E’ morto il vescovo clandestino più perseguitato al mondo

vescovo clandestino

Addio al vescovo clandestino mons. Julius Jia Zhiguo, pastore esemplare per la resistenza al regime cinese. Più tempo in carcere che in libertà per la sua fedeltà al Papa.


 

È deceduto il 29 ottobre 2025, all’età di 91 anni, mons. Julius Jia Zhiguo.

E’ stata una figura emblematica della Chiesa “sotterranea” cinese, noto per la sua incrollabile fedeltà al Pontefice e per la lunga vita vissuta all’ombra della repressione statale.

Un’esistenza segnata dalla persecuzione, dal carcere. La dittatura cinese era ossessionata dalla figura di mons. Jia Zhiguo.

Nato nella provincia dell’Hebei, è stato ordinato sacerdote nel 1980 e clandestinamente consacrato vescovo di Zhengding l’anno successivo da mons. Joseph Fan Xueyang.

 

Una vita in carcere per fedeltà al Papa

Il suo rifiuto a non sottomettersi all’associazione cattolica patriottica statale attirò su di lui una persecuzione continua e implacabile.

La sua prima incarcerazione risale al 1963, periodo in cui venne condotto in prigione per non recedere nella sua fedeltà al Papa, dove rimase per circa 15 anni, fino al 1978.

Dopo soli 4 anni di libertà, nel 1982 venne nuovamente arrestato dalle autorità cinesi e condannato ad altri 10 anni con l’accusa di “collusione con forze straniere”, venendo rilasciato anticipatamente nel 1987 ma restò sotto agli arresti domiciliari.

Il 4 aprile 1989 subì un nuovo arresto mentre si trovava a Pechino per incontrare un sacerdote salesiano.

Una volta rilasciato, dal 2004 tornò ad essere oggetto di numerose sparizioni forzate e arresti. La prima segnalazione ufficiale della sua scomparsa avvenne quell’anno nella provincia dell’Hebei. Fu rilasciato poco dopo grazie alla denuncia e all’impegno anche della diplomazia internazionale vaticana.

Fu però arrestato per l’ennesima volta nel 2005, alla vigilia della visita in Cina dell’allora presidente George W. Bush, il 24 agosto 2008, giorno successivo alla chiusura delle Olimpiadi di Pechino e il Il 30 marzo 2009.

Dal 2010 visse confinato nella residenza vescovile, senza però mai scendere a compromessi con le autorità. Riceveva visite e amministrava sacramenti.

Non ebbe mai ricchezze personali, si dedicò sempre al servizio degli ultimi e, grazie all’aiuto delle suore, aprì una residenza per bambini e ragazzi disabili abbandonati dalle famiglie.

Anche in quel caso, però, come ultimo atto persecutorio, l’orfanotrofio venne demolito nel 2020 dalle autorità cinesi con la motivazione formale della “mancanza di approvazione governativa”.

E per non fargli mancare nulla, in quell’occasione mons. Jia Zhiguo fu arrestato ancora una volta, l’ultima, per alcuni mesi.

 

Una ferita aperta per la nostra fede scontata

Secondo i resoconti, subì diverse torture nei vari anni di prigionia, tra cui l’allagamento della cella che gli provocò sofferenze continue alle ossa e danni permanenti.

Nei pochi anni che visse in libertà, ricostruì più volte la comunità cattolica della provincia cinese di Hebei e presiedette le ordinazioni episcopali di numerosi sacerdoti e vescovi clandestini, contribuendo in modo significativo a ridurre la carenza del clero in varie parti della Cina.

Un pastore modello, tentarono di spezzarlo ma non si piegò mai.

Lo imprigionarono, lo umiliarono, gli tolsero tutto ciò che aveva ma non riuscirono mai a strappargli la libertà interiore e a separarlo dalla Chiesa di Roma.

La vita di mons. Julius Jia Zhiguo diventi una ferita aperta quando ci appisoliamo nelle nostre comode esistenze, nella nostra fede, scontata e annoiata, nella nostra convinzione che la libertà religiosa sia un bene dovuto e che la fedeltà alla Chiesa sia un dettaglio da concedere a determinate circostanze.

Autore

La Redazione

3 commenti a E’ morto il vescovo clandestino più perseguitato al mondo

  • ALESSANDRO MASSAROTTI SPADONI ha detto:

    RIMANGO SBALORDITO DALLE PERSECUZIONI DEL VESCOVO JA ! NON SI E’ MAI ARRESO! NON HA MAI ABBANDONATO CRISTO!

  • Gianfranco Bruno ha detto:

    Il Papa lo ricordi all’Angelus.

  • Sebastiano ha detto:

    Chissà cosa pensava dell’accordo (tuttora segretato) tra Vaticano e Cina, quello secondo il quale, in pratica, diventi vescovo solo se hai la tessera del partito…