Per i Radicali rimangono gli indebiti finanziamenti pubblici

Ultimamente abbiamo visto come anche i fustigatori degli altrui costumi, ci riferiamo ai recenti imbarazzi di Antonio Di Pietro, prima o poi vengano chiamati a rispondere personalmente per le somme di denaro pubblico che si trovano a dover gestire. Chissà se anche un giorno gli acerrimi nemici della partitocrazia – parliamo ovviamente dei Radicali – non avranno qualcosa di cui rendere conto almeno sotto il profilo morale.

Ciò in quanto ogni anno l’emittente del partito di Marco Pannella riceve soldi in quantità dallo Stato e dalle parti dei compagni “liberali, libertari e libertini”  la spending review è pratica del tutto sconosciuta. Piccoli privilegi di una lobby che, evidentemente, ha i suoi personalissimi santi in terra che la tengono al riparo da qualsiasi sforbiciata, fosse anche quella voluta dal governo dei tecnici. Così la nuova Legge di stabilità ha destinato a Radio Radicale una cospicua dotazione in milioni di euro per mandare in onda i lavori delle due Camere.

In realtà la Rai con Gr Parlamento provvede a dare già ampia informazione sui lavori parlamentari, ma l’emittente radicale ormai è riuscita ad accreditarsi come il solo modello di servizio pubblico da sostenere. Questo significa che nel 2012 l’emittente riceverà 8 milioni di euro dalla convenzione con lo Stato che gli affida la trasmissione delle sedute parlamentari, cui si aggiungono 4 milioni di euro che arrivano dal fondo per l’editoria in quanto organo della lista Pannella. Quest’ultimo altro non è che il fondo che ha ricevuto corpose decurtazioni negli ultimi anni e da cui lo Stato attinge per erogare i contributi diretti che sostengono sia le testate politiche e di idee, sia quelle edite da cooperative, fondazioni o enti morali, sia quelle delle minoranze linguistiche e delle comunità italiane all’estero, sia i periodici delle associazioni di consumatori.

Le cifre, riportate anche da Avvenire, rendono bene quale sia stato l’andamento dei tagli in oggetto: i rimborsi diretti sono passati da 160 milioni per il 2010 ai 114 milioni per il 2011, come evidenziato dal provvedimento del Dipartimento per l’informazione della Presidenza del Consiglio dei ministri. Una somma – quella di 114 milioni – che include 50 milioni «in corso di trasferimento» in base al decreto del ministro dell’economia dello scorso 24 maggio che assegna la cifra in oggetto al capitolo per gli interventi dell’editoria. Tagli che stanno già minando una galassia di circa mille testate e che vede occupati almeno quattromila persone. Che altro aggiungere?

Sulla distanza che sussiste tra le roboanti affermazioni dei compagni radicali circa il finanziamento pubblico ai partiti e l’effettiva prassi da loro praticata ci siamo occupati anche nel recente passato, come è possibile verificare in questa e in altre pagine del nostro portale. Volendo fare le veci dell’avvocato del diavolo, potremmo per un attimo riconoscere a Radio Radicale l’importanza del lavoro svolto nel passato, fosse solo per le “250.000 registrazioni audio video” e l’imponente documentazione conservata negli archivi che le è valsa la dichiarazione di “notevole interesse storico” e l’interesse del Ministero dei Beni Culturali – per queste citazioni e le altre che seguono ci rifacciamo alla voce “Radio Radicale” consultabile su Wikipedia.

Tuttavia, considerata la gravità dei tagli in ordine al Fondo citato, ci chiediamo per quali ragioni Radio Radicale continui a ricevere sovvenzioni statali per svolgere un servizio “pubblico” in concorrenza con quello svolto dalla Rai. Perché l’emittente dei compagni “liberali, libertari e libertini” non accetta le regole del mercato proponendosi di offrire un servizio capace di sostenersi da solo coprendo i propri costi di produzione?

