Bomba demografica? La bufala della mancanza di risorse

Popolazione 
 
di Antonio Brandi
 
da Notizie Pro Vita, luglio-agosto 2013
 
 

Dopo i piani quinquennali, il massacro di milioni di persone e le catastrofiche politiche economiche e sociali che hanno causato fame e carestia, la natalità diminuiva drasticamente e l’URSS era di fronte ad una disastrosa crisi demografica. Quindi, persino il dittatore Josef Stalin capì che l’unico modo per salvare il suo paese era quello di spingere la crescita della popolazione.

Perciò nel 1936 abolì l’aborto, rese difficile il divorzio e cercò di promuovere la famiglia. Oggi in Italia, ci troviamo di fronte a un’analoga crisi demografica: siamo al 219° posto su 221 paesi in materia di natalità. Le teorie malthusiane sono menzognere. La storia, infatti, ci insegna come le risorse si siano moltiplicate più dell’aumento della popolazione, grazie alla creatività e alla capacità produttiva dell’uomo perché la maggioranza delle fonti utili non consiste in un quantitativo prefissato erogato dall’ambiente naturale. Per esempio fra le risorse – quali le foreste, i pascoli e il suolo agricolo in genere – lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche di rinnovabilità dipendono dall’abilità e dalla cura dell’abitante o del coltivatore.

Tant’è vero che i dati della FAO sono molto incoraggianti circa lo sviluppo della produzione agricola mondiale. È vero che esistono risorse, come il petrolio che non sono rinnovabili, ma ci sono numerose soluzioni al problema delle fonti energetiche come il sole (fonte di energia termica ed elettrica), il vento (fonte d’elettricità), le maree e le correnti marine in genere, i salti d’acqua (energia idroelettrica), le biomasse (combustione per generazione termica e cogenerazione di calore ed elettricità), ecc. Disponiamo sempre di risorse alternative in natura. Per esempio, alcuni anni fa si temeva che l’esaurirsi del rame avrebbe danneggiato il sistema mondiale delle telecomunicazioni, poi sono state scoperte le fibre ottiche, che hanno sostituito il rame con il silicio, elemento ampiamente disponibile nella sabbia. È l’ingegno dell’uomo, stimolato e provocato dalla necessità, che usa e aumenta le risorse a disposizione, per questo è necessario che cresca la popolazione.

Fra le numerose cause della caduta dell’Impero Romano una, e non trascurabile, fu proprio la riduzione della natalità e la conseguente crisi demografica. Al contrario, il grande sviluppo culturale e socio-economico delle città cristiane in Europa intorno all’anno Mille si dovette alla crescita demografica. Il problema, oggi, non è nella mancanza di risorse, ma nel loro controllo e nella loro distribuzione che sono sempre più nelle mani di un numero decrescente di persone. Ricordiamo per esempio, lo strapotere delle multinazionali come Cargill, Louis Dreyfus, Archer Daniel Midland e Monsanto nella produzione e trasformazione dei prodotti agricoli in Italia e nel mondo. In Italia, dal 1978 la legge 194 ha permesso l’uccisione di oltre 5 milioni di bambini che oggi sarebbero i giovani di cui l’Italia ha urgente bisogno per assicurare la rinascita economica, e anche socio- culturale del paese.

Perfino Stalin aveva capito l’importanza della natalità per la crescita economica di un paese! Quando lo capiranno i nostri governanti?

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54 commenti a Bomba demografica? La bufala della mancanza di risorse

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  1. francesco russo ha detto

    bravi, ottimo articolo!

  2. Alèudin ha detto

    articolo interessante, ho recentemente scoperto che forse il petrolio potrebbe essere rinnovabile:
    http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-09-30/petrolio-fosse-rinnovabile-081235.shtml

    non so se sia una buona o cattiva notizia.

  3. Giuseppe ha detto

    Da un punto di vista termodinamico, non è che un approvvigionamento energetico continuo faccia bene al pianeta…

    • Emanuele ha detto in risposta a Giuseppe

      …Ci avevo pensato anche io. Non credi che sfruttando Sole e idroelettrico, non dovremmo modificare l’apporto energetico?

