Margherita Hack: «La figura di Gesù essenziale anche per me»

Margherita Hack

La nota astrofisica italiana Margherita Hack è deceduta questa mattina. Lascia i suoi libri, i suoi pensieri e le sue frasi. La ricordiamo con alcune sue sorprendenti parole su Gesù e sulla compatibilità tra scienza e fede.

 
 

E’ morta oggi all’età di 91 anni Margherita Hack.

Ci sentiamo vicini ad Aldo De Rosa, suo marito (sposati in chiesa) e agli amici che le hanno voluto bene.

In questo giorno di lutto vogliamo ricordarla con questa frase contenuta in uno dei suoi libri più belli:

«Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente»1M. Hack, Dove nascono le stelle, Sperling & Kupfer, Milano 2004, p. 198

 

Margherita Hack, frasi e scoperte scientifiche.

Studiosa di astrofisica, ha guidato l’Osservatorio astronomico di Trieste e si è poi dedicata con successo alla divulgazione scientifica.

Il vero motivo della sua notorietà però sono state le sue idee in campo politico e religioso, accolte e rilanciate con incredibile spinta e diffusione dai media.

A coloro che l’hanno sempre portata in trionfo come “voce della scienza contro la religione”, lei stessa rispondeva umilmente: «Ne sono onorata ma, come scienziata, non ho scoperto nulla».

In ambito scientifico, tra l’altro, ha talvolta commesso errore grossolano, più recentemente, ha aderito al cosiddetto stato stazionario, l’idea di Universo senza inizio né fine.

Con rammarico dobbiamo anche sottolineare che la nota astrofisica ha spesso approfittato della sua indubbia autorità scientifica per fare affermazioni di tipo filosofico-religioso particolarmente impregnate di luoghi comuni, cosa che capita sempre a chi si occupa di un campo estraneo alla sua competenza.

Addirittura il laico divulgatore scientifico Riccardo Chiaberge ha commentato: «Confesso che quando sento parlare Odifreddi o Margherita Hack, con quella loro sicumera che esclude categoricamente qualsiasi dimensione trascendente quasi fosse sempre e comunque una favola per gonzi, mi viene immediatamente una crisi mistica e corro alla più vicina parrocchia».

 

L’errore di Margherita Hack: combattere un “dio tappabuchi”.

A nostro avviso il più grande errore di Margherita, lo abbiamo sottolineato più volte, è stato quello di concepire la fede in Dio come una forma di “tappabuchi” (il cosiddetto “Dio delle lacune”, contro cui si scaglia inutilmente anche Dawkins) verso quel che non si conosce ancora dal punto di vista scientifico.

Una concezione positivista e ingenua della fede, un’idea che non si ritrova da nessuna parte nella riflessione teologica di qualche spessore. Forse è per questo che Lanfranco Pace l’ha definita (assieme ad Odifreddi) una «nipote del positivismo ottocentesco».

Lei stessa, ad esempio, ha sintetizzato così il suo pensiero: «Credere è un segno di incapacità a rispondere a quello domande che l’universo ci pone. E’ un po’ come credere alla befana. Quando siamo bambini crediamo che i regali ce li porti la befana. Quando ci accorgiamo che sono stati i nostri genitori a portarci i regali ci rimaniamo male»2M. Hack, Festival della Montagna 2012, Trento.

Eppure per il cristianesimo, Dio non è certo una spiegazione alternativa alla scienza. Al contrario, è la ragione di ogni spiegazione! Così, la Hack, ha sempre negato un Dio a cui nessuno crede.

Il biologo cattolico Kenneth R. Miller lo ha spiegato molto bene: «In qualità di schietto difensore dell’evoluzione sono spesso sfidato da coloro che ritengono che se la scienza possa dimostrare l’origine naturale della nostra specie, e sicuramente lo fa, allora Dio dovrebbe essere abbandonato. Ma la divinità che essi rifiutano così facilmente, non è quella che conosco. Per essere minacciato dalla scienza, Dio dovrebbe essere niente più che un segnaposto per l’ignoranza umana». Invece, «se Dio è reale, dovremmo essere in grado di trovarlo da qualche altra parte, alla luce brillante della conoscenza umana, spirituale e scientifica. E che luce che è!».

Richard Swinburne, professore emerito di filosofia all’Università di Oxford, ha chiarito il punto in modo forse più incisivo: «Io non presuppongo un “Dio delle lacune”, un dio al puro scopo di spiegare le cose che la scienza ancora non ha spiegato. Io sto presupponendo un Dio allo scopo di spiegare perché la scienza spiega; io non nego che la scienza spieghi, ma presuppongo Dio per spiegare perché la scienza spiega. Proprio il successo della scienza nel mostrarci quanto profondo sia l’ordine del mondo fornisce valide ragioni per credere che tale ordine abbia una causa ancora più profonda»3R. Swinburne, Is there a God?, Oxford University Press 1996, p. 68.

Dio, come giustamente osserva Swinburne, è la spiegazione migliore della potenza esplicativa della scienza. Non l’alternativa.

 

Margherita Hack e la compatibilità tra scienza e fede.

Fortunatamente la nota astrofisica ha sempre avuto l’onestà intellettuale (e la simpatia umana, spiccatamente toscana) che il suo “collega” Piergiorgio Odifreddi non avrà mai.