Considerata la professionalità che si presume maturata in tutti questi anni di trasmissioni, il possesso di capacità imprenditoriali che vengono esibite con orgoglio e, non ultimo, le economie di scala generate dalle più moderne tecnologie – «Radio Radicale copre una nicchia di mercato all’interno della quale ad oggi non esiste una vera e propria concorrenza con altri soggetti e negli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico ha consentito di ampliare ulteriormente l’offerta attraverso sistemi digitali ed a banda larga», si legge sempre su Wikipedia – cosa impedisce ai radicali di compiere un gesto che avrebbe l’effetto di salvaguardare la sopravvivenza di piccole testate oggi seriamente a rischio di chiusura? Un simile gesto significherebbe in concreto passare dalla democrazia invocata a parole a quella praticata nei fatti, una occasione imperdibile per chi è abituato a dirsi “liberale, libertario e libertino”.

Cifre alla mano, sempre provenienti da Wikipedia, Radio Radicale è “l’unico soggetto tra quelli che ottengono i finanziamenti pubblici ad avere una rete nazionale e spende oltre 3,7 milioni di euro l’anno solo per la gestione tecnica della rete», mentre “nel 2007 Radio Radicale ha sostenuto costi per 2,986 milioni di euro per la produzione di programmi audio-video relativi a eventi politici di tutti i partiti, delle associazioni, delle diverse istituzioni. Queste produzioni sono state per quanto possibile trasmesse per radio, e comunque tutte archiviate e pubblicate in internet in forma integrale”. Una simile realtà necessita per forza dei finanziamenti pubblici per poter operare?

Quando una legge ti riconosce un diritto, in questo caso quello di ricevere un finanziamento per lo svolgimento di attività definite “di interesse generale”, non si danneggia nessuno – qui iure suo utitur neminem ledit, dicevano i giuristi romani. Ma considerati questi tempi di spending review e la perdita di realtà editoriali importanti non certo di nicchia, rinunciare a queste sovvenzioni statali, proporsi sul mercato e con le somme risparmiate assicurare la sopravvivenza di testate meno note ma ugualmente importanti per l’opera che svolgono, sarebbe opera meritoria per i radicali.

Più meritoria di tante mistificate battaglie di civiltà condotte nel passato.

Salvatore Di Majo

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24 commenti a Per i Radicali rimangono gli indebiti finanziamenti pubblici

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  1. Manuzzo ha detto

    commenti superflui….

  2. Valentina ha detto

    Avete notato che ora cercano di fare il filo a Grillo? Le tentano tutte pur di superare per una volta nella storia lo 0,5% di preferenze.

  3. G.T. ha detto

    Il male che hanno combattuto è invece riscontrabile in loro.

  4. Carmen ha detto

    A tutti voi utenti chiedo di leggere i commenti a questo articolo del sito del fatto Quotidiano:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/12/imu-colpo-di-mano-del-governo-per-favorire-chiesa/410787/#

    Vi chiedo di rendervi conto dell’odio che è stato sollevato contro di noi. E’ un articolo che per l’ennesima volta attacca la Chiesa e il mondo cattolico sull’Imu, sempre con lo stesso modo menzognero e beffardo che conosciamo bene. Io ho risposto come segue:

    “Si sta soltanto cercando di definire cosa si intenda per profitto in rapporto a un introito. Se infatti un introito è destinato ad attività sociali non si può certo parlare di profitto o di lucro. Profitto per chi? Lucro per chi? Eppure si grida allo scandalo perché si vuole soltanto colpire la Chiesa, colpirla il più possibile e senza alcun criterio, e si vuole che il Governo Italiano si presti a quest’azione di mera aggressione. Dai commenti che leggo vedo che non c’è argomento che tenga. Qui vedo solo odio. Un odio indotto mediaticamente. So bene che il motore politico di tutto questo è la sinistra. Noi cattolici dobbiamo prenderne atto. La sinistra ha imbastito una vera e propria guerra di religione in pieno XXI secolo, questa è la verità. Gli si ritorcerà contro. Questo anticattolicesimo nazistoide sarà il suo pantano e il suo macero. Vedo gente parlare come i naziskin, con un odio irrefrenabile verso la fede cattolica, bestemmie, sputacchiamenti verso i fedeli. Questa è la sinistra oramai. Un nuovo orrore ideologico”

