Benedetto XVI lascia il pontificato: commozione e gratitudine

benedetto xvi dimissioniUna notizia inaspettata, attorno alle 11:30, ha sconvolto  il mondo intero: Benedetto XVI ha scelto di dimettersi e lasciare il pontificato il prossimo 28 febbraio.

Non ci sono molte parole per descrivere questo atto, incredibile e imprevisto. Il Pontefice lo ha annunciato nel corso del concistoro per le nuove canonizzazioni di questa mattina, ecco le sue brevi e umili parole:

«Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato». Ha poi continuato: «Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti».

Un gesto a cui va tutto il nostro rispetto, nonostante l’immenso dispiacere. In molti cominciano a parlare di depressione o malattie varie, ma padre Federico Lombardi -portavoce della Santa Sede- ha subito allontanato tale motivazioni, descrivendo il Papa come persona assolutamente serena. Lui stesso, rispondendo alle domande di Peter Seewald nel libro “Luce del mondo” (Libreria Editrice Vaticana 2010), aveva detto: «Quando il pericolo è grande non si può scappare. Ecco perché questo sicuramente non è il momento di dimettersi. E’ proprio in momenti come questo che bisogna resistere e superare la situazione difficile. Questo è il mio pensiero. Ci si può dimettere in un momento di serenità, o quando semplicemente non ce la si fa più […]. Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più un grado fisicamente, psicologicamente  e mentalmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto ed in alcune circostanze anche il dovere di dimettersi».

 

Qui sotto il video con il breve messaggio del Pontefice (in latino) di questa mattina

 

Ringraziamo Benedetto XVI, fin da adesso, per questi bellissimi ed intensi sette anni e dieci mesi, durante i quali ha condotto sapientemente la barca di Pietro nonostante una tempesta di scandali interni e un’attrezzatissima schiera di feroci e sleali nemici. Lo ringraziamo per la sua splendida persona, per l’incredibile umiltà che lo ha contraddistinto in ogni occasione e per aver ottimamente scelto di affrontare la secolarizzazione concentrando il suo ministero sul rapporto tra Fede e Ragione. Ringraziamo Dio per averci donato questo Papa.

 

Qui sotto il video dell’elezione di Benedetto XVI, il 19/04/05

 
La redazione

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238 commenti a Benedetto XVI lascia il pontificato: commozione e gratitudine

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  1. GiuliaM ha detto

    Mi associo ai ringraziamenti al Santo Padre, sono sicura che se ha deciso così è stata la cosa giusta; anche se devo dire che lì per lì mi sono sentita smarrita…

    • simonetta ha detto in risposta a GiuliaM

      La prima cosa che mi viene in mente è il discorsdo pronunciato dal Papa a l’Aquila, in cui disse senza mezzi termini che il terremoto era opera di DIO, non per punire, anzi le vittime del terremoto erano innocenti che soffrivano per il male del mondo, come Cristo.
      Grande!
      “Nemmeno un passero cade aterra se il PADRE non lo vuole”.

    • MarcoF ha detto in risposta a GiuliaM

      Grazie Santo Padre di tutto ciò che ha fatto per la Chiesa e per noi!!!!

  2. Giuseppe ha detto

    Da non credente, mi sento di dover esprimere almeno un apprezzamento nei confronti di questo papa, il quale avrebbe deciso di lasciare il suo posto per il “bene della Chiesa”. Mi chiedo quanti politici lascerebbero l’amata poltrona per il bene dell’Italia…

  3. edoardo ha detto

    Anche io sono stato colto di sorpresa.
    Passato il primo momento di smarrimento, però, bisogna pensare a guardare avanti ed essere lungimiranti.
    Io avevo letto sul blog di Raffaella che c’erano segnali velati che qualcosa non andava come avrebbe dovuto.
    La faccenda Vatileaks non è venuta fuori dal nulla, e non era circoscritta al maggiordomo.
    Io ho già guardato nelle news chi potrebbero essere i futuri candidati e quale potrebbe essere in sintesi il loro pensiero.
    L’importanza che attribuisco al conclave che seguirà è tale che per me le elezioni politiche “nostre” passano in secondo piano.
    Del resto le elezioni del 24/25 febbraio avranno ripercussioni solo sull’Italia e l’Europa, quelle del Vaticano su tutto il mondo cristiano, ben più esteso come area e popolazioni.
    Scusate, non prendetemi per cinico, ma ci tengo molto alla Chiesa, anche se spesso riconosco di non essere un buon cristiano.

  4. Alessandro Giuliani ha detto

    Mi fa piacere condividere con voi la mia esperienza personale a questa notizia, esperienza personale di grande estimatore di questo Papa che si è trovato a dover combattere contro forze potenti (non a caso questi sono stati anni di grani martiri di cristiani, 105000 solo nell’anno scorso, e di continue menzogne sollevate contro la Chiesa..) e che non ha mai perso nè ragione (ormai noi cattolici siamo tra i pochi al mondo che ancora crediamo alla forza della ragione umana e alla sua capacità di comprendere il mondo attorno a noi e come scienziato sono grato a Benedetto XVI per la sua strenua lotta per la ragionevolezza della fede) nè la sua dolce ma ferma umiltà. Dovrei essere triste per l’abbandono del Papa che forse ho sentito più vicino al mio modo di pensare e di sentire , ma inspiegabilmente non lo sono, sento invece un grande senso di pace, come se questo fosse un segno di luce, mi ricordo come proprio un anno fa Benedetto avesse detto che si sentiva stanco e affaticato ma che non sarebbe stato opportuno lasciare la Chiesa in un momento di terribile attacco delle potenze di questo mondo..allora forse le cose stanno andando meglio, e i segni non mancano…

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Alessandro Giuliani

      Caro Alessandro, potrei aver scritto io il tuo commento, comprese le virgole, i punti ed i puntini di sospensione. 🙂

      Come ho in effetti scritto in altro post sono certo che il Papa abbia scelto, ispirato da Gesù, Colui di quale è il Vicario in terra, ciò che è meglio per la Chiesa. Sono certo che non si tratti di una fuga. E, come dici tu, anche io sono fiducioso che questo non sia un brutto segno per la Chiesa ma un buon segno: se il Papa lascia “serenamente” la sua “missione” è segno che sa che la Chiesa può essere lasciata nelle mani di un nuovo Papa che lo Spirito Santo saprà indicare ai Cardinali nel prossimo Conclave.

      Sono umanamente triste perchè affezionato a Papa Benedetto XVI. Ma sono come te sereno che tutto è per il meglio.

    • edoardo ha detto in risposta a Alessandro Giuliani

      105.000 morti ammazzati per testimoniare la fede cristiana?
      E’ come un bollettino di guerra!
      E hanno la facciaccia di bronzo di sollevare un mare di menzogne contro la Chiesa e la colpa di aver messo in moto una macchina del fango tale che nemmeno contro Hitler avevano osato.
      Mi ripugnano queste cose. Non è giusto !!!!
      Noi cattolici dobbiamo essere uniti.
      Una volta c’era quella canzone che diceva: “Together we stand, divided we fall”.
      E pensano che i cristiani siano pappamolle? 105.000 testimoni !!!!!!!!

    • Francesco_ ha detto in risposta a Alessandro Giuliani

      Forse le cose stanno andando meglio oppure al contrario, siamo all’ingresso di un epoca decisiva e il Santo Padre, nella sua lungimiranza, ritiene importante garantire continuità da qui in avanti. Attendere il termine naturale del suo pontificato potrebbe infatti voler dire passare nel guado della transizione proprio nel mezzo della battaglia (mi si passi il termine): una cosa sempre da evitare.
      Credo comunuque che sia più che mai importante attrezzarsi a trascorrere il tempo di Quaresima con più serietà e preghiera. L’ora lo richiede.

      • luciano ha detto in risposta a Francesco_

        Condivido Francesco, credo proprio che Benedetto XVI abbia colto nell’anima e nella ragione un momento importante, direi quasi decisivo oserei dire per l’umanità stessa, decidendo con umiltà di fare un passo indietro.Per questo bisogna solo che ringraziarlo e ammirarlo.
        Un pensiero d’amore.

  5. unafides ha detto

    Rimango ancora basito e purtroppo non riesco a comprendere al momento le ragioni di un gesto così importante. Sono sicuro che da “adulto” riuscirò a cogliere ciò che adesso mi sfugge, nel frattempo il senso di sbigottimento non può prendere il posto della sicurezza che la barca di Pietro non può essere lasciata naufragare nel mezzo della tempesta, ancora più di ieri il timone è nelle mani del Signore che non potrà che tener fede alle sue parole, che oggi tuonano più che mai:”Portae inferi non praevalebunt”

  6. Giorgio P. ha detto

    Grazie B16.
    Ora bisogna pregare per il conclave.

  7. lorenzo ha detto

    Non mi piace… non mi piace… non mi piace…

  8. luca ha detto

    Speriamo che il prossimo Papa sia più aperto verso il cambiamento e il progresso.

    • Daniele Borri ha detto in risposta a luca

      Speriamo di no, che invece sia indietro di 2013 anni!

      Ancora ad aspettare che il cambiamento e il progresso ti portino la felicità? Davvero non hai ancora capito che sei in mano ai burattinai?

      Cambiamento e progresso….ah ah ah ah ah ah ah, poveri uomini 😀

      • edoardo ha detto in risposta a Daniele Borri

        Se permetti, Daniele, un progresso c’è sempre.
        E’ che bisogna vedere che tipo di progresso, o cosa si intenda per progresso.
        In fin dei conti, anche quando Hitler ha preso il potere c’è stato un progresso.
        Ma tutti sappiamo che bel progresso è stato.
        Il progresso secondo l’accoppiata Giubilini-Minerva noi lo rifiutiamo di sanapianta, ma anche ispirarsi ai principi dettati 2013 anni fa è un progresso, reinterpretati adesso, 2013 anni dopo.

        • Sandro Di Marco ha detto in risposta a edoardo

          Basta con queste citazioni di Hitler ad ogni pie’ sospinto, BASTA ! Chi ha mai definito Hitler “progresso”, cosa c’entra ?

          • edoardo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

            OK.
            In fin dei conti, anche quando Pol Pot ha preso il potere, c’è stato un progresso.
            Va meglio?
            Se non andasse bene nemmeno questo, c’è un ricco campionario ancora, eh?!

    • Annalisa ha detto in risposta a luca

      Speriamo, invece, che il prossimo Papa sia aderente e fedele a Cristo, Verità e Vita, esattamente come i suoi due grandi predecessori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI!

    • Emanuele ha detto in risposta a luca

      Speriamo, invece, possa seguire le orme di Cristo sulla scia dei suoi predecessori…

    • gladio ha detto in risposta a luca

      Il progresso? Giovannino Guareschi lo distingueva dalla civiltà spiegandone la differenza con un semplice paragone:
      Il locale che noi chiamiamo ” bagno”, molto comodo ,ma attiguo a dove si vive e soprattutto a dove si mangia era il progresso mentre lo sgabuzzino in legno con l’ asse forato, che veniva chiamato “cesso”, in uso nelle campagne ancora negli anni ’50 e ’60, molto più scomodo, ma situato ben lontano dai luoghi in cui si abitava era la “civiltà”. Afferrato il concetto Luca?

  9. DSaeba ha detto

    Che lo Spirito Santo continui ad accompagnare la Chiesa.

  10. semelets ha detto

    Il suo capolavoro è il capitolo sulla vita eterna nell’enciclica “Spe Salvi” (meglio, una perla in quel capolavoro che è stato il suo pontificato).

  11. Controinformato ha detto

    macché malattia e depressione,
    lascia perché vuole cambiare le cose ma sa che non gli rimane abbastanza tempo.

  12. luca82 ha detto

    Sento puzza di minacce e massoneria…..

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a luca82

      Io proprio questa puzza non la sento!

      Anzi io proprio non sento nessuna puzza. Non credo proprio che il Papa sia minacciabile da chichessia.

    • Gabriele ha detto in risposta a luca82

      Io invece sento profumo di cielo, di vita eterna, una fragranza sempre nuova e contemporaneamente sempre antica. Stiamo vicini al Papa, qualunque cosa faccia e in qualunque circostanza.

  13. Roberto Dara ha detto

    Da non credente esprimo il mio apprezzamento per questo Papa che, contrariamente a quanto ci si attendeva avendolo conosciuto come piuttosto intransigente a capo della congregazione per la dottrina della fede, ha introdotto notevoli elementi di modernità e di coraggio nel suo pontificato, non ultimo questa scelta comunicata oggi. Mi auguro che il successore sia scelto con criteri di continuità, necessari per un dialogo aperto sia con le altre fedi che con i non credenti.

    • edoardo ha detto in risposta a Roberto Dara

      Questo tuo giudizio ti rende onore, Roberto.
      Ed è la conferma che non tutti gli atei si iscrivono ai siti cattolici per fare i troll.
      Le persone di buona volontà ci sono ovunque.

    • Max ha detto in risposta a Roberto Dara

      Per quel poco che valgono, le parole che ho detto a Giuseppe, piu’ sopra, si applicano anche a queste di Roberto Dara.

    • Emanuele ha detto in risposta a Roberto Dara

      Mi associo anche io a Max e edoardo

    • manuzzo ha detto in risposta a Roberto Dara

      “necessari per un dialogo aperto….. con i non credenti”. Vero, ricordo ancora la risposta che diede alla pornoblasfemia in francia pronozze gay: “sentiamoci fratelli di chi non crede”. Certo se c’andassero meno pesanti con le offese gratuite sarebbe più facile, ma è comunque il caso di provare a mettere sempre in pratica le sue parole.

  14. Pino ha detto

    purtroppo Papa Ratzinger, grande teologo, grande studioso, spirito mistico, ha preso le redini della Chiesa in un periodo burrascoso, con scandali a ripetizione che ne hanno indubbiamente indebolito le forze che con l’età avanzata si indeboliscono già in modo naturale. Mi ero accorto che il Papa non ce la faceva più il giorno di Natale quando dalla loggia della basilica ha impartito la benedizione urbi et orbi. Ripreso alle spalle si è visto che veniva sorretto, mi sono detto “non ce la fa più”. A quasi 86 anni reggere il peso della Chiesa evidentemente era troppo faticoso, ha fatto bene a lasciare.