      • Giuseppe ha detto in risposta a Emanuele

        io penso che dovremmo ottimizzare l’uso dell’energia che già produciamo, oltre che a cercare di produrne di nuova. Comunque, se si vuole fare a meno del nucleare, sia in versione di fissione che di fusione (peraltro questa è ancora molto lontana dalla commercializzazione) dovremmo guardare appunto al Sole, come diceva lei. Ci sarebbe anche la possibilità del “geotermico profondo”, ma non ne so molto…

  4. edoardo ha detto

    QUOD NATURA MUNIMENTO INVIDERAT, INDUSTRIA ADIECIT

    (Ciò che non ha procurato la natura, l’ingegno, l’industria, il lavoro, hanno supplito).
    La popolazione mondiale negli ultimi 100 anni è moltiplicata di x volte.
    La produttività agricola – guarda caso – è aumentata di altrettante volte.
    Questo articolo che avete scritto mi piace molto, finalmente nel mondo cattolico si parla anche di tecnica e tematiche che la riguardano direttamente.
    In questo campo si gioca in casa.

    • Giuseppe ha detto in risposta a edoardo

      la tecnologia non è onnipotente, bisogna diffidare dal positivismo, dallo scientismo e da una visone fideistica della tecnoscienza. Le leggi di natura hanno sempre l’ultima parola…

      • Mandi ha detto in risposta a Giuseppe

        E’ l’uomo però che crea le risorse naturali, più teste più idee. Lo dimostra la storia, anche quella della scienza.

        • Giuseppe ha detto in risposta a Mandi

          L’uomo agisce in conformità con quelle che sono le leggi di natura. Così come non è possibile realizzare il moto perpetuo, così non è possibile riporre indebitamente fiducia nelle capacità dell’uomo senza fare i conti con la natura, che alla lunga vince sempre. Non bisogna fare terrorismo psicologico in un senso, né si deve barattare la scienza con la propaganda ideologica, soprattutto quando è in gioco il destino dell’umanità…

          • Mandi ha detto in risposta a Giuseppe

            Come terrorismo psicologico? Forse lo fa chi chiede il rientro dolce o il famoso Club di Roma che invitava al suicidio collettivo per far respirare Madre Terra Gaia. La scienza è questa: http://www.uccronline.it/2010/08/08/laborto-e-la-menzogna-della-bomba-demografica/

            • Giuseppe ha detto in risposta a Mandi

              Credo di sapere cosa sia la scienza, essendo un fisico. Ripeto per l’ultima volta: la natura va studiata per quello che è, senza paraocchi ideologici, e lo stesso vale per il suo sfruttamento, considerando che una crescita indefinita ovviamente non è possibile, così come non è salutare per il pianeta un uso intensivo dell’energia per una questione di termodinamica. Che il modello Malthusiano fosse sbagliato è indubbio, ma questo non vuol dire che non debba essere utilizzata alcuna politica di pianificazione, soprattutto per quanto riguarda l’uso dell’energia. Ma l’approvvigionamento energetico è solo un aspetto della questione. Qui non si tratta di adorare Madre Terra Gaia, la quale comunque potrà sbarazzarsi di noi qualora finissimo col diventare indesiderabili, e non mi pare che l’estinzione di una specie animale sia un evento inconsueto per la storia di questo pianeta…

              • Mandi ha detto in risposta a Giuseppe

                Ribadisci ogni volta che sei un fisico, come se questo volesse dire qualcosa o ti mettesse su un gradino superiore rispetto al resto della popolazione. Un fisico può non sapere nemmeno cosa vuol dire la scienza e non tutti i laureati in fisica sono fisici.

                L’uomo è capace di fare a meno delle risorse naturali come insegna la storia ed è possibile arrivare anche a 20 miliardi di persone e oltre se soltanto avessimo buone politiche sociali, il problema è solo politico non eco-demografico!

