Le ombre di Lutero: antisemita, intollerante e contraddittorio

Martin LuteroLa prof.essa Angela Pellicciari è nota per i suoi libri sul Risorgimento e la Massoneria, entrambi sostenuti da ideali fortemente anticristiani. Nel 2006 è stata oggetto di un attacco calunnioso da parte di Repubblica (e altri quotidiani), accusata di idee filonaziste per aver proposto ai suoi studenti la lettura di alcuni brani di Hitler. In sua difesa è intervenuta una sua studentessa ebrea, la famiglia della studentessa e altri suoi alunni. A livello mediatico è stata difesa da Giuliano Ferrara, Pierluigi Battista, Ernesto Galli della Loggia, Nicoletta Tiliacos, Lucetta Scaraffia, Giorgio Rumi, Giorgio Israel e Rocco Buttiglione.

La Pellicciari concorda sostanzialmente con il pensiero di Pio XII nel vedere un filo rosso a legare la Rivoluzione Protestante, quella Francese e quella Comunista. Nel suo ultimo libro, Martin Lutero (Cantagalli 2012), cita infatti la famosa frase di Pacelli: «Si è partiti col dire Cristo sì, Chiesa no (protestantesimo ndr). Poi Dio sì e Cristo no (illuminismo ndr). Finalmente il grido empio: Dio è morto, anzi, Dio non è mai esistito (comunismo ndr)».  In particolare, si legge sulla recensione apparsa su Ancora online, si è occupata di smontare la favola raccontata dalla vulgata, sul fatto che Martin Lutero si levò come un paladino della libertà contro la Chiesa cattolica brutta e cattiva.

Lutero in realtà ha negato che la volontà umana sia libera: secondo lui la vita dell’uomo, scrive la Pellicciari, dipende dalla lotta che Dio e Satana combattono per aggiudicarsi la sua anima. Dio crea gli uomini per mandarli o all’inferno o al paradiso senza che questi possano minimamente incidere sulla loro sorte. Secondo Lutero le opere non contano perché, essendo la volontà schiava, le persone non sono responsabili delle proprie azioni.

Negli scritti di Lutero, inoltre, troviamo molto odio: per Roma, per il Papa e per gli ebrei. Nel testo Su gli Ebrei e le loro menzogne, Lutero auspica la distruzione di tutte le sinagoghe e delle stesse case private degli ebrei. «Sia imposta – scrive – la fatica ai Giudei giovani e robusti, uomini e donne, affinché si guadagnino il pane col sudore della fronte». Non fa meraviglia che nel 1936 sia Hitler a ristampare il testo scritto nel 1543 dal padre spirituale della Germania, apostrofato con gli appellativi di Hercules Germanicus e Propheta Germaniae. Certamente il cammino del Führer fu facilitato dalla filosofia tedesca inaugurata da Lutero, non a caso nella Prussia protestante il consenso per Hitler arrivò all’80%, nella Baviera cattolica, invece, non superò il 19%.

Studiando gli scritti dello stesso Lutero, la Pellicciari ha notato inoltre che il suo pensiero è pieno di contraddizioni. In particolare l’autrice ha mostrato l’approccio ideologico alla Scrittura da parte di Lutero: egli infatti sostiene che può essere oggetto di fede solo ciò che è fondato nella Sacra Scrittura, ma non esita a definire una “ lettera di paglia” la Lettera di Giacomo che esalta il valore delle opere a scapito del principio della “sola fede”, come invece da lui sostenuto. Ovvero, egli non fa parlare la Sacra Pagina, ma espunge da essa i versetti che più si confanno al suo pensiero religioso. Un altro esempio: Lutero sostiene che ogni fedele deve leggere la Sacra Scrittura da solo senza la mediazione della Chiesa, ma nella stessa Bibbia  si legge: «Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu mai creata una profezia, ma mossa da Dio» (Pt 1,20-21). Contrariamente al messaggio cristiano, Lutero prova un odio profondo per il Papato e per Roma, disprezzo esplicitato anche attraverso l’immediatezza di caricature oscene e dissacranti che ritraggono il pontefice come capra, asino, drago infernale o l’anticristo.

