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Anche nel 2011 costante crescita dei lettori del libro religioso

La lettura è fondamentale per stabilizzare e ampliare il giudizio sull'esperienza della fede, per chiarire i dubbi e approfondire le ragioni. E' dunque importante, come ha affermato Giorgio Raccis, direttore del Consorzio dell’editoria cattolica:, che «i dati sulla lettura confermano, anche quest’anno - con valutazioni evidentemente relative al 2011 - che c’è una costante crescita dei lettori del libro religioso».

La sensazione degli operatori del settore, ha continuato, «appare in espansione un lettore che chiede al libro di argomento religioso più che altro un senso alla vita e quindi una ricerca che non necessariamente è religiosa nel senso confessionale del termine, ma più legato ad aspetti di antropologia e di spiritualità». Nonostante la difficoltà dell'editoria, «fino a tutto il 2011 l’editoria cattolica ha tenuto bene rispetto alla crisi economica che, invece, nel mercato generale de

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La Riforma protestante all’origine del laicismo nichilista?

Nel suo ultimo bel libro, "I nuovi Unni. IL ruolo della Gran Bretagna nell'imbarbarimento della civiltà occidentale" (Fede & Cultura 2012), Gianfranco Amato (con prefazione del vescovo mons. Luigi Negri) ha spiegato come la Riforma protestante sia alla base della moderna barbarie bioetica, sociale e culturale che dalla Gran Bretagna ha poi invaso il mondoIl protestantesimo ha insinuato «il germe di quel soffocante individualismo che sarà destinato a caratterizzare in particolare la società inglese». Sono tantissimi anche i cattolici che vivono un credo individuale (molto protestantizzato) distante su certe tematiche da quello della Chiesa, sopratutto in campo sessuale e bioetico. La Riforma -

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Fede e Laicismo

Da diversi anni, l'ateismo si è trasformato in una sorta di chiesa.

Non si tratta più dell'ateismo teoretico di Nietzsche, Stirner e Feuerbach. Il laicismo contemporaneo ha perso la sua maturità e si è ridotto a uno stato vendicativo, militante e pratico. Da un ateismo negativo, basato sul rifiuto di Dio e dell'idea di Dio, siamo passati a un ateismo positivo, una lotta contro tutto ciò che riguarda Dio.

L'ateismo, quindi, si è trasformato in una variante più ingenua: l'anti-teismo. È diventato una vera e propria fede, sempre più organizzata come una chiesa, con ministri, rituali, azioni di proselitismo e dogmi (a partire dall'infallibilità della scienza).

Questa «religione dell'ateismo», come l'ha definita il filosofo Giulio Giorello, avanza tesi e argomentazioni apologetiche a suo favore, pubblica libri e si impegna tanto nella questione di Dio (e della sua inesistenza) da parlarne costantemente in conferenze,

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A scoprire le fonti del Nilo fu il gesuita Pedro Paez

Come abbiamo già avuto modo di parlare, senza la Chiesa e i monasteri, tutta la cultura greco-latina si sarebbe persa, anche materialmente. Senza gli amanuensi benedettini non si sarebbero conservati i documenti e i codici dell’antica cultura latina, che sono stati copiati a volte senza neppure che si capissero. Nessuno, infatti, scriveva più il latino di Cicerone, ad esempio.

La nostra cultura e il progresso scientifico deve molto ai sacerdoti, ai monaci, ai religiosi. Tanti sono gli esponenti principali di specialità filosofiche e scientifiche, che dividevano la loro giornata tra la messa e lo studio. Come don Stanley Jaki (1924–2009), fra i principali rappresentanti della filosofia della scienza, come padre Georges Lemaitre

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La Bibbia è “l’alfabeto per leggere il mondo”

Alla Biblioteca Nazionale di Parigi, specchio della cultura occidentale, la voce “Gesù Cristo” è seconda per numero di schede. La prima, significativamente, è “Dieu” (“Dio”). Questo dovrebbe già essere significativo sul valore del cristianesimo nella nostra cultura. Il cattolicesimo non è una "religione del Libro" (come l'ebraismo, l'islam e il protestantesimo, qui un utilissimo riferimento), tuttavia basterebbe anche ricordare che la Bibbia è da secoli il libro più venduto e più tradotto al mondo (anche il più letto?), come risulta da continue classifiche internazionali.