    • Enrico ha detto in risposta a Pino

      Concordo. Spero che ora si elegga un Papa “giovane”, ossia al massimo di 70 anni (Scola, con i suoi 72 anni, per quanto lo apprezzi moltissimo, sarebbe già quasi troppo anziano) in modo che possa operare energicamente per almeno un decennio, sulla scia di quanto intrapreso dai suoi predecessori. Che piaccia o meno la figura del Papa nel mondo moderno (e per come è stata interpretata a partire da Papa Giovanni Paolo II) è cambiata e penso sia un bene per la Chiesa avere un Papa che possa viaggiare e far sentire la propria vicinanza alle varie comunità cristiane del mondo anche con la presenza fisica. Non mi dispiacerebbe nemmeno che il nuovo Papa provenisse da un paese sudamericano, asiatico o africano, in modo da portare al vertice della Chiesa un background più vivace rispetto a quello un pò stanco (anche se magari teologicamente più raffinato) di matrice europea. Però per questo è meglio lasciar fare allo Spirito Santo.

      • Pino ha detto in risposta a Enrico

        la mia impressione, a meno che mi sbagli perchè magari c’è qualche malattia che nessuno ha voluto rivelare, è che Papa Ratzinger sia stato anche fisicamente indebolito dai continui scandali interni alla Chiesa a partire dai preti pedofili, dalla ribellione di sacerdoti e vescovi su punti importanti delle regole sacerdotali come il celibato ecclesiastico, per finire con le fughe di notizie delle sue carte personali e riservate. Secondo me il Papa si è reso conto di non avere la forza o la predisposizione per reagire a tutto ciò. Occorreva una guida più decisa che come Gesù nel tempio profanato dai mercanti prendesse in mano la frusta e cominciasse a menare legnate. Ma questo da un fine intellettuale e grande teologo non potevano aspettarcelo. Il prossimo Papa? Chiunque sarà dovrà riportare ordine sulla barca di Pietro, per evitare il rischio dell’affondamento.

        • Enrico ha detto in risposta a Pino

          Proviamo a pensare a cosa vuol dire gestire la Chiesa oggi: c’è davvero da tremare al solo pensiero per la quantità e la qualità degli impegni, anche per una persona nel pieno del vigore fisico! Figuriamoci per un quasi ottantaseienne: non dimentichiamoci che, nonostante i progressi della medicina, questa è un’età nella quale la stra-grande maggioranza delle persone non riesce più nemmeno a guidare una macchina. Altro che condurre la Chiesa! Sinceramente non vedo nulla di scabroso o di particolarmente strano nella scelta del Papa, se non la umile consapevolezza che con i tempi difficili che corrono, la cosa non era più gestibile da una persona della sua età. E’ una scelta che penso davvero sia per il bene della Chiesa; Ratzinger potrà continuare ad esercitare il suo ministero come teologo, lasciando tutte le altre, ben più impegnative, incombenze ad una persona che possa affrontarle con la dovuta energia.

      • Sophie ha detto in risposta a Enrico

        Spero sia un Papa asiatico e non sto facendo il ragionamento che hanno fatto gli Americani con Obama che l’hanno votato in base al colore della pelle e guarda che disastro ha portato negli USA… Un pontefice asiatico sarebbe la controparte del Dalai Lama che ormai viene osannato come Papa pure dai cattolici e sarebbe un duro colpo al buddismo e a tutte queste scemenze orientali. Scusate il tono ma quando ce ce vo ce vo!

        • Azariel ha detto in risposta a Sophie

          Non sono d’accordo. Non penso sia giusto scegliere un Papa affinché sia “contro” qualcosa: contro le religioni orientali, contro il Dalai Lama, contro il buddismo… La via migliore, che Benedetto XVI ha sempre seguito, è quella del dialogo. E non ha mai giudicato “scemenze” le altre culture.
          Il Papa viene eletto per essere Vicario di Cristo.

          • Sophie ha detto in risposta a Azariel

            E qua mi ci devo fermare. Sì le giudico scemenze perchè io stessa sono stata una simpatizzante buddista quando ero atea e so quanta superiorità e puzza sotto il naso hanno nei confronti dei cattolici e per questo sono arrabbiata. Cristo condannava l’odio, non le antipatie. Noi cattolici non siamo un branco di cicciobelli e smettiamola di farci passare pure lo stesso Cristo!
            Il Papa viene eletto non solo come vicario di Cristo ma anche in base al tempo. Ogni Papa ha una missione ben precisa.
            PS: hai mai pensato che Ratzinger è stato nominato anche per contrapporsi alla falsa idea che vuole che la Chiesa abbia appoggiato Hitler? Hai mai pensato che dietro le decisioni degli uomini ci sia Dio che valuta la situazione in corso? Hai fatto caso che Benedetto è un Papa tosto e guarda un pò ci ritroviamo nell’epoca del libertinaggio per eccellenza?

            • Azariel ha detto in risposta a Sophie

              Anch’io conosco diversi buddisti, quindi so di questo atteggiamento di superiorità che alcuni hanno nei confronti del cattolicesimo. Alcuni, ma fortunatamente non tutti in base alla mia esperienza.
              Come cattolici abbiamo il compito di portare la nostra fede a tutto il mondo, senza scendere a compromessi né farci spaventare, sapendo che andremo incontro come minimo ad ostacoli e difficoltà, ma mantenendo sempre un atteggiamento di dialogo rispettoso con tutti. Se parte degli altri non hanno lo stesso rispetto, non possiamo scendere al loro livello.
              Quanto all’elezione del Papa, certamente credo che egli venga eletto in base ai tempi. Un Papa di grande dirittura e forza morale come Benedetto XVI era necessario in un tempo di perdita di valori come quello attuale. Però resto convinta che il Papa non venga eletto affinché sia semplicemente “contro” qualcosa.

              • Sophie ha detto in risposta a Azariel

                Ma perchè ti sei fissato con questo “contro”? Mi spieghi dove l’hai letto? Ho parlato di controparte, non di elezione contro il Dalai Lama come se fosse un complotto. In realtà ho parlato di filosofie orientali e santoni che si vogliono sostituire a Dio.

                • Azariel ha detto in risposta a Sophie

                  Il “contro” non l’ho letto. L’ho scritto io, perché secondo me sintetizzava bene questo tuo concetto: “sarebbe un duro colpo al buddismo e a tutte queste scemenze orientali”. Non mi ci sono fissata. Scrivo semplicemente la mia opinione. E non ho mai neanche lontanamente pensato che tu parlassi di complotti.
                  Quanto ai santoni e alle filosofie orientali, io penso che tutte le grandi religioni (escludo quindi sette che spesso e volentieri sono più criminali che altro) siano un modo in cui le persone cercano di avvicinarsi alla divinità. Quindi non le giudico delle scemenze. Hanno lati negativi ma anche lati positivi. Poi, ovviamente, essendo cattolica sono fermamente convinta che la Verità unica sia nel Vangelo. Come dice Lewis in “Mere Christianity”, da credenti possiamo vedere ciò che c’è di buono e di giusto in ogni religione, pur rimanendo saldamente ancorati alla nostra religione.

    • Emanuele ha detto in risposta a Pino

      …non concordo completamente.

      Giovanni Paolo II è stato prima vigoroso e forte, poi malato e debole. Eppure, quanto ha insegnato nonostante la malattia e la vecchiaia? Sembrava un vecchio tremebondo come tanti anziani, più adatto ad un ospizio che alla Cattedra di Pietro… eppure ha saputo guidare la Chiesa fino in fondo attirando a se (incredibile ma vero) milioni di giovani.

      Evidentemente, nel cuore del Santo Padre si è fatta strada l’idea di un cambio di timoniere, ma non credo sia solo un motivo fisico o di salute.

      Non credo che neppure abbiano pesato più di tanto scandali e fughe di documenti… Giovanni Paolo II dovette sopportare ben di peggio, compreso l’attentato… sinceramente non mi pare che Benedetto XVI si faccia impressionare più di tanto dalle cose del mondo. Ha sempre reagito con fermezza, ma senza scomporsi, senza prendere decisioni affrettate.

      • Pino ha detto in risposta a Emanuele

        e se la sua decisione fosse proprio maturata sulla base dell’esperienza da lui vissuta a fianco di GPII? Il Card. Ratzinger visse il periodo nel quale Papa Wojtyla era gravemente malato e la Chiesa era di fatto senza guida ed evidentemente di quel periodo ha avuto una impressione negativa. Quando ha capito che le sue condizioni fisiche stavano peggiorando, non volendo far ripercorrere alla Chiesa un’altra esperienza di mancanza di guida, ha preferito farsi da parte.

  15. Gibbì ha detto

    Spero che non sia la premessa di un nuovo scisma.
    O forse spero di sì….

    • edoardo ha detto in risposta a Gibbì

      E’ molto importante chi sarà chiamato al nuovo Pontificato.
      Per quello ho già scritto che questo Conclave assumerà un’importanza maggiore delle elezioni politiche nazionali del 24 febbraio.

      • Pino ha detto in risposta a edoardo

        da quandp le elezioni del 24 febbraio sono importanti? Non vorremmo per caso paragonare l’elezione di un Papa che nel caso di Wojtyla fece crollare il comunismo sovietico con l’elezione di Monti o Bersani alla guida del governo italiano. Vediamo di essere seri.

      • Gibbì ha detto in risposta a edoardo

        Diciamoci chiaramente che se dovessero prevalere le correnti “moderniste” e le teologie delle liberazioni e dei mancusi sarebbe una trasformazione epocale gravida di conseguenze.
        Dobbiamo tuttavia dare per certo che nella vita della Chiesa opera lo Spirito Santo (che nella storia operava anche durante la divisione tra Cattolicesimo e mondo protestante; il che non va esaltato ma neanche dimenticato).

    • Maria Madile ha detto in risposta a Gibbì

      Gibbi, penso che Benedetto XVI abbia appunto lasciato il timone per evitare una scissione……..Se siamo credenti dobbiamo assolutamente credere che Dio sa quello che fà! E assolutamente no alla scissione.

  16. Alèudin ha detto

    Su repubblica hanno tirato fuori una intervista a Ratzinger quando non era Papa in cui dice che solo Dio può licenziare il Papa, ovviamente per far risaltare la contraddizione.

    Leggendo questo articolo di Monsignor Bettazzi http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=181300 penso che Ratzinger dopo aver vissuto il periodo finale di GP2 abbia visto come in quel momento non fosse il Papa a guidare la chiesa ma altri, ha quindi cambiato idea e non vuole correre lo stesso rischio.

    Molto coraggioso e umile, commovente.

    Secondo me il nuovo Papa dovrebbe continuare consultandosi con B16, non dico andare avanti in due ma in uno e mezzo forse sì.

    Speriamo Ratzinger continui almeno a scrivere, raramente si trova un teologo talmente chiaro e diretto, limpido.

    Grazie veramente per questi 8 anni.

    • Valentina ha detto in risposta a Alèudin

      Mi daresti il link all’articolo di Repubblica? Grazie, sono curioso di leggerle la nuova mossa anticattolica di Mancuso (editorialista!)

    • Emanuele ha detto in risposta a Alèudin

      Non credo, Giovanni Paolo II ha fatto un gran bene alla Chiesa ed al mondo mostrando come, anche nella malattia, la dignità umana non venga mai meno.

      Ha fatto vedere che, con la potenza dello Spirito, si può dirigere la Chiesa anche se malati e disabili. Infatti, nonostante il lungo periodo di malattia gli “altri” da te ipotizzati hanno sempre tenuto dritta la rotta seguendo le indicazioni del Santo Padre.

  17. beppina ha detto

    La vita ha un suo inizio ed una sua fine; ma ogni momento qualitativamente non é uguale. La vecchiaia può lasciarti intatto nello spirito ma giorno dopo giorno può anche minare progressivamente il fisico. E un fisico compromesso incide anche su di uno spirito intatto e vivo.
    Con questa sua decisione il Papa ci ha regalato (anche) una ulteriore chiara e limpida piccola testimonianza di come ci si rapporta all’egoismo umano (inconsciamente sempre dietro l’angolo) la lotta contro il quale rimane cardine dell’etica cristiana.

  18. Francesco ha detto

    Quanto vorrei che oggi fosse il primo di aprile e che il Papa abbia fatto uno scherzetto al mondo!

    • unafides ha detto in risposta a Francesco

      Anch’io vorrei che fosse così, solo Dio sa quanto lo vorrei. Mi sembra di essere stato un pò tradito e allo stesso modo sembra che tutti i vili attacchi al Vicario di Cristo abbiano avuto successo. Ad ogni modo preghiamo che lo Spirito Santo possa illuminare la scelta del successore del Santo Padre Benedetto XVI.

      • edoardo ha detto in risposta a unafides

        E’ proprio per i vili attacchi, compresi quelli all’interno delle mura vaticane, che forse si rende necessario un cambiamento.
        Per cambiamento non intendo assecondare le persone e i gruppi responsabili di questi vili attacchi, che più o meno sappiamo chiaramente chi sono, da dove vengono e cosa cercano, ma un cambiamento di strategia.
        Guardando al recente passato, secondo me, e lo dice in tutta sincerità, è intollerabile che si permetta di insozzare la chiesa facendo passare l’idea che la maggioranza del clero è pedofilo ed è protetto dalla chiesa stessa, quando la percentuale di prelati riconosciuti colpevoli di atti di pedofilia rapportata a tutto il clero è enormemente inferiore a quella dei laici rapportati alla popolazione.
        In soldoni, se tu combatti con le frecce e le lance, e davanti a te hai chi ti combatte con la polvere da sparo, bisogna che anche tu ti adegui all’uso della polvere da sparo, se vuoi sopravvivere, altrimenti, si sa come andrai a finire.
        La Chiesa cattolica ha da portare avanti una missione di evangelizzazione affidatale da Nostro Signore, e deve farlo con i mezzi adeguati.
        Con questo non voglio assolutamente mettere in dubbio la grandezza di Benedetto XVI, fine teologo, e quello che ha fatto contro le piaghe che infettano la Chiesa.

      • francesco ha detto in risposta a unafides

        Anche sulla Croce sembrava tutto finito, sembrava che Gesù non ce l’avesse fatta ma sappiamo bene che da lì è cambiato il mondo! Anch’io appresa la notizia mi sono sentito smarrito non riuscivo a credere che fosse successo davvero, però come ha detto il Papa nel suo discorso, la chiesa è affidata al suo sommo pastore, Cristo stesso e alla sua santa madre! Se Cristo è con noi non possiamo e non dobbiamo avere paura!!!