    Ma la mia risposta è letteralmente sepolta in quella marea di invettive cariche di un odio nazistoide che non dà alcuna possibilità di confronto. Ci odiano troppo, e vorrei che vi rendeste conto di come quest’odio spaventoso sia stato progettato a tavolino dalle sinistre politiche, da quei ladri affamatori del popolo, che hanno contribuito più di tutti coi loro sprechi a fare del nostro paese il paese più indebitato d’Europa, soprattutto per come hanno sempre lautamente foraggiato coi nostri soldi le loro militanze sparse in modo capillare su tutto il territorio nazionale.

    Vi prego di leggere tutti quei commenti e di non essere indifferenti. Vi chiedo di rendervi conto.

    Carmen

    • Carmen ha detto in risposta a Carmen

      Riguardo alla realtà della Chiesa vi ricordo che solo in Africa gestisce:

      1.137 ospedali, 5.375 dispensari, 184 lebbrosari, 184 case per anziani e ammalati cronici, 1.285 orfanotrofi, 2.037 giardini per l’infanzia, 1.673 consultori familiari, 2.882 centri di educazione sanitaria, 1.364 altre istituzioni di assistenza per i poveri, 67.848 scuole materne, 93.315 scuole primarie, 42.234 istituti secondari, e che inoltre ospita e assiste 1.968.828 giovani delle scuole superiori e 3.088.208 studenti universitari.

      Tutto questo solo in Africa. E non vi ho citato quello che la Chiesa fa in Asia e in America e nel resto del mondo. Ecco cosa queste persone sono indotte ad odiare. Ed è paradossale che attacchino la realtà della Chiesa e del mondo cattolico proprio sui soldi, quando la Chiesa è il miglior ente assistenziale del mondo, che riesce lì dove fallisce l’ONU con l’apporto di tutte le nazioni del mondo. Loro odiano la Chiesa e la attaccano sulle sue fonti di sostentamento, considerandole come mere ricchezze.

      Carmen

      • EquesFidus ha detto in risposta a Carmen

        Ma è chiaro perché la attaccano: perché odiano Gesù il Cristo e la Verità che Lui è. Poi ci possono ricamare sopra tutte le più varie argomentazioni, le tasse, le ricchezze (vere o presunte), la storia, anche la comica (se non fosse sì tragica) “non è questa la Chiesa voluta da Cristo, che era povero” in realtà non risce a nascondere questo odio feroce per il “Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani” e per i Suoi ministri, per cui si vorrebbe un cristianesimo che non conta niente e che non infastidisce, non stimola l’uomo moderno ad altro che alla sola ragione o, peggio, ai soli istinti. E costoro sono davvero pagani, ma pagani come nel I-II secolo e lo si legge, se potessero crocifiggerebbero il Papa ed i vescovi. Tuttavia, non dobbiamo cadere nel loro tranello in due modi: anzitutto rispondendo a costoro con odio, che come l’odio per Dio vien dal demonio, e neppure però riducendo la Chiesa ad un ente assistenzialista.
        Nel primo caso, infatti, a questi blasfemi e antiteisti si deve rispondere con le armi della giustizia, della carità e della fortezza: giustizia per difendere Cristo e la Sua Sposa usando argomenti veri e fedeli, carità per farlo con amore e senza cadere nella trappola dell’odio, fortezza per continuare senza stancarsi ed ovunque, nel web come nelle piazze.
        Nel secondo caso, la Chiesa ha come primo obiettivo ben più alto scopo, che la contraddistingue da ogni altra associazione umanitaria o filantropica: portare a tutte le genti il Vangelo di Gesù il Cristo e battezzarle nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito. Questo è il primo obiettivo; poi, poiché da ciò nasce la carità per il prossimo, è anche il migliore ente assistenzialista del mondo, ma solo poi.

