L’utero in affitto significa la tratta delle schiave

Utero in affittoQuel che fino a ieri era una barbarie compiuta prevalentemente da coppie eterosessuali oggi è divenuta di dominio pubblico per consentire l’adozione da parte di coppie omo. Si chiama “utero in affitto” o più dolcemente “maternità surrogata”: la coppia affitta una povera donna indiana per nove mesi, usando il suo corpo come incubatore naturale per far crescere un figlio ordinato (anche per e-mail) e a loro destinato per contratto. A parto avvenuto si ritira la merce sborsando da 8mila a 60mila dollari (e più) a seconda del potere di ricatto esercitabile sulla “mamma a termine”.

Se la scrittrice gayfriendly Melania Mazzucco considera tale pratica di neocolonialismo un grande progresso, tanto da scriverci un libro, le femministe di “Repubblica” incredibilmente non ci stanno. Raramente accade ma in questo caso Maria Novella De Luca ha avuto il coraggio di essere coerente e remare contro l’impostazione editoriale del quotidiano su cui scrive. E’ una «forma falsamente liberal di violenza sul corpo delle donne», scrive. «E dove le donne stesse, pagando per affittare un altro utero, fanno violenza ad altre donne, povere e non istruite»«L’industria delle madri surrogate», denuncia, «è diventata una sorta di vero e proprio lavoro per le donne più povere, spesso con marito e figli a carico, che non avendo altra fonte di guadagno, affittano se stesse». Per nove mesi vivono «in case gestanti e hanno il divieto tassativo di avere contatti con la famiglia. Un isolamento che le coppie occidentali, etero, gay, ma anche single, pretendono perché le madri surrogate non vengano “inquinate” in alcun modo da situazioni che potrebbero minacciare il loro bambino esattamente il mondo da cui queste donne provengono, e dove, consegnato il bambino, torneranno». «C’è qualcosa di terribile in questa macchina della maternità», riconosce la femminista di “Repubblica”. «Il 25 aprile è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne: anche questo è sopruso, proviamo a ricordarlo».

«Ma non vi vergognate, papesse bianche e nere, intellettuali e intellettualesse femministe e progressiste, rodati garanti del diritto di avere diritti, sinistre dolci e piccanti, del traffico indecente di donne povere, sfruttate e usate nei loro corpi per figliare conto terzi?», ha domandato Marcello Veneziani. «La chiamano maternità surrogata, ma è la tratta delle schiave e insieme la fabbrica dei toy-children; però non suscita i cori indignati. Non è pure quella violenza alle donne, sfruttamento come la prostituzione, mercificazione dei corpi e dei loro organi? Non è un abuso sui minori strappare un bambino a sua madre e privarlo di un genitore? Da noi la pratica non è ancora autorizzata ma lo sarà presto, si sente già il tam tam della tribù degli abortigeni; intanto vanno a fare shopping all’estero».

Veneziani introduce giustamente la fondamentale riflessione sui bambini, oltre sulle povere donne sfruttate. Esseri umani ordinati e comprati, commerciati come schiavi. Il dott. Marco Gabrielli ha portato alla luce la storia di una coppia di Trieste che ha acquistato due gemelli, 55 anni lui, 67 anni lei. «Se ho un desiderio devo poterlo realizzare. Al di sopra di ogni legge, anche a quelle imposte dalla natura», il commento di Gabrielli. Si tratta di «perdita di contatto con la realtà, questa pretesa di aver diritto ad un figlio» ha spiegato. «Si chiama sfruttamento delle donne, umiliazione del loro corpo, sfiguramento del volto femminile proprio perché si colpisce il cuore stesso della persona, la generatività, il senso materno, il legame di sangue e psicologico con una creatura che cresce e si agita e vive dentro a una madre», il commento di Francesco Ognibene.

Davanti a questo sfruttamento umano femministe e laici non hanno la forza e il coraggio di alzare la voce, sono sempre i cattolici a scendere in campo contro chi viola la dignità umana. E’ nato infatti il Comitato “Di mamma ce n’è una sola”, Contro l’utero in affitto, presentato presso la Sala stampa di Montecitorio alla presenza di Eugenia Roccella, vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera e Presidente Comitato; Olimpia Tarzia Presidente Movimento PER (Politica Etica Responsabilità) e Coordinatore nazionale Comitato; Assuntina Morresi, prof.ssa presso l’Università di Perugia e Francesca Romana Poleggi, Direttore editoriale Notizie Pro Vita. Il Comitato svolgerà un’opera di sensibilizzazione, di denuncia e di contrasto al neocolonialismo e al mercato di quella che viene definita eufemisticamente “maternità su commissione”.

