Il mistero della Trinità: tre risposte alle domande più comuni

mistero trinità cristianesimo“Agostino, è più facile mettere tutta l’acqua del mare dentro a una buca che riuscire a mettere nella tua testa il Mistero della Santissima Trinità!”. Questo si sentì dire Sant’Agostino mentre meditava sul mistero del Dio uno e trino.

Se una mente così eccelsa ricevette un tale rimprovero dal Divin Maestro, non stupisce quanto poco possa essere compreso da noi contemporanei uno dei misteri più grandi della fede cristiana. Agli occhi del mondo la teologia cristiana appare talvolta complicata, meno semplice rispetto al monoteismo islamico. Eppure, a mio parere, è proprio questa sua inconcepibilità a dimostrarne la verità.

Nonostante vari tentativi, alcuni migliori di altri, la Trinità rimane tuttavia mistero. Ciononostante, la teologia non è rimasta muta: da Ireneo di Lione ad Agostino, da Scoto Eriugena a Tommaso d’Aquino, tutti i principali pensatori cristiani si sono confrontati con esso, dando ognuno un contributo decisivo e insuperabile. Alcuni dubbi si possono chiarire, prendendo spunto da quanto scrive il noto filosofo William Lane Craig rispondendo alle domande di un musulmano.

 

1) Come si può conciliare filosoficamente la Trinità con il monoteismo?
La risposta fu cercata già durante i primi secoli dell’epoca cristiana, durante i grandi concili della Chiesa. Tenendo presente che le persone della Trinità non erano tre divinità diverse, si affermò fin dal primo concilio che Padre, Figlio e Spirito Santo erano tre persone divine nella stessa essenza divina. L’essenza divina, cioè la sua natura, è ritenuta unica e indivisibile, ma “in” essa vi sono tre persone, di pari dignità, in tutto uguali, consustanziali (omoousioj in greco), diverse solo per quanto riguarda la relazione tra di loro. Come da una fiamma può rimediare tre diverse fiammelle divise tra loro, ma provenienti dalla stessa sorgente, così la Trinità. Solo l’uso dell’analogia può sfiorare il Mistero divino, poiché la sua essenza ci supera come il cielo supera il mare, e ancora di più.

2) Gli argomenti su cui si basa la dottrina trinitaria sono filosofici o scritturistici (cioè basati sulla Sacra Scrittura)?
A questa domanda la risposta è univoca: ogni argomento sulla Trinità è preso dalla Sacra Scrittura, e tutti i tentativi di dimostrare la Trinità razionalmente, come quello di Sant’Anselmo, non riescono a rendere adeguata ragione. Sulla divinità del Figlio e dello Spirito Santo le parole evangeliche sono innumerevoli, tanto quanto le profezie veterotestamentari. Non solo nel Battesimo di Gesù abbiamo una manifestazione straordinaria della stessa Trinità, con lo Spirito che discende sul Figlio, ma lo stesso Cristo ne parla in diversi discorsi (durante il dialogo dell’Ultima cena, ad esempio, riportato da Giovanni). La Scrittura esprime l’unità inscindibile del Figlio, del Padre e dello Spirito Santo, quest’ultimo è sigillo della profonda comunione sussistente tra le persone divine. Se l’intero Nuovo Testamento non dovesse bastare, allora forse la trattazione dei Padri della Chiesa potrà soddisfare ogni domanda.

3) Se sono scritturistici, perché non dubitare dell’infallibilità della Sacra Bibbia come per altre nozioni, tipo date, numerici ecc.?
In questo caso è necessario fare delle distinzioni ben precise. Il Concilio Vaticano II insegna che l’autore della Sacra Bibbia è Dio stesso e che Egli stesso ispirò alcuni uomini (cfr. DV n.11). Questi autori non furono pennelli in mano all’Altissimo ma, nel pieno possesso delle loro facoltà, scrissero come uomini del loro tempo, con la mentalità e comprensione della realtà a loro contemporanea. Per questo all’interno dell’Antico Testamento troviamo affermazioni, resoconti e descrizioni che provocano oggi non poco scandalo. Per il Nuovo Testamento il discorso cambia: gli autori descrivono la vita del Messia, riportando ciò che gli apostoli hanno sentito dalle sue stesse labbra, sono resoconti fedeli di ciò che Gesù stesso insegnò, come ritengono i principali studiosi che ne hanno indagato l’autenticità storica.

