Russia: rinascita religiosa, l’88% di credenti

Vatican Insider la chiama la “primavera ortodossa”, al di fuori di ogni metafora non è altro che il ritorno (di cui abbiamo già parlato altre volte) della religiosità e della fede (soprattutto di confessione Ortodossa) in quelle terre che furono succubi del comunismo sovietico e del conseguente ateismo di stato.

Stando all’articolo dell’Insider (che riporta anche la ricostruzione storica delle controversie della religiosità russa, che consiglieremmo di leggere), la percentuale di credenti in Russia è ora superiore a quella nel periodo precedente la rivoluzione bolscevica: si professa credente l’88% della popolazione ed il 79% fa parte della Chiesa Ortodossa (il restante 9% è composto da musulmani, ebraici, cattolici e protestanti). Comparando questi dati con quelli appena successivi alla caduta del regime risulta che più di un russo su due, negli ultimi vent’anni, avrebbe riscoperto la fede.

Si tratta dell’ennesima, chiara dimostrazione del fallimento dei progetti sovietici: si era tentato infatti di sostituire la fede con il culto dello stato; di cancellare la cultura cristiana (come qualsiasi cultura anti-sovietica) mettendo al bando testi sacri e non o esponendo manifesti secondo cui “la splendente luce della scienza ha provato che non c’è alcun Dio”; di stabilire le ideologie del regime e l’”ateismo scientifico” come religione di stato.

Come ebbe modo di dichiarare Ol’ga Aleksandrovna Sedakova, l’orribile repressione staliniana, che non è riuscita a cancellare Dio dal cuore dell’uomo come avrebbe voluto, ebbe come conseguenza collaterale la presa di coscienza, di chi perseverò, del fatto che “nelle epoche di prosperità della Chiesa non si vive tanto intensamente questa gioia della fede, questa forza vivificante della fede”. Come è evidente, l’opera di ricostruzione e di recupero è iniziata: se è vero che le idee del regime si lasciano dietro “fiumi di sangue, degradazione e ignoranza in tutti i campi”, è anche vero che c’è la volontà di riparare a tali delitti, i numeri lo confermano.

Michele Silvi

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34 commenti a Russia: rinascita religiosa, l’88% di credenti

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  1. G.T. ha detto

    Commuove lo sfondo della foto…

  2. Vincenzo ha detto

    “Stat crux dum volvitur orbis”…: passano i regimi giacobini, passano i regimi comunisti, passa il fascismo, passa il nazismo, passerà l’ubriacatura libertaria/consumistica, ma la fede, anche se magari ridotta ad un piccolo lume, rimarrà.

    • Xadren ha detto in risposta a Vincenzo

      Sono perfettamente d’accordo: “Caelum et terra transibunt, verba vero mea non praeteribunt”, per restare latini. La Chiesa è davvero come un fiore, cresce spontaneamente e con vigore e diventa bellissima; là dove è perseguitata duramente è simile al deserto o all’inverno rigido: prima o poi la neve si scioglierà, prima o poi la pioggia cadrà nel deserto. Quanto ancora sarebbe più fertile la Chiesa se non fosse perseguitata all’estero, in Paesi come Cina, Corea del Nord, il Medio Oriente tutto, l’India, e pure qui da noi, se l’ideologia della morte non stringesse così tante persone per il collo!
      Ho fiducia che le cose cambieranno in meglio.

