Zagrebelsky lo conferma: «l’aborto non è un diritto»

NeonatiOgni volta che si sente parlare di “diritto all’aborto” ci si chiede se davvero possa esistere un diritto a sopprimere la vita di un altro essere umano.

Nella moderna ed occidentale dittatura dei diritti (ogni cosa che si vuole diventa un diritto da acquisire!) anche l’aborto si è trasformato in un diritto della donna. Ce lo dicono ogni giorno i fanta-giornalisti de “Il Fatto Quotidiano”, ce lo dice la Consulta di Bioetica Laica (i cui responsabili sono noti per aver teorizzato l’infanticidio), ce lo dice l’Associazione Luca Coscioni (nota manipolatrice di studi scientifici per far dire a loro quel che vorrebbero sentirsi dire).

Eppure -per molti sarà uno scandalo saperlo-, l’aborto non è un diritto. Non lo dicono solo il Tribunale Europeo, il giurista Francesco d’Agostino, il filosofo Tommaso Scandroglio e il costituzionalista Cesare Mirabelli.

Questo ovvio riconoscimento della realtà, tra i più politicamente scorretti che ci possano essere, è stato avvalorato da Vladimiro Zagrebelsky, magistrato ed ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo. Dopo aver definito «legislazione estremamente restrittiva» rispetto all’aborto la nuova legislazione dell’Irlanda, -in realtà ancora un orgoglio per i difensori del diritto alla vita!- in un recente articolo ha spiegato che «la Corte europea ha affermato che, in materia così delicata, legata come è a Valutazioni di natura etica, gli Stati hanno un margine di apprezzamento nazionale che giustifica l’adozione di soluzioni diverse. Essa non ha mai affermato che esista un “diritto all’aborto”, anzi ha negato che possa pretendersi una pura e semplice libertà di scelta da parte della donna. Secondo la Corte, la disciplina nazionale relativa all’aborto riguarda il diritto al rispetto della vita privata della donna, con la conseguenza che sono ammesse restrizioni al suo esercizio. Il diritto al rispetto della vita privata, infatti, non è un diritto assoluto, insuscettibile di limitazioni e regole». «Nemmeno la legge italiana prevede un “diritto all’aborto”», ha concluso il magistrato, «essa regola la difficile, drammatica contrapposizione tra la prosecuzione della gravidanza e la tutela della madre».

Nessun diritto all’aborto, dunque. Nessun diritto a terminare la gravidanza prima del parto, anche perché tutte le leggi sull’aborto prevedono delle restrizioni: in Italia, ad esempio, oltre la 22° settimana e in una situazione ordinaria, alla donna non è permesso interrompere la gravidanza in quanto sarebbe omicidio, essendo ormai evidente che si sta parlando di due vite umane distinte (eppure questa evidenza è oggi chiara dal momento del concepimento, anche se fa comodo fare finta di nulla).

Tanto di cappello a Zagrebelsky per il coraggio di aver detto la verità. Le scalmanate di “Se non ora quando?” reagiranno? Assolutamente no, loro vengono attivate soltanto se a descrivere la scomoda realtà è un personaggio cattolico.

La redazione

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56 commenti a Zagrebelsky lo conferma: «l’aborto non è un diritto»

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  1. Andrea. ha detto

    In realtà le fatawa laiciste son sempre pronte anche quando a parlare è uno di sinistra: basti ricordare il putiferio scatenatosi contro il piddino Fioroni per aver osato dire che le priorità sono altre dalle unioni gay…

  2. Daniele ha detto

    Diciamo le cose come stanno, senza tanti giri di parole: credere a ciò che i mass-media dicono, cioè che una donna abortisce perché l’aborto è il solo modo che la donna ha per evitare di doversi poi occupare del bambino, equivale a credere ad un’enorme falsità.
    Infatti, in Italia (ma penso anche negli altri Paesi) qualsiasi donna sa, o dovrebbe sapere, che davanti ad una gravidanza indesiderata ha più opzioni: tra queste opzioni ce n’è una che dice che la donna può decidere, dopo aver partorito, di lasciare il bambino in affidamento ai servizi sociali, che poi provvederanno all’adozione (adozione che, ad avviso mio e di molti, è la strada maestra da seguire in caso di infertilità, in quanto la paternità/maternità adottive non hanno nulla di meno rispetto a quelle biologiche). Se non sbaglio, questa è grossomodo la trama del film “Juno” (ve lo consiglio).
    In altre parole: le misure atte a tutelare, al contempo, sia il diritto della donna di decidere se tenere o no il figlio sia il diritto del figlio a nascere e vivere esistono. Ovvero, non è necessario che le donne che non vogliono o non possono prendersi cura del figlio ricorrano all’aborto.

