Dostoevskij, baluardo di una legge morale divina
- Ultimissime
- 03 Mar 2022
L’Università Bicocca sospende un corso su Dostoevskij. I social insorgono ma quanti hanno davvero letto i libri di Dostoevskij? Il grande filosofo russo avrebbe molto da ridire sulla liquidità della società odierna, il suo pensiero è un baluardo di una legge morale divina.
Era prevedibile che la cancel culture, il vizio progressista di abbattere tutto quello che risulta superato dall’élite dominante, arrivasse a colpire anche la cultura russa.
Il tutto è partito anche in Italia da un’università, quei luoghi di formazione che lo psichiatra Jordan Peterson accusa essere sempre più patria del giogo repressivo dell’uniformità di pensiero.
Confondendo la guerra militare per una guerra culturale tra popoli, la Bicocca di Milano ha sospeso un corso su Dostoevskij.
I social hanno rilanciato la notizia, scandalizzandosi per la decisione, difendendo giustamente il grande filosofo russo e sottolineando la necessità del suo pensiero in questo momento così cupo.
Fa piacere e hanno perfettamente ragione, però è curioso osservare che Dostoevskij avrebbe parecchio da ridere sul “popolo dei social”, sulla liquidità dell’attuale modernità, orgogliosamente rivendicata da tanti suoi difensori di queste ore.
Il pensiero di Dostoevskij è infatti incentrato sulla necessità di una legge morale divina.
Dostoevskij, la conversione e la critica all’illuminismo
Fedor Dostoevskij andrebbe davvero riletto.
Massimo rappresentante del realismo russo, frequentatore di ambienti anarchici ed atei, fautore di una rivoluzione per abbattere lo zar e creare una nuova società. Nel 1849 verrà arrestato e condannato a morte, salvo poi essere graziato e deportato in Siberia.
In questo periodo di detenzione l’unica sua lettura fu un vangelo regalatogli da una contadina, un testo che lo sconvolse e lo portò a rinnegare le sue stesse idee, avversando gli illuministi europei ed avvicinandosi alla fede ortodossa (rimase sempre contrariato da quella cattolica). Mantenne comunque uno stile di vita libertino, viaggiò in Europa e scrisse incessantemente articoli e romanzi per far fronte ai creditori. Morirà nel 1881, anche a causa di questa vita disordinata.
Le legge morale per Dostoevskij
Il tema ricorrente dei suoi romanzi è che Dio è l’ultimo baluardo di una illimitata libertà dell’uomo, il Creatore come difensore dello stesso uomo dal credersi un dio.
Anche la legge morale e il tema cristiano del perdono e della coscienza sono altrettanto ricorrenti nel suo celebre romanzo Delitto e castigo (1866), dove l’orgoglioso Raskol’nikov -aspirante uomo-dio- viene cambiato dall’incontro con Sonja, un’umile ragazza cristiana che si prostituisce per salvare i genitori dalla povertà. E’ l’unica che lo ascolta e lo sprona a chiedere perdono per i suoi omicidi, confessarli al giudice ed accettare la croce ed il rimorso, così «Dio ti manderà nuova vita».
Il pensiero di Dostoevskij: “Senza Dio, tutto è permesso”.
Per Dostoevskij, il bene ed il male, il giusto e l’ingiusto esistono solo perché Dio esiste.
Altrimenti, tutto sarebbe permesso, tutto sarebbe possibile, tutto sarebbe relativo.
Gli stessi protagonisti de I demoni sono anarchici atei che vivono nella dimensione del «tutto è permesso» pur di assecondare il loro progetto politico.
«In questo romanzo, l’autore di dà un messaggio esistenziale chiaro», scrive il saggista Francesco Agnoli. «Escluso Dio, l’uomo non può che mettersi al suo posto. Chiamato a decidere, a scegliere, non ha altro metro che se stesso, la propria soggettività, il proprio egoismo. L’io che non riconosce un’origine, una dipendenza, un limite, si fa inevitabilmente Dio, mentre si proclama ateo»1F. Agnoli, Perché non possiamo essere atei, Piemme 2009, p. 26.
Quanti degli attuali celebratori di Dostoevskij hanno davvero letto i Fratelli Karamazov?
Una guerra esistenziale tra la figura “cristiana” di Alioscia Karamazov ed il nichilista ed occidentalista Ivan, suo fratello. Quest’ultimo giustifica l’uccisione del padre dicendo: «La coscienza! Che cos’è la coscienza? Sono io stesso che me la invento. Perché mai mi tortura? Per un’abitudine. Per un’universale abitudine del genere umano, vecchia di settemila anni. Liberiamocene, e saremo degli dèi!».
Ancora una volta, ritorna il leitmovie: «Se non esiste Dio, tutto è permesso».
Una legge morale divina, antecedente all’uomo stesso, è, in sintesi, l’antropologia di Fedor Dostoevskij. Forse la più chiara espressione del suo pensiero, contenuta ne L’Adolescente (1875), è anche una feroce critica alla nostra modernità.
