Il calciatore Luca Rossettini ricorda Morosini: «ci ha messo di fronte a Dio»

Come purtroppo sappiamo, sabato scorso il calciatore  del Livorno Piermario Morosini, 25 anni, è stato colpito da infarto ed è morto sul campo. Una tragedia che ha toccato un po’ tutti, appassionati o meno del pallone, e che ha travalicato presto i confini nazionali. Luca Rossettini, giocatore 27 enne del Siena, approdato nel 2008 anche nella nazionale Under-21 italiana, ha voluto scrivere una bella riflessione personale, inviando una lettera al direttore del quotidiano online Ilsussidiario.net. 

Scrive Rossettini: «Caro direttore, quando ieri ho appreso della morte di Piermario, pur non conoscendolo bene (ci siamo infatti affrontati da avversari sul campo e giocato insieme un paio di partite nella rappresentative nazionali) mi sono trovato a piangere come un bambino come si piange per un parente o un amico che ci lascia. E mi sono sorpreso di questo perché come temperamento normalmente tendo a tenere tutto dentro. Ieri però è accaduto qualcosa». Il difensore del Siena accenna alla travagliata storia familiare di Morosini, ricordando il «dialogo col mio compagno di stanza quando davanti alla tv abbiamo appreso la tragica notizia. Mi ha detto: “una cosa così non può lasciare indifferenti, ma ti fa riflettere sulla vita e su Dio“». Continua: «Piermario con la sua morte ha avuto pietà di tutti noi che lo piangiamo perché ci ha messo violentemente di fronte all’eterno e a noi stessi, nudi da tutte le distrazioni che il mondo ci mette davanti e riducendo a zero tutte le nostre inutili preoccupazioni e contese». «Se vogliamo essere uomini fino in fondo e per rispetto al sacrificio di Piermario», riflette il calciatore, «non possiamo far tacere quelle domande che sorgono spontanee dentro di noi in questi momenti: vale davvero la pena vivere? E se si per che cosa? Finisce tutto con la morte? Siamo davvero padroni della nostra vita o siamo voluti e amati ogni istante che passiamo quaggiù?».

Queste inevitabili domande, che la morte di Piermario ha fatto riemergere in ciascuno, «possano essere per ognuno di noi compagni, colleghi, amici e tifosi un passo in avanti verso quel Disegno di salvezza che misteriosamente ci comprende tutti, ognuno con la sua strada e la sua storia», si augura Rossettini. Personalmente sono molto d’accordo: inutile dare sfogo alla furia giustizialista verso quella macchina dei vigili che non doveva ostruire il cancello per permettere l’ingresso all’ambulanza. Certamente, si trovi il responsabile e si individuino le eventuali colpe, se effettivamente quel ritardo è stato fatale per la vita di Piermario. Si impari da questo tragico errore, ma è sterile accanirsi morbosamente e mediaticamente su questo, nulla riporterà indietro Piermario.

E’ bene invece che trovino spazio le questioni poste così profondamente dal giocatore del Siena, Rossettini, il quale conclude: «Preghiamo soprattutto per la sorella e la fidanzata perché sopportino la lontananza e non siano lasciate sole in questo immenso dolore ma possano sentire la vicinanza degli amici e dei parenti e il calore di quell’unica grande Presenza che unica consola e riscalda il cuore. Piermario da oggi è più di un compagno, collega o avversario, Piermario è un vero amico perché in qualche modo, misteriosamente, ha dato la sua vita per ciascuno di noi». Anche io ritengo che, se questa tragedia può servire a riflettere maggiormente sul senso della nostra vita, ad avvicinarci di più a Colui che, unico, può darle un senso compiuto e adeguato, allora Piermario rimarrà davvero anche nei cuori di chi non l’ha mai conosciuto, indipendentemente da quando i media decideranno inevitabilmente di disinteressarsene. Senza nessun falso sentimentalismo.