 

Per chi considera la Trinità un’invenzione del primo cristianesimo propongo una riflessione. L’obbiettivo di tutte le religioni e dei loro testi sacri, compresi quelli cristiani, è quello di dare una risposta soddisfacente alla domanda di divino che si sprigiona dal cuore umano. Tuttavia nei testi cristiani, i Vangeli, troviamo un fattore inedito: il “fondatore” della religione e i capi della prima comunità vengono messi in cattiva luce. Non solo gli apostoli fuggono delusi al momento dell’arresto del Cristo, rinnegandolo, ma lo stesso Gesù Cristo, il Messia annunciato da tutti i profeti, il discendente di Davide, il futuro Re dei Re, viene condannato e messo a morte! Pessima pubblicità, diremmo noi. Eppure questa fu la Rivelazione che Dio decise di consegnare agli uomini.

Perché mai, allora, gli apostoli e i discepoli avrebbero dovuto inserire all’interno dei testi sacri una complicazione teologica enorme, come un Dio sussistente in tre persone? Non erano già tanti i problemi che incontravano? Ed infine, come avrebbero potuto questi pescatori ignari di ogni nozione teologica, inventarsi una cosa del genere, se già per noi, uomini contemporanei tracotanti di ogni sapienza teologica, è difficile concepire una verità tale? La miglior spiegazione è che il mistero della Trinità, per chi crede, è uno degli insegnamenti che Dio stesso ha voluto offrire agli uomini per aiutarli a comprendere meglio la Sua persona.

Luca Bernardi

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32 commenti a Il mistero della Trinità: tre risposte alle domande più comuni

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  1. Sophie ha detto

    Quando parlate di questi argomenti mi fate sempre felice. Grazie UCCR, mi hai chiarito un dubbio…

  2. Adriano ha detto

    Correggete la parola “inspirò” con quella giusta “ispirò” …

  3. Max ha detto

    Qui in Turchia ogni tanto si sente ripetere ai cristiani “Allah tek!”, “Dio e’ Uno” (indivisible, solo). Gli ebrei, piu’ o meno, pensano la stessa cosa quando considerano la dottrina cristiana.

    In effetti, la Trinita’ crea non pochi pensieri. Senza essere un campione di filosofia come le persone citate piu’ sopra, penso che la Trinita’ possa essere paragonata ad un triangolo: i vertici sono le Persone. Ovviamente il paragone e’ infinitamente povero.

  4. sara ha detto

    Un tema estremamente affascinante…

  5. Fabio ha detto

    Credo che la maggior parte dei credenti, me compreso, non sappia neanche chi sia realmente il Signore, quando si mette a pregare.

    Chi è il Signore?
    Qualcuno di voi si è mai posto l’interrogativo?
    A chi veramente ci rivolgiamo, nelle nostre invocazioni, preghiere o lodi, quando diciamo Signore?
    A Dio Padre?
    A Gesù Cristo?
    Allo Spirito Santo?

    Ho trascorso non pochi anni a pormi l’interrogativo.
    A volte pregavo invocando Dio, altre volte Gesù, ma mai lo Spirito Santo, come se questa terza persona fosse finita nel dimenticatoio, o semplicemente perché al catechismo, o alla messa, Dio e Gesù erano al centro delle attenzioni, (com’era giusto che fosse), ma lo Spirito Santo?
    Fa o non fa parte anch’Egli della Santissima Trinità?
    E perché, allora, le persone non lo invocano mai nelle loro preghiere?

    Perché lo Spirito Santo è soltanto fatto oggetto d’inutili e blasfeme ironie, specie riferito alle nascite…?
    STATE ATTENTI, FRATELLI!
    “Chi bestemmia contro Dio sarà perdonato, ma chi bestemmia contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato!” Disse Gesù Cristo.
    Perciò non fate MAI ironie sullo Spirito Santo, né oggetto di barzellette! Mai.
    Nel corso della mia vita ho redarguito severamente decine di persone, (anche persone care), se osavano tirare in ballo lo Spirito Santo nelle loro ironie, dicendo loro le stesse cose che ho scritto sopra a voi.

