L’intolleranza dei militanti LGBT

Femen 
 
 
di Andrea Acali
da Il Tempo 15/01/13
 
 

La dimostrazione delle attiviste di Femen in piazza San Pietro durante l’ Angelus di domenica scorsa può essere presa a paradigma del livello di tolleranza di cui sono capaci certi «movimenti».

Se entrassi in un qualsiasi circolo omosessuale brandendo un cartello con scritto, ad esempio, «State zitti» o «Io credo in
Dio», il minimo che potrebbe capitarmi sarebbe di essere tacciato per omofobo. Invece quattro «signorine» esibizioniste possono tranquillamente pensare di creare un’indegna gazzarra durante una riunione di preghiera a cui partecipano migliaia di fedeli e di imporre il silenzio ad una persona che, piaccia o no, è un’ autorità morale e una guida spirituale per milioni di persone. Chi è il vero intollerante?

La Chiesa su questo fronte è chiarissima. Basta rileggersi un passaggio della lettera ai vescovi scritta nel 1986 dall’ allora card. Ratzinger: «Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti» vanno sempre condannati perché «rivelano una mancanza di rispetto per gli altri. La dignità propria di ogni persona dev’ essere sempre rispettata». La realtà è che si sta verificando una discriminazione al contrario. Esprimere idee, difendere principi che non piacciono al movimento omosessuale comporta automaticamente l’ accusa di essere retrogradi, oscurantisti e omofobi.

 

Qui sotto due modi differenti di manifestare le proprie idee

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131 commenti a L’intolleranza dei militanti LGBT

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  1. Francesco B. ha detto

    Fossi stato il papa sarei sceso di persona e avrei detto loro: <>, vedevi il fuggi fuggi.

    • manuzzo ha detto in risposta a Francesco B.

      Arriva qualcuno che le difende? del resto sono brave persone: se ci odiano è perché esistiamo, non è mica colpa loro: esse difendono solo il diritto di certe persone a vedere tutti i cattolici morti. Che male fanno? SONO BRAVE PERSONE!!!!!

      • Roberto Dara ha detto in risposta a manuzzo

        Il diritto di vedere tutti i cattolici morti? Se fosse stato così sarebbero andate in piazza con i mitra… Ma vi rendete conto di come alcuni interpretino il dissenso?
        Non mi sembra che la loro protesta sia stata così violenta, chi era a 20 metri di distanza nemmeno l’ha notata, figuriamoci il Papa, e non è certo la prima volta che qualcuno fa manifestazioni di protesta durante gli Angelus o le visite papali…

        • Salvatore ha detto in risposta a Roberto Dara

          Una protesta moderata e intelligente, Dara non può che affermare questo perché ancora non riesce a prendere le distanze dall’ateismo di stato e dalla puntuali e continue violenze anticristiane nel mondo e in Europa. Al contrario, non esiste nessuna discriminazione da poter paragonare nei confronti di chi ha altre religioni, come l’ateismo o l’islam.

        • MarcoF ha detto in risposta a Roberto Dara

          Sento un grandissimo cigolio di strisciata sugli specchi…… 😉

        • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

          Come mai Roberto devi passare la vita a tentare di sminuire le aggressioni al cattolicesimo? Anche questa volta è una minoranza non rappresentabile della cultura che sostieni? E va bene, anche questa volta sarà così.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Daniele Borri

            Se le “aggressioni al cattolicesimo” sono quattro scalmanate che urlano in piazza e vengono allontanate in un battibaleno da tre poliziotti senza dover neanche fargli vedere un manganello, penso che si sminuiscano da sole.

            • Nemo ha detto in risposta a Roberto Dara

              Le quattro scalmanate, ho perlomeno l’associazione di cui fanno parte, fanno anche danni materiali e se in questo caso il tutto è finito “nel migliore dei modi” è grazie alle forze dell’ordine. Si può e si deve essere tolleranti nei confronti delle idee ma non verso i comportamenti incivili con cui si cerca di propagandarle.

            • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

              So che tu desideri l’omicidio o la violenza fisica, quella avviene già in medioriente e nei paesi induisti, in Occidente siamo solo all’inizio.

              Mi domando perché non esista nessun cattolico scalmanato (nonostante abbiano numeri 10 volte maggiori) che infastidisce i raduni gay/laicisti e viene allontanato da tre poliziotti. Come mai Roberto? Possibile che gli scalmanati siano tutti da una parte?

              In ogni caso devi sempre tentare di sminuire, prendere le distanze, parlare di minoranza, ecc. Dev’essere frustrante portare avanti la tesi insostenibile laicismo=tolleranza.

              • Kosmo ha detto in risposta a Daniele Borri

                certo che per Dara gli unici pericoli vengono da un proprietario di una paninoteca che chiama un panino “panino dei finocchi” (cosa tra l’altro manco vera). Anche in quel caso gli attivisti omosessualisti per lui hanno fatto bene a distruggere il locale.
                Ancora c’è qualcuno che lo definisce “ottimo Dara”? E’ un troll come lui allora.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Daniele Borri

                Per la verità durante alcune manifestazioni contro i matrimoni gay a Parigi ci sono stati scontri di cui si sono resi protagonisti anche manifestanti cattolici. Ma non è, anche in questo caso, una gara a chi fa le violenze peggiori. Stiamo semplicemente parlando di una protesta (pacifica seppure urlata) che aveva come obiettivo farsi notare dai media. Si può ovviamente non essere d’accordo sul motivo della protesta, ma una persona che si definisce tollerante (visto che è di questo che si parla in questo post definendo le protestatrici “intolleranti”) dovrebbe accettare i punti di vista diversi anche urlati senza invocare manganelli e lavori socialmente utili.

        • Penultimo ha detto in risposta a Roberto Dara

          Certo trattasi di modi dire,più che altro il modus operandi è da psichiatria.Sembra quello delle pussy riot che andavano in giro a staccare cricifissi con la motosega.

          L’ideologia conduce dritti all’infermità mentale.Dunque nemmeno stò la a infierire sulla razionalità di quello che fanno perchè li c’è bisogno di un buon psichiatra e di un po di sedetativi.

      • Penultimo ha detto in risposta a manuzzo

        Ma guarda che gli atei sono solo dei RETORICI degli ERISTI e fanno solo FALLACIE LOGICHE a RIPETIZIONE mica hanno mai letto questo:

        http://books.google.it/books?id=HXH4kclRsEEC&printsec=frontcover&dq=TEORIA+DEGLI+INSIEMI&hl=it&sa=X&ei=Qn_5UN2hCYnmtQag24DIDQ&redir_esc=y#v=onepage&q=TEORIA%20DEGLI%20INSIEMI&f=false

        Blaterano di averlo letto.

        “Questa è la mi opinione” “anche gli omicidi hanno le loro opinioni”

        Dunque?

        Dunque ha ragione Aristotele un sofisma è un discorso inconcludente.E una fallacia logica affermare questa è la mia opinione dunque è vera.Poi sono dei retorici:

        “Meglio l’orfanotrofio o le coppie gay”?

        Perchè:

        “Meglio l’orfanorofio o le coppie etero?”

        O ateo ma perchè spacci cose diverse per cose identiche affermando che questo è logico:

        1=5

        Il fatto che tutti e due sono numeri non implica che sono quantità identiche.

