Ultimi Khmer rossi processati all’Onu: impararono l’ateismo in Francia

In Cambogia hanno governato per anni personaggi che avevano appreso il loro ateismo a Parigi, innamorandosi della rivoluzione francese. Tornati in patria, dal 1975 al 1979 hanno realizzato oltre 2 milioni di morti su 7 milioni di abitanti. Dopo aver imposto l’ateismo di Stato, fecero bruciare libri, religiosi e non, fotografie e ricordi personali perché scomparisse letteralmente il ricordo del mondo precedente al comunismo. Tutte le forme religiose vennero abolite ed era espressamente vietato credere a Dio, proibito ogni segno di affetto in pubblico, proibito utilizzare le parole “padre” e “madre”, anche per i bambini. In alcune regione venne proibito addirittura leggere, ridere o cantare (qui e qui trovate tante altre forme di persecuzione umana avvenute in Cambogia in quegli anni).

Lo stesso ateissimo dittatore cambogiano, Pol Pot, diretto ispiratore e responsabile della tortura e del massacro di circa un milione e mezzo di persone (compresi bambini, donne e anziani), a cui vanno aggiunti centinaia di migliaia di morti a causa del lavoro forzato, della malnutrizione e della scarsa assistenza medica, studiò a Parigi ed entrò in contatto con i grandi leader dell’ateismo di quegli anni, come Jean-Paul Sartre che fu suo mentore ed ispiratore. Morì nel 1998, ma i suoi fedeli compagni, leader dei Khmer Rossi sono ancora vivi e tre di essi stanno partecipando in questi giorni alla prima udienza apertasi nel tribunale misto delle Nazioni Unite, a trenta anni dalla fine del regime.

Diversi i capi di imputazione: crimini contro l’umanità, persecuzione religiosa verso i credenti (per il solo fatto di essere credenti), omicidio, genocidio e tortura. Nuon Chea, 85 anni, considerato l’ideologo; l’ex capo di Stato Khieu Samphane, 80anni; l’ex ministro degli Esteri Ieng Sary, 86 anni. Su Il Giornale si può leggere un breve profilo dei tre soggetti.

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15 commenti a Ultimi Khmer rossi processati all’Onu: impararono l’ateismo in Francia

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  1. Panthom ha detto

    Ecco il secolo buio della storia umana.

  2. alèudin ha detto

    lo conferma anche Claire Ly, sopravvissuta a quella follia.

    http://www.clairely.com/

  3. Ottavio ha detto

    Pazzesco e nessuno ne parla! Avete mai sentito delle scuse? E oggi non cambia poi molto con l’islam: http://www.corriere.it/esteri/11_novembre_21/pakistan-vietato-scrivere-gesu-in-sms_b17f9526-1462-11e1-ab68-9c5b3cac959b.shtml

  4. Daniele ha detto

    In Corea del Nord avvengono ancora oggi le cose che avvennero in Cambogia dal ’75 al ’79.

    • Mr. Crowley ha detto in risposta a Daniele

      Il problema e’ che nessuno ne parla.
      Non ci sono giornalisti (li arrestano).
      Ma il mondo ignora cio’ che accade li’.

      • a-ateo ha detto in risposta a Mr. Crowley

        leggere cosa succedeva in Cambogia è sconvolgente.
        Si tratta di uno dei peggiori distillati dell’ateismo.
        Dai frutti li conoscerete.

      • gabriele ha detto in risposta a Mr. Crowley

        il problema non è che non ci sono giornalisti che ne parlano, ma, come in Cambogia, ne danno un’immagine distorta
        Quando i khmer rossi conquistarono la cambogia, tutti i giornalisti occidentali, dalle loro case, esultarono perchè secondo loro si stava creando il paradiso in terra
        eccetto padre Gheddo, che era stato lì e a cui si impediva di parlare perchè si diceva fosse un fascista
        poi si è visto che il paradiso era solo nella testa dei giornalisti

  5. Pedro ha detto

    e poi vanno a parlare di medioevo!!

  6. Chiamata ha detto

    Ed era anche ora! Mi informavo sulla vicenda qualche giorno fa e mi stupivo che alcuni di loro fossero ancora in libertà. Ieng Sary, che era il 3° fratello (Pol Pot era il 1°) degli Khmer Rossi, ha vissuto fino ad ora nella sua ricca villa di Phnom Penh da 150.000 $ sorvegliata da guardie del corpo e circondata dal filo spinato (alla faccia del comunismo).

    E chi viene accusato di crimini contro l’umanità…il Papa!

  7. Lucio ha detto

    E’ giusto fare conoscere al maggior numero di persone possibile questi fatti; in troppi, infatti, non si rendono conto che quando l’uomo va contro Dio finisce inevitabilmente per andare contro se stesso!

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