La pena di morte per gli omosessuali? La Chiesa dice no

Rebecca Kadaga 
di Paolo Rodari
da Il Foglio, 18 dicembre 2012

 

Non sono stati due giorni facili per il Vaticano. Prima i giornali italiani che, sintetizzando un passaggio del messaggio del Papa per la Giornata della pace nel quale ritorna sulla visione del matrimonio fra un uomo e una donna come profondamente differente da tutte le altre forme di unione, sintetizzano che Benedetto XVI non vuole “le nozze gay”.

E poi quelli ugandesi, che si scatenano ancora contro Benedetto XVI colpevole di aver ammesso al baciamano, durante la scorsa udienza generale, la presidente del Parlamento ugandese, Rebecca Kadaga, presente a Roma per la settima assemblea dei parlamentari per la Corte penale internazionale e lo stato di diritto. Kadaga, infatti, nella sua qualità di speaker del Parlamento di Kampala, ha sostenuto pubblicamente il disegno di legge “anti omosessualità” (“Kill the Gay Bill”) che, nella sua versione originale, presentata nel 2009 dal deputato David Bahati, prevedeva la pena di morte per chi fosse riconosciuto colpevole di “omosessualità aggravata”, ad esempio in caso di relazione con un minorenne o di infezione da Aids. Un provvedimento ancora in discussione e che nella sua versione attuale prevede non più la pena di morte ma l’ergastolo, mantenendo il quadro generale di inasprimento delle pene per le relazioni tra lo stesso sesso.

Seppure il baciamano papale non significhi in nessun modo l’approvazione delle politiche di coloro che compongono una delegazione, a scagionare – se mai ve ne fosse bisogno – il Papa è perfino Wikileaks. Uno dei cable di Wikileaks, infatti, aveva già mostrato come nel 2009 gli Stati Uniti si erano impegnati attivamente per sensibilizzare i diplomatici della Santa Sede. Nel dicembre 2009, quando la discussione sul “Kill the Gay Bill” era all’apice, l’osservatore permanente della Santa Sede all’Onu, Celestino Migliore, respinse ogni forma di “violenza e ingiusta discriminazione” nei confronti degli omosessuali, mentre poche settimane dopo l’arcivescovo di Kampala, Cyprian. K. Lwanga, condannò il disegno di legge perché prendeva di mira “il peccatore e non il peccato” e non rispecchiava un “approccio cristiano” alla questione dell’omosessualità.

In una nota della Conferenza episcopale ugandese, inoltre, si legge: “Apprezziamo lo sforzo del governo di proteggere la famiglia tradizionale e i suoi valori. L’insegnamento della chiesa resta fermo sul fatto che gli atti omosessuali siano immorali. Ma la chiesa insegna il messaggio cristiano di rispetto, compassione e sensibilità. Le persone omosessuali hanno bisogno di aiuto, comprensione e amore come tutti coloro che si sforzano di diventare membri del Regno di Dio” (anche qui). E sulla normativa specifica i vescovi, rifacendosi al Vangelo, affermano: “L’uccisione non può essere presa a modello in un approccio cristiano alla questione. L’introduzione della pena di morte e dell’imprigionamento per atti omosessuali colpisce le persone invece di cercare di aiutarle”.

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75 commenti a La pena di morte per gli omosessuali? La Chiesa dice no

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  1. Rebecca ha detto

    Mi concentro su un particolare: con questo articolo ho scoperto che la pena di morte era prevista solo per gli omosessuali pedofili. Credo che anche diversi omosessuali occidentali non cristiani, se avessero saputo questo particolare, sarebbero anche stati d’accordo.

    • edoardo ha detto in risposta a Rebecca

      Guarda, io ho letto gli interventi su un forum teroricamente “non allineato” su questo caso montato dai media italiani.
      Sembrava che molte persone non apettassero altro, solo il “pronti, via” per partire con qualcosa di programmato.
      La versione che ne hanno dato i giornali è stata presa per oro colato, dunque “i cattolici sono a favore della pena di morte per gli omosessuali”, fuorchè per i preti omosessuali e pedofili, per i quali c’è la più totale impunità.
      Poi si sono subito stavvati dal pretesto iniziale, e hanno rispolverato Ratzinger nazista e tutto il resto….milioni di casi di pedofilia insabbiati, che la chiesa cattolica è lo strumento di Satana sulla terra (sì, anche questo ho letto), ed il Vaticano è l’impero del Male, e se si vuole liberare il mondo bisogna eliminare la chiesa cattolica a tutti i costi, e se i cattolici (noi, i laici) non ci piegheremo a rinunciare alla nostra “droga” religiosa, tanto peggio per noi, loro dovrebbero avere il dovere morale di ridurci all’impotenza con ogni mezzo.
      Ho letto questo.
      Ne ho tratto le mie conclusioni; per l’ennesima volta.
      E c’è chi cerca il dialogo…con chi?…per che cosa?…io NON VOGLIO dialogare.
      O meglio, dialogo con tutti gli altri, fuorchè con loro.
      E non vado oltre, perchè non voglio guastarmi il Santo Natale.

      • Hugo ha detto in risposta a edoardo

        Condanno internet per questi motivi: mentre prima certe ossessioni psicologiche rimanevano limitate a pochi esagitati, attraverso questi forum che descrivi entrano come un virus all’interno di decine e decine di menti a loro volta poco pensanti, ed ecco che il capro espiatorio per sfogarsi di una vita poco soddisfacente viene individuato. Ho visto persone su FB scrivere 7-8 commenti di seguito, nel giro di 2 minuti con vari insulti alla chiesa e ai cattolici…prova a pensare quanto odio e frustrazione abiti in queste persone. Ma può essere davvero la chiesa il motivo? No, di certo. Hanno bisogno di costruirsi un nemico comune su cui incanalare la rabbia di una vita mancata, di un lavoro che sta stretto, di un matrimonio fallito o deludente, di assenza di rapporti, e così via. Non cercano il dialogo, cercano lo scontro: tanto quanto i black bloc cercano la sfida con le forze dell’ordine per il gusto di passare un pomeriggio diverso dagli altri.
        Il 90% dell’anticlericalismo nasce a causa della noia di una vita insoddisfacente.

        Su cosa baso questa tesi? Su me stesso e sulla mia esperienza. Fino a 3 anni fa ero dall’altra parte della barricata, vivevo così e come me i miei ex amici, indifferenti alla religione e anticlericali solo sul web, tornati a casa dopo una pesante giornata di lavoro, senza nessuno che gli accogliesse. Ci piazzavamo davanti ad internet per vomitare la rabbia che avevamo dentro, cercavamo l’unità con il branco per aggredire il nemico.

        Poi finalmente sono riuscito ad uscire da questo inferno di vita, ho fatto il salto della quaglia e ora guardo a questa gente dicendo: non prevarrete mai, Cristo vi ha già vinto risorgendo, i cattolici hanno già vinto se stanno attaccati alla chiesa e a Lui.

        • edoardo ha detto in risposta a Hugo

          Probabilmente stanno incrementando la frequenza degli attacchi perchè si avvicina il Natale e loro non riescono ad accettare il fatto che questo mistero del 25 dicembre tutti gli anni si rinnovi come fosse il primo.
          Questo li fa impazzire di rabbia.
          Lo percepisco dal tono delle parole che scrivono.
          E’ duro riempire il vuoto ed il silenzio che ti sei costruito dentro, anno dopo anno.
          Ma non mi fanno pena. Neanche un po’.
          Se posso, preferisco dare aiuto ad altro genere di persone.
          Quelli non fanno parte del mio “orizzonte”.