  19. puskin ha detto

    Un gigante del pensiero cattolico, un grandissimo papa. Il suo pontificato è stato una grazia per la chiesa.

    • massimo ha detto in risposta a puskin

      Il suo pontificato è stato ricoperto da diversi errori, ma sopratutto dagli scandali..
      non è forse per rilanciare l’immagine della chiesa che Ratzinger ha istituito l'”Anno della Fede”?
      .. strano che nenache a metà di questa determinante iniziativa da lui stesso voluta se ne vada cosi di punto in bianco..

      tutti gli anziani sono stanchi a 80 anni e non godono di certo delle sue cure e del suo stile di vita..
      Giovani Paolo II (per quanto controverso) è andato avanti non solo nonostante la vecchiaia ma nonostante anche una malattia degenerativa …

  20. Luca Pavani ha detto

    Secondo Roberto Saviano le dimissioni del Papa sarebbero una strategia elettorale per mostrare la Chiesa debole e compattare così il voto dei cattolici: http://www.facebook.com/luca.pavani.779/posts/115800061936194

    Mi trattengo…mi trattengo…

    • Enrico ha detto in risposta a Luca Pavani

      Qui siamo al delirio totale.

    • Controinformato ha detto in risposta a Luca Pavani

      Saviano-Schettino prima di aprire bocca deve dire quanto lo hanno pagato i radicali per fare Vieniviaconme, di più non dico.

    • edoardo ha detto in risposta a Luca Pavani

      …e gli hanno dato anche la scorta, mentre il prete anticamorra di cui non ricordo il nome scommetto che non ce l’ha.

    • DSaeba ha detto in risposta a Luca Pavani

      E’ un’ipotesi che si commenta da sola, un pò come le paranoie sulle scie chimiche.

    • Penultimo ha detto in risposta a Luca Pavani

      Magari i politici fossero in grado di avere tanta umiltà.E chi voteremmo le ideologie di una politica incapace di amare la propria nazione?Dovere civico?E loro il dovere civico di lasciare libere le poltrone dov’è?

    • luciano ha detto in risposta a Luca Pavani

      Mi spiace constatare che Saviano questa volta ha distorto la realtà a suo piacimento probabilmente per una sua debolezza, una sua ossessione politica o anticlericale, è stato vittima di se stesso, cioè di quel prodotto mediatico che si sta cercando di vendere ormai da troppo tempo, mi dispiace davvero che abbia esternato queste parole.

    • simonetta ha detto in risposta a Luca Pavani

      Il passaggio di Saviano dalla denuncia dell’orrore della camorra (stimabilissimo) al ruolo di ‘tuttologo’, procede sempre più verso il regno del Patetico.
      Mi dispiace per lui, ma ognuno si assume le proprie responsabilità.

    • Azariel ha detto in risposta a Luca Pavani

      Saviano ormai mette bocca su tutto, specialmente su argomenti di cui non sa niente. Una volta, se non sbaglio, Ferrara disse che Saviano era l’apoteosi del qualunquismo. Aveva ragione.

  21. Dario ha detto

    Eh, proprio come per la Pacem in terris, ribattezzata Falcem in terris, e che avrebbe regalato nel 1963 un milione di voti al PCI: il papa pensa in senso universale, e c’è sempre qualcuno de noatri che riduce tutto alle questioni italiane. Mah.
    La scelta di Ratzinger in effetti mi ha spiazzato e addolorato, tuttavia per aver deciso di dimettersi, e di farlo proprio ora, senza nemmeno concludere l’anno della fede, mi fa pensare che devono esserci motivazioni gravi dietro.
    In molti si sono scandalizzati, dicendo che non si scende dalla croce, ma bisogna pure vedere, caso per caso, se ne vale la pena: nel senso che Wojtyla rimase fino all’ultimo, dandoci uno splendido esempio di eroico senso del dovere. In misura minore lo fecero anche Pio XII e Paolo VI. Ma questa scelta, tanto bella e coraggiosa sul piano ideale, sul piano pratico ha fatto più bene o più male? Se un pontefice ritiene di non farcela più, e se la situazione per la Chiesa è estremamente difficile (come lo è adesso, tra battaglie interne e attacchi esterni) allora anche le dimissioni diventano uno splendido esempio di senso del dovere, perchè si fa il bene della Chiesa sia guidandola fino all’ultimo, sia lasciando il comando ad uno fisicamente più forte e più adatto. Quindi anche se la decisione brucia (lo dice uno che fece i salti di gioia quel 19 aprile 2005) quella di Benedetto XVI non è vigliaccheria, ma saggezza.

    • edoardo ha detto in risposta a Dario

      Già, penso anch’io.
      Resta l’incognita di chi verrà dopo, però.
      Ossia: a) come la pensa, e b) se è in grado di gestire la situazione.

      • domenicotis ha detto in risposta a edoardo

        e c)speriamo che abbia meno di settant’anni in modo da avere tutto il tempo per riportare in rotta la barca di Pietro.
        Il Papa, a mio avviso, non ha mai fatto una mossa senza essere sicuro di raggiungere il risultato. Speriamo che anche con quest’ultimo atto faccia centro. Magari verrà eletto il suo segretario 🙂

    • Enrico ha detto in risposta a Dario

      Bisogna poi capire se il Papa sta effettivamente bene come dice Padre Lombardi o se è malato, come sostengono altri. Penso che la fonte più affidabile sia quella ufficiale, ma non si sa mai.

    • andrea ha detto in risposta a Dario

      Perchè la Pacem in terris avrebbe regalato un milione di voti al PCI?
      Stai dicendo che fu un’enciclica comunista?

  22. Luke ha detto

    Sono così sconvolto … quanta tristezza, non avrei mai immaginato il realizzarsi di un evento simile.
    Gli spregiudicati e vergognosi attacchi subiti su tutti i fronti, l’allucinante situazione di dilagante eresia in Austria e nei paesi del Nord d’Europa, la questione Vatileaks, il mondo occidentale, tra Eutanasia, Matrimoni Gay e quant’altro, in totale rovina … il Papa ha dovuto subire qualcosa che mai era immaginabile a pensarsi.
    Egli eppure, con strenua convinzione e candida mitezza, è andato avanti portando questa pesante Croce finché ha potuto.
    Era evidentemente ormai psico-fisicamente provato.
    Mi sento come abbandonato in questo momento, sebbene capisca che abbia avuto le sue valide ragioni.
    E’ una situazione questa palesemente nuova … io spero e prego soltanto che chi gli succederà, continuerà alla stessa maniera l’opera da lui portata innanzi sino ad ora.
    Un Papa retto e fedele alle Tradizioni di sempre.
    Non vorrei personalmente l’appropinquarsi di qualche Pontefice particolarmente progressista.

  23. Seven ha detto

    non manchero’ di salutarlo su twitter. insieme a molti altri ho provveduto a convincerlo che e’ meglio cambiare aria : la rete, e forse nemmeno il mondo reale, non fanno per lui.

    • Azariel ha detto in risposta a Seven

      Gli attacchi osceni e gli insulti che il Papa ha subito sono solo la prova della maleducazione, della mancanza di rispetto e della stupidità di tanta (troppa) gente.

      • Seven ha detto in risposta a Azariel

        si? tu dici ? sicuro?
        a me pare che grazie alla gente come voi la vostra chiesa sia allo sbando piu totale e nel momento piu infimo della sua storia.

        • Harry Burns ha detto in risposta a Seven

          un po come la Logica grazie a gente come lei?

        • Woody85 ha detto in risposta a Seven

          “sbando più totale”, “momento più infimo”.

          Potresti argomentare queste tue affermazioni? Finché non lo farai, tu sarai una persona “allo sbando più totale e nel momento piu infimo della sua storia”.

          Imparate ad argomentare cari bambini anticlericali, non lo capite che ripetete slogan dalla mattina alla sera?

        • Azariel ha detto in risposta a Seven

          Fammi capire, Seven.
          Insultare il Papa secondo te non sarebbe un comportamento incivile (per non dire di peggio) e irrispettoso? Deridere la fede altrui nelle maniere più volgari sarebbe un segno di profondità intellettuale? In che modo giustifichi un simile comportamento?
          Quanto al resto del tuo commento: cosa vorresti dire? Che la Chiesa scomparirà perché i cattolici non si comportano come dovrebbero? Perché sono dei peccatori? Beh, ti informo che tutti gli uomini sono peccatori e che lo sono stati in tutte le epoche. Cristo venne proprio per i peccatori e non per i giusti. Quindi mi pare difficile che questo possa far crollare il cattolicesimo.
          Se la Chiesa sta vivendo un periodo di difficoltà è a causa di scandali provocati da pecore nere al suo interno (purtroppo le mele marce ci sono ovunque), e a causa di una forte carenza di valori che caratterizza questo tempo. Se però, nonostante tutto, la Chiesa resiste è grazie a Dio (ricordi il “Non prevalevunt” di Gesù?), grazie al Papa che la guida, grazie a tutti i sacerdoti (e sono tanti) che vivono con pienezza la loro vocazione, e infine anche un po’ grazie ai cattolici che costituiscono la Chiesa.

        • Sophie ha detto in risposta a Seven

          Gli affari di casa tua t’importano tanto quanto la nostra infima Chiesa? Sicuro che a casa tua fili tutto liscio? Fermati qui che tu sei pieno di problemi fino al collo, si capisce lontano un miglio. Lascia perdere, stai combattendo una battaglia persa in partenza fidati…

        • simonetta ha detto in risposta a Seven

          Forse stai scambiando i tuoi desideri per realtà.

        • andrea ha detto in risposta a Seven

          Che la Chiesa (che poi, nella vostra testolina immatura, è il Cristianesimo,la Religione, DIO)sia allo sbando totale, è una tua patetica illusione/speranza.
          In fondo quelli che insultano il Papa sulla rete fanno tenerezza: persone rimaste allo stato adolescenziale brufoloso.

    • Penultimo ha detto in risposta a Seven

      Infatti gli imbecilli che insultano sono sempre in molti.Cosi come molti erano gli imbecilli che urlavano “crucifigi”.

  24. GT ha detto

    Solo una considerazione per questo papa: GRAZIE BENEDETTO XVI!!!!

  25. Sophie ha detto

    Dobbiamo metabolizzare il fatto che il Papa non s’è dimesso ma è stata cacciato da tutti. Tanta rabbia. W Papa Benedetto!

    • GT ha detto in risposta a Sophie

      Sophie le lobby interne/esterne alla Chiesa hanno piegato questo grande uomo, adesso abbiamo la certezza: si sono intrufolate perfino in Vaticano!

    • edoardo ha detto in risposta a Sophie

      E’ stato cacciato, senz’altro, ma non da tutti, a conti fatti chi ha voluto fargli del male sono relativamente pochi, ma sovrarappresentati.
      E mi associo a quello che hai scritto oggi sul prossimo pontefice.
      La rabbia può anche essere un sentimento molto positivo, e farci ritrovare quell’unità che prima sonnecchiava.

  26. Simone ha detto

    Quando ho visto la notizia mi sono sentito smarrito e sconsolato.
    Per me la sua è stata una scelta giusta e molto coraggiosa, credo sia stato un grande Papa.

  27. Luca ha detto

    Un GRAZIE immenso a questo grande Papa, sempre attaccato e tradito, ma con una fede e una sapienza mondiali

  28. Positrone76 ha detto

    Posso significarvi tutta la mia incredulità rispetto a quello che sento su la7 nella trasmissione odierna di 8 e 1/2 ?

  29. Hadi ha detto

    Scusate se vado controcorrente, ma possibile che nessuno si renda conto della gravità di quanto successo oggi?
    Che dalla croce non si scende, ma si combatte fino all’ultimo respiro?
    Oppure nessuno di noi crede più nella divina Provvidenza?
    Eppure San Pietro nonostante fosse stanco e anziano, ha combattuto per 25 anni a Roma…

    Perdonate lo sfogo, ma non riesco a metabolizzare ancora la cosa.

    • Sophie ha detto in risposta a Hadi

      Il Papa è molto anziano per sopportare il ritmo e le calunnie che solo un ventenne potrebbe sopportare…

      • Sophie ha detto in risposta a Sophie

        Guarda che nei suoi confronti c’è stato un odio senza precedenti, forse solo San Pietro è stato odiato così.

      • Hadi ha detto in risposta a Sophie

        Un certo Pio IX, ha visto sgretolarsi davanti ai suoi occhi la potestà legittima su terreni che appartenevano alla Santa Chiesa e su cui aveva regnato per secoli, di fronte all’avanzata delle armate di satana. Era anziano e stanco. Ha combattuto, è stato costretto a fuggire, ma non ha mai mollato, nè tantomeno ABDICATO.
        Fu sicuramente un grande pontefice e sarà santo (speriamo a breve), ma non avrebbe potuto far nulla se non fosse stato aiutato dalla Divina Provvidenza e se la sua fede non fosse stata granitica.
        Possibile non si trovi più il coraggio e la forza per combattere la controchiesa che avanza?

        • Sophie ha detto in risposta a Hadi

          Ho capito cosa vuoi dire ma ci sono stati altri Papi che hanno dato le dimissioni nella storia.
          Se il Papa ha mollato vuol dire che faceva parte dei piani di Dio. E’ vero che c’è il libero arbitrio ma il Signore ce l’avrebbe messa tutta per lasciarlo lì, non credi? Ratzinger col nazismo ha passato i guai, è stanco e solo…

          • edoardo ha detto in risposta a Sophie

            Più che col presunto nazismo, secondo me i guai li ha passati con la pedofilia montata mediaticamente da relativamente pochi casi.
            Quella del nazismo, sempre secondo me, è un caso montato giusto per gli adolescenti.
            Va be’ che ci sono anche le persone col corpo da adulti ed il cervello da adolescenti.
            Quello che gli ha bruciato, forse più di ogni altra cosa, è stata la mancata “benedizione” agli omosex tra matrimonio, adozione e terapie riparative.

            • Sophie ha detto in risposta a edoardo

              Pace all’anima sua, ma Benedetto ha pagato per il mancato lavoro del predecessore nei confronti degli omosessuali. Giovanni Paolo II ci ha lavorato quasi per niente. E’ stato bravissimo, è innegabile, ma il lavoraccio l’ha dovuto fare Ratzinger. Ratzinger lo odiano perchè ha detto cose dove gli altri Papi non c’hanno battuto il chiodo più di tanto perchè a loro non conveniva. Lui è stato l’unico ad averlo fatto perchè vedeva che le cose si stavano mettendo male. Anche l’immondizia pedofilia se l’è presa per un buon 60-70% lui.

