Per fortuna nessuno ha ascoltato il card. Martini

Canonizzazione papiDomenica scorsa sono diventati santi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Per il primo è stata determinante la guarigione miracolosa di Floribeth Mora: il giorno della sua beatificazione nel 2011, Floriberth ha pregato per la guarigione dall’aneurisma cerebrale di cui era vittima, che è improvvisamente scomparso la notte stessa, senza lasciare alcuna traccia, come certificato dal neurochirurgo Alejandro Vargas Román, la massima autorità sugli aneurismi del Costa Rica.

Definito “l’evento mediatico dell’anno”, come nel 2013 fu la beatificazione di Papa Wojtyla, impressionate è stata la moltitudine di persone che ha seguito l’evento (un milione a Roma e due miliardi in televisione). Secondo Maria Macioti, sociologa delle religioni all’università “La Sapienza”, «abbiamo assistito ad un evento che contribuirà a consolidare e irrobustire il ruolo del papato: la presenza a san Pietro di due pontefici in salute, che si abbracciano, che si stimano. L’immagine planetaria che si è diffusa ha finito per rafforzare l’istituzione in sé, il papato ma anche il Vaticano». Secondo Francesco Paolo Casavola, insigne giurista e presidente del Comitato nazionale per la bioetica, «nessuno Stato, nessuna organizzazione di Stati, nessun potere economico al mondo è in grado di riunire una moltitudine spontanea di un milione di pellegrini, venuti da ogni Paese e popolo del pianeta, e meno di un centinaio di rappresentanze formali di capi di Stato e di governo».

Tra gli interventi più interessanti di questi giorni anche quello di Vittorio Messori, che ha proposto una lettura differente, valutando che «l’albero [cioè la Chiesa cattolica, nda] non è poi così guasto, se continua a dare frutti che – oggettivamente, al di là di ogni apologetica clericale – hanno tali qualità da attrarre a sé l’attenzione, anzi l’ammirazione di tanti uomini nel mondo intero. Quale istituzione ha avuto al vertice persone di grande diversità per storia personale e temperamento e al contempo di grande omogeneità per vasta cultura e per coerenza della vita con il pensiero come (stiamo solo a questo dopoguerra) Pacelli, Roncalli, Montini, Luciani, Wojtyla, Ratzinger e, ora, Bergoglio?». Pierluigi Battista, infine, si è indignato per la «voglia laica di partecipare all’evento come se si fosse credenti», stimando invece la sincera commozione dei credenti e della Chiesa, che «offre la dimostrazione della sua forza e del suo radicamento nella coscienza popolare».

Nei giorni precedenti alla canonizzazione, alcuni quotidiani hanno rivelato la “deposizione” che il cardinale Carlo Maria Martini rese al processo per la canonizzazione di Papa Wojtyla, contenuta nell’ultimo libro di Andrea Riccardi. Una opinione segnata dalla critica, anche se per molti si tratta di semplice invidia e per qualcuno addirittura di vendetta o rivincita. Il Pontefice polacco, infatti, diede ampio impulso e consenso ai movimenti ecclesiali proprio mentre l’arcivescovo di Milano cercava di limitarne l’autorità, parliamo in particolare dei Neocatecumenali, l’Opus dei, dei Focolarini, del Rinnovamento dello Spirito e di Comunione e Liberazione. Proprio quest’ultimo nacque nella Curia milanese, ricevendo da Giovanni Paolo II parole importanti: «”Andate in tutto il mondo” (Mt 28, 19) è ciò che Cristo ha detto ai suoi discepoli. E io ripeto a voi: “Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace, che si incontrano in Cristo Redentore”. Questo invito che Cristo ha fatto a tutti i suoi e che Pietro ha il dovere di rinnovare senza tregua, ha già intessuto la vostra storia»Come è stato ricordato, nel 1985 durante il Convegno “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”, la Conferenza episcopale italiana bacchettò questi movimenti. Giovanni Paolo II, intervenendo di persona, rovesciò la prospettiva e ne esaltò invece il ruolo nella nuova evangelizzazione. A presiedere quel convegno c’era proprio Martini, che ne fu il grande sconfitto.