    • edoardo ha detto in risposta a Rebecca

      Comunque la death penalty non sarebbe prevista solo per pedofilia, ma anche per infezione di HIV sapendo che sei portatore del virus.
      In Italia se un sieropositivo messo a conoscenza del suo stato di salute dall’autorità sanitaria, ha sesso con qualunque altra persona non mettendola al corrente del rischio di contrarre HIV, mi pare, non vorrei sbagliare, correggetemi se sbaglio, sia passibile di denuncia per tentato omicidio o qualcosa del genere.
      Ho letto di almeno un caso in cui la reticenza è stata sufficiente per accusare di omicidio, poi non so come sia andata in tribunale.
      Comunque è intervenuta la polizia e successivamente la magistratura al riguardo per limitare la libertà dell’imputato.
      Un avvocato, poi, saprà meglio di me queste cose.
      Con le dovute differenze di scala, in Uganda si è ragionato allo stesso modo.
      Scalando, però, tra Italia e Uganda; ma il principio è il medesimo: infetti un’altra persona sapendo di infettarla e tenendola all’oscuro del rischio a cui la sottoponi.

      • EnricoBai ha detto in risposta a edoardo

        Tieni poi conto che in Uganda il sistema sanitario è decisamente peggiore di quello italiano, per questo il reato acquista un peso notevolmente maggiore.

        • StevenY2J ha detto in risposta a EnricoBai

          Secondo la giurisprudenza italiana, avere rapporti non protetti pur sapendo di essere sieropositivi può costituire, a seconda dei casi, tentativo di omicidio, omicidio colposo o addirittura volontario.
          Il punto sbagliato della legge dell’Uganda e, purtroppo, di molti altri Stati africani o arabi, é ovviamente il carcere per gli omosessuali (e la pena di morte su cui non sono mai d’accordo).
          Il carcere per i pedofili (siano etero o gay) e per chi ha rapporti pur sapendo del proprio stato di sieropositivo é assolutamente corretto.

          P.S. tanto per la cronaca, chi va con un minorenne, per la legge italiana, non é pedofilo. Il reato di atti sessuali con minore (= pedofilia) é previsto solo se il minore é infraquattordicenne. Da 14 a 18 anni, invece, non costituisce reato (salvo casi particolari). Per il caso Ruby, infatti, Berlusconi é stato accusato di favoreggiamento della prostituzione minorile, non di atti sessuali con minore.

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Rebecca

      La pena di morte non deve mai essere ammissibile. Ovviamente non deve neanche essere ammissibile il carcere per l’orientamento sessuale. Mi pare di capire che la legge ugandese voglia inasprire le pene (o addirittura introdurle) se gli omosessuali compiono atti di pedofilia o infettano volontariamente l’Hiv. Credo che queste due ultime fattispecie debbano essere perseguibili sempre, sia se commesse da omosessuali che da eterosessuali. Dall’articolo infatti non si capisce se per queste fattispecie gli omosessuali che le commettono vengono condannati mentre gli altri no (o se vengono condannati di più). In tal caso un po’ di chiarezza sarebbe opportuna.

      • Paolo Viti ha detto in risposta a Roberto Dara

        Contro la pena di morte troverai schierati con te tutti i cattolici e la Chiesa stessa, che da parecchi anni lancia appelli -anche all’America- per bandire la pena di morte. Lo stesso dicasi per il carcere a causa di un comportamento omosessuale.
        Sono d’accordo con te anche sulla necessità di maggior chiarezza sulla legge ugandese, le pene devono valere per gli omosessuali come per gli eterosessuali.

        • StevenY2J ha detto in risposta a Paolo Viti

          A quel che ho potuto capire, la legge ugandese colpisce con il carcere TUTTI gli omosessuali, nonché le persone che non denunciano atti omosessuali di cui siano a conoscenza. Peraltro, la proposta mirerebbe ad inasprire le pene perché il carcere é già previsto.
          L’ergastolo é previsto per chi é portatore di HIV (ma non ho capito se occorre essere consapevoli o se basta solo il dato oggettivo di essere sieropositivo) e chi compie atti sessuali con minorenne. Quest’ultimo non significa essere “pedofili”. Pensiamo ad un ragazzo di 18 anni (maggiore età italiana) che va con un ragazzo di 17 anni (minorenne, ma praticamente coetaneo). Certamente non si tratta di pedofilia.
          La legge ugandese, quindi, é una porcata che colpisce solo gli omosessuali. Prendo atto che la Chiesa cattolica si é schierata contro e ne sono lieto. Gli attacchi dei media, su questo argomento, sono veramente immotivati.

          P.S. Il Papa potrebbe comunque approfittarne per condannare pubblicamente il cosiddetto “Kill the gay Bill” ugandese. Farebbe bella figura e metterebbe a tacere chi lo ha criticato finora.

          • Xlove ha detto in risposta a StevenY2J

            Personalmente non so dove informarmi meglio, i media dicono tutto e il contrario di tutto.
            La Chiesa ha già espressamente condannato tale legge in Uganda, non ha alcun interesse a rispondere alle critiche con un nuovo pronunciamento, tanto sappiamo benissimo entrambi che non servirebbe a nulla. E non ha nemmeno interesse a fare bella figura davanti agli uomini, è proprio questo che mi piace ed è proprio questo che permette ad un giovane come me di rimanere affascinato.

        • Giancarlo ha detto in risposta a Paolo Viti

          Parla per te. Io sono cattolico, ma non sono affatto contrario alla pena di morte, in certi casi. Ovviamente non parlo di omosessualità che ritengo non debba essere punita, anche se sono assolutamente contrario alla equiparazione tra eterosessualità ed omosessualità. Tuttavia vorrei la pena di morte per chi violenta i propri figli, per i sacerdoti che violentano minori, per chi imbraccia un fucile ed uccide innocenti come a Newtown, in America, o la strage di Anders Breivik in Norvegia. Il nostro catechismo non esclude la pena di morte.

          E’ più saggio temere l’inferno che la pena di morte.

          • Roberto Dara ha detto in risposta a Giancarlo

            Il Catechismo della Chiesa Cattolica (art. 5) non ammette la pena d morte, limitandone una teorica possibilità ai casi di legittima difesa, che comunque deve un tutti i casi essere privilegiata, se possibile, come incruenta. Se tu ti ritieni cattolico, i casi che hai citato non sono contemplabili, e quindi non rispetti gli insegnamenti della Chiesa stessa. Rileggi attentamente l’art. 5.

          • StevenY2J ha detto in risposta a Giancarlo

            Hai ragione ad essere indignato per i crimini che hai elencato, lo sono anch’io. Ti assicuro, però, che la pena di morte non è affatto la soluzione migliore (anche se, superficialmente potrebbe sembrare così) per una serie di ragioni:
            1. RAGIONE ETICA/MORALE
            nessun uomo é “superiore” ad altri uomini tanto da decidere se uno deve vivere o morire. Io non sono credente ma un cattolico dovrebbe sapere che l’uomo non é Dio. Anche perché, una volta ammessa la pena di morte, ad esempio, per i pedofili, uno Stato potrebbe andare oltre e prevederla per gli omosessuali, per gli atei o, perché no? anche per i cattolici stessi.
            2. RAGIONE GIURIDICA
            In ogni giudizio, c’é sempre un margine di errore. A parte i casi di arresto in flagranza, anche quando ci sono prove molto forti che giustificano la reclusione, c’é sempre un minimo che il condannato sia innocente. Pensa all’ormai famoso zio di Avetrana. E’ colpevole o innocente?
            3. RAGIONE PRATICA
            La pena di morte rischia di aumentare il numero di delitti, anziché diminuirli, come testimoniano gli Stati degli USA che la applicano. Il pedofilo, ad esempio, spaventato dall’idea di essere condannato a morte tenderà a far sparire l’unico testimone contro di lui, ovvero il bambino, facendolo fuori. Da un gravissimo atto di molestie sessuali si arriverebbe, però, ad un ancor più grave omicidio.
            4. RAGIONE SOCIALE
            La pena di morte rischia di creare dei martiri. Un esaltato come Breivik é seguito da una folla di altri esaltati come lui, che però non hanno lo stesso coraggio di passare dai progetti idioti (ma solo pensati) alle azioni folli. L’esecuzione capitale di Breivik potrebbe invece, essere la scintilla per tutti questi altri esaltati. Non dimenticare che Charles Manson riceve tutt’oggi lettere da parte degli ammiratori (!!!). Paradossalmente, la pena di morte potrebbe spingere a gesti di emulazione.