            • Harry Burns ha detto in risposta a edoardo

              beh c’è gente che in teoria “fa cultura” che ancora credeva alla storia delle scarpe Prada… fa un po te…

        • Gab ha detto in risposta a Hadi

          Sono d’accordo con Hadi. I papi di una volta sono un bel ricordo storico. A me piace ed è piaciuto Benedetto XVI (eccezion fatta per alcune iniziative ecumeniche molto discutibili), però mi chiedo se un Papa debba “per forza” intraprendere viaggi in giro per il mondo o mantenere tanti impegni. Ad un certo punto si può anche ridurre l’attività senza per questo pensare di essere “meno” papa di chi ha viaggiato. L’esigenza di doversi “adeguare ai tempi” mi sembra una preoccupazione meramente umana piuttosto che un mandato di portanza divina.

      • Azariel ha detto in risposta a Sophie

        Esatto.

    • Semelets ha detto in risposta a Hadi

      Gesù non è morto da eroe, ma da sconfitto.
      Se sperimenti la vicenda di BXVI come un tradimento, o una sconfitta, hai la fortuna di star facendo “dal vivo” la stessa esperienza che devono aver fatto i discepoli che avevano riposto in Gesù tante speranze.
      Puoi recriminare, ma puoi anche volgere la tua esperienza in esperienza interiore.
      La sconfitta di Gesù è tale da abbracciare ogni sconfitta: ce lo dice la Resurrezione.

      • Gab ha detto in risposta a Semelets

        Scusa quale sarebbe la sconfitta? La morte di Cristo è la diretta volontà del Padre. Agli occhi del mondo (i tuoi) è morto da sconfitto. Agli occhi di Dio (di chi ha Fede, vedi il ladrone a fianco della Sua Croce e il centurione romano) invece la Sua morte non era affatto segno della sconfitta.

        La Risurrezione ne è la prova.

        • semelets ha detto in risposta a Gab

          E’ sempre meglio leggere i post un paio di volte, prima di infervorarsi.
          Quello che scrivi è proprio ciò che ho cercato di dire a Hadi (se hai letto il suo intervento): “ai tuoi occhi può apparire un tradimento, una sconfitta, ma questa è proprio la stessa esperienza dei discepoli (fatte le debite proporzioni): cerca di trarne un arricchimento spirituale”.

        • StefanoPediatra ha detto in risposta a Gab

          Caro Gab, non sono proprio d’accordissimo sul fatto che la morte di Gesù sia una “diretta volontà del Padre”. Sulla croce Gesù è stato inchiodato dagli uomini, non da suo Padre. Se fosse vera la tua affermazione allora l’umanità non avrebbe responsabilità nell’uccisione di Gesù e sappiamo bene che invece non è così.

          Voglio dire, un conto sono il disegno di salvezza di Dio e la sua prescienza, altra cosa è dire che Dio direttamente voleva la morte del Figlio: Dio voleva la salvezza per l’uomo e ha messo in conto anche la morte del figlio come estrema ratio per salvare la sua creatura. Ma la morte di Gesù è una conseguenza diretta del rifiuto dell’uomo di credere in lui ed accettarne il messaggio. L’uomo infatti avrebbe potuto benissimo scegliere di credere a Gesù senza crocifiggerlo.

          Non sono un teologo e quindi potrei anche dire delle corbellerie (e nel caso me ne scuso anticipatamente) ma credo che quando Gesù, in prossimità del suo arresto, prega il Padre rimettendosi alla Sua volontà si stia riferendo alla volontà di Dio di salvare l’uomo: quella volontà che si è espressa nell’incarnazione di Gesù e che purtroppo, a seguito del rifiuto dell’uomo, dovrà passare attraverso il mistero della passione e della morte in croce del Figlio di Dio.

          • semelets ha detto in risposta a StefanoPediatra

            “L’uomo infatti avrebbe potuto benissimo scegliere di credere a Gesù senza crocifiggerlo.”

            Se però Gesù fosse stato creduto dagli uomini e non fosse stato crocifisso, ma fosse morto di vecchiaia e circondato dall’affetto dei discepoli, sarebbe stata ugualmente la sua una morte salvifica? Ci sarebbe stata la resurrezione? Qualunque tipo di morte sarebbe stata salvifica? Oppure solo un tipo di morte poteva riscattare il peccato e Dio, pur non volendo il Padre direttamente la morte ignominiosa del Figlio, ha posto le condizioni perchè ciò avvenisse?

            • simonetta ha detto in risposta a semelets

              Hai ragione, Semelets.
              Gesù muore per farci scoprire il peccato che portiamo come un veleno in ognuno di noi.
              Senza la Santissima Croce saremmo sempre schiavi dell’autonomia da Dio.

            • StefanoPediatra ha detto in risposta a semelets

              D’accordissimo. Ma resta il fatto che Dio non poteva volere la morte ignominosa di suo Figlio e che questa dunque non è stata voluta ma accettata da Dio e da Gesú. Sempre secondo me, ovviamente.

              • andrea ha detto in risposta a StefanoPediatra

                Scusi, ma x lei la Scrittura ha un senso oppure no?
                La Croce, la “Divina ingiustizia” è l’unica possibilità per l’uomo di salvarsi, di rientrare in amicizia (fino alla Conoscenza) con DIO, e lei dice che DIO “non ha voluto la morte ignominiosa di Suo Figlio?!
                Che un cattolico non abbia minimamente compreso che nell’Incarnazione è già compresa la Croce è stupefacente.

                • Semelets ha detto in risposta a andrea

                  Dio però non può volere direttamente il male e in questo ha ragione Stefano quando dice che ciò che Dio “vuole” è salvare l’uomo.
                  Per attuare questa volontà “sceglie” l’incarnazione e il resto è storia, su cui possiamo interrogarci.
                  Stefano non ha detto che nell’incarnazione non è già contemplata la croce, ma che questa è “accettata” e non direttamente “voluta”.
                  Non si trattano queste tematiche con l’accetta.

  30. Emanuele ha detto

    Otto e Mezzo su LA7…

    Mancuso a piede libero ad “insegnare” la dottrina al futuro Papa… Addirittura dice che dovrebbe essere cristiano, ma va? Ovviamente per lui non lo è Benedetto XVI…

    Poi solita strumentalizzazione del Cardinal Martini… Ci vuole apertura e modernismo…

    Iniziamo bene…

    • Harry Burns ha detto in risposta a Emanuele

      ovviamente io on sono nessuno, ma ho il forte sospetto che se il conclave ci regalerà un Papa degno di questo nome, egli, di quel che dice Mancuso se ne sbatterà altamente. E così sia

    • Salvatore ha detto in risposta a Emanuele

      A Piazza Pulita invece pensi che abbiano invitato un vero teologo? Manco per idea…indovina chi c’era? Ovviamente don Gallo.

  31. sto'co'frati e zappo l'orto ha detto

    Un Pontefice di Cultura Immensa,una Roccia del Cristianesimo.
    Rispettato anche da chi non condivide tutto il Catechismo della Chiesa.
    Ma quello che colpisce persone come me,appassionati di Scienza,è l’aver letto sulla mia(seguitissima da milioni di lettori)rivista online,tra un elenco di 16 Papabili,al 15°”posto”(al 1° l’Arcivescovo di Milano)l’attaccatissimo “Creazionista !?”Arcivescovo
    di Vienna C.Schonborn.

    • edoardo ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

      rivista online? Posso dargli una sbirciata, se mi dai l’indirizzo?
      Grazie

      • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a edoardo

        Figurati è un piacere per me.Ma ti debbo dire che non riesci a seguire più le notizie,tutto il web è in fermento.Sembra impazzito!Comunque,per esempio puoi trovare ottimi articoli su Affari.it,Yahoo!it e cento altri(tutti validissimi).
        Volevo oltre che manifestare(da non praticante)la mia stima per questo Pontefice,vilipeso da troppi,immaginarmi l’eventualità dell’elezione di un altro grandissimo Uomo di Cultura del pari dell’Arcivescovo di Vienna.Lo si ritiene anche aperto al problema dei gay,comunque.nb.per capire “chi è “l’Arcivescovo di Vienna bisogna aver seguito le sue prese di posizione sull’evoluzionismo.

    • gladio ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

      C’è da dire però che chi entra Papa in conclave…ne esce cardinale

      • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a gladio

        Sto seguendo i Papabili più gettonati dai media italiani,nettamente in testa(con tutto il dovuto rispetto)ci trovo l’Arcivescovo di Milano e Mons.Ravasi.
        Grillo per esempio “propone”un Pontefice Nero.

        Credo che mancherà a moltissimi questo Tedesco Buono!
        Tu che ne pensi?

        • unafides ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

          Io gradirei un Pontefice non europeo, per quello che può contare la mia preferenza è sull’Arcivescovo di Manila Luis Antonio Tagle o l’Arcivescovo di New York Timothy Dolan. Naturalmente è solo un pour parler, dato che il nostro peso sulla decisione è nullo, possiamo solo pregare per l’intervento dello Spirito Santo nella Cappella Sistina.

          • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a unafides

            E’ certamente un “pour parler”ma che personalmente trovo interessante.
            Sia l’Arcivescovo di Manila,sia l’Arcivescovo di New York sono,secondo la stampa italiana,quotatissimi.Certo è che un Cardinale Cinese o l’Arcivescovo di Vienna……….Hai presente Megiugorie?L’Evoluzionismo?I milioni di fedeli Cinesi.Che ne pensi mi metto a pregare anch’io?

            • unafides ha detto in risposta a sto'co'frati e zappo l'orto

              Su Medjugorje preferisco non esprimermi, come preferisce non esprimersi ufficialmente la Chiesa Cattolica e credo che sarà alquanto improbabile che un Pontefice possa dichiarare soprannaturali le presunte apparizione di Medjugorje. Per quanto riguarda un eventuale Pontefice cinese, sarebbe suggestivo ma non ci sarebbero Cardinali cinesi papabili, sono troppo anziani. L’unico papabile sarebbe l’Arcivescovo di Honk Hong, il Cardinale Tong, che è comunque ultrasettantenne.

              • semelets ha detto in risposta a unafides

                Se si comincia con Medjugorje, si scatenerà una brainstorm! altro che i fulmini su san Pietro!

              • sto'co'frati e zappo l'orto ha detto in risposta a unafides

                Grazie Unafides,ottima la sua precisazione su Medjugorje,grazie anche per la sua nota riguardante i Papabili Cinesi.Le confesso che questo Papa mi piaceva molto,per la sua onestà,la grandezza intellettuale,la pacatezza e molto altro.Mi appassiono moltissimo nel pensare alle qualità eccellenti per un nuovo Pontefice.Con l’augurio sincero che possa svolgere un gran lavoro.

  32. Azariel ha detto

    Ho provato dolore nell’apprendere la notizia delle dimissioni del Papa. Dolore, e poi commozione. E soprattutto rispetto per una scelta difficile. Ringrazio di cuore Benedetto XVI per tutto ciò che ci ha donato in questi otto anni.

    Oggi in giro per internet ho letto diversi commenti di persone che si dichiaravano sconvolte per questa decisione. Volendo fare una riflessione puramente laica, il Papa ha 86 anni. Ci sono moltissime persone di quell’età che, sentendo mancare le forze, stanno praticamente tutto il giorno in casa senza quasi muoversi. Gli impegni che invece un Papa deve sostenere sono estremamente gravosi, sia per la stanchezza fisica che per il prodondo impegno spirituale. Nessuno si stupisce se un anziano pian piano rinuncia a fare molte delle cose che faceva quando era più giovane; quindi, anche da questo punto di vista è una decisione comprensibile.
    Il dolore comunque rimane, soprattutto per tutti gli attacchi vili e volgari che Benedetto XVI ha subito. Ma su questo punto non aggiungerò altro, altirmenti potrei dire qualcosa di molto poco Cristiano…

    • Max ha detto in risposta a Azariel

      …e che continua a ricevere, anche in questi momenti. Vedi la sezione commenti dei vari giornali, anche esteri.
      Come si dice a Firenze, essere “scoppiati dentro”…

      • edoardo ha detto in risposta a Max

        La stampa italiana è buona giusto come carta igienica, con l’eccezione dell’Avvenire.
        Su quella estera, no comment.
        I giornali italiani non sono buoni nemmeno per accendere la stufa, fanno troppa cenere.
        Il buon cristiano fa partire la stufa con la diavolina in cubetti.

      • Azariel ha detto in risposta a Max

        Guarda, dei commenti che ho letto ieri mi hanno fatto venire una rabbia…
        Festeggiavano per le dimissioni, bestemmiavano, ricominciavano con la solita solfa che Benedetto XVI sarebbe un nazista delle SS… Che schifo! Ho provato a controbattere, a portare link da questo e altri siti che mostrano quale sia la verità, ma nemmeno ti ascoltano. Le classiche “perle ai porci”.
        Preferisco non perdere più tempo con loro e impiegare invece pià proficuamente il tempo a pregare per Benedetto XVI e per chiunque sarà il suo successore.

  33. Carro ha detto

    Mi sembra strano che uno come Benedetto XVI si sia ritirato cosi’. Questa storia mi puzza un po’. Staremo a vedere.

  34. Nemo ha detto

    Benedetto XVI è stato ed è un Grande pontefice.

    “In pace mi corico e subito mi addormento:
    tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.”
    Salmo 4 : 9

    Pecco nel dirlo ma, dopo il 28 febbraio mi sentirò un po meno sicuro.

    Spero di sbagliarmi.

  35. StefanoPediatra ha detto

    Sapete cosa penso? Penso che forse, con tutte le nostre congetture (è malato, lo hanno cacciato, è depresso, lo hanno psicologicamente fiaccato gli scandali della chiesa e le offese del mondo, è un vile perchè scende dalla croce, …) stiamo facendo esattamente, più o meno inconsapevolmente, quello che fanno tutti i detrattori del Papa, dentro e fuori le mura del Vaticano, dentro e fuori la Chiesa.

