori single. Un genitore single non finge di essere quello che non sarà mai, come invece fa uno dei due partner omosessuali. In ogni caso non è comunque il luogo ideale per crescere un bambino, il quale necessità dei suoi due genitori biologici. La natura, che sappiamo essere omofoba, ha deciso che due omosessuali non potranno mai essere i genitori biologici di un bambino.

      • ada ha detto in risposta a Laura

        anche una meravigliosa coppia erero in cui uno dei due è sterile non potrà mai avere un bambino…

        essere in grado di procreare non significa meritarselo.

        • Giorgio ha detto in risposta a ada

          Gli individui omosessuali non sono sterili e sono perfettamente in grado di procreare! Ovviamente a condizione di avere rapporti con una persona dell’altro sesso. Altrimenti sono loro stessi che percorrono una strada sterile, non è una problematica di salute.

          Inoltre nel caso di una coppia etero sterile, l’adozione è un concetto comunque legato concettualmente alla generazione: al padre naturale si sostituisce il padre adottivo e alla madre naturale la madre adottiva.

          Io non ho nulla contro gli omosessuali ma la filiazione è a loro preclusa dalla legge naturale e di conseguenza anche il matrimonio, a meno che non si voglia veramente privare tale termine della sua essenza etimologica.

          Brutto infine il concetto di “meritare un figlio” (almeno a mio modo di vedere).

        • Fede ha detto in risposta a ada

          D-o è misericordioso! Essere sterili non vuol dire non essere prolifici in quanto la provvidenza può sempre regalare la grande gioia di un figlio anche a chi non può averlo perchè una coppia etero che si ama resta sempre aperta alla vita e al miracolo in cui può manifestarsi tutta la gloria del Signore “ciò che è impossibile all’uomo, è possibile a D-o” ricordalo! Invece una coppia gay non è complementare e anche se si uniscono e sono super fertili entrambi non potranno mai concepire… capisci la differenza? e infatti si è sempre detto “adoptio naturam imitatur” solo voi volete sovvertire le regole in base al capriccio umano…

          E poi smettetela di tirare fuori sempre le coppie sterili.. come se ci fosse un vero paragone con le coppie gay..

          Lo straniero che s’è unito all’Eterno non dica: “Certo, l’Eterno m’escluderà dal suo popolo!” Né dica l’eunuco: “Ecco, io son un albero secco!” Poiché così parla l’Eterno circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati, che sceglieranno ciò che a me piace, e s’atterranno al mio patto: Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto ed un nome, che varranno meglio di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più. E anche gli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno, per essere suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e s’atterranno al mio patto io li condurrò sul mio monte santo, e li rallegrerò nella mia casa d’orazione; i loro olocausti e i loro sacrifizi saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa d’orazione per tutti i popoli. (Isaia 56:3-10)

          Senza contare che a voi sfugge proprio la base… “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di D-o lo creò;
          maschio e femmina li creò” Solo un uomo unito ad una donna è l’immagine di D-o non un uomo con un altro uomo o una donna con una donna…

    • Giacomot ha detto in risposta a ada

      Potrei rispondere a tutte le tue domande direttamente con le ultime tue parole . Genitori naturali , punto , che siano cattivi o meno a te frega poco .
      Ma non mi fermo quà ,oltre a tutti gli altri discorsi che abbiamo fatto in merito a questo argomento (ti consiglio di leggere tutti i commenti senza chiudere gli occhi ah no aspetto voi li aprite gli occhi già) , mi hai fatto venire in mente anche altre belle storielle come quella di uno che è diventato bisessuale perchè stava con due madri erano lesbiche e che ha detto che non vuole i matrimoni gay perchè lui ci è gia passato . E ti scrivo quà tutta l’intervista molto interessante !
      <<«Dobbiamo frenare questa corsa»; «i bambini non possono diventare proprietà degli adulti»; «abbiamo sentito tante campane, ma mai quelle dei diretti interessati a cui non viene data voce». Sono le parole di Robert Oscar Lopez, professore presso la California State University, che lo scorso 12 marzo ha dato testimonianza davanti al Parlamento del Minnesota chiamato a legiferare sul matrimonio omosessuale. L’uomo, cresciuto dalla madre lesbica con la sua campagna, è intervenuto il mese scorso raccontando la sua esperienza sul Public Discourse, il giornale online del centro di ricerca The Witherspoon Institute dell’Università di Princeton.