            • Panthom ha detto in risposta a StevenY2J

              Grazie a Roberto e Steven per queste corrette precisazioni, è proprio così.

            • Roberto Dara ha detto in risposta a StevenY2J

              Credo che il discorso pena di morte sia ormai chiuso e consolidato, almeno nei paesi occidentali, Usa a parte, dove peraltro è crescente il movimento d’opinione che ne vuole l’abolizione totale (ricordiamoci sempre che in molti stati Usa la pena di morte è stata di fatto abolita da tempo).

            • Giancarlo ha detto in risposta a StevenY2J

              E’ più saggio temere l’inferno che la pena di morte.

              • Roberto Dara ha detto in risposta a Giancarlo

                Peccato che uno dei motivi per cui la pena di morte è stata abolita è proprio quello per cui chi veniva condannato si scopriva poi che non meritasse poi l’inferno.

  2. Luigi ha detto

    Mi pare che altrove (ma in questo stesso sito) sia già stato chiarito che poiché la chiesa condanna gli atti omosessuali come immorali, condanna anche coloro che li compiono (gli omosessuali). La questione è capire se oltre alla condanna morale dell’omosessuale, vi sia anche da parte della chiesa cattolica una adesione ad una posizione politica che preveda condanne penali. E’ possibile che la chiesa cattolica sia contraria alla pena di morte, ma non esiste (che io sappia), nessun documento ecclesiastico favorevole alla depenalizzazione della omosessualità. Anzi, qualche tempo fa il Vaticano si oppose al progetto di depenalizzazione universale dell’omosessualità avanzato dalla Francia in sede UE. Poiché il progetto riguardava la depenalizzazione universale dell’omosessualità e non già il matrimonio universale gay, le risposte del clero a giustificazione di quella presa di posizione non furono convincenti. Pare dunque che il no della chiesa cattolica alla pena di morte non significhi sì alla depenalizzazione dell’omosessualità, o almeno il no a sanzioni di qualche genere da parte degli Stati. Infatti, si legga bene: “Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di INGIUSTA discriminazione” (enfasi mia). La discriminazione è da rifiutarsi quando INGIUSTA. La chiesa è favorevole alla discriminazione quando è invece GIUSTA degli omosessuali, per esempio con limitazioni in ambito lavorativo, o sociale in senso lato. Per esempio, qualcuno di noi potrebbe, in tutta onestà, figurarsi il clero cattolico a difesa del diritto di accesso all’insegnamento degli omosessuali? In questo caso l’esclusione degli omosessuali non sarebbe una discriminazione ingiusta, ma giusta.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Luigi

      Luigi Pavone è quella sorta di finto laicista moderato che si insinua nelle notizie per tentare un’aggressione alla Chiesa.

      Peccato che anche lui, come tutti i suoi amici, sia un ignorantello da quattro soldi: la Chiesa più volte ha dichiarato di essere favorevole alla depenalizzazione dell’omosessualità, come ad esempio ha detto il portavoce della Santa Sede nel 2008, padre Federico Lombardi: “La Chiesa è certo per una depenalizzazione della omosessualità, non è per riconoscere leggi penali che considerino crimine l’omosessualità”: http://www.lastampa.it/2008/12/11/blogs/oltretevere/padre-lombardi-la-chiesa-e-per-depenalizzare-l-omosessualita-9TOZs6bVlx5WClH2qERcJK/pagina.html

      Pavone si attacca poi alla bufala anticlericale sul fatto che il Vaticano si sia opposto alla depenalizzazione dell’omosessualità proposta dalla Francia in sede UE. Ovviamente solo gli ignoranti non approfondiscono (infatti Pavone non lo fa), perché basta aprire il Corriere della Sera per sentire la spiegazione del voto contrario del Vaticano, da parte dell’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore: “Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come “matrimonio” verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”: http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_01/vaticano_omosessualita_aborto_d7ed9566-bfae-11dd-a787-00144f02aabc.shtml

      Osservate come cercherà di negare tutto quanto citato finora, che di fatto smonta il suo tentativo quotidiano. Sono proprio curioso di vedere come continuerà la sua arrampicata sui vetri.

      • Luigi ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Siccome non intendo scendere al livello di questo signore, dico solo di andare a studiare. Urge innanzitutto un corso di comprensione verbale. Non ho bisogno di rispondere a questi insulti, dal momento che ogni possibile risposta è già contenuta nel precedente commento. Ho affermato che il rifiuto del progetto di depenalizzazione dell’omosessualità fu rifiutato sulla base di ragioni risibili, dal momento che si trattava non di matrimonio gay universale, ma di depenalizzazione del reato di omosessualità. La depenalizzazione non implica il matrimonio gay (ma l’ho già scritto). Ho anche detto che

        “il no della chiesa cattolica alla pena di morte non significhi sì alla depenalizzazione dell’omosessualità, O ALMENO il no a sanzioni di qualche genere”

        O questo signore crede che la chiesa cattolica non guarderebbe favorevolmente un progetto di legge che escludesse gli omosessuali dichiarati dall’insegnamento? Questo signore, che insulta sguaiatamente, sembra viva nel paese dei balocchi.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Luigi

          Ecco svelato come Luigi Pavone cerca di uscirne: non certo chiedendo umilmente scusa per aver tentato un assalto in modo talmente ridicolo, ma riproponendo la stessa questione uguale identica, come se non avessi risposto nulla.

          Di conseguenza, Luigi, dopo questo tuo sporco tentativo, la tua capacità razionale di giudicare le motivazioni di monsignor Celestino Migliore appare evidentemente compromessa. Ovviamente l’osservatore permanente ha letto in questa proposta un tentativo politico di fare pressione propagandistica da parte dell’Onu sugli altri stati, e dunque ha votato no. La questione deve risolversi all’interno degli stessi stati, come la chiesa continua a chiedere ad esempio in Uganda: http://www.indcatholicnews.com/news.php?viewStory=18204

          Così come io voterei no ad una legge sulla discriminazione omosessuale, la quale è chiaramente una mossa politica per mettere a tacere chiunque abbia un parere contrario al comportamento omosessuale. Ha ragione mons. Migliore: sono leggi che introducono nuove forme di discriminazione. Non è questa la strada corretta per combattere l’omofobia.

          Luigi Pavone fa anche finta di non leggere le parole di padre Lombardi, il quale ha respinto ogni sanzione per gli omosessuali (non soltanto la pena di morte): “La Chiesa è certo per una depenalizzazione della omosessualità, non è per riconoscere leggi penali che considerino crimine l’omosessualità: http://www.lastampa.it/2008/12/11/blogs/oltretevere/padre-lombardi-la-chiesa-e-per-depenalizzare-l-omosessualita-9TOZs6bVlx5WClH2qERcJK/pagina.html

          Vediamo questa volta come cercherà di scivolare via…

          • Luigi ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Escludere sanzioni penali non significa escludere sanzioni tout court. Poi, si sa che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E non ha molto senso dichiararsi a favore della depenalizzazione della omosessualità se poi, quando si tratta di agire, si fa macchina indietro. Moraldi, proprio nel passo che citi, sta anche scritto:

            “la Chiesa non ritiene che tutti gli orientamenti sessuali vadano posti sullo stesso piano rispetto a tutte le situazioni e a tutte le norme”

            Il matrimonio è solo una delle possibili situazioni in cui i diversi orientamenti sessuali non dovrebbero essere posti sullo stesso piano. Esistono anche altri ambiti normativi, come per esempio quello che concerne l’educazione. Significa parlare al vento.

