Medici abortisti hanno più disturbi e minor gioia di vivere
Tutti sanno bene che tra i più strenui oppositori dell’aborto ci sono proprio coloro che sono costretti per il lavoro che fanno -dunque ginecologi, ostetriche e medici-, ad accorgersi che l’embrione e il feto sono esseri umani ai quali è profondamente ingiusto e criminale togliere la vita, sopratutto con motivazioni banali e facilmente affrontabili come quelle economiche e di impreparazione personale all’essere madre (ovvero, come abbiamo mostrato, il 95% dei casi per cui si pratica un aborto).
Lo dimostrano tutti coloro, per ultima la Cgil, che ogni giorno attaccano e insultano l’esercito di medici obiettori di coscienza, in Italia vicino all’80% e negli USA l’86% dei medici (secondo i dati della Federation of State Medical Board, invece, solo lo 0,2% dei medici è disposto a sopprimere un essere umano indesiderato) .
L’aborto non è solo l’uccisione di una vita umana innocente, non è soltanto pericoloso per la donna, ma lo è anche per chi deve fisicamente praticarlo. Lo ha dimostrato un recente studio dell’Università di Kanazawa, pubblicato su Nursing Ethics, evidenziando come infermieri e ostetrici abortisti giapponesi (in Giappone l’aborto è permesso fino alla 21° settimana) mostrano frequentemente «stanchezza cronica, irritabilità, paura di andare a lavorare, aggravamento di disturbi fisici e mancanza di gioia di vivere». Per molti la motivazione riscontrata è stata la convinzione che «il feto abortito meritava di vivere», oppure il dover «toccare il feto abortito per verificare che sia davvero morto».
Tra gli altri fattori di stress, spiegano i ricercatori, c’è stato quello di «aver fornito assistenza per un aborto nonostante la personale avversità ad esso», e «l’incapacità di accettare il praticare aborti come un lavoro o una cura». «Questi risultati», hanno concluso, «indicano che la fornitura dei servizi per l’aborto è un’esperienza altamente stressante per gli infermieri e le ostetriche».
Questo video mostra cos’è un feto umano alla 10°-14° settimana (in Italia l’aborto è previsto fino alla 22°)
e che ce ne frega? ce rifamo co li sorrrdi!!!
Sono persone tristi che distruggono un’idea creativa, la gioia più pura:la vita!
“Chi fa il peccato resta schiavo di esso”, dice il Signore.
E le Sue Parole trovano sempre conferma.
Poveretti, dev’essere dura uccidere per mestiere, ma se la sono cercata.
Preghiamo per le loro anime.
Più la società diventa secolarizzata e più i medici sono chiamati ad uccidere, all’inizio (aborto) e alla fine della vita (eutanasia). E poi ci vengono a dire che “loro” non sono pro-death!
Tutto ciò anche alla faccia del giurameto di Ippocrate…
beh, io non credo che se la siano cercata, anzi anche per questo non è giusto che siano obbligati a praticare aborti e si possa fare obiezione di coscienza.
A questo punto io vieterei gli aborti anche per salvaguardare la salute dei medici. Voi che dite?
beh, ora ci sono le pillole.
Già, la Francia ne sa qualcosa: http://www.uccronline.it/2013/01/30/la-francia-scopre-la-pericolosita-dei-contraccettivi-ormonali/
Quando vi deciderete a prendere seriamente la salute della donna sarà troppo tardi.
Parlavo della RU486, visto il tema di questo articolo. Nell’articolo, peraltro mistificatorio, che hai segnalato si parla di tutt’altre pillole.
Mistificatorio? Finché non lo dimostri l’unica cosa mistificatoria è il tuo commento.
In ogni caso la RU486 è responsabile della morte di 32 donne, oltre a quella di centinaia di esseri umani all’inizio del loro cammino:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/05/12/visualizza_new.html_870863415.html
So benissimo comunque che per te, preoccupato della salute della donna, 32 donne morte sono perfettamente sacrificabili.
Ah, ecco come ti informi,le dichiarazioni del ministro Roccella.