Lutero si accorge anche staccandosi dall’autorità del Pontefice si moltiplicano inevitabilmente le scissioni dal luteranesimo, e nel 1531 reagisce dicendo: «Non è permesso che un Tizio qualunque venga fuori di sua testa, crei una sua propria dottrina, si spacci per un maestro Pallottola e voglia farla da maestro e biasimar chi gli piaccia». Già, peccato che pochi anni prima lui stesso si era opposto all’autorità papale vestendo i panni di quel Tizio che ora biasima.  La sua intolleranza diventa anche fisica: per placare la rivolta dei contadini di Munster, che avevano dato vita ad una chiesa separata da quella luterana, Lutero infiamma l’animo dei principi tedeschi che reprimeranno i dissidenti con la forza provocando la morte di circa 100.000 di essi.

Proprio i principi tedeschi diventeranno le nuove guide della cristianità riformata da Lutero, alla faccia della laicità. In questo stà la genesi dello statalismo, quella forma di comunità politica che si pone sopra ogni uomo e sopra ogni altra istituzione senza alcun vincolo. Con Lutero la fede da pubblica diventa fatto privato, intimistico, che riguarda solo ed esclusivamente la coscienza.

In precedenti articoli, informando della pubblicazione dei volumi di Gianfranco Amato e Bad Gregory, abbiamo mostrato come la Riforma protestante sia all’origine del nichilismo moderno e della secolarizzazione occidentale.

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21 commenti a Le ombre di Lutero: antisemita, intollerante e contraddittorio

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  1. lorenzo ha detto

    In uno scambio di opinioni con un evangelista sui versetti: «Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu mai creata una profezia, ma mossa da Dio» (Pt 1,20-21), l’amico se ne uscì con la seguente spiegazione: “il Papa e la Chiesa sono in errore perché interpretano le Scritture da un punto di vista personale, noi invece lo possiamo fare correttamente perché siamo personalmente illuminati dallo Spirito Santo.”

    • Pino ha detto in risposta a lorenzo

      illuminazione ad personam

    • Beppina ha detto in risposta a lorenzo

      La casta degli eletti…

    • francesco ha detto in risposta a lorenzo

      Le chiese protestanti sono centinaia e centinaia, ma dove c’è divisione opera satana. Già questo dovrebbe far riflettere i nostri amici, ma l’orgoglio che aveva Lutero si è trasferito a loro e chi è orgoglioso difficilmente riesce ad aprirsi alla grazia di Dio. Questo vale anche per certi cattolici ovviamente.

      • Pino ha detto in risposta a francesco

        Lutero è stata una autentica sciagura perchè separando ragione da fede ha aperto la strada alle filosofie illuministe e queste ultime alle deliranti ideologie del XX secolo come il comunismo. E’ questa la grande colpa storica di Lutero ben evidenziata da Papa Pio XII.

        • Salvatore ha detto in risposta a Pino

          Inoltre non è certo un caso che i Paesi protestantizzati sono quelli maggiormente secolarizzati. Questo perché la fede protestante non ha alcuna teologia razionale per opporsi all’intollerante assalto laicista.

          • Pino ha detto in risposta a Salvatore

            il protestantesimo ha ceduto al relativismo e questo è logico. Quando viene ammesso il “libero esame” è evidente che tutti possono dire tutto ed il suo contrario senza che nessuno abbia l’autorità di intervenire per stabilire quale sia la giusta posizione ed interpretazione. Il caos regna sovrano.

    • gladio ha detto in risposta a lorenzo

      ” noi invece lo possiamo fare correttamente perché siamo personalmente illuminati dallo Spirito Santo.”
      Di fronte a tanta sapienza… ammutolisco.
      Non c’è che dire, un chiaro esempio di cristiana umiltà.

  2. Luigi ha detto

    Sarebbe davvero ora che si ritorni a chiamare il la Riforma Luterana con il suo giusto nome: ERESIA (che del resto, meglio di ogni altro termine, ne spiega i risultati assolutamente deleteri nel corso dei secoli…)

  3. Pino ha detto

    Ricordiamo che Lutero aveva un equilibrio psichico precario, problema in lui generato dall’aver ucciso un compagno di studi universitari in un duello. Per sfuggire alla giustizia si rifugiò in un convento e divenne successivamente monaco. Ma l’episodio che lo aveva visto protagonista continuerà a turbare la sua mente creandogli seri problemi. Non vorrei dire una fesseria ma se ben ricordo Lutero morì suicida.