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Luigi

              Che noia questi mammalucchi laicisti…sanno perdere una giornata sostenendo che se il Papa fa visita ai poveri di Roma allora sta discriminando i poveri di Buenos Aires. Poveri noi.

              Allora andiamo a leggere l’ennesima replica cretina di Luigi Pavone. Questa volta mi diverto a mandarlo a casa con poche parole e con un ragionamento sottile:
              la sanzione è prevista per chi non osserva una normativa o un ordine, dato che la Chiesa non ha mai chiesto una normativa che penalizzasse il comportamento omosessuale, allora non può nemmeno essere favorevole a una sanzione non penale.

              Ora lo vedete il povero Pavone che si mette tutto sudato a cercare online qualche invito di Benedetto XVI a multare con 50€ un omosessuale beccato in flagrante? Da spaccarsi dal ridere! Andiamo avanti Luigi, ti prego!!

            • Ottavio ha detto in risposta a Luigi

              Come al solito Luigi ha la innata capacità di abbassare il livello del dibattito con i suoi giochini infantili.

              Vi ricordate quando continuò per giorni a sostenere che la legge 194 non autorizza la soppressione del feto umano ma solamente la libertà di interrompere la gravidanza? E’ specializzato in questi giochini, e anche oggi ne ha trovato un altro: “Il fatto che la Chiesa si opponga alle sanzioni penali verso gli omosessuali non significa che si opponga anche alle sanzioni non penali”.

              Direi di aggiungere il tutto al quaderno delle “spavonate”, vi ricordate che ne parlavamo tempo fa?

        • Karma ha detto in risposta a Luigi

          Cosa c’entra l’andare a studiare??? Ti ha risposto egregiamente e tu introduci altre tesi bizzarre, cambi discorso, introduci la questione dell’insegnamento per cercare di scappare. Dai, oggi ti è andata male..tentaci domani, magari sarai più fortunato 😀
          La Chiesa condanna il peccato, non il peccatore: prima lo accetterai e prima smetterai di renderti ridicolo.

          • Luigi ha detto in risposta a Karma

            Mah, direi che sono poco interassato a ciò che Karma giudica egregio o meno.

            • Karma ha detto in risposta a Luigi

              Tanto meno io sono interessato ai tuoi tentativi ideologici, mi basta soltanto divertirmi come ti mettono facilmente ko 🙂

            • Kosmo ha detto in risposta a Luigi

              Bravo sette più.
              Francamente trovo sempre piacevole leggere gli esilaranti commenti di Pavone.
              E’ come andare a vedere il cinepanettone con la (ex) premiata ditta Boldi & De Sica.
              In genere hanno lo stesso numero di c***ate e di “rumori” (capisc’ammè).

    • Karma ha detto in risposta a Luigi

      Grazie Fabio per la pronta risposta, anche se fin troppo colorita (probabilmente sei spettatori di altri sporchi tentativi di questo utente)

      Effettivamente Luigi l’ha costruita bene la sua bufala, certamente avrebbe raccolto tantissimi pescioloni se l’avesse pubblicata su Facebook (non è detto che non lo faccia in seguito, tanto della verità non frega niente a nessuno). Devo dire che questa gente si è svegliata moltissimo, crea delle baggianate anticattoliche tanto verosimili che a volte ti fanno venire i dubbi anche a te.

      Sarebbe tutto così divertente se non fosse che loro hanno a disposizione poteri e spazi pubblici inarrivabili da noi, ormai oltre ad Avvenire, Vatican Insider e Il Foglio non c’è nessun altro grande libero pensatore nei media, nessuno che verifichi le notizie, che verifichi i discorsi del Papa, che dica le cose come stanno. Sul potere mediatico sono imbattibili 🙁

    • edoardo ha detto in risposta a Luigi

      A me questa sembra una questione di lana caprina, come si suol dire.
      Filosofeggiare sui termini come un Azzeccagarbugli (non mi riferisco a te, ma a questi sottili distinguo).
      La discriminazione è ingiusta comunque, a prescindere.
      In quanto ad una eventuale omosessualità di un professore, mi pare il minimo che se il docente tiene un corportamento “normale” (cioè senza ammiccamenti ed approcci balordi), con un vestiario normale, senza ombretto, cerone, rossetto e segni esteriori del genere, nessun preside gli dirà mai nulla.
      Adesso io giro la domanda in quest’altro modo: immagina che arrivi un docente con supplenza lunga, mesi nei quali interagire con gli studenti, con tutti i segni dello sballone. Uno di quelli che lo guardi e capisci subito che quello si fa le canne e sniffa. Uno di quelli che manifestano nel portamento, nel vestiario, in tutti gli aspetti, l’appartenenza al gruppo di chi acquista, fabbrica, coltiva, usa droga, e magari la cede anche ai conoscenti del suo stesso giro.
      Bene, ad uno così il preside prima gli da una ammonizione, e poi gli da il benservito, e al minimo sgarro lo denuncia.
      Lui si ritiene discriminato, e dice che non ha mai ceduto droga a nessuno degli studenti, ma voci confermate dicono che quando alcuni studenti gli parlano con allusioni esplicite, lui risponde con ammiccamenti che sono quasi un incoraggiamento, come a dire “sono anch’io come voi”.
      Quando verrà licenziato lui si sentirà discriminato e vittima di ingiustizia.
      Secondo te il preside che lo richiama e poi lo silura, fa il bene dei ragazzi e cura il buon nome della scuola, o compie una ingiustizia discriminando il docente sballone?
      Adesso torniamo al docente con pulsioni omosessuali.
      Se se ne sta nei suoi limiti e tiene questo suo aspetto rigorosamente confinato nella sua vita privata senza sbandierarlo, va tutto bene.
      Immagina, però, che si presenti in aula “tappato” da omosessuale con cerone e parlata simil-femminile….magari in una terza mista, o magari anche in una prima (ecco, io ho una prima con 30 ragazze che in quanto a malizia paiono laureate, ce l’ho avuta proprio stamattina e ce l’avrò anche sabato). Bene, una classe così, si presenta un docente come ti ho descritto….sarà il preside che viene a salvare quel professore dalle risatine e le battutine delle alunne. Ecco, per renderti idea, mi hai fatto venire in mente una araba che consegnata la verifica (insufficiente, non apre libro, ma è molto sveglia per la sua età), tira fuori dallo zainetto l’astuccio dei trucchi, apre lo specchietto e si sistema il rossetto…mi sono trattenuto dal ridere divertito, pare un film.
      Bene, arriva il professore dai modi effeminati….povero lui in una classe così, altro che omofobia, lì sarebbe omobarzelletta!

      • borg ha detto in risposta a edoardo

        le battutine e le risatine delle alunne cresciute in una societa’ che discrimina. come se l’omossessualita’ fosse un peccato. il punto e’ che finche’ c’e’ gente che la pensa cosi’, i ragazzi faranno battutine. aiutiamoli a capire che e’ una cosa normale e le risatine le faranno quando ricorderanno che c’e’ stato un lungo periodo buio in cui si insegnava loro che era una cosa immorale.

        • Norberto ha detto in risposta a borg

          In realtà il comportamento omosessuale rimane una cosa immorale e contro la dignità della natura umana. Ovviamente questo non significa discriminare o perseguire il “peccatore”, come non va fatto per nessun altro peccatore, ma accoglierlo a braccia aperte, aiutandolo dove è possibile. Questo insegno ai miei figli, questo viene insegnato loro a scuola e questo continuerà (spero) ad essere insegnato.