    Ricordatevi la prima frase con cui inizia la Bibbia in Genesi: “IN PRINCIPIO, LO SPIRITO DI DIO ALEGGIAVA SULLE ACQUE.”

    Ricordatevi anche, che Dio effuse il Proprio Spirito nel grembo di Maria, affinché Ella concepisse Gesù.

    Abbiate perciò amore e rispetto per lo Spirito Santo, poiché in Lui sta il Padre e il Figlio.

    Come ho scritto in un post, alcuni giorni fa, lo Spirito Santo sovrasta ogni cosa nell’universo:
    opera guarigioni miracolose, dona vocazioni sacerdotali, sceglie il pontefice, è il focolare dei matrimoni e delle famiglie, dona capacità intellettive ed artistiche agli uomini, riavvicina le coppie separate o divorziate, scaccia le forze sataniche, rigenera il creato e la natura, infonde la vita e molto altro.

    Se gli indiani del nord America veneravano il Grande Spirito creatore d’ogni cosa, molto tempo prima che gli europei divenissero cristiani, HO RAGIONE DI RITENERE CHE QUEL POPOLO DISPONESSE DI UNA SAPIENZA SPIRITUALE SUPERIORE ANCHE A QUELLA DI TANTI CRISTIANI DI OGGI, TEOLOGI COMPRESI.

    Ma ritorniamo, dopo questo mio excursus sullo Spirito Santo, alla domanda iniziale: chi è il Signore?

    Nell’Antico Testamento si legge che i profeti si rivolgevano a Dio chiamandolo Signore, ossia il Dio unico, detto anche il Signore degli eserciti.
    Gesù Cristo, a quei tempi, non era ancora apparso sulla scena storica.

    Dopo la venuta di Cristo nel mondo, la Sua passione e l’ascesa al cielo alla destra del Padre, si inizia a venerarlo come il Signore.

    Ma allora, la domanda che razionalmente mi attanagliava la mente era la seguente: con chi parlavano i profeti dell’Antico Testamento, quando si rivolgevano al Signore? A Dio Padre o a Gesù? E poi, dov’era lo Spirito Santo, quindi?

    Nessuno riusciva a fornirmi una risposta esaustiva e convincente. Sì, tutti tiravano in ballo la questione teologica della Santissima Trinità, ma il dubbio mi rimaneva.
    Io volevo sapere con chi parlavano i profeti dell’Antico Testamento, quando interloquivano col Signore.
    Desideravo sapere con chi parlava il Grande Mosè, mio profeta prediletto, quando ricevette i dieci comandamenti sul Monte Sinai, ma soprattutto chi era alle sue spalle a suggerirgli le parole, non appena si presentò alla corte del faraone d’Egitto per reclamare la libertà del popolo ebraico, inviato da quel misterioso e onnipotente Signore degli Eserciti, che poi rese giustizia agli oppressi.
    Dovete sapere che una delle pagine più belle della Bibbia, (almeno per me), è l’immagine di Mosè che sfida l’arroganza, la vanità e la tirannia del faraone, sicuro di avere alle proprie spalle il Signore degli eserciti. E più il faraone si dimostrava inflessibile nel tenere in schiavitù gli ebrei, più il Signore flagellava la terra d’Egitto con una micidiale varietà di castighi, fino a quando giunse l’ultimo castigo: la morte del figlio del faraone e il totale annichilimento della superbia e della vanità di suo padre.
    “Andatevene via! Via da questa terra!” Urlò il faraone a Mosè.
    E gli ebrei furono finalmente liberi di andare verso la terra promessa.

    Qualcuno ora potrebbe obiettare che il Signore fu crudele ed ingiusto a far morire il figlio del faraone, vero?
    Invece così non è.
    Non è così, poiché il Signore diede ben 9 possibilità al faraone di evitare la morte al figlio, 9 possibilità rappresentate dagli altrettanti castighi che si abbatterono sull’Egitto, ma il sovrano si rifiutò sempre di ravvedersi e di liberare una popolazione che lui teneva in schiavitù e disprezzo.
    Fu il faraone l’essere crudele, lui, il solo responsabile della morte del figlio.

