E’ possibile conciliare ateismo e relativismo?

Relativismo 
Don Anderson Alves*
*dottorando in Filosofia,
 
 
da Zenit.it 16/01/13
 

La domanda è se l’ateismo sia un sistema di pensiero coerente. Più precisamente, ci si chiede se sia possibile affermare contemporaneamente la non-esistenza di Dio e il relativismo. Potrebbe essere vero che non c’è verità e al tempo stesso essere vero che Dio non esista?

Secondo F. Nietzsche la negazione o la “morte” di Dio non sarebbe stata fondata sul il relativismo, ma sarebbe stata la stessa origine del relativismo. L’affermazione della non-esistenza di Dio sarebbe una scelta, qualcosa d’innegabile e impossibile da dimostrare da qualche verità precedente. E accettando questa convinzione, questo nuovo “dogma”, tutti gli altri dogmi sarebbero crollati. L’ateismo diverrebbe allora il fondamento del relativismo morale e cognitivo.

L’ateismo parte da un’affermazione che ha valore di verità assoluta: Dio non esiste. Se quest’affermazione non è assunta per gli atei come verità, semplicemente loro cesserebbero di essere atei. Il relativismo è, secondo loro, valido solo per le “verità” inferiori e tutti gli uomini dovrebbero sottomettersi all’imperativo morale unico: è vietato avere regoli morali.

È interessante notare che F. Nietzsche e altri filosofi atei hanno riconosciuto che il relativismo cognitivo e l’ateismo sono tra loro contraddittori. La ragione è che il relativismo implica l’affermazione della non-esistenza di verità assolute, ma si basa, a sua volta, su una verità assoluta: la non-esistenza di Dio. Pertanto, l’affermazione della non-esistenza di Dio implica l’affermazione della sua esistenza.

Altri pensatori atei che hanno capito le contraddizioni dell’ateismo contemporaneo sono M. Horkheimer e Th. Adorno. In realtà, hanno detto in un’opera comune, Dialettica dell’illuminismo, citando Nietzsche: «ci rendiamo conto “che anche noi non conoscitori di oggi, noi atei e antimetafisici, nutriamo il nostro fuoco all’incendio di una fede antica di due millenni, quella fede cristiana che era già la fede di Platone, essere Dio la verità e la verità divina”. Così anche la scienza incorre nella critica portata alla metafisica. La negazione di Dio implica di per sé una contraddizione insuperabile, in quanto nega il sapere stesso» (Einaudi, Torino 1966, p. 125).

Questi autori, relativisti e atei, che si considerano “non conoscitori e antimetafisici” alimentano la verità della loro fede ateistica nella cristiana, già presente in Platone: la fede nell’esistenza della verità divina. Quindi è possibile affermare la non esistenza di Dio, solo per chi accetta che ci sia una verità assoluta, divina. In altre parole, solo può negare Dio, chi lo riconosce in precedenza.

Pertanto, l’ateismo, al negare Dio e la verità delle cose (che è sempre relativa al soggetto che conosce ed è progressiva), rivendica per se stesso un carattere assoluto, proprio di Dio, stabilendo così un nuovo dogmatismo. Pertanto, l’ateismo non esiste; non è altro che una sorta d’idolatria che consiste nel mettere se stesso e le proprie convinzioni personali, per quanto contraddittori possano essere, al posto di Dio, l’unico che garantisce tutta la verità.

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72 commenti a E’ possibile conciliare ateismo e relativismo?

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  1. Daphnos ha detto

    E’ possibile conciliare ateismo e relativismo?

    beh, se hai un nemico in comune ad entrambi (la Chiesa cattolica), puoi conciliarli tranquillamente, anche all’interno della stessa persona: il bipensiero paga sempre.

