La nuova dittatura dei diritti civili, la nuova religione laica

Stefano Rodotà 
 
di Marcello Veneziani*
*scrittore, filosofo e giornalista

 
da Il Giornale, 27/05/13

Il suicidio di Dominique Venner a Parigi ha compiuto una duplice dissacrazione: ha dissacrato la Chiesa perché spararsi un colpo di pistola in Notre-Dame significa profanare un luogo sacro e una fede che condanna senz’appello il suicidio.

Ma il gesto ha dissacrato anche la nuova religione civile del nostro tempo che si sostituisce alla religione cristiana. I suoi punti fermi oltre le nozze gay e la relativa adozione, si concentrano su una serie di anatemi contro il razzismo, il sessismo, l’omofobia, l’accanimento alla vita. I campi di applicazione si estendono ai temi bioetici, all’aborto e all’eutanasia, alle coppie di fatto e alla procreazione assistita, ai transgender e all’uso di stupefacenti, alle scuole private e all’immigrazione, con i suoi effetti collaterali.

È sorto in Occidente un vero e proprio catechismo laico su questi «valori» che passa dall’America di Obama alla Francia di Hollande, ha precedenti nella Spagna di Zapatero, in Olanda e nei Paesi scandinavi dove il socialismo statalista conviveva con un libertarismo radicale. In Italia questa nuova religione civile ha sostituito il comunismo, a volte integrandosi col pacifismo e l’ecologia. La sconfitta delle culture socialiste rispetto al capitalismo e al mercato le ha portate a ripiegare sui diritti civili e sulla religione bioetica, come alibi consolatorio del fallimento sul piano della giustizia sociale. Il socialismo ha ceduto il posto al radicalismo.

Questa religione etica ha oggi una testimonial istituzionale, la presidente della Camera Laura Boldrini, autentica vestale a guardia del fuoco sacro. Chiunque metta in discussione questi principi inviolabili viene accusato dal nuovo clero laico di cadere in uno dei nuovi peccati mortali – omofobia, sessismo, razzismo, fascismo, accanimento alla vita – e viene perciò scomunicato, considerato blasfemo, peccatore e condannato alla pubblica gogna del disprezzo mediatico, fino a perseguire i trasgressori a norma di legge. La Nuova Inquisizione punisce i reati d’opinione, sancisce il moralismo giudiziario da intercettazioni e invoca norme che prevedano l’ineleggibilità per violazione dei sullodati precetti.

Questa religione etica si traduce anche in chiave politica dando luogo al famoso canone del politically correct che provvede come il Sant’Uffizio a squalificare l’avversario. La religione bioetica esercita un disprezzo antropologico verso chi si pone in difesa dei valori della famiglia, della tradizione, della natura e della vita. Anni fa parlai di razzismo etico, una forma inedita di razzismo rispetto a quello «etnico», tristemente noto nel passato. Il razzismo etico è fondato sulla pretesa superiorità di una razza di illuminati rispetto ai retrogradi, oscurantisti nemici della religione bioetica. Una razza che decide quali sono i valori ammissibili e quelli inammissibili. Al razzismo etico (e al mio libro “Comunitari e liberal”) si è riferito di recente Luca Ricolfi nel suo pamphlet bipartisan “La Sfida. Come destra e sinistra possono governare in Italia” (Feltrinelli, pp.78, euro 6).

Al razzismo etico oggi non manca una precettistica moralista e una teoria dei diritti umani e individuali. Riassume queste due posizioni una coppia di recenti pamphlet di Stefano Rodotà, “Elogio del Moralismo” e “Il diritto di avere diritti”, entrambi editi da Laterza. Sin dai titoli, Rodotà esprime con chiarezza il perimetro etico di questa nuova religione. Non a caso Rodotà è diventato, dopo la sua candidatura grillina al Quirinale, l’ayatollah laico di questi nuovi pasdaran della rivoluzione mancata. Vi confluiscono in questo universo tutte le sinistre insoddisfatte, i girotondini e il popolo viola, Giustizia e libertà, i nuovi movimenti, Sel, frange del Pd e di 5 Stelle, molti quotidiani e riviste storiche di sinistra, i residui giustizialisti di Ingroia e Di Pietro e qualche esponente cattomoralista. È curioso pensare che la biografia collettiva di questo movimento trae origine dal ’68 e contempla ai suoi esordi la lotta contro il bigottismo morale e religioso. Ma dopo avere demolito ogni senso morale comune, ha poi edificato un nuovo moralismo con risvolti giudiziari. A fronte di questo rigorismo puritano esercitato contro gli avversari, vi è invece la rivendicazione di un libertarismo giuridico individuale assoluto, che ben si compendia nella formula «il diritto di avere diritti». I doveri non sono presi in considerazione se non nella sfera del moralismo e della precettistica verso terzi. Ovvero: la vita è mia e me la gestisco io, ma la vita tua fa schifo assai. Permissivi in generale, però moralisti su certi temi e in alcuni casi.

