La diagnosi prenatale e l’ipocrisia di chi è “contro le differenze”

Bambino downIl 4 maggio 2013 abbiamo posto una domanda ai grandi volti noti della televisione, come Jovanotti, Claudio Bisio, Diego Abatantuono ecc., che si sono impegnati nella Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down per abbattere i pregiudizi e invitare a guardare con occhi diversi queste persone. Abbiamo chiesto loro se avessero anche la coerenza di condannare l’aborto selettivo (o eugenetico) verso queste persone e la discriminazione delle leggi dello Stato che lo permettono. Secondo una accurata indagine del prof. Benedetto Rocchi, professore di economia all’Università di Firenze, il numero è stato tra i 799 e 1309 di bambini down abortiti (stima “pessimista”) nell’anno 2009.

Potremmo anche chiedere alle scalmanate femministe moderne di condannare la diagnosi prenatale che, tra le altre informazioni, individua anche il sesso del bambino e anche nei Paesi occidentali conduce molto spesso all’aborto di bambine: «Se qualcuno sa a cosa serve sapere il sesso del feto a 8 settimane se non ad abortirlo – quando non è del sesso gradito – nei tempi permessi dalla legge, ce lo dica», afferma Carlo Bellieni, neonatologo presso l’Università di Siena, «con buona pace poi delle femministe che ben sanno rispondere a questa domanda, e che ben sanno quale è il sesso più abortito in troppe parti del mondo». Nessuna risposta perché tutto fa parte della grande fiera dell’ipocrisia allestita dai media ogni giorno, d’altra parte le stesse femministe sono a favore delle adozioni gay, ovvero della menzognera condizione per cui un uomo può tranquillamente sostituire una donna (una madre) nella crescita di un bambino, non avendo quest’ultima nessuna capacità propria.

La diagnosi prenatale è una vera e propria caccia agli anomali, alla faccia dell’abolire le differenze come oggi va di moda nei titoli di “Repubblica” e del “Corriere”. Gli esami per fare l’identikit genetico del feto umano aumentano di numero e di complessità anno dopo anno, spiega ancora Bellieni. Con essa il bambino è “schedato “, “braccato“, -pardon, “seguito” – dal suo concepimento, come hanno scritto in un appello i maggiori esponenti della medicina francese: la diagnosi prenatale è divenuta un «mercato della paura». Tanti esami e tante combinazioni di test tutti mirati a ricercare il feto con anomalie genetiche. Tanta ricerca e tanto denaro destinato all’unico fine di scoprire se il feto è come si deve, e come si deve volere, l’ideologia del “figlio perfetto”.

Tuttavia in America le cose sembrano iniziare ad incrinarsi: la rivista del Massachussets institute of technology del 23 aprile si è interrogata sul diritto alla privacy del feto di fronte alla prospettiva di analizzare tutti i tratti genetici prima che nasca:«Quanti genitori abortiranno un feto destinato a essere un adulto calvo? Non credo molti. Ma più di zero», ha scritto l’autore. Dal 26 marzo, inoltre, il Nord Dakota è diventato il primo stato a proibire l’aborto proprio in base ai test genetici, con un particolare riferimento alla sindrome Down.

Ecco il vero abbattimento delle differenze! Chissà quando sentiremo qualche “vip” o leggeremo su qualche quotidiano progressista la frase: “Non abortire un diverso, accoglilo!”.

La redazione

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109 commenti a La diagnosi prenatale e l’ipocrisia di chi è “contro le differenze”

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  1. George P. ha detto

    Anziché “abbattere le differenze” dovrebbero dire “abbattere i differenti”.

  2. Ugo La Serra ha detto

    Quanti di voi preferirebbero un figlio down rispetto ad un figlio sano?

    • Andrea2 ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Ma che domanda è?

    • George P. ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Quanti di voi preferirebbero aver sposato Angelina Jolie?
      Bene, ora andate ad uccidere vostra moglie.

    • Ivanom ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Un figlio non si preferisce: un figlio così come viene al mondo si accetta, down o non down che sia.

    • Azaria ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Quindi se ti nasce down lo uccidi? Complimenti!

    • Giacomot ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Che cavolo di domande fai ? Scusa se mi azzardo ma credo che tu debba forza essere ateo , o mi sbaglio ? Dimmelo perchè così posso trarre delle conclusioni sulle ragioni che ti hanno portato a chiederlo dato che non i sembra una domanda fatta tanto per far ridere la tua .

    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Sono quasi curioso di seguire il tuo ragionamento…

    • MarcoF ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Quanti di voi preferirebbero non leggere le sue “uscite”?

