Chiesa e cristianesimo favorevoli alla schiavitù? Smontiamo la bufala

La redazione UCCR ha preparato un nuovo dossier concentrandosi sulla storia della schiavitù all’interno del pensiero cristiano.

L’esigenza è nata a causa delle numerose accuse, rivolte alla Chiesa cattolica, di aver fallito nella diffusione del messaggio cristiano sull’uguaglianza tra gli uomini, addirittura secondo alcuni anticlericali essa avrebbe perfino teorizzato la diseguaglianza tra le razze, legittimando così l’istituzione della schiavitù. La storia tuttavia è sempre molto più complessa di chi vuole usarla per le proprie battaglie ideologiche, e occorre anche dire che comunque ogni bufala anticlericale di qualità -come lo è quella sulla schiavitù- prende sempre spunto da un minimo di verità, non avrebbe altrimenti nessuna forza per essere tanto propagandata. Ma occorre valutare con attenzione questa base d’appoggio che, se correttamente interpretata, porta sempre a conclusioni opposte.

Chi sostiene queste accuse cita volentieri il presunto comportamento indifferente di Gesù, le lettere di San Paolo che sembrerebbero legittimare il possesso di schiavi, la situazione del primo cristianesimo, la servitù della gleba durante il Medioevo, la situazione controversa nel periodo colonialista (di cui ci siamo già specificatamente occupati) e infine un documento estrapolato e male tradotto di Pio IX.

Abbiamo così analizzato ognuna di queste accuse, dimostrando (attraverso citazioni adeguate e ragionamenti storici) che il noto filosofo tedesco, di origini ebraiche, Karl Lowith, non si è affatto sbagliato quando ha affermato: «il mondo storico in cui si è potuto formare il “pregiudizio” che chiunque abbia un volto umano possieda come tale la “dignità” e il “destino” di essere uomo, non è originariamente il mondo, oggi in riflusso, della semplice umanità, avente le sue origini nell'”uomo universale” e anche “terribile” del Rinascimento, ma il mondo del Cristianesimo, in cui l’uomo ha ritrovato attraverso l’Uomo-Dio, Cristo, la sua posizione di fronte a sé e al prossimo» (K. Lowith, Da Hegel a Nietzsche. La frattura rivoluzionaria nel pensiero del secolo XIX, Einaudi 1949).

Infatti, è stato proprio il rivoluzionario e radicale messaggio cristiano a sferrare il colpo fatale all’istituzione della schiavitù. Mentre tutto il mondo era favorevole, soltanto la Chiesa cattolica ha cercato inizialmente di umanizzare la condizione degli schiavi e successivamente di eliminare tale aberrante condizione, come d’altra parte riconosciuto ormai da quasi tutti gli storici.

 

Cristianesimo, Chiesa cattolica e la schiavitù

 

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45 commenti a Chiesa e cristianesimo favorevoli alla schiavitù? Smontiamo la bufala

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  1. Leon ha detto

    Confondono Aristotele con Gesù Cristo.

    La schiavitù/libertà in accezione cristiana non ha proprio nulla a che vedere con una condizione nè Aristotelica (in cui lo schiavo nasce tale) nè filosofica.

    E’ prima di tutto una condizione interiore.

    Posso risultare agli occhi dei più “libero”,posso essere,nonostante la mia apparente libertà, schiavo ugualmente,perchè,a titolo esemplificativo,butto la vita sui videopoker.

    E non perchè il videopoker sia uno schiavista,certamente perchè ancora sono “schiavo di me stesso.”Non è il videopoker che mi rende schiavo,sono io che tramite l’ogetto mi autorendo tale.

    Il resto lo lascio agli psicologi.

    Allo stesso modo lo schiavista può essere più schiavo di quelli che lui chiama schiavi,ma che non lo sono.Basti pensare che sicuramente i primi cristiani a roma non certo erano considerati granchè superiori agli schiavi.

    • Leon ha detto in risposta a Leon

      Anzi delle volte mi sono domandato quale sia peggio quella fisica o questa?

      Perchè questa può distruggere la tua famiglia,il rapporto con i tuoi figli con tuo moglie,cn gli altri e isolarti da ogni cosa perfino e è sucesso a tradire la tua nazione.

      Ma la cosa peggiore è questa:

      Potresti considerarla come esercizio di una libertà.

      Ma ineludibilmente la libertà mai può arrivare a questo,ed è a questo punto che la libertà,quella che pensavi di possedere si è rivelata con tutte le sue catene e isuoi luchetti.

  2. Antonio72 ha detto

    Questo passaggio su Gesù è fondamentale:
    “Se si guarda i suoi tre anni di vita pubblica, non ha mai inteso modificare direttamente le istituzioni sociali e nemmeno fondare un codice civile, ma ha mostrato agli uomini se stesso: si è fatto accompagnare da prostitute, ha mangiato assieme a ladri e peccatori, si è avvicinato ai lebbrosi, ha rispettato le donne e i bambini (tutte cose per nulla scontate allora) ecc.”.

