Perché sbagliano i cattolici che passano alla Chiesa ortodossa?
- Risposte cattoliche
- 06 Lug 2025
Cosa comporta il passaggio dei cattolici alla Chiesa ortodossa, magari come gesto polemico e di sgarbo. Domanda a cui rispondiamo per la rubrica “Risposte cattoliche“.
In quali rapporti è la Chiesa cattolica con la Chiesa ortodossa? E perché c’è differenza tra Chiesa ortodossa e le varie chiese protestanti?
E ancora, cosa dire di quei cattolici che si rivolgono alla Chiesa ortodossa per autentica conversione o come gesto polemico, pensando di fare uno sgarbo al Papa o a qualche vescovo?
Capita anche che in molti sono attratti da una liturgia che sentono apparentemente più profonda e sacra. Ma è davvero un passaggio innoquo e che salvaguarda la fede, al contrario di quanto accadrebbe con la conversione al protestantesimo?
E’ di questo che parliamo nell’odierna puntata della rubrica domenicale “Risposte cattoliche”, estrapolando una interessante riflessione del domenicano padre Angelo Bellon.
di padre Angelo Bellon*
*teologo
da “Amici Domenicani
«L’unica Chiesa di Cristo […] sussiste (subsistit in) nella Chiesa Cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui», dice la dichiarazione Dominus Jesus.
Con l’espressione “subsistit in”, il Concilio Vaticano II volle armonizzare due affermazioni dottrinali.
Da un lato che la Chiesa di Cristo, malgrado le divisioni dei cristiani, continua ad esistere pienamente soltanto nella Chiesa Cattolica, e dall’altro lato «l’esistenza di numerosi elementi di santificazione e di verità al di fuori della sua compagine», ovvero nelle Chiese e Comunità ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica.
Ma riguardo a queste ultime, bisogna affermare che «il loro valore deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità che è stata affidata alla Chiesa Cattolica» (DJ 16).
Differenza tra Chiesa ortodossa e chiese protestanti
C’è poi un’altra grande affermazione sul rapporto tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse.
Giustamente si usa il plurale perché, come si sa, non si può parlare di un’unica Chiesa ortodossa. I vari patriarcati sono acefali, cioè senza capo. Si tratta di chiese sorelle.
Ebbene, la Chiesa cattolica ha sempre riconosciuto due grandi verità presenti nelle Chiese ortodosse: la successione apostolica e la verità sul sacramento della Santissima Eucaristia.
Per successione apostolica si intende che il potere divino trasmesso da Cristo agli apostoli e da questi ai loro successori è giunto agli attuali vescovi delle chiese ortodosse senza alcuna interruzione.
Pertanto si tratta di veri vescovi che trasmettono i poteri divini ai presbiteri loro collaboratori, i quali pertanto consacrano validamente l’Eucaristia e hanno il potere divino di rimettere i peccati. Questi poteri invece non sono presenti nei pastori delle Chiese cosiddette riformate, e cioè protestanti.
Cosa perdono i cattolici che passano alla Chiesa ortodossa
Ecco che cosa dice ancora la “Dominus Jesus”:
«Le Chiese che, pur non essendo in perfetta comunione con la Chiesa Cattolica, restano unite ad essa per mezzo di strettissimi vincoli, quali la successione apostolica e la valida Eucaristia, sono vere Chiese particolari. Perciò anche in queste Chiese è presente e operante la Chiesa di Cristo, sebbene manchi la piena comunione con la Chiesa cattolica, in quanto non accettano la dottrina cattolica del Primato che, secondo il volere di Dio, il Vescovo di Roma oggettivamente ha ed esercita su tutta la Chiesa» (DJ 17).
Pertanto non ha senso passare dalla Chiesa cattolica alla Chiesa ortodossa, nella quale non sussiste la pienezza della Chiesa fondata da Gesù Cristo.
Non solo non è un guadagno, ma è una perdita perché si priva da se stesso della garanzia che Cristo ha fatto a Pietro e ai suoi successori. Più che uno sgarbo alla Chiesa cattolica, è uno sgarbo a Cristo.
Il non prevalebunt (le forze degli inferi non prevarranno) Gesù Cristo l’ha promesso solo alla chiesa fondata su Pietro.
Rimane ancora un problema. Non tutte le Chiese ortodosse ritengono valido il battesimo e conseguentemente sacramenti della Chiesa cattolica. Proprio per questo chiedono di essere battezzati di nuovo.
Evidentemente non usano l’espressione “di nuovo” perché ritengono nullo il battesimo ricevuto nella Chiesa cattolica. Ma secondo la dottrina della Chiesa cattolica il battesimo, come del resto gli altri sacramenti che imprimono un carattere, non possono essere reiterati, e cioè conferiti di nuovo.
Qualora lo si facesse, si compirebbe la profanazione di un sacramento e pertanto un gravissimo sacrilegio.
Rifiutando una sola verità di fede, come il rifiuto del primato del Romano Pontefice, si perde tutta la fede. Il motivo è che la fede non poggia sull’intrinseca persuasione del nostro ragionamento, ma, proprio perché è fede, poggia sull’autorità di Dio che si rivela.
Secondo una bella espressione di San Tommaso “credere significa guardare con gli occhi di un altro”.
Passare alla Chiesa ortodossa pensando di aver conservata integra la fede, di fatto, si cessa di guardare con gli occhi di Cristo che ha chiamato la Chiesa che da lui è partita ed è arrivata ininterrottamente fino a noi nella Chiesa cattolica, “la mia Chiesa” (Mt 16,18).
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1 commenti a Perché sbagliano i cattolici che passano alla Chiesa ortodossa?
Tanto per cominciare, se si fa una cosa per fare uno sgarbo a qualcuno, è già sbagliato a prescindere.
In questo caso poi, è come quel marito che per fare uno sgarbo alla moglie si tagliava i cosiddetti.