Gay, 14 milioni di italiani la pensano come Cassano. Che si fa?

Per aver detto la sua circa la possibilità di avere colleghi omosessuali, il calciatore Antonio Cassano – ai sensi dell’art. 11 bis del regolamento disciplinare – è stato multato dalla Uefa con 15.000 euro di ammenda. Giustissimo, avranno pensato in molti. Ora, tralasciando qualsivoglia considerazione nel merito, c’è un problema, anzi un grosso problema: milioni di italiani la pensano esattamente come il fantasista barese.

A dirlo è una fonte autorevole, l’Istat, che in La popolazione omosessuale nella società italiana”, report diffuso lo scorso 17 maggio 2012, ha reso noti gli esiti di una ricerca condotta sondando le opinioni di cittadini di età compresa tra i 18 e i 74 anni.

Cosa è emerso? Semplice: più dell’8% del campione considerato ritiene «per nulla accettabile» l’ipotesi di avere un collega omosessuale, il 9,5% esclude che accetterebbe di avere un omosessuale come superiore in ambito lavorativo, per il 28,1% è «per nulla accettabile» che vi siano medici omosessuali mentre addirittura il 41,4% del campione non ritiene tollerabile che un omosessuale possa fare l’insegnante elementare. Non finisce qui: secondo il 29,7% degli intervistati gli omosessuali dovrebbero nascondere il loro orientamento. Il che corrisponde sostanzialmente al Cassano pensiero, centrato sull’inopportunità, da parte degli omosessuali, di manifestare il loro orientamento:«Se ci sono froci, problemi loro».

Ora, quasi il 30% di un campione rappresentativo di cittadini tra i 18 e i 74 anni significa, approssimando, che circa 14 milioni di italiani la pensano come il calciatore multato. Di qui un dubbio: che si fa? Chiediamo a 14 milioni di italiani di tacere, di non dire ciò che pensano? Oppure introduciamo il reato di omofobia e aspettiamo di multarli tutti uno per uno? Anche perché se si chiedessero 15.000 euro a 14 milioni di italiani si incasserebbe la bellezza di 210 miliardi. Una somma stratosferica, equivalente a più del doppio di quello che l’Eurogruppo stanzierà per salvare la Spagna dal rischio default.  Dunque attenti, cari italiani, che se lo viene a sapere Monti siete fregati.

N.B.
La pubblicazione di questo articolo non significa in modo automatico che il suo autore o i responsabili del sito web intendano condividere le opinioni di queste 14 milioni di persone.

Giuliano Guzzo

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55 commenti a Gay, 14 milioni di italiani la pensano come Cassano. Che si fa?

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  1. Pino ha detto

    leggo “più dell’8% del campione considerato ritiene «per nulla accettabile» l’ipotesi di avere un collega omosessuale”. Vi racconto un episodio che mi è capitato. Quando lavoravo a Parigi nella sede della mia società gli uffici erano a due posti, c’erano de scrivanie per ogni ufficio. Un giorno si decide di fare una risistemazione delle persone negli uffici ed il sottoscritto che prima era in compagnia di una ragazza si trova con un nuovo collega francese, una persona distinta e simpatica. Vedo che molti colleghi mi guardano in modo strano, qualcuno accenna a sorrisetti, poi un collega italiano mi dice “ma non l’hai ancora capito, quello è una checca”. Sinceramente non ne avevo avuto l’impressione, sembrava tutto meno che un gay, invece era vero. Conviveva con un antiquario (altro ambiente dominato dai gay, a quanto pare) ed aveva pure aperto in società con quest’ultimo un negozio di antiquariato. A dire il vero la cosa non mi ha disturbato, era una persona simpatica, molto educata ed anche intelligente nel suo lavoro.

  2. Piero ha detto

    Bah… non si capisce perche’ dovrebbe “disturbarmi” avere un collega omosessuale.

    • Daphnos ha detto in risposta a Piero

      Ma non scoccia a nessuno avere accanto dei gay, suvvia… io sono persino al di fuori di quel 30%, ho diversi amici gay. Quello che scoccia, in quegli ambienti, è constatare che il pensiero corretto non riesce a essere imposto ne’ con le promesse di elevazione intellettuale e di progresso, ne’ con la propaganda, ne’ con la coercizione, ne’ con le multe, ne’ con la richiesta di disegni di legge che prevedano aggravanti, ne’ con le accuse di razzismo, ne’ con le promesse di costruire l’utopia (il mondo perfetto in cui tutti possono fare quello che vogliono, quando vogliono, come vogliono, perché sì).

