Il sociologo Francesco Alberoni: «morale cristiana è alla base della cultura»

Sulla prima pagina de Il Corriere della Sera, nella sua rubrica «Pubblico e privato», è apparso oggi un articolo del noto sociologo Francesco Alberoni. Il tema è la presenza o meno della moralità cristiana nella società. Dopo aver criticato il concetto che «la società moderna» sia «diventata una babele etica in cui tutto è permesso», ha sottolineato che oggi «tutti accettano le massime del discorso della montagna». E ancora: «Tutti accettano il comandamento fondamentale del cristianesimo “ama il prossimo tuo come te stesso”, dove per prossimo si intende qualsiasi altro essere umano, di qualsiasi razza e religione egli sia. Tutti accettano il principio fondamentale che si deve rispettare la parola data anche col nemico». Ha continuato sottolineando che la morale cristiana è alla base del pensiero di Kant, della condanna della tortura e della pena di morte di Cesare Beccaria, dietro la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’uguaglianza fra maschi e femmine ecc.. Non solo, «resta alla base di quelle che consideriamo virtù: l’amore, la bontà, la generosità, la sincerità, la fedeltà, il disinteresse, la gratitudine, la tolleranza». E anche di quelli che giudichiamo come “vizi”.  Alberoni conclude: «quasi tutti guardano al Pontefice come a una altissima autorità morale, e non solo in Italia e nel mondo cattolico, ma anche per altre confessioni. Il nucleo essenziale della morale cristiana negli ultimi tempi non ha perso terreno, ma si è esteso e continua a estendersi ad altre culture e altre civiltà. Per questo i cristiani sono temuti e perseguitati».

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7 commenti a Il sociologo Francesco Alberoni: «morale cristiana è alla base della cultura»

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  1. Giovanni ha detto

    Grande Professore. Ho fatto la tesi con lui (anche se mi sono laureato in Economia).
    Quello che scrive è vero, soprattutto nel Sud del Mondo.

  2. Rainbow ha detto

    Fa piacere vedere un articolo così su un quotidiano così importante, tuttavia è sconfortante vedere come certe verità, quasi lapalissiane, debbano essere ancora oggi affermate con forza, a causa dell’avversione di piccole minoranze violente, organizzate e potenti. Non bastano forse gli avvenimenti del secolo scorso e i fallimenti della secolarizzaione nell’Occidente di oggi a dimostrare che senza Dio tutto è possibile?

  3. Lucy ha detto

    Ho sempre apprezzato Alberoni, non è la prima volta che ci regala questi giudizi.

  4. Massimo Ponzoni ha detto

    Dopo 2011 anni ci sono ancora intellettuali che si stupiscono della potenza del messaggio cristiano. Quattro libretti che hanno rivoluzionato totalmente la cultura umana e sopratutto quella ebraica. Ricordo, per chi sostiene che i Vangeli siano collage di antiche religioni oppure siano stati scritti da rozzi invasati ebraici, che il messaggio evangelico è stato riconosciuto come unico nel suo genere. Fior fior di studiosi, anche ebrei, hanno spiegato che è totalmente innovativo rispetto al concetto ebraico, blasfemo. E’ accaduto qualcosa veramente se 4 persone hanno scritto queste cose uniche nel loro genere e così sconvolgenti da aver radicalmente conquistato il mondo e ancora oggi non cessano di stupire e affascinare la gente e gli intellettuali.

    • Lucy ha detto in risposta a Massimo Ponzoni

      Devono essere stati proprio dei geniacci questi quattro, vero? Basta leggere quello che diceva Croce (nelle citazioni in alto su questa pagina). Ho letto molto di Umberto Eco, è una persona che stimo molto. Mi ricordo che balzai sulla sedia quando leggendo i “Cinque scritti morali” lessi: «Quand’anche Gesù fosse –per assurdo- un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede».

    • ☺Ivanom☻ ha detto in risposta a Massimo Ponzoni

      Massimo, ricorda che non sono solo i 4 Evangelisti, ma anche i dodici apostoli, ad aver allargato il messaggio di Gesù oltre i confini della Palestina… E non credo che 12 uomini si sarebbero spinti a tanto dopo un’ “allucinazione collettiva” a detta di noi-sappiamo-chi 😀

      • Micky ha detto in risposta a ☺Ivanom☻

        Per chi conosce e ha studiato il mondo ebraico e la cultura di allora, deve concludere che è tutto vero. Non si spiega altrimenti da dove nasca la totale innovazione del messaggio cristiano.

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