                • Giuseppe ha detto in risposta a Mandi

                  Come diceva un filosofo americano: tutti vogliono tornare alla natura, ma nessuno lo vuole fare a piedi. Chi ha orecchie per intendere…

  5. Gian Antonio ha detto

    nel 1927 la rivista americana diretta da Margaret Sanger, la pioniera del Birth Control e fondatrice di Ippf che organizzò a Ginevra il primo convegno mondiale sul controllo delle nascite sotto il patrocinio della Società delle Nazioni, era molto preoccupata per lo sviluppo demografico del Giappone. Alla prima conferenza Onu su Popolazione e sviluppo, tenutasi a Roma nel 1954, tali preoccupazioni furono amplificate ulteriormente. Dopo decenni di martellamenti sui rischi della bomba demografica i giapponesi oggi piangono perché nel loro Paese si producono più pannoloni che pannolini.

    • Giuseppe ha detto in risposta a Gian Antonio

      Ciò non toglie che il Giappone sia un paese fortemente antropizzato. Lei è mai stato a Tokyo? Io sì, per un congresso di fisica sul satellite Glast, e le posso garantire che quella città è un inferno…

      • controinformato ha detto in risposta a Giuseppe

        sono loro che sono fuggiti dalle campagne per rifugiarsi in quegli alveari di città e questo vale anche per altri paesi, non prendiamoci in giro

        • Giuseppe ha detto in risposta a controinformato

          Non è che le città sono diventate megalopoli dall’oggi al domani!

          • Emanuele ha detto in risposta a Giuseppe

            …qualcuno, qualche decennio fa, sbandierava l’idea che nelle campagne si stava male: c’era arretratezza, denutrizione, analfabetismo. Meglio emigrare nei sobborghi cittadini, dove c’erano queste cose amplificate per 100, ma almento potevi lavorare in fabbrica 18 ore al giorno a partire dai 5 anni.

            In qualche paese, compreso il nostro, si fecero pure guerre per imporre questo modello di sviluppo a tutti: chi non si adeguava doveva perire, poichè contrario allo sviluppo.

            Per essere più convincenti, abolirono ogni sorta di protezionismo sulle merci ed ogni dazio doganale. Così, i gioielli di artigianato che avevano reso grande l’Italia ed altri paesi per secoli, divennero cianfrusaglie. Così, chi ancora tentava di resistere nei piccoli borghi, dovette giocoforza emigrare in città.

            Questo processo è avvenuto un po’ ovunque, in Europa, negli USA, etc. Non appena possibile è stato esportato un po’ ovunque, insieme all’immancabile democrazia.

            …Questo processo si chiama rivoluzione industriale.

            Dunque, se le città sono stracolme non è un caso, ma una politica demografica ben precisa. Peccato che come al solito, sia stata utile ai pochi a svantaggio dei molti…

  6. Ugo La Serra ha detto

    Poiché non sono mai morto, posso concludere di essere immortale?

  7. Andrea C. ha detto

    Non condivido l’impostazione dell’articolo:
    sicuramente il problema della crescita demografica in Italia come altri paesi sarà un forte problema in prospettiva “pensionistica”, ma trovo fuorviante l’allusione per cui aumentando il numero di nascite sara possibile risolvere le attuali problematiche (sicuramente molto piu’ “strutturali”).

    Anche il (secondo me inflazionato) “paradiso germanico” vede una tendenza negativa in termini di crescita demografica eppure non vive una situazione economica e sociale gravi come in Italia.

    “Il problema, oggi, non è nella mancanza di risorse, ma nel loro controllo e nella loro distribuzione che sono sempre più nelle mani di un numero decrescente di persone”
    su questo invece sono completamente d’accordo

    “lo sviluppo e il mantenimento delle caratteristiche di rinnovabilità dipendono dall’abilità e dalla cura dell’abitante o del coltivatore.”
    Questo è sicuramente vero in parte, ma detta cosi, mi sembra ingenua come frase:
    il terreno e la sua fertilità (come ogni cosa nel mondo materiale) ha dei limiti, non potrà crescere all’infinito (per quanto in futuro ci sara sicuramente un margine di miglioramento, non penso sia possibile ottenere rese incredibilemente maggiori di quelle odierne)

    • Giuseppe ha detto in risposta a Andrea C.

