Il filosofo Scruton e la sessualità priva di ordine naturale

Torniamo a parlare del prestigioso filosofo e docente di filosofia alla St. Andrews University Roger Scruton, intervistato anche da Il Foglio in occasione del suo ultimo libro Our Church (Atlantic Books).

Per l’occasione ha presentato un quadro decisamente chiaro della situazione inglese, e anche europea se vogliamo, circa l’ambito della sessualità: «In Inghilterra le strutture morali sono scomparse e il sesso si è disintegrato», ha detto il filosofo. Analizzando le reazioni al cosiddetto “caso Sevile”,  il presentatore della BBC accusato di molestie sessuali e pedofilia, ha parlato di una «ideologia che vuole ricostruire la sessualità senza legami con l’ordine naturale. Che sia marcusiano o un seguace di Fromm, il liberal vede il sesso come una forza da ‘liberare’ e che ci nuoce quando è ‘repressa’. Freud ha introdotto una sorta di pedofilia vicaria che ci impone di vedere i figli come esseri sessuali impegnati nelle strategie della seduzione».

Il polverone alzato sulla pedofilia nel clero cattolico (negli USA lo 0,2% dei sacerdoti in 50 anni, secondo lo studio P. Jenkins, Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford – New York 1996rientra, secondo Scruton, in questo piano ideologico: «usano la pedofilia perché non sopportano che i preti possano condurre quel tipo di vita», non sopportano e non capiscono la castità e vogliono dimostrare che non è possibile attuarla.

Citando Foucalt, ha continuato, «si è ‘problematicizzato’ il sesso. Il gesto sessuale è ridotto a funzione corporale emancipata dalla moralità. L’educazione sessuale a scuola cerca di cancellare le differenze fra noi e gli animali, rimuovendo concetti come il proibito, il pericoloso o il sacro. L’iniziazione sessuale significa superare queste emozioni ‘negative’ e godere del ‘buon sesso’. Abbiamo incoraggiato i figli a un interesse depersonalizzato alla sessualità. Il corpo è diventato opaco», lo dimostra -ad esempio- il tentativo dell’asilo svedese Egalia, dove sono state abolite le differenze tra maschi e femmine (detto anche “l’asilo dell’orrore sessuale”).

Sappiamo inoltre che negli Usa, ad esempio, esiste un sempre maggiore interesse mediatico per “normalizzare” agli occhi della società anche i cosiddetti “poliamori”. In questa logica, ha proseguito il filosofo inglese, anche la pedofilia sta smettendo di essere un male in sé: «la pedofilia diventa sbagliata semplicemente perché manca il ‘consenso’, mentre tutto ciò che gli adulti condividono in privato diventa moralmente ineccepibile. E’ lo stesso governo britannico che abbassa l’età consensuale per il sesso omosessuale a sedici anni, una età in cui si va ancora a scuola», sottovalutando «il pericolo di questa entropia sociale».

Passando ad osservare i vari tentativi di equiparare il matrimonio naturale/tradizionale ad altri tipi di unioni umane, essi non sono «una questione terminologica, ma una decisione che modifica l’intera sfera sociale. Dobbiamo prepararci a un nuovo ordine sociale in cui ogni tipo di relazione sessuale può essere trasformata in matrimonio firmando alla giusta riga. E sarà annunciato come un grande passo in avanti per la libertà umana».. Nonostante l’esistenza delle ‘partnership civili’, che conferiscono i benefici legali senza implicare un cambiamento radicale di status del matrimonio, «gli attivisti non sono soddisfatti dei compromessi, non perché non garantiscano sicurezza al loro amore, ma perché implicano che c’è ancora una differenza fra relazioni etero e omosessuali».

Così, ha concluso Scruton, «sono pronti a scagliare l’accusa di ‘omofobia’ contro chiunque, giornalisti, politici, uomini di chiesa. E come altri reati intellettuali, l’omofobia fa sì che l’unico modo per restare al sicuro sia quello di chiudere la bocca».

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38 commenti a Il filosofo Scruton e la sessualità priva di ordine naturale

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  1. Paolo Viti ha detto

    Concordo pienamente con Scruton (grazie per avermelo fatto conoscere) quando dice che il concetto di sessualità di oggi è scisso dall’etica e ridotto a funzione corporale. Un ragionamento lucido.