    • andrea ha detto in risposta a Daphnos

      Coglie benissimo quale sia l’essenza del pensiero ateistico, sig Daphnos: esso null’altro è che l’espressione dell’odio verso DIO, espressione che, a sua volta, nient’altro è che il ‘solito’ orgoglio all’origine di ogni male: “noi siamo come DIO”, anzi, “noi siamo DIO”.
      Naturalmente tutto ciò stà agli antipodi della verità, dunque della ragione.
      Ci si oppone all’Assoluto vero, con una parodia di esso.
      L’ateismo è una ‘fede’ basata sul nulla.

  2. Ugo La Serra ha detto

    Ateismo è, alla Wittgenstein, una parola malata. Fonte di ambiguità logiche, come quella che permea questo discorso.

  3. manuzzo ha detto

    Mi diverto molto a pensare ai tempi in cui il rasoio di Ockam veniva usato per mostrare la ragionevolezza dell’ateismo. E dopo che un gesuita (un cattolico= una persona cattiva) ha scoperto il big bang? che fine hanno fatto quelle considerazioni? si vede solo qualche ateo qua e là che ancora non ha studiato “la più grande scorreggia dell’universo” far riferimento a quel dogma. Almeno in questo, devo riconoscere, l’ateismo si è evoluto….

  4. Umberto P. ha detto

    E tutte le altre religioni? Se lei fa questo ragionamento con Allah lei è un ateo. Lei conosceva il Dio della religione mussulmana, ma lo rifiuta e ne sceglie un altro.

    Non che io sia islamico, è solo per provare a farla ragionare su quanto sia poco intelligente dire: “ho ragione io, so tutto dell’universo ed ora ve lo spiego”

    • Ugo La Serra ha detto in risposta a Umberto P.

      Tutti atei con le divinità altrui…

      • Panthom ha detto in risposta a Ugo La Serra

        La battuta è simpatica ma cosa c’entra? Le religioni (il cristianesimo non si può intendere come religione) sono un tentativo umano di dare una risposta al presentimento insito in ogni uomo della presenza di Dio e dunque c’è grandissima differenza da un ateo che invece chiude aprioristicamente le porte a tutto.

        La questione è se esiste o meno il conflitto ateismo/relativismo, perché divaghi sulle altre religioni? Cosa c’entra?

        • Umberto P. ha detto in risposta a Panthom

          Ah, ecco: ce ne passa dal riconoscere la possibilità di un’intelligenza divina a scriverci un libro di TOT pagine, che sia il Corano, la Bibbia, il manuale di Scientology, etc.

      • domenicotis ha detto in risposta a Ugo La Serra

        Quest’affermazione non ha senso. Se non credo in Allah semplicemente non sono un mussulmano.

        • Umberto P. ha detto in risposta a domenicotis

          Ugualmente, se non credo al Dio cristiano non sono cristiano, nè islamico se non credo in Allah, nè induista se non credo in manitù, etc.
          Ciò non fa di me un ateo, come potrei pronunciarmi con tanta sicurezza su un qualcosa di cui non si sa nulla?

    • Panthom ha detto in risposta a Umberto P.

      Ma qui si parla dell’ateismo e non delle altre religioni, entriamo nel merito senza divagare se è possibile.

      Nessuno dice “io ho ragione” e nessuno pretende di spiegare nulla (al massimo di proporre una spiegazione), tuttavia esiste o non esiste un conflitto tra ateismo e relativismo?

    • Daphnos ha detto in risposta a Umberto P.

      Ci sono tre piccole questioni da sollevare sulla sua non profondissima obiezione:

      1) il dio delle religioni monoteiste è ontologicamente il medesimo, variano solo gli attributi;
      2) se per risolvere un problema vengono suggerite due o più soluzioni, buttarle tutte a mare perché per principio non si può avere la certezza che una soluzione sia quella giusta non è un atteggiamento poi così razionale;
      3) gli atei si vantano di essere liberi di pensiero, e di pensarla liberamente e diversamente su tutto: questo vuol dire che al massimo solo UN ateo può aver ragione, e moltiplica a dismisura le possibili descrizioni del mondo che le religioni organizzate, per quanto numerose, limitano.