      «MI MANCAVA UN GENITORE». Spiegando di essere bisessuale, il professore ha dichiarato: «I bambini sentono potentemente la mancanza di un padre o di una madre» e «provano una grande frustrazione, perché non sono in grado di fermare chi decide di privarli del padre o della madre».
      Cresciuto nella comunità Lgbt da quando aveva due anni, Lopez ha spiegato perché la sua voce non è bastata a frenare la legge sulle nozze gay in Minnesota: «Nel corso dell’ultimo anno sono stato di frequente in contatto con adulti cresciuti da genitori dello stesso sesso. Sono terrorizzati dall’idea di parlare pubblicamente dei loro sentimenti, così molti mi hanno chiesto (dato che io sono già uscito allo scoperto, per così dire) di dare voce alle loro preoccupazioni». Lopez, parlando della conflittualità che si vive tra l’attaccamento ai genitori e le ferite da questi provocate, ha aggiunto di voler parlare soprattutto per «conto di coloro che sono stati messi da parte dalla cosiddetta “ricerca sociale” sulla genitorialità omosessuale».
      Quelli che hanno contattato il professore si sono sentiti in dovere «di ribadire di amare i propri cari», ma poi «si sentono scollegati dagli aspetti legati al sesso delle persone intorno a loro, con una certa frequenza provano rabbia verso i loro “genitori” per averli privati del genitore biologico (o, in alcuni casi, di entrambi i genitori biologici), rimpiangono di non aver avuto un modello del sesso opposto, e provano vergogna o senso di colpa per il fatto di sentire un risentimento verso i propri genitori».
      Secondo il professore la legge sul matrimonio omosessuale è pericolosa: «Incoraggiare le coppie dello stesso sesso a pensare che la loro unione non sia distinguibile dal matrimonio» è dire «una menzogna, e tutto ciò che si fonda sulla menzogna ci si ritorcerà contro».

      L’AMORE SURROGATO. «Dopo aver trascorso quarant’anni dentro nella comunità gay – ha proseguito -, ho visto come questa realtà produca odio e recriminazione viziosa». Le coppie dello stesso sesso, infatti, spesso parlerebbero male di quelle eterosessuali per giustificare le adozioni. «Ma – ha continuato il professore – io sono qui per dire di no: avere una mamma e un papà è un valore prezioso in sé, non qualcosa che può essere ignorato, anche se una coppia gay ha un sacco di soldi, anche se può iscrivere un ragazzino alle migliori scuole».
      Sarebbe poi «inquietante e classista la posizione dei gay che pensano di poter amare senza riserve i loro figli dopo aver trattato la madre surrogata come un incubatore, o delle lesbiche che credono di amare i propri figli incondizionatamente dopo aver trattato il loro padre-donatore di sperma come un tubetto di dentifricio».
      Lopez ha denunciato le autorità che, anziché proteggere il diritto degli orfani ad avere una madre e un padre, si preoccupano di rispondere alla domanda del mercato degli omosessuali che vogliono figli: «Qualunque sia il trauma causato ai bambini dall’essere orfani non dovrebbe essere aggravato dallo stress di essere adottati da una coppia dello stesso sesso». Per il professore neppure il genitore biologico divorziato avrebbe il diritto di allevare il proprio figlio con una persona dello steso sesso lasciando da parte il genitore biologico: «I bambini di solito vogliono che la loro mamma e il papà smettano di litigare, mettano da parte le loro differenze, e stiano insieme, anche se uno di loro è gay».

      I FIGLI “OMOFOBI”. Lopez ha citato anche la fecondazione, il divorzio, il commercio delle adozioni, per dire che «i bambini gettati nel bel mezzo di questi pericoli morali sono ben consapevoli della responsabilità dei loro genitori nel dare loro una vita stressante ed emotivamente complicata», mettendoli persino «nella non invidiabile posizione di essere chiamati “omofobi” se semplicemente soffrono per lo stress che i genitori hanno loro imposto».
      Sfortunatamente, però, il movimento Lgbt «ha deciso che la sua convalida da parte di altri richiede una ridefinizione del “matrimonio” inclusiva delle coppie dello stesso sesso. Così eccoci qui, bloccati a imporre una vita problematica ai bambini». Perché purtroppo, conclude Lopez, «suppongo di non contare. Non sono un medico, un giudice o un commentatore televisivo, solo un ragazzo che ha dovuto ripulire il casino lasciato dalla rivoluzione sessuale».
      Ok lo ammetto ho fatto copia incolla ma vabè :3 . Aggiungo comunque che con i matrimoni omosessuali il bambino diventerebbe un diritto degli omo ma su quale base un bambino è un diritto ? Piùttosto il bambino ha diritto a crescere in una famiglia naturale ,ci sarà un motivo se la natura non ha dato la possibilità ad una coppia omo di avere figli,o forse è solo il caso hahaha .A me che un essere umano sia "il diritto" di altri esseri umani fa rabbrividire. Siamo a livello di lager.
      Guarda che se vuoi posso continuare scrivendo altri miliardi di caratteri !

      • ada ha detto in risposta a Giacomot

        ammetto di non aver letto tutto, scusa ma no ho tempo.

        per ogni figlio di gay distrutto ce ne sarà uno entusiuasta,

        come ci sono i figli felici ci sono quelli che scappano di casa a 18 anni…

        il mondo è vario!

        dico solo di non partire dal presupposto che una coppia gay è il male, ma di prendere in considerazione l’ipotesi che un’ideale coppia gay possa crescere un bambino felice.

        • Giacomot ha detto in risposta a ada

          Leggi soprattutto l’ultima parte Aggiungo comunque che con i matrimoni omosessuali il bambino diventerebbe un diritto degli omo ma su quale base un bambino è un diritto ? Piùttosto il bambino ha diritto a crescere in una famiglia naturale ,ci sarà un motivo se la natura non ha dato la possibilità ad una coppia omo di avere figli,o forse è solo il caso hahaha .A me che un essere umano sia “il diritto” di altri esseri umani fa rabbrividire. Siamo a livello di lager.