  2. Andrea2 ha detto

    Fa impressione come l’ambito della sessualità sia quello in cui il concetto di libertà venga frainteso maggiormente!

    Mi pare che per lo più si porti avanti la libertà di sprecarla.

  3. Antonio72 ha detto

    Se è sbagliato considerare il sesso solo una funzione corporale emancipato dalla moralità, lo è anche predicare una moralità astratta completamente emancipata dalle funzioni corporali.
    Mi dispiace, ma io penso al contrario che il sesso (ed intendo l’atto sessuale) non sia altro che una funzione corporale primaria, come lo è d’altronde l’atto di cibarsi. E’ sbagliato dunque censurare l’atto in se vietandolo a priori, come sarebbe sbagliato costringere al digiuno forzato un fedele. C’è il tempo per il digiuno e c’è il tempo per cibarsi, per qualunque uomo o donna.

    • Andrea ha detto in risposta a Antonio72

      Lo scopo naturale del cibarsi è tenere in vita le proprie funzioni metaboliche.

      Lo scopo naturale della sessualità è far figli.

      Chiaro? Poi lo sappiamo che ogni tanto scappi fatto anche fine a sé stesso, il problema è quando si vuole imporre a tutti una visione secondo la quale uno deve dar sfogo alla propria sessualità (o, molto peggio, ai propri feticismi sessuali!) solo come passatempo.

      Quella dell’asilo Svedese già la conoscevo, purtroppo. Ma a nessuno è mai venuto in mente che ad imporre un’idea che già non trova spazio nella spontaneità dei bambini (quella, assolutamente logica e naturalissima, secondo la quale ci siano due sessi) sia lavaggio del cervello?

    • Joshua ha detto in risposta a Antonio72

      E no Antonio, l’analogia posta così non regge. Primo perchè anche il mangiare umano non è solo un nutrisi animale, nè unicamente una funzione corporale: è un atto con enormi risvolti simbolici e sociali. E poi perchè nonostante ci sia una grande affinità tra la sfera del nutrimento e quella del sesso, in quest’ultimo ambito il livello di significato coinvolto è molto più profondo.
      Cosa c’è a livello fisico di più intimo dell’atto sessuale? nulla.
      Dare ciò che si ha di più intimo, illudendosi di espletare solo una funzione corporale e ignorando che anche non volendo in tal modo si mettono in gioco dimensioni profonde della psiche e del comunicare umano, è veramente esporsi ad un cortocircuito della personalità.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Joshua

        Quindi siamo d’accordo che il sesso (umano) ha presentato nella storia, e presenta tuttora, ampi risvolti sociali e culturali.
        Invece per quanto riguarda la nutrizione viene quasi il dubbio che i suoi nonni, o qualche suo conoscente anziano, non le abbiano mai raccontato di cosa voglia dire la fame, di come si riduca un essere umano costretto a patire la fame.

        • Joshua ha detto in risposta a Antonio72

          ho scritto “non solo..”; “nè unicamente” proprio perchè non venissero quei dubbi.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

          Non si capisce davvero il senso della tua promozione del sesso per perseguire risvolti sociali/culturali. Mi sembrano sempre le stesse tue assurdità di ogni giorno…oltretutto il paragone con la fame ti è già stato smontato da un pezzo.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

      Dunque il cattolico adulto Antonio insegna ai suoi figli a fare sesso staccato dall’amore, perché il primo non dev’essere necessariamente legato all’etica ma soltanto una funzione corporale. Mica male no come genitore?

  4. nicola ha detto

    Concordo completamente con le lucidissime considerazioni riportate nell’articolo.
    Non pensavo ci fossero in Inghilterra intellettuali di tal calibro. Grazie.

  5. Enrico da Bergamo ha detto

    Concordo pienamente con l’ariticolo, l’educazione sessuale non deve essere usata per promuovere l’omosessualità.

  6. Antonio72 ha detto

    Quindi il sesso che non sia indirizzato a tale scopo è da condannare, sempre e cmq. E vale anche per la coppia sposata. Ovvero il sesso si può fare solo quando sia accertato il periodo fertile della donna (un po’ come le femmine degli animali che vanno in calore per segnalare al maschio quando sono pronte a farsi ingravidare). Il fatto è che l’uomo non si ciba come le bestie e nemmeno fa sesso come le bestie. Ed in questo può dirsi anche innaturale. Nemmeno abbuffarsi davanti alla tv, cioè cibarsi per passatempo, è una cosa auspicabile per la salute, per la linea o per entrambe le ragioni. Ma la giusta soluzione non può essere togliere dalla tavola ogni sorta di cibarie. Chiaro?