Nella critica di Martini non ci sono però soltanto le diverse prospettive sui movimenti ecclesiali, ma anche il fatto che Giovanni Paolo II si mise «al centro dell’attenzione, specie nei viaggi, con il risultato che la gente lo percepiva un po’ come il vescovo del mondo e ne usciva oscurato il ruolo della Chiesa locale e del vescovo». Condividiamo la risposta di Antonio Socci: «Questa desolante considerazione dimentica che papa Wojtyla dovette confortare nella fede e ridare coraggio a milioni di cristiani che negli anni Settanta erano perseguitati e incarcerati in Oriente e umiliati e silenziati in Occidente. Inoltre i pellegrinaggi di Giovanni Paolo II dettero un formidabile slancio missionario proprio alle chiese locali (basti pensare ai sedici viaggi in Africa e alla rinascita della fede che ne è seguita in quel continente)».

L’ultima critica del card. Martini alla santificazione di Wojtyla è nell’aver mostrato un’eccesso di perseveranza nel rimanere al soglio pontificio nonostante la grave malattia, «personalmente riterrei che aveva motivi per ritirarsi un po’ prima». Proprio Irene Kluger, vedova di Jerzy Kluger, ebreo polacco amico di Giovanni Paolo, ha rivelato che «ce ne aveva parlato più volte della possibilità di dimettersi. Ma nello stesso tempo quella decisione per lui in quel momento non era giusta perché avrebbe danneggiato la Chiesa. O meglio, che quella decisione in quel momento storico sarebbe stata contro la Chiesa». Inoltre, come ha risposto nuovamente Socci, lo stesso Martini una volta concluso il suo episcopato milanese, per raggiungimento dell’età canonica, invece di ritirarsi a vita di preghiera, come aveva annunciato, intensificò il suo presenzialismo sui media anticlericali, che lo invocavano a gran voce grazie alle sue uscite anticlericali.

Come abbiamo scritto anche noi nel giorno della sua morte, è proprio questo uno dei motivi per cui non stimiamo particolarmente l’ex arcivescovo di Milano: non si può infatti dire che egli abbia fatto degli sforzi visibili per sottrarsi alle insidiose lusinghe di anticattolici, mangiapreti e miscredenti, i quali facevano a gara per osannarlo, intervistarlo e amplificare le sue critiche alla Chiesa. Tanto che Mario Giordano lo ha definito così: «un Papa perfetto per coloro che non credono al Papa, il guru di una religione cattolica che piace molto a coloro che si professano non cattolici».

Ma Giovanni Paolo II è stato santificato e il compianto card. Martini non è stato fortunatamente ascoltato, ancora una volta. Molto interessante, invece, la deposizione nel 2005 del card. Bergoglio durante il processo romano per la causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo: «La sua morte è stata eroica e questa percezione credo che si possa dire universale, basti pensare alla manifestazione di affetto e di venerazione riservatagli dai fedeli e non durante i novendiali e al suo funerale. Dopo la sua morte la sua fama di santità è stata confermata dalla decisione del Santo Padre Benedetto XVI di eliminare l’attesa dei cinque anni prescritta dalle norme canoniche, permettendo l’avvio immediato della sua causa di canonizzazione. Altro segno è il continuo pellegrinaggio sulla sua tomba di gente di tutti i ceti e di tutte le religioni».

La santità, in conclusione, non significa non aver commesso errori. Lo disse lo stesso Papa Wojtyla nel settembre 2000 elevando agli altari Pio IX: «Beatificando un suo figlio, la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute».

La redazione

Condividi su:
  • Aggiungi su Facebook
  • Aggiungi su Twitter
  • Aggiungi su Windows Live
  • Aggiungi su MySpace

28 commenti a Per fortuna nessuno ha ascoltato il card. Martini

« nascondi i commenti

  1. Andrea2 ha detto

    “Come abbiamo scritto anche noi nel giorno della sua morte, è proprio questo uno dei motivi per cui non stimiamo particolarmente l’ex arcivescovo di Milano”
    Pur condividendo alcune critiche a Martini, personalmente non condivido questo schierarsi apertamente contro la sua persona.
    Da alcuni suoi testi io ho tratto molto per la mia vita spirituale.