          • ada ha detto in risposta a Giacomot

            purtroppo i bambini sono già un diritto di chi li vuole…

            nulla impedisce ad una donna di farsi “ingravidare” dal primo che passa…

            il fatto che la donna abbia la possibilità di fare questo la rende una madre ideale?

            • Laura ha detto in risposta a ada

              I bambini sono un diritto di chi li vuole? Ma che stai dicendo??
              Nessuno ha diritti su un’altra persona!!

              Tu continui ad insistere sulla bravura o meno di un genitore ma sbagli concetto. Nessuno mette in dubbio che due gay possano davvero amare un bambino, magari più di un etero anzi è possibilissimo, ma la loro situazione non li rende un luogo adatto alla crescita di un figlio, nonostante tutto l’impegno e l’amore che possano metterci.

              Non basta l’amore per crescere i figli altrimenti anche una famiglia poligamica dovrebbe averli o una famiglia incestuosa, oppure chiunque sia in grado di dare amore come due nonni o un operatore dell’orfanotrofio. No, per essere genitori adottivi adatti al figlio occorre innanzitutto essere simbolicamente i genitori biologici dunque la complementarietà e l’armonia sessuale è un dato fondamentale e non trascurabile!

            • Giacomot ha detto in risposta a ada

              oh ma sei dura ! Lo fai apposta o è un difetto di famiglia ?

        • Laura ha detto in risposta a ada

          La frase “per ogni figlio di gay distrutto ce ne sarà uno entusiuasta” è priva di scientificità e non riesce a contraddire la mole di letteratura scientifica su questo argomento: http://www.uccronline.it/2013/01/16/adozione-agli-omosessuali-gli-studi-scientifici-dicono-di-no/

          Nessuno ha mai visto una persona cresciuta con due persone omosessuali che sia entusiasta, ma si vede solo il contrario: http://www.uccronline.it/2012/08/25/sono-cresciuto-con-genitori-omosessuali-e-stata-una-disgrazia/

          Ti ripeto che in orfanotrofio sono cresciuti tantissimi bambini felici, avevano un posto dove stare e persone che li accudivano con amore. E allora? Se vogliamo il bene del bambino dobbiamo inserirlo nel luogo ideale per crescere, dove la complementarietà sessuale non gli sia negata a priori, dove non lo si renda orfano di padre o madre a priori e l’unico luogo è quello scelto dalla Natura: un uomo e una donna.

          Perché avete paura della diversità/complementarietà sessuale?

        • Giacomot ha detto in risposta a ada

          Ah comunque credo che ora tu abbia più tempo , magari leggiti per bene tutto !

    • beppina ha detto in risposta a ada

      perchè si parte sempre dal presupposto che un uomo e una donna siano “meglio” di due persone dello stesso sesso?

      Perché l’egoismo umano si controlla meglio nell’ambito delle diversità.

      perchè non si prende in considerazione l’ipotesi che una coppia omosessuale potrebbe allevare un membro della nuova generazione, e farlo tanto bene quanto una coppia etero?

      Perché non sarebbero mai genitori naturali al 100% (al massimo al 50%).

      perchè chiudete entrambi gli occhi di fronte a coppie etero nelle quali lui piccha lei, o lei è un’alcolista, o dove ci si separa e si divorzia pochi anni dopo il matrimonio…

      Se non hanno avuto figli… non c’é matrimonio e, indipendentemente dal fatto che ovviamente gli occhi non si devono mai ne “chiudere” ne “girare”, sono soprattutto problemi di natura penale o civile. Se hanno avuto figli e succede quanto elencato é una sconfitta anche per la società a cui va trasferita comunque l’incombenza di dare una soluzione più rispettosa possibile delle esigenze (prioritarie) dei figli.

      non pensate che una coppia gay, che lotta da secoli per i suoi diritti, che sa che dovrà lottare più di tutti gli altri e anche lasciare il proprio Paese per avere un figlio, potrebbe essere garanzia di stabilità e amore?

      Sarebbe così se la lotta per l’affermazione dei propri diritti non fosse intrinsecamente una lotta che manca di prospettiva qualora fuori dai propri, personali e ovviamente leciti interessi. Come puoi pensare che l’obiettivo di “lotta” possa coincidere (non egoisticamente) con un figlio quando al figlio stesso sai già a priori che non riuscirai a garantire “contemporaneamente” sia il padre naturale che la madre naturale? Lasciamo stare poi tutto quello che “segue” all’arrivo del figlio…

      perchè pensate che un genitore solo (perchè separato, vedovo, divorziato, lasciato, ragazza madre, ecc ecc) sia sempre megio di una stabile e amorevole coppia gay?

      Questa osservazione ha una sua validità. Purtroppo non é solo un problema di “stabilità” o di “amore”… su cui comunque ci sarebbe da approfondire.

      • ada ha detto in risposta a beppina

        la tua risposta mi è piaciuta, grazie.

        ti offro un nuovo spunto di riflessione. mettiamo da parte i genitori naturali e passiamo alla questione adozioni.

        immaginiamo siano legalizzate le adozioni per le coppie omosessuali.

        nel momento in cui vi è una persona che valuta i candidati genitori per un orfano, trovi davvero impossibile che questa persona valuti che, in qualche caso, una coppia gay risulti essere più idonea delle coppie etero candidate nello stesso momento?

        secondo me questa ipotesi non è poi così assurda, tutto qui.