    Ora, e purtroppo, non si può dire lo stesso della Chiesa, soprattutto nel passato, ma in certi casi ancora oggi. Infatti la dicotomia interna alla Chiesa potere-carità non poteva riguardare di certo la vita di Gesù, che non rappresentava alcuna autorità terrena, né cercava di conquistare posizioni di potere all’interno della classe sacerdotale. Anche il politico Gesù si rivolgeva sempre all’uomo come individuo, e non al gruppo o alla fazione.
    In definitiva Gesù predicava e praticava solo la carità, mentre la Chiesa evidentemente no. Si tratta di capire quale delle due anime contrastanti nella Chiesa oggi prevalga. Ciascuno a questo proposito è libero di esprimere il proprio giudizio, ma se si osservano i risultati conseguiti, c’è poco da stare allegri.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

      Non c’è nessun contrasto, anzi è una semplificazione perfettamente anticlericale.

      Gesù aveva adibito un suo discepolo, Giuda, alla cassa, si faceva “finanziare” dalla Maddalena (era di Magdala e vedova di un noto imprenditore, aveva molte ricchezze), vestiva di una tunica pregiata ecc.

      Se il denaro e il potere sono usati bene, allora è bene essere ricchi e potenti. Non c’è un rifiuto del denaro e del potere a priori, ma la vera povertà è il sapere usare bene i soldi e non non avere soldi.

      La Chiesa con i soldi aiuta milioni e milioni di persone ogni giorno, molti di più di quelli che è riuscito ad aiutare Gesù e molti di più di quanti ne aiuterebbe se fosse povera. E non c’è nessuna contraddizione a predicare la carità, proprio perché il denaro e il potere sono usati (quasi sempre, le eccezioni sono tali e fanno rumore infatti) sono usati ad aiutare gli uomini e a diffondere meglio il messaggio cristiano, quindi salvezza fisica e spirituale.

      Anticlericali come te, Antonio72, non capiscono mai le cose fino in fondo e ragionano in modo banale e a compartimenti stagni.

      • Antonio72 ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Mi devo essere perso qualcosa del messaggio cristiano; grazie per avermi illuminato!
        Mi domando come si possa perseguire la carità cristiana quando si abbia in vista il conseguimento del potere, nelle sue varie forme. Il potere può servire da strumento per adempiere alla carità e mai viceversa. Infatti ho scritto che all’interno della Chiesa coesistano, ieri come oggi, entrambe queste componenti. Non mi pare che mi hai smentito, hai semmai espresso il tuo giudizio personale sul diverso peso di queste due componenti, alleggerendo la componente scomoda. Ma celarla o stigmatizzarla non significa affatto cancellarla. Non battersi il petto per il proprio “fuscello” è un errore, ovviamente contrario allo stesso messaggio cristiano.

        • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

          E’ difficile per un anticlericale capire davvero il messaggio cristiano. L’anticlericalismo è una forma di pregiudizio verso l’uomo, dunque palesemente in contrasto con il messaggio cristiano. Non mi stupisce che voi anticlericali siate in deficit nei confronti del cristianesimo.

          Vediamo di ragionare da persone adulte: il potere e il denaro sono da condannare a priori? Per te si, per le persone mature no in quanto se essi sono usati in modo nobile ben vengano! Il problema è come sono usati potere e ricchezza, se hanno uno scopo nobile o egoistico.

          La Chiesa predica e ha coerentemente predicato la carità come virtù mettendola in pratica in prima persona. Si può essere persone caritatevoli anche essendo molto ricche, a patto che questo denaro sia speso in modo nobile e non egoistico.

          Tutti sappiamo quanti milioni di persone nel mondo sono aiutate dalla Chiesa, proprio perché essa possiede terreni, proprietà e denaro. Senza questi non ci sarebbe modo di aiutare queste persone. Ma anche il solo aiuto materiale non è sufficiente, infatti la Chiesa si occupa anche di un sostegno spirituale insegnando che la vita ha un senso raggiungibile da tutti.

          • Antonio72 ha detto in risposta a Fabio Moraldi

            Non sono da condannare a priori il potere ed il denaro, ma un uomo che mira solo al conseguimento del potere e del denaro si dimentica la carità perchè imprigionato nella sua gabbia egoistica dorata.
            E purtroppo nella Chiesa e nelle associazioni e movimenti politici vicini alla Chiesa questi personaggi abbondano, sia laici sia clericali. Come ovviamente abbondano anche laici e clericali che s’impegnano attivamente a perseguire scopi caritatevoli.
            Ma la Chiesa deve pensare a recuperare le sue pecorelle smarrite, anche per il bene delle stesse. Ed invece che fa? Le nasconde al mondo per salvarsi la reputazione! D’altronde l’atteggiamento di minimizzare il peccato che macchia la Chiesa lo si può ben vedere nelle vostre repliche intrise di questo pregiudizio.

            • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

              Quindi adesso abbiamo capito che Antonio72 è scandalizzato dall’incoerenza degli uomini, laici o clericali. Siamo ancora a sostenere che tutti i preti sono pedofili perché ce ne sono alcuni pedofili…e io che pensavo che gli anticlericali di professione avessero superato questa fase infantile.