    Quindi, con chi parlava Mosè, rivolgendosi al Signore degli eserciti?
    Con Dio Padre? Con Gesù? Con lo Spirito Santo?
    Vi siete mai posti la domanda, tutti voi che mi state gentilmente e pazientemente leggendo, con chi parlasse Mosè?

    Quel Signore che anche noi pronunciamo quasi astrattamente e nebbiosamente nelle nostre preghiere, chi è?

    La risposta mi giunse una notte d’estate, mentre me ne stavo sdraiato sul mio letto a guardare il cielo di fuori.
    Fu come se qualcuno mi parlasse nella testa, credetemi.
    La risposta era la seguente:

    In principio, il Signore era un’unica entità che però riuniva in se tre persone distinte. I profeti dell’Antico Testamento, Mosè compreso, interloquivano con Essa e non erano a conoscenza dell’esistenza della Trinità che già era.
    Con la nascita di Gesù Redentore nel grembo di Maria Santissima, il Signore, da unica identità in tre forme qual era, si manifesta definitivamente agli uomini nelle tre persone distinte, ossia il Padre Creatore dell’universo, che attraverso il Suo Spirito Santo effuso nel grembo di Maria, genera il Figlio Gesù, Sua stessa sostanza.
    Quando perciò pronunciamo la parola Signore nelle nostre preghiere, non ci rivolgiamo al Padre, al Figlio o allo Spirito Santo, bensì a quell’unica entità che Egli era ed è.

    Questa è la risposta che ricevetti quella notte.

    Grazie a chiunque ha avuto la pazienza e l’attenzione di leggermi. Ci tenevo davvero a farvi sapere queste cose che vi ho scritto; l’articolo pubblicato da UCCR sulla Santissima Trinità Cristiana, mi ha fornito l’assist.

    Fabio

    • sara ha detto in risposta a Fabio

      Bella riflessione Fabio, pero’ mi pare un po’ distaccata..

      Non so’, io Dio l’ho sempre visto come qualcosa di molto vicino a me, piu’ che ad una entita’ lontana, so per certo che sta in un luogo particolare del mio cuore.

      Lo sento come un Padre, raramente penso a come possa essere fatto o chi rappresenti. Delle volte lo immagino come un uomo gigantesco che regge l’universo in un palmo.

      Il fatto che si dica che siamo fatti a sua immagine e somiglianza non solo mi fa credere che dentro l’uomo ci sia una sostanza divina ma che anche in Dio ci sia qualcosa di umano…magari le fattezze chi lo sa’…

      D’altronde nella scrittura spesso si fa riferimento a Dio con fattezze umane..

      Per esempio contemplare il Volto di Dio…

      Vedremo….

      • Fabio ha detto in risposta a sara

        Non credere, Sara, che io non abbia una visione anche umana di Dio, solo che talvolta m’immedesimo così tanto nelle Sacre Scritture, che inevitabilmente prende il sopravvento il mio lato razionale e analitico, ma non appena chiudo il libro, ecco che torno a vivere Dio col mio lato emotivo e forse un pò infantile, immaginandolo come un uomo anziano, stile babbo natale, d’età indefinita, dallo sguardo compassionevole che trasmette antica umiltà e saggezza, ben diverso dalla Sua veste di Signore degli eserciti, che tuttavia m’affascina e mi attrae.
        Il Grande Mosè ci insegnò a rispettare Dio, mentre nostro Signore Gesù, ad amarlo.
        Rispetto e amore, un pò come a voler dire, siate sì razionali, ma anche emotivi.
        Non c’è ora in cui io non pensi a Lui, sia quando soffro, sia quando sto bene.

        Credo che la più grande disgrazia dell’uomo, non sia la morte, né la vecchiaia o la solitudine, bensì il non poter vedere fisicamente quel Padre di cui Suo Figlio Gesù tante volte raccontò alle genti.