    • Azaria ha detto in risposta a Daniele

      credere a ciò che i mass-media dicono, cioè che una donna abortisce perché l’aborto è il solo modo che la donna ha per evitare di doversi poi occupare del bambino, equivale a credere ad un’enorme falsità
      … e solo quello? Di fesserie sull’aborto i media ne sparano ad un ritmo impressionante.
      Ricordate la bambina undicenne stuprata dal compagno della madre e rimasta incinta? Ricordate cosa dicevano (dicono, ancora oggi) tanti giornali? Che la bambina deve avere il diritto di abortire… ma l’ha chiesto lei questo diritto? I giornalisti le hanno chiesto cosa pensa? Eppure tutti a battersi per questo “diritto”.

      Per la cronaca, nonostante ancora i dittatori dei giornali si battono per dare il “diritto” a questa bimba di abortire, quest’ultima si é dimostrata infinitamente piú saggia e matura di quei dementi cresciuti solo all’anagrafe affermando (riferita al bimbo che porta in grembo)

      Lo amerò molto, nonostante tutto, anche se viene da un uomo che mi ha fatto male

      http://www.tempi.it/aborto-cile-ragazzina-incinta-stupro-violenza-sessuale-stampa-amero-mio-figlio#.UeaP20G1H2H

  3. Eigub Etted ha detto

    Decido io se può o no crescere nel mio corpo un essere. Il corpo è solo e unicamente mio, di nessuno stato , di nessuna legge.

    • Azaria ha detto in risposta a Eigub Etted

      Il problema é che per esercitare questo diritto devi uccidere un innocente.
      Il tuo immaturo libertinaggio si deve fermare davanti al giusto diritto di un innocente di vivere.

    • Laura ha detto in risposta a Eigub Etted

      Certo che lo decidi tu, ma una volta che lo hai fatto nascere devi prendetene cura. Si tratta di un altro essere umano sotto la tua responsabilità, esattamente come se lasciassi morire di fame il tuo bambino neonato. Quando l’omicidio sarà legale, lo dovrà essere anche l’aborto.

      Se il corpo è tuo, allora te lo sei dato tu? Hai deciso tu come deve essere? Se il corpo è tuo deciderai tu quando sarà il momento di perderlo (suicidandoti puoi solo anticipare quel momento)? Se il corpo è tuo, di chi è il corpo del feto umano? Sempre tuo?

      • Daniele ha detto in risposta a Laura

        “Una volta che lo hai fatto nascere, devi prendertene cura”:

        questa è la tipica frase attraverso la quale i militanti del Partito Radicale che lavorano in pianta stabile* nei consultori familiari (pagati con i nostri soldi, tanto per essere chiari) fanno “terrorismo psicologico” sulle donne incinte che non volessero o non potessero occuparsi del bambino una volta nato. Così una donna, sentendosi dire “se nasce te lo devi poi tenere”, è più facile che pensi all’aborto come “soluzione” del “problema”.
        Questo avviene perché ai Radicali interessa soltanto che il numero di aborti cresca sempre più: perché i Radicali non sono altro che massoni e i massoni non vogliono altro se non ridurre la natalità. La massoneria è diabolica perché segue il diavolo, il quale dice di fare le cose contrarie a quelle che Dio (e quindi la Chiesa) ci comanda di fare: Dio (e la Chiesa) dice “andate e moltiplicatevi il più possibile”, mentre il diavolo dice l’esatto opposto, cioè “fate meno figli possibile”. L’aborto, la contraccezione e tutti i mezzi di controllo e riduzione delle nascite sono cose diaboliche!

        Quello che i Radicali, quindi, non dicono (e si guardano bene dal dirlo…) alle donne è che esiste un’altra opzione, cioè decidere di darlo in adozione una volta nato: così ci sarà comunque qualcuno (cioè i genitori adottivi) a prendersi cura della creatura, che potrà così vivere e crescere. Se le donne vengono a sapere di questa opzione “salva-la-vita-del-bambino” è soltanto per merito dei (pochi) cristiani che lavorano nei consultori e che smentiscono le balle dei Radicali.