          • borg ha detto in risposta a Norberto

            opinioni personali che non possono essere un riferimento. altrimenti quelli continueranno a fare casino, cosi’ come prima di loro hanno fatto legittimamente minoranze discriminate di vario tipo . io ai miei insegno il contrario. e ricordiamoci che in alcuni paesi subiscono torture atroci. dobbiamo sentirci responsabili.

            • Norberto ha detto in risposta a borg

              Sono cresciuto educato al fatto che l’omosessualità è un atto profondamente immorale verso la propria dignità umana, questo insegno ai miei figli e questo viene insegnato loro da chi collabora con me alla loro educazione: scuola, sport ecc.
              Tuttavia non ho mai insultato un omosessuale, non l’ho mai discriminato e sono pronto a difenderlo di fronte a qualsiasi abuso o discriminazione.

              Si può benissimo insegnare a condannare il peccato ma a rispettare il peccatore.

        • edoardo ha detto in risposta a borg

          Le battutine non le fanno perchè qualcuno gli monta il cervello, o la società discrimina. Discrimina cosa poi?
          Le fanno perchè ci sono due sostanze chimiche, chiamate Testosterone ed Estrogeni, anche se con estrogeni è ragggruppato più di un inviduo chimico.
          I maschi hanno il primo tipo, le femmine il secondo, anche se in minore quntità anche del testosterone.
          Queste sostanze fanno il loro effetto, esplicano l’azione per la quale sono state programmate.
          E questo effetto è particolarmente intenso nell’età adolescenziale, quando la differenziazione sessuale raggiunge livelli molto vistosi.
          Sono i messaggeri chimici.
          Non è cultura o politica, ma solo biochimica.

          • borg ha detto in risposta a edoardo

            le ricordo che non è una malattia.

            • lorenzo ha detto in risposta a borg

              Molto raramente è una malattia, più spesso è una perversione.

              • alessandro pendesini ha detto in risposta a lorenzo

                @Lorenzo
                Lei afferma :
                …..(l’omosessualità) «Molto raramente è una malattia, più spesso è UNA PERVERSIONE » !…..
                A mè non risulta che l’omosessualità sia ufficialmente considerata una malattia, parafilia o perversione !!!

                Posso chiederle su quali riferimenti (ben documentati) riposa questa sua ERRONEA affermazione ? Grazie per la risposta

                • lorenzo ha detto in risposta a alessandro pendesini

                  A me risulta che esistono tre generi di persone omosessuali:
                  1 – Quelli che sono tali per difetto genetico: pochissimi.
                  2 – Quelli che sono tali per malattia: pochi.
                  3 – Quelli che sono tali per perversione: tantissimi.

                  Quello che a te risulta per votazione a maggioranza non lo prendo nemmeno in considerazione.

                  • alessandro pendesini ha detto in risposta a lorenzo

                    @Lorenzo
                    Per sua informazione : l’omosessuale non manifesta nessun sintomo, sofferenza o disagio fisico dovuto a una qualsiasi patologia, inoltre NON è affetto da nessun agente patogeno causa della sua omosessualità ! Per cio’ che riguarda la genetica NON esiste nessun gene dell’omosessualità (i ripetuti tentativi nella ricerca del « gene dell’omosessualità » non hanno dato nessun risultato !), anche se possiamo ammettere che certi individui sono più predisposti ad esserlo che altri, ma questa è una regola valida per qualsiasi patologia !

                    NB Vorrei farle notare che l’Associazione Americana della Psichiatria ha eliminato nel 1973 l’omosessualità dalla sua lista delle malattie mentali (DSM-IV) ; idem per la Cina nel 2001, cosi come l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) nel 1990, mettendo fine a secoli d’omofobia medicale ! Ripeto un ennesima volta -malgrado la credenza ma anche testardaggine di molta gente ignara in questa branca- che l’omosessualità NON è dovuta ad una scelta personale ! Dispiaccia agli omofobi…..

                    • lorenzo ha detto in risposta a alessandro pendesini

                      1 – Omosessuali per difetto genetico: sono coloro che, non per loro colpa, si ritrovano con variazioni cromosomiche che rendono indefinito l’essere maschio o femmina.

                      2 – Omosessuali per malattia: sono coloro che, pur avendo una sessualità definita dalla natura, per le più svariate ragioni si ritrovano con un orientamento psicologico conflittuale.

                      3 – Omosessuali per perversione: sono coloro che, spinti dal prurito di provare sensazioni nuove, si rendono schiavi della sessualità contro natura.

                      NB1 Le elucubrazioni dell’APA, dell’OMS o di chiunque alto si erga a paladino dell’omosessualità quale variazione comportamentale, hanno la stessa validità scientifica attribuibile a coloro che ritengono la terra piatta.
                      NB2 Anche nella Chiesa si va diffondendo, per il subdolo e viscido attivismo della “mafia lavanda”, l’omoeresia

        • manuzzo ha detto in risposta a borg

          mi scusi, ma come fa lei a parlare di cosa è peccato e cosa no? per lei non esiste alcuna divinità, quindi non c’è nulla che allontana dalla divinità.
          E poi non si smuova così tanto ad augurarci di estinguerci: sono quasi 2000 anni che ci augurate la morte, ci accusate di incendi che non abbiamo appiccato, ci accusate di violenza proprio voi che avete riscattato il conto con gli interessi sugli interessi sugli interessi sugli interessi, ammazzate i nostri missionari venuti ad annunciarvi la Novella….. passano i persecutori, ma la Chiesa rimane. Mi fa quasi tenerezza con questa sua ideologia così dura ad arrendersi ;).

    • enrico ha detto in risposta a Luigi

      @ Luigi

      Luigi provo a spiegarle un paio di cose, se avrà la pazienza di capirle.
      La Chiesa non condanna nessuno, poichè il giudizio spetta a Dio. Pone ogni uomo di fronte alla verità del Vangelo.
      Con ingiusta non si intende che si debba distinguere fra discriminazione giuste ed ingiuste, ma che è sempre sbagliato discriminare una persona a causa della sua condizione. Poichè ogni persona è intrinsecamente buona, ad immagine e somiglianza di Dio, ma decaduta a causa del peccato originale e dei peccati personali.
      Non so perchè ci sia questa fissazione sugli omosessuali e non sugli:

      omicidi
      mentitori
      lussuriosi
      golosi
      accidiosi
      iracondi
      etc etc

      Riguardo al matrimonio non vi è nessuna discriminazione, ma discriminare è negare la verità della natura del matrimonio, sancita dal Vangelo e en passant dalla costituzione ( inviolabile o rivedibile ad libitum)

      Riguardo la signora Kadaga va precisato, e mi sarebbe piaciuto leggere anche qui, che non si trattava di un incontro ufficiale.

      • StevenY2J ha detto in risposta a enrico

        Quando parla di fissazione sugli omosessuali intende la difesa degli omosessuali e dei loro diritti? La risposta, almeno per quanto riguarda me, é molto semplice. Il diritto positivo (penale) punisce i soli comportamenti lesivi di beni giuridici concreti e meritevoli di tutela: quindi, l’omicida o il mentitore (in determinati ambiti) ledono beni giuridici concreti (vita e amministrazione della giustizia). I lussuriosi, i golosi, gli accidiosi e gli iracondi, invece, non ledono beni giuridici meritevoli di tutela. E’ la fondamentale differenza fra reato e peccato.

