Nietzsche odiava il cristianesimo perché difende i deboli

Da l”Anticristo” di Friedrich Nietzsche emerge la motivazione dell’odio per il cristianesimo, il quale prendendo le parti degli ultimi porterebbe alla rovina della specie bloccando la selezione naturale. Non stupisce che i nazisti lo riconobbero come antesignano della loro ideologia.

 
 

Friedrich Nietzsche è stato forse il principale avversario che abbia mai avuto il cristianesimo.

Odiava Cristo e la Chiesa con tutta la sua forza, ha creduto e incarnato più di tutti nella storia i veri valori dell’anticristianesimo.

Può essere solo un caso che volle ridurre l’uomo a mera conseguenza del fascio dei suoi istinti? Può essere mera coincidenza il fatto che odiava i deboli e l’uomo stesso?

Nella sua opera L’Anticristo fu piuttosto chiaro: «E’ immorale nel senso più profondo dire “non uccidere”.

Secondo Nietzsche, il genere umano doveva progredire verso l’Übermensch (l’Oltreuomo), attraverso la selezione dei migliori e l’eliminazione dei deboli. Il cristianesimo, pertanto, risultava un intralcio.

 

Perché Nietzsche odiava il cristianesimo.

Il filosofo tedesco odiava il cristianesimo ritenendolo uno “pseudoumanesimo” che aveva sempre difeso ogni uomo, nessuno escluso: «I deboli e i malriusciti devono perire, questo è il principio del nostro amore per gli uomini. Che cos’è più dannoso di qualsiasi vizio? Agire pietosamente verso tutti i malriusciti e i deboli. L’individuo fu tenuto dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si poté più sacrificare , ma la specie sussiste solo grazie a sacrifici umani».

In questa ampia citazioni emerge la consapevolezza di Nietzsche che l’intangibilità della dignità umana dipende dal rapporto dell’uomo con Dio:

«Davanti a Dio tutte le “anime” diventano uguali; ma questa è proprio la più pericolosa di tutte le valutazioni possibili! Se si pongono gli individui come uguali, si mette in questione la specie, si favorisce una prassi che mette capo alla rovina della specie; il cristianesimo è il principio opposto a quello della selezione. Se il degenerato e il malato devono avere altrettanto valore del sano, allora il corso naturale dell’evoluzione è impedito. Questo amore universale per gli uomini è in pratica un trattamento preferenziale per tutti i sofferenti, falliti, degenerati: esso ha in realtà abbassato la forza, la responsabilità, l’alto dovere di sacrificare uomini. La specie ha bisogno del sacrificio dei falliti, deboli, degenerati; ma proprio a questi ultimi si rivolse il cristianesimo. Che cos’è la virtù e l’amore per gli uomini nel cristianesimo, se non appunto questa reciprocità nel sostegno, questa solidarietà dei deboli, questo ostacolo frapposto alla selezione? La vera filantropia vuole il sacrificio per il bene della specie. E questo pseudoumanesimo che si chiama cristianesimo, vuole giungere appunto a far sì che nessuno venga sacrificato […]. Noi tutti siamo appesi alla croce, quindi siamo divini. Il cristianesimo ha preso le parti di tutto quanto è debole, abietto, malriuscito»1F. Nietzsche, L’Anticristo. Maledizione del cristianesimo, Adelphi 1977, p. 73-136.

 

Il problema era che credeva in ciò che diceva, viveva tali convinzioni dentro di sé, le incarnava in sé.

Nietzsche finì baciando e abbracciando un cavallo per le vie di Torino, venne internato.

«Con passo maestoso e guardando al soffitto entra nella sua stanza e ringrazia con grandiosa accoglienza», scrisse lo studioso nicciano Verrecchia. «Non sa dove sia. 3 febbraio: imbrattato di escrementi. Designa se stesso ora come duca di Cumberland ora come imperatore ecc. 19 aprile: scrive cose illeggibili sulle pareti: ‘”Voglio un revolver, se è vero il sospetto che la granduchessa stessa commette queste porcherie e questi attentati contro di me…’”»2A. Verrecchia, La catastrofe di Nietzsche a Torino, Bompiani 2003.

E’ stato anche riconosciuto che il suo pensiero ebbe un’influenza secondaria e indiretta sul nazismo, che trovò terreno fertile nella sua filosofia. Non stupisce che i nazisti riconobbero nell’Anticristo di Nietzsche un antesignano della loro ideologia.

La redazione

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