  2. Salvatore ha detto

    Esiste una pagina Facebook di sostegno alla signora che ha scacciato le femministe a ombrellate: https://www.facebook.com/LaSignoraConLombrelloCheSiAvventaSulleFemministe

  3. domenico ha detto

    Le gentili signore forse non sono state ancora informate che il Gran Rabbino di Francia e quello di Roma sono d’accordo con il Papa; abbiate pazienza e le vedrete fare lo stesso con loro… molta pazienza.
    Molta più pazienza per vederle protestare alle ambasciate di Iran o Arabia o di altri paesi musulmani dove gli omosessuali sono incarcerati e messi a morte.

    • unafides ha detto in risposta a domenico

      Viene da se che il coraggio non è la qualità di individui del genere, un conto è protestare contro il Santo Padre (vedi proteste all’università La Sapienza) e ben altra cosa è protestare contro autorità del mondo ebraico o musulmano, nel primo caso si rischierebbe il linciaggio mediatico e l’unanime condanna internazionale, mentre nel secondo caso rischierebbero ben altro linciaggio. Siccome il coraggio uno non se lo può dare, ci troveremo sempre davanti a manifestazioni del genere. In questi casi io cito sempre il Sommo Poeta: “…non ti curar di lor, ma guarda e passa…”

    • Mariasole ha detto in risposta a domenico

      Non se la prenderanno mai con gli integralisti islamici perché sono alleati.. tutti figli di Sartre, chi a sinistra, chi col Corano e le bombe, chi a Sodoma e Gomorra. Lo scopo non è infatti difendere fantomatici diritti (allora dovrebbero prendersela con qst regimi), lo scopo è eliminare il cattolicesimo.

      • Lugh ha detto in risposta a Mariasole

        A dire il vero hanno inscenato un’altra delle loro porno-proteste anche nel quartiere magrebino di Parigi e ce l’hanno anche con le massime autorità islamiche. Che io sappia, non hanno mai attaccato autorità ebraiche.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Lugh

          Ovvio, le autorità ebraiche, in tema di diritti civili, hanno almeno il buon gusto di farsi i fatti loro e limitare le loro eventuali contrarietà ai rispettivi fedeli.

          • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

            Perché vorresti impedire a chi ha un’opinione contraria alla tua di esporla pubblicamente? Non capisco questa intolleranza continua per chi esercita il diritto a comunicare la sua opinione, invitandolo a farsi “i fatti propri”. Ci vorrebbero ombrellate anche per te, intollerante!

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Daniele Borri

              Veramente siete proprio voi che non vorreste che le opinioni altrui vengano espresse, visto che auspicate le ombrellate per le Femen. Il riferimento a farsi i fatti propri è relativo al fatto che non si chiede che un divieto religioso debba diventare una proibizione di legge valida anche per i non credenti.

              • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

                Noi, come la polizia che le ha giustamente denunciate, ci opponiamo alla violenza nella manifestazione delle proprie idee perché la tua libertà termina quando inizia la mia.

                Nessuno invece pretende che le indicazioni fornite dalla Chiesa debbano essere seguite anche dai non credenti, tuttavia ognuno ha il diritto di far valere le proprie opinioni in democrazia tramite la politica. Urlare al complotto teocratico è cretineria da laicisti frustrati, posizione che esprimi tu sempre più spesso ormai.

                Davvero dura la vita di chi odia i cattolici, ti sono vicino Roberto.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Daniele Borri

                  Io non grido a nessun complotto teocratico, ma se qualcuno lo pensa per i cattolici e gli islamici e non per gli ebrei qualche motivo ci sarà.

                  • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Qualcuno, come i ricercatori dell Bioetica Laica, pensa anche i neonati andrebbero uccisi (vedi Minerva e Giubilini). Come vedi il mondo è variegato di opinioni, e tu scegli sempre di stare con coloro che hanno quelle più estremiste.

        • Mariasole ha detto in risposta a Lugh

          Gilles Bernheim – Gran Rabbino di Francia:

          La complementarietà uomo-donna è un principio strutturante nell’ebraismo, in altre religioni, nelle correnti di pensiero non religiose, nell’organizzazione della società, come pure nell’opinione di una vastissima maggioranza della popolazione. Questo principio, per me, trova il proprio fondamento nella Bibbia. Per altri, può trovare il proprio fondamento altrove.

          Mi concentrerò qui sulla visione biblica, che non esclude altre visioni. «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gn 1, 27). Il racconto biblico fonda la differenza sessuale sull’atto creatore. La polarità maschile-femminile attraversa tutto ciò che esiste, dall’argilla a Dio. Fa parte del dato primordiale che orienta la vocazione rispettiva — l’essere e l’agire — dell’uomo e della donna. La dualità dei sessi appartiene alla costituzione antropologica dell’umanità.

          Così, ogni persona è portata, prima o poi, a riconoscere che possiede solo una delle due varianti fondamentali dell’umanità e che l’altra le sarà per sempre inaccessibile. La differenza sessuale è quindi un segno della nostra finitezza. Io non sono tutto l’umano. Un essere sessuato non è la totalità della sua specie, ha bisogno di un essere dell’altro sesso per produrre il suo simile.

          La Genesi vede la somiglianza dell’essere umano con Dio solo nell’unione dell’uomo e della donna (1, 27) e non in ognuno di essi preso separatamente. Ciò suggerisce che la definizione dell’essere umano è percettibile solo nella congiunzione dei due sessi. Di fatto ogni persona, a motivo della sua identità sessuale, viene rinviata al di là di se stessa. Dal momento in cui prende coscienza della propria identità sessuale, ogni persona umana si vede così messa a confronto con una sorta di trascendenza. È obbligata a pensare al di là di se stessa e a riconoscere come tale un altro essere inaccessibile, essenzialmente simile a lei, desiderabile e mai totalmente comprensibile.

          L’esperienza della differenza sessuale diventa così il modello di ogni esperienza della trascendenza che designa un rapporto indissolubile con una realtà assolutamente inaccessibile. Su questa base si può comprendere perché la Bibbia utilizzi volentieri la relazione tra l’uomo e la donna come metafora del rapporto tra Dio e l’uomo; non perché Dio è maschile e l’uomo femminile, ma perché la dualità sessuale dell’uomo è ciò che esprime più chiaramente un’alterità insormontabile anche nel rapporto più stretto.

          È importante che nella Bibbia la differenza sessuale sia enunciata subito dopo l’affermazione del fatto che l’uomo è a immagine di Dio. Ciò significa che la differenza sessuale s’iscrive in questa immagine ed è benedetta da Dio.

          La differenza sessuale va dunque interpretata come un fatto naturale, permeato d’intenzioni spirituali. Ne è prova il fatto che nella creazione in sette giorni gli animali non sono presentati come sessuati. A caratterizzarli non è la differenza dei sessi, ma la differenza degli ordini e, all’interno di ogni ordine, la differenza delle specie: ci sono i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie della terra, tutti gli esseri viventi sono generati, come un ritornello, «secondo la loro specie» (Gn 1, 21).

          In questo racconto la sessuazione è menzionata solo per l’uomo poiché è proprio nel rapporto d’amore, che include l’atto sessuale mediante il quale l’uomo e la donna diventano «una sola carne», che tutti e due realizzano il proprio obiettivo: essere a immagine di Dio.

          Il sesso non è dunque un attributo casuale della persona. La genitalità è l’espressione somatica di una sessualità che riguarda tutto l’essere della persona: corpo, anima e mente. È proprio perché l’uomo e la donna si percepiscono diversi in tutto il loro essere sessuato, pur essendo entrambi persone, che ci possono essere complementarietà e comunione.