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Ugo, nessuno desidererebbe avere un figlio affetto dalla Sindrome di Down. Nessuno sano di mente.
      Ma anche se con un cromosoma 21 (o parte di esso) in più quel bambino, quel figlio, è sempre un essere umano e come tale dovrebbe essere accolto, e amato, e aiutato; non ucciso nel ventre della sua mamma.
      Un’alta percentuale di noi, forse anche tu o io, apparentemente normali, sani, è in realtà portatore di anomalie genetiche, lo sapevi? Alcune sono irrilevanti da un punto di vista patologico. Altre rappresentano una bomba ad orologeria (alcuni oncogeni o i geni per la corea di Hungtinton, tanto per fare due esempi, ma centinaia di altri potrei fartene) pronta ad esplodere con effetti devastanti sulla vita di quella persona e dei suoi cari.
      Potenzialmente e a costi sempre più bassi (ormai poche migliaia di dollari) oggi siamo in grado di identificare, anche prima della nascita, un numero enorme di malattie con base genetica. Di queste molte, per motivi che ancora non conosciamo, resteranno silenti per tutta la vita dell’individuo che magari arriverà a morte prima per un incidente stradale o perchè investito da una valanga o morto ammazzato in una rapina o magari nel suo letto, serenamente, di vecchiaia. Altre hanno o avranno nei prossimi anni una cura efficace.
      Che si fa? Ammazziamo tutte le persone nelle quali, in fase embrionale o fetale, abbiamo identificato un gene anomalo? Lo sai che si calcola che in Europa ci siano tra i 16 e i 25 milioni di persone affette da malattie rare genetiche? E che ogni anno, tra i nuovi bambini che nascono, dal 3 all’8% sia affetto da una malattia rara genetica? Li facciamo fuori tutti?
      Ma allora, dico io, anche per evitare in futuro contenziosi tra figli affetti e genitori portatori e relative richieste di risarcimento (potrebbe essere una nuova frontiera che magari qualche avvocato senza grossi scrupoli sta già pensando di esplorare, chissà) perchè non facciamo fuori direttamente tutti i genitori portatori di queste anomalie genetiche, almeno di quelle ereditabili? Così finalmente il mito della razza perfetta avrebbe la sua realizzazione concreta.
      Volendo spingere ai limiti il tuo ragionamento ecco dove si potrebbe arrivare.

      • Giacomot ha detto in risposta a StefanoPediatra

        Esattamente .

      • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

        Non si può ammazzare chi non è vivo. Si interviene prima che ci sia qualcosa di vivo.

        • Teo ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Se dici che un feto non è vita saprai spiegare a tutti quando incomincia la vita e perché. Io aspetto con ansia la tua risposta..

        • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Vero: non si può ammazzare chi non è vivo.
          Però l’embrione è vivo, il feto anche.
          Perciò di cosa stai parlando?
          Se vogliamo dibattere seriamente di un argomento dovremmo almeno partire da delle basi di verità e non prenderci in giro, non trovi? Altrimenti perdiamo solo tempo e ci prendiamo in giro.

          • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

            La “vostra” “verità” è diversa dalla “nostra”. Chi ha ragione e perché?

            • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

              Guarda che il gioco non è tapparsi gli occhi e dire: “non avete ragione”, ma osservare la realtà.
              E ragionare.

            • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

              Ugo, ma che sciocchezze dici (non me ne volere per la franchezza)?! Che embrione e feto siano vivi non è una verità di qualcuno ma una verità che appartiene a tutti in quanto è una verità scientifica!

              Devo arguire dalla tua risposta che sei intervenuto nella discussione con l’unico scopo di “prenderci in giro”. Peccato.

              • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                Verità scientifica??????????
                Direi proprio di no.

                • Azaria ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  Direi proprio di no.
                  Quello che dici tu sinceramente mi importa poco, quello che dice la scienza (che tu lo voglia riconoscere o no) mi interessa molto di piú.
                  Non eravamo noi (secondo la mente bacata di voi ipocriti anti-clericali) gli oscurantisti?

                  • Ugo La Serra ha detto in risposta a Azaria

                    La “scienza” non dice affatto questo.
                    La vostra risposta, relativamente al fatto che un embrione debba essere o non essere considerato “vivo” o “persona”, ha origini puramente religiose.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      ha origini puramente religiose.

                      Come spieghi gli atei che sono contro l’aborto allora?

                      La “scienza” non dice affatto questo.

                      No? Un cuore che batte? Il bambino (perché è un bambino) che scalcia? Non è vivo? Magari mi vieni a dire che una pianta è ‘più viva’ di lui…

                      PS: Inizio a pensare tu sia un troll, non ti stupire se le mie risposte diventeranno più ironiche…

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Vivo non è sinonimo di persona anche se, lo ammetto, relativamente all’essere umano per me essere (cioè essere vivo) uomo coincide con l’essere persona.

                      L’embrione e il feto, a differenza di quanto sostieni tu, esistono e sono un essere vivente. Di tutto il resto si può dissertare; di questa evidenza (anche se tu ti ostini a negarne la veridicità scientifica non so su quali basi) no.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      @Stefano
                      Magari si capiva male, ma il mio ragionamento voleva essere:
                      E’ vivo? Si. Appartiene al genere umano? Si. Allora è persona.
                      Con la mia provocazione volevo solo criticare alcune persone che prestano più attenzione a piante e animali che ai primi stadi dell’essere umano.

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      @LawFirstpope: il mio commento era per Ugo. Sono d’accordo con te.

                    • Meister Eckhart ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Non sei nemmeno in grado di distinguere tra le categorie “vivente” e “persona”. La tua ignoranza travalica ogni limite del buonsenso. E del buongusto.

            • Azaria ha detto in risposta a Ugo La Serra

              La vostra veritá quale sarebbe? Quella inventata dai fratelli Grim? La nostra (non quella dei cattolici ma delle persone razionali) viene da un’osservazione della natura.

