Curare l’infertilità con la Naprotecnologia: testimonianze

Famiglia In un articolo, apparso su questo sito il 16 dicembre 2012 ho presentato la Naprotecnologia: un metodo naturale (nato negli Stati Uniti ad opera del prof. Thomas Hilgers e molto diffuso in Irlanda e Polonia) per combattere l’infertilità e permettere alle coppie di avere un bambino attraverso un trattamento che rispetta la dignità, e aiuta senza creare dolori e frustrazioni.

L’impossibilità di avere dei figli può infatti generare nella donna dei profondi turbamenti che a loro volta incidono sulla serenità matrimoniale. Per riprendere alcuni concetti, la Naprotecnologia è un metodo che osserva in modo attento e rigoroso i biomarcatori del ciclo mestruale (il muco cervicale e altre perdite); le osservazioni vengono riportate su una tabella (strutturata sulla base del modello Creighton) che servirà al medico naprotecnologo per diagnosticare le cause e indicare le cure specifiche per quel determinato caso. Quello su cui ora vorrei soffermarmi è l’importanza della Naprotecnologia non solo per risolvere i problemi di infertilità, ma per monitorare la salute della donna in generale. Il corretto andamento del ciclo è alla base del buon funzionamento di tutto l’organismo; l’individuazione di anomalie previene e individua disturbi di varia natura.

Grazie a questo metodo la donna apprende e comprende le dinamiche che avvengono dentro di lei: svolge un ruolo attivo. Cosa significa svolgere un ruolo attivo? Significa che la donna impara a leggere i biomarcatori del proprio ciclo. La paziente nella prima fase del trattamento è seguita da un istruttore che le spiega in pratica cosa deve osservare, come deve compilare la tabella e cosa significano le caratteristiche del muco cervicale delle altre perdite: ad esempio il colore, la densità, la quantità. Questo le permette di essere consapevole dei mutamenti del proprio ciclo, di identificare alcune anomalie e di aiutare il medico nella cura da seguire. Insisto su questo punto perché penso che forse sia sottovalutata la rilevanza anche psicologica di sapere cosa accade nel proprio corpo. Inoltre, a mio avviso, la donna in quanto parte “attiva”, non si sente abbandonata, affronta il percorso e le difficoltà con maggiore fiducia e serenità.

Infine, ma fondamentale, la Naprotecnologia, una volta individuata la causa della infertilità fornisce una cura definitiva al problema. La fecondazione in vitro, invece, non risolve gli impedimenti e  la donna  per ogni gravidanza dovrà ricorrere al trattamento con tutte le sue  incertezze e eventuali gravi conseguenze di questo tipo di fecondazione. La Naprotecnologia non è un semplice metodo naturale, ma si basa su studi approfonditi servendosi di ricerche, metodologie e tecniche avanzate per fornire soluzioni mirate e personalizzate per ogni singolo caso, per ogni problematica. Ho sempre parlato di donna perché è la prima diretta interessata, ma in realtà è un trattamento che aiuta la coppia, e chiede la partecipazione dell’uomo come della donna, rispettandone l’integrità sessuale. La coppia rispetto ad altre soluzioni, non si sente mai manipolata come un oggetto, e non avrà rimorsi per aver fatto scelte contrarie al proprio senso morale.

 

Le testimonianze che seguono sono le parole e i sentimenti di chi ha scelto questo metodo, ha imparato a conoscersi e a curarsi in modo mirato nel rispetto dei più alti valori etici: la dignità e il rispetto della vita.

L’importanza del conoscersi e capirsi.
Durante le cure non soffrivo di depressione, non piangevo, osservavo il ciclo e comprendevo i cambiamenti che avvenivano nel mio corpo. (…) La naprotecnologia è un approccio che rispetta la natura, ed è stimolante; si impara ad ascoltare il funzionamento del proprio corpo, si interpretano i cambiamenti, il marito conosce la moglie e la moglie il marito” Eugene e Anna McCabe (Irlanda) 

“Dopo aver incontrato un istruttore del modello Creighton, ci siamo informati sulla tecnica leggendo un manuale, quindi abbiamo imparato come compilare le tabelle e abbiamo visto anche un filmato sull’importanza dell’equilibrio ormonale durante il ciclo mestruale. Siamo rimasti scioccati! Non avrei mai pensato di poter conoscere così il mio corpo, e in più, grazie alla tabella, di dedurre da sola a che punto mi trovo con il mio ciclo, in qualsiasi momento.” Mary e Robert (USA)

“Usare questo metodo significa imparare a capire se stessi e, come  nel mio caso, a capire che è stata la mancanza di un ormone a causare gli aborti spontanei.” Mary e Michael Phillman (Irlanda)

Un metodo mirato, non un semplice metodo naturale
“Siamo in parte d’accordo con molti detrattori che sostengono che questo metodo in fondo si basa su procedure standard seguite anche dalle normali cliniche in cui si cerca di aumentare la fertilità coniugale, ma il fatto di seguire ‘tante’ procedure standard non vuol dire curare ‘soltanto’ con i metodi standardizzati. Sì, sono gli stessi esami, ma, grazie allo studio e alla identificazione delle fasi del ciclo, tutto è più mirato ed eseguito nel momento opportuno del ciclo di ogni paziente. Le stesse cure, ma adeguate alle necessità individuali della persona, quindi applicate un po’ prima un po’ dopo rispetto allo standard, cambiano il risultato.” Joanna e Zbigniew (Polonia)

