Il maestro Pedrotti: «i canti alpini e i valori della nostra tradizione cristiana»
- Ultimissime
- 17 Giu 2010
«I nostri canti colpiscono chiunque perché sottolineano la cultura di tutti e danno un senso di appartenenza: ai valori della nostra tradizione cristiana, al senso del Divino, dell’infinito. Si figuri dunque se li cantiamo in aperta montagna». A parlare è Mauro Pedrotti, direttore del coro della SAT (Società degli alpinisti tridentini), fondato a Trento nel 1926 da suo padre coi suoi tre fratelli che oggi si esibisce dagli Usa alla Corea. «Oggi ci sono 180 cori solo nella nostra provincia: ovvero circa seimila persone che si riuniscono per cantare». Fra poco un altro evento canoro e di solidarietà dedicato alle Dolomiti elette patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. La montagna, dice ad Avvenire l’alpino, è silenzio, profondità nei rapporti umani. «Quando trattiamo di guerra nei testi ci sono valori come l’accettazione del volere divino. Del resto accompagniamo spesso messe e funzioni, e sempre con canti popolari. Che scegliamo per i valori che comunicano e, quindi, hanno dentro».
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