Ohibò, che sta succedendo in Germania?
- Ultimissime
- 04 Lug 2025
Due decisioni sorprendenti in pochi giorni in Germania: niente bandiera arcobaleno issata sul parlamento e ripristino dell’ortografia tradizionale al posto degli asterischi di genere. Coincidenze o un nuovo fronte culturale?
In Germania si sta aprendo un nuovo fronte politico e culturale? O sono solo coincidenze?
Difficile crederlo anche se due episodi, nel giro di pochi giorni, sembrano infondere qualche speranza.
Germania contro la bandiera arcobaleno sul parlamento
Il cancelliere Friedrich Merz, infatti, ha sostenuto la decisione della vicepresidente della Camera, Katrin Göring-Eckardt (Verdi) di non issare la bandiera LGBT+ sulla facciata del Parlamento in occasione del pride berlinese.
Già di per sé la notizia era sorprendente, dopo anni di aperta sponsorizzazione arcobaleno da parte del governo tedesco. Ancor di più per le durissime parole usate da Merz: «Il Bundestag non è un circo».
Termini forti che sembrano manifestare una crescente insofferenza per la politicizzazione simbolica unidirezionale degli spazi istituzionali.
Vietati gli asterischi woke
Ma non è finita.
Secondo il quotidiano BILD, l’attuale ministro per l’Istruzione e la famiglia, Karin Prien, ha disposto che i funzionari del ministero dovranno attenersi alle regole ortografiche tradizionali nelle loro comunicazioni interne ed esterne.
Nello specifico, ciò significa che non dovranno più essere utilizzati né asterischi di genere (Gender-Sternchen) né lettere maiuscole interne (Binnen-I), entrambe comunemente utilizzate nel linguaggio (fintamente) inclusivo introdotto dalla woke culture.
La misura potrebbe influenzare altri dipartimenti federali o governi regionali, dove l’uso di queste forme linguistiche è stato anch’esso oggetto di discussione.
Che stia forse tornando un po’ di buon senso in Germania?
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