      Mi può segnalare, a proposito, il link del sito che l’ha informata sulle bolle di Innocenzo IV. Non credevo che gli anticlericali nostrani fossero così alfabetizzati da cercare addirittura i nomi e i cognomi delle persone da diffamare, pensavo che si limitassero, bontà loro, a ripetere ritornelli, cosa che in genere fa abboccare più pesci all’amo.

      • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

        “Mi può segnalare, a proposito, il link del sito che l’ha informata sulle bolle di Innocenzo IV.”

        E’ molto semplice. MOlti ateisti e anticlericali fanno riferimento (ironia della sorte) alla propria Bibbia: wikipedia, nella quale sguazzano allegramente senza che si possa scalfire il loro (vero e proprio) potere.
        In particolare, dal libro di Claudio Rendina – I Papi.

        Ah, dimenticavo, l’incipit di un altro libro di tale Rendina è il seguente:

        Non dire falsa testimonianza» è l’ottavo dei dieci comandamenti, ma costituisce il primo peccato del Vaticano, e si manifesta in una lunga serie di falsità. È il peccato che determina prima di tutto l’accreditamento della Chiesa di Roma come «madre e capo di tutte le chiese» in collegamento alla falsificazione della struttura della Chiesa dalla fine del I secolo, che muove dalla mitizzazione, nella capitale dell’antico impero, della figura di Pietro, predestinato da Gesù alla guida della Chiesa secondo la frase riportata nel Vangelo di Matteo (16, 18): «Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa»

        • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

          Tutto quello che ha scritto Rendina sui papi fino al Settecento lo aveva già scritto Voltaire in modo assai più polemico e strumentale. Comunque di Rendina ho moderatamente apprezzato il libro sugli ordini cavallereschi, non privo di pregiudizi, ma molto dettagliato. Poi, vabbè, i libri sugli scandali vaticani, intrighi, pressioni, giri d’affari sporchi, sessualità nascosta e quant’altro sono un investimento sicuro al giorno d’oggi, un po’ come aprire una birreria in Germania.

    • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Umberto P.

      “L’essere è e non può in alcun modo non essere. Il non essere non è e non può in alcun modo essere”

      1.Tutte le religioni sono uguali
      2.Un monotesimo è una religione e Un politeismo è una religione.
      3.Quindi per la 1 il monismo è uguale al politeismo
      5.Ma non può essere che il monismo sia e non sia contemporaneamente il politeismo e non è possibile che il politeismo sia e non sia contemporaneamente il monismo.Se il monismo fosse il politesimo avremmo che il monismo è e non è monismo contemporaneamente al fatto che il politesimo è e non è contemporaneamnte il politesmo
      6.Ma allora se monismo e politesimo non sono uguali non puo essere che le religioni siano tutte uguali.
      6.Quindi la 1 è falsa

      Reductio ad absurdum

      • Carmine ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

        Non male come confutazione…posso copiartela? La frase “tutte le religioni sono uguali” è fin troppo diffusa da risultare insopportabile.

        • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Carmine

          si c’è un errore però da 3 in guù, fretta hehehe, correggi monismo in monoteismo.il resto è identico.Ciauz

      • ATTENZIONE: il principio da cui partire per i passaggi dimostrativi che seguono non è il “principio di Parmenide” citato (che è falso, se applicato alla realtà mutevole, come aveva già dimostrato Platone = nozione di non-essere come “diversità” e poi ancor più approfonditamente da Aristotele con la nozione di non-essere come “potenza”), ma il principio di non contraddizione aristotelico: «È impossibile che la stessa cosa, a un tempo, appartenga e non appartenga a una medesima cosa, secondo lo stesso rispetto» (Aristotele, Metafisica, Libro Gamma (4 libro), 1005 b 19-20).

  5. Gemini ha detto

    La questione da un punto di vista logico è impossibile risolverla. I termini “Ateismo” e “Relativismo” sono contraddittori, è vero, ma anche parole come “religioni” e unico vero Dio sono inconciliabili.
    Per questo motivo è indispensabile partire da preconcetti, da basi non provate, quindi dogma che attestino un qualcosa che poi sarà logico credere.
    Per cui non si scappa. O vi è una religione che riporti integralmente il vero oppure c’è relativismo religioso? Ma la prima risposta è impossibile visto che è sempre frutto dell’uomo, quindi il “vero” può essere falsato. Come si risolve secondo voi la questione?