              “La Chiesa deve pensare a fare questo…”, “La Chiesa si deve occupar di…”, “La Chiesa deve dire che…”..quanti consigli che voi anticlericali avete da dare alla Chiesa, questo aiuto disinteressato è davvero caritatevole. Non è il caso che ti cominci ad occupare di quello che “dovresti fare tu”, piuttosto che ossessionarti su quello che “dovrebbe fare la Chiesa”? Ti assicuro che se avrà bisogno della tua consulenza qualcuno te lo farà sapere, grazie comunque per l’interessamento.

              • Antonio72 ha detto in risposta a Fabio Moraldi

                L’unica consulenza che serve alla Chiesa la può reperire nel Vangelo. Non serve altro.
                Sì, la pedofilia è un peccato grave, ma non è stato il più grave nel caso specifico (anche se non mi riferivo proprio alla pedofilia). Se non riesci a comprendere da te quale sia stato il peccato più grave, è inutile che te lo spieghi.

                • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Antonio72

                  Sei andato completamente fuori tema, forse non avevi altri argomenti.

                  Ancora a dare insegnamenti alla Chiesa? Ma non credi di dover guardare e pensare alla tua vita e alle tue azioni?

                • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Antonio72

                  Qui non si tratta di fare una classifica se è più grave la pedofilia o l’omicidio ma di ammettere un fatto:troppi vescovi hanno esercitato male ed anche in maniera criminale, tale và definita la connivenza o la minimizzazione della pedofilia. Il fatto che il potere sia stato esercitato male ci richiama però un fatto:il potere è necessario anche all’interno della chiesa altrimenti come potrebbe un vescovo amministrare una istituzione di uomini con libero arbitrio che è la chiesa?

                • Kosmo ha detto in risposta a Antonio72

                  Quando ti sarai fatto eleggere Papa potrai dare i tuoi preziosissimi consigli.

                • Kosmo ha detto in risposta a Antonio72

                  Ma chissà come mai i Cardinali hanno fatto a meno di un genio teologo e moralista come te!!!

    • Andrea2 ha detto in risposta a Antonio72

      Nella mia esperienza, nella Chiesa ho incontrato un sacco di persone che davvero si fanno ultime e donano la loro vita per il prossimo;
      è una gioia vedere che lo spirito di Gesù è ancora decisamente in vita! 🙂

    • Katy ha detto in risposta a Antonio72

      Antonio72 vuole un mondo in cui nessuno possa più aiutare l’altro, perché nessuno deve avere del denaro, tutti devono essere poveri e ognuno deve sopravvivere e arrangiarsi per sé.
      Bisogna solo predicare la carità ed essere poveri, così da essere impossibilitati ad essere caritatevoli davvero. Chi non ce la fa non può più chiedere aiuto alla Caritas, perché essa non può possedere e mantenere degli edifici e del personale, e deve morire di fame.

      Viva il mondo voluto dagli anticlericali allora, dove solo loro possono essere ricchi!

    • G.T. ha detto in risposta a Antonio72

      Ma quanta demagogia…. Perché invece di sostenere a distanza un bimbo ti abboni ad un servizio internet dello stesso importo?
      Qua vogliamo insegnare al pastore di pascolare le pecore! 🙂

    • Leon ha detto in risposta a Antonio72

      “Ora, e purtroppo, non si può dire lo stesso della Chiesa, soprattutto nel passato, ma in certi casi ancora oggi. Infatti la dicotomia interna alla Chiesa potere-carità non poteva riguardare di certo la vita di Gesù, che non rappresentava alcuna autorità terrena, né cercava di conquistare posizioni di potere all’interno della classe sacerdotale. Anche il politico Gesù si rivolgeva sempre all’uomo come individuo, e non al gruppo o alla fazione.
      In definitiva Gesù predicava e praticava solo la carità, mentre la Chiesa evidentemente no. ”

      E’ vero in parte.Perchè?

      Quando tu parli della Chiesa per esempio parli della Chiesa in quanto istituzione,tuttavia tu suppongo ti sarai reputato offeso per quello che ti hanno detto.Ma se non sbaglio le persone non sono tutte uguali:

      Questo discorso è un pò qualunquista.

      Tutti nella Chiesa sono così.E’ certo che sei intelligente e saprai che non tutti sono cosi.Alcuni sono così è evidente,altri no.Esattamente penso che Gesù Cristo non se ne facesse nulla del potere temporale.

      Tuttavia tu dici che la chiesa non ha conseguito risultati di carità.Delle volte li ha conseguiti delle volte non li ha conseguiti.

      La chiesa è fatta di persone non di Dei perfetti.Ma tu li vuoi perfetti,li vorrei anche io perfetti,peccato che io non sono tanto perfetto da rimproverare chi è imperfetto.

      Far passare la Carità significa talvolta non solo contestare,forse qualche volta significa aiutare,ben sapendo che si è imperfetti.

      Se Dio che è Perfetto castigasse senza pietà e solo secondo la legge,l’imperfetto dimmi quanta umanità si salva?

      Se Gesù Cristo avesse voluto castigare piuttosto che perdonare le imperfezione,e pensi che non avrebbe già reso schivo suo ogni uomo di questo mondo.

      Accanto il Grano è la zizzania,anche questo (che la chiesa non era comunità di perfetti) lo si capisce benissimo.