Già, l’allora ministro della Salute. Non è attendibile un ministro della Salute? O forse è di un’altro schieramento politico e la tua religione ti vieta di prendere sul serio qualsiasi cosa arrivi da un’altra fazione politica?
…se non ti piace la stampa italiana, prova con quella internazionale:
http://www.nytimes.com/2006/04/10/opinion/10mon2.html?_r=0
http://www.abc.net.au/worldtoday/content/2012/s3456632.htm
http://ansamed.biz/en/scienza/news/ME.XEF27979.html
…purtroppo la lista dovrebbe continuare molto a lungo…
stanchezza, irritabilità per i medici “abortisti”…avete dimenticato gastralgie, gotta, sindrome da colon irritabile.
Conosci studi peer-review che ne parlano e collegano tali disturbi alla pratica dell’aborto?
In attesa di un tuo riscontro, ti ricordo che è proprio uno studio peer-review a mettere in relazione l’aborto con i disturbi psico-fisici degli operatori sanitari che lo praticano.
Se diventasse seri per un momento sareste anche più credibili, la vita non è un gioco, svegliatevi bimbi!
mi raccomando, affrettatevi, come fate sempre, a chiudere i commenti. qualcuno potrebbe notare le enormità che scrivete e avere voglia di farvele notare.
Scusa eh, gli autori dell’articolo hanno riportato i risultati di uno studio peer reviewed. Le enormità di cui parli evidentemente gli anonimi referee non le hanno notate e tu invece sì. Ci spieghi quale sono, per favore senza aspettare che “qualcuno arrivi a spiegarcele”?
Ma luigi è ateo, lui sa già tutto! come osi dirgli che ci sono dei dati scientifici che dimostrano che l’aborto ha effetti negativi anche su chi lo pratica….lui sa già che non è così, l’aborto è libertà, è progresso. Non dobbiamo contraddirlo, lui è una persona illuminata che sa quando la scienza mente e quando no.
1. L’articolo peer reviewed parla di infermieri e ostetrici.
Ergo, anche il titolo è mistificatorio.
2. Hanno usato un campione di 255 persone, scelto dio solo sa come, e pretendete pure che le conclusioni siano estendibili in senso assoluto?
Non è che basta linkare un articolo uscito su pubmed per avere ragione… (o per dire qualcosa di intelligente)
Ecco, questo è già un intervento più sensato.
Vero che si parla di infermieri, la sostanza però non cambia. Non è che il disagio di un infermiere è diverso da quello di un medico.
Il campione è in effetti ristretto. Le piccole dimensioni sono frequenti in questo genere di studi (che si riferiscono a singole categorie professionali).
Riguardo ai criteri di scelta dovrebbero essere esplicitati nel paper, evidentemente erano soddisfacenti per chi ne ha valutato l’attendibilità.
I risultati non sono estensibili in assoluto ma l’intento dei ricercatori non dire che tutti quelli praticano l’aborto sono depressi, è che depressione e pratiche abortive sono correlate
1. Il disagio di un infermiere non è diverso da quello di un medico, ma le loro occupazioni (e sopratutto, il rapporto che hanno con i pazienti…) è molto diverso.
2. Il fatto che in questo genere di studi siano ridotti, non è una scusante… resta uno studio estremamente parziale, e di dubbia validità statistica.
3. Il fatto che la provenienza del campione non sia esplicitata nel paper penso sia interlocutorio della qualità dello studio.
4. Concordo con le tue conclusioni, l’intento dei ricercatori è stabilire una correlazione tra depressione e pratiche abortive.
Quindi, non quello di affermare quello che afferma questo “articolo”.
1. L’ostetrica assiste al parto esattamente come il ginecologo, in alcuni casi (negli Usa ad esempio) può sostituirlo.
2. Parziale sono tutti gli studi, la scienza non produce verità. Non credo tu abbia le competenze per smentire ricercatori e responsabili di riviste scientifiche circa la validità dello studio.
3. Il campione è esplicitato nel paper, basta acquistarlo e non limitarsi all’anteprima.
4. Se esiste una correlazione, questo articolo ha ragione.
Perdona l’ignoranza, ma cosa vuol dire che “la scienza non produce verità”?