        Sai, se togliessimo Maometto e il fanatismo islamico, credo ci sarebbe da invidiare i musulmani, per il loro fervore in Dio.

        • vincenzo da torino ha detto in risposta a Fabio

          Vi è poco da invidiare i mussulmani per il loro fervore che è fondamentalmente diverso da quello cristiano. Essi si considerano sudditi di Dio un poco come nel V.T.un Dio è vendicatore, misericordioso ecc., ma non è un Dio-Amore, ne un uomo-Dio che ha sperimentato la natura umana per elevarla. Sono rapporti uomo-Dio totalmente diversi. Nei 99 nomi o titoli con cui viene onorato Dio nell’Islam non troverà mai Dio-Amore. In fondo è una fede forte, ma primitiva.

          • andrea g ha detto in risposta a vincenzo da torino

            Proprio così-
            Qualcuno ha scritto questo breve dialogo,
            che ben illustra quanto scrivi nel post:

            “Dio è Uno, non può esserci il Figlio di DIO”
            -disse il mussulmano.
            “Dio è Amore, non può essere solo”,
            rispose il cristiano-

            • Fabio ha detto in risposta a andrea g

              Bell’aneddoto, Andrea.
              Ma io potrei anche aggiungere qualcosa in più, frutto di un breve dibattito che intercorsi con un musulmano, allora mio collega di lavoro, diversi anni fa.

              Un dì lui mi disse sorridendo che Dio non poteva avere un figlio.
              La mia risposta fu la seguente:
              “Se l’uomo, nella sua natura mortale, può generare un altro uomo, perché mai non potrebbe generare un figlio, Colui che diede principio alla vita dell’uomo?”
              La sua risposta fu: …

          • Fabio ha detto in risposta a vincenzo da torino

            D’accordo, Vincenzo, ma temo che anche tu ti faccia prendere da una certa frenesia nel rispondere ad un lettore, senza leggere ATTENTAMENTE quello che scrive, infatti nel mio post avevo affermato che, SE TOGLIESSIMO MAOMETTO E IL FANATISMO ISLAMICO, i musulmani sarebbero da invidiare per il loro fervore religioso.

            Un islam epurato dalla dottrina fanatica di Maometto, sarebbe innocuo quanto il buddismo, altra religione di praticanti fervorosi, ma non certo assassini.

            Per favore, leggete bene, prima di contestare inutilmente.

    • Livio ha detto in risposta a Fabio

      una volta ho sentito un commento sulla Trinità che mi è piaciuto molto, faceva più o meno cosi “questa comunione tra Padre, Figlio e Spirito Santo è talmente perfetta e superiore che non ce ne accorgiamo delle tre persone distinte, e finiamo per rivolgerci unicamente a “Dio” per trovare ordine nelle nostre menti”

    • lorenzo ha detto in risposta a Fabio

      Un solo piccolo appunto.
      E la lettura evangelica che interpreta “bestemmia contro lo Spirito Santo” alla lettera e si riferisce alle bestemmie contro la terza Persona della Trinità.
      Il Magistero cattolico insegna che quelli che non saranno perdonati sono i “peccati contro lo Spirito Santo” che sono:
      – Disperazione per la salvezza.
      – Presunzione di salvarsi senza merito.
      – Impugnare la verità conosciuta.
      – Invidia della grazia altrui.
      – Ostinazione nei peccati.
      – Impenitenza finale.

      Per il resto, ottimi spunti di riflessione: grazie.

  6. Arturo ha detto

    Non ci sto capendo più niente.
    A questo punto Amoris L. essendo un pensiero di Papa Francesco, non vale una virgola?
    Devo delle scuse al mio parroco.
    Grazie UCCR per il video del Papa.

  7. Luigi Pavone ha detto

    Civitella a me piace solo leggere e raro che lascio un commento essendo un po asinello a scrivere. Ma questo filmato di benedetto mi a fatto capire molte cose. Anche se 6 molto agressivo nel scrivere e ammetto che qualche pugno te l’avrei dato in qualche occasione ma a questo punto Amoris laetitia finisce il suo percorso.
    Grazie per questo filmato e spero che arturo si accorga che qui UCCR non centra. Anche se seguo ogni domenica UCCR e sono felice di come svolgono il loro lavoro. Penso che Roberto Reggi e co. siano fortissimi!