    Io credo che almeno noi Cattolici dovremmo fare un po’ di silenzio intorno a questo avvenimento, un po’ di “deserto”. Dovremmo concentrarci più a pregare per Papa Benedetto XVI e per il nuovo Papa che verrà, piuttosto che perdere tempo in congetture che tanto, a meno che non decida un giorno il Papa stesso di chiarirci i motivi del suo gesto, non potranno mai essere verificate; certo non li chiariranno Mancuso o Politi o Saviano nè quel Vescovo che si permette di giudicare apertamente il Papa come vile ben sapendo che il Dio in cui dovrebbe credere ci e gli ha insegnato che solo a Dio stesso spetta il giudizio.

    Questo non significa tacere e lasciare il Papa solo e senza difesa contro gli insulti e gli sberleffi che vengono in queste ore più che in passato rivolti alla sua persona. Soprattutto da quelli, certamente per lui più dolorosi, che provengono da noi suoi fratelli in Cristo, porporati o meno. Io ad esempio chiederò al mio Parroco di prendere posizione già domani sera alla celebrazione per l’inizio della Quaresima, durante la funzione delle Sacre Ceneri, affinchè alcuni catechisti per primi e una parte degli animatori dei vari gruppi parrocchiali smettano di diffondere in internet i loro veleni contro Papa Benedetto. Perchè di piccoli mancuso/saviano (le minuscole non sono un errore!) sono piene anche le nostre realtà parrocchiali e l’associazionismo cattolico, purtroppo.

    Per noi Cattolici il Papa è il Vicario di Cristo in terra e quello che fa per la Chiesa di Dio è ispirato direttamente da Dio. O ci fidiamo o non ci fidiamo: o siamo Cattolici o non lo siamo, se non “di facciata”. Un figlio non sempre capisce perchè suo padre gli chiede di fare una certa cosa; ma, se a quel padre vuole bene e se di quel padre si fida, obbedisce, gli si affida con fiducia piena perchè sa bene che le scelte del padre sono per il suo bene, per il bene della sua famiglia. Io mi fido del Papa e ancor più mi fido dello Spirito Santo che continuerà a guidare la sua Chiesa.

    Credo che in questi momenti tutti noi dovremmo davvero fare un po’ di silenzio e pregare, pregare e pregare. Abbiamo davanti un periodo propizio per questo, un periodo propizio per tutta la Chiesa, per una conversione al nostro interno prima di tutto. Non è forse questo la Quaresima? Tempo di penitenza e di preghiera per la Chiesa, stimolo alla conversione. Non sarà che il Papa ha deciso di dare l’annuncio del suo ritiro proprio alla vigilia dell’inizio della Quaresima per un motivo preciso e non casualmente?

    Preghiamo, dunque, per il Papa e per la Chiesa. E vi propongo una cosa. Poichè nostro Signore ha detto che dove due o più sono riuniti nel suo nome Lui è in mezzo a loro, diamoci un appuntamento spirituale tutti i giorni, per tutta la Quaresima: qualunque cosa stiamo facendo in quel momento fermiamoci un attimo e rivolgiamo a Dio la nostra preghiera per il Papa e per la Chiesa tutti i giorni alle ore 14:00. Per dieci minuti, cinque, possiamo fare una pausa nella nostra vita, no? Cosa sono 5-10 minuti di preghiera in 24 ore della nostra giornata. Ma pensate all’effetto di quei 5-10 minuti di preghiera moltiplicati per tutti gli utenti di questo sito! 🙂

    • BXVI fan ha detto in risposta a StefanoPediatra

      La tua iniziativa di preghiera è giustissima Stefano 😉

    • Azariel ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Aderisco alla tua iniziativa. 🙂

    • semelets ha detto in risposta a StefanoPediatra

      Ottimo questo tuo intervento, specialmente dove suggerisci una chiave di interpretazione accennando all’inizio della quaresima, quel cammino umano che ha il suo culmine, in quanto vicenda umana, nel buio silenzioso del Sabato Santo e che solo la luce della Resurrezione, che non viene semplicemente “dopo”, ma anche “dalla parte opposta, cioè da Dio”, può squarciare.
      Vorrei solo aggiungere una riflessione nella speranza possa “supportare” quella bella iniziativa di preghiera che proponi.
      Bendetto XVI è un mistico: benchè l’abbia esplicitamente negato, il capitolo sulla vita eterna della Spe Salvi lo sbugiarda (in senso buono): lì si avverte tutta la fatica di esprimere ciò che non è solo dottrina, ma anche esperienza interiore.
      Credo che dovremmo leggere la decisione di BXVI in relazione all’esperienza di GPII: sono complementari, due facce della stessa medaglia. In Giovanni Paolo era tangibile, nel progressivo decadimento del suo corpo, che la guida della Chiesa è nelle mani di Dio: lo ha testimoniato rimanendo al suo posto, perchè la cosa fosse evidente a tutti. Benedetto XVI ha fatto la medesima esperienza, ma solo interiore ed è come se dicesse “vi ingannerei se rimanessi al mio posto e vi facessi credere di poter ancora guidare la Chiesa: voi non lo potete vedere, ma interiormente sono come il mio predecessore”; deve aver giudicato un atto di presunzione il rimanere ed è come se ci avesse spalancato il suo mondo interiore, accettando il fardello dell’incomprensione.
      Come molti malati hanno trovato conforto nell’immagine di Giovanni Paolo, molti di quanti “non ce la fanno più” potranno trovare motivo di consolazione in Benedetto XVI.
      Entrambi ci testimoniano che Dio guida la Chiesa e il mondo non solo GRAZIE a noi, ma soprattutto NONOSTANTE noi.

      • Max ha detto in risposta a semelets

        “nonostante noi…” senza convincermi del tutto, Rusconi, su la Stampa, riflette sul fatto che come uomo un Papa ha le sue difficolta’ ed impedimenti – la vecchiaia e’ tra questi – e comprende che ad un certo punto e’ meglio passare a qualcun altro che metta a disposizione di Dio le proprie forze. Il desiderio di seguire Dio c’e’ tutto, ma l’uomo ha i suoi limiti. E’ una sorta di “teologia laica”, cosi’ e’ definita.

        Al di la’ di questo, ricordiamoci che chi crede ritiene che la Chiesa e’ guidata da lassu’ da Qualcuno piu’ grande di noi, che supera le nostre debolezze. Lasciamo fare allo Spirito Santo, che penso (spero) avra’ ispirato a Benedetto XVI la sua decisione.

        • Semelets ha detto in risposta a Max

          “Il desiderio di seguire Dio c’e’ tutto, ma l’uomo ha i suoi limiti”.

          L’accettazione del limite come “assetto definitivo dell’esistenza umana” è uno dei punti chiave della sua “Introduzione al cristianesimo”. Sta vivendo la sua stessa teologia. Ciò che aveva intuito intellettualmente, ora lo sperimenta dal vivo, dopo quarantacinque anni, in forma di debolezza. E’ come se Dio gli stesse chiedendo di rendere testimonianza di ciò che ha scritto.

  36. Gab ha detto

    “Per noi Cattolici il Papa è il Vicario di Cristo in terra e quello che fa per la Chiesa di Dio è ispirato direttamente da Dio”

    attenzione che non è proprio così.. lo stesso Benedetto XVI all’inizio del suo mandato ha detto di pregare sempre per il Papa perché come persona non è esente da errori..

    Il metro per capire se un Papa è ispirato veramente da Dio non è certo passivo, ma è attivo, cioè lo si dimostra nel solco della Tradizione. E’ indubbio negare che dagli anni’60 in poi questo solco è stato pericolosamente lasciato per intraprendere una strada “moderna” che ha indebolito e causato una crisi senza precedenti nella storia della Chiesa. Da questo punto di vista Benedetto XVI era ancora una certa “garanzia” ma da qua in poi, onestamente, le cose mi preoccupano abbastanza.

    • BXVI fan ha detto in risposta a Gab

      Hai perfettamente ragione Gab, i messaggi della Madonna parlano e hanno parlato chiarissimamente di questo

    • StefanoPediatra ha detto in risposta a Gab

      Caro Gab, non parlavo dell’infallibilità del Papa. Intendevo dire che credo che tra il Papa e lo Spirito Santo ci sia un collegamento abbastanza forte dal momento che è lo Spirito Santo ad averlo scelto e messo a capo della Chiesa per governarla e per portarla dove Dio vuole. In questo senso penso, credo che le azioni del Papa, più di quelle di chiunque altro, siano ispirate da Dio e vadano nella direzione del bene della Chiesa.

      Ciò precisato, tu stesso dici che il Papa ha chiesto di pregare per lui. E questo non è evidentemente in contraddizione con quanto ho suggerito io. 🙂

  37. Com’è noto io sono un martiniano di ferro ;-), dunque lungi da me se non riportare il più neutro dato storico, che esprimerò in due punti.

    1) CVII = (Ratzinger + Frings et alii) – Ottaviani
    Quanto realmente riuscì a “pesare” il Card. Ottaviani nella sua opposizione al modernismo, tutti quelli che conoscono la storia, sanno. Quale fu lo specifico contributo dato da Ratzinger, tutti quelli che conoscono la storia del CVII, sanno.

    2) Dopo il “gran rifiuto”, manifestato solo ieri, i modernisti sono già scatenati per giungere a trasformare il caso, apparentemente contingente, in legge canonica scritta: fine del papato a vita e aumento esponenziale del peso acquisito dalla “collegialità”.

    Conclusione: tra 1 e 2 c’è perfetta continuità. Sarà un caso?

  38. lorenzo ha detto

    Sarà un caso, ma il facente funzione in attesa dell’elezione del nuovo Papa si chiama Tarcisio PIETRO Evasio, nato a ROMANO Canavese.

    • unafides ha detto in risposta a lorenzo

      e quindi?

      • lorenzo ha detto in risposta a unafides

        In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis.

        • unafides ha detto in risposta a lorenzo

          Cerchiamo di essere seri, senza farci prendere da isterismi scaramantici. La profezia di Malachia è considerata un falso storico dai maggiori storici della Chiesa. L’autore della profezia sarebbe Alfonso Ceccarelli, un falsario umbro che avrebbe scritto la presunta profezia sul finire del XVI secolo, queste notizie sul presunto falso storico si possono trovare sulla Ufficiale Enciclopedia Cattolica.

          • "Lorenzo" ha detto in risposta a unafides

            Dobbiamo capirci. La profezia di Malachia è un falso in che senso? A me sembra che già la coincidenza che comunque ci sia un facente funzioni che si chiami Pietro e che provenga da un Paese chiamato Romano (..Petrus Romanus…) mi fa pensare. Se poi quet’ ultimo diventasse il nuovo Papa si potrebbe ancora dire che la profezia è un falso ? Forse il falso si riferisce al fatto che qualcun’ altro lo ha scritto, ma non che la profezia non sia vera.,
            Se assieme a tutto questo ci aggiungiamo la crisi dell’ occidente e le profezie mariane, beh ragazzi che vi devo dire, fate un pò come volete, io intanto le candele benedette per i tre giorni di buio le ho già in casa.

            • Jacques de Molay ha detto in risposta a "Lorenzo"

              La profezie di stampo apocalittico non possono cghe dileguarsi come ombre alla luce della parola di Cristo:

              “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, né gli angeli nel cielo né il Figlio, ma solo il Padre”

              Ci è stato detto che il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte, motivo per cui mai ho creduto, e giammai crederò, a nessuna di queste panzane.

              • "Lorenzo" ha detto in risposta a Jacques de Molay

                Hai perfettamente ragione sono cose che lasciano il tempo che trovano. Ma la frase di Matteo 24:36, se non sbaglio, riguarda il giorno e l’ ora esatta in cui ci sarà la fine dei tempi. Cosa che ovviamente no ci è data da sapere.
                Quella di Malachia non riguarda direttamente la fine dei tempi ma un periodo precedente senza entrare nel dettaglio ne del giorno ne dell’ ora.
                « Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen. » Wikipedia

                E’ plausibile che una tale predizione, profezia o chiamatela come volete possa essere stata trasmessa sotto forma di visione in maniera allegorica cosi come lo sono state le visioni del Vangelo di Giovanni. Anche i messaggi della Madonna stessi sono previsioni che riguardano una situazione generale e non indicano date precise (perchè possiamo rimediare), ma può oggi qualcuno negare la coincidenza di questi messaggi con la realtà e far finta di niente ?

                In Malachia c’è qualcosa in più, non un nome, ma una descrizione allegorica di diversi Papi. La domanda è se il testo che descrive il 112° Papa sia forzata o meno o sia opera della malafede. Per darne un giudizio il più possibile sincero c’è una lista di altri 111
                Papi dove la corrispondenza del testo con quello dei Papi è, in alcuni casi, impressionante.
                Ognuno lo interpreti come vuole ma a prescindere da questo ricordo il passo di Marco 24, 42 “Vigilate, dunque, poichè non sapete in che giorno viene il vostro Signore”

                A proposito di coincidenze leggo in un Post del sito http://www.losai.eu/28-febbraio-1933/#.URqPC_V737Q

                Il 28 Febbraio 1933 in Germania venne abolita la democrazia con la Verordnung des Reichspräsidenten zum Schutz von Volk und Staat.

                • Jacques de Molay ha detto in risposta a "Lorenzo"

                  La profezia di San Malachia la conosco per sommi capi, quindi non saprei entrare nello specifico. Rimane il fatto che “poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte” ecco che già l’attesa dell’evento mi dice che non è giunto il tempo.

                  Il ladro viene quando non te lo aspetti.

    • Gab ha detto in risposta a lorenzo

      stavo proprio pensando a quello … avete visto quella foto col fulmine sulla cupola di S. Pietro? … un pò inquietante la cosa

    • Controinformato ha detto in risposta a lorenzo

      e dove sarebbe la brutta notizia?
      eppoi Bertone non è il “facente funzione”

  39. Sophie ha detto

    Qualcuno di voi crede alla profezia di San Malachia ed alle apparizioni di Garabandal?

  40. unafides ha detto

    Appunto! Come ho appena scritto sopra la presunta “profezia di Malachia” È un falso storico, peraltro di non univoca interpretazione che viene tirata in ballo ad ogni piè sospinto e giudicata buona per tutte le occasioni.