      • Daphnos ha detto in risposta a Carmen

        Suvvia, cara Carmen: ci augurano soltanto una morte violenta e dolorosa, e si intristiscono perché Nerone non ci ha eliminati tutti. Che c’è di così terribile? Ho visto di molto peggio 😉 . Piuttosto, i tuoi interventi non li ho visti. Sono stati rimossi?!

        Comunque ti ringrazio del link, non mi capita spesso di leggere così tante scemenze tutte insieme, tipo quello che dice “le religioni sono tutte false perché se fossi nato in Arabia sarei musulmano”, quello che come nick usa “Riccardo Dawkins”, oppure quello che invece di “perché tassare se stessi” scrive “perché tassare s’è stessi?”!

        Non prendertela troppo, fa parte del gioco! Fai come me, ormai ho imparato a buttarla sul ridere.

    • edoardo ha detto in risposta a Carmen

      Sulla versione online de Il Fatto Quotidiano, immediatamente sotto il titolone rosso c’è scritto piccolo piccolo e quasi incolore: “non riceve alcun finanziamento pubblico”.
      E’ vero? Mi pare che una volta su questo sito era scritto che dal febbraiio 2012 anche il Fatto è sul libro paga dei finanziamenti all’editoria, o mi ricordo male?

      • Daphnos ha detto in risposta a edoardo

        Ciao edoardo, ci tengo a renderti partecipe di una notizia, visto che ti eri interessato alla questione della presenza degli islamici in Italia (dicevi che preferivi loro ai laicisti).

        Pare che la tua preferenza sia condivisa anche dall’altra sponda. Hai letto oggi il Corsera? C’è un articolo in cui si rivela che in Belgio e in Francia la maggioranza dei musulmani sceglie di mandare i figli nelle scuole cattoliche, perché le ritiene più TOLLERANTI delle scuole pubbliche nel rispettare le usanze islamiche. A differenza delle statali, le scuole private permettono il velo, i bambini sono visti ‘meno distanti’ dai loro coetanei e fanno più facilmente amicizia, inoltre si dà peso anche al lato spirituale, che ritengono simile a quello della loro religione.

        Ogni tanto quel giornale mi riserva ancora delle vere e proprie soddisfazioni 🙂 . La cosa mi ha fatto sorridere per almeno tre motivi: in primo luogo per la grossa sbugiardata delle politiche scolastiche di integrazione, tanto care ai difensori nostrani della ‘scuola pubblica’ come unica possibilità; poi, perché pensare a questa cosa mi farà morire dalle risate la prossima volta che sentirò qualcuno dire che l’ora di religione o il crocifisso nelle aule disturba gli appartenenti ad altre religioni, e mi confermerà nell’opinione (anche se non ce n’era bisogno) che l’avversione ai simboli sacri cristiani sia una compulsione esclusivamente autoctona; infine, perché mi ha fatto immaginare i commenti dei nostri amici pseudolaici e ultralaicisti: “chi si somiglia si piglia!”, “quelli cercano di coalizzarsi contro di noi!”, “sono tutti dei pazzi fondamentalisti, eliminiamoli!” ecc., spero di godermi qualche perla simile nei prossimi giorni se la notizia sarà diffusa.

        • Roberto Dara ha detto in risposta a Daphnos

          Veramente mi sembra, dal tuo racconto, che la scuola laica (almeno quella francese) non faccia proprio distinzione tra alunni islamici ed altri, nel senso che li vuole senza simboli religiosi in entrambi i casi. Per questo gli islamici prefererirebbero andare nelle scuole cattoliche, dove invece i simboli religiosi (compresi i loro) vengono rispettati. Una vera politica di integrazione, infatti, dovrebbe prescindere dalla religione, che, nell’ottica laica, deve rimanere un’aspetto personale e non un elemento di appartenenza da ostentare, con le conseguenze che purtroppo anche oggi possiamo vedere.