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

      Il sesso nel matrimonio non è illecito se comporta anche delle finalità di piacere, onorare il coniuge significa dargli anche piacere ed appagameno sessuale.L’atto sessuale corretto a mio parere và inserito come atto che corona una relazione umana basata non sullo egoismo ma sul vero amore, l’amore che ha scopo gratificare l’altro non sè stesso.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

        Se l’amore è indipendente dal sesso, nel senso che il sesso all’interno della coppia non rappresenta altro che una sorta di ciliegina sulla torta e non la torta, come fai ad essere certo che due persone dello stesso sesso non si possano amare come quelle di sesso opposto? E come fai a giudicare l’amore di questi ultimi in base al sesso, quando ritieni che esso non sia la vera discriminante per giudicare l’amore di una coppia eterosessuale?

        • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

          Nell’ambito del rapporto tra le persone è la ciliegina sulla torta ma giuridicamente secondo diritto canonico e civile è l’atto costitutivo.Gli omosessuali per la natura stessa del loro rapporto vedono nell’altro un mezzo per avere piacere, anche molti etrosessuali se è per quello, e mai per ovvie ragioni una persona a cui dare la gioia della procreazione.

          • Antonio72 ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

            La gioia della procreazione? Ma scusa Enrico che fine ha fatto la lecità finalità di piacere di cui dicevi? Quindi ritieni che il sesso all’interno del matrimonio che abbia solo finalità di piacere non sia lecito, come riteneva, per dire, il romanziere Tolstoj?
            E’ inutile, come la giri e rigiri, la frittata sempre lì si va ad incastrare, ovvero nell’ambiguo rapporto amore-sesso, il quale corre parallelo alla dicotomia donarsi-ricevere, altruismo-egoismo, o se vogliamo spingerci ancora oltre vita-morte. Il sesso è dunque ammissibile solo dove già ci sia amore, ma siccome dal primo non si può derivare l’ultimo, allora non si può discriminare la qualità relazionale di due persone in base alla loro attività sessuale di coppia.

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

              “Il sesso è dunque ammissibile solo dove già ci sia amore”.

              Peccato che poco sopra avevi affermato: io penso al contrario che il sesso (ed intendo l’atto sessuale) non sia altro che una funzione corporale primaria.

              Dunque prima promuovi il sesso scisso dall’etica ma con lo scopo di esercitare una funzione corporale, e poi cambi idea. Non male come frittata…

      • Antonio72 ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

        La teoria relazionale non spiega nulla perchè qualunque uomo, essendo una persona, si relaziona con altre persone, con alcune superficialmente ed occasionalmente mentre con altre più intimamente ed in modo continuo e fecondo. Sappiamo che ci sono amicizie di lunga data che sopravvivono agli stessi matrimoni. Quindi il matrimonio di per se, non rappresenta quel salto di qualità relazionale, non sempre almeno, e di sicuro non esiste un rapporto di causa-effetto automatico. Anzi l’istituzione matrimoniale era ben salda quando la relazione era sbilanciata in favore dell’uomo, ovvero quando era la donna di fatto l’unica a donarsi. Ed è proprio il bilanciamento relazionale tra i sessi all’interno della coppia ad averne causato la crisi profonda.
        E poi, se vogliamo individuare la vera novità relazionale umana rispetto a quella animale non possiamo che trovarla nell’amicizia, e non nell’amore sessuale di coppia, comune a tutti, o quasi, i mammiferi.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

          Il bilanciamento di ruoli tra l’uomo e la donna avrebbe causato la crisi? Dunque vorresti una donna sottomessa all’uomo o viceversa? Ma che stai dicendo??

          • Antonio72 ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Sì confermo. Perchè se ci pensi, mentre la donna si è emancipata ed ha mutato radicalmente il suo ruolo all’interno della coppia e della famiglia, l’uomo ed il suo mondo sono rimasti pressappoco quello che erano. Il problema interno alla famiglia è dato quindi dall’incomprensione tra i generi che solo oggi può aversi, visto che prima non c’era nulla da comprendere in quanto i ruoli nella coppia erano ben distinti e determinati. E’ quindi una novità con la quale si deve fare i conti senza rimpiangere un passato che non tornerà più, né essere troppo catastrofisti sul futuro che ci aspetta. Nei periodi di transizione ci vuole il suo tempo. Diamo dunque tempo al tempo.

        • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

          Il matrimonio è un salto di qualità perchè comporta anche un assunzione di doveri per dare al coniuge dei diritti.

    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72
      • Emanuele ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

        Per Antonio72,

        la sessualità umana ha una duplice valenza inscindibile: l’unità e la procreazione. Gli atti sessuali sono unitivi: infatti, nel reciproco dono della parte più intima si ha un unione profonda dell’uomo e della donna che trovano nella sessualità l’essenza fisica della loro complementarietà. Gli atti sessuali sono per natura procreativi: infatti, solo dall’unione sessuale di un uomo e di una donna può nascere la vita.

        Dividere questi due aspetti, volendo far prevalere uno sull’altro, porta a tecnicismi “disumani”: da un lato il piacere fine a se stesso, dall’altro la finalità riproduttiva negando il piacere. Entrambe le vie sono sbagliate perché cercano di negare una parte fondamentale dell’amore. Non vi è dunque contraddizione, ma semplice complementarietà di due aspetti: come una moneta ha due facce inseparabili, così la sessualità. Così come una moneta coniata da una sola faccia non avrebbe nessun valore, anche la sessualità, disgiunta nei suoi due aspetti, perde gran parte del suo valore.

        Nei primi capitoli della Genesi questi aspetti sono ben descritti, anche se con linguaggi simbolici e poetici. Dio crea l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza, ma da soli, uomo e donna, non possono essere immagine di Dio. Solo con l’unione spirituale e carnale (diventando una sola carne) diventano vera immagine completa di Dio. E l’unione, essendo dono d’amore, produce una nuova “sola carne”: i figli. Così la coppia diventa vero specchio di Dio, perfettamente unito in se e capace di creare la vita.

        Anche rimanendo sul piano prettamente umano, cento uomini o cento donne presi da soli non potranno mai rappresentare il genere umano. Invece, una singola coppia di un uomo e di una donna sono sufficienti a rappresentare tutta l’umanità.

        Da qui nascono anche i rischi dell’amore omosessuale: edonismo, narcisimo, chiusura alla vita, disumanizzazione.
        L’amore omosessuale rischia di cadere nell’edonismo, nella ricerca del piacere per se o per il partner. Infatti, venendo a mancare l’aspetto procreativo, l’atto sessuale diventa solo scambio di piacere, dono parziale di noi stessi (infatti non possiamo donare la vita ad un figlio).
        Il rischio narcisista è legato al fatto che l’omosessuale cerca ciò che gli è più simile, rifiutando (più o meno consciamente) la complementarietà (fisica, morale e spirituale) di un essere umano dell’altro sesso.
        Gli atti omosessuali sono poi per natura sterili, ossia chiusi alla vita.
        Infine, la vera umanità dell’uomo e della donna si manifestano nel dono di se, nella complementarità e nell’apertura alla nuova vita. I legami omosessuali, negando questa complementarità, rischiano di diventare disumanizzanti. Ossia, come la moneta con una sola faccia, non rappresentano l’umanità nella sua interezza.

        • Antonio72 ha detto in risposta a Emanuele

          Enrico,
          come te lo devo dire che il sesso con l’amore non c’entra un bel nulla, e mi pare di avertelo dimostrato. Si può fare sesso senza amore per soddisfacimento del puro piacere egoico (sia omosessuali che eterosessuali) e ci si può donare completamente all’altro rimanendo perfettamente casti. Anzi, la verità è che il sesso fa presa proprio sulla natura egoica degli esseri viventi, altrimenti non saremmo qui a parlarne, per ovvie ragioni.
          La complementarietà sessuale di cui dici è solo una parola che vale per tutti i mammiferi.

          • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

            La separazione tra il sesso e l’amore è quello che insegni proprio tu, hai infatti sostenuto prima che il sesso è meramente una funzione corporea e, al contrario di quanto dice Scruton, dev’essere separata dall’etica (cioè dall’amore).
            Ma come mai ti contraddici continuamente Antonio?