      Tu chiedi giustizio a Dio per i suoi ministri corrotti,ma perchè noto che Dio è un Dio sulla croce,non li domandi Misericordia per i suoi ministri corrotti,gioiresti nel vederli soffrire in eterno tra i tormenti della punizione piuttosto che tentare di farli trovare il bene?

      E dunque il bene è una punizione piuttosto che una croce?

      L’uomo si punisce da solo con le sue mani,non è necessario aggiungerli pene su pene.

  3. Eigub Etted ha detto

    Mentire sapendo di mentire, non è propriamente un messaggio di Gesù.

    Delle due l’ una, o riteniamo la bibbia “intera” di estrazione divina, oppure prendiamo solo ciò che ci fa comodo, la chiesa da sempre ha avuto un occhio di riguardo sugli interessi materiali.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Eigub Etted

      Tutta la Bibbia è divina, l’antico testamento è sotto ispirazione divina molto diverso è il Nuovo Testamento. Ma di questo abbiamo già parlato a lungo, per quanto riguarda l’A.T. l’intepretazione conta moltissimo dato che l’obiettivo di chi l’ha scritto non è passare nozioni storico-scientifiche ma prettamente morali.

      Come ho scritto sopra, gli interessi materiali sono necessari ed è bene coltivarli se lo scopo è nobile. Il vostro è solo populismo, oltretutto se vengo a casa tua sono sicuro che scoprirò subito che sei sommerso dagli stravizi, quando il mondo là fuori muore di fame.

  4. G.T. ha detto

    Chiesa significa comunità, il fatto che questo suo significato terminologico richiama aspetti popolari non contraddice per nulla sistemi verticali.
    Il sistema verticale del cattolicesimo è espressione più alta del valore divino.
    I sistemi orizzontali,auspicato da Antonio72, nella quale la comunità politica non conduce il popolo ma anzi lo asseconda nei suoi istinti peggiori, rappresentano meglio la realtà parricida in cui Dio viene escluso nei deliri post-sessantotto

  5. Andrea ha detto

    Cosa si inventa certa gente pur di diffamare…

    La servitù della gleba ed il colonialismo? Ma come se fuori dall’Europa Cristiana non fosse mai esistito lo schiavismo… Semmai abbiamo fatto fatica a liberarcene all’atto formale (purtroppo all’atto pratico è ancora più dura, e certo non solo per noi…). Ma anche solo ad usare un minimo la logica come si fa a negare che proprio dal Cristianesimo sia partita l’abolizione dello schiavismo?

    • Gennaro ha detto in risposta a Andrea

      Ricordo inoltre che il paladino laicista e anticattolico, Voltaire, aveva investito i suoi risparmi in una agenzia che trasportava gli schiavi in Europa dall’Africa

  6. Manuzzo ha detto

    Guardate, come economista io preferisco un contratto di schiavitù coloniale al part time precario nel call center stampo “se t’ammali so c**oli tuoi”…quindi penso che stiamo andando ormai all’indietro

  7. Leon ha detto

    Mammona

    Oro indubbiamente nulla è peggio (se non viene usato con prudenza)ciò non significa inutile ma utile secondo il valore da attribuire e inutile sempre secondo il valore da attribuire

    Valore

    Questo è il termine dietro “mammona.”

    Cosa è l’oro?

    L’oro sono atomi (AU),su questo siamo tutti d’accordo.

    Chi è che da valore a questi atomi l’oro?l’oro può autodarsi qualche valore?

    Oppure noi li diamo questo valore.

    Ma se noi li diamo questo valore,ma oggettivamente l’oro in se stesso sono atomi + il nostro soggettivo pensiero a darli valore.

    Perchè spesso all’oro è attribuito più valore che alle persone?

    E dunque quand’è che l’oro ha il giusto valore?

    Quando smetterai di servirlo come se fosse il tuo Dio.Servirlo significa non rigettarlo,ma anteporre prima il valore delle persona in modo tale che il valore dell’oro sia anullato da quello che è il valore più importante.

    Una singola vita umana non vale tutto l’oro del mondo.Una volta che percepisci che ogni vita anche qulla che smbra peccatrice vale molto più dell’oro comincerai a capire di più un S.Francesco,per qualcuno valeva fino al punto di andarsene sulla croce.

    La cosa strana e che tutto ciò può apparire stupido,ma non lo è,lo reputo razionale quanto un teorema di matematica,un S.Francesco non era poi quel “folle” che si pensava era perfino razionale.Ma lo reputo anche parecchio difficile da praticare.

    Infatti è poi cosi razionale attribuire un valore più alto all’oro che alle persone?

  8. Mum ha detto

    La schiavitù nel mondo occidentale è perdurata fino a tempi recenti senza causare tanti dilemmi ai cristiani che la esercitavano e a quelle autorità religiose la avvallavano (eppure il Vangelo non dovrebbe lasciare spazio a dubbi). La prima dichiarazione ufficiale contro la schiavitù venne da Paolo III solo nel 1537, negli anni in cui comunque si continuava a credere che gli africani dovessero pagare le colpe dei peccati dei loro antenati. Vi erano poi persone come il vescovo di Darien che ebbero a dichiarare che gli amerindi erano «a mala pena uomini e la schiavitù è il mezzo più efficace ed in realtà l’unico utilizzabile con loro» senza che però venisse scomunicato od obbligato a rivedere le proprie affermazioni. La schiavitù infatti continuò ad essere esercitata ancora per altri secoli dai cristiani in America ed in Africa, a volte in maniera marginale ed a volte anche all’interno di un perfetto quadro legale. Voler adesso affermare, come fa intendere il titolo dell’articolo, che il cristianesimo e la Chiesa non è mai stata a favore della schiavitù risulta alquanto di parte e non corrispondente alla realtà dei fatti.