        Personalmente, non critico la chiesa quando riafferma (quasi ossessivamente, questo si) che l’omosessualità é peccato. Ovviamente, non essendo cattolico, non le do credito ma sostengo la sua libertà di affermarlo. Tuttavia, trovo corretto difendere gli omosessuali e l’omosessualità quando questa riguarda la sfera statale-giuridica e non quella religiosa. Così, se la chiesa cattolica vuole, ad esempio, negare la comunione ai gay (o ai divorziati) ben venga, é un suo diritto. Quando qualcuno, invece, salta fuori con proposte di legge che prevedano sanzioni o pene o discriminazioni contro gli omosessuali (peraltro, incostituzionali), il discorso cambia perché si cerca di penalizzare o di stigmatizzare un comportamento che, piaccia o non piaccia a voi cattolici, sul piano giuridico-sociale é del tutto lecito e moralmente accettabile.

        • enrico ha detto in risposta a StevenY2J

          @ StevenY2J

          Mi domando quanto sia lei informato riguardo ai fatti

          La Chiesa non ha approvato la legge promossa in Uganda, anzi ha protestato contro tale proposta di legge (legga gli interventi precedenti).

          La legge prevedeva pena non genericamente per gli omosessuali, ma per coloro che avessero fatto violenza su minori o infettato con il virus HIV altre persone non rendendo nota la loro condizione al malcapitato.

          La Chiesa non nega la comunione ai divorziati ma ai divorziati risposati,e certamente non nega la comunione ad un omosessuale tout court.
          Contano gli atti non le inclinazioni.

          Vede quante false informazioni ha inanellato in un solo intervento?

          • StevenY2J ha detto in risposta a enrico

            Vede quante false informazioni ha inanellato in una sola replica al mio intervento?

            1. Non ho mai accusato la Chiesa cattolica di aver approvato o appoggiato in qualche modo la legge promossa in Uganda. Dove l’ha letto? Anzi, se guarda il mio post un po’ più sopra, leggerà che ho chiaramente scritto che: “La legge ugandese, quindi, é una porcata che colpisce solo gli omosessuali. Prendo atto che la Chiesa cattolica si é schierata contro e ne sono lieto. Gli attacchi dei media, su questo argomento, sono veramente immotivati.”
            Qui sopra ho scritto soltanto che la chiesa, in generale e non con riferimento al caso specifico dell’Uganda, sostiene che gli atti omo sono peccato. Mi sembra che questo sia innegabile.
            Per inciso, personalmente, pur essendo ateo, ritengo che la chiesa cattolica, tra le varie confessioni religiose che avversano l’omosessualità qualificandola come peccato, sia quella certamente più tollerante nei confronti degli omosessuali (nel senso che non appoggia nè approva lapidazioni, carcere, tortura et simili). Devo scriverti che ammiro la chiesa da questo punto di vista? Certo, l’ammiro pur rimanendo su posizioni diametralmente opposte a quelle cattoliche.

            2. La legge prevede il carcere per gli omosessuali. Addirittura, sono previsti tre anni di carcere per chi non denuncia gli omosessuali che conosce (http://www.lastampa.it/2012/12/18/blogs/voci-globali/uganda-xsNrOzVs2jnsDbEJFH1cQJ/pagina.html). Prevedeva la pena di morte (e ora l’ergastolo) per gli atti omo con minorenni (come ho scritto non si tratta necessariamente di pedofilia. Non so quale sia la minore età in Uganda ma, se per ipotesi fosse come in Italia, gli atti sessuali tra un 18enne e un 17enne non sono pedofilia) e con persone affette da HIV (non si capisce se la condizione di sieropositività debba essere anche nota al portatore). Se invece, Lei ha altre fonti, me le citi. Io non abito in Uganda e le mie conoscenze si basano su quanto riportato in Internet dalla stampa italiana ed internazionale.

            3. Ho citato i divorziati en passant, senza scendere nei dettagli altrimenti scriverei post chilometrici. So benissimo che la comunione é negata solo se il divorziato convive o ha rapporti sessuali con altri.
            Il mio ragionamento é un altro. I divorziati erano solo un esempio (peraltro, senza alcuna polemica). La chiesa, secondo me, é libera di sostenere le proprie convinzioni e di amministrare i sacramenti nella maniera che ritiene più opportuna. E’ libera di sostenere che gli atti omo sono peccati ed é libera di opporsi al matrimonio gay. Difendo, però, gli omosessuali quando sono esponenti politici ad avanzare proposte assurde come il carcere o altre forme di discriminazione vietate dall’art. 3 della nostra Costituzione. Ed é chiaro che un politico che definisce i gay come “malati” o “pervertiti” non avrà MAI il mio voto.

            Spero di essere stato più chiaro questa volta.

            • enrico ha detto in risposta a StevenY2J

              @ Steven Y2J

              Dunque l’inciso:

              “il discorso cambia perché si cerca di penalizzare o di stigmatizzare un comportamento che, piaccia o non piaccia a voi cattolici, sul piano giuridico-sociale é del tutto lecito e moralmente accettabile.”

              E’ totalmente pleonastico e privo di senso.

              Riguardo agli omosessuali lei sembra dimenticare che la Chiesa pone l’accento sulla castità ed il dominio di sè per tutti i battezzati, dunque non vi è questa fissazione sugli omosessuali, la categoria dei “lussuriosi” non contiene affatto solo ed esclusivamente gli omosessuali.

              • StevenY2J ha detto in risposta a enrico

                La chiesa é libera di pensarla come vuole per quanto riguarda castità, dominio di sé, lussuria e omosessualità. Io non le contesto il suo pensiero né critico le sue posizioni. Mi lamento quando qualcuno (di solito non si tratta di uomini di chiesa ma, più spesso, di politici) arriva al paradosso di voler imporre questa visione delle cose a tutta la società. Mi lamento quando qualcuno (anche qui non si tratta di uomini di chiesa, ma di laici o politici) arriva a suggerire il carcere o pene o sanzioni per gli omosessuali o pretende di escluderli da determinati ruoli della società civile.
                Ribadisco – casomai non si fosse ancora capito – che il mio discorso, su questo punto specifico, non é per niente una critica alla chiesa cattolica (di cui non condivido le posizioni ma che rispetto) quanto a chi la strumentalizza, specialmente nel mondo politico.

                • Valentina ha detto in risposta a StevenY2J

                  Io ho capito benissimo. Credo però che la tua critica al mondo della politica non abbia senso: sono io che ho votato dei politici che mi rappresentino e rappresentino le mie opinioni, la democrazia funziona così. Non c’è nessuna imposizione, è il lavoro della politica e dei politici.

                  • StevenY2J ha detto in risposta a Valentina

                    Veramente, anche la politica ha dei limiti. E’ del tutto lecito che un politico si opponga, ad esempio, ai matrimoni gay. Non avrà il mio voto ma avrà il tuo, ed é giusto così. Se un politico, invece, arriva anche solo a teorizzare il carcere o comunque, l’internamento o l’interdizione per gli omosessuali (padronissimo di dirlo), sta comunque dicendo delle boiate perché va in contrasto con la Costituzione che é superiore alla politica ed alle leggi ordinarie (ed é immodificabile nei suoi principi fondamentali). Padronissimo di dirlo, ripeto, ma altrettanto padrone io di non votarlo e di prenderlo per i fondelli visto che un politico che non conosce la Costituzione non sa fare il suo lavoro.

                    • Valentina ha detto in risposta a StevenY2J

                      Ah beh certo, ma non mi riferivo certo al carcere per gli omosessuali, penso che nessun politico possa arrivare a tanto. Non penso nemmeno che ci siano politici che vogliano imporre l’esigenza del carcere per gli omosessuali alla popolazione, come sembrava volessi far intendere tu nel commento sopra.