L’ex matematico è solito affermare provocatoriamente che gli scienziati, per essere bravi, devono essere atei. Su questo la Hack lo ha sempre corretto, dicendo: «Ci sono scienziati credenti, scienziati agnostici, scienziati atei ed è una questione che secondo me esula completamente dalla scienza, è una questione di fede».

In un’altra occasione, Margherita Hack ha ribadito:

«Scienza e fede possono benissimo convivere. Lo scienziato credente adotterà il metodo scientifico per le sue ricerche e attribuirà la capacità del cervello umano di decifrare l’universo a questa misteriosa entità chiamata Dio, ispiratore della ragione e anche causa ultima del mondo. Il non credente, dal canto suo, prenderà atto del fatto che la materia nelle sue forme più elementari abbia la capacità di aggregarsi e formare atomi e molecole, stelle e pianeti, ed esseri viventi. Ateo e credente possono anche dialogare, a patto che ambedue siano laici, nel senso che rispettano le credenze o le fedi dell’altro senza voler imporre le proprie»4M. Hack, L’Universo secondo Margherita, scienziata atea, l’Unità.

Precisiamo solamente, in ogni caso, che riconoscere l’esistenza di Dio in quanto Creatore è compito della ragione, e non della fede, come ci hanno insegnato Aristotele (“motore immobile”) e Tommaso d’Aquino (“motore primo”).

Al di là di questo, che bella ed inaspettata apertura!

Qualche anno fa, la scienziata scrisse: «La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c’è certamente. Se quando morirò dovessi scoprire che c’è la vita eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse tutto sommato, sarebbe bello essersi sbagliati»5M. Hack, Dove nascono le stelle, Sperling & Kupfer, Milano 2004.

 

Il tuo colloquio con il Padre, probabilmente, sarà già iniziato a quest’ora: grazie Margherita per questa umanità, che ha insegnato molto anche a noi credenti. Arrivederci!

La redazione

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67 commenti a Margherita Hack: «La figura di Gesù essenziale anche per me»

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  1. Luigi Pavone ha detto

    Complimenti per questo articolo!

  2. Max ha detto

    Non condividevo alcune idee di Margherita Hack, e non si cambia idea perche’ lei se ne e’ andata. Ma da “addetto ai lavori”, credo di doverla ringraziare perche’ ha convinto giovani a lavorare nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica.

    Buon ultimo viaggio.

  3. Francesco B. ha detto

    Riposi in pace.

  4. Pino ha detto

    la Hack, al contrario di altri guru dell’ateismo militante, era intellettualmente onesta. Non ha mai fatto mistero, per esempio, di non aver scoperto nulla. Che poi fosse convinta che la scienza potesse spiegare tutto era il suo grande limite, perchè non aveva capito che l’essere umano mai potrà spiegare tutto essendo limitato mentre la conoscenza è illimitata.

    • GiuliaM ha detto in risposta a Pino

      Io l’ho percepita come una donna che non aveva bisogno, per affermare le proprie convinzioni, che chi non la pensava come lei era un ritardato, ma semplicemente esponeva le sue idee (per quanto lacunose in numerosi punti) senza insultare nessuno. E poi aveva quella vena toscana che la rendeva più divertente di certi altri…
      Apro anche una parentesi leggermente OT: è stata anche una discreta saltatrice in gioventù, arrivando a vincere delle medaglie agli allora Giochi del Littorio indetti dal regime fascista, in cui commise un piccolo peccato di gioventù giurando per il regime per avere la sospirata medaglia. Cosa che ha tranquillamente ammesso, mostrando (secondo me) onestà e umiltà nel riconoscere i suoi errori: http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/20/Giurai_regime_volevo_medaglia_vinta_co_9_100720036.shtml

      • Pino ha detto in risposta a GiuliaM

        ricordiamo invece che Dario Fo, combattente repubblichino nella Decima Mas agli ordini di Junio Valerio Borghese, fece di tutto per nascondere la cosa, per poi cercare di negare l’evidenza una volta scoperto.

      • Kosmo ha detto in risposta a GiuliaM

        Mah, non so.
        Se fosse come dici, non avrebbe accettato di essere la “testimonial” e la presidente ad honorem dell’UAAR, e non avrebbe accettato di candidarsi con “Democrazia Atea”, con quel popò di programma.
        Tu faresti la presidente di ‘pontifex’? non credo, no?

        Poi, tutto può essere…

    • Bichara ha detto in risposta a Pino

      e gia , infatti prendiamo per scontato che la scienza può potenzialmente spiegare tutto…è una credenza sviante frutto della presunzione … di aver tolto la D dalla parola Dio

    • alessandro pendesini ha detto in risposta a Pino

      …..”Che poi fosse convinta che la scienza potesse spiegare tutto era il suo grande limite”…..
      @Pino
      Posso chiederle la fonte di questa stranissima frase pronunciata o scritta -come lei dice- dalla Hack ? Grazie
      NB Poiché non mi risulta che un scienziato possa anche solamente immaginare che “la scienza puo’ spiegare tutto”! Personalmente, considero pretenzioso per non dire assurdo credere che questo possa avvenire. Dubiterei che questa (ipotetica) persona non abbia capito cosa spiega la scienza tramite la sua rigorosa metodologia.