          «Maschile» e «femminile», «maschio» e «femmina» sono termini relazionali. Il maschile è tale solo nella misura in cui è rivolto verso il femminile e, attraverso la donna, verso il figlio; in ogni caso verso una paternità, sia essa carnale o spirituale. Il femminile è tale solo nella misura in cui è rivolto verso il maschile e, attraverso l’uomo, verso il figlio; in ogni caso verso una maternità, sia essa carnale o spirituale.

          Il secondo racconto della creazione approfondisce questo insegnamento presentando l’atto della creazione della donna sotto forma di un’operazione chirurgica mediante la quale Dio toglie dal più intimo di Adamo quella che diventerà la sua compagna (Gn 2, 22). Da quel momento né l’uomo né la donna saranno il tutto dell’umano, e nessuno dei due saprà tutto dell’umano.

          Viene qui espressa una duplice finitezza:

          — Io non sono tutto, non sono neppure tutto l’umano.

          — Io non so tutto sull’umano: l’altro sesso resta per me sempre parzialmente inconoscibile.

          Ciò conduce all’irrealizzabile autosufficienza dell’uomo. Questo limite non è una privazione, ma un dono che consente la scoperta dell’amore che nasce dalla meraviglia dinanzi alla differenza.

          Il desiderio fa sì che l’uomo scopra l’alterità sessuata in seno alla stessa natura: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa» (Gn 2, 23) e l’apertura a questo altro gli consente di scoprirsi nella sua differenza complementare: «lei si chiamerà Isha perché è presa da Ish» (cfr. Ibidem).

          «L’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne» (Gn 2, 24). In ebraico «una sola carne» rimanda al «Solo», Ehad, il nome divino per eccellenza, secondo la preghiera dello Shema Israel: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo – Adonaï Ehad» (Dt 6, 4).

          È nella loro unione insieme carnale e spirituale, resa possibile dalla differenza e dall’orientamento sessuale complementare, che l’uomo e la donna riproducono, nell’ordine creato, l’immagine del Dio Solo.

          A mo’ di contrappunto, il capitolo tre della Genesi presenta il peccato come il rifiuto del limite e quindi della differenza: «Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male» (Gn 3, 5).

          L’albero della conoscenza del bene e del male — «l’albero del conoscere bene e del conoscere male» — simboleggia proprio i due modi di comprendere il limite:

          — il «conoscere bene» rispetta l’alterità, accetta di non sapere tutto e acconsente a non essere tutto; questo modo di conoscere apre all’amore e quindi all’«albero della vita», piantato da Dio «al centro del giardino» (Gn 2, 9);

          — il «conoscere male» rifiuta il limite, la differenza; mangia l’altro nella speranza di ricostituire in sé il tutto e di acquisire l’onniscienza. Questo rifiuto della relazione di alterità conduce alla bramosia, alla violenza e infine alla morte.

          Non è proprio questo che propone il gender, ovvero il rifiuto dell’alterità, della differenza, e la rivendicazione di adottare tutti i comportamenti sessuali, indipendentemente dalla sessuazione, primo dono della natura? In altre parole, la pretesa di “conoscere” la donna come l’uomo, di diventare il tutto dell’umano, di liberarsi da tutti i condizionamenti naturali, e quindi «di essere come Dio»?

          Io sono tra coloro che pensano che l’essere umano non si costruisca senza struttura, senza ordine, senza statuto, senza regole; che l’affermazione della libertà non implichi la negazione dei limiti; che l’affermazione dell’uguaglianza non comporti il livellamento delle differenze; che la potenza della tecnica e dell’immaginazione esiga di non dimenticare mai che l’essere è dono, che la vita ci precede sempre e che ha le proprie leggi.

          Ho voglia di una società in cui la modernità occupi tutto il suo posto, senza che però vengano negati i principi elementari dell’ecologia umana e familiare.

          Di una società in cui la diversità dei modi d’essere, di vivere e di desiderare sia accettata come una possibilità, senza che tale diversità venga però diluita riducendola a un denominatore più piccolo che cancelli ogni differenziazione.

          Di una società in cui, nonostante i progressi del virtuale e dell’intelligenza critica, le parole più semplici — padre, madre, coniugi, genitori — conservino il loro significato, allo stesso tempo simbolico e incarnato.

          Di una società in cui i bambini siano accolti e occupino il loro posto, tutto il loro posto, senza però diventare oggetto di possesso a ogni costo o posta in gioco del potere.

          Ho voglia di una società in cui ciò che accade di straordinario nell’incontro tra un uomo e una donna continui a essere istituito, con un nome preciso.

          ***

          A novembre, quando in Francia hanno manifestato contro la legge sui cosiddetti matrimoni omosessuali e sulla libertà di adozione da parte di persone dello stesso sesso, in piazza c’erano molte persone ragionevoli, tra cui atei, ebrei, omosessuali, femministe. Insieme ai cattolici…
          http://costanzamiriano.com/2013/01/10/dallargilla-di-dio/

    • Max ha detto in risposta a domenico

      Viene da pensare. Non pretendo di sapere tutto… abbiamo mai visto le Femen protestare davanti l’ambasciata iraniana o dell’Arabia Saudita quando omosessuali venivano condannati a morte od alla prigione?

  4. beppina ha detto

    Avete visto come erano “spiritate”? Quasi quasi mi vien da pensare che … 🙂

    • francesco ha detto in risposta a beppina

      Beh il comportamento era lo stesso che hanno i posseduti duranti gli esorcisti, purtroppo queste donne probabilmente non erano possedute nel corpo, ma “possedute” nel cuore..

      • Brain ha detto in risposta a francesco

        A proposito di possessioni, ma l’invasata che urla a squarciagola “sei il diavolo!!! sei il diavolo!!!!” dando violente ombrellate? Le manifestanti non hanno alzato un dito contro nessuno, le botte le hanno prese loro, come si vede bene dal filmato preso da un’altra angolazione che ben mostra l’impresa della signora impellicciata scaccia-diavoli
        http://www.youtube.com/watch?v=_taP-HG0XN4

        • Woody85 ha detto in risposta a Brain

          Le manifestanti sono quattro sgualdrine (lo fanno di lavoro, è certificato dalle attività ucraine) intolleranti e maleducate, ottime rappresentanti della cultura LGBT.

          La signora con l’ombrello ha percepito benissimo che queste donne, lo si vede loro in faccia, sono dominate dalla rabbia e dall’odio, dunque manovrate da Satana (se Dio è amore, Satana è odio).

          Tutti a sostengo della scaccia-diavoli: https://www.facebook.com/LaSignoraConLombrelloCheSiAvventaSulleFemministe

          • Paolo ha detto in risposta a Woody85

            woody85 che misere argomentazioni

            • Woody85 ha detto in risposta a Paolo

              Che misera la cultura LGBT vorrai dire, e le Femen sono ottime rappresentanti.

