Ci risiamo, transgender vince 2 finali di atletica femminile
- Ultimissime
- 11 Giu 2025
Il nuovo caso: il trans AB Hernandez gareggia nell’atletica femminile e conquista due ori e un argento. Le stesse atlete sempre più contrarie nel gareggiare contro maschi biologici.
Ci risiamo, ancora una volta: maschi biologici che competono contro donne biologiche, rovinando lo sport femminile.
L’ultimo caso è quello di AB Hernandez, giovane atleta transgender ai campionati statali di atletica leggera della California.
Il trans nell’atletica femminile e le crescenti polemiche
Hernandez ha conquistato l’oro sia nel salto in alto che nel salto triplo, oltre ad un argento nel salto in lungo.
La sua partecipazione è conforme alla legge statale del 2013 che consente agli studenti di competere secondo la loro “identità di genere” ma, considerando le polemiche, non sembra essere così accettata dalla popolazione.
Nel febbraio 2025 un sondaggio del Pew Research Center ha rilevato che il 66% degli americani non vuole i trans negli sport femminili, in aumento rispetto al 58% del 2022.
Durante la competizione, infatti, un aereo ha volteggiato sullo stadio per un’ora, trainando uno striscione con la scritta “No Boys in Girls’ Sports!”, sponsorizzato dai gruppi di attiviste in difesa dei diritti delle donne. Numerosi partecipanti tra il pubblico, inoltre, indossavano braccialetti rosa con la scritta “Salviamo lo sport femminile” in segno di protesta contro Hernandez.
Il caso ha attirato anche l’attenzione dell’amministrazione Trump, che ha minacciato di tagliare i finanziamenti federali alla California se dovesse persistere su questa strada.
La California crea due classifiche parallele
In risposta alle pressioni esterne, la California Interscholastic Federation ha modificato le sue regole, garantendo che le donne biologiche non perdano il proprio posto sul podio quando gareggiano contro atleti transgender.
Pur di riconoscere la reale differenza biologica tra atleti maschi e femmine, si prevedono così due classifiche parallele, una ufficiale e una “di compensazione” (o “consolazione”). Sarebbe come far partecipare degli adulti a una gara di bambini, rispondendo alle critiche semplicemente concedendo anche al bambino meglio classificato di salire sul podio.
Ancora più paradossale il fatto che l’attuale governatore della California, Gavin Newsom, ha ammesso qualche mese fa che il permesso concesso alle persone transgender di competere con le donne biologiche gli sembrasse «profondamente ingiusto».
Trans nello sport, i casi più recenti
Proprio pochi giorni fa informavamo del caso di Elena King, giovane rugbista gravemente infortunata da un avversario trans.
Fortunatamente sono sempre più frequenti i casi di proteste da parte delle stesse atlete, umiliate dal dover competere contro maschi biologici.
Recentemente in Oregon, ad esempio, la terza e quarta classificata ai campionati statali di atletica leggera si sono rifiutate di salire sul podio con Lia Rose, un atleta transgender arrivata quinta. Qui sotto la foto.
Una delle due atlete, la diciottenne Alexa Anderson, ha spiegato che «bisognava fare qualcosa per attirare l’attenzione su questo problema e far sapere che noi atlete non siamo d’accordo». Anche le altre atlete avevano intenzione di unirsi a loro, ma sul momento non se la sono sentita
Lo scorso aprile, nel Maryland, la schermitrice Stephanie Turner si è invece inginocchiata anziché competere con un atleta transgender e, per questo motivo, la USA Fencing l’ha squalificata.
Un ultimo caso rivelatore, tra i tanti, è quello accaduto a gennaio 2025, quando un giocatore di basket transgender ha segnato 29 punti a favore della squadra femminile della San Francisco Waldorf High School, portandola alla vittoria per 59-33 sulla Jewish Community High School.
L’atleta non ha però potuto partecipare alla gara successiva sempre contro la stessa squadra avversaria e, coincidenza vuole, il suo team ha perso con uno scarto di 26 punti.
2 commenti a Ci risiamo, transgender vince 2 finali di atletica femminile
Strano che il multinick p/m/n/wro, così sensibile a queste tematiche, non sia ancora apparso a commentare questo articolo.
Che assurdità! Praticamente è come se in una gara di ciclismo, mentre tutti i miei avversari gareggiano con delle biciclette, io partecipassi invece a bordo di una Harley-Davidson: ovvio che vincerei io, non perché sono il migliore ma semplicemente perché ho un enorme vantaggio sleale su tutti gli altri partecipanti.