Questa è oggi l’unica religione civile che serpeggia in Occidente e in Italia. Dall’altra parte, troppo pallida o naïve appare la risposta opposta. Nel versante moderato e conservatore si assiste a una frattura tra i Pragmatici, che tendono a cedere sul terreno culturale e legislativo alle richieste della nuova religione etica – si pensi ai conservatori britannici, ma è solo l’ultimo esempio – e i Cocciuti, una compatta ma perdente minoranza che protesta, si agita ma è inadeguata a sostenere le sfide culturali. Alla nuova religione civile fondata sul razzismo etico, non si può rispondere col piagnisteo reazionario e con la pura invettiva, chiudendosi nella ripetizione del passato e nei superstiti fortini. Messi fuori gioco i reazionari, il paesaggio civile appare così dominato da un’avvilente alternativa: da una parte il nuovo clero dei moralisti con la loro religione etica dei diritti civili, e dall’altra parte i cinici del nichilismo che agitano solo questioni pratiche o economiche e rifiutano di affrontare principi e temi di fondo, lasciando questo terreno al nuovo clero bioetico. Tutto questo viene dissimulato sotto la coperta liberale.

Si tratta invece di vera e propria diserzione sul piano dei principi, di ignavia sul piano dei pensieri e di opportunismo sul piano dei comportamenti. Manca una risposta efficace e credibile che ripensi in modo intelligente i principi della tradizione, il rapporto tra natura e cultura, tra sfera personale e comunitaria, tra diritti e doveri, tra libertà e autorità. Non rifugiatevi dietro il comodo alibi, noi siamo liberali, scaricando tutto a livello di scelte private e individuali. Non rispondete al moralismo col cinismo, al bigottismo col nichilismo pratico. Sfidate a viso aperto il razzismo etico e il suo clero presuntuoso. Abbiate il coraggio di esprimere una visione della vita.

30 commenti a La nuova dittatura dei diritti civili, la nuova religione laica

  • andrea g ha detto:

    “IO sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in ME e IO in lui,
    porta molto frutto, poiché senza di ME non potete far nulla”:
    Senza CRISTO c’è solo il nulla nevrotico.

    • Antony ha detto:

      Forse il nulla sarebbe troppo comodo, non ti pare? Io dico che c’è la dannazione eterna anche per chi non ci crede. (ANZI SOPRATTUTTO)

      • andrea g ha detto:

        Hai perfettamente ragione; il nulla nevrotico
        lo riferisco alla vita terrena: senza CRISTO,
        si giunge al suo termine constatando di aver
        fatto niente.
        Poi, certo, c’è l’eterna impossibilità di
        rimanere alla Presenza dell’Essere Assoluto,
        il ripiegamento eterno nel delirio egoico, e lì
        la nevrosi diventa dannazione.

  • MarcoF ha detto:

    Perfettamente d’accordo!!!!

    Avanti trolls…… dove siete finiti?

  • manuzzo ha detto:

    in fondo noi cattolici di oggi abbiamo a che fare solo col razzismo (per lo meno in occidente). E non penso che gli smidollati appartenenti a questa nuova religione laica siano quegli stessi che imbracciavano il carcano mod 91 e uccidevano preti e suore. Si sanno limitare alla satira (veramente è ingiuria, ma il diritto di satira è sacrosanto nel laicismo…), si sentono fichi, ma non sapreppero organizzare un gulag vecchia scuola (anche qualcuno di loro vorrebbe, UACS, per non fare nomi)

    • Lorenz ha detto:

      Su questo ha perfettamente ragione. Il problema è, però, che oggi molti seguono ciò che questa nuova religione laica dice, anche a causa di una certa superficialità, o perché ci si ferma all’apparenza, o perché ci si informa in modo superficiale. Forse è anche vero ciò che dice l’articolo (che del resto mi è piaciuto) alla fine, ovvero che non siamo noi, e con noi intendo anche una certa classe politica, in grado di opporxi in modo adeguato. (p.s. Io non capisco ancora perché David Cameron ha fatto quel che ha fatto, anche se è vero che il conservatorismo britannico è stato sempre un po’ ambiguo)

      • Fabrizio ha detto:

        Penso che manchino anche occasioni di confronto e discussione su temi etici e politici (non partitici)… serve informazione e confronto serio e onesto.
        In più, a confondere ulteriormente, sono le opinioni che si sentono sui vari blog e programmi spazzatura, di opinionisti senza retroterra, pieni di sè e vuoti di condivisioni e confronti. Sordi.