      • Pino ha detto in risposta a alessandro pendesini

        pendesini non faccia il finto tonto, ammesso che lei sia finto. La Hack, che personalmente mi era anche simpatica, era una granitica scientista, e la base di questa delirante ideologia, cara per esempio a personaggi da operetta come Odifreddi, è appunto che la scienza possa spiegare tutto.

        • Giuseppe ha detto in risposta a Pino

          nessuno di questi personaggi ha mai sostenuto che la scienza possa spiegare tutto…

  5. GiseldaDi Carlo ha detto

    Dio è grande è misericordioso le avrà aperto sicuramente le braccia

    • Sacha ha detto in risposta a GiseldaDi Carlo

      Ne dubito fortemente guarda.

      • Giacomot ha detto in risposta a Sacha

        Secondo me invece sì . Anche se non lo fai vedere l’importante è comunque quello che hai nel cuore e da queste parole mi aspetto comunque una buona coscienza . Speriamo bene , tanto ora saprà di sicuro tutto quello che c’è da sapere , che invidia ! Riposi in pace .

  6. Eigub etted ha detto

    Comunque è sempre così, grami da vivi, santi da morti.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Eigub etted

      Infatti non sono d’accordo con questa “santificazione” postuma (vedasi anche i toni elogiativi ed esaltati della sua pagina Wikipedia). Le posizioni della Hack in tema del rapporto tra scienza e fede sono andate deteriorandosi negli ultimi 5-6 anni, complice l’avanzare dell’età e le frequentazioni (UAAR e PCI) non proprio propositive ai fini del dialogo coi credenti. Mi ricordo che fino ad un decennio fa (diciamo fino al 2005-2006) le posizioni della nota astrofisica non erano così estremiste come quelle degli ultimi tempi, in cui alla fine era divenuta in sostanza un’antiteista. Questo tralasciando altre cose come la sua storica affinità coi Radicali, che affonda le sue radici alla fine degli anni ’80 e da cui poteva nascere ben poco di buono.
      Poi per carità, nessuno ha il diritto di sentenziare dove finirà il proprio prossimo (o meglio, il diritto ce l’ha solo la Chiesa riguardo alcune persone, ovverosia i santi) e non voglio giudicare l’operato della Hack, ma su questo sito ed altri è stata più volte fatto notare come, specialmente negli ultimi anni, si fosse abbandonata ad un laicismo ed un ateismo “forte” e di come avesse promosso (con argomentazioni vane e superficiali) la presunta incompatibilità tra fede e scienza.

  7. Sacha ha detto

    Una laurea sprecata; contraria alla Sperimentazione Animale (nel 2005 disse che è violenza gratuita), a favore della “migliore” dieta vegetariana, poi non so se posso definirla Astrologa ma per me lo era (la fissa per il pianeta Nibiru che doveva arrivare dicembre scorso e invece mannaggia è ancora in tangenziale), eccetera eccetera eccetera. Per me, nessuna grossa perdita, anzi, si respira meglio, l’aria non sarà satura di castronerie per un bel po’.

    Avrebbe potuto dare contributi seri alla scienza in 92 anni, invece di perdere tempo a cercare di farsi un nemico che nonostante gli sforzi, non ha mai compreso appieno. Quasi quasi mi fa pietà.

    • Giuseppe ha detto in risposta a Sacha

      Mi indica una articolo, possibilmente su Arxiv e non Panorama, dove la Hack avrebbe parlato del pericolo di Nibiru?

      • Sacha ha detto in risposta a Giuseppe

        Allora, Arxiv non so cosa sia, e Panorama è una rivista di tutto rispetto, specie per il dibattito tenutosi l’anno scorso sulla sperimentazione animale.

        Margherita disse inizialmente di Nibiru, poi viste le smentite disse che l’asteroide 99942 Apophis “gli somiglia ma non è lui” per di più si mise a profetizzare: http://www.osservatorioapocalittico.it/?p=1469
        L’asteroide Apophis è una roccia orbitante attorno al Sole del diametro di circa 300 metri (è di forma irregolare) che avrà due passaggi molto ravvicinati con la Terra nel 2029 e nel 2036. L’avvicinamento maggiore avverrà però nel 2036 tanto da fare sospettare la possibilità di un disastroso impatto con il nostro pianeta.

        Questa è la premessa, ma in questa “sfigatissima” previsione c’è, come al solito, una infinita dose di disinformazione e forse anche di sadica soddisfazione nel creare paura nelle persone più psicologicamente indifese.

        Per quando riguarda questa “bufala” dell’asteroide Apophis, occorre fare due precisazioni:

        1) La probabilità calcolata di impatto con la Terra è di 1 a 250000, quindi è una probabilità davvero ridicola e con le prossime misurazioni astronomiche potrebbe diminuire ulteriormente.

        2) Apophis è largo solo 300 metri, quindi è troppo piccolo per creare danni a livello globale. Se dovesse veramente cadere (ma nel punto 1 abbiamo spiegato che è davvero molto, ma molto difficile) creerebbe sicuramente immensi danni in un’area di raggio di un centinaio di chilometri dal punto dell’impatto, ma non sarebbe assolutamente sufficiente a generare la temuta fine del mondo. Produrrebbe gli effetti di una potente eruzione vulcanica, certamente catastrofica, ma niente fine del mondo.