“La naprotecnologia si basa su scoperte mediche innovative. E’ stata elaborata negli Stati Uniti da un gruppo di specialisti sotto la guida del dottor Thomas Hilgers. Questo metodo permette, nella grande maggioranza dei casi, di trovare le cause dell’infertilità e ,nel corso di una cura personalizzata, di eliminarle per rendere possibile il concepimento naturale.” Ewa A. Tomiak ( Germania)

“L’incontro con la naprotecnologia ci ha stupito molto per l’approccio personale riservato ad ogni coppia di pazienti, per la diagnosi mirata e per la piena corrispondenza con l’organismo della donna. (…) La naprotecnologia rispetta il ritmo naturale del ciclo di ogni donna, cerca di potenziare i meccanismi che funzionano e di correggere invece tutto ciò che ostacola le capacità riproduttive.” Anna e Marek (Polonia)

La salvaguardia dei valori umani
“Durante gli esperimenti in vitro ricordo di essermi trovata sul lettino del ginecologo, sballotta a destra e sinistra, assente dal mio corpo. Mi trovavo ripugnante. Durante l’ennesima seduta sentivo l’invidia verso il più minuscolo insetto esistente. Non vedevo l’ora che finisse tutto per correre via, tornare a casa come un manichino, affrontando sempre un lungo viaggio in treno…”. Katarzyna (Polonia)

“E’ difficile descrivere la questione a parole, ma la particolare cura dell’intimità coniugale e la continua attenzione a non far sentire mai i pazienti come degli oggetti, è parte integrante del modo di lavorare della naprotecnologia; per questo motivo si tratta di un metodo così diverso dagli altri.” Ilona e Jakub (Polonia)

 

Qui sotto un video con testimonianze di medici e pazienti

Erica De Ponti
Ufficio stampa Mimep-Docete

 

Per maggiori informazioni:
dr.ssa Raffaella Pingitore: info@raffaellapingitore.ch – tel.: +4191.923.38.18
dr. Michele Barbato: info@serenita.org – tel.: 039.60.81.590 – cell.: 342.138.23.79
Libro + DVD: Infertilità non è detta l’ultima parola (Mimep-Docete 2012)

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8 commenti a Curare l’infertilità con la Naprotecnologia: testimonianze

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  1. Simone ha detto

    Ma è una cosa sicura ed accertata?
    Mi ricorda tanto le “cure” per il cancro basate su erbe e bagni termali, e altre cose da parafamacia.

    • Salvatore ha detto in risposta a Simone

      Esistono dei riferimenti medici, persone guarite e possibilità di informarsi in dettaglio. Riusciamo ad andare oltre al pregiudizio?

      • Simone ha detto in risposta a Salvatore

        Il mio dubbio nasce dal fatto che cercando su Google “Thomas Hilgers” e “Naprotechnology” vengono fuori solo siti cattolici e simili, niente wikipedia, niente studi scientifici.
        Silenzio simile anche a seguito di ricerche su Pub Med, mentre su google scholar si trovano solo opuscoli e pubblicità in PDF, o al massimo scarne citazioni su giornali di etica cattolica.
        Insomma, qualcuno saprebbe spiegarmi cos’è la naprotecnologia, esattamente? Come può ridare la fertilità? Perchè non ho trovato studi in merito? Se esistono linkateli.
        E le testimonianze non sono una prova: leggetevi questo blog, per esempio:
        http://medbunker.blogspot.it/
        Che sbugiarda efficacemente omeopatia e cure alternative.
        Spiacente, ma finchè non si danno riferimenti precisi la naprotecnologia per me rimane come le “cure” di cui si parla nel sito di cui sopra.

        • Salvatore ha detto in risposta a Simone

          L’approccio è corretto, complimenti. Credo che il metodo sia talmente nuovo che non vi sia nulla sulle pubblicazioni, è diffuso solo in Polonia se non sbaglio.

          A suo sostegno ci sono diversi casi in cui persone fertili hanno avuto figli, ovviamente senza alcuna operazione. Tutto falso? A che scopo? Nessuno ci guadagna e le cure non sono per nulla invasive, vale la pena approfondire.

          Ti ricordo che nemmeno le terapie a sostegno di ex omosessuali sono sostenute dalla scienza, tuttavia sappiamo che la realtà è ben diversa. Anche in questo caso…tutti fingono? Si sposano, fanno figli e intanto fingono di non essere più omosessuali?

          • gattaca ha detto in risposta a Salvatore

            Gli scienziati che snobbano la terapie a sostegno di omosessuali (suppongo per farli diventare eterosessuali) invece sono tutti in malafede? Tutti condizionati a livello ideologico dal pensiero dominante?

            Spiegami

            • Salvatore ha detto in risposta a gattaca

              Le opinioni di questi scienziati sono altrettanto controfattuali in quanto tentano di negare dati di realtà, ovvero persone uscite dall’omosessualità sposate con una donna e genitori felici. Hai voglia a snobbare… 🙂

        • Salvatore ha detto in risposta a Simone

          Comunque, se poni questi quesiti ai due medici che hanno lasciato i riferimenti alla fine dell’articolo sono sicuro che magari sapranno indicarti anche qualche pubblicazione in merito.

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