    • gladio ha detto in risposta a Pino

      Caro Pino, questa mi giunge nuova, confesso comunque la mia scarsa conoscenza in materia.
      Nell’ opera biografica “Martin Lutero” di Friederich W. Kantzenbach (edizioni Paoline collana “I Protagonisti” ), per esempio,non se ne fa cenno.
      Altre fonti danno questi eventi come “presunti”
      Una fonte li dà per sicuri ma l’ autore, tanto per dire come stanno le cose , colloca Lutero… all’inferno
      Ora, su coloro che indirizzano le persone , a loro insindacabile (ma umano)giudizio,chi in paradiso e chi all’ inferno ,ho sempre nutrito seri dubbi: sia riguardo alla loro serietà, sia riguardo alla loro competenza e capacità di esprimere giudizi obiettivi su fatti o personaggi storici.
      Quindi è mia opinione evitare di entrare in polemica con argomenti sui quali non abbiamo certezze, può risultare controproducente, anche se espressi in forma dubitativa come giustamente hai fatto tu. Il pensiero di Lutero, immortalato nei suoi scritti, è più che sufficiente a renderlo facile bersaglio della critica delle persone dotate di buon senso.
      Comunque, se qualche utente, ferrato sull’ argomento volesse illuminarci, così… a titolo di curiosità… ben venga!

      • Pino ha detto in risposta a gladio

        la cosa certa è che Lutero aveva seri problemi di equilibrio psichico, determinati dal fatto che ho citato. Che poi sia morto suicida o meno, non ne sono certo l’ho letto anch’io. La figura del personaggio descritta nell’articolo evidenzia un carattere non equilibrato e violento.

    • semelets ha detto in risposta a Pino

      OT:
      l’errore originario era nel commento di Francesco. Avresti dovuto rivolgere a lui le invettive e la lezione di catechismo.
      Il commento di Quaresima si limitava a far emergere le incongruenze implicite nel post di Francesco.

      • Pino ha detto in risposta a semelets

        la risposta perfetta l’ha data Paolo Viti, Francesco metteva solo in evidenza il fatto che l’ordinazione sacerdotale dei soli uomini era una scelta operata direttamente da Gesù e pertanto di valore ben più forte delle scelte operate dal Magistero della Chiesa, che infatti NON può modificare, a seguito di ciò quanto stabilito dal Fondatore della Chiesa stessa.

        • Semelets ha detto in risposta a Pino

          La risposta di Paolo Viti è sbagliata, se non altro perchè definisce sciocchi i commenti di Giulio Quaresima ed inoltre perchè non dà spiegazioni comprensibili ad un non credente.
          La risposta corretta e comprensibile secondo me è questa: storicamente Gesù non ha scelto sacerdoti femmine e la Chiesa deve interrogarsi se questa sia stata una scelta accidentale, ad esempio condizionata da fattori storici e culturali, oppure se sia stata una scelta con un significato profondo, che riflette una volontà esplicita e non condizionata di Gesù e che pertanto non può essere mutata: quest’ultima è stata la linea tenuta nei secoli dalla Chiesa e che anche la Chiesa attuale ha confermato.
          La risposta di Francesco che dice che è così perchè Gesù ha fatto così punto e basta è sbagliata.
          La risposta giusta avrebbe dovuto armonizzare, senza arroganza nè invettive nè insulti, il commento di Francesco e il tuo.

          • Pino ha detto in risposta a Semelets

            la Chiesa ha ampiamente chiarito la sua posizione nel corso dei secoli, posizione che è immutabile, il resto sono solo polemicuzze inutili e sciocche. Paolo Viti invece pone una questione fondamentale ed affatto sbagliata ma correttissima anche perchè, nel corso degli anni e discutendo di argomenti religiosi con i non credenti, mi sono sempre trovato di fronte allo stesso problema, e cioè la concezione che questi ultimi hanno della Chiesa. Spesso e volentieri è un dialogo fra sordi, perchè il punto di partenza è totalmente differente. Per un non credente le Sritture sono una specie di romanzo soggetto alla critica ed alla interpretazione personale, che può essere la più diversa, per un credente, al contrario, l’interpretazione delle Scritture è compito del Magistero e non del singolo. Anche perchè questo è chiaramente espresso nelle Scritture stesse, come dice l’apostolo Pietro “nessuna scrittura va soggetta a privata spiegazione”.