    • lorenzo ha detto in risposta a Mum

      Il tuo intervento “risulta alquanto di parte e non corrispondente alla realtà dei fatti.”

    • Leon ha detto in risposta a Mum

      Da che mondo è mondo Cesare non è Gesù Cristo.

      Voler affermare che il Re di Spagna sia il Papa,e che sia cristiano non è certamente vero,non è infatti detto che un cristiano perchè dice sono cristiano sia cristiano.

      Infatti prima di rendere schiavo qualcuno devi pensare di odiare,di dominare di sopraffare, quel qualcuno soltanto dopo tenterai di renderlo schiavo.

      Giachè pensi di esserli superiore perchè sei schiavo del peccatto allora lo renderai schiavo per desiderio di dominarlo.

      Da che mondo e mondo hanno fatto più rivoluzioni che cercare dentro se stessi,evidentemente hanno sotituito lo schiavista con un’altro schiavista.

      Vedi Egitto o vedi le Banche in occidente.Adesso magari fanno una rivoluzione per sostituire questa classe politica?

      Sostituendo uno schiavista con un’altro schiavista,secondo un cilo che nella storia è sempre uguale.

      Ti ricordo le parole dell’illuminismo:

      Bisogna insegnare a questi tribali la sapienza occidentale,la filosofia occidentale.

      Pizarro conquistava in nome Dio?Che invenzione conquistava in nome dell’oro,cio di cui era schiavo.

      • Mum ha detto in risposta a Leon

        Infatti avevo parlato del vescovo di Darien e non del monarca e comunque, se vuoi sapere, la regina di Spagna all’epoca della conquista è tuttora proposta per la beatificazione e a nessuno sembra strano che appoggiasse la schiavitù. Infine non puoi scordare che ai conquistadores come ai coloni africani non mancavano i sacerdoti che benedicessero le loro malefatte, ed erano sacerdoti, anche se forse non ti piace l’idea, ordinati della Chiesa. Pizzaro poi forse era interessato solo all’oro, ma era quello stesso oro che ha permesso la costruzione e l’abbellimento di monumentali cattedrali, sia nelle Americhe che in Europa.
        Con questo non voglio dire che la Chiesa sia responsabile del perpetuarsi della schiavitù, perchè appunto la storia la conosco, ma non si può certo dire che sempre si oppose a tale pratica, perchè il più delle volte l’assecondò, tradendo quindi spesso i suoi stessi ideali.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Mum

      Evidentemente Mum non ha letto il dossier preparato, mi sembra inevitabile per l’ideologo non documentarsi per mantenere la sua idea.

      • Mum ha detto in risposta a Daniele Borri

        Sì, l’ho letto ma credo che non apporti niente di nuovo se non cercar di scusare la timidezza dimostrata dalla Chiesa nell’opporsi a tale pratica. Non serve dire che c’è differenza tra schiavitù e servitù della gleba (che tra l’altro è pure una forma di schiavitù) o citare le parole di buoni propositi di qualche santo, se il più delle volte alle parole non sono seguiti i fatti. Insomma… la storia non si scrive estrapolando degli elemnti che fanno comodo ma guardandola nella sua complessità.

        • Pino ha detto in risposta a Mum

          Mum, penso che tu abbia superato ogni limite per quanto riguarda la non conoscenza dei fatti storici. Perchè prima di parlare non ti informi? Eviteresti figure barbine

          IL SERVO DELLA GLEBA NON ERA UNO SCHIAVO

          “Il servo medievale è una persona, non un oggetto: ha una famiglia, una casa, dei campi e quando ha pagato ciò che egli deve non ha più obblighi verso il signore. Egli non è sottomesso a un padrone, è vincolato a una terra: il che non è affatto una servitù personale, ma una servitù reale. L’unica restrizione alla sua libertà è che non può lasciare la terra che coltiva. Ma, è da notare, questa limitazione non è priva di vantaggi poiché, se non può lasciare il fondo che ha in godimento, questo non gli può neppure essere tolto. Il contadino dell’Europa occidentale di oggi deve la sua prosperità proprio al fatto che i suoi antenati erano “servi della gleba”: nessuna istituzione ha contribuito tanto alla fortuna, per esempio, degli agricoltori francesi. Tenuto per secoli sullo stesso fondo, senza responsabilità civili, senza quegli obblighi militari che le campagne conobbero per la prima volta con le leve di massa imposte dalla Rivoluzione, il contadino francese è diventato il vero padrone della terra. Solo la servitù medievale poteva realizzare un vincolo così intimo dell’uomo con la campagna, fare dell’antico servo il padrone del suolo. Se la situazione del contadino nell’Europa orientale è rimasta tanto miserevole, è proprio perché non vi fu il vincolo protettore della servitù: il piccolo proprietario, abbandonato a se stesso responsabile della sua terra che non poteva difendere, conobbe le peggiori vessazioni che facilitarono la costituzione di immensi latifondi”. Sono spunti che, tra l’altro, dovrebbero indurre a una maggiore prudenza coloro i quali, in base a schemi ideologici o alla suggestione delle parole (servus glebae, feudo, feudatario…) non colgono il volto positivo di istituzioni tanto poco aborrite dagli interessati che si verificarono sì rivolte dei servi della gleba ma quando, su istigazione della monarchia, si impose di affrancarli…