    • Panthom ha detto in risposta a Gemini

      Mentre c’è un conflitto evidente tra ateismo e relativismo, non c’è tra “religioni” e “unico Dio” perché può essere che una di queste “religioni” dica il vero, mentre l’ateismo (“Dio non esiste”) è sempre essere negazione del relativismo.

      Le religioni hanno tutte un intento nobile, per risolvere la questione occorre riandare al discorso di San Paolo all’Areopago: «Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un’ara con l’iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in tempi costruiti dalle mani dell’uomo, né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo. Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all’oro, all’argento e alla pietra, che porti l’impronta dell’arte e dell’immaginazione umana. Dopo essere passato sopra ai tempi dell’ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti».

  6. Giuseppe ha detto

    Questo articolo non tiene conto di una ulteriore posizione, volutamente trascurata, ovvero quella del noncognitivismo teologico, per il quale l’ateismo è superfluo per il semplice fatto che la parola “Dio” non ha alcun significato comprensibile, al di là della sua valenza mitica o allegorica…

    • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

      Caro Giuseppe, ma chi ha stabilito che la parola Dio non ha alcun significato comprensibile? Forse possiamo dire che ha diversi significati, ma dato che esiste una sua definizione sul dizionario è scorretto dire che è un termine privo di significato.

      Il Dio cristiano è il Dio creatore, il Logos che c’era quando tutto non c’era, è il Dio che si è rivelato agli uomini e con questo avvenimento ha cambiato la storia del mondo. Non mi sembra affatto una mitologia affermare che tutto è stato creato da una mente razionale e non mi sembra affatto mitologico affermare l’esistenza di Gesù Cristo…anzi, si è provato a farlo per tre secoli ma oggi possiamo dire che la tesi “mitologica” è definitivamente caduta.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Panthom

        Dire “Gesù Cristo è esistito in quel posto e in quell’epoca” è una cosa, è una proposizione comprensibile, dal significato pressoché univoco e probabilmente suscettibile ad una qualche forma di verifica. Dire invece “Dio ha creato il mondo” è una proposizione che non si capisce cosa significhi davvero. Così come tutti gli attributi associati a Dio non hanno senso. Cosa vuol dire che “Dio è infinito”? Capisco cosa si intende quando si dice che l’insieme dei numeri naturali è infinito, ma non capisco cosa voglia dire che Dio è infinito. Anche dire che Dio è il Logos non è una definizione che risolve qualcosa, almeno pe il mio modo di vedere le cose…

        • Panthom ha detto in risposta a Giuseppe

          Capisco quel che dici tranne quando sostieni di non capire il significato della frase: “Dio ha creato il mondo”. Puoi approfondire? Cosa non capisci? Attenzione a non confondersi: un conto è non capire cosa significhi (e mi pare impossibile), un conto è non sapere come abbia fatto. Sono due cose diverse!

          Rispetto al resto (infinito, Logos ecc.) credo che occorrano delle basi di filosofia o teologia per capirlo quindi concordo con te sul dire che potrebbero avere poco senso per un cittadino qualunque del mondo.

          • Giuseppe ha detto in risposta a Panthom

            Da fisico teorico (nonostante questo mi ritengo un cittadino qualunque del mondo) non ho bisogno di chiamare necessariamente in causa una qualche forma di creazione dell’Universo…

            • Katy ha detto in risposta a Giuseppe

              E’ una tua chiusura ideologica infatti non sai proporre alcuna spiegazione alternativa, questa lacuna dovrebbe per lo meno lasciare sospeso il giudizio. Questo dimostra non che tu non “hai bisogno” ma che tu “non vuoi”, ed è un altro discorso. Inutile ricordare che tanti altri fisici la pensano all’opposto di te, ma questo è un altro discorso 😉
              Il problema di Dio non è scientifico, ma esistenziale…tu non ne sai di più di un panettiere perché Dio non è parte di questo mondo, non è oggetto della scienza. Lascia perdere il tuo curriculum e non usarlo a vanvera.