        In ogni caso, l’asteroide non cadrà, quindi non farà danni.

        • Sacha ha detto in risposta a Sacha

          (mi rispondo da solo così leggi il seguito) Intervista esclusiva all’astrofisica di fama mondiale Margherita Hack:” Nessuna Apocalisse per il 2012, ma un asteroide Near Earth potrebbe colpire la terra nel 2036. Il nome dell’asteroide deriva dal Dio egiziano Apophis, che significa il “distruttore”. Tranquilli, però, esiste un pianeta abitabile dove è possibile rifugiarci, il quale ha le stesse caratteristiche della Terra, ma per raggiungerlo occorrono circa 2000 anni e un astronave!

          Quindi una roccia spaziale di 300 metri può distruggere la Terra. A mio parere o delirava oppure non lo so. Prova a fare una ricerca web su Nibiru/Apophis/2036 segito da Margherita Hack, appena trovi qualche intervista hai la conferma. Oppure sfoglia qualche suo apocalittico libro/previsione appena hai occasione di andare alla Feltrinelli.

    • Locca ha detto in risposta a Sacha

      Non capisco molto cosa c’entri l’essere vegetariano o no.

      • Sacha ha detto in risposta a Locca

        Semplicemente è una cosa stupida il vegetarianesimo, una scienziata vegetariana poi rinnega la scienza stessa, poi se lo fa per etica…l’argomento di chi non ha argomenti! Immaginiamo che domani mattina (per obbligo di legge o convinzione) diventassimo tutti vegetariani. Oltre alla consueta frutta, verdura, cereali e leguminose, la nuova dieta sarebbe basata su una grossa quota di derivati dal latte, da uova, miele, ecc. In sostituzione della carne, l’importanza nutrizionale di questi altri alimenti di origine animale aumenterebbe di molto.
        Per comodità cominciamo dal latte e suoi derivati e prendiamo in considerazione solo la situazione italiana.
        Attualmente in Italia vengono allevate circa due milioni di vacche da latte che producono circa il 50% del nostro fabbisogno. In considerazione di un maggiore benessere per le vacche (i vegetariani sono giustamente molto sensibili su questo punto) si ridurrebbe l’intensità delle produzioni per cui ogni vacca produrrebbe circa la metà rispetto ad ora. Con una minore produzione, il numero delle vacche da latte deve quindi raddoppiare. Potrebbe addirittura triplicare in ragione della riduzione delle importazioni (una maggiore attenzione ai Km0), ma per ora è meglio non esagerare.
        Nell’era vegetariana è quindi necessario allevare circa 4 milioni di vacche. Come tutti sanno (almeno spero), le vacche fanno il latte solo dopo aver partorito un vitello. Non tutte però rimangono gravide (nella migliore delle ipotesi, solo il 90%) e superata una certa età (7-8-10 anni) le vacche diventano improduttive.
        In questo schema, ogni anno nascono quindi 3.600.000 vitelli. Di questi la metà sono maschi e l’altra metà femmine. Dato che tutti sono vegetariani, nessun animale può essere ucciso e per conseguenza tutti i vitelli maschi (circa 1.800.000) vanno mantenuti per circa 20-25 anni in attesa di morte naturale. Una parte delle femmine (circa 4-500.000) vanno a sostituire ogni anno le vacche riformate o morte per vecchiaia. Tutte le altre non destinate alla (ri)produzione (circa 1.400.000) raggiungono i loro fratelli, ma vanno allevate in recinti separati per evitare l’accoppiamento.
        Ogni anno vanno quindi destinati in grandi allevamenti (gestiti a spese dello stato) circa 3.600.000 tra vitelli e vacche riformate. Se venissero allevati con metodo biologico (2 capi per ettaro) sarebbe necessario destinare ogni anno circa 1.800.000 ettari di terreno a questo scopo. Considerando che la superficie totale dell’Italia (montagne, laghi, strade e città comprese) è di circa 30.000.000 di ettari, in circa 15-16 anni l’Italia verrebbe quindi interamente coperta di bovini. Con metodi di allevamento più intensivi (comunque aborriti dalla maggior parte degli attuali vegetariani) la distruzione totale dell’ambiente verrebbe dilazionata di 5-6 anni.
        Oltre alle vacche da latte, lo stesso discorso vale ovviamente anche per le pecore (per la lana ed altro), per le galline ovaiole, per i cavalli, ecc.
        Per farla breve, basterebbero meno di 10 anni per coprire tutta l’Italia di animali domestici. Per quelli selvatici non ci sarebbe ovviamente posto: alla faccia dei vegetariani che si dichiarano animalisti e ambientalisti!
        Considerando che la vita media dei bovini ed ovini è superiore a questo periodo, invece che di morte naturale come auspicato dagli ipocriti animalisti vegetariani, tutti gli animali e anche l’uomo morirebbero semplicemente di fame. E’ questo il paradiso cui aspirano i vegetariani?
        Tutti i vegetariani che hanno letto o udito questa esposizione, inattaccabile nella sua semplicità, dopo qualche momento di stupore (di tutti quelli da me interpellati, nessuno di loro ci aveva mai pensato) si difendono sostenendo che le loro motivazioni restano valide perché dettate da un imperativo etico superiore.