          • Mum ha detto in risposta a Pino

            Pino, infatti non ho detto che siano la stessa cosa, ma volevo sottolineare come il rapporto dei servi della gleba con i padroni non si reggeva certo sull’idea evangelica dell’uguaglianza delle persone, soprattutto se pensiamo che in Italia il padrone dei terreni era spesso la Chiesa stessa, a cui il servo doveva non solo il fitto ma anche la decima. A scanso di equivoci mi attengo alla definizione enciclopedica: “I servi della gleba erano tali per nascita, e non potevano (lecitamente) sottrarsi a tale condizione senza il consenso del padrone del terreno.” Quindi schiavi no, ma nemmeno persone libere.

            • Pino ha detto in risposta a Mum

              forse non hai letto bene, qui l’idea evangelica dell’uguaglianza delle persone non c’entra assolutamente nulla, era un rapporto di lavoro secondo le usanze e le norme del tempo, tempo nel quale l’Impero era organizzato in modo feudale. Secondo il tuo modo di ragionare anche oggi allora possiamo parlare di rapporti di lavoro ineguali e non basati sull’ideale evangelico. Però questo rapporto di lavoro non era basato solo su doveri ma implicava anche diritti per il contadino al punto che la forza odierna di certe agricolture, specialmente quella francese, derivano proprio da questa tradizione storica. All’epoca della rivoluzione francese, tanto per fare un esempio, il 50% delle terre era di proprietà dei contadini stessi. Ricordo inoltre che la Chiesa si manteneva con le rendite delle terre e delle sue proprietà svolgendo attività socialmente rilevanti come l’istruzione e l’assistenza medica. Cose che gli Stati di allora non facevano.

  9. luca ferrara ha detto

    va precisato che gli uomini di chiesa hanno combattuto la schiavitù dal peccato…mentre solo alcuni hanno sentito l’esigenza di combattere quella fisica

    • Daniele Borri ha detto in risposta a luca ferrara

      La tua precisazione è fuori luogo, sopratutto per la tua identica indifferenza al dossier pubblicato a cui fa riferimento l’articolo che contraddice le tue convinzioni.

  10. Gab ha detto

    la dizione “Uomo-Dio”.. è molto pericolosa .. richiama infatti la credenza dei mormoni della possibilità per l’uomo di diventare un “dio” nell’altra vita ..

    Cristo è vero Dio e (di consenguenza) vero uomo, e non il contrario.

    Detto questo io penso che la questione della schiavitù sia fraintesa nel modo “moderno” di vedere le cose, anche purtroppo per i cattolici che si lasciano avvolgere da questa mentalità.

    La schiavitù ovviamente richiama delle ingiustizie ma il servo non è, di per sé, una condizione umiliante. A livello figurativo il Cristo ha bisogno proprio di richiamare la figura del servo per richiamare la grandezza del messaggio cristiano. Consideriamo anche i tempi. Non era uno scandalo avere il servo, la servitù (forse termine più appropriato nel Cristianesimo rispetto a schiavitù). Cambia invece il modo di attenzionare la servitù rispetto allo schiavismo che, ricordiamo, ebbe i suoi peggiori connotati durante il colonialismo.

    Anzi spesso si faceva ricorso alla saggezza del signore che sapeva prendersi cura dei suoi servi. Il messaggio cristiano introduce il rispetto per lo “schiavo” o, direi meglio il servo, piuttosto che eliminare la stessa figura del servo.

    Quando Abramo Lincoln portò avanti la battaglia della eliminazione della schiavitù, lo fece nel modo massonico, intendendo uguaglianza degli uomini di fronte alla unica legge (cioè lui stesso) e non a Dio. L’uguagliaza degli uomini di fronte a Dio non intacca la struttura sociale (che infatti Cristo non aveva bisogno di sconvolgere, nemmeno con l’impero romano), ma introduce l’uguaglianza della dignità tra gli uomini, e quindi anche il modo nuovo di guardare al servo, ma non che il servo non doveva più esistere (altrimenti molti non potevano neanche più campare).

    Se vogliamo il paradosso si viene a creare proprio oggi, dove effettivamente uno schiavo è schiavo e basta. Mentre prima, con il baratto, esisteva un potere d’acquisto anche per il servo.

    Nell’antico Egitto lo schiavo, in cambio del lavoro dei campi, poteva acquistare una casa. La stessa cosa si ha nel Medioevo. Oggi uno schiavo è schiavo e basta. Mi sembra quindi che il paradosso è notevole. Lo stesso messaggio cristiano viene frainteso in senso moderno e questo porta, paradossalmente, a delle ingiustizie. Semplicemente perché non si tratta di quella “uguaglianza” intesa in senso massonico.