    • Cesare ha detto in risposta a Andrea2

      Anche a me non è piaciuto questa aperta non stima a Martini! È stato un profeta scomodo ma coraggioso, che ha cercato sinceramnete il dialogo con i “lontani”… non stimarlo sta alla libertà di ciascuno, ma non stimare (e ascoltare sinceramnete) un fratello perchè scomodo, secondo me, non è un atteggiamento cristiano. Non nascondo che ho molta stima in Martini proprio perchè ha saputo trovare il dialogo con molte persone anche lontanevdalla Chiesa e metterle in discussione. E stimo anvhe voi per questo sito che offre tanti spunti di riflessione sulla fede e l’attualità!
      Grazie! =)

      • EquesFidus ha detto in risposta a Cesare

        Profeta il Martini? Se escludiamo il carattere impresso dal Battesimo, non direi proprio: Martini anzi è stato un vecsovo progressista assolutamente canonico, se si eccettua la sua influenza. Il defunto card. Martini è criticabile in quasi ogni suo aspetto, specie negli ultimi anni: dall’intervista postuma dove accusa la Chiesa di non essere “al passo coi tempi” (e vorrei ben vedere, dato che il mondo è principato del Demonio) allo stato disastroso in cui ha lasciato la curia di Milano (e a cui il pavido card. Dionigi Tettamanzi ha dato il colpo di grazia) passando per il bispensiero in materia di eutanasia (per cui diceva di essere a favore subito dopo aver detto di essere contro) non credo proprio che il defunto prelato debba essere additato a modello di santità ed a vate indefettibile della Chiesa. Anzi, penso che, tralasciando il suo ruolo di biblista, meno sarà imitato meglio sarà.

        • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a EquesFidus

          1) Cosa sarebbe questo stato disastroso in cui ha lasciato la curia milanese? Cosa avrebbe dovuto fare Tettamanzi?

          Tettamanzi lo stimo anche per il coraggio con cui ha affrontato ad esempio il tema immigrazione.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

            Tipo la sistematica demolizione della fede tra la popolazione, con idee come la cattedra dei Gentili (cioè far insegnare il cristianesimo ai non cristiani)? Tipo l’aver messo in crisi una delle diocesi più ortodosse e floride del mondo, e parlo proprio dal punto di vista del numero di fedeli e per la preparazione all’era tettamanziana (che, quantomeno per lo spessore culturale, non è certamente paragonabile al defunto predecessore)?
            Il card. Tettamanzi ha fatto finta di non capire il significato di una preghiera islamica in Piazza del Duomo, nonché è riuscito a scrivere una lettera di Natale senza citare il Cristo, quindi per quanto mi riguarda è un pavido. Inoltre, è riuscito ad aggravare la situazione preesistente, situazione da cui a quanto mi riferiscono Milano sta uscendo solo grazie agli sforzi del card. Scola (nominato da Benedetto XVI ed osteggiato apertamente dai progressisti, naturalmente).

            • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a EquesFidus

              Quindi Martini distruttore della chiesa ambrosiana?

              Guardi che Gesù parlava coi peccatori non con i giusti. Tettamanzi pavido?Non direi visto come critico nel nome del vangelo la politica dei respingimenti degli immigrati, degno successore dei santi Ambrogio e Carlo.Preghiera islamica era sulla piazza.

              Scola a mè appare con alcuni interventi come quelli al consiglio regionale sulla strada del suo predecessore.

            • Ruggero ha detto in risposta a EquesFidus

              Il Card. Scola, che è mio vescovo e che stimo tanto, è stato messo in difficoltà proprio da giudizi così rozzi come questi. La lettera di Carron divenuta pubblica, non solo era una lettura ingiusta verso Martini, ma ha reso inviso il card. Scola a gran parte del clero e della Diocesi di Milano e lo ha praticamente isolato all’interno della CEI (dove non ha incarichi rilevanti). Al punto che in due occasioni, nel 2011 al Consiglio Presbiterale Diocesano e nel 2012 in Duomo davanti a BXVI, Scola ha preso una netta distanza dalle affermazioni di Carron elogiando l’opera pastorale di Martini, del suo episcopato e del clero milanese.
              Tra l’altro proprio negli ultimi anni di episcopato aveva avuto inizio anche un riavvicinamento con i movimenti (CL compreso) e su don Giussani Martini aveva detto cose molto belle.
              La cattedra dei non credenti non ha mai voluto mettere dei laici ad insegnare ai cattolici, ma piuttosto aprire uno spazio culturale di confronto tra cristiani e non cristiani, per superare la sterile contrapposizione. D’altronde il card. Scola, curava per i tipi della Jaca Book ai primordi della casa editrice, “pericolosi” confronti con il mondo marxista di metà anni ’70 e nessuna intelligentemente accuserebbe Scola di essere marxista.