                    • StevenY2J ha detto in risposta a StevenY2J

                      Ci sono, ci sono, sia politici che persone comuni, le quali non vedrebbero di cattivo occhio l’idea di mandare in galera un po’ di “omosessualisti” come li definiscono loro. Tutto il mio rispetto (non certo adesione, ma rispetto si) a chi, invece, critica i matrimoni gay, i dico et similia. Questo é il meccanismo della democrazia e a me sta benissimo così.
                      Un caro saluto e buone feste.

        • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a StevenY2J

          Su questo non c’è dubbio, concordo su tutto. Ti assicuro che la Chiesa non ha alcuna ossessione per l’omosessualità, purtroppo i media riportano soltanto queste notizie. Quel che tu sai della chiesa lo sai attraverso i media, quindi devi domandarti se il tuo filtro sta filtrando in modo equo e corretto.

          • StevenY2J ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            Caro Giovanni, ti assicuro che ho il massimo rispetto per la chiesa non tanto in quanto corpo di Cristo o simili (perché non sono credente) ma perché ritengo che molti (non tutti) dei suoi esponenti siano persone assolutamente straordinarie nel loro tentativo di migliorare il mondo. Penso all’attuale Benedetto XVI, a GP I e II, a Martini, a Tettamanzi e via dicendo. E’ chiaro che hanno fatto e faranno i loro errori, perché sono uomini come tutti ma preferisco una persona che si mette in gioco per le proprie idee (e magari dice o fa qualcosa di sbagliato), piuttosto che una persona che rimane seduta dietro Facebook a criticare gli errori altrui. Solo chi non fa niente non sbaglia mai.

            Quello che ritengo doveroso, però, é non confondere i piani. Esiste il piano della Chiesa (peccato) e il piano dello Stato (reato). Quindi, la chiesa é liberissima di dirmi che gli atti omo conducono all’inferno (=peccato) ma non può pretendere che conducano anche al carcere, che lo Stato li punisca (=reato). A onor del vero, la Chiesa ed il Papa in particolare, non hanno mai avuto questa pretesa. Talvolta, ad avanzarla sono stati politici o altri laici, non certo uomini di chiesa. Ed é proprio loro che ho criticato nel mio intervento. Non capisco dunque la replica di Enrico, dato che io (almeno in questi post) non me la sono affatto presa con la chiesa cattolica.

            • borg ha detto in risposta a StevenY2J

              tutto giustissimo, pero’ bisogna anche valutare le reazioni dei singoli, politici e non , a singoli fatti. quando si parla di pena di morte, occorre una reazione energica da parte di tutti. bisogna prendere posizione. altrimenti si e’ colpevoli. è come per i cosiddetti musulmani moderati, che non prendono posizione rispetto a fatti di inaudita violenza. la chiesa deve essere libera di esprimere le proprie convinzioni ma a volte il suo silenzio è inquietante. questo ripeto, vale per tutti, atei compresi.

          • cabellen ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

            “La Chiesa non ha alcuna ossessione per l’omosessualità”.
            Siamo sicuri? leggendo questo sito, l’impressione è proprio quella di un’attenzione ossessiva. Almeno un articolo su quattro è dedicato a questo tema, e ogni volta si tenta di far passare l’equazione “attivismo gay = disordine morale / lesione del diritto naturale / lobbismo minaccioso / discriminazione verso chi la pensa diversamente” ecc. ecc.

            Non sarebbe meglio tenere un profilo un po’ più basso?

            • Giovanni Pastormerlo ha detto in risposta a cabellen

              Questo sito non è la voce ufficiale della chiesa, se vai a leggerti i documenti pontifici si accenna un paio di volte all’anno ai comportamenti morali in ambito sessuale.

              Qui se ne parla, credo, perché la tematica è calda e perché su questo permangono moltissime confusioni anche tra i cattolici. E’ certamente uno degli argomenti più controversi oggi ed è bene questa ondata di chiarezza. E’ la società ad essere ossessionata dal sesso.

              Da una parte ci sei tu che cerchi di far passare l’equazione “attivismo gay = ordine morale/ inesistenza del diritto naturale/ rivendicazione di diritti/ combattere l’omofobia” ecc. ecc., e su questo sito si risponde, con argomentazioni sempre decisamente elevate e interessanti.

              Non capisco perché ti infastidisca il profilo alto…

              • cabellen ha detto in risposta a Giovanni Pastormerlo

                Sul fatto che la società sia ossessionata da un sesso mercificato, sono d’accordo. Mi piace anche che l’etica cristiana tenda a ricollegare il sesso con l’amore, l’assistenza, la condivisione, mentre non riesco a capire certe regole ambigue e cavillose che la chiesa richiede ai suoi fedeli in materia di comportamento sessuale (essere aperti alla procreazione ecc.) – e non riesco a capire perché in questa dimensione dell’amore di coppia non debba trovare spazio anche il rapporto omosessuale.
                Parlavo di profilo basso perché mi sembra presuntuoso che la chiesa pretenda di identificare la sua morale con un “diritto naturale” che mi sembra tra l’altro un concetto molto sfuggente.

                • Ottavio ha detto in risposta a cabellen

                  Non è essere aperti alla procreazione ma alla vita, che è cosa diversa. L’omosessualità non trova spazio, così come non trovano spazio altre forme di comportamenti sessuali naturalmente e affettivamente disordinate, quali l’incesto, la poligamia, la pedofilia ecc.

                • borg ha detto in risposta a cabellen

                  ma quest’ultimo concetto è, amio avviso, il punto della questione. la c ritica nasce proprio dal fatto che la chiesa pretende di avere ragione sulla base delle sue verita’. che non sono quelle universalmente condivise. lo stesso errore che commise con galileo. altro sono gli insegnamenti di cristo, in larga misura condivisibili anche dai non credenti.

                  • Ottavio ha detto in risposta a borg

                    Tu invece pretendi di avere ragione sulla base delle tue verità e di quelle dell’arcigay, il discorso non cambia nulla.
                    Ognuno è libero di proporre la sua visione, oppure no?

                    Ancora Galileo? Possibile che non sappiate parlare di altro? La Chiesa non sbagliò su Galileo, chiese delle prove scientifiche che Galileo non seppe dare, ebbe un comportamento assai più scientifico di Galileo, il quale venne condannato per altri motivi, non scientifici ma teologico-sociali (sui quali la chiesa probabilmente sbagliò).

                    Cristo era certamente contro l’omosessualità, infatti si spese a favore dell’eterosessualità e non prese mai le distanze dal racconto biblico di Sodoma e Gomorra. Dovreste avere il coraggio di attaccare anche Cristo, non soltanto la Chiesa.

    • Leon ha detto in risposta a Luigi

      La risposta è No sul penale.Ovvero hai fatto un discorso ideologico su un’ipotesi non su un fatto.
      Il resto sono stupidigini “alla Pio XII”,che ti sei inventato tu.

      “il no della chiesa cattolica alla pena di morte non significhi sì alla depenalizzazione dell’omosessualità, O ALMENO il no a sanzioni di qualche genere”

      Nessuna sanzione per gli omosessuali,l’omosessuale ha soltanto “doveri morali”,E anzitutto prima con se stesso,come io eterosessuale ho i miei,in altre forme.

      Quando le premesse di un ragionamento logico sono false,falsa è tutta la catena dei ragionamenti seguenti,imutati rispetto alla premessa.

      Solita mentalità,l’enfasi è tua e non necessariamente della chiesa.Piuttosto chiediti perchè sei costretto ha inventare il nulla,solo per motivi ideologici.