      Questo sì che scoccia: e, tutto sommato, quando me ne rendo conto, mi scappa fuori un sorrisetto.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Piero

      Cassano ha ragione invece. Per il suo lavoro, condividere momenti di spogliatoio, nudità, doccia assieme con una persona attratta dal suo stesso sesso è cosa imbarazzante e disturbante. Non a caso le donne, cioè coloro che hanno un’attrazione per gli uomini (e viceversa) hanno uno spogliatoio differente. Proprio per evitare questi problemi.

      • Piero ha detto in risposta a Paolo Viti

        Ovviamente non mi riferisco a tipologie lavorative che contemplino l’uso degli spogliatoi.

        • Paolo Viti ha detto in risposta a Piero

          E’ proprio quello che pochi hanno capito. Usare degli spogliatoi assieme a persone omosessuali è un disagio, non lo sarebbe se fossimo due camerieri. Ma due che si cambiano assieme è fastidioso, tant’è -lo ripeto- che uomini e donne stanno in due spogliatoi diversi proprio per questo.

  3. Antonio ha detto

    Multiamo quelli che si sentono disturbati da un collega cattolico?

  4. Felix ha detto

    Io penso che c’è molta confusione sul mondo omosessuale: c’è chi li odia tutti, c’è al contrario chi li difende a spada tratta su tutto…! In realtà è un mondo molto complesso e variegato. E forse, a dirla tutta, quello che mi disturba di più (oltre i militanti fanatici di Arcigay e Arcilesbica) sono quegli eterosessuali che pretendono i matrimoni anche per i gay e se non la pensi come loro ti accusano di essere omofobo e senza cuore!

  5. Andrea ha detto

    Io penso che se uno sia gay debba trattenersi e basta.

    Poi gli omosessuali di regola problemi non me ne danno, il problema sono certi gay, che sono una categoria diversa dagli omosessuali: gli omosessuali hanno attrazione verso persone dello stesso sesso e basta, i gay pretendono di costruire la loro vita intorno ai loro disordini sessuali, tra i quali tra l’altro l’omosessualità manco è il più grave…

    • Giulia ha detto in risposta a Andrea

      Quanti gay conosci per dire che queste persone (che vivono normalmente in mezzo a noi) intendono addirittura modellare tutta la loro vita attorno ai “disordini sessuali” di cui sarebbero portatori?

  6. beciu ha detto

    Il problema dovrebbe essere che il 30% degli italiani (sarà così ? questi sondaggi lasciano il tempo che trovano) pensa che i gay dovrebbero tenersi per loro la loro natura.

    • Ottavio ha detto in risposta a beciu

      Pubblicamente si, chi se ne frega se uno è etero o è gay? Soltanto Cruciani fa queste domande…con i gay il comportamento sessuale è diventato di dominio pubblico. Ma se tutti si facessero un bel padellino di fatti propri??

  7. LG ha detto

    …che si fa?
    qualche bella fiction per rieducare la società arretrata!! 🙂

    • controinformato ha detto in risposta a LG

      con il patrocinio del ministero della verità.
      La Guerra è Pace
      La Libertà è Schiavitù
      L’Ignoranza è Forza
      W la gloriosa potenza di Oceania
      W il Grande Fratello!

  8. Max ha detto

    “per il 28,1% è «per nulla accettabile» che vi siano medici omosessuali”

    Beh, credo che questi si sbaglino. Finche’ un medico si attiene alla piu scrupolosa correttezza professionale, non mi importa che sia etero, omo o bi.

    Certo, se un medico gay “approfitta” della sua professione e’ un altro conto. E’ lo stesso problema per un medico uomo etero che approfitta della sua professione per “visitare” una donna.

    • Ottavio ha detto in risposta a Max

      Verissimo. Eviterei però di mandare mio figlio in un asilo con un maestro/a omosessuale. Ovviamente riceverebbe un’educazione differente da quella che riceve a casa e la scuola non sarebbe d’aiuto alla famiglia. Gli verrebbe insegnata la teoria dei diecimila generi, della normalità di crescere con due genitori gay e dell’omosessualità presente tra gli animali e dunque automaticamente cosa “naturale”.