              • Paolo ha detto in risposta a Woody85

                “cultura glbt”…”La signora con l’ombrello ha percepito benissimo che queste donne, lo si vede loro in faccia, sono dominate dalla rabbia e dall’odio, dunque manovrate da Satana (se Dio è amore, Satana è odio” quasi comico…tranne l’aggressione con l’ombrello

        • EquesFidus ha detto in risposta a Brain

          Una signora di oltre 50 anni che dà violente ombrellate, addirittura, contro queste caste e pie donne, delle sante che non erano a San Pietro con scritto oltraggiose e ad urlare come delle furie “Papa stà zitto!” proprio durante l’Angelus. Questo è solo desiderio di coprire queste folli, dato che le ombrellate non sono state violente (se lo fossero state avrebbe colpito al volto, o alla parte comunque sia scoperta del corpo, non certo ai jeans) e sono comprensibili (non giustificabili, ma posso capire che vedere delle tizie che si comportano come delle indemoniate durante una funzione religiosa possa dare sui nervi, e pure tanto), tant’è che parlare di “aggressione” (come certi anticleriacali hanno subito detto, cercando di montare lo scandalo per cui costoro sarebbero delle sante e questa povera donna una violenta ed una fanatica).

        • beppina ha detto in risposta a Brain

          Perchè invasata? Dove vuoi arrivare si vede già da come introduci il discorso… Il vero problema é che “fuori luogo” sono le ragazze che si denudano e inveiscono contro il Papa (in una cerimonia pubblica e religiosa destinata sostanzialmente ai credenti), con l’unico scopo di aumentare la propria visibilità e ovviamente senza un minimo rispetto per le persone presenti. Ci sono altri luoghi e mezzi per cercare visibilità, ottenere lo stesso risultato e soprattutto senza fare figure da sfigate.

          • Brain ha detto in risposta a beppina

            beppina, scusa, tu puoi usare il vocabolo “spiritate” e io non posso usare “invasata”? Di questa storia rimane comunque un fatto incontrovertibile: le uniche che sono state aggredite fisicamente sono state le manifestanti. L’unica aggressione fisica l’hanno subita loro, da parte di questa fanatica urlante e sguaiata esattamente quanto le dimostranti che tanto schifate, le quali pero’ non hanno alzato le mani assolutamente contro nessuno.

            • Woody85 ha detto in risposta a Brain

              Un paio di ombrellate sul sedere sarebbero un’aggressione fisica? Se la sono cercata, se fossero state più tolleranti verso chi non la pensa come loro nessuno le avrebbe degnate di uno sguardo, a parte i clienti notturni.
              Evviva la signora con l’ombrello!!
              https://www.facebook.com/LaSignoraConLombrelloCheSiAvventaSulleFemministe

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Woody85

                Se le Femen avessero dato un’ombrellata a qualcuno in reazione ad una provocazione verbale, su questo blog ne avrebbero fatto un’edizione speciale e i vostri commenti sarebbero stati scritti con la bava alla bocca.

                • Woody85 ha detto in risposta a Roberto Dara

                  La storia non si fa con i se e con i ma.
                  Sta di fatto che le Femen hanno fatto molto di più che una ombrellata, hanno violentemente voluto zittire il Papa e i cattolici. Direi che vi hanno rappresentato benissimo.

                  • Roberto Dara ha detto in risposta a Woody85

                    E allo stesso modo tanti intolleranti, alcuni dei quali scrivono commenti su questo blog, vorrebbero ben più violentemente zittire tutti quelli che non la pensano come loro.

            • beppina ha detto in risposta a Brain

              Ma come puoi mettere sullo stesso piano il termine “spiritate” riferite alle gentili signorine che si sono denudate inveendo contro il Santo Padre a San Pietro e il termine “invasata” riferito ad una signora sessantenne che addirittura potrebbe passare per mamma di una delle stesse signorine. Suvvia… Aggressione fisica poi… (con l’ombrellino :)). Ho capito che ognuno di noi rischia sempre di anteporre le sue convinzioni ad una razionale e oggettiva disamina di un qualsiasi evento, ma questa poi… mi sembra grossa.

        • francesco ha detto in risposta a Brain

          Povere le manifestanti non hanno alzato un dito piccine…il solito vaticano oscurantista che non permette neanche a delle puttanelle (perchè è il loro lavoro, mica per altro) di stare nude e urlare frasi ingiuriose verso il vicario di Cristo durante l’Angelus in piazza san Pietro davanti ai bambini.

          • Valentina ha detto in risposta a francesco

            Effettivamente il Vaticano è stato intollerante, nemmeno hanno permesso che prendessero a sberle i fedeli, guarda che è una roba terribile quanta ingerenza vi sia!! 🙂

  5. edoardo ha detto

    I nostri nemici hanno un apparato propagandistico impressionante, dispongono di una macchina da guerra efficientissima e sono diretti da vecchie volpi della politica ultra-navigate.
    La chiesa cattolica combatte a mani nude una guerra in condizioni di inadeguatezza ed è dilaniato dall’interno da forze che non si sa che gioco stiano facendo.
    Le femen sono l’ennesimo incidente di percorso di questa guerra, loro sono solamente quattro puttanelle in cerca di un produttore che le faccia diventare starlette.
    Gli atei militanti sono relativamente pochi ma assai ben organizzati.
    Dal punto di vista dogmatico la chiesa ha centomila volte ragione, ma riesce a perdere anche le battaglie che altri le hanno fatto vincere, come le staminali ombelicali e adulte.
    La chiesa non sa comunicare.
    O non vuole comunicare.
    O ha rinunciato a comunicare.
    Sul perché di questi fatti, vari blog espongono opinioni.
    Per fortuna ci sono i cristiani gente comune, perché abbiamo dei generali che, secondo me, ci faranno rimpiangere quelli di Caporetto.
    Per fortuna le aspiranti porno-attricette trovano un muro invalicabile nei fedeli dell’Angelus in p.za San Pietro: lì non ci sono “Generali”, ma “soldati semplici”, dunque le aspiranti attricette hanno ben poche chances.
    Ecco come la penso.

    • manuzzo ha detto in risposta a edoardo

      Se non sapesse/volesse/potesse comunicare, quei piccoli soldatini quasi indifesi (armati solo di ombrello a quanto mi pare XD) non sarebbero lì a ostacolare queste arpie scatenate…..

    • unafides ha detto in risposta a edoardo

      Il discorso è un altro, quelli che tu chiami i nostri “generali” non reagiscono perché hanno Fede e non perché non hanno gli strumenti. D’altra parte la Chiesa sa che alla fine dei tempi vincerà, ha superato tempi ben peggiori e tutti i suoi nemici sono polvere, mentre Noi siamo ancora qui. Questo perché tutto si fonda su due parole:”Non praevalebunt”. E sappiamo quanto possiamo fidarci delle promesse di Cristo…

  6. Ireneo ha detto

    Da notare come nessun articolo sui quotidiani nazionali abbia menzionato quel messaggio intollerante, “SHUT UP!”, che dovrebbe invece essere il nocciolo della questione…

    • Salvatore ha detto in risposta a Ireneo

      Eh, loro vorrebbero tanto metterci a tacere…la menzogna si diffonderebbe tanto più velocemente.

  7. Penultimo ha detto

    Individuo A:La tolleranza è un valore relativo.
    Individuo B:La tolleranza è cio che consente i diritti.Bisogna essere sempre tolleranti con tutti altrimenti non c’è lo stesso di diritto.
    Individua A:perdonami mi sfugge una cosa non so cosa è il diritto e cosa è la tolleranza me lo spieghi?
    Individuo B:Diritto sono le norme di legge di una comunità,la tolleranza è la capacità collettiva ed individuale di vivere pacificamente con coloro che credono e agiscono in maniera diversa dalla propria.
    Individuo A:Dunque significa che bisogna tutelare chi viola le regole della comunità?
    Individuo B Certo, non sei compassionevole?
    INdividua A:Si stò tollerando chi alle tue spalle ti ha messo fuoco alla macchina, hai ragione, mai essere intolleranti e sono certo amico mia che anche tu sei tollerante e che quindi darai a quel signore anche i soldi del tuo portafoglio cosichè dimostrerai anche tu la tua tolleranza.

