Amnesty si inventa il diritto di aborto e discrimina i suoi dipendenti

L’organizzazione per i diritti umani Amnesty International sta vivendo in questo periodo una profondissima crisi che minaccia la sua stessa esistenza. Il personale di Amnesty di tutto il mondo sta proclamando giornate di sciopero e il consiglio dei membri a Londra ha votato la sfiducia alla propria leadership, accusata di aver “perso di vista gli obiettivi” dell’organizzazione.

Amnesty ha anche deciso brutalmente di tagliare una ventina di dipendenti dei 700 esistenti, scatenando così una rivolta interna poiché accusata di non rispettare l’accordo sulle condizioni di licenziamento. Diversi responsabili internazionali si sono dimessi per protesta. Altre accuse sostengono che la dirigenza sacrifichi le battaglie per i diritti umani per costruire il marchio Amnesty, reclutando nuovi membri e raccogliendo più fondi.

Fino al 2007, come riportato da Independent, Amnesty ha portato avanti il suo operato con grande onore, tanto che la Chiesa cattolica era uno dei suoi sostenitori più forti. Tuttavia il 25 marzo 2007, alla Conferenza di Edimburgo, 400 membri di AI hanno votato per «esercitare la depenalizzazione dell’aborto , e la promozione di programmi di sostegno dei servizi per il controllo della popolazione , tra cui la legalizzazione e il libero accesso all’aborto»Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha ritirato il sostegno finanziario e invitato i cattolici a «difendere il diritto alla vita del nascituro», da allora Amnesty si è trasformata in una lobby di pressione per la legalizzazione dell’aborto e la promozione del riconoscimento delle coppie omosessuali.

Ha promesso che «non svolgerà campagne generali in favore dell’aborto o di una sua generale legalizzazione», contraddicendosi ad ogni intervento in materia, quando ha puntualmente chiesto di legalizzare l’aborto per sostenere il presunto diritto della madre a sopprimere l’essere umano che ha chiamato alla vita dentro di sé (si vedano i casi di Nicaragua, Perù, Messico, Polonia, ecc.).

Contrariamente alle sue dichiarazioni di neutralità, nel 2011 ha partecipato al Gay Pride di Belfast, contribuendo a dileggiare la Chiesa cattolica divulgando dal suo sito web immagini satiriche verso leader religiosi contrari al matrimonio omosessuale. Recentemente si è espressa contro «la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nell’accesso al matrimonio civile», chiedendo «agli stati che riconoscano diritti anche alle famiglie di fatto e alle unioni formate all’estero sulla base delle leggi locali», facendo pressione perché anche in Italia venga riconosciuto il matrimonio gay.

Mentre Amnesty, dunque, si inventa un presunto “diritto ad abortire” e un presunto “diritto al matrimonio”, un importante leader sindacale ha descritto Amnesty International come «una delle organizzazioni più ingannevoli mai conosciute. AI non può essere un difensore dei diritti umani credibile o efficace se non rispetta i diritti dei suoi lavoratori».

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11 commenti a Amnesty si inventa il diritto di aborto e discrimina i suoi dipendenti

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  1. Amnesty è un’altra fogna su cui avevo messo una croce sopra da diverso tempo. I cattolici si impegnino a sostenere le organizzazioni cattoliche, e non questi baracconi laici.

    • Sandro Di Marco ha detto in risposta a Francesco Santoni

      Al di la’ del discorso contro l’aborto, che condivido anch’io, definire una organizzazione umanitaria da sempre in prima linea per denunciare crimini ed abusi contro gli esseri umani come “una fogna” da’ abbastanza l’idea del fondamentalismo isterico presente in questo forum.

      • Hugo ha detto in risposta a Sandro Di Marco

        Forza Di Marco, non arginarti nel moralismo…è un linguaggio colorito presente in ogni forum, evitiamo queste cretinate bigotte.

      • Francesco Santoni ha detto in risposta a Sandro Di Marco

        Un paladino dei gay che dà a me dell’isterico, questa è proprio bella 🙂
        Per me quello di Amnesty è un umanitarismo falso e perverso, quindi non mi faccio problemi a rifiutarlo.

      • ynappi ha detto in risposta a Sandro Di Marco

        Sandro se AI si facesse paladina della pena di morte, della libera determinazione dei popoli alle loro tradizioni come l’infibulazione, al riconoscimento della poligamia il tutto in rispetto delle “leggi locali” probabilmente avresti utilizzato termini ben più “coloriti”.

  2. Andrea ha detto

    Se non ci si può fidare manco delle Organizzazioni per i Diritti Umani siamo davvero messi male. Sono purtroppo anche loro succubi del nostro libertarismo nichilista e distruttivo, e non vogliono ascoltare alcuna voce contrario anche qualora ben argomentata e pacata.

    Comunque evitiamo di definirle “fogne” o “baracconi“, possiamo ed anzi dobbiamo criticarle se necessario, ma sempre nei limiti del lecito.

    • Bichara ha detto in risposta a Andrea

      Gentile Andrea sono d’accordo sul linguaggio , ma anch’io ho un grosso punto interrogativo su questa organizzazione..da tempo intuivo che non è indipendente.Un mese fà,nella città dove abito , il giorno dopo la strage di cristiani (16 persone uccisi solo perché cristiani) in Siria , i loro addetti erano in giro a chiedere donazione a favore dei ribelli islamisti

      • Andrea ha detto in risposta a Bichara

        Pure io ho più di un punto interrogativo e non lo nego affatto.

        Più che sospetterla di dipendenze la sospetterei di sudditanza ideologica al radicalchicchismo mediaticamente dominante e di approssimazione, il che non è affatto meno grave.

  3. Gab ha detto

    Io ho avuto esperienza di volontariato con Amnesty diversi anni fa. Già allora si parlava di matrimoni gay e mi ricordo che nella sezione locale si organizzò un incontro (ad insaputa di alcuni) con l’arcigay. Il giorno dopo ci fu una discussione su che cosa ne pensavamo e mi arrabbiai col responsabile, domandando da quando in qua il matrimonio gay (e l’adozione di bambini) era visto come un “diritto”. Chiesi da quanto tempo Amnesty era sinonimo di arcigay e ci fu una risata come risposta.

    La verità è che Amnesty ha perso da tempo la sua vera funzione. E’ piena di socialisti che inquadrano i famosi “diritti umani”, in realtà non avendo cura per davvero dell’essere umano, ma per essere, a sua volta, l’ennesima lobby controllata dai più. Se perfino il fondatore di Amnesty International (che se non sbaglio era un avvocato) abbandonò la sua stessa associazione perché sospettava infiltrazioni da parte dei servizi segreti inglesi, qualcosa sarà già successa allora. Io e da tempo che ormai cestino le lettere che arrivano nella buca da parte di AI: la credibilità, per quanto mi riguarda, la hanno persa da parecchio tempo.

    • Andrea ha detto in risposta a Gab

      Allora anche lui poteva farsi sentire di più, anche se in effetti la forza di certe lobbies per un singolo uomo coraggioso può essere, almeno nel breve termine, soverchiante.

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