  8. lorenzo ha detto

    Interpreti le parole del Papa Emerito allo stesso modo di quelli che affermano che AL ha autorizzato gli adulteri ed i conviventi ad accedere all’Eucarestia; se inoltre tu fossi coerente dovresti, analogamente a Dante che pone all’inferno il Papa che fece “il gran rifiuto”, almeno non chiamare più Benedetto XVI Santo Padre.
    Che poi il Santo Padre Francesco sia talvolta dottrinalmente una specie di azzeccagarbugli, questo è un altro paio di maniche…

  9. Robirta ha detto

    ” sia gli esegeti sia i teologi concordano sul fatto che il Nuovo Testamento non contenga una esplicita dottrina della Trinità[19]. Del tutto assente è invece, sempre per gli esegeti e per i teologi, qualsivoglia riferimento alla dottrina della Trinità nell’Antico testamento.”

    Gli argomenti su cui si basa la dottrina trinitaria sono filosofici o scritturistici (cioè basati sulla Sacra Scrittura)?

    Come appena chiarito ogni argomento sulla Trinità non è preso dalla sacra scrittura.

    La trinità è un concetto del tutto aribitrario nato definito nei primi concili tra l’altro basandosi su noti errori di traduzione e che non è mai stato accettato universalmente.

    “Per il Nuovo Testamento il discorso cambia: gli autori descrivono la vita del Messia, riportando ciò che gli apostoli hanno sentito dalle sue stesse labbra, sono resoconti fedeli di ciò che Gesù stesso insegnò, come ritengono i principali studiosi che ne hanno indagato l’autenticità storica.”

    Nessun principale studioso ha mai ritenuto autentico il paranormale!

    Anzi: per i vangeli anche gli autori sono falsi, in quanto testi anonimi di cui si è rintracciato con buona approsimazione l’identità degli autori reali, che non sono quelli indicati dalla tradizione.

    Ed è proprio l’identità di questi autori che spiega il modo in cui sono presentati certi eventi che vengono piegati ai loro interessi.

    Il Concilio Vaticano II insegna che l’autore della Sacra Bibbia è Dio stesso e che Egli stesso ispirò alcuni uomini (cfr. DV n.11). Questi autori non furono pennelli in mano all’Altissimo ma, nel pieno possesso delle loro facoltà, scrissero come uomini del loro tempo, con la mentalità e comprensione della realtà a loro contemporanea.

    E questo trucco consente di ridefinire arbitrariamente tutto ciò che oggi nella modernità sia scomodo nella dottrina cattolica con lo scopo di ripresentarlo con un nuovo vestito e con uno stucco diverso, ma è un tentativo molto debole, perchè la sostanza della dottrina ebrea e cristiana non cambia e rimane inaccetabile oggi come per molti uomini e filosofi del passato ed è espressa in modo diretto, difficilmente reinterpretabile.

    Gesu è riportato che disse esattamente: “o con me o contro di me”,
    “non vengo a portare la pace ma la spada” “vengo a dividere le famiglie” e altre frasi che esprimono posizioni nette che non possono essere oggetto di nessuna reinterpretazione.

    “Nonostante vari tentativi, alcuni migliori di altri, la Trinità rimane tuttavia mistero”

    Ma non è affatto un mistero: come faceva Zeus a trasformarsi e compiere i suoi miracoli? Erano dei misteri? No, sono semplicemente narrazioni mitologiche ed in quanto tali non hanno nessun connotato misterioso.

    Il paradosso è la naturale conseguenza nel volerli considerare reali.

    Inoltre si noti la schizzofrenia della teologia cattolica che elabora un concetto e poi lo chiama “mistero”.

    In realtà la trinità, cosi come l’eucarestia e il mito della madonna sono semplicemente dei compromessi con quel paganesimo, che non è mai morto e autentica origine della cultura spirituale europea: il politesimo, riti sacrificali e culto di divinità femminili.