  11. Leon ha detto

    Io è questo che penso delle rivoluzioni:

    Un gruppo di individui fa promesse al popolo attenendosi nella maggioranza casi a idee di tipo anarchico,dopo che la rivoluzione dimette la classe dominante,e dopo che il popolo è stato sfruttato amaliato come quasi da una presunta realizzazione idologica di un sorta di “Regno dei Cieli” portata avanti da persone che per me non sono che Falsi Cristi.Ecco che questi Falsi Cristi vanno al potere e si rivelano proprio per quello che non sono e non saranno mai,liberatori di una qualche schiavitù del vecchio opressore.

    Uno dei difetti del dare tale “valore al potere” e quello che tutti si massacrano per raggiungerlo.

    Dopo che hanno concluso la loro rivoluzione ecco le nuove libertà:

    Fascismo
    Nazismo
    Comunismo
    Mao
    Stalin
    Hitler
    Pol pot
    Mussolini

    E tutti questi non erano rivoluzionari?

    Comprendo Bene perchè Gesù Cristo non era un rivoluzionario.Comprendo bene perchè rinnega e nemmeno va da un popolo per farsi fare re.

    Cosi comprendo perchè da una multidune di discepoli,che lo volevano come re di gerusalemme,nè rimasero 12,non appena abdicò un’inutile trono da uomini che non si addice a un Dio che si prende per trono uno croce.Umiliando ogni forma di superbia umana.Preferendo una corona di spine piuttosto che una corona d’oro conquistata mentendo al popolo uccidendo è distruggendo,a nome di una libertà fittizia.Ci sono Re sui loro troni d’oro,ci sono Re invece sui troni di legno.

  12. Pino ha detto

    Mum perde il suo tempo a parlare del vescovo di Darien e non si accorge di quello che accade oggi, anche sotto casa sua.

    Ci sono nel mondo, oggi, circa 27 milioni di schiavi. Un numero tre volte superiore alla quantità totale di schiavi deportati dall’Africa in Occidente nel periodo dal 1450 al 1900 (circa 11 milioni e 698 mila esseri umani). La cosa incredibile è che neanche ce ne rendiamo conto. Inorridiamo quando vediamo film sulla tratta di schiavi del passato e non ci accorgiamo che sotto i nostri occhi, attualmente, la situazione è di gran lunga più grave quanto a numero delle vittime .

    La cifra di 27 milioni di esseri umani è enorme. E’ più dell’intera popolazione del Canada, equivale a metà della popolazione italiana, ma è un decimo rispetto alle vere dimensioni della tragedia. Probabilmente 27 milioni sono soltanto le vittime della schiavitù in senso ristretto e tradizionale. Infatti le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie quantificano come vittime della “schiavitù” addirittura 200 milioni di persone: circa 4 volte l’intera popolazione italiana. Su scala planetaria un essere umano ogni trenta.

    Giancarlo Giojelli nel pamphlet “Gli schiavi invisibili” c’informa che l’Onu e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni giudicano il traffico di esseri umani come la terza attività criminale più redditizia del mondo (dopo il traffico di armi e di droga). Ogni vittima rappresenta un guadagno fra i 4 mila e i 50 mila dollari. Il ricavato complessivo di questa infame industria è stimato circa in 12,5 miliardi di dollari l’anno.

    La schiavitù – per così dire – antica è ancora presente in certi paesi africani come il Sudan dove le bande arabo-islamiche del Nord fanno razzia nei villaggi cristiani del Sud, catturando e poi vendendo donne e bambini neri ai ricchi mercanti arabi (spesso le vittime sono islamizzate a forza e sottoposte a violenze, sfruttamento e crudeltà inimmaginabili). Si calcola che siano circa 200 mila gli schiavi nel nord di quel Paese.

    L’Onu sostiene che ogni anno circa 4 milioni di donne vengono vendute e costrette a prostituirsi come schiave o sottomesse al matrimonio forzato (si ritiene che negli ultimi 30 anni circa 30 milioni di donne asiatiche siano state vittime di questo commercio di esseri umani). Ma i dati ancora più terrificanti sono quelli relativi ai fanciulli: 2 milioni di minori tra 5 e 15 anni, per lo più bimbe, sono merce del businnes sessuale. Secondo Amnesty International inoltre sono circa 300 mila i “bambini soldato” (con un retroterra di violenze e orrori subìti inimmaginabile). Varie inchieste giornalistiche hanno denunciato l’esistenza di un mercato degli organi per trapianti che avrebbe come vittime principalmente bambini del Terzo Mondo trattati come banche di organi. Ne parlano però anche fonti ufficiali come un documento del Parlamento europeo e anche il Rapporto 2001 sulla criminalità organizzata della Direzione nazionale antimafia e della Dia (uno studio a cui ha collaborato l’Università Bocconi di Milano).

