No ai genitori-nonni e alla eterologa: lo dicono i medici e lo dicono i figli

Recentemente una bambina di un anno e mezzo concepita con fecondazione eterologa all’estero è stata tolta alla madre-nonna di 58 anni e al padre-nonno di 70 per essere data in adozione. La vicenda ha alzato un dibattito culturale interessante. C’è chi urla al “diritto” delle donne ad avere un figlio, chi parla dell’amore senza età, chi è contrario allo “stato etico” ecc..

Il commento de “Il Foglio” appare tra i più equilibrati, addossando le colpe di questa confusione alla fecondazione eterologa che coltiva l’illusione delle nonne di poter diventare mamme. Giudizio condiviso anche da Eleonora Porcu, responsabile del Centro di sterilità dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna e da tanti altri specialisti (cfr. Ultimissima 5/4/11 e Ultimissima 20/6/11). Il tribunale dei minori di Torino, chiamato a pronunciarsi, non ha fatto cenno tra le motivazioni all’età dei genitori, però ha rilasciato affermazioni corrette: «I genitori non si sono mai seriamente posti domande in merito al fatto che la figlia si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori». Ha parlato di inseminazione eterologa (cioè l’uso dell’ovulo di un’altra donna o lo sperma di un altro uomo), come una scelta che «si fonda sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni che necessariamente implicano l’accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino».

Stranamente anche Ignazio Marino, promotore leader del testamento biologico e di una bioetica laicista, ha rilasciato un’ottima dichiarazione: «Si tratta di una vicenda dolorosa, soprattutto per i genitori di questa bambina. Personalmente, ritengo che la medicina debba rispettare la biologia umana: il medico che ha eseguito la fecondazione avrebbe dovuto fare un passo indietro. In medicina non tutto ciò che è tecnicamente possibile è allo stesso tempo appropriato ed eticamente corretto. La paternità e la maternità non sono solo procreazione: bisogna anche poter rincorrere il proprio figlio giocando in un prato, essere in grado di assisterlo durante l’adolescenza». Marino sposta dunque correttamente l’attenzione dalla pretesa dei genitori (a 60 anni è una pretesa egoista voler diventare genitori) ai diritti del concepito di crescere in un ambiente adatto e predisposto a lui.

Molto interessante la testimonianza di un figlio di genitori-nonni apparsa su La Stampa: «Ho avuto la sventura di nascere da genitori di 51 e 42 anni, e non è stata un’esperienza per nulla piacevole. A parte i rischi alla nascita, c’è da considerare cosa significhi essere adolescenti con genitori ultrasessantenni, incapaci di capire i loro figli, che demonizzano qualunque cosa esuli dalle loro esperienze giovanili», rivela Paolo B., cresciuto «sentendosi continuamente definire “bastone della mia vecchiaia”». E poi il cuore della questione: «c’è soprattutto da considerare cosa significhi cercare di costruirsi un futuro con genitori ormai anziani e bisognosi di assistenza, barcamenandosi tra pannoloni, medicine e colloqui di lavoro; tra orari d’ufficio e improvvise chiamate da casa per imprevisti legati all’età. E ritrovarsi quindi a 45 anni, dopo aver vissuto costantemente da precario, ancora vincolato all’assistenza di genitori-nonni ormai di 96 e 87 anni, con la prospettiva di dover rinunciare a farsi una famiglia per non diventare a propria volta un genitore-nonno». Conclude il testimone diretto: «Sarebbe quindi ora che la si smettesse di considerare i figli come un diritto assoluto dei genitori, ignorando il loro diritto ad avere una famiglia «normale»; e che si imparasse a rispettare i limiti dettati da Madre Natura, che evidentemente non esistono per caso».

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55 commenti a No ai genitori-nonni e alla eterologa: lo dicono i medici e lo dicono i figli

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  1. Mandi ha detto

    Scusate l’OT ma volevo avvertirvi che le notizie di UCCR appaiono anche in spagna: http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=17799 bravi!

  2. Tano ha detto

    Diritti dei genitori ad avere un figlio???? Ma da quando è un diritto????

  3. Franca ha detto

    Ma perché non si svegliano prima? E’ vero, ci sono le coppie sterili…e l’adozione? Nessuno ne parla vero? Chissà come mai esce fuori solo per gli omosessuali.

  4. Norberto ha detto

    Anche Ignazio Marino?? Ma cos’è…all’improvviso si è ricordato di essere un cattolico?