Ecco cosa scrive Dostoevskij:
«E poi, pensate soltanto a questo: predicano, dacché mondo è mondo, e che cosa hanno insegnato di buono per rendere il mondo più bello e più gaio e pieno di gioia? Per me, non hanno virtù, e neanche la cercano: tutti vanno alla perdizione, e se ne vantano, invece di rivolgersi all’unica Verità; ma vivere senza Dio non è che una tortura. E si finisce col maledire la stessa luce che c’illumina senza rendersene conto. L’uomo non può vivere senza inchinarsi dinanzi a qualcosa; un uomo simile non sopporterebbe se stesso e nessuno lo sopporterebbe. E chi nega Iddio, finirà coll’inchinarsi dinanzi a un idolo di legno o d’oro, o magari a un idolo astratto. Sono idolatri, non atei: ecco come bisogna definirli»
La redazione
22 commenti a Dostoevskij, baluardo di una legge morale divina
Finalmente un’apertura di UCCR nei riguardi di un nemico giurato della Chiesa di Roma 😀
Beh dai, non sono mica degli invasati talebani come quelli dell’Uaar
Tocca vedere se l’articolista lo sapeva che Fiodor avrebbe volentieri raso al suolo San Pietro 😀
Ahahaha, semplice senso di megalomania, Mwro, che ti porta a parlare a nome di Dostoevskij o amore morboso per la creazione di bufale? 🙂 Ai posteri l’ardua sentenza
Beh che vuoi il Grande Inquisitore non l’ho scritto io 😀
E meno male, altrimenti saremmo passati da una bellissima opera di denuncia a un insieme di vagheggiamenti vari tipo radere al suolo San Pietro. La letteratura mondiale ti ringrazia 🙂
Infatti, tu nemmeno un fumetto sapresti scrivere 🙂
Anche perché non sai nemmeno cos’è “Il Grande Inquisitore”, cioè un capitolo dei fratelli Karamazov, studiati ed insegnati in ogni corso di qualunque università cattolica del mondo.
Anche oggi Mwro niente da fare, eh? Dai riprova domani, magari riesci a provocarci davvero 🙂
Un altro commento superlativo, Mwro! Davvero non hai nient’altro da dire che punzecchiare con queste sciocchezze?
Ps.
Te l’ho già detto che non provochi alcun fastidio ma solo, raramente, un piccolo sorriso di compassione? 😀
Andate a dire a Vanini!
Wow sono durato più del previsto, 5 giorni di fila prima che UCCR iniziasse a censurarmi 😀
E’ solo questione di tempo prima che mi seghino l’account, spero che questo messaggio rimanga per 10 minuti per salutarvi, smack 😀
Mi dispiace per Jack che non potrà più insultare nessuno 🙁
Vedo che le pilloline cominciano a non fare più effetto, eh?
Provato a cambiare dose? 😀
Se per sentirti importante hai bisogno di farti censurare da UCCR dovresti seriamente iniziare a riflettere su come stia andando tutta la tua vita.
Detto da uno che ha come nick Lord Romulus 😀
Si scherza eh non te la prendere è che qui siete così permalooosi 😀
Ma non è che siamo permalosi, è che non fai ridere. Ma proprio nulla nulla, eh!
Hai contato quante virgole ha l’articolo? Magari trovi qualche punteggiatura fuori posto…sai le tue critiche fanno tremare 😀
Secondo la wikipedia inglese su Dostoevskij: “Attraverso le sue visite nell’Europa occidentale e le discussioni con Herzen, Grigoriev e Strakhov, Dostoevskij scoprì il movimento Pochvennichestvo e la teoria secondo cui la Chiesa cattolica aveva adottato i principi del razionalismo, del legalismo, del materialismo e dell’individualismo dall’antica Roma e ne aveva tramandato la filosofia al protestantesimo e di conseguenza al socialismo ateo“.
https://en.wikipedia.org/wiki/Fyodor_Dostoevsky
In altre parole, la sua critica alla Chiesa cattolica è stata mossa (almeno, sembra in buona fede) dal pregiudizio e dalla disinformazione che è stata ricevuta e influenzata, tanto più da quando ha vissuto in Russia, per lo più ortodossa (oggi , il cattolicesimo è solo lo 0,1% della popolazione russa)
Secondo quanto ho letto su un sito americano qualche anno fa, questo potrebbe essere stato simile anche a CS Lewis, che, avendo vissuto in un paese a maggioranza anglicana, aveva dei pregiudizi anticattolici (ma non ho confermato se questo è vero).
In ogni caso, migliaia di cattolici ammirano le opere e gli scritti di questi grandi autori cristiani!
Non è che la critica, lui la Chiesa di Roma la odia che è diverso, hai presente le parole messe in bocca al principe Myskin al ricevimento 😀
Bene, e quindi? Grassetti, faccine…ma cosa vuoi dimostrare, piccolo mio? Perché ti affanni tanto? Che disturbi hai? 🙂
Dimostrare innanzitutto che chi ha scritto l’articolo non è propriamente un esperto dostoevskiano 😀
E perché non ci riesci? 😀
ps
Ti sei accorto che anche se ci riuscissi non significherebbe nulla perché non direbbe niente sul tema principale dell’articolo?
Hanno corretto, si sono accorti che il protagonista del libro più celebre di Dostoevskij era un uomo 😀
Grazie per la correzione, l’intento dell’articolista era scrivere “la figura cristiana” ma qualcosa si è evidentemente perso nella scrittura.
Un premio all’inventiva 😀