Accidenti Matyt contro la scienza…evidentemente gli atei hanno perso fede pure nel loro ultimo idolo. 😀
Vedrai che guidato dalla forza dell’ideologia arriverà anche a dire che gli scienziati giapponesi sono pure incapaci e ignoranti, e puzzano anche un pochino.
A quel punto basterebbe rispondergli che la rivista “Nursing Ethics” che ha accettato e verificato lo studio è americana.
A quel punto lui direbbe che però è meno autorevole di Social Science Research, e si metterebbe ancora una volta nei pasticci perché proprio questa rivista ha accettato e divulgato lo studio sui problemi dei figli di coppie omosessuali che lui continua a non accettare.
Insomma Matyt passa la giornata a guerreggiare e delegittimare le riviste scientifiche che pubblicano dati scomodi alle sue convinzioni.
Guardi, sig. Moraldi…
Non so lei, ma la mia occupazione quotidiana prescinde dal “guerreggiare e delegittimare le riviste scientifiche che pubblicano dati scomodi alle sue convinzioni.”
La cosa che mi fa sorridere, è in che modo maldestro vengano branditi, come fossero armi contundenti, papers riservati agli addetti ai lavori, effettivamente consapevoli di cosa sia la statistica, di come si faccia uno studio statistico, e di come ne vadano letti i risultati.
Dimostra il contrario allora, la figura è quella del bimbo capriccioso che punta i piedi contro ogni dato scomodo.
Questi studi non sono rivolti solo agli addetti ai lavori, tant’è che chiunque può entrarne in possesso e non vogliono evidentemente essere conclusivi come nessuno studio può esserlo.
Questo dimostra, al contrario del credo laicista, che la scienza non è un metodo di conoscenza affidabile come si vuol far credere perché tutto quello che scopre ha una portata estremamente limitata e può essere soltanto indicativo.
Due alternative: o abbandoni lo scientismo oppure continui i capricci contro questi studi.
potrebbe in alternativa “capire” che il feto è scientificamente un umano, visto che ha DNA umano, e in quanto tale sarebbe titolare di diritti giuridici. Salverebbe la faccia almeno :S
@Matyt
Guarda che poco più sotto hai cercato di portare un paper a favore della cannabis: http://www.uccronline.it/2013/02/04/medici-abortisti-hanno-piu-disturbi-e-minor-gioia-di-vivere/#comment-108597
Oltre ad aver sbagliato a leggerlo (credo tu sia in buonafede), hai appena contraddetto quanto sostieni rispondendo a Fabio.
Qualcuno spieghi a Matyt che l’ostetrica è un medico specializzato.
3 anni di “discipline sanitarie” non vuol dire diventare medici…
Per quello c’è un corso di studi di 6, più eventuale specialità.
Qualcuno dica a Matyt che i medici ostetrici hanno laurea in medicina di 6 anni più la specializzazione in ostetricia e ginecologia.
Peccato che nello studio si parli di “Midwives” che sono le levatrici, o, in termini più moderni, ostetriche (una volta diplomate, ora laureate triennali)
Qualcuno dica a Matyt di fare riferimento agli USA e non all’Italia, dove la figura delle midwifery è un post-laurea, la quale assiste al parto assieme al ginecologo, prescrive farmaci ed è considerata una specializzazione medica.
SBAAAAAMMMMM!
non sono affatto ateo.
animista?
a differenza del tuo caso, quello in cui credo non è riducibile in formule rozze o elementari.
Quindi non puoi farci conoscere ciò in cui credi?
Qualcosa di più profondo della Unità e Trinità di Dio?
Conoscete il significato del sostantivo RIMORSO ????
Suggerisco un buon vocabolario della lingua italiana.
Ad un certo punto, quei medici che lo fanno, si sentiranno, almeno un po’, dei boia?
Magari solo un pochino.
Già sarebbe un buon inizio.
Come quelli che vanno a praticare l’iniezione letale ai condannati a morte legati sulla tavola.
Una volta i boia indossavano un cappuccio nero, per coprirsi dalla fitta sassaiola dell’ingiuria. Oggi le loro chiome risplendono sotto il sole, e si guardano intorno in cerca dell’applauso.