  3. Pino ha detto

    il regime comunista non solo ha prodotto danni immensi nei Paesi in cui è andato al potere, ma ha anche obnubilato la mente di molti intellettuali (si fa per dire) che in Occidente pensavano che Stalin fosse un benefattore dell’umanità ed il comunismo ci portasse verso il paradiso terrestre. Il pericolo oggi non è più l’ideologia marxista, che ebbe la sua becera ed impresentabile attuazione storica nel comunismo sovietico, ma il materialismo che ne è la base filosofica. L’attuale laicismo e secolarizzazione della società sono il prodotto moderno di tale ideologia (sempre lì finiamo), applicata non più a società contadine, ma a società industrialmente e tecnologicamente avanzate. Il risultato, guarda caso, è lo stesso: ateismo, laicismo, secolarizzazione, odio per la Chiesa vista come unico ostacolo all’affermarsi di queste deliranti ideologie. Le stesse, che sotto altra forma, di affermarono un secolo fa e fecero i danni che tutti conosciamo. Il danno che si prospetta alla società occidentale, se prosegue di questo passo, è la sua disintegrazione.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Pino

      1) Facciamo un esempio per tutti di questi “grandi” intellettuali: il nostro attuale presidente, che nel 1956 sull’Unità inneggiava alla repressione sovietica della “vera rivoluzione” ungherese (l’unica rivoluzione armata che ebbe mai successo contro i sovietici, anche se brevemente, purtroppo).
      2) Il comunismo è storicamente sconfitto, il liberalismo, che produce forme di materialismo ancora più insidiose, è invece trionfante, almeno culturalmente.

      • Gab ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Infatti come è che si usa dire oggi? Cattolici “liberali”? Purtroppo il liberalismo fa adepti dappertutto. E’ questo senz’altro è un nemico ancora peggiore, dato che è più “invisibile” di un regime comunista.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Gab

          Il liberalismo è difficilissimo da combattere, perché purtroppo è riuscito, molto più del comunismo, a sovvertire completamente l’ethos del mondo intero. Anche nella Chiesa è imperante.

      • edoardo ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        …anche le teorie economiche liberiste hanno fallito: hanno, infatti, trasformato una democrazia in un marasma. Basta solo considerare su che grandi ideali di solidarietà si basa il liberismo (“grandi ideali di solidarietà” in senso ironico, chiaramente).
        In quanto a Napolitano, il fatto che sia stato nel PCI lo rende un comunista filo-sovietico a vita?
        Anche io, allora, da giovane sono stato un “capellone” per una quindicina d’anni, non quindici giorni, e ho fatto la vita del vagabondo col sacco a pelo ed ho usato stupefacenti molte volte nella mia vita. Questo vuol dire che resto un tossico per sempre?
        Perchè se lo stesso ragionamento fatto per Napolitano si dovesse applicare a me, io sarei ancora un hippie vagabondo stravolto dal mattino alla sera e dalla sera alla mattina, e così vita natural durante.
        Avete mai visto “La leggenda del santo bevitore” di Roth, magistralmente portata sullo schermo da Olmi? Quanti tentativi fa per riuscire a portare il voto a santa Teresa? Quanti intoppi trova per strada? Alla fine ci arriva, esaudisce il voto e finalmente può morire.
        Andiamo a cercare come Napolitano si comportò quasi sessant’anni fa, e vorremmo fargliene una colpa?
        In confronto ad un Lusi o ad un Fiorito, Napolitano sarebbe da fare beato.
        E per dire solo i primi due che mi sono passati in mente, ma tanti ce ne sono!
        Compresi alti prelati iscritti alla Massoneria, quando sui cattolici iscritti alle logge massoniche grava la scomunica latae sententiae, mi par di ricordare, come per i simpatizzanti dell’allora PCI, sciolta da Woytila (solo per i comunisti, non per i massoni).
        Si può sbagliare nella vita, Napolitano col PCI, io con la droga, il santo bevitore col vino, ma alla fine, quel che conta è che la somma che ci è stata affidata, a Santa Teresa ci arrivi, un attimo prima che ti scoppia il cuore, ma ci arrivi.