              • LawFirstpope ha detto in risposta a Azaria

                Un’osservazione della natura che la Fede conferma 😉

                • Azaria ha detto in risposta a LawFirstpope

                  Certo, quello che volevo far capire é che quello che sosteniamo in questa sede non é dettato nella Bibbia, né é frutto di una qualche apparizione ad un veggente, ma semplicemente un’osservazione degli eventi che accadono in natura e per questo le ovvie considerazioni potrebbero essere raggiunte anche da atei, agnostici, buddisti e comunque da non cristiani. Ovviamente purché si abbia una certa razionalitá ed onestá intellettuale, doti del tutto assenti nei nemici della Chiesa.

        • Daniele ha detto in risposta a Ugo La Serra

          La vita inizia con la fecondazione (lo dice la biologia).
          Pertanto, embrioni e feti umani sono PERSONE.

    • Titti ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Quanti di voi sanno l’aiuto effettivo che viene dato? Quanti di voi sanno cosa comporta avere un figlio down? E’ degno di un Paese che si ritiene civile, abbandonare le famiglie a loro stesse? Perchè invece di puntare il dito contro chi vuole abortire, non lo si punta contro chi ti dà 4 soldi, in cambio di un impegno totale? Quanti hanno il coraggio di dire, a chi si tiene un figlio invalido: “Hai voluto la bicicletta e adesso pedali?” Avete idea delle patologie che questi ragazzi hanno? Sapete che non tutti down hanno lo stesso grado di autonomia ed a fronte di quelli che si diplomano, pur con le loro difficoltà, ci sono anche casi di ragazzi down che possono essere pericolosi per gli altri e per se stessi? Si tratta di un impegno costante, che sei sana, che sei malata, che hai voglia o non ne hai, probabilmente per il resto della vita, dato che, solitamente è il figlio che sopravvive al genitore, nella consapevolezza di lasciare una eredità pesantissima, se ci sono altri fratelli, o il futro in un istituto (almeno al giorno d’oggi non sono dei lager), il tutto con un’elemosina comprensiva dai 400 ai 650 euro circca. Questo è lo scandalo, questa è la vergogna!

      • MarcoF ha detto in risposta a Titti

        Non ho capito dove vuoi arrivare……

        • manuzzo ha detto in risposta a MarcoF

          che la madre ha il diritto di uccidere il figlio, il caso contrario è la vergogna. Infatti anche per me il marito (o il convivente, dobbiamo essere moderni!) hanno il diritto di uccidere la donna di turno, soprattutto se ha troppe aspirazioni.

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Titti

        Concordi o non concordi con l’articolo?

      • StefanoPediatra ha detto in risposta a Titti

        Titti, sul fatto che bisognerebbe sostenere le famiglie che si prendono cura di un figlio con un grave handicap sfondi una porta aperta. Ma il problema è proprio questo: trovare il modo di aiutare queste famiglie, non sopprimere queste vite umane degnissime per evitare il problema.
        Non trovi?
        Hai ragione a chiamare “scandalo” l’abbandono delle famiglie con questi problemi. Hai assolutamente ragione. Ma non è uno scandalo ancora più grande (anzi una tragedia immensa) uccidere questi feti o, come qualcuno vorrebbe, questi neonati?

        • Klaus ha detto in risposta a StefanoPediatra

          Infatti il rischio ancora peggiore è che si arrivi a dire alle famiglie:”c’era la diagnosi prenatale, non l’avete voluta o avete voluto farlo nascere lo stesso, adesso sono problemi vostri”. Un po’ lo stesso pericolo che si corre con l’eutanasia, avete notato il concentrarsi negli ultimi tempi di affermazioni sul fatto che “le metà delle spese mediche sono destinate agli ultimi sei mesi di vita” (lo dice anche quello pseudo-romanziere americano, venditore di fumo e falsificatore della religione e della storia artistica, che non voglio nominare). C’è chiaramente una corrente di pensiero che mira a renderle obbligatorie (intendo, selezione pre- e postnatale ed eutanasia) anche se ancora non lo si dice apertamente. Per cui quello che dice Titti, che è sacrosanto, non contrasta con le affermazioni dell’articolo ma le conferma.

        • Daphnos ha detto in risposta a StefanoPediatra

          Liberi di non crederci, ma una volta udii in tv un ragionamento simile da parte di un personaggio che proponeva la reintroduzione della pena di morte come soluzione al sovraffollamento delle carceri.

          • Azaria ha detto in risposta a Daphnos

            Beh! Tale soluzione (per quanto brutta, inaccettabile) é infinitamente meno tragica dell’aborto. Nella soluzione proposta si ucciderebbero persone che comunque sono colpevoli di reati (immagino quelli piú gravi) nel caso dell’aborto si uccidono innocenti sapendo che sono innocenti (ed indifesi).

      • manuzzo ha detto in risposta a Titti

        e sappiamo che Titti fa molto per i down…. volendone legalizzare (veramente già è legale) l’uccisione pre-nascita. La soluzione più equa mi pare aumentare i contributi finanziari e non alle famiglie, ma finché ci saranno tritaossa a pagamento (che lei, cara e democratica Titti, sostiene) la soluzione scelta sarà quella dell’uccisione.

        Cara Titti, se le venisse diagnosticato che lei avesse, per ipotesi, un cristiano in grembo, non abortirebbe subito il diverso?