    La trinità non rappresenta assolutamente nulla.

    • Gianfranco ha detto in risposta a Robirta

      E’ ritornata. Dopo qualche settimana di tregua, rieccola. In effetti mi ero un po’ preoccupato, come quando una mosca fastidiosa va via e ti accorgi di questo solo quando non muovi più la mano nel tentativo di cacciarla.

    • lorenzo ha detto in risposta a Robirta

      Se come punto di partenza hai la teologa cattofemminista Catherine Mowry LaCugna, arrivi quasi inevitabilmente alla conclusione che “La trinità non rappresenta assolutamente nulla”.

      • Fabio ha detto in risposta a lorenzo

        Esatto, Lorenzo.
        Ha fatto più danni alla società occidentale il nazifemminismo, che le due guerre mondiali.
        Considero l’ideologia femminista come la più alta forma di aggressività contro i valori Cristiani della famiglia, del matrimonio, dell’educazione dei figli e anche di quell’innata sensibilità femminile, che dovrebbe essere superiore a quella di qualsiasi uomo.
        Hai presente il film “Gioventù Bruciata” con James Dean?
        Il suo titolo originale era “Rebels without a cause”, tradotto “Ribelli senza una causa”, senza una ragione, un motivo che potesse giustificare tanta rabbia manifesta.
        Ecco, le femministe sono donne rabbiose senza motivo. Manifestano, urlano, si ribellano, nutrono rancore per quello che NON hanno mai subito e per dei diritti che NESSUNO ha mai minacciato di togliere loro.
        Rabbia fine a se stessa, come la gioventù di certi centri sociali, sempre pronta a cogliere l’occasione propizia per mettere a ferro e fuoco le piazze dei paesi e le cose altrui.

    • andrea g ha detto in risposta a Robirta

      Sempre interessanti i post della signorina, casi da manuale
      di dipendenza, in questo caso da un blog.
      Non può fare a meno di UCCR. Ne è irresistibilmente attirata-

    • Fabio ha detto in risposta a Robirta

      Robirta, ho fatto copia-incolla di quel che hai scritto:

      “Inoltre si noti la schizzofrenia della teologia cattolica che elabora un concetto e poi lo chiama “mistero”.

      SCHIZOFRENIA va scritta con 1 zeta solo e non 2 come tu hai fatto.
      Con due zeta è lo SCHIZZO, ossia un abbozzo di testo o disegno, sostanzialmente una brutta copia, nè più, nè meno, delle cose che hai scritto tu.

      Ma poi, scusa, se la teologia cattolica è per te sinonimo di schizofrenia, che cosa ci stai a fare qui?
      Non vorrai mica ammalarti pure tu, come lo siamo tutti noi?
      🙂

    • Michele ha detto in risposta a Robirta

      Cioè Shiva fammi capire… La Trinità non esiste nella Scrittura (1), però la Scrittura non è altro che un falso scritto per i propri interessi (2). Quindi se sono veri (1) e (2), allora la Trinità è vera! Però poco dopo scrivi che la Trinità è un falso.
      Ciò rivela la tua schizofrenia… come sospettavo non sei altro che un fondamentalista cattolico sotto mentite spoglie!

      P.S. La cultura all’interno dell’Impero Romano si stava già orientando verso l’abbandono, almeno parziale,del politeismo con l’affermazione di una divinità superiore alle altre, vedi il neoplatonismo ed il tentativo, nel III sec., da parte di Aureliano di introdurre il culto del Sol Invictus. Giusto per darti qualche nozione in più rispetto alle 4 stroppole che leggi.

      • Robirta ha detto in risposta a Michele

        esatto, la trinità non esiste nella scrittura, la quale è effettivamente uno scritto che serviva ad interessi politici e militari in cui appunto non compare la trinità.. non capisco dov’è la contraddizione?

        ma te sei quello che in qualche precedente discussione sosteneva che la liberta consiste nel fare qualunque cosa compresi i reati?

        prima dell’imposizione obbligatoria del cristianesimo tutte le religioni e forme di pensiero coesistevano senza problemi a Roma, dalla moda per i miti Egizi, all’Epicureismo, il politeismo in ogni sua forma.. e magari pure il neoplatonismo..

        poi però è stato imposta la religione cristiana come obbligatoria (fino ad oggi) e sono iniziate le persecuzioni.

