Nuovi crimini a causa dell’ateismo di Stato in Cina e Corea del Nord

Senza Dio tutto è possibile, la morale atea, come disse il laico Norberto Bobbio, non esiste. Tutti sappiamo che un governo agisce in base alla mentalità culturale e alla moralità dei suoi governanti: la Corea del Nord, Paese stremato dalla miseria, è governata dal “folle” dittatore ateo Kim Jong-il, figlio di un altro dittatore ateo-criminale Kim Il-Sung (inserito orgogliosamente nel sito www.ateicelebri.com). In Corea è ovviamente imposto l’ateismo di Stato (vedi Wikipedia) e la stessa popolazione si dichiara, in maggioranza, atea (vedi Wikipedia). Casualmente (o forse no) la Corea del Nord occupa una delle peggiori posizioni al mondo per quanto riguarda la violazione dei diritti umani. Addirittura i coreani vengono descritti come “uno dei popoli più brutalizzati del mondo” (da Wikipedia e Amnesty International). Casualmente (o forse no) appare stretto il legame con l’altra Nazione in cui è presente ufficialmente l’ateismo governativo, la Cina (vedi Wikipedia). Anche quest’ultima casualmente (o forse no) è messa molto male come violazione politica dei diritti umani (da Amnesty International). Wikipedia elenca un gran numero di crimini commessi dal governo cinese.

Ma, come suggerisce Avvenire, recentemente si è scoperto che ad allacciare Corea del Nord e Cina è anche un altro crimine: la tratta delle donne. Lo svela un’inchiesta del reporter giapponese dell’Asahi, Daisuke Nishimura: in Cina, a causa dell’aborto massiccio femminile imposto dal governo (gli uomini sono circa il 20% in più), si devono “acquistare” donne dal Paese vicino, la Corea. L’Economist ha parlato di recente di 100milioni di bimbe mai nate, e ha definito il fenomeno: «genericidio». In alcuni casi le donne comprate vengono date in moglie, in altri, avviate alla prostituzione. Il tutto è anche confermato dall’agenzia AsiaNews, la quale sottolinea, così come avvenne in ogni dittatura ateo-comunista, che la persecuzione politica alla Chiesa e ai cristiani è ancora elevatissima. Non vediamo altra possibilità che incolpare, per questi comportamenti, l’ideologia materialista, ateo-laicista-comunista, che è alla base dell’impostazione e della mentalità governativa, come in altri Paesi la colpa è attribuibile all’ideologia estremista musulmana. Per evitare tutto questo, concordiamo con il celebre storico laico Benedetto Croce, oggi ripreso dall’ateo Marcello Pera, quando disse che “non possiamo non dirci cristiani” (e questo non significa essere per forza credenti).

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