      • beppina ha detto in risposta a Titti

        Il discorso potrebbe anche non fare una grinza. Ma solo se nella società non ci fosse nessuno che vuole accogliere il bambino down; certo che se lo si considerà “proprietà” della madre…

      • Alèudin ha detto in risposta a Titti

        questo è uno scandalo sullo scandalo, sono perfettamente d’accordo, per un paese civile l’assistenza a queste famiglie e persone dovrebbe essere prioritaria.

        Invece qual è il progresso a cui pensano i governanti?

        Abortisci, che ci costa meno.

        Vecchio suicidati che ci costi meno.

    • manuzzo ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Io preferirei un mafioso al posto di un ateo. Scusi ma la disonestà della domanda non può farmi venire una risposta intelligente…

    • geminitolk ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Ugo vi riempite la bocca “del rispetto del diverso” e per una volta in cui c’è una minoranza, che non ha voce, che la natura ha fatto davvero diversa voi non ci siete. Non provate nemmeno pudore rendetevi conto!

    • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

      caro Ugo,

      supponiamo che un giorno si scopra che l’omosessualità è genetica, supponiamo che possa essere diagnosticata pre-natale.

      Immagino che non avrai nulla in contrario se una coppia che non vuole un figlio omosessuale abortisse, o no?

      Ti prego non rispondere, perchè ovviamente pur di non andare contro la tua ideologia diresti che è un suo diritto (della coppia).

      Oppure sorprendimi e rispondimi.

      Oppure sapendo prima della nascita che il bimbo ha gli occhi neri ma la mamma lo voleva con gli occhi verdi, sarà abortibile?

      Dove è il limite?

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Alèudin

        Quando una nuova vita non è più vista come dono, non c’è più limite: i figli devono essere come si vogliono o peggio per loro.

        • Meister Eckhart ha detto in risposta a LawFirstpope

          Esatto! Per questo batto sempre sullo stesso chiodo: i figli si HANNO, non si FANNO. Le parole pesano come macigni, ricordatevelo sempre.

      • Giacomot ha detto in risposta a Alèudin

        Mi raccomando sottolinea ‘supponiamo’ dato che per ora molte tesi scientifiche e psicologiche demoliscono questa teoria al nascere .

      • Ugo La Serra ha detto in risposta a Alèudin

        Il limite è nell’incapacità di vedere le cose, se non attraverso stereotipi.
        Cambierebbe qualcosa se, invece di intervenire su un embrione, si intervenisse sui gameti?

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

          Certo che cambierebbe: singolarmente i gameti non sono una creatura unica e irripetibile che contiene già le informazioni su come sarà da adulto…
          Essi diventano tale solo quando si uniscono.

          • Ugo La Serra ha detto in risposta a LawFirstpope

            Se parli di un numero grande di gameti dai quali solo una coppia si unirà, potrei anche darti ragione, poihcé non potrai stabilire a priori quale coppia si unirà. Ma se parti da una coppia di gameti di sessi differenti, direi che non c’è nessuna differenza.

            • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

              E quindi? Qual è la tua conclusione?
              La mia è che due gameti distinti non sono persona, quando si uniscono la sono.
              Tu cosa proponi?

              • Ugo La Serra ha detto in risposta a LawFirstpope

                Che sono persona alla nascita.

                • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  Se con un cesareo le faccio nascere una settimana prima del naturale, sono persone una settimana prima del dovuto? Se non la faccio nascere non la è? Quindi è il medico a stabilire chi è e chi non è persona e se/quando la diventa?
                  Se la vita è un valore fondamentale non possono essere altre persone a decidere arbitrariamente cosa è e cosa non è vita (altrimenti anche Hitler aveva tutti i diritti per non considerare persone gli ebrei)
                  Che differenza c’è inoltre nel bambino tra un’ora dopo il parto e un’ora prima del parto?
                  Conosci il paradosso di anfibio?
                  http://www.liceotrebisacce.com/wp-content/uploads/2012/02/Falleta.pdf

                • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  E’ un passo avanti: come sai c’è chi propone che nemmeno i neonati e i lattanti siano persone e come tali possano essere fatti fuori senza problemi come gli embrioni.

                  • LawFirstpope ha detto in risposta a StefanoPediatra

                    E da qualche punto di vista (non vogliate fraintendermi), confesserò che forse riescono ad essere quasi più coerenti coloro che professano tali mostruosi abomini.
                    Perché obiettivamente non c’è alcuna differenza tra dentro e fuori l’utero della madre.

                • Meister Eckhart ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  Come si evince da altri commenti più sopra, sei un autentico genio (oppure, più probabilmente, un troll). Se quello che affermi qui è vero, voglio subito una legge che permetta l’aborto fino al nono mese di gravidanza. Anzi: fino a un minuto prima che esca la testa del nascituro. Ora che ci penso: ma i piedi (se escono prima questi) conteranno?

        • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

          la tua (non) risposta dimostra che non hai minimamente afferrato (o non vuoi farlo) il centro del problema, altrimenti saresti costretto a cambiare idea.

          Come detto per te che ti ritieni un assurdo nato dal non senso finisci per non trovare significato nemmeno nella vita stessa.

          Chi guarda la realtà attraverso gli stereotipi sei tu, accorgitene.