      • Giulia ha detto in risposta a Ottavio

        E perché venire a contatto con modi di pensiero e stili di vita differenti dal proprio sarebbe così nocivo? E soprattutto: un insegnante deve essere preparato, competente e professionale. La sua vita privata ed il suo modo di intendere la vita, sono fatti suoi, dei quali deve rispondere solo a se stesso, certo non possono essere parametri per giudicarne la capacità didattica.
        Altrimenti, scusa il mio cinismo, perché non evitare anche, che so io, di farsi assistere da personale sanitario omosessuale, o di acquistare alimenti o altri generi di prima necessità da un omosessuale, o farsi rappresentare da un avvocato omosessuale, ecc. ecc.?

        • Ottavio ha detto in risposta a Giulia

          Non sarebbe nocivo se uno avesse la facoltà di un giudizio personale, ma i bambini all’asilo non ce l’hanno. Insegnare loro che avere due genitori maschi è cosa normale significa violentare la natura umana, che guarda caso ha previsto che i bambini nascano SOLTANTO tra un uomo e una donna. Questo è un piccolo esempio.

          L’insegnante educa quello che lui ritiene giusto, è ben diverso da un avvocato o da un medico. Un insegnante gay non insegnerà mai sulla famiglia (fondamentale per il bambino!!) cose che contraddicano il suo status comportamentale.

  9. Mum ha detto

    L’UEFA non può multare i singoli cittadini ma solo i ben pagati calciatori che preventivamente hanno firmato un preciso codice di condotta. Quindi l’idea di raccogliere 210 miliardi è a dir poco surreale.

    Meno ilarità mi provoca invece la logica per cui se il 25% degli italiani fosse razzista, il 41,4% omofobo, il 55% sessista, il 15% malrattatore, il 38% bestemmiatore, il 60% sprezzante delle regole e della democrazia… dovremmo comunque avere il massimo rispetto per tali categorie perchè espressione di legittimi e personali punti di vista.
    Raccapricciante.

    • Salvatore ha detto in risposta a Mum

      Ti ricordo che per voi laicisti la morale non esiste, è solo un’illusione evolutiva. Non esiste il bene e il male, ma soltanto opinioni personali. Non hai alcuna giustificazione per affermare che “loro” dicono cose sbagliate e “tu” le dici giuste…tutte le opinioni hanno lo stesso valore.

      Oppure vuoi staccarti dal relativismo etico?

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Salvatore

        Il fatto che i principi etici siano negoziati non significa che non esistano, ma che devono essere allargati e non esclusivi di una comunità, finanche religiosa, finanche monoteista.

        • Salvatore ha detto in risposta a Marco Comandè

          Ma se sei un frutto dell’evoluzione i principi etici non esistono, sono mere illusioni. Ti ricordo che la tua religione insegna che noi siamo soltanto delle scimmie, come loro non hanno principi etici così non li abbiamo nemmeno noi. Anche perché un principio etico che si modifica continuamente significa non avere principi etici ma soltanto mutevoli opinioni personali.

  10. Marco Comandè ha detto

    Io ho un’idea migliore: facciamo un sondaggio nei Paesi islamici sul ruolo della donna e sulle punizioni subite dai gay!
    Questo articolo è viziato dal solito populismo. Se vogliamo salvaguardare una parvenza di obiettività nel cattolicesimo, partiamo dal dato: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Non c’è un pregiudizio omofobo nella religione? Benissimo: mettiamo il reato penale di omofobia come aggravante, così spostiamo la discussione sul piano civile. Dal diritto penale (insulti, aggressioni, discriminazioni) al diritto civile (Pacs, adozioni, dibattiti pubblici, negoziati politici).
    L’unico problema è che Buttiglione non sembra d’accordo con questa logica cristiana…

    • Salvatore ha detto in risposta a Marco Comandè

      Ennesimo commento senza senso di Comandé, che evita di rispondere alla domanda. Cosa ne facciamo Comandé di questo 14 milioni di italiani? Li buttiamo nei lager sovietici come l’ateo Stalin faceva con i credenti e i sacerdoti?

      Non credo mi interessi l’obiettività nel cattolicesimo, non capisco perché sia una tua ossessione.

      • Marco Comandè ha detto in risposta a Salvatore

        Non accetto il modo con cui viene posta la domanda. Più rispettoso è: come valutare l’opinione di 14 milioni di italiani (presunti, per me, visto che ogni persona ha le sue stravaganze sessuali che nasconde dietro il paravento della morale vittoriana). La mia risposta è: con un negoziato in Parlamento, dove si può manifestare il confronto tra diverse opinioni. Ma capisco che questa non può essere considerata un’opinione da chi non accetta l’obiettività del giudizio cristiano.