La redazione

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31 commenti a L’utero in affitto significa la tratta delle schiave

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  1. Antony ha detto

    Non solo tratta delle schiave ma anche degli schiavi (bambini) perchè se alle mamme richiedenti, nel fratempo hanno cambiato idea, lo restituiscono al mittente.

    • pierpang ha detto in risposta a Antony

      Vedi caro Antony, nella schiavitù, per definizione, c’è coercizione, qui assolutamente non ce n’è, a meno che non siano i famigliari delle donne a costringerle, cosa ovviamente inaccettabile. Ma se fosse la donna che a titolo gratuito presta il suo utero, non vedrei niente di male, anzi. Cosa c’è di più cristiano e altruista che consentire ad una coppia di avere un bimbo che altrimenti non potrebbe avere?

      • Laura ha detto in risposta a pierpang

        Caro pierpang, devi spostare l’attenzione della mamma al bambino. Non c’è nulla di cristiano a prenotare bambini, farseli produrre su misura da una donna e poi andarseli a prendere come fossero delle pizze.

        Regalare i bambini è contro ogni morale. Il cristianesimo è sempre un amore e rispetto della persona, queste pratiche disumane possono emergere solo in società post-cristiane e sostenute da persone anti-cristiane militanti contro la dignità umana.

  2. gladio ha detto

    E’ senza dubbio di conforto apprendere che alcune di queste Befane sono riuscite a conservare, nel loro intimo, ancora un rimasuglio di decenza e di coscienza.

    Auspico pertanto che la signora Maria Novella De Luca oltre ad ” avere avuto il coraggio” abbia ora anche l’ illuminazione necessaria a capire che stanno soltanto raccogliendo il frutto bacato di quel seme maledetto che lei stessa, assieme alla masnada con cui è imbarcata hanno, con tanto zelo, seminato.

    • Andrea. ha detto in risposta a gladio

      Magari lo capissero! Loro che tanto si son riempite la bocca col fatto di portare avanti la causa dei Paesi del “terzo Mondo” alla fine nei fatti han prodotto meno di zero… Prima han favorito l’ascesa di fanatici al potere “contro lo strapotere Israelo-Anglo-Americano“, adesso a suon di “libertà etica” (ma chi lo va a dire alle donne Afghane, poi?…) han fatto tornare lo schiavismo, per il resto nulla è cambiato. Se l’albero si giudica dai frutti, idel progressoidismo sessantottino e libertario cosa dovremmo dire?

  3. Andrea. ha detto

    Che schifo… Svendono persino le questioni umanitarie in nome della “libertà etica”… Non ho parola alcuna.

  4. Engy ha detto

    se l’utero in affitto per qualcuno è un grande progresso, non si capisce – sul piano puramente logico – perchè poi gli stessi che ne parlano con toni entusiastici si sdegnino all’idea di compravendita vera e propria di bambini già esistenti, già bell’e fatti.
    E a parte il fatto che anche sui soldoni che mediamente una coppia deve spendere – ovviamente e ancora una volta chi se lo può permettere … – per un’adozione di un bambino, ci sarebbe da parlare..
    Aberrazione totale in ogni caso, condivido l’articolo.

  5. Li ha detto

    Poverette quelle madri che non potranno nemmeno vedere ogni tanto il loro bambino!

    Neanche la famiglia gli fanno vedere per nove mesi? Pensa un po’ l’isolamento dalla famiglia si usa anche nelle torture psicologiche!

    • gladio ha detto in risposta a Li

      Ti linko la recensione di Michele Serra sul sito del Partito Democratico del libro di Melania Mazzucco “Sei come sei”

      http://www.partitodemocratico.it/print/261092/avere-due-padri.htm

      Ed esistono ancora allocchi che si lasciano abbindolare dai vari Renzi, Mortadelle, Ignazio Marino ecc…ecc…
      politici questi che, nel nome di Cristo militano fra le file dell’ Anticristo!