        Etica superiore?

        Affrontiamo dunque la motivazione dell’etica, il classico argomento di chi non ha altri argomenti validi.
        Storicamente si sono succeduti vari tipi di etica, ma sicuramente quello invocato dai vegetariani è l’etica kantiana della legge morale dentro di sé. L’etica kantiana è senza dubbio ammirevole ed auspicabile, ma è possibile solo in un mondo in cui le conseguenze dei nostri comportamenti hanno una scarsa ripercussione a livello generale.
        Con l’esempio prima descritto, ho dimostrato che se il criterio di scelta dei vegani e vegetariani diventasse generale, le conseguenze sull’ambiente sarebbero disastrose.
        A questo punto è necessario rivedere il criterio di valore dell’etica dei vegetariani. Come può questa minoranza invocare una superiorità etica e morale, quando la loro scelta è resa possibile solo da una maggioranza considerata immorale? La Hack poi diceva anche che la sperimentazione animale in Europa non viene fatta sempre con l’anestesia: ma che razza di scienziata sei?? http://difesasperimentazioneanimale.wordpress.com/2011/12/29/lanestesia-nella-sperimentazione-animale/

        • Locca ha detto in risposta a Sacha

          Quindi, se il problema è il latte e i suoi derivati, mi stai dicendo che dovremmo diventare tutti vegani? O poi saremmo sommersi anche dai fagioli?

  8. Sacha ha detto

    «Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente». (M. Hack, “Dove nascono le stelle”, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198).

    Leggendo l’articolo avevo rimosso questa parte;

    Comunque non ci posso credere, anche lei alla “fine” ha approvato Cristo. Insomma, prima Dawkins che si pente, poi lei… Odifreddi e Augias che aspettano?? 😀

    • Giacomot ha detto in risposta a Sacha

      Si vede dagli atei militanti che ,purtroppo , muoiono la grandezza del messaggio di Cristo che prima o poi entra nel cuore di tutti , perchè lui è più forte di noi .

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Sacha

      E’ una sua citazione che non mi è nuova, ma che tuttavia mi lascia perplesso: se si ammette l’esistenza storica di Cristo, ma se ne nega l’origine divina (come fa la Hack) Egli non può che essere un ciarlatano, un folle, un megalomane che parla di visionari posti che non esistono (il Regno dei Cieli?), che pretende di poter resuscitare i morti, che imbroglia le persone con trucchi di magia alla David Copperfield e chi più ne ha più ne metta.
      La figura di Gesù è una delle più grandi provocazioni per la nostra esistenza: o Egli è davvero il Figlio di Dio oppure era solo un esaltato, non sono ammesse vie di mezzo.

  9. mariapia ha detto

    Ciao Margherita spero che tu prima o poi (sai il tempo di Dio non è il nostro tempo) tu possa incontrare e amare anche Dio.

  10. Sophie ha detto

    M’è cascata quando se ne riuscì a un convegno dicendo che crediamo nelle favolette. L’ho sempre vista molto altezzosa. Pace all’anima sua ma è stata una riuscita presuntuosa.

    • Sophie ha detto in risposta a Sophie

      Ah poi “Il sesso è naturale, la vita dei preti no”

      • Bichara ha detto in risposta a Sophie

        Si vede cara Sophie che per essere “naturali” bisogna essere automatici ,comandati dall’istinto primordiale…allora anche digiunare non è naturale e amare fino all’abnegazione non è naturale…ecco la sopraffazione per costoro è naturale

  11. Franceschiello ha detto

    Essendo io cattolico non condividevo affatto il suo pensiero in materia di religione, società e politica, ma non posso non riconoscere che umanamente era una brava persona.

    Requiescat in pace.

    • Daphnos ha detto in risposta a Franceschiello

      Una brava persona lo era di sicuro, io mi preoccupo soltanto per la sua eredità.

      Io personalmente dalla Hack non ho imparato granché: ne’ di filosofia, della quale per sua stessa ammissione non ci aveva mai capito nulla, ne’ di scienza, poiché l’oggetto della sua divulgazione l’ho appreso da fonti più tecniche, ne’ di politica, dal momento che ciò che esprimeva era niente più del mainstream autoreferenziale che la cultura di sinistra pretende di imporre come valore assoluto perché sì, tra l’altro in modo persino più banale di altri compagni di ideologia molto meno stimati di lei. Tutto quello che ho imparato da lei, è che amava i gatti, che abbandonò la facoltà di lettere dopo 6 mesi, che si è laureata con il punteggio di 101, che firmò l’appello contro Calabresi, che si candidò per il PCI, che era vegetariana fin da bambina… gossip, insomma. Che poi i risultati che ha raggiunto nel suo lavoro siano importanti, è certo buonissima cosa; ma non è molto di più di ciò che fanno migliaia di altri ricercatori e ricercatrici ogni giorno senza cadere sotto la luce dei riflettori. Il fatto poi che sia stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, è certamente importantissimo. Ma sempre a livello culturale, non certo scientifico.