  8. gladio ha detto

    …e così le Femen hanno pensato bene di rallegrare con le loro spavalderie un incontro di preghiera nientepopò di meno che in piazza s.Pietro e di fronte al Papa per giunta! Rallegriamoci! Ritengo che niente e nessuno quanto la volgarità, sguaiataggine e stupidità di queste Megere sia in grado di danneggiare la causa che loro stesse sostengono,pertanto, in un momento delicato come questo dove sono in gioco i valori “non negoziabili”, queste bravate, per noi cattolici, cascano come manna dal cielo! Pensavo anche se non fosse il caso di sponsorizzarle…
    Una considerazione… non sono più le Femen di una volta, le ucraine coi loro stupidi slogan ben evidenziati sul pregevole petto figuravano meglio di queste tre Befane. Stanno cannando anche un aspetto importante della strategia comunicativa…

  9. Valentina ha detto

    Spero che almeno siano state denunciate…ma questo è il modo per mostrare le proprie posizioni? Siamo messi male..

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Valentina

      Denunciate per cosa? Per aver urlato in una piazza peraltro al di fuori del territorio italiano?

      • Nemo ha detto in risposta a Roberto Dara

        Fammi capire, se durante una manifestazione o riunione di attivisti gay io organizzo un gruppo di personone che urlano “Froci siete il cancro di questo pianeta”
        e tutto questo avviene urlando e inveiendo come forsennati… tu benedici il tutto e nei vari siti dei circoli gay proteggi l’accaduto?

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Nemo

          Guarda che i gay non hanno bisogno di qualcuno che vada a benedire quello che tu immagini. Sono situazioni che vivono continuamente nella loro vita quotidiana purtroppo!

          • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

            Da notare come Roberto Dara non abbia voluto rispondere alla domanda, perché evidentemente, nonostante tutto il suo sforzo di sostenere che laicismo=tolleranza, giustifica e condivide le aggressioni ai cattolici.

          • Nemo ha detto in risposta a Roberto Dara

            Poi non ti offenderti se qualcuno ti da dell’“Ignorante e Falso”.
            O sei ignorante cioè:
            persona che “ignora” l’esistenza di idee e concetti… in questo caso la tua ignoranza riguarda l’italiano di base visto che non riesci ad interpretare nel giusto modo una domanda come questa:

            “Fammi capire, se durante una manifestazione o riunione di attivisti gay io organizzo un gruppo di persone che urlano “Froci siete il cancro di questo pianeta”
            e tutto questo avviene urlando e inveendo come forsennati… tu benedici il tutto e nei vari siti dei circoli gay proteggi l’accaduto?

            Oppure sei falso, le “conoscenze” le hai ma preferisci uscirtene con un espediente retorico da disperato invece di rispondere “Sì, difenderei i manifestanti che urlano -froci siete il cancro della terra-”, risposta atroce ma perlomeno coerente con il tuo pensiero sulle manifestazioni, piuttosto che con “No, non li difenderei” risposta auspicabile ma, nella presente discussione dimostrerebbe il tuo odio verso i cattolici.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Nemo

              Bisogna vedere cosa intendi per difendere. Io difendo il loro diritto di manifestare la loro idea anche se così triviale, ovviamente risponderei loro dicendo che sono dei dementi,

              • Nemo ha detto in risposta a Roberto Dara

                Mi verrebbe da dirti: “e ci voleva tanto?”
                Comunque sia, grazie per la risposta perché, come dice qualcuno: “domandare è lecito rispondere è cortesia”.
                Detto ciò, continuo a pensare che tu ti stia arrampicando sugli specchi.

                Tu scrivi:
                “Io difendo IL LORO DIRITTO DI MANIFESTARE la loro idea…”

                NO, tu stai difendendo il loro NON-DIRITTO al successo mediatico della manifestazione.

                Perché il diritto di manifestare c’è già:

                Vuoi farlo in un luogo pubblico?
                Vai all’ufficio competente e ti fai dare i permessi.
                Vuoi farlo in un luogo privato?
                Ti metti le mani in tasca e affitti una sala conferenze, un teatro, un cinema, uno stadio.

                Ciò che non esiste è il diritto “al successo di una manifestazione”.

                Trovare degli espedienti per avere la massima visibilità è cosa lecita fino a quanto non si ledono le libertà ed i diritti di chi dovrà “subire” tale manifestazione.

                Se queste “signore” erano a piazza San Pietro era per avere il massimo riscontro mediatico col minimo sforzo.

                Chi stava in quella piazza quel giorno aveva il DIRITTO di ascoltare il Santo Padre perché erano andati li appunto per questo, era un EVENTO PRESTABILITO. Il papa non si è imposto e non ha trascinato li nessuno. È stata una LIBERA SCELTA dei partecipanti andare li per vederlo e sentirlo. Lo show delle attiviste Femen invece è stato una IMPOSIZIONE, perché l’evento era del tutto INASPETTATO. Imposizione che è andata a ledere la LIBERA SCELTA degli astanti.

                E poco importa se sono stati in pochi ad accorgersene, è il principio che conta.

                Va da se che questo vale anche per l’esempio che ho fatto io.
                Se chi insulta gli attivisti gay ha il permesso di manifestare non vedo diritto tu debba difendere.
                Ma se il permesso non c’è l’unica cosa da proteggere e la libertà di manifestare degli attivisti senza che qualcuno li offenda.

                Un ultima cosa e, te la dico, con simpatia, senza scherno.
                Normalmente, “discorsi” come questo, li faccio ai ragazzini di 10/12 anni per dar loro le basi del vivere civile. Farlo ad un adulto, che all’interno di un forum cattolico pretende di spiegare ai più quali sono i diritti dei gay è semplicemente surreale.

                • Nemo ha detto in risposta a Nemo

                  la frase:

                  “Se chi insulta gli attivisti gay ha il permesso di manifestare non vedo diritto tu debba difendere.”

                  Manca di un “che” tra “vedo” e “diritto”

                  “Se chi insulta gli attivisti gay ha il permesso di manifestare non vedo che diritto tu debba difendere.”
                  🙂

                • Roberto Dara ha detto in risposta a Nemo

                  Non è surreale perché esprimi la tua posizione, non poi certo pensare che la tua paternale possa avere effetti pedagogici su chi, adulto, non la pensa come te.
                  In base al tuo ragionamento, infatti, la convivenza civile si riduce ad n comportamento da soldatini in caserma, in cui per poter manifestare le proprie idee ed eventualmente farsi notare da qualcuno, bisogna prima chiedere il permesso. Se fosse stato sempre così nessuna battaglia civile avrebbe mai potuto iniziare. Ovvio che talvolta le manifestazioni (che per me, se pacifiche, dovrebbero essere libere) possono essere più fastidiose ed eccessive di altre, e che, laddove ci siano problemi, anche piccoli, di ordine pubblico, ci sia, da parte di chi ne è preposto, il dovere di fermarle. Ma da qui a definire “violente” o addirittura illegittime tali manifestazioni, nella mia idea di libertà ce ne corre.
                  A voi ha dato fastidio questa piccola scenetta delle Femen, che hanno urlato i loro slogan in una piazza aperta al pubblico senza causare alcuna interruzione d quello che si svolgeva. In base alla tua idea di società di soldatini, però, questo è inaccettabile. Io ne prendo atto e sono felice che la società in cui mi trovo è invece profondamente diversa, in cui chiunque può, pacificamente, esprimere il proprio dissenso, anche senza aver chiesto prima il permesso a chicchessia.