  5. Zecca ha detto

    Eugenetica in Italia? Mai stata e mai ci sarà.
    Fecondazione sessuale in Italia? Idem.

    • Piero ha detto in risposta a Zecca

      Fecondazione sessuale in Italia? Idem
      Presumo allora che tu sia stato/a concepita all’estero.
      Come tutti noi del resto.
      Resta da capire come abbiano fatto TUTTI gli italiani a copulare all’estero e poi ritornare in Italia.

    • joseph ha detto in risposta a Zecca

      Cicciobello, prima di dire che l’eugenetica in Italia non esiste, chiediti come mai la natalità Down è diminuita del 90%…..

  6. alèudin ha detto

    ogni tanto vado da un prete per discutere di teologia e una volta gli ho chiesto cosa sia il peccato originale, mi ha risposto:

    “Se posso e voglio lo faccio! Qualsiasi cosa! E nessuno si permetta di dirmi il contrario!”

    quella volta non fui d’accordo con la risposta ma ora ci sto ripensando.

    • Piero ha detto in risposta a alèudin

      “Se posso e voglio lo faccio! Qualsiasi cosa! E nessuno si permetta di dirmi il contrario!”

      BELLISSIMA! 😀

      quel prete e’ un teologo con i fiocchi!

    • Max ha detto in risposta a alèudin

      Anche non credenti dicono che il Peccato Originale e’ uno dei punti della Teologia Cristiana piu’ credibili.
      Basta aprire il giornale per accorgersene.

      • Leptis Magna ha detto in risposta a Max

        il peccato originale, per i non credenti, è la prima di tante contraddizioni della teologia cristiana, visto che il così tanto decantato “libero arbitrio” avrebbe valso per tutti gli essere umani, fuorché Eva.

        • Piero B. ha detto in risposta a Leptis Magna

          Proprio bella questa, Giulia.
          E dicci dicci, perché mai Eva sarebbe l’unico automa dell’umanità?

        • Gimmy ha detto in risposta a Leptis Magna

          uuahh, che sonno oggi..mamma mia!

        • joseph ha detto in risposta a Leptis Magna

          I non credenti non hanno capito, nè potranno mai capire, che il libero arbitrio consiste nella facoltà di scegliere tra bene e male, non di decidere cosa sia bene e cosa sia male. Il bene e il male sono concetti assoluti che semplicemente non sono in mano all’uomo. D’altronde, s’è visto benissimo dove sia finito l’uomo quando ha preteso di porsi a misura di tutte le cose, grazie all’ateismo e al relativismo: lager, gulag, campi di rieducazione, aborto, eutanasia…….

          • Leptis Magna ha detto in risposta a joseph

            e chi decide cosa sia bene e cosa sia male, joseph? un libro scritto da pastori transumanti nel deserto 3 millenni fa?

            • Gennaro ha detto in risposta a Leptis Magna

              E’ una visione molto superficiale della Bibbia, che non tiene conto della rivoluzione culturale di cui tu stessi ti abbeveri. E’ come se io parlassi di te come di una carcassa di cellule che sputa idiozie di tanto in tanto. Sarebbe una visione limitata della tua persona, non ti pare?

            • joseph ha detto in risposta a Leptis Magna

              No, a volerla guardare dal solo lato antropologico, lasciando perdere il trascendente, la religione cristiana è un ottimo impianto su cui costruire le leggi e le società, ottenuto, se vuoi, da secoli di studio delle società umane. Dai, dimostrami che basando ogni legge sul decalogo ebreo-cristiano si ottiene una società invivibile. Io ti dimostrerò che prescindendo da quel decalogo, è impossibile ottenere una qualsiasi società civile.

        • lucio ha detto in risposta a Leptis Magna

          Scusami Leptis ma mi sembra che le tue convinzioni circa le contraddizioni della teologia Cristiana riguardo il peccato originale e il libero arbitrio non poggino su basi molto convincenti: prova a leggere questa citazione che ti propongo:
          “Spesso, erroneamente, si sente affermare che il libero arbitrio è in contraddizione con l’onniscienza divina. Ciò scaturisce dal fatto che se Dio conosce tutto, sa già a priori il destino di ognuno di noi. Il fatto che Dio lo conosca non implica che noi non possiamo fare nulla per cambiarlo, proprio perché a noi è ignoto. Il fatto che Dio conosca il nostro futuro, non significa che esso è già stato deciso da Lui. Non significa che Dio non può cambiare il nostro destino, ma soltanto che Dio non vuole assolutamente farlo, per rispetto di quella libertà che ci ha donato. Dio, infatti, vuole che ogni sua creatura metta a frutto i doni ricevuti nella libertà di scelte che la portino alla piena realizzazione della persona. Vuole che liberamente lo amiamo e se lo amiamo facciamo già la sua volontà. Quindi la prescienza divina non è assolutamente da confondere con predestinazione”.