            • Semelets ha detto in risposta a Pino

              Che il punto di partenza di un credente e un non credente sia totalmente differente mi sembra ovvio.
              D’altra parte è al credente che è chiesto di “rendere ragione”: e a chi dovrebbe rendere ragione, se non a un non credente?
              A parte i casi in cui l’interlocutore abbia un evidente atteggiamneto di “presa per il culo” (ma non è certo il caso di Giulio Quaresima, per quanto ho potuto constatare in questo sito), la responsabilità del dialogo tra sordi è sostanzialmente sempre del credente: non si può insomma rimproverare al non credente di essere non credente e dunque tocca al credente (che deve rendere ragione) trovare le parole giuste perchè il dialogo non sia tra sordi.
              Nel caso specifico mi sembra che la questione potesse benissimo essere spiegata in modo comprensibile, anche se non necessariamente condivisibile, ad un non credente.

  4. Vincenzo ha detto

    Molti intellettuali in Italia hanno sostenuto e sostengono che il nostro paese “è indietro” rispetto agli stati del Nord Europa ed agli USA soprattutto perchè da noi non c’è stata la riforma protestante. Spesso però il protestantesimo non è stato impulso per una giusta modernizzazione della società. Basta pensare che oggi quasi tutti i fondamentalismi cristiani sono di matrice protestante in quanto, applicando in modo rigido il principio luterano della “sola scriptura”, si tende a dare una interpretazione letterale delle Scritture.A tal proposito, Basta vedere cosa capita nel mondo anglosassone in tema di contrapposione tra creazionisti ed evoluzionisti.

    • Pino ha detto in risposta a Vincenzo

      riguardo gli “intellettuali” riporto una frase cantata da Giorgio Gaber quando faceva teatro. La riporto in versione integrale, che non vuole essere offensiva o scurrile. Cantava Gaber “in Italia ogni intellettuale fa opinione ma se lo guardi bene in faccia scopri che è solo un gran coglione”.

      • Penultimo ha detto in risposta a Pino

        Sai qual’è il problema ci scambiano per protestanti.Ovvero quello che dovrebbero dire a loro lo dicono a noi,quello che dicono a noi a non lo dicono a loro.

        Spesso succede infatti che un cattolico si trova a rispondere di argomenti che dovrebbero essere inferiti ai protestanti.

        Tipo e quando mai la chiesa pone il veto sul frequentare le ore di biologia?
        Anzi sono furiosi con la chiesa perchè non ha contestato Darwin.

        ECCO UNA POSIZIONE CHE GLI ATEI CONTESTANO AI CATTOLICI CON I QUALI NON ABBIAMO NULLA A CHE FARE E CHE INVECE DOVREBBERO FARSI CHIARIRE DA LORO.

        “1. Una creazione assoluta
        Tutto è stato creato dal nulla da parte di un Dio infinito e personale. Continuare a voler attenersi a una forma di relativismo, o di creazione secondaria, equivale ad elevare qualcosa d’altro (lo spazio, il tempo, l’elettromagnetismo, la forza di gravità, l’energia, o la struttura nucleare della materia) alla posizione di sostituto infinito del solo vero Dio.

        2. La validità nello spazio-tempo della Parola scritta di Dio
        La Parola di Dio scritta si riferisce al nostro concreto spazio e tempo. Non bisogna allontanarsi dalla Scrittura su questo punto, relegandola nel campo del mito, del simbolo e della poesia, al fine di accomodarla alla filosofia naturalista. Ciò equivarrebbe a rendere il peggiore servizio possibile a coloro che sono presi nelle maglie del dogma dell’evoluzione materialista. Il fatto che la loro risposta alla nostra testimonianza possa essere poco riconoscente, non è una ragione per nascondere loro la luce a cui dovrebbero guardare.”

        Vaneggiano in una maniera assurda.Ed è tanto più assurdo che un cattolico debba rispondere di sifatte sciochezze.

  5. Gab ha detto

    E pensare che nella Chiesa cattolica c’è chi per amor “ecumene” vuole rivalutare Lutero e farlo un paladino cristiano. Manco fosse S. Paolo…. che tristezza.

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