        *non so, ma deve evidentemente esistere una qualche “legge non scritta” che dice che i consultori familiari gestiti dello Stato debbano andare in appalto ai seguaci di Pannella e Bonino, che così possono fare “in santa pace” la loro pubblicità all’aborto. Infatti non ho mai sentito parlare di un consultorio statale “Radical free”, così come nessun membro del Partito Radicale è mai stato allontanato dai consultori. Invece è successo che dai consultori siano stati cacciati gli operatori cristiani: Vendola qualche anno fa cacciò gli obiettori (quasi tutti cristiani) dai consultori pugliesi. Evidentemente, a Vendola dà fastidio che ci sia qualcuno che dia alle donne informazioni ultili per portare a termine una gravidanza ed, evidentemente, Vendola vorrebbe che i consultori indirizzassero le donne esclusivamente verso l’aborto. Comunque gli obiettori ingiustamente cacciati hanno fatto ricorso al TAR della Puglia: grazie a Dio, i giudici hanno dato ragione a loro, che sono poi stati reintegrati sul posto di lavoro, e torto a Vendola.

        • Fede ha detto in risposta a Daniele

          Ma non è vero che D-o ci comanda di moltiplicarci il più possibile… forse all’inizio tanto è vero che D-o permetteva anche la poligamia ma ora quel tempo è passato anzi nel vangelo Gesù invita chi può a farsi eunuchi per il regno del cielo.. per evitare un errore (atroce) ossia l’aborto non bisogna cadere nell’errore opposto ossia invitare le persone a riprodursi il più possibile e addirittura mettere al mondo bambini per poi abbandonarli…Bisogna educare le persone ad una sessualità responsabile! Se non si vogliono figli bisogna astenersi dal fare sesso o se proprio farlo in modo controllato con l’utilizzo dei metodi naturali (come la temperatura etc) del resto la donna è fertile pochi giorni al mese… Ma non si possono fare bambini e poi abbandonarli a loro stessi “onora il padre e la madre” vi dice niente questo? Questa non è la soluzione ma semplicemente è l’alternativa “meno peggio” all’aborto!

    • manuzzo ha detto in risposta a Eigub Etted

      Basta tenere le gambe chiuse. Non ci vuole poi molto….

    • Penultimo ha detto in risposta a Eigub Etted

      E vero il corpo tuo ma non in eterno,E vero il corpo è tuo ma non basta dire è mio per giustificare che lo usi per la violenza,è vero il corpo è tuo e non la sarebbe mai stato se qualcun’anltro non te lo avesse concesso.

    • MarcoF ha detto in risposta a Eigub Etted

      “Autodeterminazione”…. della serie “fa ciò che vuoi”, giusto?

    • gladio ha detto in risposta a Eigub Etted

      Se un “essere” può ” crescere” vuol dire che già esiste ,no?

      Bravo Eibug Etted, dio di te stesso, che ti arroghi il diritto di vita e di morte su di un essere umano unicamente in base al fatto che sta crescendo all’ interno di una tua “proprietà”.
      Ti credi detentore di idee moderne e progressiste mentre in realtà ragioni come un satrapo medioevale!

    • beppina ha detto in risposta a Eigub Etted

      Decido io se può o no crescere nel mio corpo un essere. Il corpo è solo e unicamente mio, di nessuno stato , di nessuna legge.

      Mamma mia… quanta anarchia etica (o etica anarchica?).
      Poniamo A=bambino, B=madre, C=padre e D=società. B potrebbe avere C+D “contro” nella volontà di non volere A o anche potrebbe avere solo D (o parte di D) “contro” la decisione di sopprimere A. Ma B non é sola (o non dovrebbe essere sola) a questo mondo e proprio per questo i presunti diritti che lei affibia così superficialmente a B potrebbero avere molto meno “significatività” etica di quanto necessario a giustificarne la stessa sussistenza. Certamente il corpo di B, qualora B non voglia A, di fatto assume una diversa “caratterizzazione”… ma si tratta sempre di capire se sussista o no il presunto diritto di B di decidere unilateralmente sull’eliminazione di A. In ogni caso é impossibile che B non debba render conto anche a C e a D o solamente a D (se non altro perché senza C non ci potrebbe comunque essere A e senza D non esisterebbe, a priori, il problema). Inutile evidenziare che fra i quattro l’unico che non può prendere posizione, e deve sempre SUBIRE le scelte, é A. Perché tante B, tanti C e una parte di D ritengono di non volere/dovere prendere posizione circa l’impotenza di una entità potenziale quale é A? Avrei una certa idea, ma la risposta potrebbe essere interpretata come di “comodo”… Certamente, di “comodo”, é la citata mancata presa di posizione.