                  • Nemo ha detto in risposta a Roberto Dara

                    Il mio ragionamento serviva solo a dimostrare che la mia libertà (vale anche per gli altri individui, concetto che normalmente avrei lasciato sottinteso ma viste le tue capacità di interpretare un testo mi tocca palesare anche le banalità) finisce dove inizia la tua e viceversa. Ed invece tu che cosa hai capito…?:

                    “In base al tuo ragionamento, infatti, la convivenza civile si riduce ad n comportamento da soldatini in caserma, in cui per poter manifestare le proprie idee ed eventualmente farsi notare da qualcuno, bisogna prima chiedere il permesso.”

                    Sei eccezionale, neanche il Frassica di “Indietro tutta” avrebbe fatto di meglio.
                    Ma ammettiamo, per assurdo, che la colpa della castroneria che hai appena postato sia dovuto al mio pessimo italiano. Andiamo avanti:

                    “A voi ha dato fastidio questa piccola scenetta delle Femen, che hanno urlato i loro slogan in una piazza aperta al pubblico senza causare alcuna interruzione d quello che si svolgeva. In base alla tua idea di società di soldatini, però, questo è inaccettabile.”

                    E qui io non c’entro nulla. Il ragazzo ha fatto tutto da se ma, il meglio arriva con il finale:

                    “Io ne prendo atto e SONO FELICE CHE LA SOCIETÀ IN CUI MI TROVO È INVECE PROFONDAMENTE DIVERSA, IN CUI CHIUNQUE PUÒ, PACIFICAMENTE, ESPRIMERE IL PROPRIO DISSENSO, ANCHE SENZA AVER CHIESTO PRIMA IL PERMESSO A CHICCHESSIA.”

                    Quando il giorno prima Daniele Borri ti aveva postato (con tanto di tua risposta):

                    “…sono state [le Femen] giustamente denunciate per atti contrari alla pubblica decenza, interruzione di cerimonia religiosa, manifestazione non autorizzata e resistenza.”

                    O non vivi in Italia, e in questo caso, per piacere, palesa il nome della nazione “paradisiaca” che ti ospita. Oppure, oppure niente cosa vuoi che ti dica… fatti una domanda e datti una risposta.

                    Comunque sì, sono un soldatino. Un piccolo soldatino di piombo.

                    • Roberto Dara ha detto in risposta a Nemo

                      Il fatto che le Femen siano state denunciate (denuncia che finirà ben presto in archivio) non significa che la loro manifestazione fosse violenta o che, per questo, verranno punite. La “manifestazione non autorizzata”, infatti, in Itala non è un reato (violerebbe la Costituzione), ma è semplicemente un motivo per cui le forze dell’ordine possono, a loro discrezione, disperderla, senza conseguenze penali qualora non ravvisino altre fattispecie. Il tema della libertà che finisce dove inizia la tua, a mio giudizio, è strumentale, perché, in base ad un’estensione interminabile d questo concetto, nessuno potrebbe fare nulla. Chiunque infatti dovrebbe avere la libertà di non voler ascoltare le proteste, o la libertà di non voler sentire le campane la domenica mattina.

      • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

        E infatti sono state giustamente denunciate per atti contrari alla pubblica decenza, interruzione di cerimonia religiosa, manifestazione non autorizzata e resistenza: http://archiviostorico.corriere.it/2013/gennaio/15/Denunciate_attiviste_Femen_co_0_20130115_1bac0244-5edc-11e2-8cd3-66bd6366e4a4.shtml

        Sicuramente ora Roberto Dara e Steven si scaglieranno contro la giustizia italiana, quando ieri la divinizzavano quando ha assegnato un bambino a una coppia lesbica.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Daniele Borri

          Io non mi scaglio contro nessuno, se c’erano gli estremi di legge per una denuncia era dovere farla. Si tratta comunque, almeno in Italia, di piccoli reati, e il processo assegnerà le adeguate sanzioni.

          • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

            Strano, continui a ripetere che è stata una manifestazione pacifica e ora è già diventato un “piccolo reato”.

            Dura la vita dell’anticattolico, eh? Si rischia continuamente di contraddirsi 😉

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Valentina

      Lo so che nella vostra amata Russia putiniana sarebbero state mandate ai lavori forzati, ma fortunatamente noi non siamo lì…

      • edoardo ha detto in risposta a Roberto Dara

        Io sarei curioso di assistere ad una scena di questo genere, ma al contrario:
        in un consesso di ateologi un gruppo di scalmanati cattolici (non ne esistono disposti a fare puttanate così, ma facciamo finta che ci siano) inscenano una dimostrazione con le stesse modalità di quelle tettemosce lì.
        Sarei proprio curioso di vedere che razza di tafferuglio viene fuori, altro che la signora (giustamente indignata, cribbio!) col SOLO ombrello!
        E sui giornali le penne vendute ed i parolai di regime inondare con stucchevoli articoli déjà-vu.
        Sarei proprio curioso, e ci farei un bel filmetto da diffondere in rete.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a edoardo

          In un contesto che descrivi tu la reazione sarebbe di risate. E a quel punto gli scalmanati cattolici accuserebbero gli atei di deridere la religione.

          • edoardo ha detto in risposta a Roberto Dara

            …allora gli uni possono fare quel che vogliono e gli altri no?
            Ma che discorsi sono?
            Fin tanto che ci sarà chi incassa in silenzio, quello stesso sarà il capro espiatorio di tutti i mali della società e si prenderà le colpe di tutto, anche del buco dell’ozono.
            Secondo me è da un pezzo che sarebbe ora di rispondere, e non di incassare in silenzio e di tacere qualunque cosa ti dicano.
            Infatti, non si dice?: vuoi la mia pelle? Be’, guadagnatela!
            Il fatto è che in alcune sfere ecclesiastiche mi pare di ravvisare lo stesso comportamento che è stato tenuto alla fine degli anni Venti per i Cristeros, cioè “esortare al dialogo e alla pacificazione abbandonando la via delle armi e un milione di bla-bla” quando stavano per avere la meglio, di fatto abbandonandoli al loro destino, e sappiamo che è stato un destino di morte. Infatti gli scagnozzi di Calles, vistisi alle strette, hanno pensato bene di ricorrere al ventre molle del cristianesimo, cioè alcune gerarchie vaticane, per isolare i Cristeros e ribaltare la situazione.
            E la risposta è stata tragicamente conforme alle aspettative.
            Questa sceneggiata all’Angelus è stata una indebita intromissione, e secondo me non nasce dal nulla, ma fa parte di un progetto strategico, cioè disturbare le funzioni religiose con lo scopo di diffondere insicurezza nei fedeli. L’anno scorso gli anarchici di un centro sociale ci hanno provato a Milano ad una messa domenicale.
            Penso siano prove di una nuova strategia offensiva.
            Si moltiplicheranno questi episodi.
            Non nascono dal nulla.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a edoardo

              Non mi sembra che nell'”aggressione al cattolicesimo” delle Femen a Piazza San Pietro si sia incassato in silenzio. Sono intervenuti dei poliziotti che con modi spicci le hanno portate via. Se speravi che le manganellassero ė le mandassero in qualche campo di lavoro devi cambiante nazione.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