  • Antony ha detto:

    E’ quel ” SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA” che a quelli non entra proprio in testa. Dopotutto l’intelligenza della fede non ce l’hanno per cui non si può pretendere più di tanto!!!

  • Kisama ha detto:

    Antony spero che tu abbia ragione e che io bruci all’inferno per non aver creduto a quel Dio che mi ha dato una misera vita che non ho scelto né voluto, ma almeno avrò una colpa per le mie sofferenze. Magari tra qualche anno mi suiciderò, finirò trasformato in pianta e le arpie si nutriranno delle mie foglie. Fantastico! Adoro la botanica e le arpie sono alcuni dei mostri che più mi affascinano della mitologia greca.

    • Boomers ha detto:

      Misera vita? Perché non può essere che te la sei creata tu la miseria? Conosco persone che davvero hanno avuto una vita misera che sono più felici di me, dunque la libertà è nostra e nessuno ha il destino segnato dal fato. Il cristianesimo ha liberato l’uomo da questo!

  • Anneo ha detto:

    L’articolo è privo di senso, così come sono privi di senso concetti come “dittatura dei diritti civili” o “razzismo etico”. Se davvero chi ha scritto l’articolo si sente così minacciato combatta con le armi della dialettica anziché fare della vuota, sterile e insulsa polemica. Troppo spesso la prima viene confusa con la seconda.

    • Lorenz ha detto:

      A me invece l’articolo è piaciuto. Scusi ma perché dice che quei concetti sono privi di senso? Per il resto l’articolo da un lato mostra uno specifico problema, dalla’altro mette in evidenza una certa difficolta, da parte nostra, nel rispondere a queste posizioni.

      • Anneo ha detto:

        E’ vero, ma l’autore, lamentando il “piagnisteo reazionario” a sua volta si inserisce nello stesso filone.

    • Daphnos ha detto:

      L’articolo è, come pochi, chiaro, efficace e concreto. Ovviamente i soliti tristi personaggi devono accodarsi a confermare anche su queste pagine le frustrazioni che avevano manifestato qualche mese fa sul Giornale.it appena si rendono conto che la diffusione della loro religione incontra qualche resistenza.

      Gentile Anneo, come fa semplicemente a pensare (si fa per dire) che la parola “razzismo etico” sia priva di senso? Pensi a tutte le volte in cui lei e i suoi sodali avete usato l’argomentazione “siamo nel 2013” oppure “evolvetevi”, o ancora “fatevi vedere da un dottore”, tutte polemiche sterili che sottintendono palesemente un substrato di superiorità, per così dire, antropologica.

      E la “dittatura dei diritti civili”, come può non avere significato? I “diritti”, ovviamente, precedono l’organizzazione sociale, non si creano ma devono essere riconosciuti: ma il giudizio su quali siano non è sempre unanime, ne’ esente da errori, altrimenti, se fosse così facile come la pensa lei, vivremmo nella società perfetta da sempre! Invece qui osserviamo personaggi di eccezionale arroganza che pretendono di avere la verità in tasca, decidono quali diritti esistano e quali no, spesso ne affermano alcuni calpestandone altri di gran lunga più importanti, perché deve essere così e basta. E così ci troviamo di fronte a persone come lei che non solo confermano in pieno il contenuto dell’articolo, cioè che la religione del politically correct non solo non ammette eretici o miscredenti, non solo auspica il reato d’opinione e l’isolamento (persino forzato) dei suoi detrattori, ma, come le peggiori religioni che tanto odiate, non consente ai suoi seguaci neanche di sviluppare quel minimo senso critico che permetta loro di capire che il modo di pensare e vivere che abbracciano NON è l’unico possibile.