    • Daniele ha detto in risposta a Eigub Etted

      Se tua madre, a suo tempo, avesse ragionato come ragioni tu oggi, tu ora non saresti qui a scrivere le solite idiozie del tipo “io sono mia”, “l’utero è mio”, ecc…: ci hai mai pensato?

      • Picchus ha detto in risposta a Daniele

        Aspe’… questa è controproducente, infatti mi ha quasi tentato che l’aborto in alcuni casi ha una sua utilità… Meglio non usare queste argomentazioni 😉

    • Serlino ha detto in risposta a Eigub Etted

      @BUGIE DETTE, ma la vite che contiene non ti appartiene…. E non è un tuo diritto sopprimerla….
      Tu hai il diritto alla salute, controbilanciato dal dovere di usare comportamenti responsabili.
      Il nascituro ha il diritto alla vita.
      E NESSUN DOVERE NEI CONFRONTI DI CHIUNQUE.

    • Sophie ha detto in risposta a Eigub Etted

      Aiuto ho un alieno nel mio corpo!

  4. Antony ha detto

    Eigub Etted

    Se il corpo è tuo, lo era anche quando eri embrione e che tua mamma ha deciso di non abortire!!!

  5. Alexander ha detto

    Aborto e questioni individuali simili scatenano sempre polemiche sterili.
    I “cattolici” ammettono la separazione tra stato e chiesa?
    presumo di sì e quindi:

    Se una legge dello stato (non dela chiesa) permette di ricorrere all’interruzione della gravidanza, i credenti DEVONO giocoforza farvi ricorso?
    Voglio dire, se una persona è veramente credente, NON ricorrerà MAI all’aborto, sia che la legge lo permetta che lo proibisca.

    Se il timore “dei cattolici” è che con una legge permissiva tutte le donne credenti corrano ad abortire, così per divertimento….. si ha davvero una bassa opinione delle donne
    Oppure si confonde il sintomo con la malattia, e cioè l’aborto è a volte conseguenza di:
    Ignoranza
    stato di necessità (gravidanza da stupro…)
    fragilità psicologica
    povertà
    e/o una combinazione di questi fattori.

    Perchè non ricorrono all’aborto solamente le non credenti?

    E’ meglio un aborto clandestino ??

    La chiesa dovrebbe concentrarsi a convincere le credenti a non abortire, piuttosto che pensare di vietare l’aborto a tutti.
    Perchè le credenti non praticano il sesso solo quando vogliono un figlio? perchè sono esseri imperfetti nelle mani del demonio??

    Saluti,
    Alexander – Como

    • Daniele Borri ha detto in risposta a Alexander

      Accidenti ben tre fanatici antireligiosi in meno di un’ora, citare il mostra sacro del laicismo Zagrebelsky deve fare quest’effetto 😉

      Alexander potevi rimanertene a Como. Per questa sfilza di sciocchezze non valeva davvero la pena intervenire.

      Per essere contrari all’aborto basta la ragione (per questo Pavone è favorevole!), non la fede. E’ pieno di atei contrari all’aborto e di credenti favorevoli.

      Ma sopratutto ogni legge è educativa e pedagogica, come sanno i giuristi. Anche la legalizzazione della poligamia non intaccherebbe la tua vita, NESSUNO ti obbligherebbe giocoforza a farvi ricorso. Nemmeno la pena di morte intaccherebbe la tua vita di onesto cittadino e nemmeno le libere associazioni di pedofili ti OBBLIGHEREBBERO a diventarne membro. Neanche il finanziamento alle scuole paritarie e nemmeno le terapie psicologiche per gli omosessuali.

      Eppure tu sei contrario a tutto questo, auto-confutando le tue scemenze “stato-chiesa”. Stai pure a Como, magari guardando il lago capirai che il tuo paese è diventato famoso nel mondo solo perché citato da uno scrittore devotamente cattolico all’inizio della sua opera principale. Se ci fossi stato tu al governo non lo avresti mai permesso perché uno scrittore cattolico può influenzare la laicità dello stato, vero?

      • Antony ha detto in risposta a Daniele Borri

        perchè tirate sempre in ballo i credenti???
        chi crede non abortisce e chi abortisce non crede in un bel niente.
        E poi che significa credere?? che esista Dio? quello lo credono anche i satanisti…non è questa la fede!!!!