                Cambiare*

              • edoardo ha detto in risposta a Roberto Dara

                Se speravo che le manganellassero?
                Son mica così scemo da trasformare delle carnefici in povere vittime!
                Pensi che non faccia mica scuola la strategia di tentare di provocare reazioni aggressive messe a punto a tavolino, per poi far uscire “dal nulla” un sacco di fotografi che riprendono la scena dall’angolazione degli attori-vittime e diffonderla nei social network in men che si dica?
                Strategia che hanno tentato a Madrid due anni fa.
                E la migliore controstrategia è stata stare fermi, continuare a marciare e far finta di non reagire alle provocazioni.
                Idem buttarsi per terra appena sfiorati per simulare di essere stati spintonati e colpiti dai poliziotti, e lì intorno gente che tira fuori dalla tasca la macchina fotografica: tutto predisposto a tavolino.
                Idem, come riportava un testimone su un forum, erano in una pizzeria a Madrid, tranquilli, quando entrano 4-5 scalmanati capitanati da una donna di mezz’età, si mettono a sbraitare, bestemmiare ed inveire contro il gruppetto al tavolino sperando di suscitare una risposta; hanno consumato la loro pizza facendo finta di niente mentre gli altri gli strillavano slogan alle orecchie per arrivare a sputacchiare le pizze. Se avessero reagito, sai quante macchine fotografiche sarebbero “spuntate dal nulla”?
                Loro sono convinti che tutti gli altri siano scemi…!!

                • edoardo ha detto in risposta a edoardo

                  Nel film “Il nemico alle porte” di Annaud, un cecchino impicca un ragazzino in mezzo ad una piazza per far saltare i nervi ad un altro cecchino, suo nemico, e scatenare una reazione che lo facesse uscire allo scoperto.
                  La migliore strategia è stata per il momento mandare giù, cercare di star calmi, e poi i conti li faremo dopo, e con gli interessi.
                  Il conto, in quel caso (era l’autunno del 42), era una pallottola dritto in mezzo alla fronte, come avvenne più tardi, giorni dopo.
                  Queste manifestazioni, che puntano a stimolare scatti d’ira, fanno parte della medesima strategia in tempo di pace, quando un gruppo si mette in testa di fare la guerra ad un altro gruppo cercando tutti i pretesti, e inventandoseli se non li trova (i costi della GMG, grande boiata smentita numeri alla mano).
                  Non sono i cattolici che cercano lo scontro, sono gli atei che attaccano e mostrano aggressività fomentata dall’odio. I cattolici, caso mai, si difendono.

              • gladio ha detto in risposta a Roberto Dara

                Roberto , se un bel giorno ,in casa tua,dovessero irrompere due o tre di queste troione tutte scarmigliate e con gli occhi fuor dalla testa insultando e schernendo te e tua moglie e magari davanti ai bambini sono sicuro che le accoglieresti con autentico spirito ecumenico e ti apriresti al dialogo lieto dell’ inaspettata occasione di confronto.
                Siccome poi, a giudicare da quel che scrivi, ritieni che una contestazione sia sempre legittima, indipendentemente dalle modalità con cui viene attuata,passeresti sicuramente sopra alla maleducazione, alla volgarità e alla sguaiataggine e con cristiana disponibilità le faresti sedere alla tua mensa.
                Saresti ,Roberto, sulla strada della santità.

                • Roberto Dara ha detto in risposta a gladio

                  Un conto è casa mia, un conto è una pubblica piazza. In base a questo tuo punto di vista qualsiasi manifestazione di protesta (ovviamente pacifica seppure urlata) non dovrebbe essere consentita. Cerchiamo di riportare il fatto nella sua giusta dimensione (il paragone con il bambino impiccato per provocazione fatto da Edoardo mi ha inquietato alquanto…)

              • beppina ha detto in risposta a Roberto Dara

                E si… proprio modi spicci. Bisognava dar loro almeno un palco con annessa orchestrina! Ma dai… 🙂

                Ma lo sai cosa é l'”ordine pubblico”?

      • Daniele Borri ha detto in risposta a Roberto Dara

        Ai lavori forzati? No, lavori socialmente utili vanno bene, magari è la volta buona che imparano a rispettare chi non la pensa come loro.

  10. Harry Burns ha detto

    Di attiviste del genere ci si sbarazzerebbe facilmente, senza violenza e con la giusta dose di ironia infilando gli 5 euro nell elastico degli slip e andandosene

    • edoardo ha detto in risposta a Harry Burns

      …guarda che se leggi l’articolo sulle femen in questo sito, scoprirai che ogni loro sortita è spesata con 1000 dollari.
      Una giornalista ucraina ha fatto una indagine fingendosi interessata ad entrare in quella cricca, e riporta dati e numeri e dollari.
      Cercalo e leggilo, e vedrai che 5 euro quelle non se li rifilano neanche di striscio. 500, forse.

      • gladio ha detto in risposta a edoardo

        Beh ,se è così bisognerebbe consigliarle di intraprendere la carriera in qualche bordello di Amsterdam ,indubbiamente le signore ne hanno la stoffa, grinta baldanza e volgarità, doti fondamentali per questo “mestiere”, hanno dimostrato di averne da vendere ,pertanto sarebbero sicuramente gratificate di un incom di tutto rispetto e senza dover sopportare i disagi delle lunghe trasferte e gli strapazzi del freddo e delle ombrellate. Dulcis in fundo anche la loro legittima aspirazione alla “visibilita” verrebbe ampiamente appagata operando ,possiamo ben dirlo, in una “vetrina”esposta ad un pubblico internazionale.

        • edoardo ha detto in risposta a gladio

          Gladio, quel che dici te è proprio ciò che loro stesse vogliono evitare, secondo me.
          Ci sono una marea di aspiranti attricette nell’est europeo, a cui attinge il fiorente mercato del porno di quei paesi.
          Guardale bene le femen: hanno tutte un certo fisico, il modo di truccarsi, di vestire. Hanno tutto conforme ad un certo modello imposto dai media.
          Si tratta di donne che rispondono in pieno ad un modello commercialmente molto valido oggi.
          Il mercato loro è saturo: per quattro soldi i produttori dell’est richiedono prestazioni sessuali ai limiti della follia (e della legge).
          Le femen costituiscono un’organizzazione di aspiranti cover girls in cerca di visibilità e di ingaggi, e in questa logica tutto fa brodo, dunque ben venga anche questo neo-femminismo ultracommerciale globalizzato da web.
          Come mai tra di loro non trovi donne di una certa età, grassocce e dal fisico non perfetto, con le smagliature da parto e col seno un po’ cadente di chi ha allattato?
          L’hanno detto anche qua, presentando i risultati di una indagine di casa loro: è una manovra commerciale con la spennellata superficiale di ideologia femminista. A casa loro non riscuotono molto successo, da noi, invece, i nostri intellettuali pennivendoli caciottari darebbero via anche …..per farsi una guardata delle tettine delle femen ospitandole nei loro articoli ruffiani.
          Infatti mi hanno detto (persone che negli anni scorsi giravano l’ex-URSS) che là la gente in crisi vendeva di tutto ripulendo i cassetti di casa: decorazioni, simboli, spille del passato regime comunista. Questi avevano un prezzo variabile, a seconda del cliente: una miseria per la gente “normale”, ed il prezzo saliva vertiginosamente quando sgamavano un nostalgico italiano di falce e martello. Pensavano che gli Italiani sono più stupidi della media dei turisti e vanno in orgasmo per queste boiate di gagliardetti e sciapate varie, dunque quando trovi un Italiano, alza il prezzo tanto lui te li da mentre un altro ti manderebbe a quel paese.
          Questo me l’hanno raccontato persone che hanno girato i paesi dell’est europeo per rapporti commerciali, non per turismo.
          All’epoca, il turismo ideologico era tipico degli Italiani.
          Le femen, a casa loro le cacciano a pedate nel di dietro e qua in Italia invece trovano gli intellettuali.

