Il devoto cattolico Gino Bartali salvò 800 ebrei

Gino BartaliUn grande campione e un buon cristiano. Si chiamava Gino Bartali, a cui il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, nel 2006, conferì la medaglia d’oro al merito civile per i gesto di grande solidarietà compiuto a favore degli ebrei con la seguente motivazione: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti in Toscana, riuscendo a salvare circa 800 cittadini ebrei.

Da oggi, Gino Bartali è anche “Giusto tra le nazioni”, l’importante riconoscimento proveniente dallo Yad Vashem, l’Ente Nazionale per la Memoria della Shoah fondato nel 1953. «Un cattolico devoto», spiega lo Yad Vashem, «che nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’Arcivescovo della città cardinale Elia Angelo Dalla Costa (anch’egli riconosciuto Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem). Questa rete ebraico-cristiana, messa in piedi a seguito dell’occupazione tedesca e all’avvio della deportazione degli ebrei, ha salvato centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia».

Nell’autunno del 1943, ha raccontato Cristiano Gatti, non esitò un attimo a raccogliere l’invito del vescovo fiorentino EliaGino Bartali e Pio XII Della Costa, il cardinale gli proponeva corse in bicicletta molto particolari e molto rischiose: doveva infilare nel telaio documenti falsi e consegnarli agli ebrei braccati dai fascisti, salvandoli dalla deportazione.

Il grande campione viveva la sua profonda fede come terziario carmelitano e membro dell’Azione Cattolica. «Prese i voti nella chiesa di San Paolo a Firenze», ha raccontato il figlio Andrea. «Già a dieci anni si iscrisse all’Azione cattolica. Quando passava per Padova, dove aveva moltissimi amici, era d’obbligo la tappa al Santo. Era un uomo di fede, ma sempre nel suo stile, nei fatti più che nelle parole».

La redazione

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11 commenti a Il devoto cattolico Gino Bartali salvò 800 ebrei

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  1. edoardo ha detto

    Vi ricordate di ASSISI UNDERGROUND alcuni anni fa? Una ventina d’anni fa, o forse poco più.
    Non sarà il caso di rispolverarlo, specialmente dopo la sconfitta del caso CRISTIADA???????
    Bene, in Assisi Underground c’era proprio lui, Bartali.

    • MarcoF ha detto in risposta a edoardo

      Non conoscevo “Assisi underground”….. grazie 1000 per la segnalazione, vedrò di procurarmelo!! 😉

    • Franca ha detto in risposta a edoardo

      Sono un’insegnante di Religione e tutti gli anni (da circa 25 anni), in prossimità del Giorno della Memoria, faccio vedere ai miei studenti del terzo anno della secondaria di primo grado proprio questo film che non conoscono. è uno degli esempi che porto per far capire quanto i cattolici italiani abbiano fatto per gli ebrei italiani. Spesso i ragazzi ne parlano con l’insegnante di lettere che non conosce la storia… Dovete vedere il film, che, purtroppo non si trova in alta definizione. I protagonisti (Padre Rufino, il Vescovo Nicolini, il tipografo Luigi Brizzi sono considerati dagli ebrei “Giusti”.

    • Li ha detto in risposta a edoardo

      un bellissimo film! faccio notare che anche questa pellicola non la trasmettono mai. per fortuna ho il vhs.

  2. Daphnos ha detto

    Orgoglioso di essere suo concittadino.

  3. mercuriade ha detto

    A quando il processo di beatificazione?

  4. Sergio ha detto

    Che grande uomo! E’ difficile valutare quanto valga il bene che ha fatto in silenzio, e a rischio della vita. Un magnifico esempio di Fede vissuta in pieno.

  5. Emanuele ha detto

    …eh, ma sul podio non ha mai denunciato pubblicamente le malefatte naziste né ha criticato platealmente le leggi raziali. Con il suo ruolo, essendo un grande campione, avrebbe potuto cambiare la sorte di molte più persone… Forse fermare la guerra. Invece è sempre rimasto ambiguo ed ipocrita (ha salvato qualcuno giusto per zittire la coscienza)… Insomma, il classico cattolico opportunista.

    …ovviamente scherzo, ma chi vi ricordano queste critiche?

  6. andrea g ha detto

    Mussolini cercò invano di fargli dedicare le sue innumerevoli vittorie
    a lui, al fascio, al littorio, ecc., ma mai Gino diede retta al dittatore:
    in compenso dedicava la vittoria alla Beata Vergine Maria.
    Ecco un campionissimo.

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