    • "Lorenzo" ha detto in risposta a unafides

      Dobbiamo capirci. La profezia di Malachia è un falso in che senso? A me sembra che già la coincidenza che comunque ci sia un facente funzioni che si chiami Pietro e che provenga da un Paese chiamato Romano (..Petrus Romanus…) mi fa pensare. Se poi quet’ ultimo diventasse il nuovo Papa si potrebbe ancora dire che la profezia è un falso ? Forse il falso si riferisce al fatto che qualcun’ altro lo ha scritto, ma non che la profezia non sia vera.,
      Se assieme a tutto questo ci aggiungiamo la crisi dell’ occidente e le profezie mariane, beh ragazzi che vi devo dire, fate un pò come volete, io intanto le candele benedette per i tre giorni di buio le ho già in casa.

      • unafides ha detto in risposta a "Lorenzo"

        No, la profezia è un falso nel senso che non è una profezia, indipendentemente da chi l’abbia scritta. Abbiamo a disposizione una semplice didascalia che secondo i “profetici”, perdonami il termine, può essere usata indipendentemente per il luogo di nascita del Pontefice, per il suo cognome, lo stemma familiare, il simbolo pontificio, le condizioni storiche del suo pontificato, per alcune peculiarità personali o episcopali, per il motto pontificio, ecc.ecc. Capisci che abbinare la didascalia al Pontefice diventa troppo arbitrario e confuso, mettiamoci anche il fatto che secondo tutti gli storici sono troppo confuse le cronologie usate per far coincidere gli oltre 100 nomi della presunta profezia. Questo tipo di cose sono esattamente quelle che ci fanno ridere dietro, cerchiamo di evitare brutte figure.

    • Gab ha detto in risposta a unafides

      Non è affatto un falso storico. E’ tutto vero.

      • unafides ha detto in risposta a Gab

        Quali sarebbero gli elementi per giudicare che sia tutto vero? Grazie per l’eventuale risposta

  41. StefanoPediatra ha detto

    Beh, amici: sono le 14:00 e da oggi e fino all’elezione del nuovo Papa io mi fermerò qualche minuto ogni giorno a quest’ora a pregare per la Chiesa e per il Papa, insieme a quanti di voi avranno aderito alla mia proposta. Spero che saremo in tanti.

    Coraggio amici: la Chiesa siamo anche noi! 🙂

  42. edoardo ha detto

    10 minuti di meditazione e preghiera.
    Alla facciaccia delle profezie vere, presunte o finte, è molto importante guardare al futuro e non perdere il cervello dietro alle cazzate (permettetemi questa licenza linguistica).
    A Pasqua avremo un nuovo papa, e lasciate stare Twitter e i suoi “profeti”.
    Chiunque sarà, dovrà dimostrare di avere polso.
    Scola, Turkson, Sandri,…chi sarà chiamato a questa missione avrà l’impegno di far alzare la testa alla Chiesa, farLe trovare uno slancio d’orgoglio e non farsi condizionare dai falsi profeti di un mondo in declino inarrestabile, guardare oltre, l’Africa, l’Asia, l’America Latina.
    Tanto l’Occidente, come è messo, difficilmente si rigenera e la crisi demografica non è affatto casuale.
    Secondo me bisogna essere lungimiranti, e guardare oltre i confini del nostro vecchio mondo che ansima invischiato nella palude in cui ha fatto di tutto per entrarci.
    Le sfide a cui è chiamata la Chiesa e noi cristiani nel terzo millennio consigliano di guardare oltre le bestemmie di Twitter e le stronzate di Facebook: il mondo è grande, la Chiesa Cattolica è universale, e Sodoma e Camorra sono piccini chiusi nell’orizzonte di un guscio di noce che pare lo specchio del mondo, ma è solo una prigione.
    Al diavolo twitter e facebook; c’è l’est europeo, l’asia, l’africa, l’america lì fuori, ed un oceano di volti che attendono Cristo; la Chiesa non venga meno alle loro aspettative !!!!!

  43. edoardo ha detto

    Marco Polo e i suoi uomini attraversavano l’altopiani iranico o la steppa dell’Asia Centrale.
    Raggiunsero una grande pianura che si perdeva a vista d’occhio, ingombra di scheletri di soldati.
    Erano milizie dell’impero cinese che si erano scontrate in battaglia con milizie arabe, o guerrieri delle steppe, non si sa.
    I suoi compagni di viaggio vollero tornare indietro.
    – L’impero cinese non c’è più, si è dissolto, son tutti morti, e noi andremo incontro al nulla, e moriremo anche noi – dissero a Marco Polo.
    Ma lui insistette, e gli rispose di non temere:
    – Questo non è che un granello di sabbia, l’impero cinese è immenso, non possono distruggere un regno grande come un continente, popolato da una moltitudine di uomini, e con una civiltà complessa e ricca come quella cinese. NOI ANDREMO LA’ – disse indicando l’orizzonte ad oriente – OLTRE QUELLE MONTAGNE, verso le porte della Cina -……
    ……..Ma cosa volete che siano quei quattro atei esaltati, col loro corteo di giornalisti e benpensanti? Le colonne su cui poggiava il loro mondo stanno vacillando sotto l’urto di nuove forze che emergono. Scola, Turkson, Sandri, Patabendige: sono QUATTRO NOMI E QUATTRO CONTINENTI.
    Io voglio credere al futuro della Chiesa !!!

    • gladio ha detto in risposta a edoardo

      La Chiesa AVRA’un futuro, è sicuro, nonostante le terribili prove che sta attraversando e le campane a morto che gli stanno suonando gli invasatei!(consiglio la lettura del commento ufficiale dell’ UAAR sull’argomento).
      La Chiesa sarà ancora viva e vigorosa, presente e combattente quando, dei quattro tarlucchi dell’ UAAR non ci sarà più nemmeno il ricordo.Quanto all’ armata trionfante dei giornalisti e benpensanti,beh ,mi viene in mente il famoso ultimo bollettino di guerra del gen. Armando Diaz ” I resti di quello che fu uno dei più potenti esrciti del mondo…”

  44. Giuseppe ha detto

    Il noto filologo veterocomunista barese Luciano Canfora ci ha fatto sapere che il Papa nel suo discorso avrebbe erroneamente utilizzato un dativo al posto di un accusativo. Mi risulta che il Grande Capo Estiqaatsi stia per pronunciarsi al riguardo…

  45. Redazione UCCR ha detto

    Cari lettori,
    oggi eviteremo di pubblicare i consueti articoli.

    In queste ore di grande e profondo sconcerto per l’abdicazione del Papa, tutto nel nostro animo sembra passare in secondo piano, tutto appare piccolo ed effimero.

    Grande è comunque la volontà di guardare con speranza e fiducia a ciò che Dio riserverà per il futuro della Chiesa, per il nostro amatissimo Benedetto XVI e per tutti noi.

    Riprenderemo il prima possibile, le nostre scuse a tutti.

  46. BXVI fan ha detto

    Scusate ragazzi, ma a parte il fatto che Malachia è santo e che quindi gli state dando del bugiardo, è meglio leggere e farsi la propria opinione 😉
    http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_di_Malachia#Il_testo_della_profezia_con_gli_abbinamenti_ai_Pontefici

  47. Pino ha detto

    articolo interessante, da notare il seguente passaggio

    Nel celebre discorso di Ratisbona del 12 settembre 2006 e nella sua enciclica del 2007 «Spe salvi» – una grande enciclica, decisiva per l’interpretazione della storia, della cui insufficiente eco tra i cattolici il Papa ha avuto più volte a dolersi – Benedetto XVI ha mostrato precisamente come siamo arrivati davvero in fondo a un processo che ci ha progressivamente allontanato dalla sintesi di fede e ragione faticosamente costruita dall’Europa cristiana in tanti secoli di preghiera, studio e lavoro. Prima Martin Lutero (1483-1546), insieme al razionalismo del Rinascimento, butta via la ragione, aprendo la strada a un pericoloso fideismo e avviando la distruzione della cristianità medievale. Poi l’Illuminismo, con il pretesto di rivalutare la ragione, la separa radicalmente dalla fede, diventa laicismo e finisce per compromettere l’integrità stessa di quella ragione che dichiarava di voler salvare. In terzo luogo le ideologie del Novecento, criticando l’idea astratta di libertà dell’Illuminismo, finiscono per mettere in discussione l’essenza stessa della libertà, trasformandosi in macchine sanguinarie di tirannia e di oppressione. Infine la quarta tappa: il nichilismo contemporaneo, caratterizzato da un relativismo aggressivo che diventa «dittatura» e attacca i santuari della vita e della famiglia.

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-dimissioni-del-papa-evento-apocalittico-5787.htm

    • "Lorenzo" ha detto in risposta a Pino

      Alcune altre riflessioni su quello scritto da Plinio prese da:

      ESTO VIR ! di Don Curzio Nitoglia

      La modernità e post-modernità hanno distrutto prima la Religione (l’Umanesimo ed il Rinascimento col cabalismo e il neopaganesimo/ il Protestantesimo col soggettivismo spirituale); poi la retta Ragione (il Cartesianismo e l’Idealismo col relativismo e soggettivismo filosofico); indi la Società civile (la Rivoluzione inglese, americana e francese col Democratismo secondo cui l’Autorità proviene dal basso); quindi la famiglia e la proprietà privata sulla quale si regge la famiglia (il Comunismo materialista e collettivistico); infine l’individuo stesso (Nichilismo postmoderno coll’odio distruttore contro Dio e l’ente “creato a sua immagine e somiglianza”, ossia l’uomo fornito d’intelletto e volontà ed elevato gratuitamente all’ordine soprannaturale, che lo rende “Divinae naturae consors”, II Petri). Pio XII nel 1953 ha detto che la Rivolta contro Dio ha avuto un crescendo rossiniano: essa è iniziata prima con “Cristo sì, Chiesa no; poi Dio sì, Cristo no; infine Dio è morto”.
      Il Nichilismo filosofico si è accanito contro ciò che rende uomo l’uomo: la ragione, la libera volontà, la verità e la morale oggettiva; scatenando le passioni e gli istinti disordinati che ogni uomo ha in sé, dopo il peccato originale, ma che può educare e dirigere verso il bene, con lo sforzo ascetico e la vita spirituale aiutati dalla Grazia divina. La sovversione nichilistica si è servita della psicanalisi, delle droghe, della moda, della musica, dei mezzi di comunicazione (televisione e cinema), della stampa specialmente frivola, scandalistica e “rosa”.

  48. Lugh ha detto

    Qualcuno di voi ha visto ieri l’intervento di Paolo Villaggio a Quinta Colonna? Ha cominciato ha vomitare bile contro l’attenzione dedicata dalla trasmissioni alle dimissioni del papa, minacciando il conduttore di denunciarlo se non lo avesse fatto parlare. Una sfuriata degna di un vero invasateo rosicone. Per citare il suo più noto personaggio (che resta più serio dell’attore vero e proprio): per me, l’intervento di Paolo Villaggio… È UNA CAGATA PAZZESCA!!! (92 minuti di applausi).

    E già che ci sono, l’ultima volta avevo scritto un commento a proposito di un membro dei bambini di Satana che si candidava nelle file di Democrazia atea con il beneplacito di maga magò Hack, ma non è stato pubblicato.

  49. Ugo La Serra ha detto

    Un uomo anziano e stanco, decide che è venuto il momento di riposarsi, e di lasciare l’incarico prestigioso ma oneroso a qualcun altro.
    Nulla di strano in qualunque altro contesto.
    La cosa positiva è che ha potuto decidere per se stesso, di autodeterminarsi, di usufruire di quella stessa autodeterminazione negata ad altri…

    • alberto ha detto in risposta a Ugo La Serra

      apprendo dal tuo commento che le dimissioni da un qualsiasi incarico sono contrarie alla morale cattolica. certo che non si finisce mai di imparare.

    • gladio ha detto in risposta a Ugo La Serra

      Questa dovresti proprio spiegarcela perchè da soli non ci arriviamo.

    • Fabio Moraldi ha detto in risposta a Ugo La Serra

      L’autodeterminazione? Ma non capisci che quando si parla di autodeterminazione si è sempre nell’argomento del fine-vita, dove la questione cambia radicalmente?

      In realtà tu sei l’unico contro l’autodeterminazione anche al di fuori del “fine-vita”, infatti vieti che un medico possa essere obiettore e un omosessuale egodistonico possa chiedere aiuto ad uno psicologo. Noi siamo per l’autodeterminazione, tu no.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Fabio Moraldi

        Ottimo, ma, per carità, precisa che l’autodeterminazione ha senso solo se parametrizzata sulla verità, altrimenti diviene il principio della “libertà assoluta di coscienza”, che è proprio l’ideologia che sta dietro alle sciocchezze pronunciate da Ugo e che porta direttamente al relativismo etico. LA VERITA’, LA VERITA’, LA VERITA’!!!

        • Semelets ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Giusto.
          La Chiesa si oppone all’autodeterminazione intesa come ideologia che nega il riferimento alla legge naturale universale (“l’uomo scopre dentro di sè una legge che non è lui a darsi”).
          Per il resto la Chiesa parla, più di chiunque altro, di responsabilità dell’uomo di fronte ai propri atti e il concetto di responsabilità morale è privo di senso senza il riferimento al concetto di verità.

          • Luigi Pavone ha detto in risposta a Semelets

            Trovare nel sacco della propria anima una legge pratica non è una buona giustificazione per una tale legge.

            • semelets ha detto in risposta a Luigi Pavone

              Oh, finalmente! ben ritrovato! mi stavo giusto chiedendo che fine avesse fatto e come mai, un assiduo frequentatore di questo blog quale lei è, non fosse ancora intervenuto, se non altro per esprimere vicinanza al mondo cattolico, se non apprezzamento per il Papa, come hanno fatto Dara e Giuseppe.
              Ma la risposta l’avevo trovata: lei, in quanto logico, “non guarda tanto al valore di verità esterno delle affermazioni individuali, quanto piuttosto alla loro coerenza interna e globale”.
              E’ quindi sostanzialmente indifferente (non dico come persona, ma come logico, che è il personaggio che ha deciso di mettere in campo in questo blog) al chiacchiericcio del mondo esterno, ma quando ha visto il mio post le è parso di intravedere un appiglio per una nuova sfida e non ha resistito, come Roger Rabbit quando sente canticchiare “ammazza la vecchia…” (lei ha visto Roger Rabbit, vero?).
              Accolgo naturalmente la sfida, ma siccome ogni tanto bisogna anche lavorare, le replicherò più tardi.