    • Norberto ha detto in risposta a Andrea2

      Tanti altri si sono allontanati dalla Chiesa per causa sua, ne conosco almeno tre.

  2. Klaus ha detto

    “I pellegrini che invadono Roma danno fastidio solo agli snob sussiegosi che
    non capiscono quella fiumana di popolo con gli occhi lucidi dell’amore per Roncalli e Wojtyla” (Battista).
    Ma il motivo del fastidio sta nel fatto che “nessuno Stato, nessuna organizzazione di Stati, nessun potere economico al mondo è in grado di riunire una moltitudine spontanea di un milione di pellegrini, venuti da ogni Paese e popolo del pianeta” (Casavola).
    A qualcuno rode perché delle ideologie che secondo lui avrebbero dovuto fare la felicità dell’umanità non resta traccia (a parte il conteggio dei morti ammazzati), mentre la Fede e la Chiesa sono vive e vegete.
    E siccome gli rode, ci riprovano con nuove ideologie, che falliranno anch’esse, ma anch’esse dopo aver fatto una quantità di danni.

    • Menelik ha detto in risposta a Klaus

      Secondo me, Klaus, hai fatto centro perfetto!

      • Klaus ha detto in risposta a Menelik

        Purtroppo l’età ormai mi ha riempito di esperienza. Ricordo ancora quelli che protestavano (giustamente) contro i soprusi degli Usa in Vietnam sfilando con in mano il libretto di Mao che aveva sterminato un milione di tibetani per assoggettare il Tibet. Tanto per dirne una. E ricordo bene come ho iniziato il mio ripensamento sulla Fede e sulla Chiesa proprio perché non ne potevo più di costoro.

        • Klaus ha detto in risposta a Klaus

          E, aggiungo, rivedo le stesse cose e rivivo le stesse atmosfere. Il linciaggio a priori di quanto osino dubitare che per combattere la discriminazione e l’omofobia sia indispensabile che la scuola proponga la lettura di brani pornografici a minorenni avviene con gli stessi toni e lo stesso tipo di argomentazioni usate, quarant’anni fa, per linciare moralmente chi avesse osato esitare nell’affermare la verità conclamata (ma mai dimostrata, perché frutto di immaginazione) che “il boia Calabresi ha assassinato Pinelli”. Allora andò a finire assai male, preghiamo perché questa volta non avvenga altrettanto. Speriamo che ci dia una mano S. GPII, che dei deliri ideologici fu acceso avversario e con grande successo.

  3. Helena ha detto

    negli ultimi articoli dell’UAAR, sia gli articolisti che i commentatori sembrano ancor più incarogniti …. chissà perchè …

    • Daphnos ha detto in risposta a Helena

      Provo ad azzardare un’ipotesi. Da quando frequento il mondo di internet mi sono abbattuto in numerosi vaticini, rigorosamente accompagnati da presunzione e aria di sfida, circa la sparizione ventura del cattolicesimo.

      Si incontrano, in rete, profezie a lunghissimo termine, del tipo “tra cinquecento, mille, duemila, tremila… anni sarete spariti e il Vaticano sarà solo un sito archeologico!!!11!1!”, e a mio parere chi spara previsioni antropologiche su scala secolare non può mai essere preso sul serio, per quanto ragionevole possa sembrare il suo discorso, comunque, ahinoi, non verificabile nel corso della nostra vita.

      Ci sono poi i profeti a medio termine, quelli che dissertano circa un intervallo di tempo che va dai cinquanta anni alle quattro-cinque generazioni: sono già un po’ più avventati, credono che il gruppetto di persone che frequentano sia rappresentativo del mondo intero, di conseguenza con un rapido calcolo, “io sono ateo, ho conosciuto nella mia vita ben dieci persone che hanno abbandonato la fede, ora frequento circa quaranta persone, per cui –> 40/10=4, meno una che è quella attuale fa 3, quindi tra tre generazioni niente più cattolici, evviva!”. Come i precedenti, anche questi prodigiosi indovini ignorano una moltitudine di fattori, primo fra tutti la non unidirezionalità della storia umana e la non centralità della nostra cultura. Ma sarebbe un discorso lungo ed è meglio non costringere queste persone a riflettere troppo, potrebbero innervosirsi.

