Il sociologo Rodney Stark, cristiano grazie ai suoi libri

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Un omaggio al sociologo americano Rodney Stark e ai suoi libri, voce autorevole sulla sociologia e sulla storia del cristianesimo. Stark, grazie ai suoi studi, fece un percorso personale dal progressismo laico al cristianesimo.


 

Rodney Stark è autore di libri che sono tra i più letti nella storia e sociologia della religione, è morto il 21 luglio 2022 all’età di 88 anni.

Il suo percorso dal progressismo laico al cristianesimo si riflette nel suo vasto corpus di opere. Libri che sono stati fondamentali anche per la nascita e lo sviluppo di questo sito web.

Ad un certo punto della sua carriera, Stark ha intuito che la narrazione progressista dominante dell’Occidente era «una delle campagne di propaganda di maggior successo nella storia occidentale».

 

La carriera accademica di Rodney Stark

Autore di 40 libri e oltre 160 articoli specialistici, lui stesso durante la sua prima carriera accademica, come studente laureato e poi professore alla University of California (Berkeley), fu promotore di visioni progressiste, come la presunta correlazione tra cristiani conservatori e il razzismo.

La sua abitudine di studiare i sondaggi e trarre correlazioni lo trasformò in un sociologo e nel 1971 ottenne un dottorato a Berkeley in sociologia della religione. In seguito, accettò l’incarico di docente presso l’Università di Washington, dove rimase per 34 anni.

Nel 2004 fu nominato ordinario di Scienze Sociali alla Baylor University, un’università più in linea con il suo profilo, l’empirismo e l’interesse per la storia.

 

Una voce autorevole sulla storia del cristianesimo

Rodney Stark e i suoi libri sono una delle fonti contemporanee più autorevoli al mondo sulla storia del cristianesimo, non a caso è apprezzato anche da studiosi scettici e agnostici come Bart D. Ehrman.

Il noto studioso americano, non solo ha “copiato” il titolo di una prestigiosa opera di Stark (“Il trionfo del cristianesimo“, Lindau 2019) ma ne ha avvalorato diverse tesi.

Nel suo The Triumph of Christianity, Stark spiega infatti che alla morte di Gesù c’erano 120 cristiani in tutto il mondo.

Grazie alla testimonianza personale, si verificò una crescita delle conversioni del 3,4% l’anno, fino ad arrivare al numero di 30 milioni di cristiani nel 350 d.C.1Stark R., The Triumph of Christianity: How the Jesus Movement Became the World’s Largest Religion HarperOne 2011, pp. 205-218.

Nel suo The Triumph of Christianity, Bart D. Ehrman tra tutti gli studiosi che si sono occupati di spiegare e stimare questa sorprendente e rapida crescita della piccola comunità cristiana, ha favorito proprio l’approccio di Rodney Stark.

Pur inserendo alcune varianti, anche Ehrman ha avvalorato il passaggio di soli 20 fedeli al momento dell’esecuzione di Gesù a 25-35 milioni (metà o più della popolazione dell’Impero romano) entro il 400 d.C2Ehrman B.D., The Triumph of Christianity: How a Forbidden Religion Swept the World, Simon & Schuster 2018.

 

Dal progressismo al cristianesimo grazie ai suoi studi

Ma quale fu la posizione personale di Rodney Stark sulla fede?

Il suo fu un percorso molto interessante dal progressismo laico al cristianesimo, seguendo parallelamente gli studi e gli approfondimenti storici che svolse per i suoi lavori.

Più volte ha manifestato grande stima per la Chiesa cattolica e in particolare per Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Nel 1987 si descrisse come “personalmente incapace di fede religiosa”3Stark R., A Theory of Religion, Rutgers University Press 1987, sei anni dopo, nel 2004, precisò di non essere un uomo di fede ma di non sentirsi nemmeno un ateo:

«Non so in cosa credo. Sono cresciuto come luterano ma ho problemi con la fede. Non ne sono orgoglioso e non penso che ciò mi renda un intellettuale. Ci crederei se potessi, e potrei riuscirci prima della fine. Lo accoglierei con favore».