          • Daphnos ha detto in risposta a Roberto Dara

            Non ho capito bene in che cosa il tuo intervento corregga il mio, comunque mi sembra di essere d’accordo con te. Almeno, sulla prima parte dell’intervento; sulla politica di ostentazione dei simboli, comunque, penso che saremo mai d’accordo, e magari anche sulle conseguenze (quali?), nelle quali l’elemento che ho definito ‘compulsivo’ pare che vinca sempre sul senso comune. Quello che credo, tra l’altro, è che ci sia una forte incomprensione tra islamici osservanti e cultura laicista, anche e soprattutto nei paesi del Nord Europa. I primi si sentono letteralmente aggrediti nella loro identità, un po’ come alcuni cristiani osservanti, solo che questi ultimi ormai sono più facili da mettere a tacere.

            Ne approfitto per domandarti scusa se in un commento ad un altro articolo ho usato “indebitamente” il tuo nome, ma discutendo con Kosmo erano venui fuori il tuo nome e quello di Quaresima e ho espresso una mia opinione (anche se un po’ polemica).

            • Roberto Dara ha detto in risposta a Daphnos

              Non c’è problema, non sono un tipo permaloso, ammesso che ci siano state accuse verso di me (non lo ricordo e non credo), del resto a me piace discutere con persone che la pensano in modo diverso dal mio, altrimenti che gusto c’è?
              Su questo post, avevo forse erroneamente capito che tu preferivi l’atteggiamento di apertura forse eccessivo che le scuole cattoliche, rispetto a quelle laiche, adottano nei confronti degli islamici anche sui loro usi e costumi quotidiani.
              Per quanto riguarda le conseguenze, il forte contrasto tra mondo islamico ed occidentale è stato acuito negli ultimi decenni a causa soprattutto del fondamentalismo, che ha fatto dell’ostentazione di atteggiamenti fortemente religiosi (tra cui, ad esempio, l’intransigenza sull’uso del velo per le donne) un elemento determinante della propria appartenenza.

              • Daphnos ha detto in risposta a Roberto Dara

                Ok Roberto, grazie per aver chiarito la tua posizione. Ribadirò la mia, senza ironie, per essere più chiaro.

                Sono moderatamente contento per il successo riscosso dalle scuole cattoliche anche al di fuori del suo tradizionale bacino d’utenza, ma più che altro per una questione di simpatia. Quello che mi ha veramente colpito in modo positivo, è che gli appartenenti ad un altra religione riconoscano che sia più vantaggioso, nel loro interesse, una tolleranza che equivalga alla possibilità di mostrare la propria identità senza timore e di essere maggiormente accettati per ciò che i simboli rappresentano (ed è ciò che sembrano offrire le scuole private), piuttosto che una tolleranza di sole parole che imponga l’omologazione estetica, in fatto di simboli religiosi, come obbligo. Forse recepiscono quest’imposizione come un tentativo di intervenire anche nel privato.

                Questo mi attirerà l’etichetta di ‘fondamentalista’, ma non me la sento di dare del tutto torto a queste persone.

    • Giulio Quaresima ha detto in risposta a Carmen

      Alcuni sono commenti disgustosi, molti altri semplicemente superficiali o stupidi. Ma non ce l’hanno con “voi”, ce l’hanno con la Chiesa intesa come potere e istituzione. Chi di loro è credente, pensa che la Chiesa di oggi sia l’equivalente moderno degli “scribi e farisei ipocriti” contro cui Gesù stesso si scagliava. Chi di loro è ateo, invece, non può avercela con Gesù (non credendoci) ma, di nuovo, in massima parte ce l’ha soltanto con il clero, percepito come un gruppo sociale dotato di potere e privilegi, non ce l’ha con tutti i credenti.