Hanno soldi e fama. Il mondo li circonda. Appoggio politico. Asservimento totale al male.
Voglio il numero di chi ti vende l’LSD, sembra buona.
Ok, ti do il numero della signora Emma. Ma la conosci anche tu.
http://www.forzacavallasca.it/wp-content/uploads/bonino-aborto-600×352.jpg
Nel caso Emma non ci fosse, suona pure dalla tua amica Rita Bernardini. Sicuramente tra le piante di marijuana che coltiva sul balcone avrà anche altre sostanze per aiutarsi a fuggire dalla realtà.
O, magari, per curare i malati terminali di cancro.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21175589
Mi fai sorridere da quanto sei ingenuo…mi spiace davvero farti notare che lo studio che hai citato dice solamente che i cannabinoidi servono al massimo per attenuare i sintomi di nausea e vomito che derivano dalla chemioterapia (Preclinical research indicates that cannabinioids, including CBD, may be effective clinically for treating both nausea and vomiting produced by chemotherapy or other therapeutic treatments).
Vorrei inoltre suggerirti da amico che chi è in uno stato terminale non si può curare. Aggiungo che il cancro non si può curare, e mi fa sorridere il fatto che tu pensi di farlo attraverso una bella canna.
Concludo ricordandoti che quel che si fuma la Bernardini e la Bonino prima di entrare in parlamento (anche tu?) sono assai diverse da quelle somministrate da un medico in ambito terapeutico. La cui utilità tuttavia è fortemente dubbia a causa degli effetti collaterali e sopratutto non ha alcuna capacità curativa: http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/nessuna-effetto-terapeutica.aspx
Una domanda: anche tu sei uno di quelli che ha bisogno di fuggire dalla realtà?
In un articolo su problemi per professionisti infanticidi vedo il commento di uno che vuole curare i tumori con la marijuana. Ma LOOOOOOOL, non lo cancellate il commento di matyt, vi prego è troppo divertente!
se un medico è contrario a qualunque ipotesi di aborto, in Italia, come, immagino, in Giappone, non è obbligato a rendersene responsabile. non vedo il problema.
Eppure tu mi insegni che i medici obiettori dovrebbero essere sterminati, no?
Sono contenta comunque di sapere che se tutti i medici fossero obiettori tu non avresti nulla in contrario.
non credo la legge italiana sull’aborto, per esempio, ne incoraggi il ricorso. non credo ci siano prove del contrario. gli aborti clandestini, dove non è legale un’interruzione di gravidanza, sono la dimostrazione che alcune donne non desiderano, evidentemente, un figlio. che cosa fare, allora? naturalmente, per esempio, nel caso di chi deve fare i conti con le conseguenze di uno stupro.
secondo chi “i medici abortisti dovrebbero essere sterminati”?
naturalmente, citando valentina, intendevo secondo chi ” i medici obiettori dovrebbero essere sterminati”?
nessuno ha risposto alla mia domanda. secondo chi esclude aprioristicamente qualunque ipotesi di interruzione volontaria di una gravidanza, che cosa dovrebbe fare una donna che a causa di una gravidanza può mettere a repentaglio la propria vita? o una donna malata , incinta, che non dovrebbe ricorrere ad una cura decisiva perché quest’ultima metterebbe in serio pericolo il feto?
il vostro silenzio e la vostra arroganza sono maledettamente eloquenti.
La vita del feto non vale certo più di quella della donna, come insegna la chiesa. Bisogna valutare di caso in caso e tentare di salvare sempre entrambi.
credo che per nessuna donna un aborto sia uno scherzo. in nessun caso. e che soprattutto non abbia bisogno di sentirsi criminalizzata da nessuno.
Ciò che la dottrina cattolica, e a mio avviso la semplice “legge naturale”, vieta è l’uccisione diretta del feto; la madre ha invece facoltà di scegliere tra ricevere una cura, che potrebbe uccidere il feto, ma che le salverebbe la vita, oppure sacrificare la propria vita in favore del figlio.