        • beppina ha detto in risposta a ada

          nel momento in cui vi è una persona che valuta i candidati genitori per un orfano, trovi davvero impossibile che questa persona valuti che, in qualche caso, una coppia gay risulti essere più idonea delle coppie etero candidate nello stesso momento?

          Nella realtà storica in cui siamo trovo questa evenienza altamente improbabile (basta osservare il rapporto in essere fra “offerta” e “domanda” nel mondo delle adozioni…). In una diversa realtà storica il discorso probabilmente non cambierebbe, sempre per banale “constatazione” numerica. Il combinato disposto di una coppia omosessuale stabile (circa il 10% della comunità omosessuale?), di una coppia omosessuale stabile nel tempo (circa il 10% delle coppie omosessuali stabili?), di una coppia omosessuale stabile nel tempo e desiderosa di adottare bambini (10% del 10% del 10% ?) porterebbe a numeri irrilevanti rispetto ai numeri delle coppie eterosessuali stabili nel tempo e desiderose di adottare bambini. Insomma l’affido potrebbe essere conseguenza solo di una serie di situazioni contingenti e straordinarie che potrebbero portare “forzatamente” a quella scelta (es. la preesistenza di un rapporto fra la coppia omosessuale e l’orfano…).
          Poi c’é il discorso che nell’educazione il bambino ha bisogno di apporti “eterogenei” di amore, conoscenza, affetto, impegno, abnegazione, ecc… in parole povere quello che nella storia umana é sempre stato garantito: “sensibilità” femminile + “sensibilità” maschile.
          Per finire sappiamo bene che l’egoismo umano non ha limiti; legalizzata la “possibilità” le strade proprie ed improprie per raggiungere la “certezza” si riescono sempre a trovare…
          Ci sono del resto altre questioni. Come sarebbe da inquadrare, ad esempio, la situazione di un giudice che “subisce” il pensiero latente di poter essere accusato di omofobia nel suo delicato lavoro?

          • ada ha detto in risposta a beppina

            hai perfettamente ragione,

            la mia era un’ipotesi ambientata in un mondo ideale dove l’omofobia non esiste…

            forse tra 200 anni sarà plausibile, forse no, cerchiamo solo di non essere categorici

            • beppina ha detto in risposta a ada

              Ci saranno anche persone “categoriche” ma probabilmente quello che dovrebbe dar più “pensiero” sono le persone che ragionano poco (e male), concludono molto (e velocemente), hanno la testa piena di (molte) informazioni/esperienze (di altri) in genere acquisite (superficialmente) da quell’indifferenziata fucina di (quasi sempre pseudo) informazioni che é internet.

              Quanto all’omofobia forse é il caso di evidenziare, al di la del significato originario e condivisibile, come esista attualmente un problema non tanto nel termine in se quanto nell’uso distorto e prevaricatorio dello stesso, come emerge sempre più ultimamente.

            • Laura ha detto in risposta a ada

              Una società che nega le adozioni omosessuali sarebbe omofoba? Questa è bella ada, complimenti davvero!! 🙁

            • Giacomot ha detto in risposta a ada

              Ah ecco ! Mi sembrava strano che un’affermazione del genere non l’avevo ancora letta ! Mi ero quasi scordato che noi cattolici siamo tutti omofobi, sessisti ,maschilisti , terroristi e se volete continuare fate pure .

          • LawFirstpope ha detto in risposta a beppina

            Senza contare che il 10% del 10% del 10% (ovvero lo 0.1%) è riferito al 4% (qualcuno dice il 2%, ma voglio essere generoso) della popolazione totale…
            Quindi si sta parlando dello 0.004% della popolazione circa.

        • Franceschiello ha detto in risposta a ada

          Ma perchè stiamo sempre a parlare di adozioni, come se ci fossero miliardi di bambini orfani?

          In realtà i gay che vogliono adottare sono pochi. La maggior parte dei gay si rivolgono a donne e uomini che prestano (e talvolta vendono) uteri e sperma in modo da produrre bambini nuovi di zecca. E quando questi bambini, raggiunta l’età della ragione, domanderanno ai loro amorevolissimi mammi da dove sono saltati fuori, e scopriranno che i loro genitori biologici non erano altro che delle macchine sfornabambini, beh… allora non vorrei proprio essere nei loro panni…

    • LawFirstpope ha detto in risposta a ada

      perchè non si prende in considerazione l’ipotesi che una coppia omosessuale potrebbe allevare un membro della nuova generazione, e farlo tanto bene quanto una coppia etero?

      E perché proprio una coppia? Perché non si prende in considerazione l’allevamento da un uomo e un animale (visto che vengono sempre più ‘umanizzati’)? O da due animali, come nel Mowgli? Oppure da un sacerdote? Come vedi c’è discriminazione ovunque!

      perchè chiudete entrambi gli occhi di fronte a coppie etero nelle quali lui picchia lei, o lei è un’alcolista, o dove ci si separa e si divorzia pochi anni dopo il matrimonio…

      E perché non dovrebbe/potrebbe succedere anche in un rapporto omosessuale? Questa comunque è la tipica fallacia dell’uomo di paglia…

      non pensate che una coppia gay, che lotta da secoli per i suoi diritti, che sa che dovrà lottare più di tutti gli altri e anche lasciare il proprio Paese per avere un figlio, potrebbe essere garanzia di stabilità e amore?