      • Anneo ha detto:

        ho commentato con arroganza e me ne scuso, sono entrato per così dire “a gamba tesa”, ora però intendo spiegarmi: l’uso della parola “razzismo etico” può essere una potente invenzione retorica, date le connotazioni della parola, ma in fin dei conti usata per descrivere un banale atteggiamente diffuso su tutti i fronti di ogni dibattito, a volte un deprecabile segno di ignoranza e supponenza, altre volte giustificato dalla palese insufficienza argomentativa dell’avversario, ma non mi sembra un problema “vostro” in particolare, anche perché non mi pare che i cattolici siano minoritari nel dibattito pubblico. Mi sembra vengano presi fin troppo sul serio.

        in secondo luogo proprio perché il dibattito sui diritti civili ha quelle caratteristiche che lei ha messo in evidenza che non si può parlare di “dittatura”, proprio perché il loro riconoscimento non è la fissazione di un “canone”, ma un dibattito sempre aperto, ma se avete paura di essere chiamati reazionari perché sostenete opinioni riconosciute come tali (il termine non è necessariamente dispregiativo, la storia ne annovera di illustri) allora avete veramente bisogno di aggrapparvi al “razzismo etico”. Ma poi chi sarebbero questi presunti “arroganti”? Il Rodotà della foto? Se questi uomini sostengono i diritti in generale ma ne calpestano alcuni deve esserci una contraddizione in ciò che affermano, e allora adopratevi nel cercarle e nel confutarle, anziché scrivere e leggere articoli polemici e retorici.

        • Paolo Viti ha detto:

          Confutarle? E perché mai? I cristiani vanno avanti per la loro strada senza dover confutare gli altri per affermarsi, questa purtroppo è una tattica reazionaria cara al laicismo, che pensa di esistere solo perché si illude di confutare il cristianesimo 😉

          • anneo ha detto:

            Sono contento per i cristiani, purtroppo gli altri hanno bisogno di dimostrare ciò che affermano, e la cosa spesso si compie confutando o cercando di confutare la tesi opposta, non me ne vogliano.

            • Paolo Viti ha detto:

              La dimostrazione che tu intendi è scientifica, sei vittima di una mentalità positivista. L’ateo non può dimostrare di avere ragione e per esistere deve distruggere chi non la pensa come lui, Gesù Cristo non ha dimostrato di avere ragione ma ha chiesto di seguirlo e ognuno ha potuto verificare se quanto diceva era vero o falso per la sua vita.

              Oggi funziona ancora così, il cristianesimo è una proposta, il laicismo è un reazionismo volgare alla proposta cristiana.

        • Lorenz ha detto:

          Io invece trovo il termine “razzismo etico” alquanto adeguato per descrivere certi comportamenti assunti da certi personaggi, che non necessarimente devono essere il Rodotà di turno o chi altro, ma anche un qualunque frequentatore di internet. Altrimenti come descrivere certi comportamenti, come quelli citati da Daphnos, che pur proclamandosi “tolleranti”, “liberi”, “aperti”, sono più che mai di ottusa ostilità.

          Per quanto riguarda il dibattito pubblico, ha ragione, i cattolici non sono minoritari, ma i mass media di ogni genere hanno assunto una posizione precisa, che non è decisamente la nostra (e con questo non voglio fare vittimismo) e che continuano ad imporre (vedasi il caso del Liceo Socrate a Roma).

          Per il dibattito sui diritti: magari fosse come dice lei, di un dibattito veramente aperto e fluido; io invece, in base soprattutto a vari commenti che leggo su vari siti, vedo una situazione ben diversa: la pensi come noi, bene, la pensi diversamente, nel migliore dei casi vieni deriso. Paura di essere definito reazionario? No, io lo prendere come un compliemto, dato che vari aspetti del vero reazionarismo li condivido pienamente, anche se mi definirei più conservatore tradizionalista o cristiano democratico (altra brachia del conservatorismo).

          L’articolo le è apparso polemico; bhe lo è anche, è un modo per rispondere ad altre accuse di segno opposto di carattere polemico. E’ anche retorico; sicuramente, ma una moderata retorica serve per proporre adeguatamente le proprie idee.

          Concleduendo le dico che i cristiani hanno precise posizioni, riscontrabili nel Vangelo, nel Catechismo e nella dottrina della Chiesa cattolica. Sono posizioni dimostrabile e dimostrate (anche articoli di questo sito cercano di fare ciò), ma è pur sempre necessaria la presenza di un dialogo vero ed aperto, che a me non pare ci sia sempre.

  • Giuseppe ha detto:

    “Invece qui osserviamo personaggi di eccezionale arroganza che pretendono di avere la verità in tasca, decidono quali diritti esistano e quali no, spesso ne affermano alcuni calpestandone altri di gran lunga più importanti, perché deve essere così e basta.”