      Per quanto questo possa scandalizzare i soliti benpensanti, che pretendono di essere superiori alla massa, sono molto dispiaciuto umanamente e addolorato, e sicuramente pregherò per lei come per chiunque altro. Ma non mi mostrerò a piangere in pubblico come un nordcoreano.
      Rimango molto perplesso quando vedo persone che invece pretendono a tutti i costi un atto di pubblica adorazione nei suoi confronti. Parlavo della sua eredità… LOL, sul Giornale.it uno si chiede perché alcuni utenti si permettono, come osano, di non onorare questa donna che “ha portato l’Italia agli onori del mondo” e che ha vinto il “premio Nobel”. Un altro la definisce “la più grande donna che l’Italia abbia mai avuto”.
      Comincio a notare una certa correlazione tra l’odore di santità che la cultura dominante riesce ad affibbiare a persone come la mia concittadina astrofisica, e l’aura di leggenda che avvolge alcune figure religiose o politiche del passato. Come nasce in quei cervelli l’idea che la Hack abbia vinto il Nobel? O che tutte le donne che l’Italia ha partorito debbano ritenersi inferiori a costei? Non è che i loro neuroni stanno mettendo in atto quel meccanismo di ingigantimento che porta ad un’irrazionale idolatria? Non sia mai detto, sono atei e (post)comunisti, perciò intelligentissimi, e del tutto immuni da condizionamenti di questo tipo. Oppure no?

      Addio Margherita.

    • controinformato ha detto in risposta a Franceschiello

      amen

  12. darpi ha detto

    credere serve a sopravvivere la presunzione nasce dal potere delle fedi religiose..non è importante essere cristiani ma credere in dio qualsiasi nome gli si dà ….Gesù,Maometto,Confucio etc c,,,,

    • Giuseppe ha detto in risposta a darpi

      Non penso che Confucio avesse l’ambizione di essere l’incarnazione di Dio o un suo profeta…

    • Hugo ha detto in risposta a darpi

      Credere serve a sopravvivere?
      Quindi gli atei si estingueranno e sono destinati all’estinzione? Se serve a sopravvivere allora è un vantaggio che l’evoluzione ci ha dato, se fossimo nel periodo eugenetico dovremmo sopprimere gli atei in quanto impediscono alla selezione naturale di svolgere il suo ruolo.

      La presunzione nasce dal potere delle fedi religiose.
      Presunzione rispetto a cosa e quale tipo di potere?

      non è importante essere cristiani ma credere in dio
      E’ perché sarebbe importante? Nell’elenco ti sei dimenticato Dario Fo e Buddha.

    • Lorenz ha detto in risposta a darpi

      Maometto e Confucio sarebbero delle divinità? Il primo è per il musulmani il messaggero di Allah, il secondo un influente filosofo cinese del VI secolo a.C.; al massimo sono dei fondatori di due religioni (anche se il confucianesimo è più una filosofia di vita).

      Per il resto, oltre che condividere ciò che le ha già detto Hugo, posso solo aggiungere che la presunzione non nasce dal “potere delle fedi religiose”. Il cristianesimo insegna ad affidarsi ad Dio, alla sua Autorità, e condanna il peccato originale, che consiste proprio in un atto di presunzione dell’uomo, il volersi considerare essi stessi come Dio. D’altro canto il termine musulmano significa “sottomesso”.

      Poi se gli uomini, ed io in prima linea, agiscono in determinate situazioni in modo sbagliato o presuntuoso allora non è colpa della religione, ma degli uomini stessi.

  13. Commander ha detto

    La Hack era una mia conterranea, anzi, mia concittadina, Fiorentinaccia doc.
    Posso dirvi che tanto del suo modo di parlare viene dal modo molto informale ed irriverente in cui i fiorentini in generale parlano con Dio. Chi ha letto “Maledetti Toscani” di Curzio Malaparte ne abbia ad intendere.
    Lei alla fine era più su posizioni agnostiche, ammettendo che non aveva. Il resto, la dieta vegetariana, etc sono cose personali che non hanno molto a che fare con quello che era.
    La sentii dire ad una conferenza, in risposta a “Che cosa direbbe se incontrasse Dio?”
    O te che tu ci fai qui?

  14. Uomo qualunque ha detto

    Ciao Margherita, tu sei viva finché ci sarà qualcuno a ricordarti con affetto.

  15. Emanuele ha detto

    Ovviamente, su LA7 “santificazione” laica della Hack… Sacerdotessa celebrante: Lilli Gruber

  16. Lucio ha detto

    Ovviamente spero che la misericordia infinita di Dio sia riuscita a ricondurla a Se, nonostante tutte le sue ostinate resistenze!

    • Cristeros ha detto in risposta a Lucio

      – San Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751): «San Vincenzo Ferreri riferisce, che un arcidiacono di Lione in Francia rinunciò alla sua dignità, e per zelo dell’anima sua si ritirò in un deserto a far penitenza. Spirò lo stesso giorno e ora in cui morì San Bernardo, e apparendo poi al suo Vescovo gli disse: “Monsignore sappiate che nella stessa ora in cui io spirai morirono trentamila persone; di queste l’Abate Bernardo e io salimmo al Cielo senza dilazione alcuna, tre al Purgatorio, e tutte le altre ventinovemilanovecentonovantacinque precipitarono all’inferno”»

      Secondo te in quale categoria è finita la Hack?