        • Gab ha detto in risposta a edoardo

          Sai. Ti vorrei ricordare che Napolitano è stato il Presidente che ha permesso il precedente della eutanasia in Italia. Aveva il potere di non permetterlo e invece si è consumato un crimine orrendo. Alla faccia del “beato”. Detto questo riconosco la sua correttezza in molte occasioni. Ma ciò non lo salva di certo. Aver inquadrato il personaggio “storico” aiuta a comprendere meglio certe sue considerazioni etiche, che non si liberano ancora di quell’orrendo materialismo che è la filosofia di vita dei regimi comunisti.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a edoardo

          Difendere e lodare l’operato dell’armata rossa che represse in un lago di sangue una sacrosanta rivolta di popolo (operai, studenti, contadini, borghesi, intellettuali: tutti uniti a combattere contro i carri sovietici!) contro uno straniero invasore, non può avere scuse: se lo si fa si è in certissima malafede. Oltretutto Budapest era piena di giornalisti, tra i quali Montanelli, che scrisse pagine veramente stupende (anche se il personaggio non mi è mai piaciuto).

          Ti immagini se qualche fascista o nazista avesse scritto articoli inneggianti e lodanti, che ne so, la rappresaglia attuata dai nazisti alle fosse Ardeatine (episodio nemmeno confrontabile con la rivolta ungherese)? Credi avrebbe mai potuto continuare poi indisturbato a fare un carrierone politico (sempre strapagato), culminante nella presidenza della Nazione?

          Dopo episodi del genere ci si può solo pentire e ritirare dignitosamente a vita privata, perché non saprei dire di eventuali responsabilità penali per apologia di reato o altro, ma sicuramente moralmente si è commessa una colpa del tutto squalificante una carriera pubblica.

          • Pino ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            diciamo una cosa, nel 1956 Napolitano era l’ultimo arrivato in Parlamento del PCI, c’era bisogno di uno che parlasse e facesse la figuraccia, scelsero lui. Ma l’episodio che considero più grave è un altro. Nel 1974, quando Solgenitsin venne espulso dall’URSS, Napolitano scrisse un articolo per Rinascita e l’Unità nel quale in sintesi diceva “ti è andata bene ad essere espulso e a non ritornare nel gulag e questo lo devi ai cambiamenti democratici avvenuti in URSS”. Ricordiamo che erano i tempi di Breznev.

            • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Pino

              Cioè confermo di essere rimasto sulla stessa linea ideologica adottata nel 1956. Dunque nessun pentimento reale… Che schifo!

          • Alberto ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

            Caro Edoardo, la differenza tra il tuo passato e quello di Napolitano è un’altra: tu sei pentito e ti sei reso conto di aver creduto in qualcosa di sbagliato, oppure di non aver creduto in niente, no so… Mentre Napolitano non ha mai rinnegato il suo passato, si è riciclato con astuzia ed è sempre rimasto dov’era, nel vecchio PCI (che poi ha cambiato nome diverse volte) , senza mai riconoscere di aver creduto in un’ideologia sanguinaria. È un fallito che ha saputo galleggiare anziché colare a picco.

        • Enrico da Bergamo ha detto in risposta a edoardo

          Cetamente il problema delle infiltrazioni massoniche in Vaticano è gravissimo e purtroppo se ne parla troppo poco.

      • Pino ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        vedo che anche tu ti sei fatto fregare dalla propaganda antiliberale, come se il liberalismo fosse la fonte dell’attuale materialismo. Come ho specificato nel mio intervento l’attuale materialismo che sta erodendo la società occidentale, che ha la sua espressione teorica nel laicismo anticattolico, ha la sua radice nel materialismo dialettico, filosofia alla base del marxismo. Mentre quest’ultimo si è autodistrutto nella fallimentare esperienza storica comunista, il materialismo dialettico si è trasferito nelle società occidentali continuando la sua opera demolitrice. Che sia un avversario più insidioso lo dimostri proprio tu con il tuo intervento nel quale confondi le cause dell’attuale situazione europea.

        • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Pino

          Non nego quello che dici, ma le radici della rivoluzione francese sono due: liberalismo luciferino e socialismo utopistico. Sono piuttosto le tue parole a dimostrare che il liberalismo, al contrario del social-comunismo, ha vinto culturalmente, perché dopo le innumerevolissime condanne del magistero, se ancora c’è chi sostiene che l’unico nemico della Chiesa e della verità è il comunismo, vuol dire che il liberalismo massonico ha culturalmente trionfato. E la controprova è quanto accade nella Chiesa. Prova a fare un confronto con quanto il Sant’Uffizio (ora Congregazione per la Dottrina della Fede) diceva fino a prima del Vat.II (non si tratta di un millennio fa!) tramite il compianto Card. Ottaviani in materia di dottrina politico-sociale e quello che viene detto ora: è palese la vittoria TOTALE del liberalismo e delle posizioni dottrinali che esprimono l’essenza della massoneria!!!

  4. Gab ha detto

    Mi ricordo di aver letto del concilio svoltosi sotto la signoria dei Medici che fu proprio con gli Ortodossi, per tentare di risolvere alcune questioni teologiche che, ancora oggi, rimangono tra le differenze con i Cattolici.

    Un aspetto fondamentale riguarda la stessa natura “relazionale” che sussiste nella Trinità. Ora, mi direte voi, deve essere per forza un elemento di “divisione”? Teologicamente si. Anche se gli Ortodossi sono più vicini ai Cattolici rispetto ai protestanti, è chiaro che le differenze, seppur minime, sono ancora importanti per giustificare il rifiuto dell’autorità pontificia. Questa partì si da una disobbedienza temporale, ma sviluppò poi una teologia “orientale” che si discostò dalla stessa teologia orientale cattolica. Insomma la differenza non riguarda “solo” il rifiuto dell’autorità papale (di per sé estremamente grave) ma anche una definizione di Dio un pò differente.

    Perché poi il segno della Croce si fa con la sinistra? Chi è che lo sa?

    • Daphnos ha detto in risposta a Gab

      Non mi pare che si faccia con la sinistra, mi sembra però che la mano si muova prima sulla spalla destra e poi su quella sinistra.

      E’ vero che esistono differenze teologiche (la discendenza dello Spirito dal solo Padre è la più importante, perché in palese opposizione alla formula del credo di Nicea), e che quindi la riconciliazione non sia proponibile adesso, tuttavia ritengo molto importante il ritiro reciproco delle scomuniche, che è segno tangibile di una volontà di dialogo, anche mantenendo inalterate le proprie posizioni.

      • Gab ha detto in risposta a Daphnos

        Scusate chiedo venia. Intendevo partendo dalla sinistra.

        • Gab ha detto in risposta a Gab

          Vabbe non è giornata .. partendo dalla DESTRA e andando a sx.

          • Lorenz ha detto in risposta a Gab

            Mi ero interessato alla questione circa 3 anni fa e le riporto ciò che ho trovato.
            Il segno della croce ortodosso è molto ricco di simbologia. Ad esmpio gli ortodossi non si segnano con la mano aperta, come facciamo noi, ma tengono il pollice, l’indice ed il medio uniti, simbolo della Trinatà delle persone in un unico Dio. Inoltre (riporto) “Il segnarsi dalla spalla destra alla sinistra richiama la seconda venuta di Cristo dalla destra del Padre, o il predominio della luce (tradizionalmente associata al lato destro) sulle tenebre”.

            Se vuole all’indirizzo:
            http://spazioinwind.libero.it/sanmassimo_decaita/testi/confronti/99%20differenze.html, che mi sembra fatto abbastanza bene, può trovare altre informazioni.

            • Lorenz ha detto in risposta a Lorenz

              P.s. Anche se su alcune cose dette in quel sito, in riferimento alla nostra confessione cattolica, avrei da ridire.