Purtroppo non è così in molti paesi, negli Stati Uniti ad esempio il presidente Obama ha proposto leggi, ora in via d’approvazione, per limitare l’obiezione di coscienza.
se chiudono i commenti presti è anche meglio per lei, così in pochi potranno farle notare le idiozie che che dice
Le enormità atee, tipo “veniamo dal caso”, sono insuperabili.
Mah, come al solito è difficile parlare di certi temi senza che l’auditorio si polarizzi in fazioni avverse e belligeranti. Personalmente, come ho già specificato in precedenza, non sono un credete. Non lo sono per il semplice fatto che, almeno dal mio punto di vista, è inutile pronunciarsi su qualcosa che non è definibile. Per me la parola “Dio” è una successione di tre lettere senza alcun significato comprensibile. Pertanto non mi definirei nemmeno ateo, visto che non so esattamente cosa dovrei negare. Ma lungi da me credere di avere tutte le risposte o non nutrire dubbi di sorta. Nella fattispecie dell’aborto, sono sempre stato abbastanza eretico rispetto a coloro che non si professano religiosi. Questo perchè penso che l’aborto, seppur non propriamente un omicidio, rimane pur sempre la soppressione di una vita umana, senza bisogno di invocare l’anima (altra parola di cui non capisco il significato). Allora, senza alcun intento provocatorio, rivolgo una domanda ai mei interlocutori cattolici: premesso che la piaga dell’aborto difficilmente verrà estirpata, non sarebbe comunque meglio contenerla il più possibile accettando la contraccezione anche nelle forme non attualmente previste dalla chiesa cattolica?
E’ importante quanto esprime la Chiesa e la cosa penso sia un po’ più complessa di come la esponi (non mi fermerei alle “forme previste”…).
In ogni caso la tua domanda non potrebbe ricevere, a mio parere, una risposta del tipo “la Chiesa diventa favorevole a tutte le forme di contraccezione e così conteniamo il ricordo all’IVG”.
Non solo perchè quello che dice la Chiesa deve avere corrispondenza con la Dottrina e con una visione etica conseguente al Mistero di Cristo.
Non solo perché le indicazioni della Chiesa sono indicazioni per i credenti e per un cristiano non dovrebbe esistere la possibilità di richiedere l’IVG in quanto strada “non percorribile” (se lo stesso é onesto con se stesso, le proprie convinzioni e la propria fede).
Una risposta del genere non può arrivare anche perché l’atto sessuale é fatto (per semplice evenienza “naturale”) per fare figli; é chiaro che lo puoi, anzi lo “devi” considerare completamento dell’unione della coppia, ecc… ma nella sostanza quando lo si fa bisogna essere consci che c’é sempre la possibilità di concepire un nuovo essere. Non esistendo contraccettivi “sicuri” si può parlare, eventualmente, solo di riduzione della probabilità ma non di annullamento della stessa; poiché non é possibile “annullare” il rischio, per semplice deduzione logica, é chiaro che prima di tutto il discorso va visto nell’ottica preliminare della definizione dei rapporti fra l’uomo e la donna e nel dare un senso all’unione degli stessi “anche” finalizzata al possibile concreto verificarsi di tale “rischio”.
Con i metodi naturali la coppia é più conscia di “lasciare la porta aperta”; con eventuali metodi “artificiali” é solo un problema di riduzione delle probabilità, la porta dovrebbe restare comunque aperta.
Laicamente si potrebbe dire che l’unica soluzione “sicura” sarebbe la sterilità parziale o totale, ma questo é un altro discorso (che a te probabilmente non interessa e non solo per il fatto che la Chiesa sarebbe comunque contraria).
In questo stesso sito sono stati pubblicati alcuni articoli, che puoi rovare in archivio, che evidenziano come ad una maggiore diffusione contraccettiva non corrisponda una riduzione della pratica abortiva, ma piuttosto un aumento.
A prescindere dunque da implicazioni etiche, da cui la Chiesa in ogni caso non potrebbe prescindere, che senso avrebbe promuovere la diffusione di metodi contraccettivi se i dati mi dicono che più contraccezione = più aborti ?