Il suo percorso accademico e personale proseguì e nel 2007 dimostrò un’autoconsapevolezza diversa.

Ecco cosa disse al sociologo Massimo Introvigne in occasione della traduzione italiana del suo The Rise of Christianity (Ascesa e affermazione del cristianesimo, Lindau 2007):

«Sono sempre stato un cristiano “culturale”, ma per gran parte della mia carriera sono stato un ammiratore, non un credente. Non sono mai stato ateo, avrei potuto definirmi come agnostico. Mentre continuavo a scrivere di religione, dedicando più attenzione alla storia cristiana, un giorno di diversi anni fa ho scoperto di essere cristiano. Di conseguenza, ero disposto ad accettare un incarico alla Baylor University, la più grande università battista del mondo. Non veniva richiesto di essere battisti (molti docenti sono cattolici) e io non lo sono. Suppongo che “cristiano indipendente” sia la migliore descrizione della mia posizione attuale».

Stark fu sempre restio a parlare di se stesso e una delle ultime attestazioni personali fu concessa ad Avvenire in occasione del Cortile dei Gentili, un confronto inaugurato da Benedetto XVI con il mondo laico.

Nel 2011 (anche qui), infatti, ecco come descrisse se stesso:

«Per la maggior parte della mia carriera sono stato solo un cristiano culturale, fortemente aderente a tale eredità, ma privo di fede. Ero un ricercatore abbastanza razionale e a quel tempo non mi trovavo benissimo con i cristiani. Però ero molto interessato alla storia del cristianesimo: intellettualmente avevo rispetto per la Chiesa e la religione cristiana. Avendo scritto per anni su tale eredità, tutto ciò mi ha condotto a capire che ero diventato credente […], sono stato influenzato in modo molto forte dagli esempi morali che hanno intessuto la storia cristiana. In seguito è accaduto qualcosa e sono diventato sensibile alla fede. Oggi mi sento vicino alle “Chiese libere”, soprattutto quella episcopaliana».

 

Rodney Strark, i libri migliori da leggere

Di Rodney Stark ecco i libri più interessanti che consigliamo. Sono veri e propri manuali di studio, corredati da centinaia di autorevoli note bibliografiche, rivolti però al lettore comune e dunque di facile comprensione.

Come abbiamo già fatto in passato, ringraziamo l’editore Lindau per aver tradotto in italiano quasi l’intera bibliografia del prestigioso sociologo americano, permettendone la diffusione anche nel nostro Paese.

 

 

Sebbene Rodney Stark non si sia mai unito formalmente alla Chiesa, rimanendone vicino o, comunque “un cristiano indipendente”, certamente realizzò quel desiderio espresso nel lontano 1987 di diventare “un credente prima che tutto finisca”.

Autore

La Redazione

1 commenti a Il sociologo Rodney Stark, cristiano grazie ai suoi libri

  • Sisco ha detto:

    Il primo e unico cristiano, Ponzio Pilato, morto in circostanze tragiche in Albania, e l’ultimo, anch’esso morto recentemente in una situazione misteriosa con l’erede di Ponzio, Arben il greco! sono convissuti per parecchi anni… la loro condizione, finita tragicamente con la morte di Arben in quel di Treviso; è durata per anni nella incomprensione più totale, purtroppo la scarsa memoria di Ponzio non lascia trapelare nulla della personalità del bell’angelo maledetto Arben, anzi, una falsificazione costante della verità nei racconti di Ponzio ci fa disperare di conoscere bene i rapporti tra i due. Molto probabilmente lo scandalo di un’unione dalla dubbia fama, ha reso inesplicabili le bugie del sopravvissuto… il segreto è al sicuro!