      • enrico ha detto in risposta a Daphnos

        @ Daphnos

        non credo che il Simbolo niceno contenesse la formula ” procede dal Padre e dal Figlio” ma unicamente

        “Καὶ εἰς τὸ Ἅγιον Πνεῦμα”

        Nel simbolo niceno costantinopoletano

        “Καὶ εἰς τὸ Πνεῦμα τὸ Ἅγιον,
        τὸ κύριον καὶ τὸ ζωοποιόν,
        τὸ ἐκ τοῦ Πατρὸς ἐκπορευόμενον,
        τὸ σὺν Πατρὶ συμπροσκυνούμενον καὶ συνδοξαζόμενον,
        τὸ λαλῆσαν διὰ τῶν προφητῶν.”

        Il concetto appare nel simbolo di Atanasio.
        Verrà specificato nei concili di Toledo.

        • Gab ha detto in risposta a enrico

          Illuminante l’articolo scritto durante il Concilio di Trento.

          101. La processione dello Spirito Santo

          Circa le parole: Che procede dal Padre e dal Figlio, si deve insegnare ai fedeli che lo Spirito santo procede dal Padre e dal Figlio come da un unico principio, per via di eterna processione. Tanto ci è proposto a credere dalla regola ecclesiastica, da cui non è lecito al cristiano dipartirsi; ed è confermato dall’autorità della Scrittura e dei concili. Infatti Cristo S. N., parlando dello Spirito santo, disse: Egli mi glorificherà perché riceverà del mio (Jn 16,14). Il medesimo si ricava dal fatto che nella sacra Scrittura lo Spirito santo è talora detto Spirito di Cristo, talora Spirito del Padre; ora è detto mandato dal Padre, ora dal Figlio, per significare con chiarezza che procede ugualmente e dal Padre e dal Figlio.

          Se uno non ha lo Spirito di Cristo, disse san Paolo, questi non è di lui (Rm 8,9); e scrivendo ai Galati: Ha mandato Dio lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori,11quale grida: Abbà, Padre (Ga 4,6). San Matteo lo chiama Spirito del Padre: Non siete voi che parlate, ma lo Spirito del Padre vostro (Mt 10,20); e il Signore nella Cena dice:Il Consolatore che io vi manderò, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli attesterà di me (Jn 15,26). E altrove cosi afferma che lo Spirito santo deve esser mandato dal Padre:Il Padre lo manderà nel nome mio (Jn 14,26). Siccome tutte queste e-spressioni dobbiamo intenderle della processione dello Spirito santo, ne segue che questi procede dal Padre e dal Figlio. Tale è l’insegnamento da impartire, intorno alla Persona dello Spirito santo.

        • Gab ha detto in risposta a enrico

          La processione dello Spirito Santo la si può evincere chiaramente nelle Sacre Scritture. Piuttosto io direi che l’insegnamento “nero su bianco” fu chiarito la prima volta nel primo concilio di Costantinopoli.

    • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a Gab

      La mia famiglia è di origine russa e la mia bisnonna moscovita (fuggita nel fatidico 1917) è morta che avevo 16 anni. La liturgia ortodossa è spettacolare e ha mantenuto una sacralità che il nostro, purtroppo, novus ordo non si sogna nemmeno! Eppure, nonostante gli sconquassi del Vat.II, non riconoscere il papato proietta già in direzione del protestantesimo… Magari gli ortodossi riconoscessero il papa, il loro ritorno ci farebbe tornare veri cattolici 😉

      • Gab ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Questo è vero. Ma si farebbe prima a rispolverare e a concedere finalmente il Vetus Ordo. A concederlo nei fatti intendo.

      • Gab ha detto in risposta a a-theòs=a-éthos

        Rimane però un fatto. La successione apostolica sembra garantita anche nella chiesa ortodossa. Questo sembra influire in qualche modo sul “contenimento” delle eresie.