        • Max ha detto in risposta a Leptis Magna

          Lettura fondamentalista della Bibbia, che testimonia la scarsa intelligenza di chi la propone.

          Il peccato originale e’ con noi, ogni giorno, e lo e’ stato dall’inzio dell’uomo. E’ qualcosa che e’ andato terribilmente storto con il principio del libero arbitrio.

  7. Enrico da Bergamo ha detto

    A mio parere ciò vale solo per la donna che non può avere figli in tarda età l’uomo può concepire anche un tarda età naturalmente.

    • Leptis Magna ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      ovvio Enrico… pure a 80 anni… d’altronde, quale figlio non sognerebbe di avere un padre che ha visto coi suoi occhi la colonizzazione dell’Etiopia e dell’Eritrea?

      • GiuliaM ha detto in risposta a Leptis Magna

        Sì, e voglio vedere se questo padre di 80 anni avrà la forza per alzarsi alle 4 del mattino per dare il biberon al figlio!

        • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a GiuliaM

          Di solito si sveglia la madre per queste incombenze e poi gli anziani si sveglaino presto la mattina.

          • GiuliaM ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

            Un bambino nelle prime fasi di vita non dorme e mangia in modo regolare, quindi i genitori fanno le cosiddette “nottate” a volte anche svegli tutta la notte… Non tutti siamo uguali, per carità, ma di solito un ottantenne non regge.
            Comunque è anche una questione di educazione: a quell’età un ragazzo lo vedi più come un nipote che come un figlio, e lo tratti quindi con maggiore (leggasi troppa) indulgenza.

    • Alessandra ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

      Non diciamo stupidaggini. Anche se questo è vero, in un numero limitato di casi, non è detto che sia giusto avere un figlio a 70 anni. Non è giusto per tuo figlio. STOP

      • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Alessandra

        Ma se il concepimento avviene all’interno del matrimonio non vi è alcun contrasto col diritto canonico.

        • Scettico ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

          Si ma questo non significa che sia un atto di puro egoismo da parte dei genitori.
          Indipendemente da diritto canonico, il concetto di base è tutelare il nascituro, non il genitore.
          I genitori possono sempre sceglire, i figli non scelgono di nascere, tantomeno scelgono i loro genitori.

          • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Scettico

            Il fatto che siano sposati significa che si assumono tra genitori tutti i doveri.

            • GiuliaM ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

              Appunto, compreso quello di alzarsi alle 2 di notte 😉

              • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a GiuliaM

                Il bambino vuole la mamma non il papà, ricordiamoci che i due coniugi sono complementari non uguali tra loro.

                • Annalisa ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                  Resta il fatto che il figlio di un 80enne ha altissime probabilità di divenire orfano di padre a 10 anni e ritrovarsi a dover contare solo sulla madre in una età, l’adoloscenza, in cui la presenza del padre è fondamentale per la crescita dell’io e la nascita delle capacità di giudizio morale. Quanto sia importante la figura paterna per maschietti e femminucce in questa fase della vita è ben noto e ribatito in tutte le opere di Risè.

                • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                  Vero ma Gesù non ha proibito di concepire a tarda età, sono certo che anche all’epoca vi fossero padri molto anziani.