        • Salvatore ha detto in risposta a Marco Comandè

          Un’opinione la si valuterebbe con un negoziato in Parlamento.

          Quindi ritieni lecito che si costituisca un partito dei pedofili che esprimono legittimamente le loro opinioni? In Olanda è stato realizzato ragionando proprio secondo le tue stesse intenzioni.

          • Marco Comandè ha detto in risposta a Salvatore

            Ripeto ancora una volta che il negoziato per eccellenza è stato quello dell’Assemblea Costituente. Quindi i negoziati successivi non possono contraddire i principi costituzionali, tanto meno quelli del partito dei pedofili. Anzi, l’ultima legge sulla violenza sessuale ha paragonato il rapporto tra un maggiorenne e un minorenne come un atto di stupro. La tua obiezione mi sembra inopportuna.

      • controinformato ha detto in risposta a Salvatore

        No, faremo come Che Guevara:
        nei campi di lavoro forzato insieme agli omosessuali cubani

  11. Renzo ha detto

    Avere in collega, ma anche un subordinato, omosessuale crea oggettivi problemi a un’analisi attenta dei fatti – parlo per esperianza e meditazione personale sui fatti.
    Nella mia carriera m’è capitato almeno due volte di avere a che fare per lavoro con persone omosessuali all’interno del mio organico, ed è inutile evidenziare come siamo meno propensi al rispetto delle regole, anche solo in ambito lavorativo; ma d’altronde da chi è già abituato ad andare contro le stesse leggi di natura, quelle volute da nostro Signore, non può che essere abituato che a infischiarsene anche di quelle molto più terrene, fatte dagli uomini.
    Morale della favola? I due tizi sono riuscito ad allontanarli, ed ora prima di assumere ci guardo ben dentro.

    • Paolo Viti ha detto in risposta a Renzo

      Renzo non credo si debba generalizzare. Hai avuto un’esperienza certamente negativa, ma è errato fare di tutta l’erba un fascio. Esistono tantissimi omosessuali onesti e affidabili dal punto di vista umano, purtroppo i media non ne parlano ma ce ne sono moltissimi. Anche molto religiosi.
      Sinceramente non vedo legami tra l’andare contro le leggi di natura e andare contro le leggi dello Stato.
      Personalmente eviterei anche di portare la questione su un piano religioso, qui non c’entra nulla la fede dato che tantissimi laici e non credenti sostengono la stessa posizione di tantissimi religiosi e credenti.

    • Sophie ha detto in risposta a Renzo

      Io credo però che il lato intimo si debba scindere da quello lavorativo. Non è detto che un omosessuale sia un pessimo lavoratore, così come non è detto che un eterosessuale possa essere garanzia di lavoro ben fatto. L’omosessualità è peccato ma non dobbiamo dimenticarci che l’uomo è una cosa, il peccato ne è un’altra.

  12. myself ha detto

    Che 14 milioni di italiani la pensino come Cassano non giustifica l’essere omofobi.
    Se per questo un sacco di italiani sono razzisti e vorrebbero che tutti i neri e gli stranieri in genere venissero riempiti di botte, ciò giustifica il razzismo?
    Moltissimi italiani pensano anche che le donne siano inferiori all’uomo e dovrebbero essere le sue schiave sessuali, ciò giustifica il sessismo?

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a myself

      Assolutamente no, ovviamente. Solo che 14 milioni di italiani non sono bruscolette…ce ne sono poi il doppio o il triplo che hanno posizioni più moderate ma sempre critiche, nei quali mi ritrovo io. Insomma…la domanda è: che vogliamo fare? Una rieducazione di massa? Oppure decretare il fallimento della violenza impositiva dell’omosessualismo a reti unificate? La violenza genera sempre violenza.

      • Giulia ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Condivido il pensiero di myself. Trenta-quarant’anni fa, la stragrande maggioranza degli italiani pensava che le donne dovessero stare tappate in casa, che se ti violentavano era colpa tua (vedi la vicenda di Franca Viola, con tutto il paese che le dava contro per aver “osato” denunciare lo stupratore rifiutando poi quella barbarie delle “nozze riparatrici” all’epoca tanto caldeggiate)… dovremmo dedurne che dunque sarebbe stato giusto mantenere bestialità come la “potestà maritale” il “delitto d’onore”, lo “ius corrigendi”?