      • Engy ha detto in risposta a gladio

        Quello che a me sgomenta in articoli come quello di Serra è quella che io percepisco come ipocrisia, falsità totale.
        Ho la netta impressione che Michele Serra per primo rabbrividirebbe al pensiero di una propria parente o amica che si fa ingravidare per poi regalare il figlio ad altri in mome di un malinteso concetto di generosità e altruismo, neanche un figlio fosse una torta o un oggetto. Prevale l'”ansia” di dimostrare di essere al passo coi tempi, di dimostrare la propria omologazione a una certa mentalità molto in voga su certi argomenti “sensibili”.
        Nel bene e nel male è molto triste costringersi a non essere se stessi e a esprimere in modo veramente libero il proprio pensiero.

      • Li ha detto in risposta a gladio

        Una coppia di omosessuali maschi e la loro figlia ragazzina, frutto di un utero in affitto, dunque vissuta senza madre e con due padri. Se fosse la materia di un talk-show, in pochi attimi ci si perderebbe nel frastuono dei giudizi e dei pregiudizi, degli anatemi e dei controanatemi. E le persone appena evocate – due padri gay che crescono una figlia – sarebbero costrette a farsi da parte, perché la scena sarebbe presto usurpata da tutt` altro e da tutt` altri.

        Ma che assurdità! Ditemi di un gay che si fa da parte! Certo con il vittimismo più puro. Mamma mia, ho letto la trama sul libro e mi ha lasciata proprio…
        Farsi da parte? Ma se l’ideologia gender viene sbandierata a destra e a manca per poter soppiantare la croce! Che ipocrisia!
        Comunque è nella natura umana di ogni bambino il bisogno di una madre (se la coppia in questione è omo) e di un padre (se i genitori sono lesbiche).

      • edoardo ha detto in risposta a gladio

        La cosa è trasversale, dunque anche il PDL.
        Infatti l’hanno già dichiarato di essere favorevoli alle unioni gay, cioè al matrimonio.
        Per ora non so sono sbilanciati sulle adozioni, ma anche una gallina lo capisce che le cose vanno dosate pian piano, ed è ciò che stanno facendo, TRASVERSALMENTE.
        E’ questo è il grande problema che stanno attraversando i movimenti cattolici: la trasversalità di queste proposte di legge.
        Per ora il PDL è uscito dal coro solo per la legge Scalfarotto, mi pare.

        • gladio ha detto in risposta a edoardo

          Caro Edoardo
          Mi duole sinceramente che un mio commento di carattere “politico” abbia urtato la sensibilità di qualcuno, la mia è stata più irruenza che malanimo, non era mia intenzione ferire nessuno nè tantomeno inaugurare su questo blog un periodo di ” fuoco amico”.
          Detto questo però, bisogna dire quel che va detto…

          E’ purtroppo vero che su certi argomenti etici c’ è una certa trasversalità e che una scelta di campo in base a questi argomenti non è nè semplice nè immediata, per cui lungi da me l’ idea di “beatificare” il PDL.

          Ma è anche vero che se un cattolico vuole entrare in politica deve fare delle precise scelte di campo e queste scelte vanno valutate non solo in base
          a quei criteri di ordine sociale od economico che ci possono più o meno attrarre, ma anche e soprattutto in base a quei valori etici che abbiamo il dovere di portare avanti ed in base a quei disvalori che abbiamo il dovere di combattere.

          Ora, cos’è il PD se non l’ erede del vecchio PCI e che in questo PCI si è formata la quasi totalità della sua dirigenza?

          E che cos’era il PCI se non il sostenitore ed il propagatore di un’ idealogia
          che si è resa responsabile della più grande mattanza di cristiani(ma non solo) della storia?

          E che dire delle loro battaglie pro divorzio, pro aborto, pro tutte le schifezze insomma che hanno demolito la famiglia e l’ anima del popolo italiano?

          E che dire del come queste battaglie sono state portate avanti? con le armi dello scherno, del dileggio e del linciaggio morale!
          E questo lo dico anche per esperienza personale

          E ce ne sarebbe ancora da dire… come quando Berlinguer aveva inventato la balla dell’Eurocomunismo” (ricordi?). Però ogni anno le varie sezioni del PCI organizzavano il tradizionale pellegrinaggio “Oltrecortina” ad ammirare le meraviglie della Romania o della Bulgaria.