      In ultimo, la categoria da me preferita, la più avventata di tutte, quella composta dagli oracoli del giorno dopo: individui frustrati che non vedono l’ora di far sparire gli odiosi cattolici una volta per tutte, e che preconizzano sciagure imminenti (in tal caso giova rileggere il buon vecchio Donini, storico marxista delle religioni che ne prese di cantonate sull’URSS e la fine della fede). Il primo lo lessi ai miei esordi di internet, nel 2002: avevo 15 anni, e mi fu detto che “tra dieci anni il papa non lo ascolterà nessuno”. Chissà, magari costui era preso dalla foga o dalla rabbia… direi che non ci ha preso. Molti altri parlavano della “prossima generazione che vi spazzerà via!!”. Io sto osservando adesso la prossima generazione e sinceramente non mi sembra così drammaticamente diversa da quella in cui sono cresciuto.

      In conclusione: cos’è che li fa incarognire? Può darsi che sia semplicemente… la frustrazione? Gli uaarini credono nelle magnifiche sorti e progressive, nell’irreversibiltà del corso della storia, nel futuro utopico di felicità quando tutti saremo atei. Al modo dei religiosi, hanno anch’essi bisogno di un futuro radioso in cui credere: e guai se metti in dubbio la loro visione del mondo, si scompongono di brutto!
      E siccome non vedono l’ora di veder realizzate le loro profezie di vittoria, vagliano con ansia e preoccupazione i numeri delle partecipazioni alle manifestazioni religiose, gridando di giubilo per ogni decina di partecipazioni in meno rispetto al risultato previsto. Non vorrei essere in loro quando realizzeranno che il loro Dio Progressismo spesso si sbaglia…

    • Chris ha detto in risposta a Helena

      Io personalmente dopo 2-3 visite al sito dell’UAAR non ci ho messo più piede,tra articoli allucinantemente folli e commenti che ti danno la pelle d’oca!Mi chiedo perché esistano ancora?

  4. gioang ha detto

    ‘Avremmo potuto collaborare di più’ disse un amico alla morte di Martini. Aveva certo una posizione molto diversa dalla mia, ma questo fa parte della ricchezza della vita ecclesiale, non per questo era un nemico da eliminare (cosa che da più giovane pensavo talvolta!) Anche Bergoglio dialoga con mangiapreti e anticlericali e persone che se fossero al potere ci massacrerebbero, eppure ci sta cambiando pian piano perché mette al centro la persona. E questo è bello! È più bello questo accettare che il mistero si svela in qualsiasi reale, anche in ‘un discorde accento’ piuttosto che crogiolarsi nel dividere buoni e cattivi. Come un “fiat” di croce e risurrezione

    • Antony ha detto in risposta a gioang

      Al centro la persona??? Ma è Dio che deve essere al centro di tutto non la persona, per questo stiamo andando alla malora.

      • gioang ha detto in risposta a Antony

        Separare Dio e persona non aiuta a chiarire. E poi Dio bada al mondo meglio del nostro catastrofismo
        Come dice Péguy di Gesù: «Egli non perse i suoi anni a gemere e interpellare la cattiveria dei tempi. Egli tagliò corto… Facendo il cristianesimo»

    • Menelik ha detto in risposta a gioang

      Io, una maggiore attenzione la dedicherei ai cristiani che sono perseguitati e pagano col dolore ed il sangue la loro fede.
      Ne abbiamo migliaia di fedeli in questo stato in Africa ed in Asia.
      Poi ci sono anche i cristiani in Occidente che sono vittima di episodi di bullismo e mobbing in alcuni ambienti di lavoro.
      Cristiani che hanno perso il lavoro per aver osato pensare e scrivere nel loro Facebook PRIVATO (niente che abbia a che fare con l’azienda) l’appartenenza alla fede cristiana cattolica. E questo nel “tollerante” Occidente.
      No, dialogare con certi individui non solo non è produttivo, ma dannoso, perché si distolgono energie da casi e situazioni di reale necessità.
      I Cristiani Caldei tra breve saranno spariti dall’Iraq.
      Guardate la statistica dei Cristiani assassinati da Boko Haram.
      E dovrei perdere tempo con quattro borghesucci viziati e pervertiti in un Occidente in fase di tracollo, che pur di restare arroccati al loro pseudo-benessere, non esitano a depredare gli altri, indirettamente in combutta col potere massonico del mercato globale e reclama diritti e diritti pur di vedere distrutta la famiglia?
      Sono assai contento di Papa Francesco, lo ammiro e nutro devozione per lui, ma se non fosse stato eletto lui, avrei “parteggiato” per Turkson, perché viene da quel mondo, e sa cos’è la paura di morire assassinati di molti cristiani come noi, solo più sfortunati per essere venuti al mondo lì.
      Concordo con la redazione di UCCR sul cardinale Martini.
      Non giudico, ma per fortuna non gli è stato possibile fare quello che pensava di poter fare.