        • Francesco Santoni ha detto in risposta a Giulia

          Con “tutto il paese” immagino tu intenda il paese di Franca Viola in Sicilia, perché poi in realtà la maggior parte degli italiani furono solidali con lei, ed i suoi stupratori arrestati. Tra i vari che accolsero Franca Viola nel ’68 guarda un po’ pure che c’era: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Franca_viola.jpg Non ti facevi più viva da tempo Giulia, ma a quanto pare il lupo perde il pelo ma non il vizio. E il brutto vizio di stravolgere la realtà ti è ancora rimasto appiccicato.

        • Panthom ha detto in risposta a Giulia

          Giulia, il fatto che CERTI principi etici oggi siano migliorati rispetto a ieri non significa che tutto quello che oggi si ritiene giusto sia corretto.

          Tranta-quarant’anni fa l’adulterio e il tradimento era meno accettato, le famiglie erano più unite, c’era molta meno solitudine ed estraneità di oggi, c’era maggior rispetto per la persona anche a livello formale, il consumo di droga era limitato a poche persone e non certo l’abitudine del sabato sera, la serietà lavorativa dei giovani era precoce, il comportamento a scuola degli alunni era tutt’altra cosa rispetto al bullismo di oggi, eccetera eccetera.

          Evitiamo di dire che i principi morali di OGGI vanno tutti bene, mentre IERI andavano tutti male, perché non è così. La società si è impoverita ed è peggiorata parecchio proprio dal punto di vista morale, sopratutto dopo la rivoluzione del 1968.

  13. Sono parzialmente d’accordo con questo articolo. In fondo se guardiamo la cosa dal punto di vista del movimento gay, 14 milioni di italiani che pensano che l’omosessualità debba esser tenuta nascosta implicano la necessità di prendere provvedimenti. Multe e punizioni non servono a niente, tranne nei casi più eccezionali, come quello di Cassano. E allora che si fa? Ovvio, una battaglia culturale. E dal momento che hanno forti appoggi prende corpo tutta la campagna mediatica a favore dell’omosessualità cui assistiamo ogni giorno, e che ha lo scopo appunto di far lentamente cambiare l’opinione pubblica. Da parte cattolica in fondo non succede qualcosa di simile? Ad esempio, se facessimo un sondaggio su cosa la gente pensa sia stato il ruolo della Chiesa nella storia della scienza, quale pensate che possa essere il risultato? La maggior parte delle persone dirà che la Chiesa si è sempre opposta alla scienza e ne ha rallentato il progresso. Chi conosce la storia della scienza sa che la verità è esattamente l’opposto, che la Chiesa ha sempre promosso il progresso scientifico. Allora che facciamo? Multiamo quelli che dicono che la Chiesa è oscurantista? Non servirebbe a niente. Si deve fare una battaglia culturale. Noi facciamo la nostra, i gay fanno la loro. In questo senso la strategia del movimento gay è comprensibilissima.

    • Francesco Santoni ha detto in risposta a Francesco Santoni

      La multa a Cassano in fondo serviva proprio a questo. Si fa la multa a Cassano e lo si spinge a scusarsi pubblicamente. A questo punto l’episodio, opportunamente enfatizzato sui media, ha lo scopo di convincere il pubblico che in fondo l’omosessualità non è una brutta cosa, e che è sbagliato parlarne come ha fatto Cassano, che però poi è stato bravo a scusarsi. E siccome uno come Cassano ha molti fans, il gioco è fatto…

      • Piero ha detto in risposta a Francesco Santoni

        Peccato che la cosa non funzioni per esempio con Kakà, con gli Atleti di Cristo.
        Pero’ si sa che l’uomo accoglie piu’ facilmente i vizi che le virtu’.

  14. Antonio72 ha detto

    Facciamo una sostituzione, secondo me del tutto legittima, tra l’appellativo di “omosessuale” (o meglio “frocio” secondo il cassano pensiero – sic!) e quello di “negro”. Per es. che da una statistica risulti che il 40% degli italiani non vorrebbe che un maestro di scuola sia di colore, il 15% il proprio medico, ecc..
    A livello concettuale non cambia un bel nulla.
    Ricordo che fino a poco tempo fa il nord Italia era affetto da un tremendo virus antimeridionalista che fece le fortune di qualche movimento politico di nostra conoscenza. (Discendo da una famiglia di meridionali emigrati al nord, quindi so quel che dico).

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