    Non solo. Secondo il rapporto ILO 2006 sono 246 milioni i ragazzi fra i 5 e i 17 anni che si trovano costretti a lavorare. L’arco temporale di questa statistica sembra francamente discutibile perché altro è un bimbo di 5 anni e altro un giovane di 17. Ma il fenomeno è aberrante anche per le condizioni di sfruttamento brutale e schiavistico e per le spaventose condizioni igieniche di questo lavoro minorile (oltre alla costrizione, alla fame e al furto di ogni diritto all’educazione e al rispetto). Del resto 5,7 milioni di bambini sono letteralmente ridotti in schiavitù e cotretti ai lavori forzati. Vi sono infine 140 milioni di fanciulle e ragazze che hanno subito mutilazioni sessuali (praticate in oltre 28 paesi a bimbe fra i 4 e gli 8 anni).

    Il fenomeno “schiavistico” è globale. E’ sotto i nostri stessi occhi, sulle nostre strade. Ogni anno in Europa occidentale giungono circa 700 mila donne destinate al commercio sessuale. A Milano sono straniere l’80 per cento delle prostitute. “Il prezzo di una giovane che arriva in Italia” scrive Giojelli “può raggiungere i 10 mila dollari”. Tra il 1996 e il 2000 secondo la Dia il commercio di esseri umani in Italia ha riguardato 30 mila persone, in gran parte donne. Al 31 maggio 2004 erano stati aperti 2.930 procedimenti per traffico e sfruttamento di esseri umani in 26 Procure distrettuali antimafia. In particolare: 740 procedimenti per riduzione in schiavitù, 399 per tratta e commercio di schiavi, 95 per vendita o acquisto. Le persone, di varia nazionalità, coinvolte nelle indagini sono state 7.582.

    È stupefacente come si vogliano tenere gli occhi chiusi su una barbarie di queste dimensioni.

    Ed è incredibile che siano soprattutto coloro che fanno della giustizia e dei diritti la loro bandiera – penso alla sinistra e ai sindacati – a voler ignorare questa situazione e ad opporsi alle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina. È ovvio che proprio l’immigrazione clandestina, con tutti i traffici che contiene, sia il grande affare di queste mafie spesso ignorate, la cui pericolosità non è certo inferiore a quelle nostrane. Il commercio schiavistico – insieme al traffico di armi e droga fanno della criminalità internazionale oggi una colossale potenza economica. Il suo giro di affari, secondo le Nazioni Unite e la Banca Mondiale, equivale addirittura all’8-10 per cento del Pil mondiale.

    • Mum ha detto in risposta a Pino

      Se stiamo parlando (come l’articolo che commentiamo) di tempi antichi non significa che teniamo gli occhi chiusi su ciò che sucede oggi, non capisco dove vuoi andare a parare.

      • Pino ha detto in risposta a Mum

        appunto, l’articolo che stiamo commentando dimostra che se non ci fosse stato il cristianesimo la nostra società avrebbe ancora la schiavitù, come la situazione odierna dimostra per altre culture non cristiane, nelle quali, OGGI, la schiavitù è tranquillamente accettata.

  13. Pino ha detto

    Qualcuno potrebbe trovarsi in imbarazzo se gli si chiedesse di spiegare perché l’oscuro Medioevo ha abolito la schiavitù e il 1500 l’ha introdotta di nuovo… ed essa assume il massimo spessore sociale e politico nel 1700, cioè proprio nel secolo dei lumi. Uno dei suoi fautori sarà prorpio Voltaire, padre della Rivoluzione Francese.
    Nel suo saggio sui costumi egli scrive:- I negri sono per natura, gli schiavi degli altri uomini. Essi vengono dunque acquistati come bestie-.
    Voltaire investì parte del suo patrimonio in una compagnia di navigazione che esercitava il trasporto degli schiavi negri verso le americhe

    • Vincenzo ha detto in risposta a Pino

      Bravo Pino!Sei sempre ben ferrato in storia. E’ giusto e utile sottolineare le malsane convinzioni di Voltaire in svariati campi, in quanto questo intellettuale è sempre stato troppo incensato, anche a sproposito, in modo acritico, da una moltitudine di persone acculturate che lo hanno venerato e lo venerano come un “santo laico”.

      • Pino ha detto in risposta a Vincenzo

        Voltaire è un altro dei santini laici venerati dai laicisti. Nessuno dice mai che la ripresa della schiavitù e la tratta degli schiavi verso le Americhe furono benedette proprio da questi difensori della liberté, égalité, fraternité. Che su questo commercio si arricchirono pure. Voltaire infatti divenne ricco investendo in questa attività.

    • Leon ha detto in risposta a Pino

      No il nero era da “illuminare” bisognava illuminare le tenebre della sua ignoranza,e mostrarli la stabiliante luce dei lumi.

      Però intanto i frati gesuiti,che morirono parlando del vangelo in giappone,tanto per fare un esempio,detti martiri vengono confusi con gli esportatori dei lumi,o con gli eserciti.Come se una chiesa avesse avuto un esercito,ma chi le guardia svizere sono andati a conquistare le americhe?

      No ci sono andati i re e i loro eserciti.

      • Leon ha detto in risposta a Leon

        E poi io mi chiederei come funziona:

        Oggi la chiesa manda i frati predicatori nele altre nazioni.
        L’america bombarda l’iraq.
        Fra cento anni sbucherà qualcuno che per puro odio dirà:

        La chiesa ha dato l’ordine di bombardare l’iraq.

        Insomma COSA STATE DICENDO?

        Perchè vorrei comprendervi ma non vi capisco.

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