      No.
      http://www.uccronline.it/2012/08/14/nuovo-studio-matrimoni-gay-piu-instabili-e-probabili-al-divorzio/

      perchè pensate che un genitore solo (perchè separato, vedovo, divorziato, lasciato, ragazza madre, ecc ecc) sia sempre meglio di una stabile e amorevole coppia gay?

      Perché pensi che una coppia gay sia sempre meglio di una stabile e amorevole (e naturale) coppia eterosessuale?
      Un genitore solo è tale per via di una tragedia (vuoi morte o divorzio o abbandono) che nessuno gli augurerebbe, pertanto non sceglie lui stesso di rimanere unico genitore; con la coppia gay invece si vuole già partire deliberatamente in ‘svantaggio’.

      • LawFirstpope ha detto in risposta a LawFirstpope

        * ehm mi è venuto un pasticcio tra “come Mowgli” e “come nel Libro della Giungla”… I beg your pardon.

      • ada ha detto in risposta a LawFirstpope

        E perché proprio una coppia? Perché non si prende in considerazione l’allevamento da un uomo e un animale

        dai su non esagerare… quello che voglio dire è che bisognerebbe valutare le persone in quanto tali, indipendentemente dal sesso e dalle tendenze.

        • Giacomot ha detto in risposta a ada

          E allora se non bisogna fregarsi delle tendenze perchè non darlo ad uno psicopatico assassino ?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a ada

          Sicuro, difatti non ho discriminato nessuno per il fatto di essere gay, né tantomeno insultato.
          Ma questa non deve essere una scusa per promuovere un comportamento che non corrisponde all’essenza dell’essere umano.

        • Laura ha detto in risposta a ada

          Persisti nella fallacia di pensare che una coppia omosessuale non sia adatta perché non sarebbe brava ad educare. Ma chi l’ha mai detto???

          Una coppia omosessuale potrebbe benissimo essere molto più amorevole di una coppia eterosessuale, non è questo il punto!! Non basta l’amore per essere genitori!!

          Il figlio di una coppia omosessuale non può confrontarsi, nella definizione di sé, con il problema della differenza sessuale, come ha spiegato la psicologa Silvia Vegetti Finzi: http://www.uccronline.it/2013/01/19/la-psicologa-vegetti-finzi-solo-la-coppia-etero-permette-lequilibrio/
          Due omosessuali mortificano la differenza sessuale.

          Di fatto ci sono bambini equilibrati che sono stati allevati da famiglie poligamiche, o che sono cresciuti in orfanatrofio. Il problema resta un altro: qual è il contesto ideale nel quale pensare lo sviluppo della persona? Le differenze fra maschile e femminile sono un aspetto decisivo dell’umano, che non può essere negato.

        • giovanni ha detto in risposta a ada

          Cara ada, mi permetto di osservare, sulla scorta dei commenti letti qui sopra, che il fatto che sussistano situazioni patologiche all’interno di una famiglia “tradizionale” (termine orribile ma necessario per fare chiarezza in questo contesto) non leva nulla alla complementarietà dell’unione uomo-donna, complementarietà necessaria alla crescita ed alla maturazione di un essere umano. E’ questa complementarietà, oltre all’impegno di una unione stabile, esclusiva, perpetua, che il diritto riconosce come cellula che ad esso preesiste e che come tale, si limita a regolare (e per di più prorpio nella sua patologia) e non ad istituire.
          Ecco qual è la differenza con un’unione omosessuale equiparata al matrimonio: la prima sarebbe di creazione politico-giuridica, la seconda preesistente al diritto stesso.
          Storicamente, quando l’ordinamento si basava sull’osservazione della realtà e non sui sofismi degli uomini, solo la famiglia “tradizionale” è stata riconosciuta e regolata, l’unione omosessuale (laddove tollerata) è sempre rimasta nell’ambito di un quadro squisitamente privato e personale. Non esiste società senza famiglia, e non esiste diritto senza società. Ecco perché il “matrimonio omosessuale” è una finzione che finisce col privare di significato il vero istituto matrimoniale, il quale viene riconosciuto, per le sue intrinseche caratteristiche, fondamentale per l’esistenza della società stessa.
          E, aggiungo, tale valutazione giuridica prescinde dal “valore” delle persone coinvolte nell’unione o dalla “validità” dei loro reciproci sentimenti.
          Sono avvocato familiarista, e questa precisazione la inserisco sempre per spiegare che un minimo di cognizioni scientifico-giuridiche le possiedo.

          • Max ha detto in risposta a giovanni

            Gentile Giovanni, data la sua preparazione in materia giuridica, volevo farle la seguente domanda. Come risponderebbe, con la sua competenza, alle affermazioni che si sono lette nei commenti di questo blog del Corriere, in cui si afferma – la invito a leggere – che il matrimonio e’ semplicemente un’unione tra due persone, senza specificarne il sesso?