            • Antonio72 ha detto in risposta a Fabio Moraldi

              E dove mi sarei contraddetto? Il sesso, essendo meramente una funzione corporea comune a tutti gli esseri viventi sessuati, non ha nulla a che fare con l’amore. Ma allora, se ciò è vero, è impossibile far discendere il primo dall’ultimo. Non mi si sono mai sognato di dire che il sesso debba essere separato dall’amore, anzi al contrario che dal primo non si possa stabilire alcunchè dell’ultimo! Se dunque c’è amore all’interno della coppia il sesso non è determinante per assicurarne la sua stabilità. Se invece la coppia si fonda credendo di caricare sulle spalle del sesso un peso che non può sostenere, allora la coppia inevitabilmente si sfascia. Anche la definizione del sesso “fare l’amore” conduce a questo pericoloso fraintendimento. Il sesso è un atto che compete con il fare, ma l’amore non è un atto perchè compete con l’essere. Il sesso non innalza l’uomo, è solo l’amore a farlo!

              • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

                OK, a questo punto concordo su tutto. Evidentemente ti sei espresso inadeguatamente prima e/o ti ho capito male io.

              • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

                Io non ritengo il sesso una funzione solo corporale altrimenti compro una bambola gonfiabile che costa meno che mantenere la moglie.

                Rispondendo a quanto scritto negli interventi precedenti a mio parere esiste il sesso slegato dal amore, basta andare su una strada statale pagre e si ha sesso e non amore.Mi chiedo l’amore può esistere senza sesso ed in particolare sesso pricreativo io credo di no, ricrodo poi che chi si sposa senza volere figli non ama completamente perchè altrimenti metterebbe il proprio corpo a dispsizone per la procreazione dei figli suoi ma anche del coniuge.

                • Antonio72 ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                  Quindi una coppia sposata in età avanzata non può più amarsi? Ed una coppia sterile? E lo stesso amore per i figli che c’entra con il sesso, salvo l’atto del concepimento? Forse qualcuno può credere che l’amore per i figli sia di qualità inferiore rispetto all’amore per il coniuge? Anzi semmai è proprio il contrario. Come sappiamo ci sono coniugi separati che non si guardano più nemmeno in faccia ma che continuano ad amare i propri figli come prima. E guai se non fosse così. E si potrebbe continuare con molti altri esempi ma mi fermo qui. Lo stesso Gesù insegna che la perfezione viene dalla castità. E vale anche per le coppie sposate. Non puoi peccare di più con la bambola gonfiabile rispetto al sesso con la moglie, perchè il primo è un oggetto mentre l’ultima è una persona trattata da oggetto.

                  • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

                    Duw sposati con la donna in menopausa si amano al pari degli sterili perchè non rifiutano a priori di essere un solo corpo una sola carne cosa che rifiuta chi non vuole figli.

                    • Antonio72 ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                      Ma gli sterili non è che non vogliono, non possono. Idem per altre coppie che non possono avere figli. Secondo me essere un solo corpo non allude all’atto sessuale del concepimento. Altrimenti ne verrebbe che tutti i mammiferi durante l’atto del concepimento siano un solo corpo, cosa che non ha alcun senso. Essere un solo corpo significa che non si distingue più l’io dall’altro, che può essere il coniuge nei casi delle coppie sposate (a prescindere se siano sterili o altro), o anche l’intera umanità nel caso dei santi. Che la vita biologica provenga dal peccato, cioè dal sesso, mentre il dono della vita spirituale proviene da Dio, è la dimostrazione che l’uomo per natura non può essere esente da peccato, ma può redimersi volgendo lo sguardo a Dio. E lo può fare solo con l’amore, il quale non proviene dal seme, ma da Dio, e lì deve tornare, attraverso la fusione dell’io con l’altro.