    • Azaria ha detto in risposta a Alexander

      I “cattolici” ammettono la separazione tra stato e chiesa?
      Perché no? Solo che questo NON implica accettare passivamente le leggi infami che consentono ad un’arpia di uccidere il figlio che ha in grembo.

      se una persona è veramente credente, NON ricorrerà MAI all’aborto, sia che la legge lo permetta che lo proibisca
      Giusto, ma allo stesso tempo lo stato si rende complice (con i nostri soldi) di infanticidi che (fra le altre cose) rovinano la salute delle donne.

      Se il timore “dei cattolici” è che con una legge permissiva tutte le donne credenti corrano ad abortire, così per divertimento….. si ha davvero una bassa opinione delle donne
      Infatti, noi NON abbiamo un’opinione cosí bassa delle donne e NON pensiamo certo quello che hai scritto. Sei tu che sei stra-pieno di pregiudizi.

      l’aborto è a volte conseguenza di… Ignoranza
      Infatti ed una legge che permette l’aborto agrava la situazione perché (come ha ricordato Daniele Borri ogni legge è educativa e pedagogica

      E’ meglio un aborto clandestino ??
      É meglio non avere proprio l’infanticidio (o aborto che dir si voglia).
      Se un killer rischia di morire in uno scontro a fuoco con la polizia che si fa? Si rende l’omicidio legale cosí il killer puó fare onestamente il suo lavoro senza rischiare la vita?

      La chiesa dovrebbe concentrarsi a convincere le credenti a non abortire, piuttosto che pensare di vietare l’aborto a tutti
      Giusto, dovrebbe solo convincere i fedeli che non uccidere é peccato, gli altri dovrebbero essere liberi di farlo… ma lo capisci cosa scrivi?
      L’innocente va difeso sempre comunque con e contro chiunque, questo é ció che la Chiesa fa (o cerca di fare) anche opponendosi all’aborto.

      Perchè le credenti non praticano il sesso solo quando vogliono un figlio?
      Spiegami perché dovremmo farlo, ci sono altri milioni di casi in cui la nostra Fede ci consente (all’interno del matrimonio) di avere liberamente rapporti sessuali.

      Azaria – Londra.

      P.S.: Complimenti, non era facile concentrare in una sola risposta una lista cosí ampia di luoghi comuni.

      • LawFirstpope ha detto in risposta a Azaria

        Quando esce fuori il mito della Chiesa “sesso solo a scopo procreativo” mi faccio sempre delle gran risate… 😀

        Non fosse che alcuni credenti finiscono purtroppo per crederlo veramente, incrinando senza vero motivo i propri rapporti con la Chiesa…

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a LawFirstpope

          Fattele un po’ meno grasse quelle risate, perché lo scopo primo e preminente del matrimonio è quello della procreazione. Tutto il resto (= fini secondari) costituiscono SOLO mezzo per quello scopo. Anche nel caso di coniugi naturalmente sterili, il matrimonio viene permesso come eccezione che conferma la regola e non perché i fini secondari assurrgano, di per sé, a motivo pienamente sufficiente.

          Per restare alla dottrina veramente sicura e tradizionale, San Tommaso nomina solo 3 fini del matrimonio: quello procreativo-educativo (il fondamentale), quello del reciproco aiuto (da non confondersi con la “novità” post-conciliare del cosiddetto “fine unitivo” con le conseguenti e varie accentuazioni romanticheggianti) e infine quello, naturalmente, dimenticato totalmente dai novatori: il matrimonio come “remedium concupiescientiae”.

  6. Luigi Pavone ha detto

    “[…] eppure questa evidenza è oggi chiara dal momento del concepimento”

    E no, caro articolista, questa non è affatto una evidenza, è piuttosto una evidenza la tesi contraria, e cioè che non si possa parlare di uomo, e conseguentemente di omicidio, fin dal momento del concepimento. Infatti, la tesi che lo zigote sia un uomo è una tesi non affermata da nessuno scienziato in quanto tale (a meno che non mi si indichi un testo scientifico che dica l’opposto, e cioè che lo zigote sia un uomo); e non è affermata da nessun filosofo. La tesi è sostenuta soltanto in ambienti ecclesiastici. Per quanto mi riguarda ho letto alcuni articoli che sostengono la personalità dello zigote, ma sono testi sofistici.

    • Kosmo ha detto in risposta a Luigi Pavone

      E BASTA CON ‘STE STRONZATE PAVONE!!

      • Azaria ha detto in risposta a Kosmo

        Perché basta? É divertente… meglio di zelig… secondo me ha studiato (e anche con tanto impegno visti i risultati) in un’accademia per comici.