              • Luigi Pavone ha detto in risposta a semelets

                No, non posso esprimere vicinanza a coloro che in questo sito hanno espresso dolore, smarrimento, sconforto per le dimissioni del papa. Fare ciò da parte mia significherebbe assecondare l’idea che le dimissioni di un papa siano una buona ragione per provare dolore, smarrimento, sconforto.

                No, il mio post non va letto come un appiglio per una nuova sfida. Anzi, mi auguro che non diventi tale. Va letto come un rinforzo ad un altro mio post che consiglia di usare la nozione di conoscenza e non quella di verità quando si parla di etica, morale, dal momento che è possibile agire secondo verità e in completa stoltezza, mentre non è possibile agire da stolti secondo conoscenza. La conoscenza è la verità umanizzata.

                • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

                  Beh, che dire? Qui mi risulti un po’ tra il metaforico e lo gnostico… Intendevo verità conosciuta e ben compresa, poiché affermare una verità senza saperlo, serve, ovviamente, a ben poco.

                  • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

                    Non è così ovvio. Se io sono un illuminato e all’interno di questa illuminazione (fede o altro) vedo alcune verità e agisco secondo queste, devo anche riconoscere che i non-illuminati non possono, anzi non devono, agire secondo verità che non conoscono, ma secondo la conoscenza che essi sono in grado di ottenere. Volere che il prossimo agisca secondo verità che non conosce significa volere che il prossimo agisca da stolto.

                    ps. Ovviamente, in quanto filosofo, non posso non essere contrario a tutte le illuminazioni, e quando dico che l’illuminato “conosce” uso un linguaggio provvisorio.

                    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

                      Sì, ma sono cose abbastanza ovvie, San Tommaso, com’è noto, afferma che la coscienza erronea (ma quando lo è veramente, non quando vi è responsabilità per la propria ignoranza!) obbliga.

                    • Luigi Pavone ha detto in risposta a Luigi Pavone

                      Magari di queste ovvietà fossero a conoscenza la maggior parte dei frequentatori di questo sito! Ciascun uomo ha il diritto di agire secondo conoscenza, la sua conoscenza. Le leggi dello stato intervengono nella misura in cui il mio agire lede diritti altrui. Nelle questioni di fine-vita, ciascun uomo agirà secondo le conoscenze che egli ha potuto maturare nel corso della vita, volere che egli agisca secondo ciò che noi riteniamo verità, e che magari è davvero verità, intorno al mondo all’uomo a Dio significa volere che egli agisca da stolto, significa toglierli il diritto di agire secondo la sua conoscenza. A differenza della verità, infatti, la conoscenza è relativa a colui che conosce, perfino le conoscenze più oggettive sono tali che ciascun uomo le apprende e le vive secondo gradi, sfumature differenti.

                • Semelets ha detto in risposta a Luigi Pavone

                  Se un professore universitario abbandona inaspettatamente l’insegnamento ed è stato un professore benvoluto e all’altezza del proprio compito, mi sembra normale che studenti e colleghi possano provare sentimenti di smarrimento e persino di dolore (dipende dalla sensibilità di ciascuno) e lo stesso vale per un collega di lavoro, un dirigente d’azienda, un allenatore sportivo e per quasi tutte le realtà umane. Sono sentimenti molto comprensibili, mi pare. Ho usato volutamente il termine “vicinanza” e non, ad esempio “solidarietà”, perché mi sembrava il meno carico di possibili implicazioni: un semplice mettersi nei panni di qualcun altro e dirgli di capire ciò che egli prova senza fingere una partecipazione ipocrita. E’ vero che tali attestazioni di vicinanza possono talvolta apparire patetiche e a ben pensarci, se lei lo avesse fatto, probabilmente lo sarebbe stato; perciò in fondo sono contento che lei non l’abbia fatto.

                  “Trovare nel sacco della propria anima una legge pratica non è una buona giustificazione per una tale legge”.

                  Trovare nel sacco rende perfettamente l’idea. (anni fa usai un’immagine simile per esprimere in che modo si forma generalmente la sgangherata preparazione dottrinale dei cattolici: un’accozzaglia di verità e citazioni estratte a caso dal proprio sacchettino interiore ed assemblate alla bell’e meglio).
                  Ciò che è trovato non ha bisogno di essere giustificato. La sua esistenza è sufficiente a giustificarne l’esistenza. Posso cercare di capire da dove viene, posso ignorarlo o giudicarlo, ma non giustificarlo. Se trovo in terra una tela dipinta, quella tela è semplicemente lì, si giustifica da sé; io posso cercare di capire se si tratta dell’opera di qualcuno o di macchie buttate lì per caso, posso giudicare se è un capolavoro o una crosta buona per la spazzatura, posso anche ignorarla, ma anche ignorarla sarebbe in fondo un giudicarla non degna di attenzione.
                  Non capisco quindi cosa intende quando dice che trovare una legge non è una buona giustificazione per tale legge.

        • Luigi Pavone ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

          Sarei in tutto d’accordo con te se al posto di verità verità verità, mettessimo conoscenza conoscenza conoscenza.

  50. Davide ha detto

    Il mio commento conta poco ai fini politico-religiosi. Lo metto solo per testimonianza, con la speranza che al nostro caro Papa possano giungere i miei forti sentimenti di stima e di affetto profondi.

  51. gladio ha detto

    Chissà quanto starà soffrendo in qesto momento quell’ uomo…potessimo fargli percepire tutto il nostro affetto , vicinanza e solidarietà…

  52. "Lorenzo" ha detto

    Il solito sondaggio del Corriere sugli omosessuali e il solito risultato deludente (per il Corriere), se potete andate a votare

    http://www.corriere.it/appsSondaggi/pages/corriere/d_11674.jsp

    Scusate per la deviazione sull’ argomento.

  53. Gab ha detto

    Un semplice dirigente d’azienda avrebbe davvero il dovere di pensare in primis alla buona conduzione dell’impresa: se non ce la fa, passa la mano.
    Quando nel consiglio d’amministrazione i componenti non riescono a mettersi d’accordo, l’amministratore delegato o s’impone o si vede costretto a dimettersi, spesso in forza di un principio improprio: la conduzione democratica dell’impresa.
    Si potrebbe pensare che la stessa cosa possa accadere nella Chiesa, dopo che il Vaticano II ha portato all’esercizio collegiale dell’autorità. Ma il Papa NON è un amministratore delegato, è il Vicario di Cristo, e come tale dirige la Chiesa non in nome del popolo o dell’assemblea degli azionisti, ma in nome e per conto di Nostro Signore, che esercita la sua autorità soprannaturale sul Suo Corpo Mistico, servendosi delle facoltà naturali e della debolezza umana del Suo Vicario.
    Nell’esercizio del suo ministero petrino, il Vicario di Cristo terrà sempre conto di questo basilare elemento soprannaturale, dall’elezione alla morte.

    Un papa che trascurasse questo elemento, misurando l’efficacia della sua funzione sulla base delle sue sole forze umane, rivelerebbe una scarsa o nulla considerazione della presenza di Colui che rappresenta. Rivelerebbe una formazione culturale e un convincimento interiore dalla valenza solamente umana, troppo umana; come se la Chiesa affondasse le radici in terra e non in cielo.
    Oggi, alla luce della rinuncia di Benedetto XVI, si vede confermata una certa attitudine degli uomini di Chiesa: la sopravvalutazione dell’elemento umano e la sottovalutazione dell’elemento divino.

    Certo che si può affermare che il Signore non farà mancare la sua assistenza in questo nuovo frangente, ma lo stesso si sarebbe dovuto tenere presente riguardo alle condizioni di salute, tanto da non giungere alla rinuncia.

    • Semelets ha detto in risposta a Gab

      Se Giovanni Paolo II avesse rassegnato le dimissioni negli ultimi tempi del suo pontificato (lo ricordate quando si affacciò alla finestra tremante e senza più neanche riuscire a parlare?), credo che chiunque avrebbe accolto tale decisione con silenzioso rispetto. Una sua rinuncia non sarebbe certo stata letta come tradimento. Come dunque la rinuncia non è sinonimo di tradimento, allo stesso modo il rimanere non è, di per sè, sinonimo di fiducia nella Provvidenza: può esservi un’ostinazione nel rimanere dettata dalla sopravvalutazione di se stessi e quindi dell’elemento umano. Giovanni Paolo II rimase e nessuno può certo leggere quella decisione come sopravvalutazione di se stesso. Benedetto XVI ha lasciato.
      Umiltà di Giovanni Paolo II nel rimanere e umiltà di Benedetto XVI nel lasciare.
      Entrambi ci testimoniano, ognuno secondo la verità della propria esistenza, l’essenziale della fede cristiana, ossia l’accettazione del limite e l’affidamento di se stessi e della Chiesa nelle mani di Dio.

  54. Lorenz ha detto

    Vorrei dire due cose:

    Prima di tutto un ringraziamento al Pontefice Benedetto XVI per tutto quello che ha fatto in questi quasi 8 anni di pontificato per la sua sapienza, umiltà, saggezza, prudenza ed intelligenza nell’affrontare varie situazione e questioni. Certamente la sua decisione è stata frutto di una profonda e consapevole preghiera e riflessione e non è stata presa dall’oggi al domani.

    Secondo: si deve a malincuore constatare la bassezza, la superficialità, la paranoia (dato che ovviamente dietro a questa decisione devono per forza trovare misfatti, loggie, massonerie, piani segreti, colpi di mano, golpe e chi più ne ha più ne metta; guarda caso tutti sintomi di persone che soffrono di paranoia come ho detto precedentemente) dei giornali e TG. Dopo che, in meno di 5 minuti, ho sentito dire da due “giornalisti”: “decisione senza precedenti”, “scelta rivoluzionaria e moderna”, mi sono sinceramente cadute le braccia ed ho deciso(fatta eccezione per questo articolo e/o per le conferenze tenute da P. Lombardi) di non leggere-ascoltare niente sulle “dimissioni” del Pontefice.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Lorenz

      Questo per tacere della storia delle “dimissioni”: un papa non si dimette, abdica. Le dimissioni si hanno quando si copre un incarico pubblico o in un’azienda, una abdicazione si ha quando un re (in qusto caso, il sovrano della Città del Vaticano e Vicario di Cristo Re) abbandono il “trono” (in questo caso, il Soglio Pontificio ed il Ministero Pietrino). Anche in questa cosa si cela un’ignoranza notevole ed il desiderio, opprimente ed offensivo, di presentare la Chiesa come una ditta o una associazione di filantropia, anziché come la Sposa di Cristo.
      Detto questo, io mi unisco a ciò che ha detto Stefano: fratelli, in questo periodo di prove e di travaglio preghiamo assieme affinché lo Spirito Santo susciti il papa di cui la Chiesa avrà bisogno dopo l’abdicazione di Benedetto XVI. Non dobbiamo temere: la Chiesa ha avuto papi ed antipapi (con relative abdicazioni) che si combattevano nel Medioevo, in una situazione drammatica rispetto a quella odierna, eppure infine ha sempre prevalso ciò di cui c’era bisogno, eliminando lotte intestine e non. Ciò che possiamo fare è unirsi alla preghiera e nella preghiera: come disse lo stesso Cristo, se colui che ha fede come un granellino di senape può ordinare ad un albero di sradicarsi e trapiantarsi nel mare, ebbene per una cosa ben più importante ma meno (umanamente) difficile cosa potrà mai fare la preghiera di oltre un miliardo di cattolici, se non smuovere i Cieli e la terra, risuonando anche nel più profondo degli Inferi? Cosa dobbiamo temere, sapendo che Cristo stesso disse che le forze degli Inferi mai prevarranno sulla Chiesa, e che Egli sarà con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo? Piuttosto, stiamo vicini al Santo Padre in questi giorni di travaglio, e con la fede e con le opere: preghiamo assieme per questo difficile momento di passaggio, magari effettuiamo anche opere di penitenza (corporale e spirituale) aggiuntive e di devozione finché non sarà avvenuta l’elezione del nuovo pontefice. Per esempio, chi può potrebbe recitare novene, il breviario o manifestare la sua devozione alla Spirito Santo Paraclito con il papa e per il papa.

      • Lorenz ha detto in risposta a EquesFidus

        Concordo pienamente su ogni aspetto del suo commento(anche perchè oltre a “dimissioni” ho sentito parlare di “fulmini nel cielo”, “rivoluzioni”, “complotti”, di “modernità” e via dicendo), ed anche per questo dobbiamo ignorare tutte le varie baggianete che vengono e verranno dette-fatte da molti, cercando di essere vicini al Papa, che ha fatto una scelta meditata e legittima, ed a pregare per quello che verrà.

  55. Davide ha detto

    Io devo segnalare con sdegno che in alcuni “botta e risposta” di facebook ci sono cattolici o presunti tali (per me sono evangelici mascherati) che criticano duramente il Papa per le dimissioni, lanciando slogan di VERGOGNA perché Cristo non si sarebbe mai comportato così. Vi prego, rispondete a queste persone duramente come ho fatto io. Grazie.

    • BXVI fan ha detto in risposta a Davide

      La risposta dura sicuramente non verrà mai accolta 🙁 Dobbiamo essere umili e un’umile persona non dà una dura risposta

    • alessandro giuliani ha detto in risposta a Davide

      Vi lascio, per rispondere ai falsi cattolici, la riflessione del Padre Costa, della Compagnia di Gesù, il cui quarto voto li fa particolarmente vicini al Romano Pontefice:

      “Per i cattolici la Chiesa è composta sì da uomini che ne organizzano il volto esterno; ma, dietro di questo, le strutture fondamentali sono volute da Dio stesso e quindi sono intangibili. Dietro la facciata umana sta il mistero di una realtà sovrumana sulla quale il riformatore, il sociologo, l’organizzatore non hanno alcuna autorità per intervenire”.

      Probabilmente l’allora card. Ratzinger, quando, nel 1985, pronunciava queste parole in un’intervista a Vittorio Messori, non immaginava di diventare papa e ancora meno di terminare con le dimissioni il pontificato.