          • Harry Burns ha detto in risposta a edoardo

            per quello le paragono a spogliarelliste, di fatto lo sono. ricevono un compenso in cambio di una nudità…

    • Woody85 ha detto in risposta a Harry Burns

      Sono tutte squillo che vengono pagate per fare queste azioni ridicole, lo hanno certificato le autorità ucraine, basta fare un giro su google e scoprite tutto.

  11. Matyt ha detto

    Sinceramente, mi sfugge come una minoranza possa essere intollerante nei confronti di una maggioranza…

    • Salvatore ha detto in risposta a Matyt

      I militanti LGBT o gli omosessualisti non sono affatto una minoranza perché essi sono in maggior parte eterosessuali devoti all’agenda gay piuttosto che omosessuali stessi.

    • edoardo ha detto in risposta a Matyt

      Sono di fatto la maggioranza nel mondo culturale e mediatico, la minoranza tra “il volgo”, quelli che campano con lo stipendietto facendo i salti mortali per arrivare a fine mese, quelli per i quali il pulmino della scuola gli costa quasi mezzo mese di stipendio.

  12. Orbitalia ha detto

    non so se qualcuno l’ha già fatto, ma vorrei segnalare un ‘servizio’ (?) del tg3 sul caso delle femen a S. Pietro. La giornalista, invece di stigmatizzare la sciocca e perseguibile ‘msnifestazione’ di quesdte 4 rincretinite, si è soffermata per un paio di minuti sulla reazione di una signora, la quale cercava di colpire con un ombrellino una delle ignude. Tutto questo per cercare di far passare la menzogna che le femen avevano il diritto di ‘manifestare’, mentre i veri intolleranti erano i cattolici in piazza. Vergognoso.

    • Daphnos ha detto in risposta a Orbitalia

      Aggressione violenta contro una manifestante (di una manifestazione illegale, e rea di atti osceni in luogo pubblico)?

      Rassegnamoci. La prossima volta che questi individui pacifici e assennati irromperanno in chiesa durante una funzione per fare sesso sul’altare ci ritroveremo costretti a invitarli a parlare dal pulpito, oppure dovremo convivere in eterno con l’etichetta di “intolleranti”!

  13. Pino ha detto

    fossero almeno belle si potrebbe anche chiudere un occhio

    • gladio ha detto in risposta a Pino

      … e anzichè spazzolarle con un volgare ombrello, lavargli il muso con le mani guantate

    • Daphnos ha detto in risposta a Pino

      Comunque vi faccio presente che siamo sotto stretta sorveglianza 😉 . Pagine come questa sono spesso frequentate da persone che cercano un commento un po’ eccessivo per mostrarlo nei loro blog e siti, come se loro stessi non augurassero trattamenti di gran lunga peggiori a noialtri. Mi trattengo solo per questo motivo. Non per paura, ci mancherebbe, solo per evitare scandali troppo facili e bufale troppo scontate.

      Mi limiterò, la prossima volta che mi recherò a Roma, a portare con me l’ombrellino anche se fosse piena estate!

      • gladio ha detto in risposta a Daphnos

        su…su…Daphnos, non esageriamo…Mi stanno bene la prudenza e la moderazione, però, in fi dei conti ,la merce più “scottante” sin qui trattata sarebbe qualche piccola fornitura di sberle. E le sventole ricevute a vent’ anni in poche ore sono più solo un ricordo.Un ricordo che magari, nell’ età avanzata verrà evocato con nostalgia pensando alla gioventù ormai lontana…

        • Daphnos ha detto in risposta a gladio

          Non è che io sia in disaccordo con te, ma pare che certa gente non se accorga… metti caso che la signora con l’ombrello venga denunciata per aggressione. Io chiaramente interverrei in sua difesa con i mezzi che ho a disposizione (anche se nel caso specifico non ne ho). Questo mi costerebbe l’accusa di complicità, oltre che, per estensione, di integralismo religioso, omofobia e insanità mentale.

          Non ho paura di etichette ridicole come quelle sopra citate. Quello che temo è che, purtroppo, il buon senso lasci il posto alla sostituzione degli oggetti tutelati dal concetto di “sacro”, dovuta al relativismo. Il relativismo, ai livelli più bassi del pensiero odierno, è solo un pretesto, una maschera che nasconde un sovvertimento. Urlare nudi in casa d’altri insultando il proprietario diventa una cosa normale, reagire in modo un po’ goffo brandendo con vigore un oggetto in modo praticamente inoffensivo diventa una minaccia per la nostra civiltà.

          Tutti noi amiamo Chesterton, lo citiamo spesso, e sappiamo quanto le sue profezie si siano avverate, ma proprio per questo, pur rimanendo saldo (un milione di utenti che sostengono chele foglie non son verdi d’estate non mi farà cambiare idea), non voglio fomentare ancora il conflitto. Voglio continuare a sperare che questa gente si accorga che si scandalizza (o finge di farlo, o si autoconvince) per un episodio farsesco mentre con un profilo fasullo su facebook incita a rispolverare le ghigliottine o a mettere i leoni a dieta. Voglio confidare nel buon senso. Se poi sarò chiamato a difendermi con l’ombrello contro persecuzioni più accese, risponderò a tempo debito 😉 .

          Ps un suggerimento per le contromisure: invece delle sberle, che ne diresti di un bel bagnetto? Il Tevere non è troppo lontano da lì… e poi “non faremmo del male a nessuno” come predicano i censori laicisti dal cuore immacolato…

          • gladio ha detto in risposta a Daphnos

            Ah Daphnos…una cosa… dai 12 ai 36 mesi te li darebbero anche se ti calassi le brache in casa di Roberto Dara (nonostante la sua tolleranza)mica solamente in piazza della Signoria

            • Roberto Dara ha detto in risposta a gladio

              Solo se io lo denunciassi e ci fossero dei testimoni. Ma penso che non ce ne sarebbe mai il motivo.

  14. Eaglet ha detto

    Fenomeni di questo tipo si verificano anche su scala ridotta nei confronti di gente semplice…
    Un giorno in metropolitana sono stato aggredito verbalmente da un signore di mezza età perché leggevo un libro del Papa…

  15. GT ha detto

    Roberto Dara ancora in attività?
    Sempre pronto a stigmatizzare eh… è disposto a difendere gente che non ha mai lavorato pur di fare anticattolicesimo.

  16. Penultimo ha detto

    Domanda per l’ateo mi sfugge il senso:

    Perchè sei per l’adozione e per l’aborto?

    L’aborto è il rifiuto della vita,ovvero la vita come utile,l’adozione è l’accoglienza di una vita,ma perchè accoglierla solo come utile propagandistico?

    Perchè nella mentalità di costoro “la vita è un utile.”

    Stiamo perdendo la nostra stessa umanità,per non essere nemmeno degli animali,ma delle “cose”

    Senza carità,Tutto è vanità

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