          • Ugo La Serra ha detto in risposta a Alèudin

            Purtroppo non mi fornisci nessuna informazione valida che dovrebbe farmi capire quali siano gli stereotipi che mi impedirebbero di ragionare correttamente.
            So per certo però, di non ottundere la mia mente attraverso precetti morali estratti da libri scritti nell’età del bronzo…

            • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

              precetti morali estratti da libri scritti nell’età del bronzo…

              Mi spiace veramente che tu ti riduca a queste bassezze volte alla mera provocazione: comunque sarebbe meglio avere quei ‘rudimentali’ precetti che non averne nessuno (come sembri fare tu), no?
              O forse è indistintamente buono tutto il nuovo che avanza?
              Argomentando seriamente con ragionamenti raffinati e insmontabili tipo: “Sveglia gente! Siamo nel 2013!”

              Su cosa basi la tua morale? Escludo:
              a) il Cristianesimo
              b) l’osservazione della realtà

            • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

              caro Ugo, per te un feto non è vivo, l’hai detto pochi post sopra, se non ti basta il “dato di fatto” non ti basterà nemmeno “uno” che risorge dai morti.

              Poi come detto tu hai la tua verità che manipoli a seconda dell’umore, noi guardiamo la realtà, è la realtà che detta le regole non le nostre opinioni, la verità ha bisogno di collaboratori non di saccenti.

              Apri qualsiasi manuale medico, biologico, pediatrico e scoprirai che nell’uomo la vita comincia con il concepimento.

              Le informazioni valide ce le hai, poi ci pensa il tuo orgoglio a selezionarle per adattarsi alla tua volontà invece di fare il contrario, capisci quanto sei in prigione?

    • Daniele ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Ma che domande fai!!!
      Un figlio è una PERSONA!!!
      Un figlio non è un “gelato” di cui scegliere i gusti!!!
      A prescindere dal fatto che sia down o no, un figlio è un ESSERE UMANO che merita di essere AMATO, ripeto AMATO!!!

  3. Daniele ha detto

    Se la diagnosi prenatale è mera caccia al diverso a scopo abortivo, essa va condannata.
    E’ questo il caso della diagnosi prenatale della sindrome di Down, che non serve tanto per fini terapeutici (la sindrome, infatti, è incurabile), quanto piuttosto per fare da anticamera all’IVG nella maggior parte dei casi.

    Ma vi sono diagnosi prenatali per scoprire tante altre eventuali malattie del feto, malattie che possono essere curate mentre esso è ancora nel ventre materno (oggi vi sono le tecniche per farlo): ben vengano tali diagnosi!
    Infatti, di solito, prima si scopre una malattia e più sono le possibilità di curarla con successo.
    Ben venga, cioè, tutto ciò che serve a migliorare la salute e la qualità di vita del nascituro!
    Ogni donna gravida che abbia a cuore la vita e la salute della persona che porta in grembo vorrebbe sapere se il nascituro ha qualche malattia, allo scopo di iniziare a curalo, se possibile da subito.

    Da vietare e condannare, invece, è l’IVG, sia quando il feto è sano sia quando non lo è.

  4. LG ha detto

    spero non sia OT

    LINK

    titolo fuorviante ma interessante articolo (anche il dibattito de commenti)

    • Klaus ha detto in risposta a LG

      Sì, in particolare quello del lettore che afferma: “il diritto di abbandonare un figlio in ospedale andava bene quando l’aborto era illegale, ora è anacronistico”. In altri termini: “sopprimiamo questo diritto così ci saranno più aborti”. Poi qualcuno dubita dell’esistenza del demonio (non che intervenga direttamente sul web, ma qualcuno che ne segue i suggerimenti c’è).

    • Daphnos ha detto in risposta a LG

      Questo commento mi piace di più:

      ” Dovevano addormentarlo…
      04.06|14:38 Lettore_1868564

      I medici dovevano addormentare per sempre il piccolo… Avra’ una vita durissima piena di sofferenza e frustrazioni. Pensate al periodo dell’adolescenza,quando si faranno i primi festini,si consumeranno i primi baci,le prime esperienze sessuali e lui si sentira’ escluso perchè “diverso” e giudicato uno sgorbio dai propri compagni…”

      e poi ci domandiamo dove si nascondono i sostenitori italiani di Peter Singer e di Giubilini/Minerva.

      Ma soprattutto, mi domando io: quando ipotizziamo che i materialisti/relativisti nostrani pensano solo a scopare, perché all’improvviso ne appaiono subito due o tre, anche in questo sito, e reagiscono in maniera scomposta, urlando che abbiamo una visione assai limitata dell’ateismo moderno, che mica pensano solo a divertirsi, che i nostri sono solo stereotipi, che in realtà l’ateismo di oggi è pervaso da un grande spirito umanitario…? Si rendono conto oppure no, ammesso che abbiano essi stessi la coscienza pulita, che siamo circondati da pensieri di lucida follia come quelli di Lettore_1868564?