                  • Annalisa ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                    Ma qui, Enrico, non si sta discutendo di un concepimento naturale in età tardiva del padre (che comunque richiederebbe una differenza così notevole fra l’età della madre – ancora relativamente giovane – e del padre 80enne, da essere inconcepibile nei matrimoni della nostra epoca), ma di fecondazione artificiale. Certo, teoricamente, un uomo rimane fecondo anche in età avanzata, ma permettimi di dirti che a me fa piuttosto ribrezzo il pensiero di una 30enne sposata ad un 70enne. E nutro forti dubbi sul fatto che un tale matrimonio possa essere nato da un vero rapporto d’amore e che, quindi, da un punto di vista cristiano, sia sacramentale. Diverso è il caso di due anziani che si sposano perché si sono incontrati ed amati, lì c’è realemente il sacramento, però la procreazione naturale, vista l’età della donna, è esclusa.
                    Gesù non ha detto nulla di esplicito sul concepimento in tarda età, ma se rileggi i versetti che dedica al matrimonio (per questo l’uomo abbandonerà sua madre e si unirà alla sua donna e saranno un solo corpo e una sola anima), sono presupposte due persone entrambe relativamente giovani (come fa un vecchio ad abbandonare sua madre? Se lui è vecchio sua madre è certamente defunta). Che poi nell’epoca di Gesù ci fossero matrimoni fra persone di età molto differente non è rilevante sia perché la morte per parto era frequente e il vedovo era sollecitato a risposarsi, sia perché era frequente la pratica del ripudio quando la moglie era invecchiata (e contro il ripudio Gesù ha pronunciato parole fortissime, sulle quali si basa l’indissolubilità del matrimonio cristiano), sia perché la famiglia patriarcale dell’epoca lasciava un eventuale orfano all’educazione degli zii, di solito numerosi, che potevano essere degli ottimi sostituti paterni. Se poi mi citi come esempio di padre anziano il padre di S. Giovanni Battista, ebbene in quel caso ad essere anziano non era solo S. Zaccaria, ma anche S. Elisabetta: quello è stato un miracolo e una grazia del Signore!

                    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Annalisa

                      Ho appena fatto una discussione con gli UAARini sul fatto che l’amore di tipo romantico , vedi Giulietta e Romeo, non è necessariamente un pressuposto al matrimonio; i due nubendi devono amrarsi in altro modo rispettandosi e comportandosi come se fossero un solo corpo ed una sola carne altirmenti se si pensa all’amore romantico questo può passare.

                      Il fatto che uomini vecchi sposino donne giovani è conforme al diritto canonico e quindi corrisponde al magistero della chiesa.

                  • Gennaro ha detto in risposta a Enrico da Bergamo

                    Ti prego Enrico…non tirare fuori Gesù per usarlo nei tuoi discorsi. Non ha nemmeno detto nulla sull’eutanasia…quindi è lecita? Mi sembra che Annalisa stia dicendo cose molto sensate e vale la pena risponderle allo stesso modo, non con queste frasi un po’ sciocchine.

                    • Annalisa ha detto in risposta a Gennaro

                      Grazie Gennaro del sostegno. Enrico, io ho parlato di “vero” amore, non di amore romantico, e ho citato proprio le parole di Cristo: saranno un solo corpo e una sola anima. Che poi anche nel rapporto fra infermiera e paziente ci sia una forma di amore oblativo non lo metto in dubbio, ma che questo possa condurre a un matrimonio basato su un comune progetto di vita cristiana fondato, fra l’altro, sulla pari dignità degli sposi pur nei diversi ruoli di uomo e donna e su un percorso di santità di coppia, scusa ma continuo a non crederlo. Mi viene molto più da pensare ad una badante furba che si garantisce una eredità entro pochi anni. E…. a pensar male spesso ci si azzecca. La frasaccia me l’hai proprio tirata fuori con le pinze, sai?

                    • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a Gennaro

                      Ricordiamoci che il diritto canonico non pone limite alla differenza di età tra i nubendi. In merito ai matrimoni d’interesse solitamente sono celebrati solo in comune.

                    • Annalisa ha detto in risposta a Gennaro

                      Il diritto canonico non pone limiti alla differenza di età dei nubendi, perché animato dal sano realismo cattolico sa che il “vitium” dell’intenzione (una delle cause di nullità sacramentale secondo la Sacra Rota) può essere valutato solo a posteriori e non a priori. Dire che i matrimoni di interesse sono celebrati solo in comune è del tutto ridicolo. Se poi tu vuoi illuderti che una donna di 30 anni sposi un 70enne senza vizio di intenzione sei liberissimo di farlo, ma io che sono una donna e che di anni ne ho 50 sono altrettanto libera di dirti (e con maggior cognizione di causa, proprio in quanto donna) che lo trovo poco probabile.

  8. StefanoPed ha detto

    Esiste una cosa che si chiama procreazione responsabile. E non credo che la “responsabilità” si esaurisca nella decisione relativa al numero di figli che è ragionevole avere relativamente alla situazione famigliare e sociale.

    Credo che nel concetto di “responsabilità” debba esserci anche la consapevolezza che un figlio è un dono da accettare e non un diritto di cui godere.