      • Lucio ha detto in risposta a Cristeros

        Non sono nessuno per poterlo dire. E’ solo Cristo che puo’ giudicare!

        • Cristeros ha detto in risposta a Lucio

          Non voglio di certo sostituirmi a Nostro Signore, ma il buon catechismo di San Pio X insegna che, a meno di un’atto di contrizione perfetto in punto di morte (eventualità molto difficile per chiunque), chi vive fuori dalla Chiesa è spacciato…

          • Uomo qualunque ha detto in risposta a Cristeros

            Proprio quello che predicava Gesù Cristo… eh?!

          • Emanuele ha detto in risposta a Cristeros

            …Sì, ma la Misericordia divina tutto può: “Se questa è la nostra condizione, chi si può salvare?” … “impossibile per l’uomo, non per Dio”

            Comunque, il resoconto di San Leonardo è veramente sconfortante… 5/30000, preghiamo davvero che Dio abbia pietà di noi…

            • Lucio ha detto in risposta a Emanuele

              Per conforto di tutti, specialmente dei peccatori, riporto quanto Gesù diceva ad un’altra anima mistica, Suor Faustina Kowalska: «Desidero che i miei Sacerdoti annunzino questa mia grande misericordia per le anime peccatrici. Il peccatore non tema di avvicinarsi a me. Anche se l’anima fosse come un cadavere in piena putrefazione, se umanamente non ci fosse più rimedio, non è così davanti a Dio. Le fiamme della misericordia mi consumano, desidero effonderle sulle anime degli uomini. Sono tutto amore e. misericordia. Un’anima che ha fiducia in me è felice perché io stesso mi prendo cura di lei.
              Nessun peccatore, fosse pure un abisso di abbiezione, esaurirà mai la mia misericordia, poiché più vi si attinge e più aumenta. Figlia mia, non cessare di annunziare la mia misericordia, col farlo darai refrigerio al mio Cuore consumato da fiamme di compassione per i peccatori. Quando dolorosamente mi ferisce la mancanza di fiducia nella mia bontà!
              Per punire ho tutta l’eternità, adesso invece prolungo il tempo della misericordia per essi. Anche se i suoi peccati fossero neri come la notte, rivolgendosi alla mia misericordia, il peccatore mi glorifica e onora la mia Passione. Nell’ora della sua morte io lo difenderò come la mia stessa gloria. Quando un’anima esalta la mia bontà, Satana trema davanti ad essa e fugge fin nel profondo dell’inferno. Il mio cuore soffre perché anche le anime consacrate ignorano la mia misericordia e mi trattano con diffidenza. Quanto mi feriscono! Se non credete alle mie parole, credete almeno alle mie piaghe!».

  17. Giacomo C.S. ha detto

    Tutto sommato credo che l’articolo, pure obiettivo, sia un po’ troppo blando nei confronti dell’altre volte pesantemente criticata Hack. Con tutto il rispetto possibile per i morti, non credo che il cattivo giudizio su una persona debba in nessun modo essere addolcito a causa della scomparsa della stessa. Che poi la presunta umanità della signora Hack abbia qualcosa da insegnare, al di fuori (forse) della sua materia di competenza, mi sembra una affermazione a dir poco improbabile…

    Non si deve dimenticare la presunzione con cui questa donna, invece di limitarsi a fare il proprio lavoro, ha sempre messo becco in questioni delle quali era completamente ignorante (lei stessa affermò di non averci mai capito nulla di filosofia), concependo i credenti come dei poveri stolti che non riuscendo a trovare risposte scientifiche alle domande più importanti (come se poi la scienza avesse qualsivoglia voce in capitolo in campo metafisico!) si inventano favolette in cui credere, considerando Dio alla stregua della befana o del coniglio pasquale.

    Che poi abbia una volta asserito che l’insegnamento di Gesù abbia avuto conseguenze antropologiche importanti (la scoperta dell’acqua calda poi…) non cambia certo il mio giudizio su una persona intellettualmente misera, dalla quale nessun uomo di cultura, a prescindere dalla propria posizione ideologica, ha assolutamente nulla da cui imparare.

    Detto questo, la misericordia del Signore è grande, e sono sicuro che Lui avrà pietà anche della sua anima.
    Riposi in pace alla luce di quella sapienza che non ha avuto la fortuna di conoscere in vita

    • Emanuele ha detto in risposta a Giacomo C.S.

      …non voglio fare l’avvocato della redazione, ma credo che l’intento dell’articolo fosse demolire l’ateismo “duro e puro” della Hack che in questi giorni viene portato come vessillo da molti laicisti…

  18. Emanuele ha detto

    …però, siete stati troppo svelti, avete battuto Odifreddi sul tempo… Così, lui è andato leggero leggero, cauto cauto… un’occasione di risate mancata… :-)(Margherità, da toscanaccia, perdona il mio sarcasmo…)

    …A parte gli scherzi, bravi!