              • Giuseppe ha detto in risposta a Katy

                Francamente le chiusure ideologiche le intravedo in ben altri lidi. Buona giornata…

        • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Giuseppe

          Nel senso che dire “l’universo è eterno igenerato imperituro” è una proposizione più sucetibile di verifica?Dire che un’altro me esiste in un multiverso è una proposizione più sucetibile di verifica?Dire che la teoria dell’universo oscillatorio è preditibile e falsificabile?Dire che il big rip(l’opposto) della prima è una teoria falsificabile è vero?

          Scienziati che come dice masiero altrove spacciano modelli geometrici per realtà scientifiche,vogliamo metterla sul piano ontologico:

          Penso il multiverso dunque esiste è impossibile da dimostrare nel piano empirico:non è preditibile
          Penso il Big rip dunque (si badi addiritura sono pseudosciamani che predicono il futuro)andrà così.E’ impossibile da sepere sul piano reale:non è predittibile.[..]

          Che scienza è questa qua “igegneria fisica”.Nel senso, che l’universo è l’invenzione del pensiero umano,non sarebbe meglio fare come dice un Newton tranquillamente “hypotesis non fingo”.Dio è infinitamente esteso fra l’altro lo pensa Newton,anche se non condivido questa idea.

          Non prendiamoci in giro il multiverso è metafisica,il big rip è metafisica,il big crunch è metafisica.Mi ci voleva uno scienziato a dirmi quello che Democrito ha affermato per dogma più di 2000 anni fa.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giuseppe

          Non capisci queste cose perché evidentemente ignori completamente la filosofia e in particolar modo quella cattolica e quella di San Tommaso. Prima di dire che certe cose hanno o non hanno senso, mi sembrerebbe di minima correttezza metodologica sapere di cosa si parla!

          • Giuseppe ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Anche bollare le teorie cosmologiche come elucubrazioni pseudometafisiche richiederebbe almeno la conoscenza della relatività generale…

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Giuseppe

              Certamente, infatti io non le ho mai pronunciate, essendo un perfetto ignorante in fisica teorica.

            • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Giuseppe

              No secondo me,serve una nuova epistemiologia scientifica,dal momento che una costruzione per quanto geometricamente possa essere impeccabile e perfetta non costituirebbe nulla sul piano reale in riferimento alla natura,se non nel piano tecnologico o ingegneristico.

              «Cento talleri reali non contengono assolutamente nulla di più di cento talleri possibili. Perché, dal momento che i secondi denotano il concetto, e i primi invece l’oggetto e la sua posizione in sé, nel caso che questo contenesse più di quello, il mio concetto non esprimerebbe tutto l’oggetto, e però anch’esso non ne sarebbe il concetto adeguato. Ma rispetto allo stato delle mie finanze nei cento talleri reali c’è più che nel semplice concetto di essi (cioè nella loro possibilità). Infatti l’oggetto, per la realtà, non è contenuto senz’altro, analiticamente nel mio concetto, ma s’aggiunge sinteticamente al mio concetto (che è una determinazione del mio stato), senza che per questo essere fuori del mio concetto questi cento talleri stessi del pensiero vengano ad essere menomamente accresciuti»

              Ma li faccio una domanda amettiamo che questi cento talleri,siano pensati e ridefiniti come numeri,con le propietà della matematica e della logica sul piano del pensiero o possibilità di pensiero.Poniamo che costruisco un triangolo con tale unita di misura.Il triangolo esiste nella realtà?

              Posso costruirlo artificialmente certo,chi mi dice però che la natura lo faccia ugualmente?

              • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

                Ciò che teorizzi potrebbe essere nè più nè meno questo:un unicorno rosa vero nella possibilità falso nella realtà.Che differenza c’è tra il Big Rip e l’unicorno rosa?Per esempio un’unicorno rosa lo penso perchè ho esperienza di un cavallo e di un corno di qualche animale,però la chiamo “fantasia”,e perchè con il multiverso non posso fare altretanto?Chi me lo vieta?La logica ma questa è un’analogia logica quindi il multiverso nel piano della solo possibilità o è una realtà del pensiero o una fantasia del pensiero.La realtà sensibile può essere totalmente indipendente da me.In australia qualcosa stà accadendo,certo ma che cosa stà accadendo di preciso?

                • Kosmo ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

                  ma tu non eri venuto qui con un altro nick?
                  mi sembra di riconoscere lo “stile” 😀

                  • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Kosmo

                    Si solo che ho fatto un intensivo corso di logica “antisofistica” atea,il nick lo cambiato solo per presa in giro all’ateismo (la maggioranza dei sofisti greci erano atei).In più (ma giustamente potrebbe non fregartene nulla X) ) sono stato di nuovo in un vecchio forum di cattolici,questi secondi mi hanno dato una pessima impressione,non conosco nulla di logica,nulla di scienza e non saprebbero mai rispondere a domande fondate,tanto meno quelle degli atei,anzi sembrano pagliacci che rispondono agli atei,e questo va male per tutti, mi hanno preso addiritura per ateo,segno tangibile che non conoscono nemmeno quello che stanno affermando.Pensa,mi hanno detto anche che la “fede è relativa”,penoso risultato provveniente,probabilmente dalla pigrizia di studiare,inascoltabili perchè generano le contraddizioni che in questo sito vengono risolte,non sanno rispondere all’ateismo non perchè la fede non è ragionevole ma perchè la pigrizia e l’ignoranza non sono ragionevoli,e anche questo viene insegnato dal cristianesimo.

    • Daphnos ha detto in risposta a Giuseppe

      Giuseppe, perdona la domanda, ma ti riferisci a Schopenhauer o al circolo di Vienna?

      Ps incuriosito dall’amico Kosmo, sono finito sulla pagina wiki di “noncognitivismo teologico”: restando in tema, mi pare che anche quella pagina sia assolutamente priva di significato.

      • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

        “Ps incuriosito dall’amico Kosmo, sono finito sulla pagina wiki di “noncognitivismo teologico”

        eh?

        • Daphnos ha detto in risposta a Kosmo

          Mi hai detto che Wikipedia è la Bibbia degli atei, perciò sono andato a curiosare su come gli atei (nel senso ampio del termine) classificano il loro noncognitivismo, se con riferimenti alle massime di Schopenhauer magari, o alle riflessioni di qualche circolo neopositivista; ma ho trovato una pagina abulica, senza riferimenti e assai discutibile sui pochi e inflazionati contenuti.

          • Kosmo ha detto in risposta a Daphnos

            aaaahhhhh… volevo dire. Non sapevo neppure che significasse quella parola che hai detto… come potevbi “ispirarti”??? 😀

          • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Daphnos

            Ah le teorie di Dummet

            <>Secondo Dummet il linguaggio può essere percepito in maniera indipendente dal pensiero,dando origine alle seguenti stupidagini della pagina di wikipedia.

            Quindi tu puoi scrivere senza pensare,ma se scrivi significa che hai pensato prima di scrivere il segno grafico,ma se hai pensato prima di scrivere il segno grafico del linguaggio come fai a dire che dai termini linguistici puoi analizzare qualsiasi pensiero?

            Ops

            Nessun sistema assiomatico è coerente nel suo sistema stesso incluso il noncognitivismo teologico (Godel)

            Ragion per cui non solo la Parola Dio non si analizza razionalmente nella struttura linguistica ma nemmeno qualsiasi parola di segno grafico,oppure devi dichiarare o che prima scrivi poi pensi quello che scrivi o che sei dentro una cassa aspettando il bechino (non arrabiarti è simpatica come battuta) o che in realtà:prima penso poi scrivo.

            • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

              Dummet:”Dissentiamo completamente da chi considera l’asserzione come l’espressione come di un atto interiore di giudizio;il giudizio,piuttosto è l’atto di interiorizzazione di un atto estrno di asserzione”

              Su questo si regge il noncognitivismo peccato che è contradditorio.

      • Giuseppe ha detto in risposta a Daphnos

        Beh, immagino sarebbe arduo anche imparare la meccanica quantistica sulla relativa pagina di Wikipedia…

        • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Giuseppe

          Già anche fare fallacie logiche.

          • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

            Poichè pensi alla meccanica quantistica non si implica certamente l’esistenza del multiverso,ovvero l’idea matematica di infinite rette parallele a cui ne consegue l’esistenza sul piano reale,ma se vuoi dimostrami l’iperuranio platonico prego accomodati.

            • Giuseppe ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

              Lei sa cos’è davvero una teoria fisica?

              • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Giuseppe

                Certamente si, e certamente so che un’interrogazione retorica non dimostra l’esistenza reale del multiverso.

                • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

                  Temo che la fisica teorica si regga su quella che Riemann chiama “congettura” ma una congettura,o un’insieme di congetture teoriche, non determina nulla di probante empiricamente.Un modello matematico riordina le congettura secondo degli schemi che non possono venir dimostrati nell’apriorismo concettuale,quindi il multiverso è un’apriori deduttivo inosservato e inosservabile e non replicabile,conseguentemente fuori dall’epistemiologia scientifica.

                  • Se è non è, se non è è (F) ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

                    Empricamente osservo un cavallo e osservo anche dei corni,non vorrà dirmi che ciò sia una condizione sufficente per rendere probante l’unicorno rosa.Certi fisici teorici dovrebbero regolare maggiormente le loro fantasie prima di assurgerle allo status scientifico sopratutto dimostrarle sul piano reale e non a fattualmente posto.

            • andrea ha detto in risposta a Se è non è, se non è è (F)

              La cosa sicura è l’esistenza di DIO, e che LUI vuole farsi conoscere da ogni uomo: in ciò stà la Vita Eterna (Gv XVII,3).

  7. Gemini ha detto

    http://www.ilgiornale.it/news/milano/moschea-milano-arrivata-richiesta-comune-maroni-rispettare-915981.html E’ da relativisti concedere ai musulmani un luogo di preghiera (tutte le religioni sono uguali) oppure è un semplice diritto umano?

    • Kosmo ha detto in risposta a Gemini

      una moschea NON E’ equivalente ad una chiesa.
      Per l’Islam religione e politica SONO INSCINDIBILI.
      Pertanto accordare una moschea (ma ce ne sono persino più di quante sarebbero necessarie) è come accordare una sezione politica dei Fratelli Musulmani.
      Con tutte le conseguenze del caso.
      Diritti umani de che? Mica sono perseguitati qui in Italia, anzi

  8. L’articolo non è per nulla limpido e rischia anzi di essere errato nelle proprie conclusioni.

    1) E’ ovvio che il “relativismo cognitivo”, cioè l’affermazione assoluta che non esiste alcuna verità, è autocontraddittorio e non c’è alcun bisogno di collegarlo ad un’affermazione di ateismo, per giungere all’evidenza di tale autocontraddizione. Basta far notare che se non vi è alcuna verità, tanto meno vi sarà la verità che non vi sono verità…

    2) Tuttavia non è per nulla contraddittorio affermare che sul piano cognitivo generale possano darsi verità come la non esistenza di Dio e che invece non possano esservi verità in etica (= relativismo etico). In altre parole non c’é contraddizione tra ateismo e “relativismo etico”, che è una forma più ristretta di relativismo, rispetto a quello cognitivo.

    2.1) Anzi in questo caso si può dimostrare proprio che da un’affermazione di ateismo discende necessariamente il relativismo etico! Dunque la conclusione che si può trarre è esattamente contraria a quella dell’articolo: il relativismo etico non solo non è contraddittorio rispetto all’ateismo, ma deriva necessariamente dall’ateismo!