    • Ugo La Serra ha detto in risposta a LG

      1) diagnosi prenatale
      2) aborto terapeutico
      3) nuova gravidanza
      4) famiglia felice

      • Teo ha detto in risposta a Ugo La Serra

        “Il termine terapia deriva dal greco θεραπεία (therapeía) e ha il significato di cura, guarigione.” L’uccisione di una persona non cura alcuna malattia, forse la elimina perché elimina chi ne è portatore. Dunque la dicitura “aborto terapeutico” non ha senso. Si tratta di una delle solite menzogne di voi abortisti per addolcire ciò che dolce non è.
        Sul quarto punto hanno da ridire un po’ di donne che soffrono di sindrome post aborto, dovresti conoscerne qualcuna prima di dire certe idiozie. Puoi informarti qua http://www.uccronline.it/2012/03/31/la-psicologa-baccaglini-descrive-la-sindrome-post-aborto/

        • Ugo La Serra ha detto in risposta a Teo

          Non puoi uccidere qualcuno che non esiste. Portare a termine una gravidanza difettosa, e prendersi cura di un essere destinato all’infelicità, preclude l’esistenza di un altro essere, che potrebbe invece vivere felice.

          • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

            Sulla base di cosa dici che non esiste?
            Il tuo è un dogma…

            • StefanoPediatra ha detto in risposta a LawFirstpope

              Per seguire il suggerimento di Papa Francesco e dire le cose chiaramente, senza affidarmi al “politicamente corretto” (http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/06/papa-francesco-e-l%e2%80%99elogio-dei-cristiani-%e2%80%9cmaleducati%e2%80%9d/): Ugo non ha nessun dogma, sta solo menando il can per l’aia perchè evidentemente ha tempo da perdere e da farci perdere: negare, più sopra, che embrione e feto siano vivi (verità scientifica inconfutabile e non verità di fede) ed ora venire a dire che embrione e feto “non esistono” significa solo volerci prendere in giro. Dialogare su questi presupposti è una mera perdita di tempo. Peccato: un’occasione persa.

              • GiuliaM ha detto in risposta a StefanoPediatra

                Don’t feed the troll…

              • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                La tua risposta è basata sull’ambiguità della frase “essere vivi”. Da un prelievo bioptico si possono ottenere cellule vive. Queste cellule, poiché sono vive, dovrebbero avere pari “dignità” di un embrione?
                Considereresti un assassino il chirurgo che esegue un prelievo bioptico, o l’infermera che esegue un prelievo di sangue?

                • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  Nessuna ambiguità Ugo.

                  Un conto sono le cellule di un organo, in sè “vive”; altra cosa è un “organismo vivente” nel suo complesso. Le cellule epatiche, le cellule staminali ematopoietiche, le cellule che prelevi con una biopsia, ogni cellula è “viva” ma solo tutte insieme costituiscono un “organismo vivente”. Ogni singola cellula da cui è costituito l’embrione è “viva”; l’unione di tutte le cellule dell’embrione costituisce un “organismo vivente” il quale “è vivo” ed “esiste” in quanto tale.

                  L’ambiguità è in chi considera l’embrione alla stregua di un’appendice del corpo della donna e gli attribuisce minore dignità di ogni altro organo del corpo umano. Prelevare del sangue o fare una biopsia è cosa molto diversa dall’uccidere un feto o un embrione.

                  • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                    Riassumendo: per te un “embrione” è un organismo vivente. Per me no. Potrebbe diventarlo, se le cosa vanno bene, intorno alla ventina di settimane di gestazione, cioè quando è capace di vita propria al di fuori del corpo della madre. Prima no.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Quindi il tuo criterio è l’indipendenza vitale?

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Quindi un girino tolto dall’acqua non esiste e dunque non è un organismo vivente in quanto fuori dall’acqua non è capace di sopravvivere?

                      A parte che il presupposto per “non sopravvivere” è quello, appunto, di “vivere”…

                      In altre parole (ma quanto è noiosa e stucchevole questa inconcludente discussione!) se al di fuori della sua mamma un embrione o un feto non sono in grado di “sopravvivere”, significa che nell’ambiente uterino, dove sono perfettamente in grado di “sopravvivere” (questo almeno ammetterai che è una verità scientifica derivante dall’osservazione di ciò che succede in tutti i mammiferi) se qualcuno non fa qualcosa per ledere questo loro diritto naturale, sono vivi, esistono. Quindi, ancora una volta, la tua presunzione che embrione e feto non eistano (parole tue) e non siano vivi (sempre parole tue) è una negazione dell’evidenza.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      PS: dovendo specificare “capace di vita propria al di fuori del corpo della madre” sei tu stesso a insinuare che in fondo in fondo è già vivo prima.

                    • Ugo La Serra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      L’acqua di uno stagno è un essere vivente? È dotata di vita propria, di volontà, e decide se far vivere o no i girini, scegliendo tra girino e girino chi far vivere e chi no?
                      Davvero per te sono pari un uovo ed una gallina? Un biglietto della lotteria ed il primo premio della lotteria?

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Ovviamente le tue domande sono oziose e non pertinenti con il tema della discussione e con il mio commento che le ha fatte scaturire: l’esempio del girino e dell’acqua infatti (credo lo abbiano capito tutti tranne che te) serviva solo ad introdurre quanto specificato in seguito nel commento: un essere vivente non è meno “essere” nè meno “vivente” se ha bisogno di un supporto per vivere, che si tratti del ventre materno per l’embrione e il feto o dello stagno per il girino. Se togli l’embrione dal ventre materno muore; ma se muore vuole dire che prima era ed era vivo. Esattamente come accade al girino se lo togli dall’acqua o come accadrebbe a te e a me se l’aria intorno a noi improvvisamente si svuotasse di ossigeno.