      Commento sensato e ponderato. Sono d’accordissimo.

    • manuzzo ha detto in risposta a Andrea C.

      Bene, cercherò di rispondere a tono punto per punto:
      1) Con un aumento del numero di nascite c’è una nuova domanda di prodotti e servizi “adeguati” al numero dei nati: per esempio, asili nido, pannolini, biberon… tutte cose che fanno a formare PIL. Anche lo stato può fare il suo spingendo con la spesa pubblica l’occupazione (assumendo docenti scolastici e personale biosanitario, si pensi agli ospedali pediatrici). Quindi si, una spinta demografica potrebbe anche causare un break nell’andamanto attualmente negativo della nostra economia. Inoltre diciamo quello che è: la Germania non vive (ancora) un brutto momento perchè è la nazione più favorita dall’unione monetaria (vi ricordate quando il marco era forte sulla lira?)

      2) Così d’accordo che quando dico che andrebbero migliorate le condizioni dei paesi del terzo modno (quanto meno evitando guerre inutili) in modo da calmare i flussi migratori verso l’Italia (a vantaggio dei disoccupati italiani) sono accusato di razzismo (oltre che di omofobia, sessuofobia, e di aver incolpato ingiustamente il maggiordomo)

      3)vero, ma pensiamo solo che buona parte del terreno coltivato negli USA vede i suoi prodotti destinati all’alimentazione animale. E poi la quantità prodotta per superficie può essere aumentata artificiosamente anche coltvando in serre multilivello. Sostenuto l’investimento iniziale, la resa aumenta e come!

      • Andrea C. ha detto in risposta a manuzzo

        1) purtroppo l’economia non è il mio campo, ma penso che il dogma di una continua ed infinita crescita economica sia non solo non sostenibile ma anche poco sensato (sempre per tornare al discorso del mondo materiale, che ha i suoi limiti).
        Non penso sia inoltre sostenibile uno stato che che assuma senza criterio solo per spingere artificiosamente la crescita, deve farlo secondo i reali bisogni.
        Con il mio intervento comunque non dico che la crescita demografica sia una cosa negativa, ma neanche può essere un dogma tout court: è vero che da un lato aumenteranno pure i consumi, ma aumenta anche lo sfruttamento delle risorse e, soprattuto, la richiesta di terreno edificabile (a scapito di quello coltivabile)
        bisogna cercare un equilibrio, in un mondo con risorse limitate, nemmeno la crescita demografica può aumentare indefinitamente.

        2) certo, hai ragione…ma chi non sarebbe d’accordo? (Sul piano teorico almeno)

        3) hai un punto a favore anche qui, sicuramente in futuro per mantenerci tutti saremmo costretti a ridurre sensibilmente la quantità di prodotti animali nella mostra dieta (e la fine si spera di pubblicitâ su come ridurre i livelli di colesterolo!! 😉 )

        Per evitare di essere frainteso, ripeto, non critico la crescita demografica in sè, critico quella che mi sembra un allusione all’idea che “crescita demografica=panacea di tutti mali”

        • Andrea C. ha detto in risposta a Andrea C.

          La Cina ad esempio, (almeno fino al comunismo) è stata un esempio di forte crescita demografica (e lo stesso vale per l’Africa)
          Eppure non mi sembra siano le nazioni più floride del pianeta.
          (Non distribuisco facile populismo, semplicemente sono un altro esempio di come la lettura del mondo reale sia complessa)

          • Kosmo ha detto in risposta a Andrea C.

            perchè manca un requisito fondamentale: la libertà.