            A scanso di equivoci, anch’io sono contrario al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma quando si parla in linguaggio giuridico non so bene come rapportarmi.

        • Azaria ha detto in risposta a ada

          Ada, il problema é proprio questo… una coppia omosessuale non puó dare la completezza dell’educazione ad un bambino, e questo dipende proprio dal fatto che la coppia sia omosessuale!
          Non tutte le coppie eterosessuali possono, é vero, ma questo NON dipende dalla loro eterosessualitá, quindi le coppie eterosessuali vanno “indagate” per stabilire se sono adatte all’adozione, quelle omosessuali é giusto che ne siano scartate a priori!

      • ada ha detto in risposta a LawFirstpope

        Perché pensi che una coppia gay sia sempre meglio di una stabile e amorevole (e naturale) coppia eterosessuale?

        non ho mai detto niente del genere!
        dico che bisogna valutare caso per caso, senza essere prevenuti.

        • Giacomot ha detto in risposta a ada

          Ma cosa stai dicendo ? Non c’è bisogna di valutare caso per caso per capire che il bambino ha il diritto di essere cresciuto in una famiglia naturale . E non credo ci sia bisogno neanche di una ricerca che lo provi o di una laurea !

          • ada ha detto in risposta a Giacomot

            ma cosa vuol dire naturale??

            quindi un orfano a perso i genitori naturali e non avrà mai una famiglia…

            un bambino ha diritto di crescere con persone che gli vogliono bene… e poi ha bisogno di altre cose, di nonni, di zii, di amici, di una comunità…

            dico solo di non partire dal presupposto che gli omosessuali sono il male…

            • Laura ha detto in risposta a ada

              La nostra Costituzione parla di famiglia come “società naturale fondata su il matrimonio” dove per “società naturale” si esclude la famiglia omosessuale, come spiegano oggi i costituzionalisti: http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_8461.pdf

              Mettere un bambino in una coppia omosessuale significa renderlo orfano fin dall’inizio di un padre o di una madre.

              Se un bambino avesse (solo) il diritto di crescere con persone che gli vogliono bene, perché non farlo crescere in un orfanotrofio o in una comunità famigliare con 10 mamme e 30 papà?

              Gli omosessuali non sono il male, nessuno lo sta dicendo. La psicologia dello sviluppo non dà giudizi morali ma ha chiaramente evidenziato come il luogo ideale per la crescita di un bambino siano i genitori biologici che lo hanno fanno nascere e, in assenza di essi, una coppia che simuli e simboleggi il più possibile tale condizione, dove dunque la complementarietà sessuale non sia mortificata ma valorizzata.

              Ti chiedo di non partire dal presupposto che una coppia gay sia adatta a crescere un bambino.

            • Giacomot ha detto in risposta a ada

              Mi ero scordato che ultimamente il significato di naturale s’è perso !

            • LawFirstpope ha detto in risposta a ada

              ‘Naturale’ vuol dire corrispondente all’essenza dell’uomo.

        • Simone Emili ha detto in risposta a ada

          Giusto. Idem dicasi per due incestuosi: chi lo dice che non possono voler bene a un figlio (che magari, a differenza di una coppia gay, è loro)?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a ada

          E’ vero forse non l’hai detto, tuttavia le tue frasi: “perchè non si prende in considerazione l’ipotesi che una coppia omosessuale potrebbe allevare un membro della nuova generazione, e farlo tanto bene quanto una coppia etero?
          perchè chiudete entrambi gli occhi di fronte a coppie etero nelle quali lui piccha lei, o lei è un’alcolista, o dove ci si separa e si divorzia pochi anni dopo il matrimonio…” me l’hanno fatto intendere.
          Me ne scuso se non è così, la mia voleva essere più che altro una provocazione nei confronti della trita pseudo-argomentazione che spesso viene addotta in questi casi: “Ci sono coppie gay amorevolissime che tirerebbero su i figli meglio di alcune coppie eterosessuali che conosco, che invece picchiano i figli”.

    • Azaria ha detto in risposta a ada

      non pensate che una coppia gay, che lotta da secoli per i suoi diritti, che sa che dovrà lottare più di tutti gli altri e anche lasciare il proprio Paese per avere un figlio, potrebbe essere garanzia di stabilità e amore?

      Tante belle parole! Ma guardiamo un po’ i fatti!

      una coppia gay, che lotta da secoli per i suoi diritti
      Se parli dei veri diritti (non essere discriminati) ti dico che gli omosessuali non sono ne meglio ne pegio degli altri, quindi questo non garantisce niente.
      Se parli dei presunti diritti (mi riferisco a quei privilegi che alcuni gay vorrebbero come matrimonio ed adozione) ti posso dire che sono a) solo capricci e chi sbatte tanto i piedi a terra per degli stupidi capricci non é certo abbastanza maturo per rappresentare qualcosa di positivo b) Per questi capricci le lotte non sono iniziate da secoli ma da pochi lustri… la sapevano lunga i greci a riguardo, visto che accettavano di buon grado l’omosessualitá ma si sono guardati bene dal distruggere la loro societá annientando il matrimonio per quello che realmente é.