  5. Bichara ha detto

    Gentili amici di uccr
    Buona Pasqua a tutti
    Nel articolo del 16 Aprile intitolato “aumentano gli adulti che si convertono..”
    Ho scritto una frase che è stata fraintesa (per mia colpa) e che ha suscitato sdegno, giustamente. La frase è “Un musulmano in meno è un potenziale terrorista in meno o un solito incivile violento in meno”; dico subito che la mia intenzione dicendo un musulmano di meno , non era in relaziona ad alcun atto di violenza ma alla conversione di codesto musulmano (cosi intendevo un musulmano in meno).
    Purtroppo ho avuto da fare e i commenti sono stati disattivati per tale articolo e poi l’interruzione di Pasqua nel sito; mi hanno impedito di chiarire il mal inteso
    Non intendevo assolutamente la morte di nessuno; ci mancherebbe!Sono fermamente contro ogni violenza da sempre; e neanche li odio i musulmani:come potrei quando abbiamo cultura, lingua, usi , sapori e costumi in comune?!La cosa buffa , amico sophus che sono numerosi i miei amici musulmani della mia zona natale.Benché cerco di evitare l’argomente-nervo scoperto loro sul islam (fate la prova voi , diventano subito isterici) sono comunque sincero e franco con loro riguardo il mio giudizio sul islam.
    Caro Danilo “l’estensione indebita delle parti al tutto” è tale quando il tutto NON ha la medesima prerogativa. Per il resto aprezzo molto e sinceramente il tuo commento
    Grazie Li per il tuo commento ; mi fa piacere il fatto che sai tutto questo ,e ti sono debito; in articoli preccedenti d’avermi fatto capire la differenza tra ateismo e notte dello spirito…
    E sono contento di essere bacchettato da una sorella cosi autenticamente cristiana come Laura
    A Gladio ti dico solo una cosa : sei grande. Le fonti non sono ufficiali ma abbastanza credibili conoscendo il contesto.Li trovi nella rete.

    Sophus li ; fermo restando che “tira più un pelo di…” stai attento perché ti fanno la pelle 1 se non diventi musulmano 2 se ti azzardi a lasciare la religione di dio
    Nicola:tutti questi dittatori erano laici e non islamisti; hai ragione, e in piu questa prostetuzione dell’occidente paladino dei diritti del uomo con regimi dove questi diritti sono sotto i piedi quali arabia saudita e company è una vergogna è la cartina tornasole del ipocrisia del mondo “libero” ma non tanto libero dalla schiavitu di dio danaro.
    JdM : il contesto è importante per le elucubrazione accademiche comode e non nelle tane dei terroristi e potenziali terroristi dalle Filippine fino alla Siria
    https://www.youtube.com/watch?v=VTBVlgp77PA
    guardalo tutto se non sei particolarmente sensibile.
    Tu e gladio avete ragione per la traduzione di idolatra pero associatore per me è più precisa di politeismo e i cristiani sono politeisti e associatori adorano 3 dio e associano il profeta issa a dio. Secondo me JdM tu conosci una versione di islam adattata al contesto occidentale per ragioni ti “taqia”
    Sophie ti ringrazio tantissimo , ha fatto piu mente locale di tutti quanti.
    Nicola hai ragione è una prostituzione tra occidente paladino dei diritti del uomo e regimi dove questi diritti sono sotto i piedi quale arabia saudita e compani di merenda…è uno scandalo , una autentica vergogna.Ma non mi meraviglia: la schiavitu degli interessi materiali e estremamente potente.Comunque i dettatori citati erano laici e non islamisti come saprai

    • gladio ha detto in risposta a Bichara

      Carissimo Bichara, aprezzo,come del resto tutti quanti noi, i tuoi chiarimenti, anche se personalmente non ho mai avuto dubbi sulle tue reali buone intenzioni.

      Hai anche accennato, e molto a proposito, alla “Taqia” , un concetto a te molto familiare ma quasi sconosciuto fra gli accidentali.