                  • manuzzo ha detto in risposta a Antonio72

                    Scusi signor Antonio, ma quindi lei pensa ancora (come scritto sui siti anticlericali) che il sesso sia eguale al peccato?!? non appendiamoci a qualsiasi cosa dicano i laicisti o gli ateologi suvvia! il sesso diventa peccato mortale (perché volontario), quando è solo una ricerca egoistica del piacere, il ché ha ben poco a che vedere con l’etica. C’è una qualche correlazione tra il pranzare con un buon piatto di polpette al sugo e accompagnarlo con un bicchiere di vino, e l’ubriacarsi con due bottiglie di rum ingurgitando cibi escremenziali come patatine e pop corn? bene, se l’ha trovata, quella è la correlazione che c’è tra buon uso del corpo (è il cibarsi la funzione primaria in questa sede) e il peccato di gola. Così come esposto, c’è una correlazione tra il sesso tra due adulti sposati, che anche qualora sterili per motivi naturali (ad esempio: menopausa) compiano rapporti potenzialmente aperti alla vita. Per quanto riguarda il sesso anale (tra uomo e donna, ma anche tra individui maschi) e quello orale, beh quando si vedranno bambini uscire da bocca o dal sedere perché si è coitato in quelle zone, allora potremo dire che quelle sono pratiche aperte alla vita, e che dunque non si oppongono al progetto primordiale. Diversamente, sono semplicemente snaturazioni sessuali in cui SI NEGA VOLONTARIAMENTE al partner di divenire genitore, adempiendo, se il progetto divino lo vuole (è qui il trucco!) all’ordine primordiale delle cose.

                    • Antonio72 ha detto in risposta a manuzzo

                      Nessuno farebbe sesso se non vi fosse quell’egoistica ricerca del piacere (è qui il trucco!). Poi ciascuno può raccontarsi il sesso come più gli garba, ma quello è, e vale per tutti gli esseri viventi sessuati, i quali ricordo sono tutti aperti all’ordine primordiale delle cose, non potendo evidentemente sottrarcisi. E’ quindi esattamente il contrario di ciò che dice in quanto l’erotismo (e non la pornografia) è veramente ciò che distingue la sessualità dell’uomo da quello (primordiale) della bestia. Diciamo che l’uomo rende più raffinato l’atto sessuale (esattamente come nel suo esempio della “cena elegante”), che in ogni caso resta peccato, come la bistecca impanata resta cmq carne, ovvero un vitello sgozzato. Se invece vogliamo intendere il sesso come manifestazione d’amore (che è cosa diversa dal sesso), mi può stare anche bene. Tuttavia non si capisce perchè il sesso dovrebbe avere lo scettro dell’intimità della coppia e non invece un abbraccio o un bacio o anche solo uno perfetta sincronia spirituale di sguardi e parole. Se invece lo s’intende come apertura alla vita, ancora peggio, perchè in questo caso verrebbe inevitabilmente degradato da manifestazione dell’amore a strumento per il raggiungimento di un altro scopo, il quale concretizzerebbe la vera manifestazione d’amore. E al contrario, se riteniamo una manifestazione d’amore la scelta responsabile nella procreazione (a meno che non s’intenda l’amore l’irresponsabilità della donna che sforna figli come focacce), allora questa diventa il contrario di quella precedente.
                      Cmq lo dimostra il fatto che qualunque coppia può concepire (di animale e di uomo) senza che vi sia la benchè minima traccia d’amore.

          • Mariasole ha detto in risposta a Antonio72

            E allora perché le donne violentate a volte si suicidano?

  7. Emanuele ha detto

    Bellissimo articolo, grazie!

    A mio avviso sulla sessualità si stanno concentrando in modo nefasto tre spinte, tre volti di una stessa realtà.

    La prima riguarda la paura del diverso. La nostra società è fortemente narcisista, ognuno è chiuso su se stesso. Mentre il secolo scorso rispose alla paura del diverso con il razismo (di cui il nazismo rappresenta l’apice), oggi si tenta invece alla massificazione ed omologazione: limando o azzerando le diversità. Così le culture sono tutte uguali, le religioni pure, i sessi pure. Ossia, si cerca di appianare il più possibile le differenze tra uomo e donna, riducendole alla sola sfera dei genitali esterni. In altre parole l’attuale definizione di uomo sarebbe: essere umano dotato di pene; di donna, essere umano dotato di vagina. Per di più, con interventi chirurgici, tali differenze sono modificabili a piacimento. Tale deriva, secondo me, scaturisce anche dal un fuorviante concetto di uguaglianza proposta dal femminismo.

    Si nega cioè tutta la diversità biologica, psicologica, morale e spirituale tra uomo e donna. In questo modo la donna per l’uomo non è più un “altro da se”, ma un se stesso con “accessori” diversi. Ed il mercato spinge nella stessa direzione. Massificare ed uniformare rende più facile vendere… sarà capitato a tutti di vedere adolescenti maschi e femmine vestiti praticamente uguali… con gli stessi accessori. Azzerare le differenze rende più facile creare un prodotto che piace a tutti. Incredibilmente poi, c’è stata pure una modifica del fisico (grazie a dieta e palestra?)… le curve delle ragazze si sono limate, le spalle dei ragazzi ristrette.