      • Luigi Pavone ha detto in risposta a Kosmo

        Dico solo come stanno le cose. E’ così Kosmo, è inutile che scrivi in maiuscolo, maiuscoletto, grassetto. Le cose stanno così: la tesi dello zigote = persona non è né una tesi scientifica, né una tesi filosofica. Non esistono pubblicazioni filosofiche serie che sostengono quella tesi. Essa è nata in ambienti ecclesiastici, e lì è sostanzialmente rimasta, per la sua incapacità di affermarsi come proposizione filosofica.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Annamo sui motivi teorici di tutto ciò, non portare avanti argomenti ad auctoritatem al contrario…

        • LawFirstpope ha detto in risposta a Luigi Pavone

          Essa è nata in ambienti ecclesiastici, e lì è sostanzialmente rimasta, per la sua incapacità di affermarsi come proposizione filosofica.

          Tuttavia non sai spiegare la presenza di atei contrari all’aborto…..

        • Alèudin ha detto in risposta a Luigi Pavone

          a Pavò noi parliamo di scienza, biologia e reltà tu di cosa parli, “del mondo che vorrei”?

          bè tienitelo.

        • Penultimo ha detto in risposta a Luigi Pavone

          1

          Essa è nata in ambienti ecclesiastici, e lì è sostanzialmente rimasta, per la sua incapacità di affermarsi come proposizione filosofica.

          Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l’aborto è un crimine.

          (Mahatma Gandhi)

          In che senso la trovi negli ambienti ecclesiatici?Forse nei tuo sofismi Gandhi era cattolico,evidentemente e la tesi non verte su Gandhi,non è vero che tale tesi è sostenuta solo dagli ambienti ecclesiatici.

          • Penultimo ha detto in risposta a Penultimo

            Quindi pavone dato l’insieme degli ecclesiatici,esistono individui esclusi da tale insieme, che sostengono ugualmente la tesi seondo la quale,l’aborto è un crimine,il che rende la sua affermazione non verificata,infatti è sostenuta anche dagli ambienti ecclesistici non solo ecclesistici.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Non è un uomo, nel senso di non essere-umano, o non è una persona? Oppure essere umano e persona si equivalgono? Sospetto già la tua risposta: è un essere umano, ma non una persona, perché uno zigote può dare origine a più gemelli, cioè a più persone. Giusto?

      • Daniele Borri ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Risposta però già confutata dal dott. Roberto Colombo:
        http://www.disf.org/Voci/56.asp
        http://www.clerus.org/clerus/dati/1999-05/10-2/Vangelovita.rtf.html

        Speravo davvero di non sentire più queste banalità dello pseudo-filosofo Pavone, ma evidentemente le scuole sono finite e i bambini sono al mare, il filosofo fai-da-te non sa che pesci prendere, oggi è stato pure bombardato dal suo “amico” Zagrebelsky…lui e il suo “diritto” ad abortire. 🙂

      • Alèudin ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        sarebbe bello che Pavone ci dicesse esattamente con precisione quando lo zigote diventa persona…

        una persona che dorme è persona nel mentre che dorme?

        • Matteo ha detto in risposta a Alèudin

          Ti dirà come al solito che una non-risposta è meglio di una risposta stupida…e via andare con la polvere sotto il tappeto.

          • Penultimo ha detto in risposta a Matteo

            Al che li domanderei in che senso una “non risposta” non è “una risposta stupida”?

            yurfyjhfghjfhgfhfd <—E una risposta stupida ed è anche una non risposta 😛

            Ma in fondo non penso (mi illudo brutalmente) li piacciano i sofismi e quindi è meglio una riposta che non sia "nè una "non risposta" nè una "risposta stupida."

            Pavone:L'embrione esiste come persona oppure non esiste come persona,ma siccome il nulla non esiste per deffinizione,allora esiste come persona.

            Dai che la hai già sentita nel modello mondo, è tua,autoconfutati il sofisma.

    • lorenzo ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Che lo zigote esista è evidente.
      Che lo zigote sia vivo è evidente.
      Che lo zigote appartenga alla razza umana è evidente.
      Che il DNA dello zigote sia un unico è evidente.

      Per quanto sopra, e non per sofismi ecclesiastici, io ritengo lo zigote un uomo.

    • emanuele ha detto in risposta a Luigi Pavone

      non é vero, molti filosofi e anche scienziati lo affermano. Ma la scienza non può dichiarare un valore antropologico. Può solo dirti che 1) è vita 2) è vita umana. Tanto basta per dire che occorre dare tutele.