          Per cui la domanda sorge spontanea, che ci fanno dei cattolici in questo ambiente?
          Confesso che non riesco a capirlo!

        • Emanuele ha detto in risposta a edoardo

          ….È chiarissimo che il matrimonio ha un solo fine: l’adozione. Infatti, se si equipara l’unione omosessule al matrimonio, non si può negare l’adozione: sarebbe incostituzionale.

          Per questo molte associazioni chiedono il matrimonio e non un riconoscimento diverso.

      • Fabrizia ha detto in risposta a gladio

        Dunque. Michele Serra scrive il suo articolo pieno di buoni sentimenti su un libro, che è comunque parto della fantasia di una scrittrice. In realtà, la bimba Eva non esiste e ricordo che Giuseppe alleva il suo Gesù ( frutto di fecondazione eterologa, secondo Serra ) con Maria, non con il suo partner Jonatan. Poveri noi, come siamo caduti in basso. Posso permettermi un piccolo suggerimento? Possiamo evitare di parlare di “seme” quando si parla di sperma? Il seme è solo l’ovulo fecondato. Sperma e ovulo, da soli, sono al massimo mezzo seme ciascuno.

  6. gladio ha detto

    A breve qualcuno proporrà gli “allevamenti” di bambini per avere materiale da trapianto, ne sono sicuro,ci scommetterei qualsiasi cosa.

  7. Sebastiano ha detto

    Di cosa ci si meraviglia? Se un bambino viene considerato un oggetto del mantra imperante “desidero-dunque-ho diritto” è normale che ognuno se lo progetti e se lo compri. Il tutto edulcorato dal mainstream radical chic tipo “così avrà una vita dignitosa” e balle varie…
    Sulla mercificazione delle madri, con buona (e sazia) pace di certo femminismo strabico, silenzio totale. Dei diritti del bambino neanche l’ombra (del resto mica vota, lui).

  8. edoardo ha detto

    Io penso che questa crisi in corso ce la siamo strameritata.
    E non dico altro.

    • Li ha detto in risposta a edoardo

      Beh, potremmo anche essercela meritata se io e te avessimo le mani in pasta in miliardi “guadagnati” sulla pelle di bambini, anziani, disabili o altri poveri disgraziati. Quindi diciamo che chi se la dovrebbe meritare in realtà non è ancora caduto dal suo trono.

  9. Li ha detto

    Ripropongo un vecchio caso per riflettere. E’ accaduto l’anno scorso:

    http://www.prolifenews.it/notizie-dal-mondo/premila-vaghela-morta-per-un-figlio-non-suo/

    Che tristezza. Cosa potranno mai fare delle donne del terzo mondo con i soldi ricevuti? E potranno poi tenerli o se li frega il marito (in parecchie culture la donna è inferiore) o gli altri maschi della famiglia?

  10. profundo martinez ha detto

    Affittare gli uteri è una pratica esplicitamente condannata dalla Bibbia.
    Se l’estremismo era la malattia infantile del comunismo, potremmo dire quindi che il noleggio degli uteri è la malattia infantile di di certi cattolici sedicenti adulti, di cui una parte predominante della stampa italiana è rappresentante di punta.
    Senza rendersi conto (o peggio, forse se ne rendono benissimo conto…) che così facendo non fanno altro che nuocere alla buona causa della difesa della Vita Umana.
    Che la battaglia spirituale si faccia ogni giorno più impegnativa è ovvio per i cattolici radical chic che dominano in Italia. Tuttavia far discendere la necessità di tutelare le donne povere del quinto mondo da presunti volontari affitti di vagine , sulla cui veridicità e volontarietà permangono molti dubbi e non rispondono in alcun modo alla logica Cattolica, è un errore che si potrebbe configurare come Peccato Capitale. Trovarsi nuovi re che non siano Cristo Re equivale a svendersi l’anima. La svendita c’è sempre; si parli di aborto, di uteri o di pillola del giorno dopo.
    A tal riguardo chiudo con delle bellissime parole di Santa Teresa D’Avila: “Se avessi inteso, come ora, che nel piccolo alberghetto dell’anima mia abita un Re così grande, mi sembra che non l’avrei lasciato tanto solo…e sarei stata più diligente per conservamela senza macchia.”

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