                    • Ugo La Serra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Le mie domande invece, servono a farti capire che per me non vi può essere vita autonoma senza indipendenza da un altro essere. Tautologico.
                      E che, voi vi concentrate solo sul contenuto di un utero, e non sulla proprietaria dell’utero stesso. Che, è molto più “persona” di qualunque embrione o feto.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Le mie domande invece, servono a farti capire che per me non vi può essere vita autonoma senza indipendenza da un altro essere.

                      I bambini dipendono economicamente ed affettivamente dai genitori, da soli morirebbero perché non autonomi. Riistituiamo lo ius vita necisque?
                      Ci sono persone che hanno bisogno di un respiratore per vivere. Le uccidiamo?
                      I malati dipendono dal medico. Che facciamo?
                      Io e te abbiamo bisogno dell’ossigeno e di cibo da mangiare per vivere.
                      Nessuno è perfettamente autonomo, nessuno.

                    • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      * vitae necisque

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      @Ugo La Serra: quanto scrivi ora contraddice un po’ quanto hai scritto più sopra in un altro commento. Un neonato, sebbene venuto al mondo, non può sopravvivere autonomamente; nemmeno un bambino più grandicello, per la verità. Vedi ad esempio l’ennesima tragedia accaduta ieri quando un bimbo, già nato, e dunque, come tu più sopra sostieni “persona”, abbandonato dal padre in auto, sotto il sole, è morto essendo incapace di slegarsi dal seggiolino, aprire la macchina o semplicemente abbassare i finestrini. Il tuo ragionamento non mi convince granchè, fin dall’inizio. Mi sembra tu ti stia un po’ arrampicando sugli specchi.
                      Come ho già spiegato in altro commento per me un embrione non ha dignità (chiamala “personalità” o come preferisci) inferiore a quella della donna che lo ospita.

                    • Emanuele ha detto in risposta a Ugo La Serra

                      Bene, ti informo che negli USA l’aborto era legale fino a 26 settimane (ora 24)… Anche in Italia vengono abortiti feti di oltre 20 settimane, poi lasciati morire di stenti in barba alla legge…

                      Dunque concordi con noi che questi sono omicidi a tutti gli effetti…

                • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                  La realtà è più semplice di quanto la voglia far apparire annebbiata.
                  Chi sono i veri oscurantisti?

          • Azaria ha detto in risposta a Ugo La Serra

            Portare a termine una gravidanza difettosa, e prendersi cura di un essere destinato all’infelicità, preclude l’esistenza di un altro essere, che potrebbe invece vivere felice.

            E’ un’idea tua o una citazione di Hitler? Perché i dubbi mi vengono…

            D’altra parte se un bambino a 3 anni (o 5 o 7 o 10…) prende una malattia che lo lascia disabile, lo eliminiamo? D’altra parte se non lo eliminassimo sarebbe prendersi cura di un essere destinato all’infelicità, preclude l’esistenza di un altro essere, che potrebbe invece vivere felice.

            Poi mi spieghi perché tali “creature” (io li chiamerei esseri umani) non dovrebbero essere felici. Lo decidi tu? Solo chi é lontano anni luce dalla realtá puó fare tali discorsi. Prova a fare assistenza ai portatori di handicap prima di parlare per stupidi pregiudizi, vedrai che ti si apre un mondo, quello reale, non quello dettato dai tuoi pregiudizi.

          • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

            bè effettivamente se Dio non esiste non ti resta che fare tu la parte di dio e decidere cosa sia la felicità e chi ne sia degno oppure no..

            Alla parola Dio togli la “D” e resta “io”, cioè rimani solo, a delirare pensando di essere un dio tu stesso di te stesso, quindi costretto a essere contro tutto ciò che non sembra andare come dici tu, rendi questo stato eterno e avrai quello che noi chiamiamo inferno.

            • Ugo La Serra ha detto in risposta a Alèudin

              Io lo chiamo vita.

              • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                Ma come: non sei anche tu solamente un insieme di cellule vive che possono essere tranquillamente prelevate, biopsizzate, stagliuzzate, …?! 🙂 La vita semplicemente NON ESISTE, non è così? 🙂

                • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                  Se io ti rispondessi in questo modo, verrei subito bannato da questo sito.
                  Prova invece ad argomentare in maniera seria, vediamo cosa ne viene fuori…

                  • StefanoPediatra ha detto in risposta a Ugo La Serra

                    Mi pareva che avessi letto le argomentazioni con cui ho risposto a tutti i tuoi precedenti commenti.

                    Peraltro un po’ di ironia (non volgare nè maleducata, mi sembra) credo non sia un atto poi così grave. Non credi?

                    • Ugo La Serra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      Il problema non è l’ironia. Ma la riproposta di stereotipi fuori luogo.
                      Comunque, il nocciolo della questione è se considerare avere pari dignità un embrione ed un essere umano completamente sviluppato.
                      Non esiste evidenza scientifica che possa affermare ciò, ma solo credenze religiose, che valgono solo per chi ci crede.

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      Ugo, premesso che gli stereotipi li ho presi pari pari dai tuoi commenti precedenti e che più “in luogo” di questo dibattito in cui li hai usati tu, ora trovo scorretto che tu cambi discorso.