    • Emanuele ha detto in risposta a Luigi Pavone

      Caro Luigi,

      da diverse settimane ti ho posto 5 domande ben precise alle quali hai sempre evitato di rispondere.

      Inizi sempre i tuoi interventi con il mantra “lo zigote non è un essere umano”, ma senza poi analizzare la solidità logica di questa affermazione né eviscerare le conseguenze.

      Riprovo a proporti le 5 domande che proprio indagano la solidità delle tue affermazioni, sperando sia la volta buona…

      https://www.uccronline.it/2013/07/11/nuovo-studio-laborto-legalizzato-aumenta-mortalita-materna/#comment-126295

      Se non rispondi, dovrò pensare che sei solo un provocatore oppure che non conosci la risposta…

  7. Gio ha detto

    Quando sento qualcuno dire che l’aborto sarebbe lecito in quanto si dispone esclusivamente del proprio corpo mi sovviene sempre questo passo di De Sade tratto dalla “Filosofia nel boudoir”. Lo riporto per mostrare la matrice culturale e ideologica di tali idee e i necessari corollari etici a riguardo – dall’aborto all’infanticidio il passo è breve e logico, come sostiene a ragione il Divino Marchese. C’è qui già tutta la summa del pensiero abortista odierno, dalla salute riproduttiva della donna all’idolatria del sesso unitamente all’odio per la vita fino alla giustificazione dell’omividio, fino all’idea del nascituro come grumo di cellule (anzi come unghia, o peggio…).

    “SAINT-ANGE: La riproduzione non è per niente il fine della natura; è solo una tolleranza da parte sua, e quando noi non ne approfittiamo le sue intenzioni sono rispettate meglio. Eugénie, tu devi essere la nemica giurata di questa fastidiosa riproduzione! Devia senza tregua, anche da sposata, questo liquido perfido la cui vegetazione non serve che a deformare il nostro fisico, a smorzare in noi le sensazioni di voluttà, ad infamarci, ad invecchiare e rovinare la nostra salute. Obbliga tuo marito ad abituarsi a certe perdite; offrigli tutte le strade che possano allontanare l’uomo dal tempio; digli che detesti i bambini, supplicalo di non farteli fare. Impegnati in questo, mia cara, perché, ti avviso, odio in modo tale la riproduzione che smetterei di esserti amica non appena tu restassi incinta. Se dovesse mai capitarti questa disgrazia, indipendentemente dalla tua volontà, avvisami nelle prime sette o otto settimane, e ti farò abortire con gran facilità. Non aver paura di un infanticidio; questo delitto non esiste. Noi siamo sempre padrone di quel che portiamo in seno, e distruggendo questa specie di materia non commettiamo un male maggiore di quando, avendone bisogno, purghiamo quell’altra con delle medicine.
    EUGÉNIE: Ma se il bambino è a termine?
    SAINT-ANGE: Fosse pure nato, noi saremmo sempre padrone di sopprimerlo. Non esiste sulla terra alcun diritto più scontato di quello delle madri sui loro figli. Non esiste popolo che non abbia riconosciuto questa verità; è fondata sulla ragione, su un principio.
    DOLMANCÉ: Questo diritto è insito nella natura… è incontestabile. La stravaganza del sistema deifico fu la fonte di tutti questi errori grossolani. Gli imbecilli che credevano in Dio, convinti che noi ricevessimo l’esistenza proprio da lui e che, non appena un embrione fosse allo stato di maturità, un’animuccia emanata da Dio penetrasse subito in lui, questi sciocchi, dico io, ostinati nel considerare un delitto capitale la soppressione di quel piccolo essere perché, secondo loro, non apparteneva agli uomini. Era opera di Dio, quindi apparteneva a Dio; disporne non era forse un crimine? Ma da quando la fiaccola della filosofia ha dissipato tutte queste imposture, da quando la chimera divina è stata schiacciata, da quando meglio istruiti in leggi e segreti della fisica abbiamo chiarito il principio generativo e che questo meccanismo materiale non rivela nulla di più straordinario di quanto può offrire la vegetazione di un chicco di grano, abbiamo fatto appello alla natura contro l’ignoranza dell’umanità. Estendendo la portata dei nostri diritti, abbiamo infine riconosciuto che eravamo perfettamente liberi di riprendere quel che avevamo donato solo di controvoglia o per caso, e che era impossibile esigere da un individuo qualunque di diventare padre o madre contro la sua volontà. D’altronde che questa creatura restasse o meno in vita non era di grandissima importanza, e noi diventavamo insomma certamente i padroni di questo pezzo di carne, per quanto potesse anche avere un’anima, cosi come lo siamo delle unghie che tagliamo dalle nostre dita, delle escrescenze che estirpiamo dal nostro corpo o delle digestioni che eliminiamo dall’intestino, perché tutto ciò deriva da noi, ci appartiene e noi siamo gli unici padroni di quel che emana da noi. Illustrandovi, Eugénie, la mediocre importanza che a questo mondo si deve dare all’omicidio, sullo stesso piano vi sarete resa conto quanto mediocre possa essere il significato dell’infanticidio, anche nel caso che la creatura abbia raggiunto l’età della ragione, quindi è inutile tornare sull’argomento; sono facilitato nel mio compito dalla vostra intelligenza. La lettura della storia dei costumi di tutti i popoli della terra, dimostrandovi l’universalità di questa usanza, finirà per convincervi che soltanto l’imbecillità può considerare un male questo modo d’agire che rientra nella normalità”.