      che sa che dovrà lottare più di tutti gli altri
      Qui arriva la dura realtá. Io conosco 5 persone dichiaratamente omosessuali la migliore di queste ti invoglia a diventare anti-omosessuale per il proprio egoismo (ed é il loro difetto minore). Non sará una statistica esauriente ma certo é ben indicativa del fatto che tutto l’altruismo omosessuale che vorresti far vedere nella tua frase da me citata non é che sia tanto reale.

      nche lasciare il proprio Paese per avere un figlio
      Ecco, appunto, parlando di egoismo hai confermato ció che ho detto io. Qui si evince che la volontá é quella di avere un figlio. Una persona che vuole un figlio e pensa di “conquistarselo”. Non il contrario “ci sono bambini che hanno bisogno di me, vediamo di aiutarli”. Poi, come accennato prima, se “si va in un altro paese” é come sbattere istericamente i piedi per terra per soddisfare i propri capricci anche a discapito dei bambini.

      potrebbe essere garanzia di stabilità e amore
      Questa é la parte piú bella e romantica, ammetto, ma anche la piú fantasiosa e romanzata… omosessuali con relazioni durature e stabili? Non mi verrai a dire pure condite con fedeltá, vero? Percentuale infinitesima.
      Il romanticismo é bellissimo e non fa male a nessuno… fino a che non va contro alla realtá.

    • Giacomot ha detto in risposta a ada

      Scommetto che in Cina ti troveresti benissimo ! Li se vuoi avere un secondo figlio devi pagare e mi sembra che la tua mentalità sia a quei livelli !

  24. Li ha detto

    Vorrei chiedervi una cosa: se si scopre che un genitore gay abusa del figlio (com’è accaduto a cannon, per esempio) poi l’assistente sociale lo toglie alla famiglia o lo lascia per paura di avere contro tutte le associazioni gay a tacciarla di omofobia?

    Invece basta un disegno fatto anche per scherzo e una famiglia si rompe per colpa di leggi che non vanno a fondo della questione.

    Ada dimmi e perchè non gli asessuali? Ah, ma loro possono sposarsi perchè sono anche etero. Sono però denigrati dai gay perchè di sesso fanno poco o niente (i più “estremisti”).

    Ora sono i gay (non asessuali) che dicono a costoro di avere qualche disturbo mentale senza però ricordare che essi stessi sono stati sottoposti allo stesso giudizio (e ancora lo ricordano nonostante i cambiamenti).

    DISCERNIMENTO, GENTE!

    • ada ha detto in risposta a Li

      io non parlo nè di etero nè di gay.

      parlo di persone.

      alcune persone sono bravi genitori, altre persone sono cattivi genitori.

      e indipendentemente dal loro lavoro, da quanti soldi hanno in banca, dalla provenienza geografica, dal colore degli occhi, dal loro sesso e dalle loro tendeze sessuali

      • Simone Emili ha detto in risposta a ada

        e indipendentemente dal fatto che amino fare sesso tra consanguinei.

      • LawFirstpope ha detto in risposta a ada

        e indipendentemente dal loro numero.

      • Laura ha detto in risposta a ada

        Cara ada purtroppo persisti nel tuo errore principale, cioè quello di credere che basti l’amore per essere genitori.

        Risponderti è facilissimo come cercano di fare qui sopra Simone Emili e LawFirstpope…se basta l’amore perché negare a una coppia di consenguinei (madre+figlio, nonno+nipote ecc..) di adottare dei figli? Forse osiamo dire che non saranno capaci di amore? E da quale pulpito?

        Oppure, se ad un bambino basta l’amore, perché non inserirlo in una multifamiglia da 6 padri e una madre (poligamia)? Forse l’amore che possono dare queste persone è minore di quella che può dare una coppia gay?

        Perché non ti fermi un attimo e ti chiedi qual’è il luogo ideale per crescere un bambino, oltre al bisogno di amore? Davvero vogliamo il bene dei bambini?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Laura

          Se conta solo l’amore 6 genitori daranno il triplo dell’amore di una coppia, no?

      • Franceschiello ha detto in risposta a ada

        e allora perchè non affidare bambini, chessò, alle classiche sorelle zitelle, che così finalmente potranno realizzare il sogno di assicurarsi il bastone per la vecchiaia?

      • Giacomot ha detto in risposta a ada

        E indipendentemente dall’essere masochisti , psicopatici , dal loro lavoro di assassini o di attori pornografici , o se vengono da una tribù che ha come tradizione quella di fare certe cose con il deretano di chi gli sta intorno ,
        O SE DAGLI OCCHI GLI ESCONO LAMPI INFUOCATI !
        ….ok l’ultima magari è troppo presto forse , ancora per l’apocalisse ce ne vuole .

      • Picchus ha detto in risposta a ada

        Ovviamente falso. Prova ad esempio ad adottare un bambino se sei disoccupato e vedi cosa ti rispondono.

  25. geminitolk ha detto

    ada se foste battuti per il benessere sociale con la stessa foga dell’imposizione del matrimonio gay a quest’ora avremo debellato l’AIDS, e in parte risolto i problemi della fame e di alcune malattie incurabili.