    La seconda spinta è il mercato. Il sesso, inutile negarlo, può essere una droga… Non crediamo di essere immuni a messaggi pubblicitari con riferimenti più o meno diretti al sesso. Chi vive una vita sessuale sregolata e libertina è più “plasmabile”… basterà fargli credere che con quel cellulare, quel profumo, quella macchina, quel vestito, etc. “cuccherà” di più, risvegliando la sua dipendenza, per convinderlo a comprare. Un po’ come il drogato cerca sempre nuove vie per procurarsi la “roba”, così il sessodipendente cerca nuove vie per provare piacere. La naturale assuefazione poi porta ad esperienze sempre più estreme e distruttive…

    Infine la terza forza è l’odio per la vita. Oggi si manifesta apertamemte con aborto, etuanasia, etc. ma ha le sue radici nell’illuminismo e nello gnosticismo. E che lo gnosticismo (legato fortemente alla massoneria) sia raro è solo un’illuzione. Le varie teorie catastrofiste sulla sovrapopolazione, carestie, etc. sono solo aspetti dello gnosticimo (anche se chi le professa non sempre ne è consapevole…). Del resto, anche Veronesi ha tradito recentemente la sua “appartenenza”. Eleggengo l’amore omosessuale sopra quello etero, in quanto non finalizzato alla procreazione, ha sostanzialmente detto indirettamente che gli omosessuli sono “buoni” poiché contribuiscono alla riunificazione del pleroma, mentre gli eterosessuali “spalleggerebbero” gli arconti nella divisione… proprio come sostiene la cosmogonia gnostica.

    Certo è da prevedere che la sessualità, sarà un duro campo di battaglia tra Bene e male nel prossimo futuro… speriamo che satana non mieta troppe anime. Che Dio ci aiuti.

    • Titti ha detto in risposta a Emanuele

      E’ sbagliato dire che uomo e donna, sessualmente parlando sono uguali. Ma è sbagliatissimo fare distinguo come “sesso forte” “sesso debole” e di conseguenza la supremazia di uno sull’altro. Poi il fisico è comunque plasmato da ciò che si fà: come ci sono donne forti, ci sono unomini forti, e viceversa. La mia povera mamma si faceva un mazzo così: camminava per chilometri con i fratelli per coltivare la terra, impastava il pane a mano, anche a mezzo quintale per volta, figuriamoci la forza fisica che poteva avere! Inoltre non capisco che intendi per differenza psicologica e morale, intellettualmente, moltissime donne hanno contribuito al progresso scientifico, e chissà quante avrebbero contribuito se non fossero state segregate a ruoli prestabiliti che la società passata e maschilista aveva ritagliato per loro,

      • Emanuele ha detto in risposta a Titti

        Non confondiamo differenze con superiorità/inferiorità. Si può essere diversi e perfettamente pari in dignità. Come ho scritto, uomo e donna sono complementari, non rivali.

        Le differenze sono sostanziali… Basta vedere come madre e padre si relazionano con i figli, come uomini e donne reagiscono ai fatti della vita.

        Le differenze sono una ricchezza… Non sprechianola!

        • Titti ha detto in risposta a Emanuele

          Questo non devi spiegarlo a me, ma a tutti coloro che in base ad una presunta “debolezza fisica ed intellettuale”, hanno relegato la donna in un ruolo ben definito. Dove questi meschini confini sono stati superati, il contributo alla società dell’intelletto femminile è stato determinante, basta pensare alla naturale propensione organizzativa della donna, come tutt’ora debba districarsi frà famiglia e lavoro, fortunatamente stà prendendo piede l’idea che anche l’uomo debba collaborare in famiglia, pensare che c’è qualcuno che ritiene il “maschio” incapace di fare i cosiddetti “lavori domestici”, manco se fosse una prerogativa di ordine naturale: chiunque ha due mani può passare l’aspirapolvere o rifare un letto o fare il bucato e stendere i panni, per non parlare del cucinare, i cuochi sono numerosi quanto le cuoche. Detto questo, non hai fatto altro che confermare il mio pensiero: differenze che non devono sminuire nè l’uomo, nè la donna, cosa, purtroppo che si è verificata nel passato.

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