            • Andrea C. ha detto in risposta a Kosmo

              mi piacerebbe sapere cosa intendi piu specificamente con “libertà” Kosmo
              riguardo quello che ho detto sul comunismo in Cina, ho detto che
              c’era piu crescita demografica PRIMA della dittatura eppure non era una nazione florida…

              • Kosmo ha detto in risposta a Andrea C.

                Considerando che la rivoluzione comunista in Cina l’hanno fatta nel 1949… Anhce noi negli anni ’30 eravamo con le pezze al c**o.
                Adesso siamo (eravamo) tra le 7 nazioni più industrializzate.
                Lo stesso, nell’antichità, c’era un impero AFRICANO, che era il più ricco del mondo, eppure quelli morivano di fame.
                Se non c’è la libertà di intraprendere, di fare, di costruire, la popolazione è solo manovalanza agggratis per la cricca di turno al potere.

  8. Eigub Etted ha detto

    Se tutta la popolazione mondiale avesse il nostro (occidentale nel senso dei consumi) tenore di vita saremmo già oggi al collasso, se poi dovessimo continuare con questa economia dettata dalla crescita a dismisura allora bisogna essere ossessivamente, tenacemete, cocciutamente e ciecamente ottimisti per sostenere che non si rischia la sovrappopolazione, magari ci dà una mano la medicina allungando un po’ di agonie e qualche legge di divieto assoluto di aborto, mi immagino un futuro roseo, sereno.

    • Panthom ha detto in risposta a Eigub Etted

      Un commento che poteva essere stato scritto da Thomas Malthus nel 1700 e invece è scritto oggi, nel 2013, da chi ossessivamente, tenacemete, cocciutamente e ciecamente non riesce a riflettere su quanto accaduto in questi ultimi trecento anni.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Panthom

        Invece è proprio così, noi occidentali reiteriamo un modello di vita che semplicemente non può essere esteso a tutto il pianeta. Se lo immagina cosa accadrebbe se tutta l’Asia adottasse un consumo di carne paragonabile a quello statunitense?

      • manuzzo ha detto in risposta a Panthom

        Veramente lo stesso Malthus, ipotizzava un modello di crescita lineare per le risorse, geometrico per la popolazione (oggi per la popolazione si usa un modello logit), quindi Malthus era sicuramente più ottimista dell’ironico bugie dette.

        E cmq signor bugie dette, la posso rassicurare dicendole che in Europa nel 2050 saremo circa 600 milioni (oggi 500) immigrati compresi, il continente che crescerà di più sarà l’Africa (insieme alle zone di India e Cina, che crescerà di meno per via delle generazioni falcidiata dagli aborti forzati). Stia tranquillo, nella seconda metà di questo secolo demografi come Gustavo De Santis prevedono l’attestarsi della popolazione a circa 9 miliardi, ma comunque in cima alla curva del modello logit (sviluppato sulla popolazione del mondo, chiusa alle migrazioni) e quindi a un tasso di natalità “occidentalizzato”. Stia tranquillo, anche molti africani faranno ricorso, in quell’era, a preservativi, pillole e aborto, per la sua gioia.

        • Giuseppe ha detto in risposta a manuzzo

          Se la popolazione mondiale si attestasse sui nove miliardi come dice lei (cosa che ho letto anch’io a dire il vero), sarebbe una bella notizia. Ci sono modelli però che contemplano aumenti fino a 15 miliardi. In realtà è difficile prendere queste previsioni troppo sul serio, perché non tutti gli i fattori sono computabili…