      • Kosmo ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        Quindi la morale è:
        “Piantatela con i vostri assurdi valori non negoziabili, appoggiateci politicamente affinchè possiamo fare strame delle vostre credenze idiote, non rompeteci l’anima con eutanasia, aborto, nozze gay, scuole paritarie, aiuti alle famiglie, e noi ci sforzeremo di sopportarvi e non vi andremo a prendere casa per casa una volta che vinceremo”.

      • EquesFidus ha detto in risposta a Giulio Quaresima

        No, non è vero. Per chi è credente, unirsi a questa marmaglia vuol dire non aver letto nulla della Bibbia (il Primato pietrino, per esempio) e non conoscer neppure nulla della storia della Chiesa. Magari fossero ai livelli degli eretici dei secoli scorsi! Molto più spesso, invece, è gente che ha venduto la sua fede al mondo e che non si rende conto di ciò che ha perso, né delle dure parole di Cristo contro costoro (per esempio, contro i tiepidi, cioè di coloro che preferiscono rifuggire Dio pur di compiacere il mondo, ma senza prender posizione netta). Chi tra costoro è ateo invece o è contro tutti i fedeli (e so per esperienza che, in realtà, di anticlericali in senso etimologico ce ne sono ben pochi, costoro odiano la Chiesa proprio nel senso etimologico, cioè tutta la comunità dei credenti cattolici) o, peggio ancora, è proprio contro il Cristo (antiteismo). Purtroppo per loro, noi non possiamo esimerci dal seguire il Cristo e la sua Verità, trasmessaci tramite Traditio, Scriptura e Magisterum. Fratelli, noi siamo in un periodo di gravissimi sconvolgimenti e di pericolo, ma non dobbiamo chinare il capo: noi dobbiamo essere con quel Cristo che ci ha promesso di esser con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo! E poiché costoro possono far perire solo il corpo ma non l’anima, e cedendo alle lusinghe potremmo invece perder l’anima per non far perire il corpo, noi dobbiamo permanere in Lui e per Lui. La battaglia che ci spetta è culturale (e speriamo lo rimanga), ma noi dobbiamo contrapporre all’odio ed al disprezzo la giustizia e la carità, affinché combattendoli con zelo non facciamo parimenti il gioco dell’Avversario.

        • Giulio Quaresima ha detto in risposta a EquesFidus

          Io sono ateo. E non vi odio.

          • EquesFidus ha detto in risposta a Giulio Quaresima

            Infatti io dico fra costoro, ovverosia quel sottoinsieme di atei (ma lo saranno realmente tutti?) che odiano la Chiesa, non fra tutti gli atei in generale. Sono molto ben consapevole del basso valore intellettuale e morale delle generalizzazioni e, pertanto, cerco di evitarle. Non hanno fatto così, invece, i signori di cui ho trattato sopra, che non solo hanno generalizzato ma pure ripropinato menzogne e blasfemie.

    • Lucio ha detto in risposta a Carmen

      Carmen,
      Non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire…. far cambiare idea a certe persone e’ davvero dura!

  5. edoardo ha detto

    …già, e c’è chi, tra gli alti prelati, fa ancora il filo a quei politici lì.
    Questo è ciò che trovo disgustoso di più dei loro deliri.
    E’ proprio vero che satana si fa strada nella Chiesa.
    Tra prelati massoni e prelati in combutta con quella gente lì, siamo proprio messi bene.
    Un solo commento mi sento di (tristemente) condividere, un’amara verità: un utente in mezzo a quella sequela di deliri odiosi, ha avuto il buon senso di scrivere: tra un cent’anni o forse meno ci salverà l’Islam.
    Vedrai che dopo i matrimoni gay li fanno sì che li fanno…in galera, o sul patibolo.
    Dopo rimpiangeranno la chiesa cattolica.
    Vi ricordate la favola delle rane che chiedono a zaus un re, di Esopo?
    Bene, aspettiamo che i tempi siano maturi.

  6. marco ha detto

    Per favore dite una preghiera per mia figlia Carlotta Maria che giovedi’ avra il suo secondo intervento al cuore perchè nata con hlhs

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