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Da quanto detto sopra discende poi che il RELATIVISMO ETICO può combattersi UNICAMENTE dimostrando che Dio esiste (questione dunque di pertinenza della metafisica), ossia solo dimostrando che vi è un’Intelligenza Infinita, e dunque infallibile, come causa prima ed origine dell’universo. Infatti senza tale Intelligenza Infinita anche la presenza di un finalismo naturale (ma proveniente dal caso) non sarebbe sufficiente a fondare una qualsiasi etica, ossia il relativismo etico prevarrebbe ancora.

      Il relativismo etico equivale poi all’affermazione che la vita umana NON PUO’ AVERE ALCUN SENSO, cioè, appunto, che non può essere dimostrato che esista un sistema di valori etici dotato di verità…

      • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Dici bene alla fine, per questo non può essere dimostrato che il sistema di valori etici forniti dall’ateismo (esistono anche nell’ateismo) sia dotato di verità, proprio per questo ateismo e relativismo etico sono inconciliabili.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

          Sbagli di nuovo. Il punto sta proprio nel dimostrare che chi si professa ateo non può “permettersi” alcuna affermazione etica, proprio perché dall’ateismo deriva necessariamente il relativismo etico. E’ vero dunque esattamente il contrario di quanto affermi: ateismo e relativismo sono legati necessariamente. Chiaro?

    • Paolo Viti ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Ma l’articolo non prende in considerazione il relativismo etico specificatamente, ma il relativismo.

      L’etica significa comportamento, se non c’è alcuna possibilità di affermare la verità o falsità di un comportamento allora non ci si può nemmeno definire “atei” in quanto non si può mai affermare che questa sia una posizione corretta. Ovvero, è falso affermare che il relativismo etico deriva dall’ateismo perché la posizione dell’ateismo non è conciliabile con il relativismo cognitivo ed etico.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

        Calma, stai facendo confusione tra il piano della verità in generale e il solo piano etico. Il punto è proprio che se si nega in assoluto ogni verità (= RELATIVISMO ASSOLUTO O COGNITIVO), si cade in una auto-contraddizione (perché negando OGNI verità si nega anche la verità che non vi sono verità), mentre se si nega SOLO che vi sia una qualunque verità dimostrabile in etica (= RELATIVISMO ETICO), questa posizione è logicamente compatibile con un’affermazione di ateismo, anzi, deriva necessariamente dall’ateismo.

        E, ripeto, non c’è dunque alcun bisogno di richiamarsi all’ateismo, per dimostrare che il relativismo assoluto è contraddittorio.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Paolo Viti

        E’ giusto, l’etica significa comportamento, ma, appunto, limitarsi ad affermare che Dio non esiste non è un’affermazione che riguardi il modo di comportarsi, bensì è un’affermazione puramente teoretica riguardante la metafisica. Comprendi la confusione di piani e di discipline filosofiche che fai (confusione tra metafisica ed etica)? Si tratta proprio di errori basilari, su cui non può esserci alcuna discussione.

    • Lucio ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

      Concordo pienamente con te a-theòs=a-éthos: questo articolo non mi convince….

  9. Se è non è, se non è è (F) ha detto

    A:Tutto è eticamente relativo!
    B:Hai ragione!Il Papa presidente del Consiglio!

    Per me sarebbe comunque certamente meglio di questi qua.

  10. Ermi Veronesi ha detto

    Ecco un ragionamento filosofico di una semplicità sconcertante: l’ateo può negare l’esistenza di Dio solo mettendo se stesso al suo posto. Con il conseguente crollo totale di ogni principio morale, poiché si negherebbe il valore assoluto dei concetti di Bene-Male.

    • andrea ha detto in risposta a Ermi Veronesi

      Assolutamente sì, sig Veronesi.
      La vecchietta analfabeta che dice “il mondo
      non può essersi fatto da solo”,
      è anni luce più avanti di atei che che si infarciscono
      di paroloni ma non sono in grado di smentire questa
      semplice-ovvia verità.

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