  9. edoardo ha detto

    Io vedo che il modello di sviluppo così com’è impostato è arrivato al capolinea, con tutta la società che su di esso si è retta per decenni, troppi decenni.
    Stiamo vivendo indubbiamente una fase di passaggio, il Club di Roma con tutto il suo corteo di politicanti è l’espressione di un boom economico ormai morto e seppellito e di cui abbiamo una certezza: non tornerà più per lungo tempo.
    I danni che sono stati arrecati al tessuto sociale e ad un modello produttivo che allora sembrava antiquato, ora invece sta riguadagnando posizioni per la crisi dei sistemi liberisti (la seconda, la prima è dei primi del Novecento), che impone non il ritorno ad un’economia di sussistenza, ma a non trascurare le fonti di sopravvivenza come è stato fatto nell’Italia degli anni 60, gli anni dell’abbandono e delle grandi migrazioni verso le realtà industriali.
    Occorreva una seria riforma dei fondi rustici almeno mezzo secolo fa.
    Considerate un dato inoppugnabile: nella Regione Veneto al giorno d’oggi è stata urbanizzata, rispetto a 50 anni fa, un’area grande come la provincia di Rovigo.
    Se considerate che oltre un terzo del Veneto è montuoso, alla restante pianura togliete una porzione di terra di area estesa come la provincia di Rovigo, che nel 1950 era terreno agricolo, dunque produttivo ed assorbente per le risorse idriche sotterranee, oggi al suo posto vi sono abitazioni.
    Qualcuno sarà tentato di dire che è causa dell’aumento di popolazione, ma non è così, perché le campagne erano abitate, e lo erano pure le aree prealpine.
    E’ stato il cambiamento repentino di sistema economico, che ha spopolato aree tutt’altro che marginali e non funzionali allo sviluppo, ed ha gonfiato a dismisura altre aree con risvolti sociali ed ambientali oggi sotto gli occhi di tutti.
    Un sistema economico basato su un consumo smodato, su un fuoco di paglia che pareva elargire benessere ed opulenza a tutti, illimitatamente.
    Adesso tutto questo è storia passata, e ci restano i cocci.
    In questa nuova visione del mondo, i Club di Roma o di Velletri o di Vetralla, pasionari dei diritti estremi per bimbotti viziati, ormai sono morti che camminano.
    Mi sembrano come gli ultimi rimasugli della nobiltà negli anni successivi alla 1 guerra mondiale, quando, deposti e diseredati, si aggiravano tra i tavoli verdi di Montecarlo sognando un ritorno in auge che mai più sarebbe avvenuto, appunto perché il turbine della 1 guerra mondiale li ha scalzati dalla scena in modo definitivo.
    Così questi neo-malthusiani e catastrofisti, sono figli illegittimi di un boom economico ormai in fase di avanzata decomposizione.

    “…..Perfino le automobili qui sembrano antiche
    Nuova nuova è rimasta soltanto la religione
    Semplice come gli hangar di Porto Aviazione
    Tu solo o Cristianesimo non sei antico in Europa
    L’europeo più moderno siete voi Papa Pio X…….

    Questa poesia proviene da: Poesie di Guillaume Apollinaire | Poesie di Guillaume Apollinaire | Poeti Stranieri – Poesie Report On Line http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-guillaume-apollinaire/poesie-di-guillaume-apollinaire.html#ixzz2g73bfiOy

    A chi ha orecchie per intendere……

  10. Theflying ha detto

    Ricordo che esistono altri pianeti…
    L’universo è grande. Ergo a tendere pochi problemi di spazio e risorse

  11. Daniele ha detto

    Stalin “abolì l’aborto, rese difficile il divorzio e cercò di promuovere la famiglia”: questo significa che, anche se era un pazzo criminale salito al potere, Stalin almeno una cosa buona nella sua vita la fece (oppure la realtà è che cercava di far nascere più bambini possibile per massacrarli una volta cresciuti, per mandarli a morire nei gulag o in guerra?).

    Comunque la realtà è che a questo mondo ci sarebbe cibo per tutti… il problema della scarsità di cibo in certe aree del mondo (Africa, Sud America…) non è causato dalla sovrapopolazione, ma dal fatto che in altre parti del mondo (Europa, Nord America…) la gente possiede più cibo del necessario: se chi ha troppo rinunciasse al superfluo e lo desse a chi ha troppo poco, mangeremmo tutti nella giusta quantità, e non si porrebbe nemmeno la questione del controllo delle nascite.

    Il superfluo del ricco è il necessario del povero.