Simone Aguado

 

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13 commenti a Il calciatore Luca Rossettini ricorda Morosini: «ci ha messo di fronte a Dio»

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  1. Gab ha detto

    Luca Rossettini fa parte degli “Atleti di Cristo” ?

  2. Alessandro M. ha detto

    Una lettera molto bella, purtroppo l’idea che abbiamo dei calciatori è quella di Totti o Bobo Vieri.

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a Alessandro M.

      Attenzione a giudicare, Francesco Totti fa del bene a tanti ragazzi con la sua scuola calcio dove si prende cura di moltissimi casi difficili senza clamore…la sua prima maglia in Nazionale (detto per inciso) l’ha donata al santuario del Divino Amore dove è esposta (nel negozio di souvenir gestito dalle suore, tra le altre cose ci sono anche la bicicletta di Merckx e tanti incredibili cimeli di campioni di tutti gli sport…).
      Su Bobo Vieri non ho notizie e non parlo….

      • Alessandro M. ha detto in risposta a alessandro giuliani

        Si effettivamente ho parlato per luogo comune, e il 90% delle volte si sbaglia. Purtroppo i media sono abili a dare una certa idea delle persone, al di là che essa corrisponda o meno alla realtà.

      • eaglet ha detto in risposta a alessandro giuliani

        se è per questo Totti è anche lo stesso che prende a calcioni un ragazzino come era Balotelli, o sputa in faccia agli avversari in euro-visione… davvero un bell’esempio da seguire per tanti ragazzi!

        • Alessandro Giuliani ha detto in risposta a eaglet

          E’ vero, tra l’altro i calciatori ormai sono degli esempi mondiali (quando mi capita di andare per lavoro a Singapore o in India i tassinari locali mi parlano solo dei nostri calciatori di cui conoscono tutto) e dovrebbero stare attentissimi a quello che fanno e dicono. Però sinceramente credo che sputi e calci, per quanto deprecabili in sè, siano parte del gioco, sono sempre accaduti e sempre accadranno. Molto più importanti, proprio per quello che implicano per i valori trasmessi, per l’esempio, cose come la fedeltà alla maglia, non drogarsi, non avere una vita ‘gossippara’ e ‘gossippata’ e, chiaramente la testimoninaza di fede (che io vedo assolutamente coerente con gli sputi e i calci e molto meno con la mancanza di lealtà) è la cosa più importante.
          Questi funerali a Bergamo stanno dimostrando tanto, sono un segno grandioso che salta di un balzo tutte le sciocchezze di finti intellettuali, giornalisti, politici…

          • Sophie ha detto in risposta a Alessandro Giuliani

            “Però sinceramente credo che sputi e calci, per quanto deprecabili in sè, siano parte del gioco, sono sempre accaduti e sempre accadranno.” Insomma, insommina, insommuccia… sempre e solo nel calcio succede mentre negli altri sport di rado. E diciamo pure che nei campi di calcio scoppiano risse a non finire ma tutto ok, però quando scoppia una rissa in strada si macchia la fedina penale.

  3. Luca ha detto

    bella, bella, bella. Per fortuna l’ha scritta

  4. Castigamatti ha detto

    Anche Rossettini ha una bella storia… Si era praticamente distrutto un ginocchio e, una volta provato a rientrare, dopo poche partite, ha avuto una ricaduta ed è finito di nuovo sotto i ferri.
    Poi, finalmente ristabilito, è tornato a calcare i campi di gioco.
    Dove avrà trovato la forza? La risposta, forse, è anche nella lettera che ha scritto

  5. Avrei un’idea da proporre a Luca Rossettini, letta la sua bellissima lettera. Dato che come prof. universitario di filosofia mi occupo proprio delle domande intorno al senso della vita, sarebbe bello organizzare una conferenza che tratti di questi argomenti (dal punto di vista filosofico), intitolandola a Morosini.

    Nessuno può fornirmi una e-mail (o altro recapito) di Rossetti (ad una prima ricerca su internet non ne ho trovata alcuna)?

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