Per capire veramente devi comprendere il tutto, non focalizzarti solo su una parte. Come dice benissimo beppina, la sessualità umana è finalizzata PRINCIPALMENTE al concepimento di nuove persone. Il “fine unitivo” e quelle robe lì, cose venute fuori solo nella modernità (in San Tommaso non se ne trova traccia: egli parla di “reciproco aiuto” come fine secondario del matrimonio), sono solo mezze verità, perché l’amore stesso coniugale è mezzo per la procreazione, ma non si basa essenzialmente sui rapporti sessuali (che nella realtà costituiscono invece molto più spesso un semplice “remedium concupiscentiae”, come senza pagare debiti ai romanticismi moderni – causa di molti mali nei rapporti tra i due sessi – dice San Tommaso).
Dunque la concezione vera della sessualità è totalmente avulsa da un uso “godereccio” di essa (se non nella ben diversa accezione di un semplice “remedium”, che comunque è rigidamente disciplinato) e dunque l’uso della contraccezione, che ha appunto come fine solo “godersela”, è altrettanto inaccettabile. Anche perché il fine non giustifica i mezzi.
In definitiva si tratta di abbandonare la mentalità liberal-libertaria-luciferina dell’essere qui, in questo mondo, con l’unico fine di fare quello che si vuole. Se non sei in grado di affrancarti da questa pestilenziale mentalità, non potrai mai comprendere appieno queste cose.
Interessante la presa di posizione Cgil: ricorso sulla obiezione di coscienza tra i medici in materia di “interruzione di gravidanza” (sarebbe “interruzione volontaria di gravidanza” ma se lo sono dimenticati… chissà perché).
“Molti medici obiettori” equivale a “super lavoro per pochi medici” e quindi c’é un forte rischio di “limitazione della capacità professionale” del personale addetto agli interventi. Stranamente pare non sia venuto fuori il solito discorso che i medici “obiettano” per fare clandestinamente “business” sulle cliniche private…
Come andrà a finire? Non ci vuole molta fantasia vista l’aria che tira nelle stanze del potere europeo e nazionale… probabilmente nuove norme e vincoli professionali finalizzati a “frenare” il ricorso all’obiezione e “incentivare” l’obbligo civico di rispettare una legge dello Stato. Forse anche agevolazioni economiche (in questo caso ci sarebbe da fare ironia… riuscire a legalizzare anche la tanto decantata resa economica degli aborti clandestini).
Stranamente pare non sia venuto fuori il solito discorso che i medici “obiettano” per fare clandestinamente “business” sulle cliniche private…
Non ti preoccupare. Adesso che arriva Roberto Dara colmera’ questa lacuna…
Ovviamente, senza ALCUNA prova.
E poi scappando alla prima obiezione seria.
L’aborto andrebbe proibito subito. Noi cattolici da questo punto di vista siamo pigri. Troppo attaccati alla materialità e alle sicurezze. Dobbiamo impegnarci.
Condivido.
Impegnatevi, raccogliete le firme per un referendum (l’ennesimo), e vediamo cosa succede.
Prima di farlo occorre sensibilizzare l’opinione pubblica, ci dai una mano oppure continui a contrastarci evitando che diminuiscano gli aborti?
Stai tranquillo, non occorre aspettare ne “vedere” niente. L’obiettivo primario é e rimarrà sempre la Testimonianza e la ricerca del Bene Comune. Soprattutto la Testimonianza… che richiede tempo e, soprattutto, non impone risultati. I risultati se arriveranno, e quando arriveranno, non sarà per la vittoria di una banale conta di chi la pensa come te o come me.
sempre pronti a resistere alle maggioranze impositrici!
Intanto raccogliamo le firme per la tutela dell’embrione (iniziativa popolare di legge europea):
http://www.mpv.org/mpv/download/UnodiNoi/homepage.html
Purtroppo i gravi danni fatti dall’aborto non si cancellano in un giorno… Ci vorranno anni e molto impegno:”certi demoni si scacciano solo con digiuno e preghiera”.