    • Kosmo ha detto in risposta a Daniele

      ma dal fatto che in altre parti del mondo (Europa, Nord America…) la gente possiede più cibo del necessario: se chi ha troppo rinunciasse al superfluo e lo desse a chi ha troppo poco, mangeremmo tutti nella giusta quantità,

      Mi spieghi come col mio digiuno posso far mangiare i poveri bambini dell’Africa?
      Ti ricordo che l’Africa ha molte più terre coltivabili, molte più risorse minerarie e petrolifere dell’Europa.

      • Daniele ha detto in risposta a Kosmo

        “Come posso col mio digiuno far mangiare i poveri?

        Dando gratuitamente ai poveri ciò di cui ti sei privato.

        Se invece di mangiare due pani ne mangi uno solo e l’altro lo dai al povero (che può essere in Africa – e allora in questo caso lo dai ai missionari che lo portino alle popolazioni – oppure sotto casa tua, visto che i poveri ce li abbiamo anche tra noi, senza bisogno d’andare molto lontano).

        • Kosmo ha detto in risposta a Daniele

          certo perchè secondo te è più economico produrre qua e inviare là, bravo genio.
          Quindi costa 100 il trasporto, e 0.50 il prodotto.
          E manterere un continente intero come mendicanti. Invece di insegnargli (e dargli la possibilità) di produrre in loco.
          bravo.

          • Daniele ha detto in risposta a Kosmo

            Innanzitutto qui siamo tra persone civili e si dialoga: non mi piace per niente il tono sopra le righe (mi riferisco al “bravo genio”) con cui tu ti rivolgi a me, che poi nemmeno mi conosci. Se non la pensi come me o credi che le mie idee siano sbagliate, me lo fai notare e mi spieghi, argomentando, qual è la tua idea, ma senza frasi supponenti del tipo “bravo genio” o similari, che sembrano voler cercare lo scontro (in fin dei conti, che t’ho fatto di male?) più che il dialogo, ok? Da parte mia ti garantisco che troverai sempre e solo dialogo, mai scontro.

            Detto questo, io non ho mai detto che il dare del cibo a chi ne è privo sia la sola risposta possibile alla fame nel mondo: dare il pane all’affamato è un primo atto concreto di carità fraterna nei confronti dei più poveri, che si fa in caso di un bisogno immediato.
            Sul lungo periodo, però, la carità non deve trasformarsi in assistenzialismo: l’ideale perciò sarebbe darsi da fare per trovare un lavoro alle persone bisognose (lo sapete che la Caritas non è solo mense e dormitori, ma cerca anche di fare da mediatore tra i poveri e le aziende bisognose di manodopera, affinché i poveri possano trovare un lavoro e diventare econimicamente autosufficienti?), in modo che esse poi possano autonomamente guadagnarsi da vivere, senza dipendere economicamente dagli altri.

  12. domenicotis ha detto

    OT
    Per quelli che …. Papa Francesco è progressista e presto rivoluzionerà la Chiesa 🙂

    http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/9/26/PAPA-Padre-Greg-Reynolds-e-stato-scomunicato-Era-a-favore-delle-nozze-gay/430130/

  13. Umberto P. ha detto

    Mi sembra una disamina molto ingenua: è ridicolo pensare ad uno sviluppo ecosostenibile del terzo mondo a colpi di eolico e fotovoltaico.
    Così pure si immagini l’impatto dell’eliminazione del controllo delle nascite in Cina.

  14. Kimoi ha detto

    Ma sì! Anche 200 miliardi di persone, 100000000 miliardi di persone! Le multinazionali che ci sfruttano non certo si basano su numeri piccoli!Continuiamo a sfornare bambini! Poi quando diventeranno grandi e non troveranno lavoro diremo loro che c’è la crisi e si dovranno mantenere una famiglia con 300€ al mese!!!

  15. Nikon ha detto

    per costoro la popolazione italiana non sta per niente invecchiando, anzi, starebbe continuando a crescere di 300.000 nascite all’anno…

    http://sovrappopolazione.blogspot.it/2013/07/aumento-della-popolazione-e-consumo-di.html

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