  3. Luigi ha detto

    L’immagine della chiesa cattolica che esce fuori dai commenti di Moraldi, Karma, è una immagine da baci perugina. Rispondo a edoardo (e a tutti gli altri, nonostante gli insulti), che mi chiede se la distinzione che faccio tra discriminazione giusta e ingiusta sia vuota. Non è vuota. La chiesa cattolica, infatti, ritiene legittima la descriminazione degli omosessuali, quando è giusta, ed è fortemente contraria ad una “legi­slazione che renderebbe illegale una discriminazione sulla base della tendenza sessuale” (Congregazione per la dottrina della Fede, Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali). Per la chiesa cattolica, infatti, in non pochi casi, o comunque in casi che toccano punti sensibili della società, è favorevole alla discriminazione giusta degli omosessuali: “Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio, nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti o allenatori di atletica, e nel servizio militare” (lo stesso documento). E poi: “Le persone omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone incluso il diritto di non essere trattate in una maniera che offende la loro dignità personale. Fra gli altri diritti, tutte le persone hanno il diritto al lavoro, all’abitazione, ecc. NONDIMENO QUESTI DIRITTI NON SONO ASSOLUTI. ESSI POSSONO ESSERE LEGITTIMAMENTE LIMITATI A MOTIVO DI UN COMPORTAMENTO ESTERNO OBIETTIVAMENTE DISORDINATO” (enfasi mia )(stesso documento). Per la chiesa cattolica la sanzione di cui deve farsi carico lo stato non è la multa, ma alcune limitazioni che riguardano anche il diritto al lavoro, come chiaramente si evince dal testo.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Luigi

      Grazie per avermi fatto conoscere questo testo che trovo davvero ben fatto, utile e di altissimo livello: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

      Quello che dici è corretto, e lo sottoscrivo appieno. Ovviamente siamo abituati a pensare alla discriminazione degli omosessuali come ad un fatto violento, negativo, lesivo della persona ecc. La Chiesa, come da te appurato seppur con molta fatica e dispiacere, è contraria a tutto questo e lo ribadisce nel documento da te citato.

      Invece in questo caso, per non confonderci, occorre usare come sinonimo il “penalizzare”: allora diventa lecito penalizzare gli omosessuali evitando leggi che li portino ad adottare dei figli, è lecito penalizzare le unioni omosessuali evitando di equipararle al matrimonio tradizionale, è lecito evitare una promozione e una educazione all’omosessualità negli ambiti educativi, come la scuola o lo sport. Questa è la giusta penalizzazione, ma ovviamente serve ad evitare conseguenze ben più dannose. Privare una coppia di omosessuali di adottare un bambino è senza dubbio una penalizzazione per loro, ma siamo tutti contenti (i bambini in primis) di realizzare questa penalità (anche tu, sono certo). Così come siamo contenti di discriminare gli incestuosi negando loro l’adozione, lo stesso per i poligamici, ecc.

      In conclusione: se vuoi accusare la chiesa di discriminare gli omosessuali perché si oppone alle nozze gay e all’adozione per i gay (o alla promozione dell’omosessualità in ambiti educativi), allora sono contento di discriminare gli omosessuali, perché se non facessi così discriminerei la famiglia tradizionalmente intesa e i bambini da loro adottati, privati dell’equilibrio naturale di un padre e di una madre. Se intendi discriminazione come violenza fisica, denigrazione o qualsiasi altro comportamento lesivo della loro dignità personale, allora ovviamente sono fortemente contrario a discriminare gli omosessuali.

      Vuoi dunque giocare sul concetto di “discriminazione”, ora ho capito il tuo scopo.

      • borg ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        ma non è un gioco. un omosessuale potrebbe essere cmq un buon insegnante. magari migliore del mio insegnante di storia che al liceo salto’ nettamente il comunismo sia dal programma di storia che di filosofia. o a quella di scinze che salto’darwin e l’evoluzione.

        • Salvatore ha detto in risposta a borg

          Nessuno dice il contrario, il problema è che l’educatore al di là delle nozioni teoriche, trasmette quel che vive lui, quel che è lui e dunque, inevitabilmente, anche la confusione che vive sul proprio comportamento sessuale.

          Saprà senz’altro spiegare meglio Darwin del tuo insegnante, ma porterà senz’altro confusione nella mente degli studenti ogni qual volta ci sarà da entrare in campo morale-sessuale, come frequentemente accade nelle classi scolastiche. I giovani hanno bisogno di ordine e certezza e non di confusione.

    • enrico ha detto in risposta a Luigi

      @ Luigi

      Mi sembra un discorso sensato.
      Non metterò un feticista a lavorare in un negozio di scarpe femminili et similia, non per discriminarlo ma per puro buonsenso.
      Il documento parla di ragionevolezza…e del fatto che in determinati ruoli va tenuto conto delle inclinazioni della persona, non credo che il documento tratti esclusivamente dell’inclinazione omosessuale.
      Duro da comprendere il buon senso?

      • Luigi ha detto in risposta a enrico

        E’ indubbiamente sensato. Io non lo condivido, per queste ragioni, reciprocamente indipendenti:

        — E’ contrario alla costituzione italiana, in quanto legittima la discriminazione sulla base di tendenze sessuali non-criminali

        — Non penso che l’omosessualità sia un male morale

        — Non penso esistano lavori (maestro elementare, allenatore di atletica, o altro) che debbano per via di legge essere preclusi agli omosessuali

        • lorenzo ha detto in risposta a Luigi

          È legge di natura che la perpetuazione della specie sia basata sul maschio e sulla femmina.
          È testimoniato dalla storia che il considerare l’omosessualità una normale variante del comportamento umano segna la fine di una civiltà.

        • enrico ha detto in risposta a Luigi

          @ Luigi

          Comportamento esterno obiettivamente disordinato Luigi.
          Questo non significa semplicemente “omosessuale”.
          Significa che se la condotta di comportamento della persona è incompatibile con il ruolo di insegnate, per fare un esempio, va tenuto conto di tale situazione per il particolare ruolo di educatore che riveste la persona.

          • Luigi ha detto in risposta a enrico

            Certo. Credo che con “comportamento esterno obiettivamente disordinato” debba intendersi anche altro, OLTRE A l’omosessualità. Ma quel testo si occupa principalmente di omosessualità. Credo che per la chiesa cattolica rientrino tra i comportamenti esterni obiettivamente disordinati anche la convivenza fuori dal matrimonio, i rapporti sessuali prematrimoniali, etc., onde avrebbe senso porsi la questione dell’assunzione di maestri e maestre elementari conviventi, divorziati etc., dal momento che il loro vissuto potrebbe negativamente influenzare, diciamo pure corrompere le menti degli alunni. Tutto questo è sensato, ma ho abbastanza fiuto, modestamente, per avvertire che, sebbene sensato, sia anche violento, anticostituzionale. Violento perché esige che diventi legge dello stato una particolare morale religiosa. Ciò che comunque emerge dal quel testo è ciò che ho tentato di dire sin dall’inizio: per la chiesa cattolica l’omosessualità non è soltanto una questione meramente morale, ma riguarda anche la giurisprudenza degli stati, con sanzioni che colpiscono l’omosessuale (non in astratto le azioni) con limitazioni che riguardano anche il suo diritto all lavoro.

          • borg ha detto in risposta a enrico

            rimane da capire, qual’è la condotta corretta.quindi su certe questioni, è tutto relativo.tra l’altro , in altri paesi o, in altri tempi nello stesso paese, troveremmo opinioni diverse dalle nostre. per questo esiste la democrazia,dove ognuno puo’ legittimamente dire la sua . con una maggioranza che vince ma che, non è detto che abbia ragione .

  4. Guerrino ha detto

    Immagino che adesso salterà fuori il solito stupidello (Antonio72) a dire che Platone era così, Aristotele era cosà e che gli omosessuali devono essere tollerati ma anche messi a morte.
    Ragazzi, sveglia!!!!!!!!
    Cerchiamo di mettere un po’ di raziocinio negli interventi su questo blog, per favore!

  5. Priapus ha detto

    Un pensierino sull’ergastolo ai pedofili lo farei anch’io.

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