Del resto Noè impiegò 100 anni a costruire l’Arca e il popolo di Israele vagò 40 anni nel deserto prima di entrare nella terra promessa…
Anche a noi servirà il giusto tempo di purificazione e conversione prima di provare la gioia di essere liberati dalla piaga dell’aborto. Perché, ricordiamo, è anche colpa dei nostri peccati se Dio permette questa ingiustizia… Ma Dio sa trarre sempre il Bene dal male, non dosperiamo! Cogliamo questa occasione per fare un esame di coscienza e convertire il nostro cuore.
Che Dio ci guidi.
Ti dirò, lasciando da parte i richiami biblici, che i referendum contro l’aborto hanno tutti un problema. Roberto Dara qualche tempo fa scrisse che se in Italia fosse indetto un referendum contro l’eutanasia vincerebbe il no, in uno contro l’aborto vincerebbe il sì, perché le statistiche parlano di una maggioranza degli italiani contrari all’aborto…
Purtroppo le cose non sono così semplici, e in America lo sanno bene. In quasi tutti gli stati americani, infatti, i pro-life sono più numerosi degli abortisti, ma quando è stato indetto il referendum in Mississippi, pur prevedendo i sondaggi una vittoria del “SI'” all’abolizione, vinse il “NO” per pochi punti, con un’affluenza più bassa del previsto.
Provo a dare una spiegazione di questo fatto, che secondo me potrebbe calzare anche per l’Italia… La piccola fascia di antiabortisti tiepidi, diciamo tra il 10 e il 20 percento dell’elettorato, pur condividendo gli argomenti dei pro-life pensa tra se’ e se’: “ma se a mia figlia, 16 anni, si rompesse il preservativo al suo primo rapporto? Non correrei forse in clinica a farle ingurgitare la pillola del giorno dopo? E se mi nascondesse una gravidanza già avviata, non la spingerei ad abortire? Che fatica dover crescere da soli un nipote per anni e anni, finché lei non troverà un lavoro… in più lei avrebbe la vita segnata per sempre. E se mia moglie rimanesse incinta, per errore, proprio ora che stiamo progettando la nostra vita insieme dopo 20 anni di matrimonio ora che i figli stanno per andare a studiare in un’altra città? Siamo matti, altri venti anni di fatiche a tirare su un figlio a quasi cinquant’anni. Meglio lavarsene le mani. Io non voto”.
E sarà così per molto tempo, l’utile vince sempre sul principio. E nulla mi toglierà dalla testa che sia questo il ragionamento principe dei nostri detrattori, anche se concentrano l’attenzione su altri particolari.
Secondo me in Italia ha inciso soprattutto l’inganno radicale, che ha convinto anche molti cattolici a pensare “io sono contrario e non abortirei mai, ma non posso costringere chi non la pensa come me”.
quoto al 100%
Inoltre c’è tutto un substrato che si è formato in anni di mala-informazione e inganni…
Quante donne sono accusate di irresponsabilità se non accettano analisi invasive in gravidanza (es. amniocentesi)? …a mia moglie è capitato… E tralascio il fatto che nell’1% dei casi si produce un aborto, quasi sempre di feti sani…
Quante donne si sono sentite dire che erano egoiste(!) perché avevano deciso di tenere un figlio pur sapendo che era disabile e non avevano abortito?
Quante giovani ragazze (magari già abbondantemente maggiorenni) si sono sentite dire che si erano rovinate(!) la vita perché erano rimaste incinta?
…per scardinare questi modi di ragionare serviranno molti anni e dedizione…
Scusa, i conteggi dei voti referendari negli usa vengono fatti elettronicamente come per le politiche?
Non so, perché?
Essendo abbastanza capace in ambito informatico, non mi fiderei mai del voto elettronico; quanto di meglio possa essere pensato, per fornire le occasioni migliori per eventuali brogli…
Dopo aver visto il video sento un fortissimo silenzio del filosofo fai-da-te Luigi Pavone e della sua tesi sui feti umani come esseri umani non persone.
Non mi ricordo una cosa però Luigi, secondo te il feto umano diventa “persona” in quale giorno precisamente? E a che ora, se è possibile saperlo? Consulta pure i tuoi libri, poi fammi sapere.
Salve, ieri non ero un umano, adesso sono una persona. Rido per non piangere, visto l’argomento.
Punizione dell’Onnipotente?