        • lorenzo ha detto in risposta a Robirta

          Ma che ‘azzo stai a di?
          La Bibbia “uno scritto che serviva ad interessi politici e militari”…
          … “imposizione obbligatoria del cristianesimo… e sono iniziate le persecuzioni.”

          Sei sicura di non aver fumato nulla durante la visione del film?

        • sara ha detto in risposta a Robirta

          Interessante REINTERPRETAZIONE STORICA, proponila a Scorsese, magari ci fa un secondo ” Silence”.

        • Michele ha detto in risposta a Robirta

          Ah Shiva, proprio non ti raccapezzi più. Neppure ti rendi conto che stai dicendo che quello che sostiene l’articolo è vero. Tu scrivi che la Scrittura serviva a interessi politici e militari (3 citazioni dal Pentateuco… ehm, i libri profetici e quelli sapienziali a cosa servivano?), e citi l’Antico Testamento, e l’articolo di UCCR ti dice che la dottrina della Trinità si trova nel Nuovo Testamento. Solo che questo non puoi ridurlo a interessi politici e militari, per cui il tuo castello di carte esegetiche va all’aria.

          “tutte le religioni e forme di pensiero coesistevano senza problemi a Roma”, mmmh, mmmh fammi pensare… editto di Milano… anno 313…
          Come ti scrivevo in precedenza, cerca di elevare il tuo livello intellettuale. Anziché fare copia-incolla (come fai sotto) da qualche sito (ovviamente senza fonti) che ti piace perché ribadisce le tue convinzioni, leggi qualcosa di più documentato, ad es. http://www.treccani.it/enciclopedia/la-religione-e-la-politica-il-governo-dell-impero-tra-pagani-e-cristiani-fra-iii-e-vi-secolo_(Enciclopedia-Costantiniana)/.

  10. Robirta ha detto

    Sto a dì questo, per quanto riguarda la bibbia:

    La bibbia è uno strumento principalmente militare:
    serve a guidare emotivare l’esercito nelle svariate guerre di conquista degli ebrei, ieri e putroppo anche oggi contro i Palestinesi:

    Deuteronomio, 20:13-14 – Dio stabilì le regole della guerra ordinando il massacro di tutti gli uomini. Tralasciò le donne, i bambini, il bestiame ed i possedimenti che potevano essere tenuti come preda.

    Deuteronomio, 20:16 – “Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri.”

    per la politica vengono attuateleggi come la seguente

    Numeri, 15:32-26 – Un uomo raccolse della legna di sabato. Per ordine divino dato a Mosè, “tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò, e quello morì.“

    facendo derivare l’autorità politica da quella divina.

    Questo per quanto riguarda il cristianesimo:

    “Nel 423 Teodosio II dichiarò che tutte le religioni pagane non erano altro che “culto del demonio” ed ordinò per tutti coloro che persistevano a praticarle, punizioni quali il carcere e la tortura.

    Nel 391-392, nuovi decreti (“Decreti teodosiani”) inasprirono le proibizioni verso i culti pagani e i loro aderenti, dando il via a una vera e propria persecuzione del Paganesimo. Furono distrutti molti templi e vennero avallati atti di violenza contro il paganesimo

    Nel 527 tutti gli eretici e i pagani persero le cariche statali, i titoli onorifici, l’abilitazione all’insegnamento e gli stipendi pubblici. Nel 529 fu imposta di fatto la chiusura della scuola filosofica di Atene, ultimo centro di eccellenza ancora attivo della cultura pagana, e a Costantinopoli e in Asia Minore i pagani, ancora numerosi, furono costretti al battesimo.

    Questa è la storia vergognosa del cristianesimo e dell’ebraismo, come disse Adolf Hitler.

    • lorenzo ha detto in risposta a Robirta

      Hai dimenticato di dire che la Bibbia è anche un libro scientifico, che ogni giorno della creazione dura 7.000 anni e che Adamo è stato creato 6042 anni fa.

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