    Evidentemente deve esistere una sorta di invarianza come quella della parità in fisica…

    • Piero ha detto:

      La differenza, caro fisico, e’ che, da una parte (che per pura comodita’ di lettura chiamerei “noi cattolici“) si usano argomenti RAZIONALI (per esempio sull’aborto, il diritto alla VITA del figlio debba prevalere sui CAPRICCI e l’EGOISMO dei genitor*), dall’altra, che per pura comodita’ di lettura chiamerei “laicisti arrabbiati e rabbiosi” c’e’ SOLAMENTE un capriccio appunto, momentaneo, l’istantanea ed impellente voglia di assecondare un impulso (come il moderno marketing e la pubblicita’ “impongono”, notare le virgolette), che dopo 5 minuti puo’ cambiare di nuovo, secondo la moda del momento.

      • Giuseppe ha detto:

        Non appartengo né ad una categoria né all’altra. Il punto è che voi, che potrei definirvi per pura comodità cattolici arrabbiati e rabbiosi, prima piagnucolate se vi sentite attaccati e ostracizzati dalla società civile (ma quando?) rivendicando l’applicazione del principio di tolleranza, e poi, con atteggiamento speculare, sbandierate la VERITA’, rispetto alla quale ogni altra convinzione si scioglie come neve al sole. Dunque, se si tratta di farvi posto, si parla di sacrosanta tolleranza, per gli altri invece diventa relativismo da condannare. In merito all’articolo in questione poi, Veneziani appartiene a quella schiera di intellettuali di destra, che può esser fatta risalire ad Evola, passando per Massimo Fini e compagni, che parla continuamente di TRADIZIONE e auspica una sorta di ritorno ad una età dell’oro che non è mai esistita, se non nella loro testa.

        • Katy ha detto:

          Ah ecco…gli intellettuali di destra sono cretini, quelli di sinistra sono premi Nobel.
          Non fa una piega Giuseppe, fortuna che ci sono pareri così profondi come i tuoi!

          • Giuseppe ha detto:

            Ho detto questo? Ho parlato di una schiera di intellettuali di destra, non degli intellettuali di destra tout court!

        • Piero ha detto:

          Non ti riconosco piu’, forse mi confondo con qualche altro fisico che e’ vennuto a postare qui. vabbe’.

          prima piagnucolate se vi sentite attaccati e ostracizzati dalla società civile (ma quando?)

          Basta vedere CHI arrestano per aver semplicemente indossato una maglietta (quando, per inciso c’è chi va in giro con la falce e martello un simbolo mortifero che ha fatto centinaia di migliaia di morti, o addirittura l’effige di un criminale che ha ammazzato piu’ omosessuali lui di tutta la leggenda nera sull’Inquisizione).

          con atteggiamento speculare, sbandierate la VERITA’, rispetto alla quale ogni altra convinzione si scioglie come neve al sole

          e rispetto alla quale non si e’ arrivati MAI a opporre un argomento RAZIONALE, non dimenticarlo questo, ma solo un “ma uscite dal medioevo” “siamo nel 2013“, “non fiatate cattotalebani“…

          In merito all’articolo in questione poi, Veneziani appartiene a quella schiera di intellettuali di destra, che può esser fatta risalire ad Evola, passando per Massimo Fini e compagni, che parla continuamente di TRADIZIONE e auspica una sorta di ritorno ad una età dell’oro che non è mai esistita, se non nella loro testa.

          Ti ricordo che presso molti intellettualoidi di sinistra fanno molto spesso breccia tesi (e infatti vengono invitati a sentenziare da una cattedra senza scandalo alcuno, complici anche tanti cattolici fessi) dei capi delle Brigate Rosse.

  • nicola ha detto:

    Complimenti a Marcello Veneziani, ancora una volta utilizza la sua lucidità per cogliere il nocciolo della questione. Dietro la lista dei valori di questa nuova religione c’è il solito razzismo con una nuova declinazione, razzismo etico.
    Agli adepti di questa nuova religione non interessa il fatto che la stragrande maggioranza della popolazione mondiaale la pensi diversamente, dai musulmani ai buddisti, dalla Cina o la Russia allo Zambia. Se ne impipano perchè si ritengono detentori della verità. E usano le armete mediatiche per diffondere il loro verbo razzista. Quali meriti ha la Bonino per essere al dicastero agli esteri? L’aver portato Cicciolina in parlamento? Non solo, il merito principale è di essere la sacerdotessa di questa nuova religione razzista.

  • Annalisa ha detto:

    Magnifica analisi. Concordo anche sulle virgole. Abbiamo un maledetto bisogno di menti aperte.