“Mai all’eutanasia”, ora lo dice il Collegio degli psichiatri in Irlanda

Medici contro eutanasia. Anche il College of Psychiatrists of Ireland si schiera contro il suicidio assistito e la cosiddetta morte dignitosa, giustificando l’opposizione a causa dei rischi per i pazienti, l’inevitabile piano inclinato, la contrarietà etica rispetto allo scopo della medicina e la possibile risoluzione delle cause alla base delle richieste di morte.




Dal 20 dicembre scorso e per tutto il mese di gennaio l’account Twitter ufficiale del College of Psychiatrists dell’Irlanda ha fissato come primo tweet il loro comunicato ufficiale contro l’eutanasia e il suicidio assistito.

Evidentemente sono consapevoli dell’importanza e del peso istituzionale della loro presa di posizione.

Stiamo parlando della principale organizzazione di psichiatria dell’Irlanda, che rappresenta oltre 1000 psichiatri irlandesi che lavorano nel paese o all’estero.

Le possibilità che l’Irlanda apra alla legalizzazione della morte assistita non sono chiare in quanto la campagna di promozione ha subito una forte battuta d’arresto durante l’estate scorsa quando la Oireachtas Justice Committee ha deciso che il disegno di legge chiamato Dying with Dignity 2020 non era idoneo allo scopo e non poteva procedere.

I promotori hanno in programma di presentare un nuovo disegno di legge chiamato End of Life Choice Bill 2022, ma le cose si sono maggiormente complicate ora dopo la presa di posizione degli psichiatri.


Le ragioni contro l’eutanasia degli psichiatri in Irlanda:

Il loro comunicato inizia con una frase sintetica che esprime il nucleo della loro posizione: «Il suicidio assistito e l’eutanasia non sono compatibili con una buona assistenza medica, la loro introduzione in Irlanda potrebbe mettere a rischio i pazienti vulnerabili».

In aggiunta a questo, sono stati formulati quattro punti critici che sintetizzano il dissenso generalizzato all’interno del collegio rispetto ad un’eventuale liberalizzazione della morte di Stato:

1) La morte assistita è contraria agli sforzi degli psichiatri e dei medici di salute mentale in generale che lavorano per prevenire le morti per suicidio (solo pochi giorni fa uno studio ha dimostrato che legalizzare l’eutanasia non previene i suicidi, li aumenta);
2) La legalizzazione dell’eutanasia espone a rischi le persone vulnerabili: molte richieste di morte assistita derivano da problemi come la paura di essere un peso o la paura della morte piuttosto che da un dolore insopportabile. Bisognerebbe piuttosto migliorare e implementare il servizio medico per gestire meglio questi problemi;
3) Sebbene venga detto e sebbene in altri Paesi sia stata introdotta solo per i pazienti con malattia terminale, è probabile che una volta approvata la morte assistita venga applicata in modo più ampio ad altri gruppi, aumentando notevolmente il numero di persone che intraprendono tale ben al di sopra delle aspettative;
4) L’introduzione della morte assistita rappresenta un cambiamento radicale nella legge irlandese e nella lunga tradizione della pratica medica, così come esemplificato dal divieto di uccisione deliberata nelle linee guida etiche dell’Irish Medical Council;


“L’eutanasia chiesta per paura non per dolore”.

Eric Kelleher, docente di Psichiatria all’University College Cork e membro del College of Psychiatrists, ha inoltre precisato che «non solo la morte assistita o l’eutanasia non sono necessarie per una morte dignitosa, ma le tecniche utilizzate per indurre la morte possono esse stesse provocare sofferenze considerevoli e prolungate».

Ed ancora: «Laddove è legale il suicidio assistito, molte richieste derivano non dalla presenza di un dolore intrattabile ma da cause come paura, depressione, solitudine e desiderio di non gravare sugli operatori sanitari. Con risorse adeguate, comprese cure psichiatriche, cure psicologiche, medicine palliative, servizi per il dolore e supporti sociali, è possibile una buona assistenza di fine vita».