  8. lorenzo ha detto

    Una volta venivano fatti sacrifici umani nella speranza di un futuro migliore.
    Oggi vengono fatti sacrifici umani nella speranza di un futuro migliore.

    • Azaria ha detto in risposta a lorenzo

      Unica differenza… una volta il sacrificio umano si chiamava per quello che realmente era… oggi lo si nasconde ipocritamente come una conquista di civiltá.

      • lorenzo ha detto in risposta a Azaria

        Sia allora che oggi, però, era ed è considerato da molti un atto sociale apportatore di benessere.

    • beppina ha detto in risposta a lorenzo

      Una volta venivano fatti sacrifici umani nella speranza di un futuro migliore.
      Oggi vengono fatti sacrifici umani nella speranza di un futuro migliore

      Una volta l’Uomo “decideva” sulla vita umana (sacrifici umani) nella possibile speranza (ovviamente errata) di un futuro migliore.
      Oggi l’Uomo “decide” sulla vita umana (IVG) nella presunta certezza (ovviamente errata) di un presente migliore.

    • EquesFidus ha detto in risposta a lorenzo

      Ma difatti è proprio questo il progressismo: lo spacciare per andare avanti un ritorno al paganesimo precristiano (altro che Medioevo), specialmente per quanto riguarda le cose peggiori (sacrifici umani, totale irrilevanza dei bambini, schiavismo, sodomia praticata e tollerata, cristianesimo combattuto ed osteggiato). Il vero progresso è unicamente quello cristiano, che da duemila anni fa progredire la società verso il bene della società umana in tutte le sue forme (anche e soprattutto quelle spirituali), altroché i sofismi dei moderni archeologisti e pagani, che si proclamano moderni ma che in realtà sono rimasti indietro di oltre duemila anni! E questo vale anche per eresiarchi e modernisti cristiani attuali, che minimo ripropongono idee degli gnostici del IV secolo d.C..

  9. John ha detto

    Scusate l’OT, probabilmente qualcuno l’avrà già segnalato, ma c’è un’importante raccolta firme per fermare la legge liberticida sul l’omofobia. Non so se gli amministratori del sito possono fare qualcosa per diffonderla, comunque è su “la bussola quotidiana”

  10. Li ha detto

    Fa ciò che vuoi! Questo era il celebre motto di quel satanista di Alistair Crowley. Ma questi abortisti lo sanno che non fanno davvero ciò che vogliono?

    Vero quello che ha detto qualcuno: basta tenere le gambe chiuse.
    Infatti quando si fa sesso istintivamente come fanno molti non si pensa, è il corpo che agisce e la mente c’entra poco.

    Poi si ha la pretesa su una vita che nasce. Ma a voi abortisti chiedo…nel momento sessuale stavate soddisfacendo le vostre voglie, quelle del partner in un gabinetto di una discoteca o in altro loco come animali o era un atto spirituale, un momento che vi rendeva responsabili di un’eventuale vita?

    Non si può giocare con una vita futura come fosse una roulette russa, perchè spesso tirato il colpo al nascituro una parte della donna muore con lui.
    E’ dura che il vostro partner lo capisca, specie se aveva solo voglia di una sveltina e a mettersi a fare il padre non ci pensava proprio.

    L’aborto non è un diritto, la gravidanza è un dovere, una responsabilità.

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