  19. Emanuele ha detto

    …per chi interessa posto questo video interessante:

    http://www.youtube.com/watch?v=xf3nDKVLJVs

    e’ il confronto tra Hack e Mons. Zenti tra scienza e fede…

    • Emanuele ha detto in risposta a Emanuele

      …c’è una perla al min 15:05. La Hack sostiene che anche i laici hanno un’etica e questa si basa sugli insegnamenti di Gesù…

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Emanuele

        Non se ne può più di sentire Gesù come il primo socialista della storia…
        Per di più fondi (il ‘tu’ è in forma impersonale, a scanso di equivoci) un’etica sugli insegnamenti di una persona (che tu non credi essere divina) che:
        1) Non conosci (perché se lo definisci socialista, allora non Lo conosci)
        2) Dici essere una persona come tutte le altre, forse solo dotata di particolare carisma in più
        Ma allora perché proprio Lui? Perché non un’altra personalità influente della storia? Solo perché tanti pecoroni (perché solo questo possono essere delle persone che seguono colui che si dichiara il Figlio di Dio ma che non lo è) Gli hanno creduto per davvero allora ci si adegua ai Suoi dettami?
        E poi ancora, è veramente così? O forse l’etica laica si basa sugli insegnamenti di Gesù che fanno comodo?
        Secondo me quell’affermazione scatena una valanga di problematiche….

        • Emanuele ha detto in risposta a LawFirstpope

          …la principale é che se gli insegnamenti di Gesù hanno validità assoluta per tutti gli atei, allora esiste un etica assoluta. Se é assoluta, questa non può essere umana

    • Jacques de Molay ha detto in risposta a Emanuele

      L’ho guardato per intero: che catastrofe.

      La Hack ha esposto degli argomenti che potevano essere fatti tranquillamente a pezzi da uno qualsiasi dei lettori assidui di UCCR e nonostante tutto ha dato l’impressione di farla da padrona. Certo, questo non era un debate tipo quelli a cui partecipa William Lane Craig, per carità, tuttavia Zenti non è davvero riuscito a rendere Ragione della propria Fede, purtroppo. Gli argomenti che ha utilizzato (l’esperienza personale con Dio), spiace dirlo, ma servono a poco in discussioni simili.

      Gli interventi più interessanti sono stati quelli dei quattro relatori, tra cui il mitico prof. Fasòl! Peccato che non abbia avuto più spazio…

      Una occasione sprecata.

      • Emanuele ha detto in risposta a Jacques de Molay

        In effetti si poteva fare meglio… Ma la tesi della Hack é sempre stata quella di Dio “tappa buchi”… Spostare la discussione sull’esperienza personale evitava questa facile scappatoia.

        Mi pare infatti che bollare l’esperienza personale come prova illogica, come faceva la Hack, sia assurdo, visto che tutto il progresso umano si basa su esperienze personali.

        P.S.
        La barzelletta della sabbia (min. 53:00) é geniale, infatti la Hack é rimasta come un pesce lesso…

        • Jacques de Molay ha detto in risposta a Emanuele

          Certo, tuttavia la Hack ha ribadito più volte che l’esperienza personale di Zenti ers vera per lui, ma che questo non provava alcunchè. Ha detto una cosa che dovrebbe far riflettere tra l’altro: se l’argomento di Zenti fosse stato davvero razionale (nell’accezione che dava lei al termine) avrebbe persuaso pure lei, ed invece…
          Ora, è chiaro che non potrai mai persuadere nessuno alla Fede (e Zenti è stato molto chiaro nella distinzione che passa tra l’aver Fede ed il credere in Dio), certo è che portare almeno delle ragioni valide per l’esistenza di Dio (non dico il volerla dimostrare inconfutabilmente) a partire dalle cose che osserviamo non avrebbe dovuto essere troppo difficile per un vescovo, almeno spero!
          Non dico mettersi a sciorinare gli argomenti dell’aquinate, chè sarebbe stato come tirare ai canarini con il bazooka, ma qualche argomentino tipico della filosofia/teologia naturale non ci sarebbe stato male eh!

          La mia modesta opinione, s’intenda, lungi da me voler insegnare alcunchè, specialmente ad un vescovo…

          • Daphnos ha detto in risposta a Jacques de Molay

            Hack: Contro gli immigrati si son fatte leggi vergognose, addirittura invitando i medici a trasgredire il giuramento di Ippocrate, a non curare i clandestini!!

            Poiché spero nella buona fede della Hack, mi auguro che anche su questo sia stata semplicemente ignorante, e non ipocrita, visto che lei chiedeva quasi tutti i giorni ai medici di trasgredire quel giuramento.

            • Jacques de Molay ha detto in risposta a Daphnos

              Eh, perchè quando invece ha detto che le religioni sono causa dei fondamentalismi che portano a guerre etc etc? L’ateismo invece no…

              Comunque, visto il tenore degli argomenti, non credo si trattasse di ipocrisia…

          • Emanuele ha detto in risposta a Jacques de Molay

            c’è una perla, non mi sono segnato il minuto, in cui la Hack sostiene che l’intelligenza emerge dalla materia…

            Arriva a dire, “lei crede in Dio, io nella materia”. Cioè la risposta è puramente fideistica in entrambi i casi.

            Togliere Dio come “tappa buchi” per sostituirlo con caso, materia, etc. non cambia il problema…

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