      Colgo l’ occasione per portarlo a conoscenza anche dei nostri amici; conoscerlo è molto utile per difendersi:

      La ” taqia ” è una pratica nata in ambiente mussulmano che consiste nel fingere di rinnegare o almeno di annacquare la propria fede e le proprie pratiche religiose al solo scopo do gettare fumo negli occhi degli ” infedeli” ( i proclami di Bin Laden,per esempio , erano del tutto diversi a seconda che fossero rivolti all’ occidente o al mondo islamico).

      Un’ altra cosa che ritengo altrettanto importante conoscere, sempre allo scopo di non farsi buggerare, è il ” principio dell’ abbrogazione”:Al-naskh wa al mansuk ( l’ abrogante e l’ abbrogato)

      Tale principio è importantissimo per capire e interpretare il Corano, esso stabilisce che se vi sono due versi contrastanti è valido quello che , in ordine cronologico, è stato “rivelato” per ultimo; in poche parole il secondo abroga il primo.

      “Non abroghiamo un versetto né te lo facciamo dimenticare, senza dartene uno migliore o uguale . Non lo sai che Allah è Onnipotente?” ( Sura Al Baquara 2:106 )
      Nota : Allah si rivolge al Profeta usando il “plurale maiestatis”

      Ora bisogna sapere che le Sure coraniche si possono dividere in due parti:

      1) Le Sure Meccane, ” rivelate” a Maometto alla Mecca durante la prima parte della sua ” carriera ” di Profeta, quando era ancora debole e vulnerabile.
      In queste Sure si trovano i giudizi più tolleranti ed edificanti verso ebrei e cristiani ( e le ragioni sono ben comprensibili).

      2) Le sure Medinesi, rivelate a Medina dopo la sua fuga in quella località, dove era riuscito a rafforzarsi e a diventare un potente capo politico e militare.
      Queste Sure, con buona pace delle tante anime candide che in buona fede sono convinte che l’ Islam sia una ” religione di pace “, sono di ben altro tenore!

      Chiedo scusa a tutti per l’ O.T. ma ritengo la cosa molto importante

      • Bichara ha detto in risposta a gladio

        vorrei che tutti abbiano la tua cultura….purtroppo la maggioranza ancora assopita.
        Veramente mi hai meravigliato:il concetto del ( l’ abrogante e l’ abbrogato) è quasi sconosciuto , è spia dell’incoerenza del islam.Comunque c’è una corrente minoritaria che contesta il naskh contestualizzando le contraddizioni nel corano.
        Ti ammiro

  6. Max ha detto

    Non sono stato sempre d’accordo con quanto Martini disse, ma non mi sembra il caso di criticarlo cosi’ tanto adesso che e’ morto. Inoltre, e’ anche vero che avesse ricordato le notevoli qualita’ di Giovanni Paolo II.

  7. Ruggero ha detto

    Trovo fuori luogo questi attacchi a Martini. Chi lo ha avuto come vescovo, chi ha partecipato ai suoi esercizi spirituali, letto le sue lettere pastorali ascoltato le sue omelie… ha avuto una guida sicura e profonda nella fede cattolica.
    Il suo desiderio di dialogo con i “lontani” lo portato ad esporsi, ma Benedetto XVI non ha fatto lo stesso nel dialogo con l’Islam o facendo partire il cortile dei gentili (molto simile alla cattedra dei non credenti di Martini)? E papa Francesco che parla con Scalfari non si è esposto allo stesso rischio?
    E lo stesso don Giussani non riusciva forse a cogliere le domande di senso e di verità anche nelle figure letterarie e artistiche più laiche e distanti dalla fede? I grandi uomini di fede accettano il rischio del confronto con i non credenti in nome della verità del vangelo, per cercare i “semina verbi” in ogni persona.
    infine, se c’era tutta questa presunta e malevola distanza tra Martni, GPII e BXVI come mai entrambi i Papi lo avevano voluto nella Congregazione per la dottrina della fede e in quella per i vescovi?
    Certi giudizi affrettati che pretendono di giudicare 22 anni di intenso lavoro pastorale sarebbe meglio evitarli.
    Tra l’altro sul tema in questione qui si dice una cosa ben diversa da quanto affermato da voi:
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/oder-wojtyla-33621/

  8. Cesare ha detto

    Sono disgustato da questo articolo!
    Contro l’ignoranza non ci sono ragioni!

  9. antonieetta ha detto

    ora vi conosco meglio! auguri

« nascondi i commenti