L'ultima è quella realizzata recentemente dall'americano James Chapman, che è arrivato

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Perniciosi automatismi nella critica a Benedetto XVI

 

di Alessandro Giuliani* *biostatistico e primo ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità

 

 

L’articolo di Gilberto Corbellini apparso sul domenicale del Sole 24 Ore del 22 Aprile in cui si critica il papa Benedetto XVI per il suo supposto disamore per la scienza e il misconoscimento dei grandi benefici per l’umanità provenienti dalla scienza e dalla tecnica non meriterebbe di essere commentato se non per mettere in luce alcuni automatismi che purtroppo ottenebrano il giudizio di molta parte della nostra ‘intellighenzia’. Superiamo con un salto la curiosa posizione di

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La mattanza dei cattolici sotto il comunismo ateo

La sconfitta del nazismo nell'Europa occidentale segnò la fine di una dittatura e il ritorno alla libertà e alla democrazia, ma nei paesi conquistati dall’Armata Rossa significò solamente il passaggio da un occupazione a un'altra. Nei loro precedenti colloqui Churchill, Roosvelt e Stalin avevano concordato sul fatto che, nel dopoguerra, le nazioni liberate avrebbero dovuto decidere sulla loro forma di governo, ma il georgiano era in realtà intenzionato ad espandere la sua influenza: “Chi occupa un territorio, vi impone il proprio sistema sociale” ebbe a dichiarare a Milovan Gilas. Per questo motivo cominciò subito a liquidare tutti i possibili oppositori alla dominazione sovietica (eliminazioni avvenute in certe parti prima ancora della fine del conflitto) in modo da avere governi dominati da comunisti che avrebbero introdotto nei propri stati misure simili a quelle del governo comunista, come la persecuzione religiosa

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Recensione del libro: “Scienziati, dunque credenti”

 

di Francesco Agnoli* *scrittore e giornalista

   

C’è compatibilità tra scienza sperimentale e fede in un Dio creatore? Tra scienza e Chiesa? Tra scienza e miracoli? Può un uomo di oggi continuare a credere in Cristo, senza essere ed apparire ridicolo e fuori del tempo? Se ne dibatte spesso, per lo più in termini filosofici. Lo si fa anche in questo libro, discutendo sui Dio, l’anima, i miracoli, la Chiesa… Ma soprattutto si interrogheranno gli scienziati, i grandi fisici, astronomi, matematici… e si scoprirà che tutti i padri della scienza moderna hanno creduto in Dio.

Si scopriranno le preghiere di Keplero e di Pascal; gli interessi p

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Lo psicologo Barrett: «capire perché crediamo in Dio non significa che ci sbagliamo»

Secondo alcuni la possibilità che l'indagine scientifica arrivi a spiegare perché gli esseri umani credono in Dio può screditare l'esistenza stessa di Dio e decretare che la fede è un'illusione. L'argomento è abbastanza banale, tuttavia ne sono convinti in molti.

Diventa interessante allora leggere l'intervista che il biologo evoluzionista cattolico Ken Miller ha fatto durante un convegno pubblico allo psicologo Justin L. Barrett,  direttore del Thrive Center for Human Development, docente di Developmental Science e di psicologia presso il Fuller Graduate School of Psychology. Barrett è anche ricercatore presso il Centre for Anthropology and Mind dell' Institute for Cognitive and Evolutionary Anthropology presso l'Università di Oxford.

Barrett si è occupato più volte di temati

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Altre menzogne dell’UAAR: la fede religiosa e il pensiero analitico

Continuano le menzogne e le mezze verità diffuse dall'UAAR, gli atei reazio-razionalisti che l'Italia si trova a dover sopportare. Portavoce del fondamentalismo ateo, sostengono che i credenti siano persone stupide e gli atei siano persone intelligenti, che i credenti siano persone disoneste e che gli atei siano persone oneste.

A sostegno delle loro odifreddiane tesi, hanno citato pochi giorni fa uno studio pubblicato su "Science" secondo il quale il ragionamento analitico riduce temporaneamente la credenza religiosa. Per loro è stato giorno di festa, poi però se si legge lo studio originale gli autori spiegano: «si conferma ciò che molte persone, sia religiose che non religiose, hanno affermato sulla cr

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