  5. Paolo Melegari ha detto

    Sinceramente credo che il Comunismo e il Cristianesimo abbiano alcune cose in comune, entrambi avevano ottime intenzioni iniziali, ma poi le applicazioni pratiche di entrambi i sistemi hanno fatto commettere grandi atrocità (basti pensare alle varie inquisizioni, crociate per il cristianesimo e al regime staliniano), e che la chiesa abbia commesso atrocità lo dite anche sul vostro sito, entrambi infatti dicono che tali atrocità hanno tradito l’intenzione originaria del messaggio (Comunista, Cristiano), questo lo dicono i comunisti oggi sui vari regimi, e lo dicono i cristiani riguardo inquisizione eccetera (o almeno si spera che entrambi lo facciano). Comunque esiste anche il termine Catto-Comunista, e non vedo perchè quindi dovrebbero essere qualcosa di diverso e tra loro “nemico” , nonostante molti cristiani siano anti-Comunisti e molti Comunisti siano degli Atei più o meno militanti, ma ripeto non credo che siano qualcosa di inconciliabile, il Comunismo non esclude Dio o la fede, poi anche se Marx era un Ateo chissene libero di credere o non credere non è che poi lo devono essere tutti coloro che si definiscono in qualche modo “Comunisti” nelle loro sfaccettature, se poi definiva la religione “Oppio dei popoli” credo si riferisse all’uso che veniva fatto della religione, ovvero come uno strumento di potere, ma quello con la religione c’entrava poco, era un uso strumentale.

    Inoltre vi posto il link di una band Unblack metal cristiana: http://www.youtube.com/watch?v=oPTnyL0ASWo

    • Michele Silvi ha detto in risposta a Paolo Melegari

      Non vedo come si possa conciliare Cristo con la visione di un mondo “rifatto” tramite il sacrificio della dittatura del proletariato. Il cristiano è chiamato ad amare questo mondo e ad agire in questo mondo, l’ipotetico mondo migliore del futuro non fa per lui (e, di fatto, la fede in quel mondo era proprio l’errore degli apostoli prima della pentecoste).

      Non si può sacrificare una persona per il bene della società, se si è cristiani. Mi pare che il comunismo (non nell’applicazione pratica, perché lì anche certi cristiani ci sono cascati) abbia un’idea molto differente.

    • enrico ha detto in risposta a Paolo Melegari

      @ Paolo Melegari

      Lei mette troppa carne al fuoco per rispondere con un post.
      Mi limiterò brevemente a farle notare che l’inquisizione si occupava di eresia e che la pena di morte per eresia fu stabilita da Federico II di Svevia, che fu avversario del papato, come “crimine di lesa maestà” in quanto l’eretico (catari nello specifico) non prestava giuramento e dunque minava le basi della società feudale.
      Eretici che per altro erano affatto teneri e può ricercare le violenze che furono perpetrate dalle molte eresie che vi furono nei secoli.
      Inoltre come gli studi di storici autorevoli, prendiamo ad esempio Henry Kamen, dimostrano, l’inquisizione fu un freno alla tentazione del popolo di farsi giustizia da solo, andando a considerare se le accuse erano fondate.
      Riguardo le crociate fu fenomeno complesso.
      Direi però che non bisognerebbe dimenticare che i primi ad invadere territori cristiani furono i mussulmani, dunque si può parlare di liberazione dei luoghi sacri per la fede.
      Altre furono dettate da motivi economici come quella contro Costantinopoli.

      Riguardo al comunismo, in particolare il marxismo, non si può parlare di degenerazione, in quanto la soppressione dei contrari all’ideologia era programmatica all’idea.
      Non ha in sè un concetto di redenzione per l’uomo, semmai per la società, dunque chi non è allineato va eliminato.

      • a-theòs=a-éthos ha detto in risposta a enrico

        Inoltre il marxismo è semmai un’eresia giudaica (del giudaismo post-evangelico, che non corrisponde per nulla a quello pre-evangelico), non certo cattolica.

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