    Un figlio è un dono; volere un figlio a tutti i costi e a qualsiasi età è egoismo, dal mio punto di vista. Significa amare se stessi, non amare quel figlio.

    Quando poi il concepimento avviene in modo non naturale la contraddizione è ancora più evidente visto che per avere un bambino vengono impiantati più embrioni che poi non saranno fatti sopravvivere.

    Il problema principale, secondo me, non è l’età dei genitori in sè (anche Abramo e Sara ebbero un figlio, Isacco, in età molto avanzata 🙂 ).

    Credo che il problema vero sia la motivazione che spinge due persone, a qualsiasi età a cercare un figlio. Se sia per amore nei confronti di questa nuova vita o per amore di se stessi.

    • Annalisa ha detto in risposta a StefanoPed

      Parole sante, Stefano Pediatra, le condivido dalla prima all’ultima! Non a caso sei il papà di due bambini e ne hai fatti nascere tanti: una vocazione la tua, più che una professione.

  9. Nicolò ha detto

    Tanto in questa società oramai i figli sono trattati come pacchi postali,sbattuti a destra e a sinistra e per la maggior parte dei casi cresciuti dai nonni. Quindi vale l’equazione papà-nonno, nonno-papà. E se crediate che sia per egoismo dei genitori questo caso, vogliamo parlare dei figli nati da congiunzioni riparatori del matrimonio, magari dopo un tradimento, oppure da rapporto occasionale avvenuto senza precauzioni?? siete tutti medici e filosofi che sapete quando, come e con chi avere figli? di solito..in genere…vuole la mamma… guardate la trave nel vostro occhio, non la pagliuzza nell’occhio del vicino. L’amore non ha età, non a sesso e non ha colore! Mia madre morì dandomi alla luce a 30 anni, mio padre scappò via aveva 35, io ora ho 23 anni cresciuto da i miei nonni materni ora ottantenni, meravigliosi genitori avrebbero la forza e l’amore di allevare un neonato pure ora! ah mio padre si fecè vivo qualche anno fa, ma non lo chiamo papà, il mio papà è chi mi ha cresciuto!

    • Hugo ha detto in risposta a Nicolò

      Il discorso non tiene caro Nicolò (usa qualche “h” in più la prossima volta). Una situazione positiva non cambia il discorso…un bambino ha diritto a crescere con genitori a cui non deve cambiare il pannolone o togliere la dentiera. Se si vuole avere un figlio bisogna pensare al miglior ambiente per lui e non al proprio capriccio. Il ragazzo nell’articolo lo spiega benissimo.

      • Nicolò ha detto in risposta a Hugo

        Caro Hugo,( le prenderò da te le “h” la prossima volta, visto che le hai pure nel nome), visto che parli di amore (ne parli e basta) un figlio ha anche il dovere di accudire i propri genitori una volta divenuti anziani….il mio discorso, che a parer tuo non regge, era a spiegare che i miei nonni si sono trovati in una situazione che non avrebbero voluto, pensa a chi vorrebbe affrontarla invece. Di situazioni positive e negative c’è ne sono a bizzeffe…. ma purtroppo le persone non voglio credere a queste cose, pensano alle “h”…..

    • Annalisa ha detto in risposta a Nicolò

      Nicolò, il fatto che in circostanze estreme e rare (abbandono o morte dei genitori biologici) i nonni siano capaci di essere degli straordinari sostituti dei genitori, non è una giustificazione per consentire che diventino normali ed accettabili socialmente i genitori-nonni, tanto più che la loro paternità/maternità è ottenuta con tecniche moralmente molto discutibili.