  26. Franceschiello ha detto

    Abbiamo dunque un ateo marxista libertario che con la sola ragione è arrivato a sostenere una posizione simile a quella della Chiesa Cattolica. E’ la conferma che, come diceva Benedetto XVI, la Chiesa offre un’etica che non è meramente confessionale, ma anche e soprattutto razionale.

    • Giacomot ha detto in risposta a Franceschiello

      E per emularla per altre vie c’è bisogno di tanto ma tanto lavoro , mentre invece il Cattolicesimo te la offre in modo molto semplice su un piatto d’argento , che non tutti sfruttano !

  27. Franceschiello ha detto

    vabbè che l’articolo è una collana di perle, ma secondo me il paragrafetto finale è proprio da incorniciare

    Invitare il governo a darci la parità delle esperienze di vita, dell’uguaglianza di emozioni è soltanto invitare un maggiore intervento dello Stato nella nostra vita, nella morale e anche nella nostra vita emotiva. In questo modo, possiamo vedere come l’uguaglianza fasulla di oggi non libera le persone, ma piuttosto le rende più dipendenti ai favori dello Stato, e non migliora il tessuto sociale ma piuttosto rende più difficile per gli abitanti e le istituzioni di una società avere ognuno una vita morale interna propria.

    Eccolo, eccolo qua il filo rosso che lega l’ideologia gender alle scellerate ideologie del secolo passato: la Statolatria.

    • Giacomot ha detto in risposta a Franceschiello

      La diversità è difficile da controllare , meglio tutti uguali .

    • Picchus ha detto in risposta a Franceschiello

      E’ ovvio, il movimento gay è strettamente legato all’ideologia comunista e socialista. L’accordo agli inizi degli anni ’90 tra logge massoniche e partiti socialisti europei ha portato l’agenda gay a far parte non solo dei programmi socialisti ma anche delle attività delle logge. Tutti costoro hanno un’idea dello stato mamma a cui viene delegata non solo la realizzazione della felicità dei cittadini ma anche la loro educazione, in vista della creazione dell’uomo nuovo, sin dalla culla, svuotando la famiglia di ogni compito in questo senso. Sono ideologie totalitarie, pericolose, disumane e disumanizzanti. Da combattere senza tregua.

  28. ada ha detto

    io mi fermo qui.

    non volevo convincere nessuno, solo inserire in questa discussione un’opinione diversa dalla maggioranza, perchè se non ci sono 2 opinioni a confronto, che discussione è?

    mi ritengo soddisfatta di avervi fatto leggere le mie idee, magari qualcuno ci penserà un po’, come io ho pensato molto alle vostre.

    e sono soddisfatta di aver mantenuto un tono pacato e civile a differenza di alcuni di voi…

    buona giornata

  29. Vincenzo ha detto

    Interrogando un parlamentare riguardo al matrimonio gay,mi risponde così! dite la vostra:
    Un solo esempio: Francesco e Paolo vivono insieme da 20 anni, sono fidanzati, Francesco si ammala di un male incurabile, la sua situazione peggiora, non è più capace di intendere e di volere. Paolo non ha nessun di diritto su di lui, nemmeno di stargli accanto ogni giorno in ospedale, il loro legame non è riconosciuto dalla legge.

    Permettere a Paolo di vegliare su Francesco gli ultimi giorni della sua vita come avrebbe potuto fare se fosse stata invece Paola non danneggia in alcun modo la famiglia tradizionale.

    Spero di aver reso l’idea.

    Infine probabilmente non conosci nemmeno uno di questi “paladini” altrimenti non potresti affermare quello che scrivi. Provare per credere, ti potrei fare numerosi esempi, proviamo a guardare più in là del nostro naso e metterci nei panni degli altri, almeno ogni tanto.

    • lorenzo ha detto in risposta a Vincenzo

      Il problema non è chi getta l’amo, ma i tanti, troppi, pesciolini che abboccano: per la legge italiana, infatti, se Paolo avesse voluto veramente stare accanto a Francesco e non lasciarlo morire da solo al solo scopo di creare il caso, avrebbe potuto farlo benissimo.

  30. Panthom ha detto

    Continua il ridicolo capitolo “omofobia”: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_luglio_2/aggressione-omofoba-via-sassetti-isola-gay-picchiato-majorino-2221964690555.shtml

    Sinteticamente: un gay scrive in una e-mail di essere stato picchiato (in quanto gay) da un automobilista e questo basta a far scattare i soliti comunicati.

    Il Corriere della Sera riporta la notizia dimenticando il condizionale, anche se nessuno ha appurato la verità e nemmeno che l’automobilista lo abbia picchiato per motivi di omosessualità.

    Ed ecco come nasce il nuovo caso di omofobia nell’Italia omofoba. La cosa più divertente è leggere la dinamica descritta: il ragazzo in bici, l’automobilista gli suona, si accorge che è omosessuale e lo picchia. Credibile, no?

    • Li ha detto in risposta a Panthom

      I gay sono troppo coccolati dalla legge. Venite qui a Forlì dove c’è un solo tram per far salire le carrozzelle (e a volte il meccanismo è rotto).

      Voglio vedere come funziona invece se un gay diventa handicappato (non criticate, gente per lo stato lo sono e posso scegliermi la parola, no? :->).

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