Anche Siobhan MacHale, psichiatra del Beaumont Hospital e collaboratore dell’Irish Times, è intervenuto nel merito preoccupato del concreto rischio di piano inclinato (slippery slope) che si è sempre verificato nei paesi che hanno aperto all’eutanasia: «Una volta consentito da una giurisdizione, l’esperienza ha dimostrato che sempre più persone muoiono a causa del suicidio assistito. Questo solitamente è il risultato di un progressivo ampliamento dei criteri attraverso ricorsi legali perché, se viene concesso un diritto alla morte assistita, non vi è alcuna ragione logica per limitarlo solo a chi ha una malattia terminale».


Altre associazioni mediche contro il suicidio assistito.

Mentre gran parte delle associazioni mediche nel mondo non sono (ancora) intervenute prendendo posizione sul fine vita, alcune hanno assunto una neutralità (soprattutto negli Stati Uniti) ma altre si sono fermamente opposte.

Chi si oppone alla strategicamente detta “morte dignitosa”, oltre al College of Psychiatrists of Ireland, anche la World Medical Association (aggiornamento 2022), American Medical Association (aggiornamento 2022), German Medical Association (aggiornamento 2011), la New Zealand Medical Association (aggiornamento 2022 e nonostante sia avvenuta di recente la legalizzazione tramite referendum), la Organización Médica Colegial (aggiornamento 2021).

La redazione

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10 commenti a “Mai all’eutanasia”, ora lo dice il Collegio degli psichiatri in Irlanda

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  1. Mwro ha detto

    Ssst non dite a nessuno che il College of Psichiatrists of Ireland è favorevole alle adozioni omogenitoriali se no UCCR è costretta a pubblicare un articolo “Sì alle adozioni gay, ora lo dice il Collegio degli psichiatri in Irlanda” 😀

    • Jack ha detto in risposta a Mwro

      Sai che non mi pare proprio? Non trovo nulla in merito sul web…mi aiuti?

      Anche fosse vero, dimostra solo che a maggior ragione non sono “psichiatri di parte” come avresti sicuramente detto come ultima chance per non accettare che chi lavora con i “casi limite” ha buone ragioni per essere contrario all’eutanasia.

      Però aspetto la fonte che siano pro-adozioni gay…grazie.

    • F24 ha detto in risposta a Mwro

      Qualche fonte? Ah che bello sparare cose a caso, vero Mwro?

    • Jack ha detto in risposta a Mwro

      E niente…dopo 24 ore il buon mwro ancora tace…quando si chiedono le “prove” spariscono tutti questi leoncini da tastiera 😉

      • Mwro ha detto in risposta a Jack

        Zitto per carità se no qualcuno viene a sapere che il collegio degli psichiatri irlandesi ha scritto insieme al Gay + Lesbian Equality Network un intero manuale contro i bias anti-gay, meglio che non si diffonda sta cosa 😀

        • Jack ha detto in risposta a Mwro

          Scusa ma non aveva approvato le adozioni gay? Ora cambi idea e dici (sempre senza fonte) che avrebbe scritto un manuale contro la discriminazione omosessuale? E che male ci sarebbe? Lo avrei sottoscritto anche io.
          Però devi fare pace con te stesso…inventa una bufala e insisti su quella, non è che dopo due ore ti rimangi tutto e ne tiri fuori un’altra 🙂

          • Mwro ha detto in risposta a Jack

            Dai che se ci sono riuscito io con un po’ di pazienza lo trovi anche tu su internet il manuale che hanno scritto insieme ai lesbogay, l’approvazione delle famiglie omogenitoriali in quel manuale è il meno, capisci bene pertanto che il link è meglio che non lo pubblico 😀

            • Jack ha detto in risposta a Mwro

              Non trovo nulla caro amico…quindi ora non pubblichi il link per quale altro complotto? Forse ti si è inceppato il pc? Forse non riesci a replicare alla notizia dell’articolo senza divagare?
              Nessun link = nessuna prova. 🙂

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