                      Fino ad ora hai sostenuto a diverse riprese che embrione e feto “non esistono” e “non sono vivi” e io su questo ho ribattuto.

                      Adesso sposti il discorso sulla differenza di “dignità” tra un embrione e un “essere umano completamente sviluppato”. Benissimo, spostiamolo pure: anche perchè magari è un discorso che ha più senso rispetto a negare l'”esistenza” e la “vitalità” di un embrione e di un feto.

                      Anche su quella che io ritengo in effetti essere la pari “dignità” tra un embrione ed un essere umano ci sono evidenze scientifiche. La “pari dignità” tra embrione e essere umano adulto è insita nel continuum (scientificamente inconfutabile e ampiamente conosciuto) che è lo sviluppo dell’essere umano il quale, da un punto di vista scientifico (genetica, embriologia, istologia, biologia, sono scienze), è tale dal momento del concepimento e fino al suo ultimo giorno di vita.
                      In tutto quanto sopra non c’entra nulla la religione, non c’entrano nulla le credenze del singolo.

                    • GiuliaM ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      Scusami Ugo, va bene trollare e tutto, ma vuoi metterti a polemizzare di embriologia con un medico??

                    • StefanoPediatra ha detto in risposta a StefanoPediatra

                      @GiuliaM: 🙂

                  • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

                    Il fatto è che non stai rispondendo alle obiezioni che ti vengono sollevate.
                    http://www.youtube.com/watch?v=6ffCkql1rLo
                    Poi puoi continuare a credere a quello che ti pare: il tuo è un atto di fede che non ha nessun riscontro con la realtà.

              • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

                Ugo dice: “Io lo chiamo vita.”

                è proprio questo il problema, hai presente l’alcolista che dice di non avere alcun problema?

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Ugo La Serra

        1) figlio buono a nulla e disoccupato: peso per i genitori
        2) aborto “tardivo” dello stesso
        3) nuova gravidanza (vista la presunta età dei genitori, tramite fecondazione assistita, ovviamente)
        4) famiglia felice (?)

      • Alèudin ha detto in risposta a Ugo La Serra

        Ugo la tua lista è perfettamente scambiabile con:

        1)paura
        2)omicidio premeditato
        3)ansia da “speriamo bene” quindi paura
        4)ipocrisia

  5. picchus ha detto

    E’ del tutto OT, perdonatemi, ma volevo segnalarvi questa e non sapevo dove farlo essendo le relative discussioni chiuse:

    Karl Lagerfeld: I want to marry my cat

    http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/howaboutthat/10099870/Karl-Lagerfeld-I-want-to-marry-my-cat.html

    SOlo una boutade o un altro passo lungo il piano inclinato?

    • Daphnos ha detto in risposta a picchus

      Secondo me ancora non ci siamo arrivati perché gli ambienti culturali “progressisti”, che pure reagiscono puntualmente in maniera isterica appena si pronuncia un’eresia rispetto alla loro visione del mondo, sono ancora divisi. La maggior parte di loro sarebbe già pronta ad adottare i discorsi ben conosciuti (non si fa male nessuno, in natura i cuccioli di una specie vengono a volte allevati da femmine di altre specie, persino nell’antica Grecia/Roma si parla di bambini cresciuti da animali), basterebbe solo l’arrivo del giusto segnale, ma per il momento frenano, perché una parte di quel gruppo, gli animalisti, la considera ancora “violenza contro animali”. Quindi per il momento le reazioni si limiteranno agli insulti, all’idiozia di chi pensa di mettere sullo stesso piano cose ben diverse, che ancora oggi ci sono discriminazioni, cattolici di me… ma quando vi decidete a suicidarvi, e così via.

      Ma non temere: prima o poi anche costoro si arrenderanno all’inarrestabile ondata del progresso, e la felicità non sarà più impedita a nessuno!

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Daphnos

        Già, oggi non si dice più “è sbagliato, è immorale” ma “i tempi non sono ancora maturi”…
        Come se il passare del tempo possa cambiare ciò che è giusto o sbagliato…

  6. eli ha detto

    Salve, sono nuova. E’ davvero triste fare una selezione delle vite altrui.
    Maschi pro aborto, vi siete mai chiesti davvero come possa sentirsi una madre che abortisce un figlio non sano? Da schifo, perchè è nella femmina di qualunque secie (scentificamente parlando) sentirsi attaccata, provare affetto per i propri cuccioli.
    Vero, ci sono anche quelle che li abbandonano, ma provatevi a strappare un cucciolo di tigre alla madre e vedrete se starà calma.
    E’ un trauma psicologico che dura tutta la vita, e può anche non attenuarsi se poila madre si fa una famiglia e decide di partorire.
    Maschi, femministe, insomma mettetevi nei panni di una donna dopo l’aborto.
    E l’avete visto il video dell’aborto? Pazzesco! feti trattati come fossero piccoli polli!
    Conosco bamini/e e ragazzi/e down. Ci sono diversi gradi della malattia, e con alcuni si può parlare a tu per tu normalmente e ti capiscono, ma anche quelli che hanno difficoltà trasmettono semplicità, affetto e innocenza (almeno per me è stato così).
    Prima di selezionarli come carni dal macellaio passateci del tempo.

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