  10. rosaria ha detto

    Credo personalmente che oggi la medicina abbia fatto passi da gigante in tutti i settori….sia per gli uomini che per le donne considerando che l’aspettativa di vita è di gran lunga superiore a quella di 5o anni fa . Infatti allora i 40enni erano considerati dei matusalemme vicini all’ospizio, oggi vediamo donne 60enni , belle ,curatissime, dinamiche grazie anche a terapie ormonali che annullano quasi del tutto il decadimento dovuto alla menopausa, e così anche gli uomini non hanno più limiti nella loro efficienza sessuale anche in tarda età ,grazie all’aiuto di pillole portentose che ben conosciamo … tutto ciò impensabile anni fa .Cmq chi ha la fortuna di appagare il desiderio di concepire in giovane età ben venga. Purtroppo la situazione attuale, non permette il formarsi una famiglia se non al di sopra dei 35 anni … sia per possibilità lavorative e di carriera ma ancor di più per la precarietà di averne uno.Il diritto e la rsponsabilità di avere un figlio, riguarda esclusivamente la libertà di un individuo .. troppo importante e intimo per essere sottoposto a delle leggi, e a de limiti di età.Tutto ciò è cmq ” inteso” sempre in un rapporto uomo donna .Oggi leggiamo di padri giovani che dimenticano i propri figli in macchina e ragazze che li abbandonano o li lasciano morire nei cassonetti.. a confronto mille volte meglio un genitore nonno che decide di avere un figlio con amore e responsabilità .Riguardo poi la differenza generazionale credo non esista quasi più visto come gli”anziani” oggi sanno confrontarsi con i giovani in ogni campo .Per ciò che riguarda la possibilità di restare orfani ,purtroppo la morte spesso non ha età, come anche l’accudire genitori anziani, certamente spetta a tutti i figli prima o poi. Concludo… dare la vita è sempre un grande atto di amore e un dono inestimabile per chi la riceve !!!!

    • Roberto Manni ha detto in risposta a rosaria

      Rosaria…beh, il ragionamento è corretto. Tuttavia sei troppo ottimista rispetto alla scienza. Il fatto che l’aspettativa di vita sia aumentata significa solo che la vecchiaia dura più a lungo e non che si arriva a 60 anni giovani e arzilli. Sono un laureato in scienze motorie e ho spesso a che fare (palestra e corsi fitness) con donne e uomini dai 40 ai 65. Ti posso assicurare che la fisiologia umana non cambia, il cuore e il sistema cardiocircolatorio non ringiovanisce affatto. Quel che vedi diverso è l’aspetto estetico, ma il sistema energetico rimane tale e quale. Un neonato ha bisogno di un’attenzione tale per cui i genitori non possono fare corsi fitness per “tenersi giovani”. Ci sono giovani mamme a cui va addirittura fatto un programma specifico perché mancano di sufficiente tonicità e arrivano a sera distrutte dalla fatica, figuriamoci due 50 enni. Che poi ci siano eccezioni non lo metto affatto in dubbio, ma tali restano e non si può mai ragionare su di essi. Concludo come dici tu: dare la vita è un grande atto d’amore, ma solo se l’amore è rivolto verso i figli e non a se stessi. Occorre fornire ai figli tutte le condizioni per crescere sani e adeguatamente seguiti, senza doversi vergognare di fronte ai proprio compagni di classe per avere due nonni come genitori, con l’altissimo rischio di rimanere orfani a 10 anni.

    • StefanoPed ha detto in risposta a rosaria

      Che la medicina abbia compiuto passi da gigante negli ultimi trent’anni è cosa assodata e nota. Purtroppo non tutte le acquisizioni fatte dalla medicina sono state e vengono usate per fini etici ma questo è anche noto e assodato.

      Io credo che se due persone si amano e per via naturale e senza ricorrere ad artifici vari il loro amore li conduce ad avere un figlio, questo sia una cosa bellissima a venti anni come oltre i quaranta.

      Un genitore attempato non è per forza un genitore meno buono o meno entusiasta rispetto ad uno più giovane. Magari avrà un po’ meno forza fisica ma questo è solo un aspetto dell’essere uomini. Se da un lato trovo poco rispettoso parlere delle persone anziane come di persone cui occorre “cambiare il pannolone” (conosco nonni assolutamente autosufficienti che quando stanno dietro ai nipoti danno dei punti a tanti giovani genitori) d’altra parte è pur vero che un bambino da crescere è compito impegnativo.

      Quando più sopra parlavo di procreazione responsabile intendevo tra le altre cose anche che i potenziali genitori devono ricordare che l’età avanzata, soprattutto della madre, al momento del concepimento comporta un incremento del rischio di patologie genetiche fetali.

      In sintesi io credo che un figlio che venga a seguito di un rapporto di amore responsabile e naturale anche in età avanzata sia una cosa bellissima. Sono viceversa convinto che il volere un figlio a tutti i costi e per questo motivo ricorrere a metodi non naturali sia una forzatura e denoti più un amore verso se stessi che non verso una nuova creatura. E questo secondo me vale per tutte le età.

      Ricordiamoci sempre che esiste sempre la possibilità dell’adozione che secondo me è un grandissimo atto d’amore.

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