      E continuava:

      “se la Chiesa siamo soltanto noi, se le sue strutture non sono quelle volute da Cristo, allora non si concepisce più l’esistenza di una gerarchia come servizio ai battezzati stabilita dal Signore stesso. Si rifiuta il concetto di un’autorità voluta da Dio, un’autorità che ha la sua legittimazione in Dio e non – come avviene nelle strutture politiche – nel consenso della maggioranza dei membri dell’organizzazione”.
      Queste parole gettano una luce diversa su un gesto che, dopo aver lasciato tutti a bocca aperta, sta ricevendo numerosissimi attestati di stima, ma ha fatto provare a molti una sensazione di smarrimento e di instabilità, come se venisse meno un punto di riferimento, anzi, il punto di riferimento. Nel compierlo, Benedetto XVI si è certamente ispirato alla sua fede, quella fede che ha espresso nelle parole dell’intervista a V. Messori.

      In questa luce una lettura del tutto umana delle dimissioni come “resa” alla debolezza dell’età che avanza, o anche come espressione della capacità di mettere il servizio alla Chiesa al di sopra dell’affermazione di sé sono sì veritiere, ma anche incomplete. Non che questo ne sminuisca il valore, come testimonia l’ammirazione che ha suscitato. Proprio pochi giorni fa, nel mio post precedente Favole olandesi, plaudevo alla decisione di Beatrice, regina dei Paesi Bassi, di abdicare, lasciando il trono al figlio nonostante non si sentisse appesantita dall’incarico: un gesto in cui leggevo una grande carica di autorevolezza.

      Perlomeno da un punto di vista credente, cioè dal punto di vista di Benedetto XVI, la rinuncia al pontificato dice molto di più: lungi dall’essere un “accomodamento” della costruzione della Chiesa alla debolezza umana, ne esprime in qualche modo la struttura più intima, il suo stesso mistero. Che altro non è che il mistero dell’incontro fra dono di Dio e libertà dell’uomo. Ci vuole grande libertà nel riconoscere i propri limiti, e ce ne vuole una ancora più grande per lasciare l’incarico di somma responsabilità nell’istituzione a cui si è dedicata la propria stessa vita. Può viverlo non come un fallimento o come un tradimento solo chi ha la consapevolezza di essere null’altro che la facciata umana di una realtà sovrumana: la fede gli assicura che Colui che la ha fondata saprà trovare a chi affidarla. Compiendo questo passo, il successore di Pietro, il Vicario di Cristo in terra, si configura in modo singolare allo stesso Gesù: il primo a essersi “ritirato”, affidando la sua Chiesa nascente alle cure dello Spirito attraverso l’opera dei discepoli.

      Così, attraverso le dimissioni di Benedetto XVI, ci ritroviamo di fronte a quella che i teologi chiamerebbero la “radice pneumatica” della Chiesa, il suo essere guidata dallo Spirito (pneuma, nel lessico nel Nuovo Testamento). Per questo la Chiesa è strutturalmente aperta al cambiamento, all’ascolto delle sfide di ogni tempo, e non chiusa in maniera statica in se stessa e nelle sue tradizioni, compresa quella che il papa non si dimette. È questo il senso profondo di quell’aggiornamento che costituisce uno dei fulcri del Concilio Vaticano II e che è tutt’altro che un tentativo di darsi una immagine al passo con i tempi. L’aggiornamento è un dinamismo, un programma, un modo di essere, non qualcosa di compiuto una volta per tutte. Con il Concilio, la Chiesa si scopre sempre in un processo di riforma, deve continuamente affrontare le tensioni tra la sua dimensione storica e la fedeltà alla missione ricevuta, tensioni tutt’oggi forti, come mostrano tanto spesso le cronache. E il cambiamento non è sinonimo di infedeltà. Ma un conto è dirlo e un conto è farlo. Benedetto XVI ci ha mostrato concretamente la strada.

      Tutti coloro che pensavano che lo Spirito potesse soffiare solo dal basso, nei margini della Chiesa, nelle parti più “rivoluzionarie”, sono stati smentiti. “Lo Spirito soffia dove vuole” dice il Vangelo di Giovanni. Anche “ai piani alti”. Questo, aggiungiamo, può anche insegnare qualcosa anche al nostro Paese, e darci una speranza supplementare, in un momento in cui lo scoraggiamento e lo disfattismo sono alle porte: i cambiamenti non avvengono per forza solo dal basso. Anche chi ha responsabilità di governo può essere segno di un vero cambiamento, il segno di un vento nuovo. A condizione di essere animato dalla libertà interiore che viene dal sapersi a servizio di un bene comune che lo trascende

    • edoardo ha detto in risposta a Davide

      Voglio farvi notare a questo proposito una cosa che sicuramente già conoscerete.
      Ci sono persone, atei di solito, che si inseriscono nei blog e nei forum come qua da noi del resto, spacciandosi per cristiani con lo scopo di inviare messaggi contrari alle direttive cattoliche in tema di bioetica o critici nei confronti delle posizioni del pontefice.
      Siete abbastanza adulti per non cadere nel tranello: con la malizia si possono sgamare tanti falsi profeti e fanti cattolici, che in realtà sono atei militanti.
      Ieri stesso ho letto su un vecchio post di Tempi.it un paio di utenti sedicenti donne che propagandavano il matrimonio e l’adozione gay.
      Quando il discorso si è fatto “caldo”, d’improvviso entra nel mezzo della discussione una sedicente cattolica che si mette a scrivere in tono aggressivo che Dio (D maiuscola, chissà quanto le è costata quella maiuscola!!!) e Cristo si rivoltano contro la chiesa ed i cattolici che seguono il demonio perché si ostinano a non riconoscere i diritti di adottare i bambini a coppie omosessuali, il tutto condito con una sequela di vergognatevi, Dio vi odia, siete la rovina del cristianesimo, siete nelle mani di satana come tutta la chiesa e via discorrendo.
      Ecco, apparsa dal nulla, un nick sconosciuto prima d’ora che si intrufola nel mezzo della discussione, nel punto cruciale.
      Chiaramente tutti hanno sgamato la sceneggiata.
      E conferma quanto pensavo prima: questi non si limitano a volere matrimoni e adozioni gay, dopo sarà il turno della liberalizzazione delle droghe ecc.. Questi vogliono l’annientamento totale del cristianesimo e la dispersione dei suoi seguaci. E’ lì che puntano.
      Ho letto che in UK si parla di imporre alla chiesa l’obbligo di contrarre matrimonio religioso per i gays che lo richiederanno, al solo scopo di aprire una frattura e cercare di ingrandirla per danneggiare la chiesa.
      Ai gays militanti, cosa gliene può fregare della chiesa? Niente.
      Io non credo ai gays militanti idelogizzati che sono anche credenti nel cristianesimo. Per me sono solo associazioni-civetta per depistare l’opposizione, cioè noi, generando confusione.
      E i gays adesso vorrebbero il matrimonio religioso, se non sono istituzionalizzati da quella chiesa contro cui hanno combattuto finora cessano di essere gays?
      Credo che nessuno di noi abbia scritto Giò Condor sulla fronte (ve la ricordate le reclame?).
      Questi tentativi subdoli e viscidi la dicono lunga.

      • edoardo ha detto in risposta a edoardo

        Orko…5° riga: FINTI cattolici, non fanti.
        Magari fossimo fanti cattolici per davvero !!!

      • gladio ha detto in risposta a edoardo

        Guarda, la mia impressione è che si scrivono e si leggono anche tante sciocchezze. Uno Stato democratico e di diritto come l’ UK non può “imporre” un matrimonio religioso per il semplice fatto che non esistono gli strumenti giuridici per attuare tale imposizione. Può farlo con un funzionario che rappresenta lo Stato, questo si, ma con un sacerdote… che senso ha?

  56. "Lorenzo" ha detto

    Premetto che non sono iscritto a Facebook ma purtroppo quando all’ interno della stessa Chiesa vige l’ anarchia assoluta ed ognuno dice quello che vuole:

    http://www.corriere.it/cronache/13_febbraio_11/papa-dimissioni-Dziwisz_16e1a42e-745f-11e2-b945-c75ed2830f7b.shtml

    Mi chiedo cosa se ne fa il Vaticano del portavoce ufficiale.

    • EquesFidus ha detto in risposta a "Lorenzo"

      E forse è anche per questo che Benedetto XVI ha deciso di abbandonare il Ministero Petrino: perché, riazzerando i rapporti di potere all’interno della Santa Sede, il nuovo papa fossa finalmente riportare l’ordine e ricondurre l’unità nella Chiesa.

  57. manuel ha detto

    Caro Benedetto. Tanta stima le rivolgiamo ancora e sempre per i suoi sforzi sovrumani fin qui dimostrati. Lo sappiamo che ha pianto quando ha deciso di dimettersi e le stiamo vicino.
    Ma sappiamo che Lei non si arrende. Scende e va al primo fronte con un arma potentissima : la preghiera.
    Noi le chiediamo però: “perchè, perchè ci ha abbandonati?”, è il grido umano che conosciamo meglio.
    La risposta è la Chiesa. Ti vogliamo bene allora, magari anche senza capire, e commossi ti Ringraziamo tanto.

  58. Andrea ha detto

    non so voi ma io in soli due giorni, sulle dimissione del papa, ne ho sentite di tutti i colori. alcuni dicono che si sia dimesso per distogliere l’attenzione dalla crisi economica, per farsi pubblicità, per andare contro la campagna elettorale del PDL, perché è successo uno scandalo che lo riguarda, perché ha perso la fede, o ancora peggio perché lo hanno ricattato per atti di pedofilia.. insomma va bene sbizzarrirsi con l’immaginazione ma cerchiamo di rimanere coi piedi per terra. io non ho alcun problema a credere che dietro le sue dimissioni si nascondono altri motivazioni, ma non è che forse il motivo più probabile è quello dichiarato da papa benedetto XVI, ossia che si sentiva troppo vecchio per continuare l’impresa?

    se uno è ateo lo posso anche capire, ma perché accanirsi cosi tanto contro la chiesa? già le continue critiche fanno ridire, queste poi.. non so, certe persone covano un odio talmente forte dentro di loro che è sconcertante.

  59. Gibbì ha detto

    Siamo proprio sicuri che “non praevalebunt”?
    Stando a quanto scrivono oggi Galli della Loggia, Massimo Franco ed altri – compresa l’intervista ad Emanuele Severino – qualche dubbio viene.

    • EquesFidus ha detto in risposta a Gibbì

      Sì: ciò fu promesso da Dio nella persona di Gesù il Cristo, pertanto non può che essere così. Dio, il Giusto, non può che mantener fede alla sua parola: non fu forse Dio a promettere e a dare ad Abramo una discendenza abbondante quanto la sabbia del mare e delle stelle del cielo? Non fu forse Dio che mantenne la parola data all’umanità quando bevve il calice amaro, facendosi crocifiggere per i peccati del mondo? Coloro che credono di poter sottomettere o plasmare la Chiesa faranno i conti con Dio, poiché il Vicario di Cristo è il timoniere della barca di Pietro, ma il comandante non può essere che Gesù il Cristo. Dovesse anche solo rimanere un vescovo ed un credente, la barca di Pietro non affonderà.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Gibbì

      Sull’essere sicuri, sì, è parola rivelata. Il dubbio verte semmai sul come non prevarranno, o meglio, fino a che punto riusciranno a demolire prima di essere fermati, perché, purtroppo, quanto è più agghiacciante è l’autodemolizione in atto, che c’è ed è pesantissima. Non nascondiamoci dietro un’ottimismo superficiale e sentimentalistico: l’abdicazione papale ha sicuramente molto a che vedere con lo strisciare dei demoni ormai ovunque in Vaticano…

  60. lorenzo ha detto

    “…Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.
    Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato…”

    Sono passati due giorni da questo annuncio e, dopo l’accavallarsi di stati d’animo che andavano dell’incredulità al dolore, ora, più serenamente, leggo le parole del Santo Padre nel seguente modo:
    “Pur consapevole che potrei proseguire il ministero petrino nonostante il mio attuale stato fisico in quanto esso non si esplicita solamente con le opere e con le parole ma anche soffrendo e pregando, tuttavia la realtà del mondo di oggi mi porta razionalmente a concludere che, per governare la barca di Pietro in conformità al volere divino, sia necessario un vigore fisico che io non ho.”

  61. Daphnos ha detto

    http://images.huffingtonpost.com/2013-02-12-paddypoweratvatican.jpg

    Ma questi simpaticoni che nelle quote per il prossimo papa hanno infilato i nomi di Richard Dawkins e Bono Vox (con Dawkins più probabile di Bono Vox, tra l’altro!!)?!

    Non so se mi fa più piangere il fatto che siano stati goliardicamente questi due personaggi, oppure la possibilità (che per me è certezza) che qualche imbecille metta dei soldi su Richard Dawkins solo per il gusto di raccontarlo agli amici.

    • Sophie ha detto in risposta a Daphnos

      Più l’attaccano e più ne hanno paura.

      • edoardo ha detto in risposta a Sophie

        Guarda…che lo temano, lui e l’opinione dei cattolici, è fuor di dubbio.
        Altrimenti sarebbe ingiustificabile tutto questo lavorìo per manipolare il giudizio dei cattolici, dal momento che, da atei, non gliene frega niente di Dio e dei cattolici.
        Aborto, suicidio assistito, fecondazione di tipo zootecnico, liberalizzazione droghe, neocolonialismo del mercato globale…..senza i cattolici non si fa niente di queste cose. Praticamente, siamo quasi l’unico baluardo in questo Occidente.
        E’ per quello che ci stanno dietro con le buone (le bugie) o le cattive (killeraggio mediatico e trollaggio/bullismo dal vivo – vedi Madrid 2012 -), altrimenti non gliene fregherebbe nulla di noi.

    • edoardo ha detto in risposta a Daphnos

      Se mettono soldi su Dawkins, sono cavoli loro.
      Non vengono né dalle mie tasche né dal mio conto corrente, tra l’altro all’MPS.
      Per me, ce mettessoro pure n miglione de euro, chemme frega? Dicesse quello.

  62. Roberto Dara ha detto

    Scusate ma visto che non ci sono di mezzo né morti a sorpresa, né funerali e periodo di lutto, perché non fanno iniziare il conclave il 1 marzo?

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

      Woityla morì il 5 aprile, e il 19 era già stato eletto Ratzinger, 14 giorni di sede vacante… Oggi l’11 febbraio si sa che il Papa il 28 lascia e il conclave inizia a metà marzo, più di 30 giorni dopo… Boh…

    • Roberto Dara ha detto in risposta a Roberto Dara

      Il 2 aprile mi correggo, 17 giorni di sede vacante.

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